di Jane
Dopo cinque anni di filosofia, passati a discutere duemilacinquecento anni di fondamentali problemi esistenziali, epistemologici, ontologici, antropologici, etici, uno degli insegnamenti più illuminanti per la mia vita l’ho trovato nel film Una donna in carriera. E’ bene che lo sappiate subito: forse non scriverò un solo post che non abbia almeno un riferimento/citazione/consiglio di origine cinematografica. Questo non perché non vi siano fonti molto più autorevoli, cinque anni di Liceo Classico e altrettanti di Università si suppone che ti lascino qualcosa di un po’ più profondo, un segno di distinzione, una cultura più elevata rispetto alla media, almeno qualche vago ricordo di chi fosse Omero e dove si mettesse l’accento (insomma, giuro che non ho sempre copiato dalla mia compagna di banco Francesca, anche se ha avuto un ruolo salvifico in numerose occasioni).
Trovo però che molti film abbiano il pregio di mostrare situazioni più o meno realistiche e di sintetizzare concetti chiave che diventano spunti di riflessioni profonde, per chi è capace di coglierli o per chi, come me, cadrebbe in una specie di autismo vedendo delle metafore esistenziali anche nel procedimento di autolavaggio della macchina. Ma torniamo a questo bellissimo film.
La protagonista, Melanie Griffith, è una segretaria che vive nei sobborghi di New York sognando Manhattan, nutrita dalla sana ambizione di poter realizzare di più le sue capacità, non accontentandosi di un lavoro modesto che le richiede compromessi inaccettabili, di colleghi che le mettono i bastoni tra le ruote e di un fidanzato fedifrago. Così, confidando (solo) in se stessa, nel suo spirito di sacrificio e nella sua determinazione anche senza una laurea ad Harvard, si mette d’impegno, frequenta corsi serali, studia, legge (“Io leggo di tutto, non si sa mai da dove possa venire una grande idea”) e, con gli occhi della tigre, aspetta di cogliere l’occasione giusta per far fruttare tutte le conoscenze da autodidatta e le capacità. L’occasione arriva, e la protagonista la sfrutta alla grande, fino ad arrivare a far licenziare la sua capa plurilaureata ma di un’ambizione spietata e disonesta, a fregarle il posto e pure il fidanzato (un Harrison Ford al top, da svenimento istantaneo, non so se mi spiego).
Ora, questo che ho descritto non rappresenta proprio un esempio di santità cristiana, i veri modelli di vita sono altri, non si trovano nei film ma nella realtà, e nella realtà Harrison Ford è buddhista e ha l’orecchino, quindi, visto che ritengo non si possa vivere senza esempi da seguire, bisogna certamente cercarli altrove. Comunque, anche da un film così si può imparare qualcosa di buono (non solo che non si possono spendere cinquemila dollari per un vestito che non è nemmeno di pelle, come osserva acutamente la saggia amica della protagonista), cioè che noi non siamo quello che facciamo ma facciamo quello che siamo. Non è un gioco di parole ma una verità che ci appartiene e che ci è stata rivelata dall’esempio per eccellenza, Gesù Cristo. L’uomo è finalizzato alla perfezione, e questa la può ottenere attraverso la libertà che gli è stata donata con la vita. Ma la perfezione non è certo quella che ci promette qualche scienziato illuminato, di vivere fino a 120 anni (ma chi gliel’avrà chiesto poi?) senza malattie, senza dolore, senza sofferenza, belli, felici, liberi di fare ciò che vogliamo senza i sensi di colpa che ci fa venire la religione (cattolica, ovviamente!).
Peccato che “i sensi di colpa” sono quelli che ci ricordano che abbiamo anche una coscienza oltre che un corpo e un cervello (questo oltretutto non sempre ben sviluppato, ho giusto qualche esempio in testa) e questa coscienza ci ricorda che il bene e il male esistono e indicano rispettivamente ciò che dobbiamo fare e ciò che dobbiamo evitare, che la perfezione è una continua ricerca interiore ad essere pienamente se stessi nelle attività di tutti i giorni (sì, anche nell’andare a buttare la spazzatura ci vuole una certa dignità, o almeno un po’ di mascara, non si sa mai che incontri l’uomo della tua vita mentre butta la plastica nel bidone giusto, e pensi “che sensibilità ecologica che ha!”).
Dobbiamo avere gli occhi della tigre rivolti verso il mondo, consapevoli di essere di più di quello che facciamo, e rivolti verso il cielo, consapevoli di Chi non potremmo fare a meno. Chi siamo è scritto dentro di noi, non nei geni (sennò staremmo freschi, non so voi ma i miei antenati non erano proprio Leonardo Da Vinci e Madre Teresa di Calcutta) ma nella nostra anima. Per dirla col Beato Giovanni Paolo II, bisogna diventare ciò che si è. Le scelte si fanno dopo aver pensato, valutato, gerarchizzato i beni in gioco e le priorità, non perché si è seguito l’istinto del momento, ma perché si è seguito Cristo, il quale, consapevole di averci creato forse un po’ troppo tonti e duri di comprendonio, si è dovuto incarnare, venire in mezzo a noi a ricordarci nel modo più chiaro possibile “Io sono la Via, la Verità, la Vita”.
«cinque anni di Liceo Classico »: quanto mi piace questa commentatrice!!!
Seriamente, in secundis: sbaglio o c’è una certa eco dell’estote perfecti?
Ciao STB, grazie del commento…quanto all’estote perfecti…è un’eco voluta:-)
bene, ci voleva un cinefilo!
Concordo con paul sul cinefilo (e pure piacentina come me).
Allora non posso non citare subito il film e la scena da cui penso sia stato preso il titolo.
Benvenuta Laura!!
Ciao Alessio, grazie! Vedo che hai colto la citazione nascosta, grande film…
Tutti bravissimi, scelta vincente quella dello staff! Purché, almeno per me, si torni a bomba sullo specifico di matrimonio e famiglia, sottomissione compresa (sono noioso alla morte e monotematico, lo so, me lo hanno già detto …). A Laura un abbraccio affettuoso ed un incoraggiamento particolari.
Laura, benvenuta! Sono sempre più felice di averti chiesto di entrare nella piccola compagnia dell’anello… Lo sapevo che eri brava, e cavolo, allora il mio nasone è grosso ma funziona: la tua penna l’ho sgamata dalle tue brevi mail. Così impari a dare confidenza alle sconosciute, che poi ti incastrano…
Vedi, Costy? E’ l’una e mezza e son qui a lavorare come uno scemo … Ma non ti avevo detto che non ho più l’età? …
GRAZIE a te Costanza, ricordati che puoi licenziarmi quando vuoi appena mi vedi stonare 🙂
Livio, sarà difficile che tre ancora-non-trentenni almeno-momentaneamente-celibi abbiano qualcosa di non banale da dire su matrimonio e famiglia. Una tara evidente dello staff, certo, se ci si richiede di parlare di cose che non conosciamo che di sponda… Ma l’altro giorno s’era già detto qualcosa in merito: magari “oggi” (ossia “domani” – ora buonanotte) chiariamo un pochino l’assetto, no?
