Fonzie non sapeva dire la parola scusa. Io ho grandi problemi con la parola no. Se qualcuno mi chiede qualcosa prima che arrivi a dire no devo essere carponi, strisciare con la faccia nel fango, boccheggiare espirando le ultime parole.
E non si tratta di bontà, magari. Si tratta piuttosto di un grave disturbo che mi affligge, sulle cui cause non ho molta voglia di indagare, subodorando risposte spiacevoli. In realtà la vera bontà porterebbe a dire qualche no, quando è necessario. Essere buoni è fare delle scelte, potare qualche ramo a volte. E fare delle scelte a favore di qualcuno significa dire di no a qualcun altro.
Come vedete sulla teoria sono preparatissima. Ma il difetto di pronuncia rimane: N. O. Unite non mi vengono fuori dalla bocca.
Fare una scelta implica assumersi una responsabilità: deludere qualcuno, per esempio. Rischiare di sbagliare. Non poter dare la colpa a nessuno, che è sempre una grande comodità. Il te l’avevo detto è così rilassante.
Decidere invece è una gran fatica, che io vorrei sempre far fare a qualcuno altro al posto mio. Nessuna delle mie amiche o anche conoscenti può dire di essere sfuggita a una telefonata modello “che dici? Che faccio?”
Ammettere di non essere onnipotenti è una gran seccatura. Non riuscire a tutto, non avere il dono dell’ubiquità, avere solo due mani e due piedi, che pizza.
E’ anche probabile che io sia una creatura debole e limitata, ma comunque, anche se fosse, non è necessario che la cosa si sappia tanto in giro.
Da quando è uscito il libro sono stata un po’ travolta dai messaggi, le mail, gli inviti in tutta Italia e le richieste di interviste e articoli. Anzi, se tra i lettori c’è qualcuno a cui ancora non ho risposto, sappia che non me ne sono dimenticata, anzi che la cosa mi toglie il sonno e mi fa venire mal di testa. Piano piano ce la farò, prometto (confido nella pensione ma mi manca una trentina di anni).
La mia amica Carla una volta mi ha suggerito di non mettere gli impegni in fila, come i denti di un pettine, ma a piramide, sopra il più importante, e poi a scendere tutti gli altri. Ma come si fa a mettere priorità, a scegliere fra due beni (fra il bene e male è più facile, si fa subito, si fa a occhio e croce)?
A parte la mia costituzionale incapacità, servono dei punti di riferimento esterni, oggettivi. La preghiera è un buon modo per trovarli.
Ho conosciuto una suora che si occupava di centinaia di bambini, dalla mattina alla sera, e non perdeva mai la calma. Le sue giornate cominciavano con tre ore di preghiera tutti i giorni, dal cuore della notte alla mattina presto. Tre ore con tutto quello che aveva da fare, trottava come un mulo tutto il giorno, erano un’eternità. Io personalmente le avrei investite in puro sonno al 100%. Però lei le cose in fila poi le metteva tranquillamente. Io no.
“E’ anche probabile che io sia una creatura debole e limitata, ma comunque, anche se fosse, non è necessario che la cosa si sappia tanto in giro”
🙂 sganasciatio maxima
Presto L’AUTRICE (per antonomasia) avrà delle groupies che i Beatles manco si sognavano
Cara Costanza,
Sei veramente straordinaria! Lo dimostri quando con nonchalance parli di preghiera, di comunione e di rosari così, in barba al mondo, noncurante del politically correct! Insomma, vai a dire in giro che la preghiera e i rosari centrino con la vita quotidiana, con i pannolini, i semafori o con il trucco e parrucco! Che la preghiera e la vita di tutti noi comuni mortali possono ( e devono) convivere… Darai fastidio a tanta gente (tipo Alvi che non si capacita dei rosari)
E poi c’è l’altra categoria (e mi ci metto), quella che magari pensa che perché si è così bravi, così impegnati tra lavoro, casa e impegni parrocchiali uno è già bravo e forse Dio capirà se non ho così tanto tempo per pregare!!!
SCHIAFO!!!!
Mi stavo adagiando e tu mi vieni a ricordare che se non Lo metto sopra la piramide il resto è vano, o meglio è vanagloria!!!!
Cara Costanza, mi hai svegliata dal sonno, mi hai scossa e ti ringrazio.
Ah! Dimenticavo: mia madre diceva che la vita inizia ai 40, quando impariamo a dire di NO. Chi sa se abbiamo speranze?
@antonio Ci devi svelare qualcosa! Studi teologia? Filosofia? Sono troppo curiosa, anche se forse questa domanda non è prevista dalla netiquette.
