La pera e altri misteri

di Costanza Miriano

Io ci ho provato ma ieri ero in uno stato d’animo irrimediabilmente scazzafrullone, e ho provato, davvero mi sono sforzata di produrre pensieri elevati, ma niente. La mia mente ha viaggiato tutto il giorno in modalità risparmio di carburante, come alla fine della maratona, quando leggi il cartello 37 km, e ti sforzi con tutto l’impegno di calcolare quanti chilometri mancano all’arrivo, ma a quel punto l’operazione 42-37 è come un’equazione differenziale di terzo grado (esistono?) tanto sei stanca (mi è successo davvero, e non riuscendo a fare il conto ho pensato che a un certo punto qualcuno mi avrebbe fermata, alla peggio. Mica mi avrebbero lasciata correre all’infinito).

E sì che sono anche andata a pregare davanti alle reliquie del beato Papa Giovanni Paolo II, in una parrocchia della mia zona. Gli unici misteri sui quali sono riuscita a esercitare le mie scarse facoltà speculative sono quelli che costellano la mia esistenza quotidiana.

Il mistero della merenda sbagliata. Com’è che riesco sempre a bruciare la cioccolata calda? Devo fare causa al mio pentolino, ce l’ha con me.

Il mistero del lavavetri col binocolo. Com’è che la persona che sta al semaforo mi punta da lontanissimo anche se sto a dodici macchine da lui e viene a pulire il mio parabrezza, preferibilmente quando non ho spicci e il portafogli sta in fondo alla borsa sul sedile di dietro? Com’è che la gentile signorina cinese che vuole sedersi accanto al fidanzato tra le quattro combinazioni possibili sceglie sempre di chiedere a me di spostarmi?

Il mistero del menu disperato. Com’è che riesco sempre a scontentare qualcuno? Ieri mio figlio orrificato dal riso alla bieta per insultarmi mi ha gridato in lacrime: “Ma come? Secondo te tutti i giorni dobbiamo mangiare verdura? Ma che schifo! Allora sei bio! ” E una femmina, per avvalorare la sua tesi. “guarda che una volta mi hai fatto mangiare una pera!” Pensa che donna orribile che sono, ben una pera.

Il mistero dell’amico spaiato. Questo è il più fitto. Com’è che io e il mio migliore amico siamo amici, nonostante finiamo sempre per litigare soprattutto se tocchiamo argomenti sensibili? E poi non dite che sono ecumenica, se continuo a volergli bene anche se quando dico che due omosessuali che tengono in braccio il loro bambino strappato a un utero in affitto sono uno spettacolo orribile lui si arrabbia (io non sarei misericordiosa). E continuiamo a essere amici anche se io dico che la difesa della libertà ha dei limiti, messi dalla difesa dei più piccoli. Finiamo sempre per accoltellarci sull’aborto (a proposito: chi ha voglia di dare una mano a una brava studentessa che sta indagando sulla sindrome post-aborto, anche spontaneo, vada qui).

Nonostante questo siamo così amici che possiamo dare il peggio di noi stessi, l’uno dell’altra, senza remore.

Io a questo mistero forse una risposta ce l’ho. Mi fa così ridere che a volte sghignazzo sulla fiducia. Già quando vedo che il suo hard disk interno sta caricando la battuta, io mi metto avanti col lavoro.

128 pensieri su “La pera e altri misteri

  1. Luigi

    Non lo so veramente. E’ come una calamita, credo che la sorgente di questo tipo di amicizia sia l’Amore di Dio per l’uomo nonostante le sue nefandezze e questo tuo e nostro sentimento sia una piccola goccia. Forse ci lega il fatto che inconsciamente riconosciamo di essere tutti membra di uno stesso corpo, tralci di una stessa vite. Spezzare significherebbe rompere qualcosa più grande di noi. Boh.

  2. Buongioooorno (da leggersi musicale)!!! 🙂
    Non so agli altri, ma a me sto post mi sa di un diffiiiicile!!??
    Perchè ai commenti su GP II (ma vi rendete conto che lo chiamate abbreviando come il GF 1, 2…13???) io mi arrendo subito e manco mi ci metto, ma su questo..mi riecheggia qualcosa nelle orecchie che non so bene cosa è…
    Mumble ..mumble (ciao Guido, paperinista del mio cuore di amica ;-))…mi viene in mente : che Dio ti fulmini!!! O anche che Dio mi fulmini!!! Che poi è il romanesco e ridanciano : me possino cecamme!
    E poi non ci sono fulmini e si continua a vedere (io poco, a dire la verità, ma almeno il minimo sindacale, poi un occhio ce l’ho buono, è l’altro che non ci..sente).
    Perchè Dio è misericordioso, mi dico, anche se, quando toppiamo e sbagliamo, poi paghiamo le conseguenze per tutta la vita, altro che fulmini! Non parliamo poi della coscienza che rimorde e dei sensi di colpa.
    Rifletto sul fatto che ogni tanto vorremmo qualcuno che ci punisca, che metta un limite, che dica Adesso Basta, che ci mandi un fulmine, o a noi, o a chi ci rompe, perchè noi magari siamo stanchi, sfiniti, oppure deboli, fragili, semplicemente incapaci di dire no o basta.
    Come ho detto altre volte, ho avuto un papà importante, per me imprescindibile. Lui, appena io sono scesa di mezzo voto sotto al 10, mi ha subito seccato e io mi sono immediatamente rimessa in riga. Oggi, con mio figlio che non studia e che è talmente in discesa libera coi voti che il 10 ormai non sa nemmeno più che esiste (una sua prof poi una volta mi ha fatto un discorso sgabinato della serie : 1 è frustrante, 10 è troppo quindi io, signora, calcolo dal 2 al 9!!!) , quando sono disperata e cronicamente alla frutta, urlo :” Se ci fosse tuo nonno Antonio!”, cioè mio papà.
    Questo per dire che io non sono capace di esercitare la mia autorità, manco uno straccio di autorevolezza, e cerco argomenti, pezze di appoggio perchè EVIDENTEMENTE 15 anni e mezzo non mi sono bastati per convincerlo del valore delle sufficienze piene. Di fatti, i suoi prof me lo descrivono come un equilibrista, “uno che si è messo sul pericoloso crinale del 6″…capito : non un figlio, non una persona, non il mio tesoro…ma un funambolo poco furbo!
    🙂
    Allo stesso modo i bimbi reclamano di fronte a biete e pere perchè probabilmente non abbiamo avuto il coraggio di dargliele da mangiare spesso e senza alternative (se c’è Nutella in casa l’è dura…fatevi servire da me!!) e il lavavetri ci becca non solo perchè non ci siamo DESCHIAPPIIZATI, ma anche perchè…adesso lo dico….
    non siamo AS.SER.TI.VI !!!
    Sapete : sto lavorando con un adolescente innamoratissimo della sua morosa, pensa solo a lei, lei invece scalpita allora io ho deciso di proporgli un percorso sull’affettività per riequilibrare un po’ la sua…eppure ultimamente più lo guardo e più lo ascolto raccontare l’ennesima marachella della giovane e più mi convinco che dovrei aiutarlo a concentrarsi su se’ e su quello che vuole e aiutarlo a dirlo, ad affermarlo, invece che arrabbiarsi o subire tutto…
    Chiudo sugli omosessuali col bambino in braccio rapito da un utero affittato …ma Dio li ha fulminati?
    No, perchè secondo me dobbiamo renderci conto che queste persone danno molto fastidio a noi ma non sappiamo che conti hanno fatto o non hanno fatto con la misericordia divina..poi, se non finisce qui…
    Perchè poi, alla fine, quelle sono due persone ma soprattutto, quello sempre bambino è!!!