Grazie comunque per l’apprezzamento. Cerchiamo di camminare insieme.
beh, se solo ci raccontaste come vi aspettate che sia una vita di coppia potremmo essere noi (ormai esperti e navigati 8-)) a darvi qualche dritta 😉
Caro Cyrano, ti do uno spunto. Da giovane quale sei, beato te!, cosa diresti ai tuoi coetanei che se ne vanno a convivere? Cosa ti aspetti dal matrimonio, anche se non è la tua vocazione specifica? Cosa diresti ai giovani che si ‘provano’, si usano nelle convivenze more uxorio, illudendosi che ciò li preservi dal fallimento coniugale? Cosa diresti della paura di legarsi a vita con un’altra persona, sempre in larga parte sconosciuta? Cosa pensi del terrore che i giovani hanno di sposarsi, i maschi di essere buttati fuori di casa a pagare assegni di mantenimento a gentili signore che si tengono i figli e le la spassano, si fa per dire, con il bello di turno? Il cristianesimo che cos’ha di bello e solido da proporre per vincere il terrore ed il non senso del matrimonio e della famiglia? Raccontaci dei poveri che conosci, magari tra gli amici, separati o eterni adolescenti, magari dei loro figli. Questa è la realtà che ci circonda, che ci afferra alla gola tutti i giorni, a cominciare da quando, uscendo di casa, incontro i volti tristi dei giovani vicini che convivono da anni e, senza la gioia dei figli, hanno l’alano da portare a spasso… Scusa, mi sono lasciato un po’ prendere la mano, non volevo spaventarti. Ma credo che noi cristiani dobbiamo poter guardare in faccia e ben dritto negli occhi questi giovani e dare un annuncio che dia loro la forza di Cristo, quella che il perbenismo imbelle dei genitori e di questa società gli ha tolto.
Ben tornato Livio!
Livio Podrecca
12 aprile 2011 a 00:17 # Grande Costanza! Mi sembri San Paolo nella sua arringa a favore di se stesso!
La vita dipende anche dagli occhi con cui la si guarda.
Quelli del tuo ‘amico’ mi sembrano un po’ tristi.
I tuoi già li conosciamo …
Un abbraccio!
l'”amico” dagli occhi tristi ero io…
Ora eccoli che tornano fori un’altra volta, gente con gli alani e con gli occhi tristi, anche, poveracci!!!
Ciao Livio,
ti ringrazio dell’incoraggiamento! Con una maestra come Costanza bisogna cercare di esserne all’altezza..
@Laura benvenuta tra noi!
@livio: sono d’accordissimo con te: il punto di vista di tre giovani single potrebbe essere molto interessante per la combriccola di genitori che segue il blog. Gli aspetti di rapporto tra uomo e donna anche fuori del matrimonio raccontato da tre giovani cattolici in questo mondo dove i ragazzi credono che per fare sesso ci vuole la parente ( cif. Paola ieri) potrebbe essere interessante!
@Paola: ti penso e prego per te
@Sorellastragenovefa: Muitas Felicidades pro Filippo!!! Ieri non ho farto in tempo a scrivere nel blog, ma a messa ho pregato per lui!
Benvenuta Laura, non farti spaventare da Livio che è un grande del blog, anzi mi chiedevo che fine avesse fatto, da un po non leggevo i suoi post…
Anche lui come me è uno dei primi seguaci, quando ancora era possibile leggere tutti gli interventi della giornata, ora che siamo in tanti riesco a malapena a scorrere la pagina e afferrare la tematica del giorno.
Detto ciò, lasciamo che i giovani trentenni facciano entrare aria nuova fra queste pareti virtuali e ci propongano anche altre tematiche che oramai stiamo affrontando da ben tre mesi, e non pensiamo di dover sempre essere noi a condurre il gioco visto che è stata Costanza a volerli nel suo staff…così forse lei riuscirà a regalarci il secondo tomo che attendiamo con ansia!!!!
Una preghierina per Filippo.
Un saluto affettuoso a tutti. Non sono sparito. Seguo. Con un po’ di difficoltà (il tempo è poco, e poi come si fa con ‘sto casino di post che si intrecciano si strecciano e s’incavallano, come dicono a Bari, mi pare …?), a singhiozzo, ma seguo. Ribadisco, però, una mia convinzione: questo è il blog della sottomissione della donna nel matrimonio. Adesso non ricominciamo a chiedere a Costanza cosa vuol dire sennò la poveretta si suicida (chi ha dubbi faccia il ripasso, domani si interroga). Ma quello è, per me, il vero nocciolo della questione, il primo straordinario amore di tutta questa storia, che, unito ad altre provvidenziali letture (in primis la teologia del corpo di JPII), mi ha aperto prospettive straordinarie, prima sconosciute; primo amore che, si sa, non si scorda mai. Il merito lo do a Costanza, ma lei sa che non è tutto suo …
Il matrimonio e la famiglia sono, qui in occidente, la vera sfida strategica degli anni a venire, quella da cui dipende la sopravvivenza non solo della nostra civilità, ma dello stesso cristianesimo che ne è la radice. Senza matrimonio e senza famiglia non ci può essere cristianesimo. Vi sembra una esagerazione? Se avete occhi (e li avete!), guardatevi intorno…
Guardate come secolarizzazione e scristianizzazione procedono di pari passo con la sfacelo illuminista della famiglia.
E’ ora che soprattutto e per prima la donna, dalla quale è entrato il male, e la sua immagine offesa dal bieco femminismo della rivendicazione e della lotta per il dominio, recuperi la sua dolcezza e la sua vera dignità.
E questo può avvenire per contagio (Costanza ne è la ennesima prova vivente) della bellezza e dell’amore che trasuda dal matrimonio e dalla famiglia cristiana, dalle vite di chi lo vive.
A queste famiglie può oggi guardare una generazione distrutta, ragazzi cresciuti nei lager indorati dei week end alternati, che non sanno più cos’è, davvero, una famiglia, avere un padre, e una madre.
Credo che questo sia, sopratuttto, il nostro compito, il core business dello sposarsi e stare sottomesse.
Almeno, così pare a me (se vi piace …).
Caro Alvise, spero di non averti offeso, io parlo (troppo e male, ma) in generale, senza giudizio su storie che non conosco. Ti abbraccio con simpatia.
Benvenuta Laura, un’altra liceale sigh. Ma una ragioniera, una cameriera no? Evidentemente siamo buoni solo per i commenti.
A parte gli schezi è molto interessante che ti rifai al cinema, fucina del nostro vivere.
@Livio
Non ti preoccupare tanto noi lo spunto per parlare di coppie lo troviamo a prescindere dal post iniziale
Luigi, grazie. Guarda che il liceo classico è stato buono solo per perdere la vista sul vocabolario di greco..
difatti il nuovo rocci, oltre ad avere la copertina bianca, viene fornito con apposita lente d’ingrandimento.
è vero è bianco! cavolo però: 98 euro!!!
Buongiorno a tutti!!
Adesso ho capito perchè Costy ha scelto voi tre : oltre che giovani e belli (aspettiamo nuove fisiognomiche da Cyrano e son qui che mi arrovello sull’iconcina di Paul Bratter..), il fatto è che tutti noi in confronto a voi siamo delle pipparielle…lauree, teologia ed evidenti qualità di scrittura…bravi e benvenuta anche a Laura!!