Replica
Antonio
4 maggio 2011 a 02:01 # Nessun problema, cara Costanza, non per me. Teologia non saprei, ma la Filosofia mi ha quasi sempre affascinato. In realtà, però, non mi occupo di alcuna delle due: “studio” (le virgolette sono d’obbligo) altro. L’importante è non farsi ingabbiare dai due estremi opposti, ossia il dilettantismo da un lato, e lo specialismo dall’altro.
In compenso ho il piacere di poter dire che ho avuto dei buoni maestri. Alcuni sono ancora in tempo per conoscerli, per altri è troppo tardi. Poco male, c’est la vie…
E questa è una risposta? O uno risponde o non risponde.
Te non hai risposto. Mistero?
Bel post, mi piace davvero tanto!!
Beh ,prima di tutto volevo fare una specie di premessa : io mi sento una di quelle persone a cui non rispondi mai. Ma ti conosco, te vojo nsacco debbene, so il da fare che hai, quindi non me la prendo e penso che quando vengo a Roma avrò il pregio di prendermi le risposte tutte insieme !!! 🙂
Questo è il piano personale. Poi c’è il piano generale, perchè questo blog ce l’ha, e non è poco : che se si parla di santi, rispondono tutti; se si parla di vita, si rimane in pochi, se non soli. E’ brutta sta distinzione..perchè io quando parlo di persone, vicine (figli e marito) e lontane (amici e , per me ,a anche il resto della famiglia, o esseri umani in genere), per me si parla dell’Altro, e quindi del prossimo, nondimeno di Dio.
Quindi apprezzo in particolar modo Alvise che si attacca alle caviglie di tutti e Francesca M. che riporta sempre tutto su un piano che mi fa vedere una mano tesa.
L’altro giorno avevo chiesto un pezzettino di film che si riferiva modernamente a Ginger e Fred ma niente, manco coperta, come si diceva ai tempi di quando io e Guido eravamo ragazzini…ti ricordi?
Ma chi te se copre? Me rimpalli? Me rimpalleggi??
Visto Costy che, come dicevo post fa, nessuno mi si fila? Per il mancato processo di deschiappizzazione?? Si sente anche via blog??
Chi lo sa?? 🙁
Passo ad altro : brava la suora, ma secondo me era raccomandata molto in alto!! Una che si spara tre ore di preghiera ha una concentrazione che un plotone di bimbi non riduce minimamente! Quando insegnavo la mattina mi alzavo, saltavo sulla mia Panda 30, mi catapultavo alla periferia di Roma senza neanche l’autoradio, in mezzora arrivavano tutti i miei 28 cavalieri e principesse e alle 10 del mattino già boccheggiavo…
Fantastico invece quello che dice l’amica Carla : di fare una piramide di impegni. Wonderful ! Non per niente Maslow teorizzava una piramide dei Bisogni dell’uomo, dicendo anche però che, quelli che stavano sotto, facevano da base a tutto il resto..un po’ come lo “stare sotto” teorizzato dalla nostra Co. Per dirla breve : Maslow dice che sotto ci sono i bisogni fisiologici e in cima quelli affettivi..fate un po’ voi..
A parte tutto, il discorso delle priorità ha il suo perchè..allora vi dico le mie, tiè..di oggi almeno..che faranno poi da base, però, anche quelle di domani.
Oggi la priorità va alla soddisfazione che mi ha dato vedere ieri mio figlio su un palco di Conservatorio cantare per la prima volta, per me è stato un po’ un piccolo miracolo. Non per le doti canore del “piccolo” ma perchè ho pensato : mamma mia su che strada difficile l’ho aiutato a mettersi, a proposito di decisioni, di no, di sì. Perchè io l’ho accompagnato ad entrare in questa scuola, ma poi lui sta facendo tutto da solo. La sua professoressa ha organizzato questo saggio facendo preparare agli allievi anziani una selezione da Le nozze di Figaro; ad un certo punto però, questi facevano spazio ai giovani, che Figaro presentava come i suoi nipoti..ed entravano Valerio e le sue due compagne di preaccademico, due quindicenni e una di quattordici. Stavano talmente attaccati, che sembravano siamesi, continuavano a parlottare fra loro e a farsi il pollice alzato. Arie antiche (provate a postare Oh cessate di piagarmi di Scarlatti) e arie moderne , difficili! Ho odiato la prof ma poi l’ho guardata in prima fila che seguiva con gli occhiali da vicino gli spartiti e muoveva le labbra insieme agli allievi dando con lievi cenni della mano pause e respiri e ho capito : che lavoro!! Che formazione! Che stimoli! E io che ero insoddisfatta perchè da me non vedevo niente !