    Ultimo : i quadretti ? Mmmmh..mumble..mumble..oggi sono cogitabonda…

    1. Luigi

      Paola, sugli omosessuali. Non è questione di fastidio. E’ questione di regole, come faceva tuo papà. Dio li creò maschio e femmina. I due si uniranno e saranno un corpo solo. C’è un ordine universale. Nessuno li fulmina, nemmeno Hitler o il peggior pedofilo, siamo liberi.

      1. Quindi Dio non li condanna e li accoglie?
        Quindi vedi che siamo noi a non aver capito una mazza?
        E per quanto riguarda mio papà : non penso che avrebbe trattato la faccenda di una mia eventuale omosessualità come trattava i miei voti. Anche perchè sui voti lui sapeva che ce l’avrei fatta. L’omosessualità credo che sia un discorso un po’ più complesso…insomma non penso che mi avrebbe dato della “sregolata”…

    2. Roberto

      A costo di essere anche più “antipatico” di Luigi, non dimentichiamoci che in Dio non esiste mai misericordia senza giustizia (come mai giustizia senza misericordia) e che l’omosessualità (attiva), o per parlare anche più puliti “il peccato impuro contro natura” è uno dei 4 peccati che “gridano vendetta contro il Cielo”. Misericordia è anzi tutto ricordare questo. Peggio che mai poi fare ciò che questi omosessuali hanno fatto: non si può certo rinunciare al giudizio sul loro operato perché c’è di mezzo un bambino, ma anzi proprio per quello.

      1. Roberto

        Ma è così bello essere severi-severissimi 🙂
        Bhe, io confido che questi bambini siano ancora un po’ piccoli per gironzolare per internet, ma va da sé, la serenità del bambino, ci mancherebbe altro… ma a costo di segnare per sempre il mio destino marchiandomi come Reazionario DOC… devono essere aiutati a vivere sereni, come andrebbe fatto per un bambino frutto di una violenza (come di fatto, sotto molti aspetti, sono).
        Solo un matto o una persona anche più cattiva di me potrebbe colpevolizzare il bambino per le circostanze che lo hanno portato nel mondo. Nessuno però si sogna di ridurre o attenuare la gravità di una violenza perché da essa viene il frutto di una nuova vita. Per trovare il giusto equilibrio che porta a distinguere questi due piani, entrambi irrinunciabili, ci vuole probabilmente l’intervento di quello che si definisce “genio femminile” 😉

  3. Roberto

    Dà retta a me =): Il fatto che tuo figlio ritenga che “bio” sia una sottospecie di insulto è un buon segno. Anzi, ottimo, direi.

    1. LUIGI: avevi ragione, non ho resistenza, non ce la fo…
      Ho trovato uno scritto che credo sia proprio giusto per te che non ti piace tanto che se ciacola ciacolando tanto per ciacolare…

      “Considerata l’esistenza così come si evince dai recenti lavori pubblicati da Poinchon e Wattman di un Dio personale quaquaquaqua dalla barba bianca quaqua fuori del tempo dello spazio il quale dall’ alto della sua divina apatia sua divina atambia sua divina afasia ci vuol tanto bene salvo alcune eccezioni non si sa perchè ma col tempo verrà fuori e a somiglianza della divina Miranda soffre con quanti si trovano non si sa perché ma c’è tutto il tempo nel tormento del fuoco del cui fuoco le fiamme se continua ancora un po’ e come dubitarne finiranno per mettere fuoco alle polveri nella fattispecie porteranno l’inferno nei cieli a volte così azzurri ancor oggi e calmi così calmi di una calma che pur essendo intermittente è nondimeno la benvenuta ma non anticipiamo e considerando inoltre che a seguito delle ricerche interrotte non anticipiamo delle ricerche incompiute ma tuttavia premiate dall’ Accaccaccaccademia di Antropopometria di Berne-en-Bresse di Testu e Conard rimane stabilito senza possibilità di errore che quella pertinente a ogni calcolo umano che a seguito delle ricerche incompiute interrotte di Testu e Conard rimane stabilito lito lito quanto segue segue nella fattispecie ma non anticipiamo…” (continua)

      1. Luigi

        Ho capito, hai girato la tastiera sottosopra e la stai schiacciando un po’ di que e un po’ di la

      2. Alessandro

        Da “Aspettando Godot” di S. Beckett. Essendo politicamente corretti si dovrebbe dire che è un geniale non-testo che nell’apparente non-senso schiude squarci demistificatori sull’urgente incontinente dis-ordine che brulica sotto l’ordinato involucro dell’esistenza feriale e dei suoi stereotipi. Ma poiché non sono politicamente corretto, a costo di inorridire gli estimatori di Beckett, ne penso quello che Fantozzi pensa della Corazzata Potemkin:

  4. Francesca Miriano

    Per chi volesse approfondire il tema del potere vivifico e consolatoriio della preghiera può andare su PubMed (motore di ricerca di bibliografia medica) e digitare ‘prayers AND prognosis’. Usciranno 935 citazioni bibliografiche leggibili facilmente anche da non addetti (almeno alcune). Naturalmente troverete anche la pratica yoga , dati sui Jehova witnesses a così via.Sono contenta che Costanza abbia un amico carissimo che canta fuori dal coro perchè ho visto che via via dal blog sono uscite tutte le voci dissonanti (ariaora,Alvise e da un po’ non vedo più Raffaella). In effetti anche io faccio fatica a trovare un modo di dialogare: mi rendo conto che non è possibile oppure mi mancano le parole adatte. Il tempo è comunque poco e per tutti è difficile rompere schemi mentali ben radicati. E’ bene ricordare sempre che la realtà ha moltissime facce e non è erigendo muri e facndo crociate che l’uomo progredisce.

    1. isabella

      Cara Francesca, di nuovo non sono d’accordo con lei sul fatto che “non è erigendo muri e facendo crociate che l’uomo progredisce”: nel Medioevo i monaci benedettini salvarono la civiltà proprio dietro a solide mura. Le crociate furono un grande slancio di pietà popolare (al di là dei trafficoni che ci sono sempre stati e sempre ci saranno). Se proprio voleva criticare per bene, ha dimenticano i roghi dell’inquisizione. Su quelli non spendiamo nemmeno una parola? Comunque, in quanto cugina del genio, mi è sempre molto simpatica.

    2. Luigi

      Per Francesca
      …l’uomo progredisce. La realtà ha molte facce. Quindi tutti hanno ragione a loro modo.
      Ognuno ha un motivo per desiderare una cosa e quindi la società deve accordargli quel diritto.
      I doveri vengono dopo. Le regole non hanno senso nel terzo millennio. La società deve progredire.
      Non voglio il bambino. Abortisci pure, siamo nel progresso. No questo embrione sembra che venga con le spalle un po’ strette, io vorrei che fosse bravo a nuoto, non ce ne sarebbe un altro?
      Certo signora, siamo progrediti.