Stamattina, come dicevo ieri, sono impegnata nella consegna dei bidoni magicamente ridotti a provette : l’oggetto delle mie preghiere è che stamane in Azienda Sanitaria, causa ponte, ci sia poca fila…
Per il resto, come dice Laura, mi riconosco alla perfezione nella dicitura : troppo tonta e dura di comprendonio..senzaltro!
Sui geni avrei parecchie cose da dire: io ne ho sparsi alcuni tarocchi discendendo dal mio papà; mio figlio ha gli occhi del nonno paterno, siamo tutti miopi. Certo, quando sono nati e mi hanno detto che erano sani comunque gliel’ho fatta in barba alla genetica, una bella soddisfazione, almeno per un po’, anche se non è detta l’ultima parola. Certo una delle cose che mi hanno dato più orgoglio nella vita è stato sentirmi dire da un maestro musicista : se tuo figlio ha preso il timbro del padre e la tua intonazione, sta messo proprio bene…e così è stato. Mi piace molto l’idea di poter mettere, donare a qualcuno il proprio buono.
A proposito : ringrazio tutti per pensieri e preghiere, ma io sono un soggetto duro. Vi segnalo invece proprio lui, mio figlio, che il 9 ha un’importantissimo esame al Conservatorio (ne va della prosecuzione dei suoi studi) e il 14 la licenza di solfeggio…va bene qualsiasi preghiera, anche intorpidita!!
Concludo riprendendo la frase del bimbo Tiziano, quello della patente per fare l’amore: credo che lui lo abbia detto più come idea che come convinzione appresa. E così l’abbiamo elaborata in classe. Pensateci : non sarebbe bello poter offrire ai nostri ragazzi una “scuola” di relazioni che poi li abilitano ad averne di più adulte, responsabili e mature ma comunque emozionanti e passionali?
«Non so che viso avesse e neppure come si chiamava;
con che voce parlasse e con quale voce, poi, cantava;
quanti anni avesse visto allora, di che colore i suoi capelli;
ma nella fantasia ho l’immagine sua: gli eroi son tutti giovani e belli»
🙂 Lo raccomando a te, Paola: se dovessi morire in un duello, scrivetelo sulla mia tomba!
In bocca al lupo per i figli.
Un’amica animalista mi ha detto di rispondere : Viva il lupo buono!
Se sei un eroe allora…quand’è così..non si discute!
I figli sono due : quello col capestro degli esami è il maschio. Per la femmina adesso di danza il 7 e di chitarra il 15 🙂
Ma questa storia che il candidato agli sponsali con Raffaella saresti tu è un gossip che è potuto scappare alla Costy ?????
Se le cose stessero così dovremmo inferire che i poteri di Costanza, in fatto di “coniugazioni” (non solo verbali), rasentano la magia – Raffaella e io ci “conosciamo” da un paio di settimane… Non sono io io suo cavernicolo, evidentemente. Quanto alla mia Rossana… “ella è fatta per me, e io per lei”.
(Comunque non m’ero accorto del gossip… su che canale l’hanno trasmesso?)
Non so cosa mi è successo ho scritto adesso invece di saggio…Boh!
Meglio che vada a consegnare le mie provette, non si sa mai che nella pli plin mi trovino un pò di memoria!
Bisogna diventare ciò che si è. Per aiutarci in questa impresa credo sia molto importante la preghiera.
A volte discernere non è facile. Affidare a Gesù e a Maria le nostre giornate ci libera dai pesi della vita.
buongiorno a tutti. Ieri ero cotta e stamattina ho letto i post che avete scritto (mazza’ che difficili, duelli a colpi di codice di diritto canonico…. ma avevate mangiato pesante?)
Oggi lavoro tranquillo, mezza festa. Benvenuta Laura! Ma tutte ‘ste giovani fanciulle belle brave e cattoliche da dove sono uscite? 😉
Esatto, quando ero giovane io le cattoliche erano tutte con i baffetti, poche tette, bianche di carnagione e con gli occhiali. Arrivo sempre con una generazione di ritardo.
vabbè dai non esageriamo…. occhiali ok ma i baffetti non li ho mai avuti..
…Le cattoliche delle tue parti,forse,non ti descrivo come erano le mie amiche 20 anni fa se no sbaveresti come il cane di Alvise,ti dico solo che eravamo 10 studentesse (tutte cattoliche) in un appartamento universitario e quando passavamo ci cantavano la canzone di Battisti:-10 ragazze per meeee!!!!-
ho anche io una faccina!
Ciao fefral! Ti ringrazio! Non sono uscita da nessuna parte, in realtà fino a ieri avevo anch’io baffi, occhiali e pure l’apparecchio ! Ma a tutto c’è rimedio!!
a 23 anni non c’è dubbio 😉
Approfittane per trovare in fretta il tuo cavernicolo!
LAURA, solo per i tuoi occhi!!!
…trovato ora su un libriccino di scuole dei salesiani
che ci costringevano a studiare a Possagno del Tomba, che poi è, credo, la patria del Canova, il triste
Canova, il tempio lugubre del Canova dove dentro la temperatura è sottozzzzero per tutto l’anno , e anche più… A un certo punto:
“…se ci fosse un’impressione che desse origine all’idea dell’io, quest’impressione dovrebbe rimanere invariabilmente la stessa attraverso tutto il corso della nostra vita, poiché si suppone che l’io esista in questo modo.Invece, non c’è nessuna impressione che sia costante e invariabile:dolori e piaceri , affanni e gioie, passioni e sensazioni, si alternano continuamente,e non esistono mai tutti insieme. Non può essere, dunque, da nessuna di queste impressioni, né da alcun altra, che l’idea dell’io è derivata: per conseguenza non esiste tale idea”.
(Padre Basilio Zardinon “Epìtome delle idee dei pagani”
(Pederobba 1961)
Molto interessante questo scritto e la fonte ma non credo di essere d’accordo.
Andiamo per ordine. Se l’impressione esiste e determini la nostra essenza nulla vieta che attraverso la nostra libertà e intelligenza si possa decidere di agire diversamente.
La nostra essenza o coscienza poi ne determinerà i sensi di colpa. La definizione dell’io è secondo me è la somma di tutto questo.
LUIGI: OCCHIDIVELLUTOLAURA disse: “…noi facciamo quello che SIAMO”.
Padre Zardinon, invece, cita un esempio di errore pagano, NON SIAMO.
D’altra parte se già fossimo come si potrebbe decidere liberi? Ancora le astruse casistiche salesian-gesuito-comboniane-vaticane….!!!!!
ALVISE, quando il papa dice “diventa ciò che sei” credo (chi è più esperto e intelligente di me ha modo di smentirmi se dico corbellerie) che usi una formula incisiva, la quale non va letta con l’occhio implacabile del logico, come se significasse “devi essere in futuro ciò che ora non sei ma che ora già sei” (altrimenti sarebbe un invito autocontraddittorio). L’invito è a esseri liberi veramente, a usare della nostra libertà per sforzarci di raggiungere ciò a cui il nostro cuore anela (perché Qualcuno ci ha fatti con questo anelito, che lo si riconosca o no); e ciò cui il nostro cuore anela non è l’esercizio purchessia della libertà, ma il Bene per il quale la libertà è fatta (per cui noi tutti siamo fatti), Bene che la libertà può scoprire, accettare, ricevere, non creare.
