di Giovanni Lindo Ferretti
Avvemire – 6 novembre 2011
Una giornata di pioggia è consolante dopo una lunga stagione arida. Mi dedico ai lavori di casa, di buon umore; lampi, tuoni, scrosci d’acqua mi hanno cullato nel sonno. Pioggia battente, raffiche di vento; il canale si ingrossa. Il cielo spazza e lava la terra pulendo ogni residuo della villeggiatura estiva, striglia i boschi per farli poi risplendere nei colori d’autunno. – Sì, ci voleva –. Cappello impermeabile stivali, scansati nel perdurare del secco, tornano al loro posto. Sigillare porte e finestre, controllare gli scarichi, verificare i vecchi tetti disponendo secchi dove le gocce filtrano dalle piagne. Fare scorta di legna, candele e fiammiferi a portata di mano: se ne son viste tante e tante si sono sentite, meglio essere preparati all’occorrenza. Un tempo ci si aiutava, ci si consolava, tra vicini ma ora i paesi sono spopolati, per lo più il fumo che fuoriesce da pochi camini garantisce che tutto va bene. Una giornata così può essere un dono: sono mesi che non leggo un romanzo. Il brutto tempo, quello che fa scappare i turisti dai monti, è il veicolo perfetto per viaggiare lontano, con la mente, tra le righe di un testo. Un perdurante rumoreggiare in sottofondo, nessuna variazione di luce nel susseguirsi delle ore poi una tonalità plumbea avvisa che il giorno finisce. – Speriamo, preghiamo, non ci siano disgrazie –. Ogni casa, ogni borgo ha ben presente il proprio pericolo, quello che incombe, il più vicino. Da noi la strada statale ha un fronte franoso che sovrasta due tornanti; 30 anni fa venne dichiarata inagibile e si costruì una variante attraverso l’unico podere, già abbandonato, dell’alta valle: era una grande zolla di terra attaccata al monte ed è franata qualche anno fa; resta un guard rail sospeso nel vuoto a memoria e monito. È bastato segare gli alberi cresciuti, ruspare la terra che l’aveva invaso per ritrovare intatto il vecchio tracciato tagliato nella roccia. Lo usiamo di nuovo dimenticando, volendo dimenticare, che il pericolo resta. È lo stesso di allora, è peggiorato ma quanta gioia, quanta soddisfazione, quando è stato riaperto al traffico. Il lutto è un tempo a scadere, il senso di pericolo decade in fretta nella percezione: la necessità di muoversi in macchina è inderogabile. Impossibile coniugare sicurezza e struttura geologica dei nostri monti. Non c’è strada, sull’Appennino, che non abbia tratti a rischio. Non c’è governo al mondo, non c’è intervento possibile, che possa garantirne la sicurezza ma, molto di più, non c’è sicurezza alcuna nella vita, nel vivere. Bisognerebbe farsene ragione: la dottrina è antecedente l’educazione civica ma non si trova traccia né dell’una né dell’altra nell’insulso spettacolo che televisione e giornali inscenano ogni giorno esibendo ogni dolore, rubando a uomini e donne sempre più consenzienti l’ultimo spazio di dignità. Questa volta è andata bene sul nostro versante ma molto male di là dal valico. Aulla è stata invasa da un’onda di acqua e fango, la Val di Vara e le Cinque Terre sono alluvionate: si contano morti, dispersi, sfollati. In tanta distruzione c’è molto da fare e qualcosa da meditare. Primaria operazione ecologica, ecologia della mente: evitare talk show e giornalisti e non inginocchiarsi, proni, a moderne idolatrie scientiste. I secoli della nostra storia, non siamo nati nel 1945 unico spazio civile di cui si invoca memoria e nel 1861 eravamo già grandicelli, scandiscono in sequenza frane, alluvioni e terremoti devastanti. Da sempre. La nostra