  5. No, veramente il mio amico canta dentro al coro, siamo noi presunti omofobi che cantiamo fuori dal coro, se è vero che Elton John, autore di un gesto tanto poco buono come usare un utero in affitto per avere un bambino e metterlo con una tata in un appartamento accanto al suo perché il piccolo ha bisogno della sua privacy, viene osannato, invitato ovunque (e pagato profumatamente), è ospite d’onore al metrimonio dell’anno (su questo vedere il blog di Socci), e nessuno nei mainstream media (Repubblica, Corriere, Stampa, tg1,2,3,4,5,6, 7 etc)trova niente da ridire su di lui; se persino Ikea, la più popolare delle catene popolari, fa la campagna pubblicitaria su questo; se per essere tacciati di omofobia basta sollevare qualche dubbio sul fatto che esistano cinque sessi, e che uno alla mattina possa decidere quale scegliere.

    1. Ok, sono stati teorizzati i 5 sessi..figurati se per me non è un problema : vado nelle scuole a parlarne coi bambini e mi ostino a parlare di due, fino a prova contraria !
      Ma qualcuno ha anche detto che si scelgono ogni mattina?

      1. Aiuto !! Sono andata su Google per documentarmi meglio e ho digitato : 5 sessi ..mi sono usciti numero 1 articolo sull’argomento richiesto e diversi articoli su una prof che sembra aver fatto sesso con 5 allievi.
        Sono scappata!! Chiedendomi : delle due cose ma cosa è peggio?
        Onestamente io preferisco che mio figlio abbia un dubbio sul suo orientamento sessuale piuttosto che vada a scuola e magari si ritrovi al bagno con altri compagni e la prof a fare chissà che cosa ?
        La prima posso anche spiegargliela ma la seconda di spiegazione ne ha solo una, purtroppo….

      2. No perchè io sono qui indecisa su quale maglietta mettermi e pensavo di avere potuto archiviare la faccenda-gusto sessuale…

    2. Luigi

      Costanza, ti darei i miei figli da educare a scatola chiusa e me li ritorni quando sono maggiorenni.

      1. Credimi: ognuno è giusto per i figli che ha…se sentiamo che abbiamo bisogno di affidarli ad altri, magari è perchè in fondo pensiamo di non farcela…

    3. Alessandro

      Immettiamo nei nostri discorsi termini insensati. Costanza, che c’ha una laurea in lettera classiche, m’insegna che omofobo deriva dal greco e significa “paura dello stesso, del simile”. Nient’altro. Quindi, l’etimologia non rimanda affatto all’omosessualità. Poi è arrivato un tale psicologo clinico George Weinberg che nel suo libro Society and the Healthy Homosexual (1971), evidentemente ignorando il greco, ha deciso per tutti che omofobo significa “chi discrimina l’omosessuale”. E noi tutti, cattolici inclusi, ad adoperare il neologismo sgangherato di Weinberg. Sarebbe meglio che parlassimo come mangiamo e che deplorassimo non l’omofobia (che significa deplorare la “paura del simile, dello stesso”?) ma i soprusi perpetrati ai danni delle persone omosessuali. Tra i quali soprusi non c’è quello di dire la verità: e cioè che due omosessuali che “adottano” un “figlio” (le virgolette si sprecano) violano l’elementare incomprimibile diritto di un bambino ad avere due genitori eterosessuali, una femmina e un maschio, che sono per lui mamma e papà (non “genitore A” e genitore B”).

    4. Velenia

      Barzellettina in tema,per rinfrancar lo spirito come nella Settimana Enigmistica:
      “Una lady inglese è seduta sulla sua poltrona nel suo salotto molto english, tra antichi pezzi in sheffield,meravigliose cristallerie e cani accucciati di fronte al fuoco,improvvisamente entra il figlio ventenne e dice:
      -Mamma,devo dirti una cosa, mi sono fidanzato-
      -Oh darling!congratulazioni!E dimmi, chi è? Lady Sheila?-
      – No, mamma-
      -Lady Rose?-
      -No,mamma-
      -Allora quella borghese miliardaria: Trudy Bloom?-
      -No mamma-
      -Ma allora chi é?-
      -Ehm,mamma,si tratta di Jhonn Smith-
      -Argh!Noooo figliolo,non puoi farci questo!!!! Jhonn Smith E’CATTOLICO.

  6. Luigi

    Paola, era una battuta ovviamente quella dell’affidamento dei figli, è un altro modo di dire che sono completamente d’accordo con lei.

  7. giuliana zimucci

    Sono d’accordo con Francesca: rompere gli schemi mentali è difficile. Secondo me l’unica cosa che li rompe è l’amicizia. Finchè si va avanti a parole nessuno uscirà dalle proprie convinzioni e anzi le parole diventano ideologia, si svuotano della “carne”. Invece l’amicizia può tutto, la condivisione del quotidiano mettendo a tema l’altro e la sua felicità. (Inutile cercare di convincere Alvise a parole, almeno per me, visto che col lessico sono meno abile.) L’esperienza è sola speranza. “Condividere i bisogni per condivedere il senso della vita”. Io ho una carissima amica, Cecilia, che la pensa differente da me su tutto, ma sulle cose concrete ci posso contare (ci siamo con-divise la patata bollente della rappresentanza genitori e vi assicuro che è una vera rogna). Continuiamo a scannarci su politica ed etica, ma siamo amiche lo stesso. Saranno le risate comuni, sarà il caffè mattutino, sarà non so cosa, ma ci vogliamo bene davvero. E poi lei non lo sa ma le mie preghiere la comprendono sempre….

      1. Bello il pizzo, non lo avevo notato…
        Il tipo è un vero figo : grande osservatore grande fantasia, moltissimo gusto (a parte il calcio e la Roma), molta sensibilità. A me molto caro e sempre affettuoso. E generoso!!

      2. Ah! Pienissimo di dischi e di libri…e suona molto bene la chitarra..anche se non lo ascolto da 25 anni circa 🙁

  8. giuliana zimucci

    Bellissimo il fondo di pizzo!
    Costanza, una nota sulla Coca Light e tutta la CocaCola in generale: lo dico per la tua salute a cui tengo moltissimo! mio cognato me l’ha consiglata come stura lavandini e dice che funziona benissimo all’uopo.
    Seconda nota di genere culinario: il riso alle biete è ottimo, a patto però che le verdure siano passate e il riso cotto lentamente al loro interno aggiungendo a mestoli brodo caldo. Mi sa che ti farò qualche lezione di cucina rapida ma saporita e adatta ai palati dei tuoi fanciulli. Fidati, non è necessario essere un cuoco cordon-bleau per farli contenti e a volte ci si mette anche poco tempo. Un abbraccio affettuoso!

    1. Alberto Conti

      queste notizie false e tendenziose sulla Coca Cola sono frutto di una campagna denigratoria e comunista contro la beneamata America ed i suoi prodotti.
      Viva la Coca Cola, viva la libertà!!