@Laura: benvenuta! grazie per il bel post!
OCCHIDIVELLUTO LAURA? e che è tutta ‘sta confidenza? 🙂
vedo l’iconcina è dinventata uno status symbol!
@Paola: se vuoi nel pomeriggio/sera ci sentiamo e ti aiuto io a iscriverti a wordpress.
Ciao Guido e grazie dell’aiuto! Ho già guardato su wordpress ma la cosa non mi va molto a genio…ma come ha fatto fefral che non è iscritta?
Per di più con la faccina di Lucy…troppo bella!
Comunque lasciatemelo dire : le mie analisi sono state allucinanti! Sono arrivata all’ultimo, quando la folla comincia a defluire (altro che ponte!), ci ho messo più di un’ora e poi ho dovuto aspettare a gomitate per consegnare le sole provette..è questo il lato peggiore della malattia.
Ora spero che le mie chiacchiere non vengano divise da quelle di diritto canonico…
ma ve prego…qui è tutta vita!
clicca sul quadratino a sinistra del tuo nome, finisci su gravatar.com… poi segui le istruzioni, è facile.
Grazie Fefral..ce l’ho fatta….yehhhhh
Tutto da sola..Ghigo..bleah!!!
bravissima Paola…l’aiuto dei maschietti conserviamocelo per cambiare la gomma alla macchina 😉
Grazie Alessandro!!
@Alvise
Io = L’io impresso in noi + quello che facciamo con la nostra libertà.
Non può essere valida tale equazione?
LUIGI: POTREBBE, SI’….Come “discorso” torna…
Come discorso torna ma…? Non lasciarci così in sospeso…la questione si fa interessante!
Nella notte ho mandato un messaggio per salutare Laura, ma non è ancora comparso. Forse si è perso nella rete?
Comuque volevo intervenire sulla domanda molto interessante: qual è la definizione di “io”? O meglio cosa definisce il mio “io”?
Per cercare di capire le cose in generale io cerco di partire dalla mia esperienza, altrimenti mi sembra di dire astrazioni.
Al fondo del fondo del fondo di me posso dire che ciò che mi definisce è un DESIDERIO e una SETE infinita di felicità e una DOMANDA di significato di tutto.
In questo ultimo periodo c’è una poesia di Luzi che mi corrisponde molto e che ripeto spesso agli amici (alcuni la capiscono anche, altri mi guardano un po’ straniti).
«Di che è mancanza questa mancanza,
cuore,
che a un tratto ne
sei pieno?
di che?
Rotta la diga
t’inonda e ti sommerge
la piena della tua indigenza…
Viene,
forse viene,
da oltre te
un richiamo
che ora perché agonizzi non ascolti.
Ma c’è, ne custodisce
forza e canto
la musica perpetua ritornerà.
Sii calmo»
(Mario Luzi)
scusa Alessio ma i tuoi messaggi a volte danno gli stessi problemi di quelli di Alessandro, finiscono nella cartella SPAM e devono essere recuperati manualmente.
Alessio, mi stai simpatico, compagno di sventura…
Grazie!!! E’ bello sapere che comunque qualcuno ti può recuperare. Io avevo fiducia.
Elisa
3 giugno 2011 a 10:28 # Gent.ma Fefral
sono donna, moglie, madre e professionista e amo, dono, proteggo, salvo,…..o almeno ci provo…. e sono amata, protetta, salvata e ricevo doni da mio marito. Facciamo le stesse cose, ma in modo diverso proprio perchè uomo e donna – fortunatamente- sono diversi. Ma abbiamo gli stessi doveri e gli stessi diritti in una parità che non è l’ annullamento delle differenze naturali, ma semplicemente il poter essere liberi di fare, seppur in modo diverso, le stesse cose.
Ti ringrazio sinceramente della tua risposta, sulla quale mediterò ancora, e mi dispiace di non poter conversare ulteriormente con te visto che mi è stato esplicitamente detto dall’Admin : “il confronto non ci intressa “.
Salvo non parlasse solo a titolo personale.
Elisa
Spero che la frase di Admin non fosse categorica come appare (il confronto non ci interessa: letta così è davvero infelice…. admin davvero non pensi che dal confronto ci si possa arricchire e ci si possa avvicinare un po’ di più a quella Verità a cui, per strade a volte tanto diverse, tutti aneliamo?)
E mi pare che le cose che scrivi tu non siano tanto diverse dalle idee che ho trovato espresse in questo blog. Io non conosco Costanza, e come scrivevo ho comprato il suo libro con l’idea di incazzarmi
Anche io sono donna, moglie, madre e professionista, e provo ad amare, donare, proteggere, salvare… e da mio marito (e non solo da lui ma da tanti amici uomini) riesco ad imparare un modo diverso di amare, donare, proteggere, salvare… un modo che non mi interessa scimmiottare ma che mi aiuta a conoscermi e realizzarmi per quella che sono, nelle differenze e nelle somiglianze. E vale il contrario. Diritti e doveri sono senz’altro paritari… ma lo sviluppo della persona va ben oltre diritti e doveri. Credo che alla fine stiamo dicendo la stessa cosa, dimmi se sbaglio.
@Admin… ci consenti di continuare il dialogo su questo blog o dobbiamo cercare un altro posto dove confrontarci?
BRAVA FEFRAL!!!
grazie alvì! il perchè però “dimmelo te… ma dimmelo, però!!!! “(cit. alvise 2/05/2011)
@ fefral:
il confronto non mi interessa con chi non si vuole confrontare ma solo provocare. in tre mesi decine e decine di persone sono passati per questo blog contestando il punto di vista di Costanza senza nessun evidente voglia di capire e soprattutto senza neanche avere la minima intenzione di leggere il libro (a volte neanche il post, ci sono state interminabili discussioni sul titolo!). Parlo a titolo personale ma puoi anche constatare che Costanza non interviene su questo argomento che ha ampiamente trattato nel libro e in due post(fa anche le presentazioni in giro per l’Italia, qualcuno potrebbe andare e intervenire di persona).
sono anche abbastanza stufo di frasi tipo “ma tu non puoi dire…ma come puoi pensare…ma chi ti ha detto che…ognuno è libero…” etc. il confronto può essere stimolante o anche un gran rottura di scatole (il dibbattito NO!!!! urlava Nanni Moretti).
per ultimo: il dialogo su questo blog mi sembra particolarmente fluido e corposo (più di 200 commenti solo ieri), se vuoi continuare a seguirlo e intervenire ne sono lieto, se volete continuare a discutere tra di voi su questo argomento fate pure.
admin, capisco la reazione nei confronti di chi provoca solo per provocare, eppure io mi son messa nei panni di elisa (anzi ci sono stata) e il suo intervento avrebbe potuto essere il mio qualche mese fa.