ultima alluvione risale al 1972, l’ho vista bene; l’ultimo terremoto è del 1920, non c’ero ma posso indicarne le tracce sui muri di casa e ci sono volute 3 generazioni, 80 anni di lavori e fatiche, per rifarne una degna dimora. Della Val di Vara so molto meno di quello che merita e vorrei. Rimastico nomi bellissimi: Brugnato, Gotra, legati a Bobbio e ai monaci di San Colombano; Andrevenga moglie di Boniprando, signora longobarda di Velva e Zatta nell’anno 850 cedette terreni per 100 soldi a Ghiello un conquistatore franco. Stessa civiltà, stesse storie. Le Cinque Terre basta averle viste, camminate una volta, per sapere che il rischio è il loro fascino ed è fondante la loro esistenza. Belle perché al limite dell’esistere, testimonianza di un altro vivere. Non sono nate per essere invase e farsi ammirare, in sicurezza, da frotte di turisti. Aulla è tutt’altra storia, costruita negli ultimi decenni nell’alveo del Magra confidando sul giudizio di esperti che alzano muretti a contenere le piene garantendone una scientifica gestione di bacino, è una scelta economico-politica, applaudita e di successo, pur sempre un rischio e per di più precluso alla bellezza. C’è un tempo per nascere e un tempo per morire, ci sono momenti di grazia e incombe la disgrazia. C’è un tempo per la gioia e un tempo di dolore. La forza dell’uomo, la sua grandezza, la sua dignità, ne è consapevolezza.
fonte: Avvenire 6 novembre 2011
prima!!! però lo leggo ora 🙂
“Bisognerebbe farsene ragione: la dottrina è antecedente l’educazione civica ma non si trova traccia né dell’una né dell’altra nell’insulso spettacolo che televisione e giornali inscenano ogni giorno esibendo ogni dolore, rubando a uomini e donne sempre più consenzienti l’ultimo spazio di dignità. “
……e domani lo commento 🙂 🙂
La risposta mirianomorfa alla ‘Ginestra’ di tal Giacomo L.
🙂
Giovanni Lindo Ferretti, personalità forte, essenziale, ruvida, non ammiccante, montanaro, profondamente immerso nell’utero terreno ma con lo sguardo fisso rivolto al divino. Alvise cosa pensi di lui?
Penso che da lui (in quanto profondamente immerso eccetra) accetto e trovo senso(e spessore) in queste parole sul volgere ineluttabile delle cose. Meno volentieri esse vengano da genti metropolitanizzati
(egualmente nel pensiero) “ecologia della mente”, prima di tutto.
“Torna la notte concava che decifrò Anassagora
Torna al mio corpo umano l’eternità costante
E il ricordo -il disegno?- di un poema incessante:
Lo sapevan gli astrusi scolari di Pitagora
Sia gli astri che gli umani tornan ciclicamente
Gli atomi fatali ripeteran l’urgente
Afrodite di oro, i tebani, le àgora…”
Anassagora for president
Ma c’è chi fa nuove, tutte nuove tulle le cose….
“[1] Vidi poi un NUOVO cielo e una NUOVA terra, perché il cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c’era più.
[2] Vidi anche la città santa, la NUOVA Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.
[3] Udii allora una voce potente che usciva dal trono:
“Ecco la dimora di Dio con gli uomini!
Egli dimorerà tra di loro
ed essi saranno suo popolo
ed egli sarà il “Dio-con-loro”.
[4] E tergerà ogni lacrima dai loro occhi;
non ci sarà più la morte,
né lutto, né lamento, né affanno,
perché LE COSE DI PRIMA SONO PASSATE”.
[5] E Colui che sedeva sul trono disse: “Ecco, IO FACCIO NUOVE TUTTE LE COSE”
(Ap 21, 1-5)
E accadranno fatti inauditi, impronosticabili, stupefacenti
“Il lupo dimorerà insieme con l’agnello,
la pantera si sdraierà accanto al capretto;
il vitello e il leoncello pascoleranno insieme
e un fanciullo li guiderà.