Beh..che dite : si può pensare che questa è una parte di futuro?
Che magari un giorno sti ragazzi decideranno di deliziare i rari ma ancora esistenti amanti dell’opera e del bel canto con un lavoro durissimo??
🙂
Seconda priorità : le udienze generali scolastiche sempre del primo figlio.
Terza priorità ma non da poco : comincio un percorso di educazione relazionale affettiva per genitori in un Istituto Religioso . Sono non poco spaventata, vista la mia laicità convinta…ma vi saprò dire..
Ne conseguono le priorità di domani : riposo!! perchè sarò morta!!!
Ultimissima : due mani e due piedi…che pizza..
Costy!! Hai dimenticato un cervello e un cuore!!! Può essere una pizza lo stesso…però vuoi mettere?
Paola, sei una perla rara!!!
Guarda Alvi : ci credo solo perchè lo dici tu!!!
non lo dire ame: ieri per non aver saputo dire di no a due caffé offerti da gentilissimi colleghi ho avuto la nausea e il mal di testa tutto il giorno!!!
quello di pregare al mattino so che é un ottimo metodo per iniziare la giornata: io al massimo riesco a recitare il rosario andando a lavoro, ma vi voglio testimoniare la soddisfazione di una mamma buddista che accompagna la figlioletta alla scuola delle suore:
“Non sai che bello lasciare il tuo bambino a chi prega tutti i giorni!”
Cara Paola, questo può aiutare il sentiment di deschiappizzazione?
GRAZIE 🙂 🙂 🙂
Sono veramente commossa! Hai reso una mamma molto fiera!
Sentite cosa canta il mio piccoletto ? Fra l’altro il registro di Gobbi è molto vicino a quello di Valerio, già quello di Gigli su You Tube è più alto, perchè tenorile.
Grazie grazie grazie, davvero grazie!!
oppure questo! (scusa ma l’altro giorno non avevo capito che avresti rivisto volentieri una scena, o volevi dire altro?)
http://youtu.be/VNEq9D3-ibY
carino anche quello moderno di step up 3, ma sarò all’antica, preferisco ginger e fred
Grazie Giuliana, grazie grazie grazie anche a Te!!! 🙂
Io intendevo step up 3 ma ovviamente Ginger e Fred sono unici e inimitabili, i capostipiti di una danza fantastica!!
Che bello !! Oggi non si parla solo di santi, ma anche di prove dell’esistenza di Dio!!
😉
effettivamente il ballo fatto come Dio comanda è una di queste! e il canto??? no, dico. il canto dove lo mettiamo? e non parliamo poi dell’arte. Il Bello non è soggettivo (come voleva darci a bere il prof all’universita’), ma è qualcosa di riconosciuto da tutti.
Vedi che siamo d’accordo?
Mio figlio nel canto è ancora un discepolo ai primi passi, però si può proprio dire che è messo bene e se lui avrà voglia, potrà cantare tranquillamente ad alti livelli.
Speriamo : in questi tempi culturalmente bui…:-(
😉
http://www.youtube.com/watch?v=e8Y1TWZ4OBI&NR=1
E questo che ti ha fatto (come si dice a Roma) ?
http://www.youtube.com/watch?v=tyxM_mviZAI&feature=related
Ho imparato a postare anche io !!!!
😉 🙂
@Giuliana oltre il ballo e il canto non dimenticare il buon cibo ed il buon vino(come diceva il Giuss).
@Paola la cassata siciliana è una prova dell’ esistenza di Dio.Provare per credere!
Ritornando allo stile comunicativo di Costanza e facendo riferimento al post di ieri di Alvise devo
ammettere che dopo una riflessione ho collegato le perplessità di Alvise a quelle di mia moglie
la quale pur apprezzando il contenuto e condividendone pressoché interamente i pensieri trova lo stile non abbastanza sobrio e alla lunga quasi provocatorio o irritante.
Da parte mia pur comprendendo da dove possano scaturire tali riflessioni mi sento di affermare che questo
stile è perfetto per dire le cose che deve dire Costanza a gran parte del pubblico. Lei credo lo faccia con
naturalezza e in perfetta sintonia con il linguaggio dei nostri giorni. Forse il suo libro fra qualche secolo
non sarà attuale nello stile ma ora va benissimo.
E’ lo stesso motivo per cui leggo volentieri le lettere di Annalena sul Foglio.