In fondo poi, lo stesso titolo del libro di Costanza non sembra di suo una provocazione? E’ solo leggendolo che si capisce a fondo il suo punto di vista. Anche tanti interventi apparentemente solo provocatori potrebbero, se esplorati, far scoprire la profondità del pensiero altrui.
Non so perchè ma il post di Elisa mi era sembrato di questo tipo e non una provocazione fine a se stessa.
Sul fatto che Costanza intervenga o non intervenga sul tema, non voglio credere che lei stessa abbia esaurito il discorso…. la “sottomissione” è un cammino, e lei mi è sembrata una donna sufficientemente intelligente da non pensare di ritenersi “arrivata”. Che poi ci siano tanti argomenti di cui parlare di volta in volta e che non c’è tempo, nè voglia, nè spazio per tornare su quello da cui è nato questo blog, è un punto di vista diverso e ovviamente rispettabile.
Il confronto, ringraziando il cielo, non ce l’ha ordinato il medico. Io intervengo sui temi che mi interessano, su altri passo allegramente la mano (per dire: non ho perso un minuto a cercarmi gli articoli del CIC di cui si discuteva ieri). Questo blog mi è piaciuto proprio per la varietà di posizioni, di argomentazioni e il rispetto delle idee altrui, senza che per questo l’autrice (e i suoi aiutanti) ceda al qualunquismo di una fede troppo facilona e permissiva. Non è facile trovare in giro un cattolicesimo così: rispettoso della libertà altrui e nello stesso tempo fermo sui principi. Si cade troppo spesso in un eccesso o nell’altro. Ho trovato in costanza questo raro equilibrio.
“E’ solo leggendolo che si capisce a fondo il suo punto di vista.” APPUNTO!
ancora devo trovare qualcuno che, dopo aver letto il libro, sia intervenuto per contestarne i contenuti, magari citando qualcosa che non fosse la quarta di copertina. Ecco diciamo che leggere il libro, anche se non si è d’accordo, aiuta almeno a porre le domande giuste. Sono sicuro che quando arrivaranno obiezioni serie e profonde Costanza interverrà e il dibattito potrà finalmente essere interessante.
Tempo fa ho letto un libro che non può lasciare indifferenti. Specie se si è una donna . Parlo di “Mille splendidi soli “di K. Hosseini. Un libro che vale davvero la pena leggere, indipendentemente dal fatto che si sia uomo o donna.
È un libro scritto da un uomo che denuncia una condizione femminile agghiacciante.
Dopo che l’ ho letto anche il solo sentire parlare in qualsiasi modo di sottomissione della donna all’uomo mi fa venire la pelle d’oca.
La sottomissione è per lo più concepita come “la riduzione a uno stato di obbedienza al proprio dominio, la condizione di chi subisce il dominio altrui” e solo secondariamente come ” la tendenza ad un comportamento docile e remissivo”. Pur avendo indubbiamente detto termine entrambi i significati , la maggior parte delle persone ne conosce solo il primo, con il quale lo identifica. Non deve quindi stupire che il suo uso nel nostro contesto culturale desti perplessità.
Quanto alla voglia di provocare su temi così seri, caro Admin, la lascio a chi non ha niente di meglio da fare.
Elisa, c’è un problema: la parola sottomissione viene usata da s.Paolo nel nuovo testamento. Devo dire che uno dei motivi per cui faccio fatica a farmi star simpatico s.Paolo è anche questo.
Tuttavia, pur non essendo mai riuscita a leggere senza un moto di ribellione interiore il famoso passo “donne siate sottomesse ai vostri mariti” mai ho ritenuto possibile che si dovesse intendere tale esortazione come un invito a farsi dominare, schiacciare, dall’uomo. Anche perchè nei fatti Cristo ha trattato la donna da regina, e allora che senso hanno le parole dell’apostolo (che, bisogna dire, proprio diplomatico nel suo modo di parlare non è che fosse neanche in altre situazioni)?
Ho trovato illuminante Giovanni Paolo II sul tema della condizione femminile, della sua vocazione specifica, dell’aberrazione del suo ruolo e del rapporto uomo-donna che da scambio e dono gratuito sempre più si trasforma in possesso e dominio da parte dell’uomo e annullamento da parte della donna.
E’ la scelta di quella parola “sottomissione” che incasina tutto. Ma non dimentichiamoci che quella frase “egli ti dominerà” viene pronunciata da Dio dopo il peccato originale…. cioè… il dominio dell’uomo sulla donna non è la volontà di Dio per l’uomo, non è conseguenza della natura umana creata, bensì del rifiuto da parte dell’uomo (e della donna) della propria identità di creatura. E’ la ribellione a Dio da parte di Eva e di Adamo che ribalta tutto, che trasforma il dono e il servizio in possesso e dominio. E’ solo la redenzione che rimette ordine, e nella redenzione è Maria che “sottomettendosi” consente a Dio di farsi uomo e morire per la Chiesa.
BIOETICA!!!
“… sulla questione ambientale il pensiero nichilista sta producendo danni forse ancora più gravi. Ha dapprima cercato di convincere l’uomo di essere soltanto un animale intelligente e di avere la possibilità di fare tutto senza alcuna regola, spingendo al massimo il suo egoismo nell’esclusiva ricerca del potere. Ha poi tentato di spegnere la convinzione che la vita umana abbia un senso e che si debba di conseguenza dare senso alle azioni dell’uomo. Ora pretende di risolvere i problemi climatici – dove regna molta confusione – attraverso la denatalità e la deindustrializzazione, anziché attraverso la promozione di valori che riportino l’individuo alla sua dignità originaria”.
“tutti tradiscono, sposati e non. Il matrimonio è solo un’istituzione e non serve a niente, l’essere umano è nato per fare sesso”. affermazione di del filosofo Robbie Williams.(che intanto si fa le “pere” di testosterone perchè ha la libido di un centenario. mah!)
non sapevo si facesse le pere di testosterone. A furia di stravizi, per forza ti viene la libido di un centenario…
Buon giorno!
In effetti Claudia sta diventando impegnativo questo blog!!!
Non avendo poi tutta sta cultura mi barricherò nella veste di extracomunitaria (in tanti che conosco lo fanno, “è perché sono straniero” e io tante volte rispondo “prova a imparare la lingua, dopo 10 anni forse è il caso…”)
Comunque, d’accordissimo con Laura sul fatto che sei tu a determinare dove poi arrivare. Mio padre diceva “non è il lavoro a dare dignità all’uomo, ma l’uomo a dare dignità al lavoro che fa”. Quindi uno può avere quante lauree vuole, ma questo non fa di lui migliore di un operaio che fa al meglio il proprio mestiere.
Mio fratello a 12 anni era cicciotto, asmatico e aveva le mani piccole per fare il canottiere, si allenava pesantemente e è diventato campione Sudamericano a 18 anni. Mio nipote ha un talento naturale per il calcio, ma quando gli allenamenti sono diventati seri ha mollato tutto per pigrizia…
“Quindi uno può avere quante lauree vuole, ma questo non fa di lui migliore di un operaio che fa al meglio il proprio mestiere”
Sottoscrivo ogni parola.