  9. Vorrei spezzare una lancia in favore dei figli che fanno capricci a tavola. La tavola deve essere prima di tutto un piacere.
    ovviamente non vuol dire mangiare a tutte le ore e solo cioccolata, ma a trovare a tavola quello che ci piace. La curiosità di assaggiare poi verrà da sè.

    Firmato: ex capricciosissima a tavola che si ha festeggiato il primo giorno che è andata a vivere da sola per il fatto di non essere più costretta a mangiare la mela.

    1. Alessandro

      Quando facevo quarta elementare (anni Ottanta) il maestro (rigorosamente unico) mi faceva usare i quaderni fatti così: righe ravvicinate per contenere le minuscole e distanziate per le maiuscole. Esistono ancora?

      1. giuliana zimucci

        cerca di non porre domande imbarazzanti perchè l’amministratore del sito si lascia prendere la mano da creazioni altrettanto imbarazzanti!

      2. In quarta sì, ma molti partono in prima con i quadrettoni da 5mm per lo stampato grande, che ai nostri tempi non c’era…

  10. Alberto Conti

    Scusate il ritardo (mi sono anche perso il pizzo) ma mi preme innanzitutto esprimere la mia condivisione a ciò che diceva Roberto: “Misericordia è anzi tutto ricordare questo”; come ha sempre insegnato la Chiesa: “condanna il peccato ed ama il peccatore”.
    In merito alla pubblicità Ikea volevo dire che ha fatto scuola perchè anche Eataly ha seguito l’esempio e come commentavo con un amico ieri “è vero che c’è stato un tempo in cui nei pubblici esercizi era vietato l’ingresso ai “cani ed ebrei” ma che un commerciante si metta a discriminare gli acquirenti mi lascerebbe abbastanza basito (pecunia non olet)” con riferimento al messaggio pubblicitario (http://www.ilpost.it/2011/04/30/eataly-come-ikea-sui-gay/ così grazie a “il post” potrete capire che queste benemerite aziende etiche portano avanti battaglie in luogo della politica, e che non seguono interessi economici).
    Mi colpiva la differenza con la pubblicità di Veneta cucine (l’ho notata stamani in radio) che invece mostra come la Vita sia molto più originale di noi e che si può essere felice a prescindere dalle circostanze (peccato però che su questa pubblicità non sia stato fatto nenache un articolo chissà perchè?)

    1. Elisabetta

      non se ne parla perchè non colpisce e il compito del pubblicitario non è predicare ma colpire, cosa che all’ikea sanno bene 🙂

  11. Elisabetta

    urlare contro la verdura è sano, lo se sembra una contraddizione e fra l’altro io non mangerei altro, ma a quell’età significa anche imparare a scegliere e riconoscere.

    Sui figli con due genitori dello stesso sesso, invito solo a non mischiare tutto. Un conto è l’uturo in affitto e le varie forme di scienza forzata al di là della natura (ma ciascuno ha il diritto alle proprie idee) un altro il diritto di ciascun bambino ad essere amato ed accudito. Questi ragionamenti che riguardano una minoranza infinetesimale purtroppo ricadano su una maggioranza: tutti quei bambini che non possono essere adottati perchè la legge lo vieta ai single, una scelta evidentemente condizionata dalla paura che ne usufruirebbero gli omosessuali. Spero di non essere andata OT come dicono i veri internettiani 🙂

  12. alvise

    Scrive Socci: “Scrive Wittgenstein “Questo tendere all’assoluto, che fa sembrare troppo meschina qualsiasi felicità terrena… mi sembra stupendo, sublime, ma io fisso il mio sguardo nelle cose terrene: a meno che ‘Dio’ non mi visiti”.
    Il Re dei Cieli ci visita e noi non ce ne accorgiamo, pieni di sonno, storditi dalle chiacchiere e dal frastuono della vita esteriore (fuori dal Castello) che non ci fa accorgere della sua voce che ci chiama.”
    “e noi non ce ne accorgiamo” scrive…
    Noi tutti? o solo quegl’altri che non se ne accorgono, o non si DISPONGONO a accorgersene, (umiltà, che diamine!) mentre invece c’è di quelli che se ne accorgono? e quale è il segno che uno se ne accorge? che uno comincia a credere
    a ruota libera? non potrebbe essere che uno incomincia a credere da sè, senza essere visitato, ma arriva lui a questa conclusione di credere, per esempio? o se è stao visitato come fa uno a capire di essere stato visitato? quali sono i sintomi? ma sono sintomi di una visita o che ci vuole una visita, nel senso, come avviene per i miracoli, che questa “visita” andrebbe certificata? tutti si poterbbe dire di essre stati visitati e invece non essere stai mai visiati, da nessuno,come, per esempio, nel mio caso, mai nessuno che mi visita, né spiriti né persone, nessuno, considerata, credo, sicuramente, la mia spocchia…
    Per quello che riguarda essere amici, certo che siamo amici, ci mancherebbe, ma bisogna parlare di questi misteri della fede o no? e se uno ne parla e per lui restano, come per Wittgenstein, citato da Socci (ma chi sarà mai questo Wittgenstein, un amico di Beckett?)non è che uno non è più amico, o almeno, io sono amico, cerco di essere amico di tutti, non piglio per il culo,non irrido, non tratto male, non condanno, non mi sdegno,non pontifico,non predico, sto sulle mie, non penso che gli altri sono superbi, arroganti, pretenziosi,sordi, ciechi, letargici, lo saranno come lo siamo tutti, poveri scimmioni umani terrestri…Mentre invece Socci, di sicuro, di un’altra categoria, in un’altra dimensione mentale,di sicuro credo che lui ci creda, ma io come fo a saperlo quale sia questa categoria, dal momento che etc etc.

    1. Cristina

      Innanzitutto TUTTI non ce ne accorgiamo, (di questo si ringrazia in particola modo Adamo ed Eva e anche il Serpente grazie ai quali c’è in TUTTI il peccato originale, santi compresi), poi é Dio che ci visita e non siamo noi a credere per frutto di puro ragionamento, infatti è stata necessaria l’incarnazione, pè stato necessario che Lui venisse fra noi. e te ne accorgi perchè se ne accorge il tuo cuore che ritrova il suo Creatore che ha lasciato in noi la sua impronta, e quando il cuore ritrova ciò che più gli corrisponde ti senti rinascere, sei “creatura nuova” (per dirla alla san paolo) e questo si traduce in letizia, quindi è qualcosa di estremamente concreto perchè cambia le giornate senza cambiare la circostanza reale.

    2. isabella

      Wittgenstein, un amico di Beckett?
      Sì, era un amico di Beckett che giocava a cricket e protestava contro il ticket

    3. Velenia

      @Alvì
      Ma tu ti sei mai innamorato?Ma da cosa hai capito che eri innamorato?Ma avevi il desiderio dell’amore prima di innamorarti?Ma credevi che l’amore esisteva?Ma prima di incontrarla già ti eri innamorato di lei?Ma quando è arrivata l’hai riconosciuta?Ma se ti visita Monica Bellucci te ne accorgi?
      Comunque,visto che dici che nessuno ti visita (ma dove abiti?In cima al Monte Bianco?)se vuoi vengo a visitarti con tutta la mia famiglia al completo:
      2 genitori
      4 figli
      1 gatto
      2 tritoni giapponesi
      3 rospetti
      2 girini di rospo
      alcuni pesci.