La vacca e l’orsa pascoleranno insieme;
si sdraieranno insieme i loro piccoli.
Il leone si ciberà di paglia, come il bue.
Il lattante si trastullerà sulla buca dell’aspide;
il bambino metterà la mano nel covo di serpenti velenosi.”
(Is 11, 6-8)
Il cristiano andrà a braccetto col musulmano….
L’ateo adorerà Dio
GLF mi piace molto e mi piace quello che scrive, ma stavolta sono d’accordo con lui solo per metà. Se da una parte infatti ne apprezzo il lirismo contadino e ne condivido il rifiuto per la spettacolarizzazione del dolore, che diventa arma di attacco politico e culturale, cosa che fai ancor più ribrezzo, al tempo stesso però non posso ignorare che, come ha detto il card. Bagnasco alla radio, con una frase che mi ha molto impressionato, la natura non ha fatto altro che riprendersi ciò che è suo.
Se via Fereggiano era anticamente un torrente che è stato scriteriatamente incanalato e tombinato non si può non prendersela con chi ha autorizzato quei lavori, se Aulla tutta intera è costruita nel letto del Magra chi lo ha deciso e pianificato deve assumersi le sue responsabilità.
Va bene quindi la riflessione mistica e metafisica, ma non disgiunta da una sana indignazione, che diventa quindi politica, cioè azione sociale.
E cosa succede quando uno si assume le sue responsabilità?
Fammi capire, quindi secondo te non è giusto pretendere che paghino coloro che hanno reso possibile questo disastro?
No, no, paghino pure ma per i disgraziati cosa resta? Passa qualche anno e la storia si ripete. Tu raccogli i tuoi morti e quelli pagano il loro debito ma tutto questo non basta.
No, non basta, ma l’indignazione, o la rabbia se preferisci, contro il male e in specie contro la speculazione che ha causato queste morti è sacrosanta e non voglio che sia mitigata
Forse hai ragione ma la parola indignazione ultimamente non la digerisco, preferisco la rabbia immediata e istintiva. L’indignazione fine a se stessa mi sembra un veleno che fa male a chi la vive e distoglie dall’azione successiva che è la rinascita.
CONDIVIDO IN PIENO. BUONA GIORNATA A TUTTI
Ancora Bernanos:
“La mia parrocchia è divorata dalla noia, ecco la parola giusta. Come tante altre parrocchie! La noia le divora sotto i nostri occhi e non possiamo farci niente.
Un giorno o l’altro, forse, ne saremo contagiati anche noi, scopriremo in noi questo cancro. Si può vivere anche a lungo avendolo addosso.
Da “Diario di un curato di campagna”
Splendido libro. Alvise for president
Hai letto anche ‘il potere e la gloria’?
G.Greene,uno dei miei scrittori preferiti,consiglierei ad Alvise anche “Fine di una storia”,io l’ ho appena riletto,lo conosci scriteriato?
grande! io adoro Green, i suoi ubriaconi e bugiardi e spie e traditori sono tra i personaggi migliori di tutta la tetteratura!
OVVIAMENTE!!!
La noia è per chi chiude le finestre.
Mentre, intanto, ci pensa Socci a risprofondarci nel pietismo:
“Ma il primo contributo dei cristiani al bene di tutti – ci ha spiegato il papa – è la fede, che si esprime anzitutto con la preghiera e che sta alla base anche della carità.
Il popolo cristiano lo sa. Vorrei dunque girare al cardinale Bagnasco, presidente della Cei, e a tutta la Chiesa italiana, l’appello che mi è stato rivolto da tanti lettori che mi hanno scritto, perché venga indetta in tutte le chiese del paese una grande giornata di preghiera per l’Italia.”
capisco che è quasi più forte di te, ma ,almeno, laicamente parlando, visto che è,comunque, il capo di uno Stato indipendente :il Papa. iniziale maiuscola….