Ma quale impegnativo!! Casomai stimolante!!
VELENIAAAAAAAA!!!!!!!
AAAAUUUUUUU!!!!!
Velenia, ascolta quest’uomo, non ce la fo a vederlo così…
Complimenti Laura! Da poco frequentatrice di questo posto, mi ritengo fortunata. C’è qualcuno che la pensa esattamente come me. O sono io che la penso come qualcuno??? mah! Però c’è sempre e ancora qualcosa che nella religione cattolica non mi convince. Chissà se queste frequentazioni mi aiuteranno ad essere forte sostenitrice, come voi, di questa fede 😉
Cosa non ti convince Anna?
Anna, grazie. Non siamo qui a voler convincere nessuno, ma a qualunque domanda tu abbia possiamo provare (insieme) a capire e rispondere.
Che bello, l’aggiunta di un tocco di cinefilia arricchirà ulteriormente la qualitá di un blog già splendido! Anch’io raramente riesco a fare a meno di citazioni cinematografiche.
Mi spiace solo non riuscire a intervenire quasi mai (per mancanza di tempo e continuità) nel blog, anche perché troppo spesso i commenti si rincorrono l’un l’altro e non seguono le linee tracciate nei vari post, diventando più delle chat che dei blog.
@Admin: non esiste un modo per dividere i commenti diretti ai post dalle (legittime e spesso appassionanti, per caritá!) chiacchiere di altro genere?
Giovanni DM
difficile, ma ormai leggere i commenti è un po’ come entrare in una sit-com (di spessore per carità….)
questo è il problema di parlare insieme maschi e femmine…. mischiare teologia e pannolini, morale e ricette, razionalità ed emotività, preghiera e smalto
Qui si fa fatica a dividere il grano della zizzania, ma forse è giusto farli crescere insieme! Altrimenti la sporca dozzina verrà spazzata via!!!!
Dani, io mi sento molto sporca dozzina, non mi spazzate via!
Anch’io!!!
Ecco perchè mi sembrava strano.. Costanza dice di fiutare matrimoni a distanza…in realtà admin evidenziava la possibilità che tu possa diventare il Bosley delle Charlies
🙂
Mi riferivo a Cyrano…
Paola, bella l’iconcina, hai domato wordpress?
No, ho dribblato gravatar
🙂
Sì, ma se io sono il candidato naturale per Bosley lui è quello naturale per Charlie! Sugli angeli invece non c’è dubbio…
Chiedo scusa a Giovanni che ha ragione da vendere. Mi sto rendendo conto che sarei un perfetto partecipante di una trasmissione che ho sempre odiato: Il Grande Fratello.
ha ragione de che? Sai che palle diventerebbe ‘sto posto?
Giovanni non me ne volere… ovviamente ognuno porta avanti la sua posizione, tanto qua siamo solo ospiti
Tanto fra una settimana vado al mare e non porto il notebook (però con il motorola potrei scrivere qualche cazzatina ogni tanto tra un mojito e una nuotata)
Ti sospendi dal blog, alla Alvise? Te nella casa del Grande Fratello non resisti dieci minuti, li mandi tutti al bagno prima
Beh prima o poi mia moglie mi darà una pedata nei paesi bassi.
PER IPOTESI…
1) l’UOMO è LIBERO
2) QUINDI PUO’ SCEGLIERE
3) DAL MOMENTO CHE PUO’ SCEGLIERE E’ BENE SE
SCEGLIE IL CATTOLICESIMO
4) SE LO SCEGLIE: BENE
5) SE NON LO SCEGLIE: CHE TRISTEZZA…!!!
Sì in definitiva dovrebbe essere così. Anche se non mi piace molto la parola cattolicesimo. Direi piuttosto se sceglie di amare Dio e il prossimo con tutto se stesso. Il resto è conseguenza.
Veritas liberabit vos
In sostanza solo la verità ci fa davvero liberi, la verità ontologicamente viene prima della libertà
(boh! Ho citato bene in latino?)
“Peccato che “i sensi di colpa” sono quelli che ci ricordano che abbiamo anche una coscienza oltre che un corpo e un cervello”
Tornando al tema del post di oggi… questa frase mi ha fatta saltare dalla sedia.
E’ vero che il senso di colpa può funzionare da campanello d’allarme della nostra coscienza. Ma io penso che si possa aspirare a qualcosa di più.
Io credo che la conferma di stare nel bene (vero, bello, buono… realizzazione di sè, chiamatelo come volete io non sono un’esperta di filosofia o di teologia) possiamo trovarla in qualcosa di più bello e più appagante di un “non senso di colpa”. L’incontro con Dio è qualcosa di bello, che riempie, sazia, consola. Sono sicura che molti qua dentro sanno di cosa parlo. Poi purtroppo non sempre dura, ma quando si agisce per il bene si arriva a provare una pace anche nei momenti più difficili che è molto molto di più che avere semplicemente la coscienza pulita.
Esatto Fefral, hai centrato il tema della bellezza. La bellezza di compiere il bene. Il senso di colpa dovrebbe subentrare solamente quando usciamo da questo stato di bellezza e beatitudine. Esiste anche il senso di smarrimento, di aridità.
Ma a volte per cogliere la bellezza e la pienezza di essere nel giusto dobbiamo passare ( noialtri duri di comprendonio ) per il senso di colpa e di smarrimento. Non tutti, non sempre, ma la maggioranza. Credo che non solo lo Spirito Santo abbia cambiato Pietro, ma il negare Gesù tre volte e poi cogliere il perdono negli occhi di Cristo abbiano operato un cambiamento profondo… La bellezza (dello sguardo e dell’amore) lo hanno reso migliore, ma il senso di colpa ha permesso che questo accadesse. Dio scrive dritto sulle nostre righe storte, cava bellezza anche dalle nostre colpe, se solo noi glielo permettiamo!
Certo fefral. Però solo un’annotazione. E’ rischioso citare frasi estrapolate da un discorso con capo e coda. La mia frase era contestualizzata: parlavo di chi considera la religione cattolica come una superstizione che genera solo sensi di colpa. E il fatto che i sensi di colpa esistano è già un segno che c’è qualcosa in noi, nella nostra natura, che tende al bene. Certo che possiamo aspirare a qualcosa di più del non senso di colpa, e nel seguitodel post lo dico, ripetutamente. Comunque grazie dell’intervento!
certo, dal tuo post è chiaro: sono io che ho alcuni talloni d’achille e ogni tanto su certe frasi salto un po’ 🙂
Prendilo solo come il desiderio di ampliare un punto che palesemente condividi anche tu
3×1
Fefral e Dani, in tre post siamo riusciti a farne uno degno di Alessandro.
Non sfottete, che vi tengo d’occhio. Siete molto più bravi di me
dani, anche tu con le righe storte?
sì sono d’accordo. Ma non scordiamoci che il senso di colpa è un campanello d’allarme, tutto qua. Che il fine è più alto. Che il nostro obiettivo non è evitare il male ma vivere nelle beatitudini. E nelle beatitudini si vive bene, felici, in pace.
Signore da chi andremo? tu solo hai parole di vita eterna
Si, hai ragione! Ma se non me lo ricordo ogni giorno rischio di diventare Desperate, ma quella è un’altra sit-com… Vero admin?