      1. alvise

        Ho provato amore io? Forse, non lo so se quella era q la cosa che te, Velenia, chiameresti amore, te puoi solo descrivermi quello che hai provato e che provi che te chiami amore e io confrontarlo col mio e vedere se è uguale, o quasi uguale, o diverso, passione, innamoramento, smania, devozione, attaccamento, voler bene, o che altro, certo che ho provato
        qualcosa anch’io, è successo, ma se provo, e che cosa, lo so io e io solo, o anche nemmeno, come quando uno dice di stare male nell’animo, non lo può descrivere a nessuno cosa è “stare male”, impossibile spiegarlo, comunicarlo agli altri, e nemmeno ce n’è una ragione di comunicarglielo, lo avevo, mi sembra, già detto, sennò uno va in giro a fare versi, come Sally nel film (chiedo la collaborazione di Paul Bratter). No, non si può condividere l’amore, cosiddetto,con nessun altro, nemmeno, a maggior ragione, con l’amato/a, impossibile.E nemmeno il credere…Si puo ostentare, anche in buona fede, di credere insieme, ma questa è un’altra cosa.

  13. Alberto Conti

    Dallo stesso articolo:
    “A dire il vero c’è stata un’occasione in cui K. poteva entrare finalmente nel Castello: “di fatto c’è un istante notturno in cui sembra che gli venga offerta una qualche possibilità, ma, proprio in quel momento, K. è intontito dal sonno e non ha la forza di rendersene conto”.
    Quante volte un avvenimento, un incontro, un fatto, un volto ti fa intuire o ti spalanca la possibilità di ritrovare te stesso, ma poi quella possibilità di una vita diversa non fiorisce, non diventa una storia, viene perduta nella distrazione, a causa del nostro torpore, sprecata dalla nostra mancata adesione, dalle nebbie della sonnolenta esistenza “fuori” di noi.” (http://www.antoniosocci.com/2011/05/come-difendersi-dal-deserto-che-avanza/)

    Credere è una Grazia, ma perchè si realizzi uno deve essere desto (oggi più che mai) o meglio deve lasciare deste la domanda sul senso della vita (don Giussani diceva che bisogna mantenere desto il Senso Religioso) ma come dice sempre Socci: “Tutto cospira a cancellare la domanda “per cosa vale la pena vivere?” o “chi sono io?”, tutti si rassegnano al pensiero dominante, a ripetere quel che “si dice”, a vivere all’esterno di se stessi”.

    1. alvise

      Socci: “Eppure Dio ci raggiunge comunque attraverso il “divino drappello” dei suoi santi che è la Chiesa”.
      Cosa vuole dire? Che uno si dovrebbe, come minimo, unire al “drappello”, immaginarsi di credere a quello che dice la Chiesa, e poi stare a vedere?
      E se a uno non gli “viene fatto” di unirsi al drappello?
      E se uno non ci crede né a Dio né a nulla, ma solo, magari, se ce la fa, cerca, lo stesso, di vivere nella maniera più onesta e dignitosa possibile, per sé e per gli altri? Non potrebbe bastare? O invece viene Socci a accusarlo di miseria mentale?

      1. Alberto Conti

        Il problema non è se “potrebbe bastare?” il problema è se “a te basta?”

        Sicuramante la Compagnia (il divin drappello) può aiutare ma l’adesione e la Fede sono personali

  14. marion

    ma tu guarda da una pera a che vertici siamo arrivati.. complimenti a tutti! cara Costanza vorrei davvero esserci sabato anche perchè ho visto su google che questa libreria sta proprio vicino a tusaichi.. mannaggia!

  15. Francesca Miriano

    Evviva! Se sono nel coro allora a quando l’adozione per i single e gli omosessuali anche in Italia? E vai! Liberi tutti!Non mi era giunta notizia ma faccio in fretta ad adeguarmi.

    1. Alessandro

      Basta mandare in parlamento una congrua rappresentanza di radicali DOC e di radicali di riporto (ce n’è soprattutto a sinistra ma qualcuno pure a destra e magari anche al centro) e la legge si fa…

  16. Luigi

    @Alvise
    Alvise, tranquillo. L’importante è la ricerca sincera della verità. Siamo tutti sulla stessa barca come dici tu. Anche fosse solo all’ultimo istante Dio ti si rivelerà e non potrai dirgli di no e se lo farai saranno cazzi tua per sempre.
    Solo chi odia rifiuta Dio anche all’ultimo istante.

    1. Alessandro

      No, altrimenti vai all’inferno! Diciamo non per sempre ma solo per un po’, al massimo fino al redde rationem.

      “Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: “Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!”. Ma l’altro lo rimproverava: “Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male”. E aggiunse: “Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”. Gli rispose: “In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso”.”

      Ti vedo come il “buon ladrone” (senza offesa, non insinuo che tu sia un ladro…). Ti garba?

      1. Alessandro

        @l’amministratore: che è sta carta da parati-da pacchetto regalo? Donne, voi che avete gusto, protestate e consigliate migliorie!

      2. isabella

        Mi associo alla lamentela d’alessandro: questo sfondo da carta regalo dei grandi magazzini non è granché

  17. Daniela Corbellini

    Ciao a tutti!
    in questi giorni io vi seguo ma ho pochissimo tempo e non riesco a intervenire in tempo. Siccome qui gli argomenti sono alti e si passa in fretta da una cosa all’altra io leggo e medito. Vorrei dire tante cose… ma vi annoierei (e poi c’è un tale livello qui dentro Wittgenstein,Beckett, cricket’!?!?)
    Punto primo: ESSERE BIO
    Mi domando dove sia finita l’autorità, a casa mia eravamo in cinque figli, si mangiava quello che c’era e si mangiava tutto, io ho un figlio e non riesco a far mangiare una verdura neanche morta (il massimo è: mamma ho mangiato il Ketchup è fatto con i pomodori). Il massimo che riesco è barattare con la frutta, almeno quella lui mangia)
    Punto secondo: AMICI (E PARENTI) CON OPINIONI DIVERSE
    Spesso accusano noi cattolici “granitici” (non mi ricordo se questo termine l’ha usato o Francesca o Alvise)di essere intransigenti, e molte volte è vero. Tuttavia noto che spesso chi ci interpella vuole per forse avere un lasciapassare per le proprie idee, vuole un ok per forza di cosa. E’ come se volessero adattare la Chiesa alla proprie idee… si fa fatica a sottomettersi alle regole, non si accetta che esistano. Se non riesco o non voglio cambiare me stesso, bisogna cambiarle queste regole (o abolirle del tutto)…
    Punto terzo: EQUILIBRIO
    Io credo che alcuni limiti al possibile ci dia la RAGIONE stessa. La legge del più forte vale in natura, ma è giusto che un uomo decida di disporre della vita di un’altro perché questo non è ancora nato? E se uno comincia a dirmi ma fino a X settimane non ha cervello o cose simili io domando: anche una persona accusata di un crimine non avrà condanna se non si ha la certezza assoluta… nel dubbio non si supera…
    Tutto ciò che è scientificamente possibile è lecito??? Non credo proprio, oggi saremo in grado scientificamente di farla finita con la Terra, una bella guerra atomica e tutto finito. Ma ovviamente nessuno pensa che sia lecito.
    Ma a volte è difficile mantenere il dialogo e il nostro essere granitici può chiudere il dialogo.
    Qualche anno fa mio fratello più piccolo, quello più vicino a me, era venuto a trovarmi in Italia. Aveva cominciato un discorso sui 5 sessi, sui diversi modi di essere, sul fatto che anche in natura ci sono episodi di omosessualità (che poi non è proprio così anche scientificamente, ma la farei troppo lunga). Ho attaccato con mille argomenti, tipo che se un leone ammazza un altro diventando il capo branco, uccide anche i cuccioli di quello sconfitto, per poter subito creare un suo branco, che questo succede in natura, ma è valido per noi animali razionali, ecc., ecc.
    Belli argomenti ma, quello che non avevo capito è che lui parlava di sé, e che cercava di dirmelo. Di dire a me, la sorella più unita (anche se ora abita a 12.000km di distanza)…
    Come si fa ad annunciare e mantenere l’equilibrio? A dire come la pensiamo (a questo non rinuncio) lasciando lo spazio per l’ascolto? Non lo so.
    Io lo amo profondamente, tutta la famiglia accoglie lui e il suo compagno, ci si frequenta e ci si vuole bene. Questo non vuol dire che si sia d’accordo con lui. Come lui non è d’accordo con me sulla religione (e non è l’unico in casa)…
    E quando mio figlio mi ha chiesto se un uomo può sposare un’altro uomo io ho risposto di no, che un uomo è libero di stare insieme ad un altro uomo, ma che quello non è un matrimonio. Che secondo la Legge di Dio, il matrimonio è l’unione di un uomo e di una donna. E che questa Legge, non la cambia nessuno. Ma che lui deve voler bene a tutti, perché nessuno è senza peccato (glie l’ho ricordato che la stessa Legge dice anche di onorare il padre e la madre – e i nonni e le maestre…) e che se non vogliamo essere giudicati non dobbiamo giudicare…