Girato da te questo appello sarà di sicuro ascoltato!
Scriteriato:
il mio “OVVIAMENTE” lo avevo scritto a presa di culo di me stesso dopo la tua domanda su “il potere e la gloria” , invece è apparso dopo il commento di Velenia, e così sembra che sia una presa in giro per te.
Ma così non è!!!
Scriteriatus semper!!!
OVVIAMENTE 🙂
@ Admin
si potrà ragionare meglio giovedi o sabato sul post 22.52 di ele86 di ieri ( la vita è difficile?)
ehm……….. Ele86
mi leggi nel pensiero? 😉
🙂
????
Ciao Ele86!
Io spero che ci siano tanti ragazzi giovani coraggiosi come te, che mettono su famiglia anche senza avere tutto perfetto, casa, curriculum, auto, soldi… e se i giovani sparano besso è perchè i loro genitori non solo non gli hanno mei fatto alzare lo sguardo, ma perchè loro stessi considerano il guardare in alto una cosa superata. Il disinganno, la disillusione degli adulti fa cascare le braccia.
I genitori sudano e faticano per appianare il futuro dei figli, ma vorrebbero insegnar loro che faticare in fondo non è una bella cosa. “Figlio, sappi che faccio questo per il tuo futuro, ma mi sto facendo un mazzo così, e non me la godo, quindi vedi di darmi soddisfazione”. Ecco il succo.
Ora che sei mamma, capirai che il rischio di cadere in questa disillusione è dietro l’angolo. Anche noi “adulti” abbiamo bisogno di guardare in alto, ma abbiamo bisogno di chi ci metta il dito sotto il mento per farci alzare il viso. Perchè da soli non ci si riesce.
vale:
la minuscola è di Socci…
🙂
come usa dire nelle redazioni refuso. errore del correttore di bozze,….
Socci go home!!!
@Ele86
In risposta al tuo commento di ieri.
Io detestavo i miei genitori e, in particolare, detestavo l’idea di essere il motivo, la giustificazione, di una vita mediocre, rassegnata, piena di rabbia. Ovviamente, ero a mia volta piena di rabbia e contraddizioni: ho commesso più errori di quanti io stessa riesca a perdonarmene.
Ora che sono mamma, pur nella fatica quotidiana (il post di ieri è verissimo: anche quando va tutto bene, è una fatica), cerco di far sentire ai miei figli che l’obiettivo è molto più in alto della mera “buona sistemazione”.
Sarà che noi viviamo in affitto a quarant’anni suonati e con 5 figli a carico (non sai quante volte mi sono sentita rimproverare da mia madre il fatto che con qualche figlio in meno avrei potuto comprare una bella casa…), sarà che molti lussi non ce li possiamo permettere e altri semplicemente non li riteniamo necessari, sarà che non abbiamo mai nascosto che ci sentiamo tutti “in missione per conto di Dio” (come dicono i Blues Brothers) e dunque da queste parti fare ciò che è giusto è sponsorizzato più del fare ciò che è comodo… ma volevo dirti che non posso che provare una profonda simpatia per il tuo commento e la tua famiglia. Considerate le vostre difficoltà, il vostro coraggio e, soprattutto, la fede che vi muove, come la migliore dote per i figli che verranno.
In fondo, non c’è metodo più sicuro di rovinare un figlio, che riempirlo di lussi e denaro: noi partiamo avvantaggiati, no? 😉
Bellissimo commento.
A leggere questo commento (e anche altri)sembrerebbe quasi che noi si fosse come quelle famiglie miserabili (in bianco e nero, senza colori)del cinema neorealistico degli anni cinquanta con Fabrizi e la Magnani.
Ma per favore!!!
neorealista…
Che bello!!hai proprio ragione!Grazie.