Mancano le citazioni dotte per essere ai tuoi piedi maestro!!! 🙂
beh sì, io non ho nessuna voglia di andarmi a spulciare il codice di diritto canonico (roba per preti)
“Beati coloro che hanno fame e sete della giustizia…”
Ecco, per me questo è il punto più importante, (per me)
del Vangelo, giustizia nel senso di pensare anche al bene degli altri di non essere stronzi egoisti merde ipocriti nel dire che siamo e invece non siamo nel fare in modo che non ci sia chi se magna quell’altri senza ritegno che ci sia cura dei poveri dei malati dei vecchi dei carcerati…Del resto, dell’amore di per Dio, non so cosa sia, non l’ho mai provato, (solo per FEFRAL l’ho provato, giuro!)forse dentro di me è presente la cultura del cristianesimo sedimentata nei secoli, ma non credo nient’altro, giustizia, eguaglianza, fratellanza, libertà, sposati o non sposati coi figli o senza trapiantati e da trapiantare, io cerco di fare il mio meglio, forse, mi viene in mente, un bel libro di BENEDETTO CROCE (sentite un po’ che nome!)
“perchè non possiamo non dirci cristaiani” (o al singolare, non ricordo bene)perchè è nel nostro fenotipo (va bene fenotipo?) nella nostra tradizione, tutto il resto lo lascio ai sotterranei del Vaticano, mi sembra che sia, un altro libro.
giustizia- solo Dio è giusto, e la giustizia è di Dio
eguaglianza- Gesù si è fatto uomo per la salvezza di TUTTI gli uomini, senza distinzione
fratellanza-ci deriva dall’essere tutti figli di Dio
libertà- di credere, di nutrirci di Cristo, di salvarci
giustizia, eguaglianza, fratellanza, libertà
declinati in astratto non sono concetti propriamente cristiani.
VA BENE PAUL, C’HAI RAGGIONE!!!
COME AR SOLITO!!!!
A Paul…però non sei leale…ti metti robert redford nell’iconcina ci fai prendere un colpo a tutte !!!!
“giustizia, eguaglianza, fratellanza, libertà
declinati in astratto non sono concetti propriamente cristiani”.
Ottimo. Mi piace lo stile di paulbratter, niente fumo, niente latinorum, idee chiare, tutta sostanza, perfino scabra.
Però quel “declinati” non garberà ad Alvi’
cos’è che hai provato per fefral?
LO SAI…
no, alvise che non lo so… sono un po’ gnucca 😎
“forse dentro di me è presente la cultura del cristianesimo sedimentata nei secoli”
Togli pure il forse!
Il cristianesimo non è mica una cosa estranea all’uomo! Il bello, il bene , il giusto ci appartengono… Esiste una Legge naturale scritta nel cuore dell’uomo che vale per tutti, e Dio si è fatto carne per farci capire di che pasta siamo fatti!
Il Cristianesimo non ha nulla a che vedere con DIO.
Dio non lo conosco, il Cristianesimo sì.
Anche San Paolo lo pensava, finché no vede Gesù in sogno che dice “perché mi perseguiti?”, lui pensa, ma io no perseguito questo Gesù, non lo conosco neanche. Io perseguito i Cristiani…
Poi ha fatto 2 2 e si è accorto che era la stessa cosa!
La chiesa, Gesù e Dio…
Gesù o era Dio o era un pazzo da legare Alvi!
Prima o poi caddi dal cavallo anche tu e te ne accorgi!!! 🙂
“Il Cristianesimo non ha nulla a che vedere con DIO”: questa mi pare un’affermazione un po’ forte!
Dollaro USA 1,4473, ma io penso che si rafforzerà, nei
confronti dell’Euro…. Voi che dite?
se torna in zona 1,48-1,49 io dico che è da comprare
COSI’ CAUTA? SEMPRE?
comprato a 1,45; raddoppiato a 1,48; dimezzato a 1,42. Adesso aspetto
so solo che col cambio favorevole, torno a New York a valigie vuote! anzi, mi compro lì anche quelle!
OH Fefral! quanto mi piaci!!!!! la verità viene prima della libertà! è troppo vero!!!! mi ricorda quello che diceva Dostojevski, sbagliando secondo me, che se Cristo fosse stato da una parte e la libertà dall’altra, lui avrebbe continuato a seguire Cristo. Abominevole no? ecco come anche il cristianesimo diventerebbe ideologia.
Mi sono persa un sacco di commenti nelle ultime 24 ore, ma ho avuto un bel da fare a casa, con suoceri e nipote. Stamattina siamo stati a San Pietro per pregare sulla tomba di Giovanni Paolo; c’era una coda per entrare che arrivava fino a via Conciliazione, ma quella vecchia volpe di mia suocera l’ha saltata (penso che in molti ci avranno scancherato dietro…). Entrati dentro quella sgabinata di mia nipote si guarda intorno e chiede: ma dove siamo? è una chiesa questa? no, le ho risposto, è una discoteca! e poi ha confuso papa giovanni con giovanni paolo, come se giovanni fosse il nome confidenziale…. mammamia! per non parlare delle domande assurde che m’ha fatto sugli esorcismi, sul purgatorio (cos’è?)….. insomma non si droga ma credo che Facebook l’abbia parecchio estromessa dal pianeta terra!
Ora sono tra voi solo perchè ho piazzato mia suocera all’asse da stiro…. quindi 15 minuti di aria! (sai quando non ti senti più tanto padrone dei tuoi spazi?….) ma sono sempre i genitori del cavernicolo, e quindi…. non è una virtù sopportare con pazienza??
A proposito: benvenute Laura e Raffaella!
Noto che è 3 giorni che Costanza si fa viva solo con brevi interventi: non sarà rovesciata a 4 di spade sul letto, ma almeno un po’ sta respirando!! ebbrava!
ancora così lunga la fila per andare da GPII? mi sa che aspetterò (tanto per un po’ da là non lo spostano)
secondo me dopo l’estate non trovi tutta quella coda!
finalmente è apparsa la mia capra con veletta!
Hey!! Che esplosione di iconcine!!
Ma quella di Giuliana supera tutte…invece quella di Paul è molto politically scorrected!
http://www.imdb.com/title/tt0061385/
IN COSA SONO UGUALE AI CREDENTI IN GESU’-DIO:
sono in grado di provare tutti i sentimenti che dichiarano di provare i credenti,posso amare, com-patire, confortare, aiutare, essere sposato, sottoposto, sovrapposto, evere figlioli, stare bene con una eventuale mia famigliola, essere felice, avere entusiasmo….
IN COSA SONO DIFFERENTE:
non credo in Dio, non credo nell’aldilà…
Cosa è che non va bene?
Non va bene che hai scritto “com-patire” come i filosofi che vogliono darsi un tono. Non è da te, Alvi’, è come scrivere che hai un “ruolo” che si “declina”
ALESSANDRO:GIUSTO!!!