@luigi: ma che fra qualche secolo! Fra due anni il mio libro sarà buono per rivestire la pattumiera. Mica si tratta di letteratura. Sono lettere alle amiche, senza pretesa letteraria, davvero.
@paola: sui fatti personali, di cui sono infarciti i tuoi piacevoli commenti, non ce la faccio a rispondere a nessuno. Non è che non mi interessino, anzi ti leggo sempre con il sorriso sulle labbra, e stima, e tanto affetto. Ma per dialogare così dovrei lasciare il lavoro, dopo avere convinto il nuovo direttore generale a mandarmi lo stipendio direttamente a casa; oppure mettere i figli in orfanotrofio. Ma pare brutto ;.))))
Lo so che sorridi per quello continuo imperterrita 🙂 Poi mi piace molto far sorridere, anche ridere ti dirò!!
Però mica parlo solo degli affari miei! Oggi ho citato anche Maslow…è solo che non è un enciclica!
Al contrario penso che la quotidianità (come poi citi anche tu) sia spunto per delle riflessioni altissime e anche divine perchè…come diceva una canzone che si cantava ai tempi nell’animazione della Messa
Dov’è carità e amoreeeeeeeee
qui c’è Dio!
E qua di amore ce ne sta un sacco
Ciao 😉
Anche quelle di San Paolo erano lettere agli amici nella fede!!! Ahahahahah
ed erano pure piene di consigli!! ahahahaha
Interessantissimo il post di Paola della 10 e 48:
Premessa maggiore: dov’è carità ed amore, qui c’è Dio
Premessa minore: qua di amore ce ne sta un sacco (e pure di carità, stante la pazienza dell’AUTRICE)
Conclusione: qua c’è Dio, ovvero: anche il Padre Eterno legge il blog della Dott.ssa Miriano
:-)))))))))
Secondo me sì e pure parecchio e spesso
🙂
In primo luogo volevo riportare una riflessione su questo blog e sul libro ispiratami dalla 2 giorni di esercizi, tenuti da don Carron, che ci ha fatto “un mazzo così” sulla necessità di giudicare tutti i fatti affinchè diventino Esperienza e così crescere: la bellezza dei post di Costanza sono proprio questo un Giudizio chiaro e ragionevole sui fatti della vita (e i fatti sono il quotidiano), resi di facile lettura da uno stile irresistibile, che mi (ci a giudicare dalle risposte) costringono ogni giorno ad un giudizio su di me e sulla mia vita. Come ricordava Giuliana: “Era necessario che l’eroico diventasse quotidiano e il quotidiano diventasse eroico”.
In merito alla preghiera ed in particolare a quella ripetitiva (rosario) un amico missionario (Filippine) di fronte alla mia espressa difficoltà di usare tale opportunità ha osservato che la preghiera ripetitiva (oltre a “funzionare” infatti raccontava che è 4 anni che guida a Manila dicendo il rosario e non ha mai avuto un incidente ed è una cosa statisticamente impossibile) ti rende chiaro come anche la preghiera non dipende da Te e ti costringe ad affidarti ad un Altro.
In “più grandi dell’Amore” D. Lapierre riporta di una novizia delle Missionarie della Carità non capiva perchè “perdevano” tempo al mattino per pregare e se non sarebbe stato più utile destinare quel tempo ai poveri, nel cammino vocazionale si rese ben presto conto di come quel tempo era necessario al lavoro quotidiano.
@Paola: crescere è un “lavoro” penso che tuo figlio possa solo imparare dalla fatica che sta facendo indipendentemente dal successo che avrà, e non preoccuparti per l’Istituto Religioso basta usare la Ragione, ho spesso incontrato preti e suore più laici (nel senso vero del termine) di persone atee.
Grazie Alberto!! Fatica e un sacco di paura!! Ma ha fatto comunque un figurone 😉 core de mamma! Ieri mi ha detto quando tentavo di complimentarmi ma soprattutto di rassicuralo : Ma io sono il tuo scarrafone!!
Per quanto riguarda la Ragione : io uso tanto affettività ed emotività che per me si traducono in calore per la gente e per il lavoro che faccio.
Comunque la preside è simpatica !!
🙂
Mi ero dimenticato un’altra cosa in merito a “Una che si spara tre ore di preghiera ha una concentrazione che un plotone di bimbi non riduce minimamente!”; sempre secondo il missionario che citavo il fatto che neanche la preghiera dipende da te fa si che sia utile indipendentemente dalla nostra capacità (Dio ha reso immortale il nostro niente) di concentrazione; questa per me è una prova di umiliazione indicibile ma allo stesso tempo estremamente liberante perchè salva anche quel tentativo di rosario (Mirianico non ancora approvato dalla CEI) che da un po’ di tempo cerco di dire in auto tornando a casa.