FABIO BARTOLI:
io lo trovo un costume barbarico questo di cercare sempre qualcheduno su cui scaricare le responsabilità di qualssiasi cosa. Un rituale ostrogota-vandalic odella messa al patibolo espiatoria e purificatoria (per il popolo). Se si dovesse cercare per davvero i “copevoli” di tutte le alluvioni frane voragini (dove ci sono state)eccetra, questi sarebbero tutti i sindaci e gli assessori e le giunte e i cittadini che li hanno eletti e che occupavano e occupano ancora i luoghi delle catastrofi. Mi dica qualcuno che è passato da Genova e non si sia chiesto come cazzo facevano le genti a starci lì tra quei cementi a strapiombo sui torrenti senza chiederesi il pericolo che questo.comportava per sè e per gli altri loro concittadini. Sempre, tutte le volte, dappertutto, questo discorso ottuso che bisogna trovare i responsabili, e che paghino.
Ma certo, l’Italia è il paese dei palazzinari, lo sappiamo tutti, dall’Aquila, a Genova, alla prossima catastrofe annunciata e con questo? Dobbiamo restare passivi di fronte alla speculazione sulla pelle e sul bisogno disperato di case della gente? Dobbiamo abituarci al male? Imparare a conviverci, smettere di provare rabbia se qualcuno fa soldi sulla pelle dei poveri? E come la mettiamo con Isaia e la santa rabbia di tutti i profeti?
Fate come credete, io non rinuncio ad indignarmi contro il male e a chiedere a chi deve amministrare la cosa pubblica di fare altrettanto
sono d’accordo con Alvise (e con GLF). Quest’idea di trovare sempre un colpevole da punire, una colpa, una speculazione, un mancato allarme, per eventi che sono ancora più antichi dell’uomo e più grandi dell’uomo è sorella dell’idea che possiamo controllare tutto, e se non ci riusciamo è perchè è senz’altro colpa di qualcuno.
Quindi l’uomo non è piccolo, è cattivo.
MI PIACE
Scriteriato, sempre troppo buono 🙂
Che bello quando leggi i propri pensieri scritti da un altro perché tu non sei in grado di formularli.
Approvo in pieno: perchè è successo nel mio paese (2 bimbe morte che attraversavano un canalone mai curato, ma appena si è dovuta fare l0uscita dell’autostrada allora vai con i tubi gli allargamenti etc. La prossima tragedia sarà in Costiera Sorrentina: la provinciale (che ha fatto già 4/5 morti) è una frana cntinua e i torrenti tombati non si contano: per es. a Minori c’è ne son due girati a parcheggio. Che Iddio ci protegga.
fuori tempo massimo:
Caro Fabio Bartoli, hai ragione. Non dobbiamo perdere la forza di indignarci, di cercare un responsabile (se c’è, secondo me c’è quasi sempre) e chiedere la giustizia degli uomini (i credenti possono anche chiedere quella di Dio, ma agli altri sia lasciata questa legittima aspettativa).
“Non c’è governo al mondo, non c’è intervento possibile, che possa garantirne la sicurezza ma, molto di più, non c’è sicurezza alcuna nella vita, nel vivere.”
BRAVO FERRETTI!!!
Playmobil for president:
http://www.playmobil.co.uk/on/demandware.store/Sites-GB-Site/en_GB/Product-Show?pid=4885&cgid=Weihnachten
Ele86:
“Una donna addirittura mi ha detto “mi dispiace, quando nascerà?”
Abbi pazienza, o questa cosa non è vera, o quella dona che l’ha detta
è una povera demente. Non mi riesce di credere che esista delle persone che pensano davvero che una giovane di venticinque anni incinta sia una disgraziata. Sarò io che vivo in un altro pianeta, ma qui si vedono solo persone che fanno i complimenti a una ragazza incinta, o giovane o meno, che la trattano con sinpatia e affetto, mai mai mai ho visto o sentito cose di questo genere tra la gente che conosco io, e io ne conosco parecchia e di tutte le categorie socio-economico-culturali-religiose-etniche eccetra. e lo stesso per il fatto di sposarsi senza avere i soldi in banca o un stipendi fuori del normale o la casa o altro.