Volevo solo mettere in evidenza (scrivendo in quel modo stupido, hai ragione) l’azione del cercare di essere vicini a chi sta soffrendo cercare di capire il patire degli altri,come per tanti, hanno detto, è importante, i partecipanti.
ho la quasi impressione che le prime cose che dici di avere in comune implichino che tu abbia in comune anche le seconde…. penso che se uno va al fondo di tutte quelle prime cose, arriva alla conclusione di avere anche le seconde. o no? ti abbraccio Alvi’!
non c’è nulla che non va bene… solo che è uno spreco. Ci hai mai provato a credere? A scommettere su Dio? Però giocando pulito Alvì…. così per provare, dire “ok, Dio facciamo che esisti” e poi provare a conoscerlo. Gesù è un gran simpatico sai? Se lo conosci è proprio figo… proprio uno con cui si sta bene!
LAUROCCHIONIDIVELLUTO: ho letto ora quello che hai sritto sopra sul complesso di colpa. Io non credo che il COMPLESSO di colpa sia un buon segno, non è bello di averci, alle volte, come un peso (di colpa?)nell’anima e non sapere nemmeno bene perché e percome. Di dove arriva questo stao d’animo? Te dici dal senso del bene che è in noi.
POtrebbe anche essere, come potrebbe essere dal senso del male, del peccato, dell’errore, che ci è stato messo addosso chissaddacchì, e come, e quando, e perché. Ad ogni modo non da liquidarsi così con due parole al volo!
NON CI SOTTOVALUTARE!!!
@Laura:
approfondiamo meglio questa cosa del senso di colpa, perchè mi interessa molto…. non sono molto convinta che ci sia dentro di noi una specie di legge morale innata che ci dice cosa è bene e cosa è male. Hai presente i riti di sacrificio umani che facevano i Maya? non mi pare che provassero un minimo senso di colpa per il sangue versato. (forse è un po’ iperbolico come esempio, ma mi è venuto in mente per il film Apocalipto e tu che sei cinefila lo avrai visto sicuro!)
LAURAGOTTITEDESCHI:
Anch’io, nel mio piccolo, sono un troglodita, ma mi viene in mente un libro, a proposito della “formazione”
storica del complesso di colpa. L’autore si chiama DODDS,
” I greci e l’irazionale” dove lui mostra il passaggio dalla civiltà di “vergogna” dei poemi omerici e e del mondo Greco Arcaico alla civiltà di “colpa” (ellenismo, cristianesimo, neo-platoniso)(scusa ALESSANDRO)un libro, credo, mi sembra, presumo, considero, ritengo, secondo me, interessante:
IO STASERA mi sto preparando, in mancanza di donne sottomesse sottoposte e via discorrendo, uno, spero, bprelibatissimo pollo al curry, da me imparato a fare
a MADRAS (io ci ho anche l’orecchino, all’orecchio destro, perché sono una testa di cazzo, logico, il vecchio con l’orecchino)ma dove sarà stasera Cyrano a
duellarsi, forse, oralmente (o davvero come nel film voi che siete esperti “La via lattea” film di un ateo- religioso-surrealista) sub-realista!!!
l’orecchino all’orecchio ricorda tanto Corto Maltese!!
🙂
vi ricordate quando orecchini e tatuaggi ce l’avevano solo galeotti e marinai?
com’è venuto il pollo?
Messere, non ditemi che vi sono mancato! 🙂
Sul pollo al curry gradisco essere aggiornato anch’io. Per quanto riguarda l’essenza del cristianesimo, invece, penso che a quello che hai scritto manchi solo una cosa: la conoscenza di Gesù, vivo, vero, reale, contemporaneo a ciascuno sempre. Molto più vero di una coscienza, molto più affidabile di un sentimento, molto più caloroso di un’idea (e dico “molto” per non svalutare l’enfasi).
Avere compassione per un sofferente non equivale a essere cristiani, se ci si sta perdendo lo spettacolo dell’epifania del Figlio di Dio.
@Giuliana e Alvise: credo che nessuno sia buono o cattivo per natura. Buono o cattivo lo sei a seconda delle tue scelte, e non in modo definitivo. Non c’è nessuna legge morale innata o cose simili (questo lo diceva Kant e non aveva capito molto della vita, tant’è vero che l’ha passata chiusa nel suo studio a scrivere senza praticamente mai uscire di casa) e io non ho detto questo! Però la coscienza l’abbiamo e corrisponde alla nostra natura di uomini (con o senza orecchino). Io sono certa che nessuno è incline naturalmente al male o al bene. Uno è libero, quindi è incline e sceglie quello che al momento reputa un bene per sè, che non è per forza IL bene! Il senso di colpa credo sia quella SENSAZIONE che sorge dopo le scelte di cui non siamo sicuri e che ci porta a riflettere su ciò che abbiamo fatto, se è stato bene o male, ma poi si ferma lì. Sta a noi pensarci su, rifletterci e capire ed eventualemente eliminarlo. Nasce e muore in noi il senso di colpa, ma non ditemi che non l’avete mai avuto!! SOno io che sono troppo autolesionista? Non credo. Sono stata chiara o incasinata? Ditemelo perchè è da stamttina presto che studio e in questo momento farei fatica a distinguere un computer da uno stenditoio.
Io da brava moglie sottomessa sono al FORUM DI ASAGO a vedere l’ennesima palla rotolante! Mi annoio di brutto ma vederli così felici fa felice anche me!!! Comunque: forza Olimpia Milano!!!!
Quanto stanno?
Cantù 32 x Milano 40 !! Fine primo tempo ora
Dai che magari una la vinciamo
Mancano 4 minuti e siamo 51x 63 per noiii!!!!
FEFRAL: Non lo so come è venuto…
Io l’ho mangiato di buon appetito, ma non c’era nessuno
con me a dirmi se era venuto bene o male. Io ora sto bene. Così spero di voi tutti. Quanto a quello che dici non è che uno si può mettere lì a credere. Conoscevo un omo (scusate se mescolo il sacro e il profano) che ci aveva la fissazione di dovere andare di corpo.
MI raccontava: – Mi son svegliato. ho preso un bel caffé abbondante, sono corso in bagno, mi son messo a sedere,
mi sembrava che fosse il momento….NULLA! Sono andato
al barre (toscanismo)ho preso un cappuccino, un maritozzo, m’è sembrato di sentire smovere…NULLA!
Son tornato a casa, ho mangiato un bel grappolo d’uva…
ECCO E’ cosI’!!!
dalla mistica alla mastica, dall’escatologico allo scatologico
cioè tu c’hai la fissa….
vabbè allora il trucco è non pensarci, se no è peggio. Ma allora mi sa che dovresti davvero mollare questo blog
ricetta del pollo please?
Vinta!!!
E una. Ne mancano due. Felice anche per te
mi sento distrutta, amici! avere un’adolescente a casa è un’esperienza da brivido, ma sto cercando di allenarmi per i futuri sviluppi…ora capisco chi mi dice “goditeli adesso!” (e mia nipote non è un caso limite, ci mancherebbe…ma è proprio sgabinata forte!)
ora mi vado a riposare, spero di stare con voi un po’ meglio e arricchita da questi giorni! (mi lamento un po’ ma sono contenta perchè la vita è fantastica, se vissuta con una domanda di senso!)