    Tutto qui.
    Buona serata!

  18. Alberto Conti

    Giornalista Rai, Autore di libri, Blogger di successo, Integralista Cattolico, Collega in tutto

  19. isabella

    Alvise: da wikipedia:
    Antonio Socci
    Di famiglia proletaria, negli anni del liceo milita negli ambienti della sinistra per poi approdare nel 1977 a Comunione e Liberazione. Frequenta quindi l’Università degli Studi di Siena, dove segue i corsi di critica letteraria di Franco Fortini e dove, nel 1983, si laurea in Lettere moderne con una tesi in filologia romanza sulla Divina Commedia.
    Nel 1984 inizia a lavorare al settimanale Il Sabato e si sposa. Torna tuttavia a Siena per tre anni a dirigere l’ufficio cultura della Provincia, avendo vinto il relativo concorso pubblico. Nel 1985 arriva la prima figlia, Caterina[1], l’anno successivo la seconda e nel 1997 il terzo figlio.
    Rientrato a Il Sabato, a causa dell’inchiesta giornalistica in tre puntate sulla crisi del mondo cattolico “Tredici anni della nostra storia”, nel 1987 viene denunciato con Roberto Fontolan al tribunale ecclesiastico della diocesi di Milano dall’associazione di cattolici progressisti Rosa Bianca per alcune affermazioni negative su Giuseppe Lazzati. Il cardinal Martini fa opera di mediazione, cui Il Sabato aderisce ripubblicando l’inchiesta con una prefazione in cui il filosofo Augusto del Noce afferma che non vi è contenuta alcuna critica “per la figura morale di Lazzati”.[2]
    Dirige per alcuni mesi la rivista internazionale 30 Giorni. Poi torna a Il Sabato e, dopo la sua chiusura nel 1993, passa a Il Giornale come editorialista. Ha collaborato e collabora con Il Foglio, Libero e con Panorama. Nel 2002 è chiamato in Rai, come vicedirettore di Rai 2. È stato autore e conduttore del programma Excalibur (2002-2004), ottenendo risultati assai modesti in termini di audience (9,83% di share la prima puntata, 5,8% in seguito), nettamente inferiori rispetto al programma che andava a sostituire, Sciuscià di Michele Santoro[3][4]. Socci viene anche accusato di faziosità da Antonio Di Pietro perché, a suo dire, il presentatore avrebbe evitato di concedergli la parola per quasi tutta la puntata in cui era ospite.[5] Dal 2004 è direttore – per conto della Rai – della Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia.

    Poi lasciò Cl:
    Da Giussani a Bersani
    Da “L’espresso” n. 33 del 18-25 agosto 2006

    di Sandro Magister

    Quando a metà degli anni Settanta don Luigi Giussani diceva le cose ora raccolte nel suo libro postumo “Dall’utopia alla presenza”, l’allora neolaureato Pierluigi Bersani filava con l’extrasinistra di Avanguardia Operaia. Dalla parte di quelli che picchiavano gli studenti di Comunione e Liberazione.

    Eppure proprio lui CL chiama oggi a coronare il suo meeting di Rimini: il Bersani nel frattempo diventato ministro. È da lui che CL si aspetta parole religiosamente ispirate, su don Giussani e Gesù.

    Alla vigilia del meeting, che si apre il 20 agosto e si chiude il 26, l’annunciato exploit teologico del laico Bersani ha scatenato un vespaio.

    Il ciellino deluso Antonio Socci s’è detto ancor più deluso e ha deciso che a Rimini non solo rinuncerà a parlare, cancellandosi dal programma, ma nemmeno metterà piede. Più che con Bersani, in una paginata su “Libero”, Socci se l’è presa con lo stato maggiore di Comunione e Liberazione, colpevole di affidare il momento clou religioso del meeting a un analfabeta in materia. Già due anni prima Socci aveva rotto con i capi di CL accusandoli di aver degradato il meeting a un bazar tutto politica e affari, contro l’ispirazione del fondatore. Se don Giussani prima di morire s’è dovuto trovare un successore in Spagna nella persona di don Julián Carrón, era il ragionamento di Socci, un motivo c’è. È perché tra i ciellini d’Italia non c’è più nessuno che vale.

    Ma a difesa dell’invito a Bersani s’è subito alzato il fuoco amico dei fan: dal numero uno laico di CL, Giancarlo Cesana, al presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, Giorgio Vittadini, quest’ultimo il più bersaniano di tutti.

    In effetti non è un mistero che un disegno politico ci sia, nell’area di CL che gravita sulla Compagina delle Opere e ha in simpatia il ministro per lo sviluppo economico. Il deputato ciellino di Forza Italia Maurizio Lupi traina un intergruppo tra parlamentari di diversi partiti del quale Bersani è parte importante. Nel 2004, alle elezioni europee, CL fece campagna a sostegno del futuro ministro, capolista dei Democratici di Sinistra in Piemonte, Liguria e Lombardia. E a Rimini, l’anno prima, l’aveva consacrato suo ospite di riguardo, in un diluvio di applausi.

    In quell’agosto del 2003 a Bersani toccò non di chiudere il meeting ma di aprirlo, fianco a fianco col più importante dei preti storici di Comunione e Liberazione, autore della prima storia del movimento in tre volumi, don Massimo Camisasca. E conquistò la platea assegnando a Comunione e Liberazione nientemeno che la primogenitura della sinistra italiana passata, presente e futura.