Ci si sposa e basta, come succede ed è sempre successo dappertutto, senza fare tante storie, e poi si vive, si allevano i figli, e poi si va prima all’opsedale e poi al cimitero, come è l’usanza. Ma te dove vivi , dimmelo, perchè io ti giuro che dalle nostre parti non è
…non è così!!!
Alvise, ti dirò di più: esistono persone che hanno la faccia per dire ad una donna incinta (indipendentemente dai 25 anni) che un figlio è una disgrazia. Ovviamente da uomo non frequenti certi centri frequentati da donne incinte, ma ti garantisco che esistono dottori e dottoresse che (ovviamente in privato) sconsigliano la terza gravidanza, ma anche la prima se risulta che il feto è a rischio. Ti garantisco pure che alcuni feti “portatori di handicap”, ora sono delle bellissime bambine, sane! Ho consigliato, nella mia infinta cattiveria, alcune amiche di tornare da quei dottori e dottoresse, ESIBENDO LORO LA MERAVIGLIA CHE HANNO DATO AL MONDO. Loro, troppo buone, non l’hanno fatto e quei FETENTONI continuano come prima.
Informati presso i Centri di aiuto alla vita e ti racconteranno certe storielle!
Non credo che nessun medico sconsigli la terza gravidanza.
Credo che i test non siano sicuri al 100%.
Non credo che nessuno dica in faccia a una donna incinta che un figlio è una disgrazia.
Io non ci credo a questi discorsi.
Certo, può anche darsi che succeda , tutto può succedere, ma non ho mai sentito nessuno raccontare queste cose.
Sarò io che sono stupido.
cariogramma for president
alvì, invece succede, tutto quello che hai scritto succede, purtroppo
Non sei stupido ma è la realtà. Ma c’è anche di peggio. Non volevo scendere nel personale ma ti raconto questa. Durante una delle tante ecografie che ho fatto anni fa per tenere sotto controllo alcuni fibromi all’utero e altro alle ovaie, un dottore mi ha detto molto spudoratamente: “Signora, ma tolga utero e ovaie! Tanto con un figlio che ci fa?”. Con la mia faccia col fondoschiena gli ho risposto: “Se Dio ha creato la donna con utero e ovaie vuol dire che a qualcosa servono e, comunque i figli sono un dono. Lei che è medico dovrebbe saperlo meglio di me. Si vergogni!”.
Non so che dirti. Sono nata a Bologna e cresciuta in prima periferia. Ci sono rimasta male anche io quando me lo sono sentito dire, non credere.
Come mai lo tsunami, in Giappone, hanno detto, è stato un avvertimento divino, è invece l’alluvione di Genova responsabilità dei “palazzinari”?
Direi che sono perfettamente d’accordo con Bartoli ( non mi capita spesso di essere d’accordo con un prete).Non si tratta di trovare il caprone espiatorio,si tratta di essere consapevoli che spesso quanto accade non è solo colpa del rio destino ma anche delle becere menti di chi costruisce nell’alveo di un fiume un palazzo di 5 piani ( visto nei filmati su Genova).. Oppure di chi costruisce case di pasta frolla in zone a forte rischio sismico ( la pasta frolla forse costa meno del calcestruzzo). Perchè in Giappone e in California muore meno gente per un terremoto che in Italia e in Turchia?Va bene così? Sia fatta la volontà di Dio?Non si può dire ‘ MI INDIGNO’? Va meglio ‘ mi fa schifo’?Oppure ‘poffarbacco , che disdetta’? oppure ‘ not in my name’? Fate voi.
Tutta sua cugina! Aderisco come una tellina
Quanti sono morti nell’ultimo tsunami in Giappone?