    “Se vuol rifondarsi, la sinistra deve ripartire dal vostro retroterra ideale”, disse Bersani. “La vera sinistra non nasce dal bolscevismo ma dalle cooperative bianche dell’Ottocento. Il partito socialista è venuto dopo le cooperative, il partito comunista dopo ancora, e i gruppi nati col ‘68 sono tutti spariti. Solo l’ideale lanciato da CL negli anni Settanta è rimasto vivo, perché è quello più vicino alla base popolare. È lo stesso ideale che era anche delle cooperative: un fare che è anche un educare. Quando nel 1989 Achille Occhetto volle cambiare il nome del Partito Comunista Italiano, per un po’ pensò di chiamare il nuovo partito ‘Comunità e Libertà’. Perché tra noi e voi le radici sono le stesse”.

    Dopo una simile performance e dopo la partecipazione di Bersani nel 2005, unico leader DS, ai funerali di don Giussani officiati nel Duomo di Milano dal cardinale Joseph Ratzinger poco prima d’essere eletto papa, era giocoforza che al meeting di quest’anno CL gli riservasse la parte migliore.

    Con qualche azzardo, a giudicare dall’intervista che la scorsa settimana Bersani ha dato a “Famiglia Cristiana”, in cui ha rispolverato la sua tesi di laurea in filosofia su Gregorio Magno, Agostino e Pelagio. Il ministro l’ha riassunta dando torto marcio a sant’Agostino e ragione all’eretico Pelagio, definendoli padri l’uno dell’assolutismo e l’altro della democrazia. Peccato che don Giussani ha speso tutta una vita proprio contro il pelagianesimo, l’idea che l’uomo può salvarsi da solo, da lui giudicata “la maggior eresia del mondo d’oggi”.

    1. Alessandro

      E che t’aspettavi: un Nobel (l’anno dato pure a Fo, il premio s’è svalutato parecchio), un Cavaliere di gran croce?

      1. alvise

        Sì, è vero, non lo so cosa m’aspettavo, qualche
        pensiero più meditato, forse, meno luoghi comuni, che lui avesse manifestato, da quello che ho letto, che ha mandato Isabella, mi sembra solo un uomo in carriera,
        cosa si uno pensare di uno che è direttore della Scuola di Gioranlismo della RAI, o qunt’altro?

  20. Alessandro

    Amministratore, se ti fosse sfuggito: Isabella ore 18.58 “Mi associo alla lamentela d’alessandro: questo sfondo da carta regalo dei grandi magazzini non è granché”

  21. giuliana zimucci

    Non vorrei sembrare bastian contrario, ma se le fonti documentarie di Isabella sono Wikipedia e l’Espresso, io le prenderei molto molto con le molle.

    1. isabella

      per Giuliana Zimucci:
      BIOGRAFIA DI SOCCI DAL SUO SITO UFFICIALE:
      Antonio Socci è nato a Siena il 18 gennaio 1959.
      Ha studiato a Siena fino alla laurea in Lettere moderne (precisamente con una testi di Filologia romanza sulla Divina Commedia) nel 1983.
      Ha lavorato al settimanale “Il Sabato” fino alla sua chiusura nel 1993 e ha diretto il mensile internazionale “30 Giorni”.
      Dal 1994 ha lavorato al “Giornale”, collaborando con “Il Foglio” e “Panorama”.
      Nel 2002 è stato chiamato alla vicedirezione di Rai 2. Ha ideato e condotto il programma Excalibur.
      Dal 2004 è direttore della Scuola superiore di giornalismo radiotelevisivo di Perugia. Scrive per “Libero”
      Ha scritto una quindicna di libri (vedi alla pagina dei libri).