E poi, chi ci sta nelle case di Genova, tutta gente che non sanno nulla di nulla? Anche tuo zio e mio cugino ci sta a Genova e non credo che si senta coartato da nessuno. Ci sta e non ci pensa di stare in un formicaio cresciuto a dismisura negli ultimi 50 anni. Ci dovrebbero allora pensare gli amministratori? Portare via la gente? Dire che sono in costante pericolo per colpa dei palazzinari degli anni trascorsi e di quelli attuali? Pulire le fogne i fiumi le colline le valli le scarpate i burroni
i greti dei torrenti, rimboschire a monte regolare le acque quando tutto è stato diboscato dalle stesse persone che ora vorrebbero che non fosse stato disboscato o che hanno abbandonato dove stavano
priamà? Tutta colpa del capitalismo palazzinaro Ma l’avete vista come è fatta Genova’ Nessuno se n’era mai accorto di come è fatta? Ma le persone, da sole, non fanno mai nulla? Loro stanno dove gli capita di stare e basta? O sono tutti così miserabili che non possono stare altro che lì dove stanno e ringraziare anche Iddio che debbano ringraziare
Siccome oggi non mi prende bene : mi sono ben guardata dall’intervenire nei lunghi passati dibattiti sulla strage degli innocenti anche se la tastiera mi prudeva parecchio.Non dirò tutto neppure oggi perchè non ritengo sia educato entrare in un salotto e sporcare i divani bianchi e oggi sporcherei davvero.Non faccio il ginecologo nè il consulente familiare o l’assistente sociale: non trovo però affatto disdicevole invitare una coppia ad una procreazione consapevole, soprattutto in presenza di disagi come probabilmente hanno le persone che sentono il bisogno di rivolgersi a un consultorio o struttura simile. Se poi si vuole dire ‘ insch Allah’ va bene lo stesso ma è un’opinione rispettabile ( esattamente quanto la mia)che non posso che augurarmi non diventi mai legge.Vivo purtropo da vicino la tragedia di chi ha avuto la sfortuna di avere figli con gravissime disabilità di tipo geneticamente trasmesso e ho immenso rispetto e stima per chi si porta addosso questi tremendi fardelli.Quando ho potuto ho cercato nel mio lavoro di alleviare loro la sofferenza e ho anche vissuto con loro i momenti tremendi del distacco. Per tutto questo non posso capire nè condividere che si getti addosso a nessuno la croce se , nel dubbio , rifiuta la possibilità di affrontare o di far affrontare ad un bambino simili sofferenze. Io sono stata molto fortunata ma , al momento della scelta, ho fatto l’amniocentesi e non ammetto di essere giudicata per questo un mostro o altre amenità del genere.
Alvise , siccome (ripeto) oggi non mi prende bene non capisco il tuo discorso. Che vuol dire ìnon è coartato’ a starci’. E’ casa sua da 50 anni, che cavolo ne sapeva 50 anni fa se era costruita di cemento armato a di pupù di cavallo?Anche casa mia aveva il tetto di Eternit come tutte quelle attorno e poi si è saputo che l’amianto provocava il mesotelioma pleurico e anche che qualcuno su questo ci guadagnava e ci ha continuato a guadagnare anche quando la gente moriva. Sono state fatte maree di cazzate per pura pirlaggine ( legge di Cipolla)ma anche a scopo di lucro. Certo che non si può abbattere una città ma almeno smettere di costruire alla ‘pene di segugio’ come stanno facendo nella mia città giustappunto sul greto di quella ex cloaca a cielo aperto che è il fiuma Olona, credo si potrebbe fare. Se non fosse che i soldi della ‘ndrangheta in qualche posto devono pur essere ripuliti. Siccome non sono ‘er Pelliccia’ non posso andare col bazooka ad abbatterli: che posso fare se non evitare di votare ( fa quasi rima) per le giunte semindranghetose?Si, non ci vado ad abitare anche perchè quei tremendi alveari li fanno pagare quanto un appartamento a Versailles. Alternative? La serena atarassia contemplativa?