      ARTICOLO DI SOCCI STESSO DI LUI MEDESIMO DOVE SPIEGA LA SUA USCITA DA cl
      IL FOGLIO di sabato 31 luglio 2004

      Pag 2 Lascio Comunione per una maggiore liberazione, spiega Socci

      Perché lo strano cristiano abbandona Cl

      Perugia. Perché Antonio Socci, strano cristiano di una strana
      televisione, famoso e controverso giornalista, saggista e una punta
      anche predicatore, ha lasciato Comunione e liberazione? Il più recente
      pettegolezzo patinato dice che preferisce l’Opus Dei. Detta così,
      però, fa ridere. Ci deve essere dell’altro, e la cosa migliore è
      domandare a lui. Quando? “Sei mesi fa”. Come? “Ho scritto una lettera
      laconica alla fraternità laica di Cl: toglietemi, per cortesia, dagli
      elenchi”. Dopo quanto tempo di affiliazione? “La fraternità è del
      febbraio dell’84, vent’anni giusti. Ma prima c’erano comunque Ci e il
      suo movimento: sono ventisette anni tondi”. Conseguenze personali?
      “Rilevanti. E come andarsene da casa. Ho sempre vissuto più con
      Comunione e liberazione che con i miei. Ho avuto una vita
      indipendente, il mio ruolo pubblico e professionale è stato una
      parabola laica dentro la laicità dell’affiliazione a una fraternità
      laica, ma quando si lascia si è improvvisamente fuori da una trama di
      rapporti, di comportamenti collettivi che per un cristiano contano
      moltissimo: Eliot diceva che anche un eremita offre la sua preghiera e
      la sua solitudine alla moltitudine che è la Chiesa, e sono convinto da
      sempre che non si può essere cristiani da soli, nell’essere dei
      cristiani è in ballo un’amicizia carnale. Però si resta in una casa
      più grande, che è la Chiesa”. La Chiesa o la prelatura apostolica
      dell’Opus Dei, come dice la carta patinata? “La Chiesa, con le sue
      continue sorprese, con il suo fiume di santità. L’Obra è piena di
      meraviglie, ma tutta la Chiesa è il paese delle meraviglie, tutti i
      suoi mondi contengono esperienze e testimonianze strepitose, e dopo
      anni di settarismo in cui pensavo che noi di CI eravamo i migliori, il
      non plus ultra, scopro cristiani semplici dovunque, anche fra i
      Comboniani, anche fra i totalmente disaffiliati che mi trovo accanto
      nella vita, nel lavoro. L’unica appartenenza nella Chiesa è il
      battesimo, forse anche il matrimonio, e come diceva il cardinale
      Newman, citato da Ratzinger, il primo vicario di Cristo in terra è la
      mia coscienza”. Perché fuori da Cl? “Disagio personale, mancanza di
      libertà. Riconosco come mio limite un carattere un po’ anarchico,
      dunque un cattivo carattere, e non ho imputazioni da elevare a
      nessuno. E quando dico mancanza di libertà non alludo a costrizione,
      ma a un vuoto, a un’impossibilità di essere liberi attraverso gli
      altri, realizzando in comune la vita cristiana dentro l’esperienza
      della fraternità”. Dissapori personali? “Ci sono anche quelli. Uno può
      sentirsi preso a calci in casa sua, ma non è la parte importante della
      mia scelta, della mia piccola vicenda. Eppoi, sono più i calci che do
      di quelli che ricevo, in genere”. E don Giussani? “E’ una evocazione
      della presenza di Cristo che vale per il mondo intero. E’ lui che ci
      ha augurato di essere sempre inquieti. E’ lui che dopo la sconfitta
      sull’aborto, a chi diceva di ripartire dal 32 per cento dei sì
      all’abrogazione della legge abortista, replicò: macché, sarebbe il
      momento di ripartire da uno e ridiventare dieci persone dieci. A parte
      gli Apostoli, che come è noto erano una dozzina il piccolo numero è
      anche nelle insegne d’origine dei Gesuiti, di Santo Francesco– Per noi
      conta l’a priori. Nel libretto pubblicato l’altr’anno dal Mulino,
      conversazioni di Dossetti e Lazzati raccolte da Pietro Scoppola e da
      Leopoldo Elia, Dossetti criticava Cl per la sua mancanza di un senso
      del passato, e diceva che la fraternità agiva `in base a un a priori
      totale’: giusto, quell’a priori si chiama Gesù Cristo”. La vita
      cristiana senza Cl, dopo ventisette anni? “Devo tutto alla mia vita
      cristiana, che è cominciata a diciotto anni, con una conversione che
      mi ha spalancato il cuore e la mente, per me è stata una fioritura
      umana piena di fascino e di passione e di curiosità, quella curiosità
      per tutto e tutti che è il magistero di don Giussani. Capisco che ci
      si domandi perché a proposito della mia scelta, di certi insistenti
      perché sono uno specialista, ma è tutto qui, in questo bisogno di una
      libertà maggiore che confermi e continui ad esaltare il senso della
      vita cristiana, che nell’esperienza collettiva è fatta di questa
      semplice stoffa: si dice ciò che si pensa, ci si critica, ci si
      sostiene, si condividono sensibilità universali e individuali, a volte
      con diecimila persone a volte con tre. Ci sono momenti e ambienti in
      cui questa libertà appassionata non ti sembra più possibile, e allora
      si insegue altrimenti, e sempre indegnamente, il bene”. Antonio Socci
      pensa che questi siano tempi perniciosi, tragici, quelli in cui si
      perdono le anime candide evocate da Proust nel Tempo ritrovato. E’
      sicuro del trionfo del cristianesimo nel mondo e interpreta anche la
      violenza islamica come un segno di debolezza di fronte all’incontro
      con la storia e la modernità, scruta nell’India induista,
      nell’autoriforma teologica dell’induismo e nelle conversioni degli
      intoccabili i segni di resa alla sensibilità cristiana e al rispetto
      della persona che è una combinazione di cristianesimo e occidente,
      cristianesimo e impero, cristianesimo e democrazia. Ma non crede che i
      cristiani debbano affrontare queste cose e questi tempi come laici
      qualsiasi, pensa ad Agostino e alla sua “Civitas Dei” scritta dopo la
      prima caduta di Roma. Sta licenziando per settembre una nuova edizione
      del suo pamphlet contro il Risorgimento, compresa la maliziosa
      apologia del potere temporale dei papi, ed è sempre più sicuro del
      fatto che “la storia va dove la porta il suo padrone e che i cristiani
      non devono cambiare il mondo ma accorgersi di come Cristo lo sta
      cambiando”, e queste cose lo strano cristiano si prende la libertà di
      pensarle adesso in solitario.

      1. Alberto Conti

        Giusto per non farmi gli affari di Socci ma per puro dovere di cronaca, si è riavvicinato a CL chiedendo di essere riammesso alla Fraternità già prima dell’arresto cardiaco della figlia e, secondo quanto raccontato nel libro Caterina, proprio grazie a lei.

      2. isabella

        ah sì? buono a sapersi. l’ho rimosso subito dalle mie amicizia su facebook, e non comprerò più i suoi libri.

  22. alvise

    Il sermone profetico (fine): Vita eterna e pene eterne
    31 «Ora, quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i santi angeli, allora si siederà sul trono della sua gloria. 32 E tutte le genti saranno radunate davanti a lui; ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri. 33 E metterà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. 34 Allora il Re dirà a coloro che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio; ricevete in eredità il regno che vi è stato preparato sin dalla fondazione del mondo. 35 Poiché ebbi fame e mi deste da mangiare, ebbi sete e mi deste da bere; fui forestiero e mi accoglieste, 36 fui ignudo e mi rivestiste, fui infermo e mi visitaste, fui in prigione e veniste a trovarmi”. 37 Allora i giusti gli risponderanno, dicendo: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare? O assetato e ti abbiamo dato da bere? 38 E quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato? O ignudo e ti abbiamo rivestito? 39 E quando ti abbiamo visto infermo, o in prigione e siamo venuti a visitarti?”. 40 E il Re, rispondendo, dirà loro: “In verità vi dico: tutte le volte che l’avete fatto ad uno di questi miei minimi fratelli, l’avete fatto a me”. 41 Allora egli dirà ancora a coloro che saranno a sinistra: “Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno che è stato preparato per il diavolo e per i suoi angeli. 42 Poiché ebbi fame e non mi deste da mangiare, ebbi sete e non mi deste da bere, 43 fui forestiero e non mi accoglieste, ignudo e non mi rivestiste, infermo e in prigione e non mi visitaste”. 44 Allora anche questi gli risponderanno, dicendo: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato, o assetato, o forestiero, o ignudo, o infermo, o in prigione e non ti abbiamo soccorso?”. 45 Allora egli risponderà loro dicendo: “In verità vi dico: tutte le volte che non l’avete fatto a uno di questi minimi, non l’avete fatto neppure a me”. 46 E questi andranno nelle pene eterne, e i giusti nella vita eterna».

    ——————————————————————————–
    Nuovo brano:
    Brano da visualizzare:

    (Da http://www.laparola.net/)

  23. isabella

    alvise, queste citazioni chilometriche che fa e che sembrano a capocchia, hanno un senso che mi sfugge, oppure sono davvero a capocchia?

      1. isabella

        sì, la risposta era qui proprio adesso, ma mi sono distratta un attimo ed è fuggita

    1. Alessandro

      E’ tornata la moglie “sottomessa” e l’ha rimesso in riga, l’amministratore

  24. Francesca Miriano

    Oggi ho bloggato come non mai:sono contenta perchè ho trovato spiragli (e ho anche ritrovato Alvise).C’è posto per TUTTI, c….!Basta non confondere la Legge con la legge (scegliete voi dove mettere la maiuscola).@Alessandro :bastassero solo 6 pidocchiosi radicali da riporto (non vale citare Travaglio,in questo blog ci sarebbero non orticarie ma shock anafilarttici).Una curiosità:@Daniela:hai vissuto a Porto Alegre alla fine degli anni 70? Anche i miei genitori vivevano lì e anche io ci sono stata 3 mesi. Ho capito bene?Chissà magari si conoscevano.
    Buonanotte a tutti

    1. Alessandro

      No, i radicali di riporto son mica “pidocchiosi”. Li rispetto, ma dissento alla stragrande. Buonanotte a tutte/i

    2. Daniela Corbellini

      Ciao Francesca! Si, io sono nata e cresciuta a Porto Alegre! Ci siamo trasferiti per un anno nel 1979 a Bahia, ma poi siamo tornati. Chi sa se ci siamo incrociate!!!!

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