Sto leggendo Cinque pani e due pesci di Francois-Xavier Nguyen Van Thuan arcivescovo vietnamita di Saigon messo in carcere per 13 anni.Dice in una sua preghiera “…Ma in questo mare di amarezza mi sento piu’ che mai libero. Non ho niente con me,neanche un soldo, eccetto il mio rosario e la compagnia di Gesu’ e Maria….afferro le occasioni che si presentano ogni giorno per compiere azioni ordinarie in un modo straordinario”.Ecco nella mia vita accade proprio questo,quando prego la mattina con le lodi o quando riesco a dire il rosario o quando riesco a pregare dentro il mio cuore (il che purtroppo non accade tutti i giorni perche’ spesso sbaglio a dare la priorita’ alle cose da fare nella giornata)io vedo trasformare l’ordinario in straordinario!Cosi’ dopo una brutta litigata con mio figlio 15enne ieri, ho detto il rosario ,che mi ha permesso di andargli a chiedere scusa.Lui si è commosso (forse si è sentito veramente amato?)e si è aperto!!(grande evento per me perchè lui non è chiuso,di piu’ è sigillato!!)wow ordinario che diventa straordinario (la morte che si trasforma in vita?).Il pregare mi ha fatto meditare,pregando mi sono fatta piccola e ho guardato dentro di me senza paura,pregando sono riuscita a guardare a mio figlio con gli occhi di Dio e non con le mie proiezioni.
Secondo me si è sentito in colpa perchè l’aveva fatta più grossa di te!
Brava tu e bravo lui e in più un bacetto
🙂
Secondo me quella suora pregava ben più di tre ore al giorno… il problema del presenzialismo e del delirio di onnipotenza Lo conosco bene purtroppo: la soluzione sarebbe quella appunto di pregare sempre, ossia di essere sempre tesi, in un dialogo costante con dio, a fare la sua volontà.
Quando capita fila tutto meravigliosamente. non solo: com’è come non è, sono tutti contenti
Pseudo-pausa-pranzo con pseudo-panino,finalmente posso scrivere anch’io!
Cara Costanza,la fatica che fai tu nel dire di no è la stessa che faccio io nel dire di sì, a volte non mi capacito di aver detto sì a mio marito e nella mie sliding doors mi vedo single a New York a fumare 30 sigarette al giorno e a mangiare pizza ogni sera(magari invece, sarei ancora al mio paesello,a casa dei miei e per di più disoccupata).
Anche decidere non mi costa molto,mio padre, pur non essendo un militare, ci ha educate in maniera militaresca,”le decisioni devono essere chiare e rapide” e neanche stabilire le priorità,ma tutto questo non mi salva certo dal prendere cantonate pazzesche.Sicuramente pregare mi aiuta molto,anche qualche giaculatoria ogni tanto:tipo”Dio mio,mio tutto” tanto cara a S.Francesco,ti aiuta a far rapidamente memoria di Colui a cui apparteniamo.Anche coi figli,dire qualche “Angelo Custode” per loro ti fa scendere dal gradino di onnipotenza in cui noi madri spesso ci mettiamo e ti fa ricordare che non sono tuoi,appartengono ad un Altro.
Anche tenere lo sguardo fisso su volti concreti serve.Qualcuno si è lamentato che in questo blog si parla troppo di santi,beh mi dispiace,ma io trovo molto bello e molto giusto il consiglio di S.Paolo”Guardate ogni giorno il volto dei santi e trovate riposo nei loro discorsi”.Io mi sono veramente riposata il fine settimana scorso agli Esercizi Spirituali a Rimini e poi,dopo una notte in pulmann,a Roma per il nuovo Beato.
Di JPII si dice pregasse sempre e ci credo,come avrebbe potuto essere altrimenti un testimone così certo? Altro che il Papa di Moretti!Per lui veramente il Signore era tutto,e guardate dove è arrivato:letteralmente agli estremi confini del mondo.
Scusa se vado O.T.,ma mi ha colpito molto in via della Conciliazione vedere le bandiere di stati lontani come la Nigeria e il Libano.Una mia amica mi ha detto:-lui è andato in tutto il mondo,ora tutto il mondo viene da lui-
Chi,anche non credente ,non vorrebbe avere un’ umanità così?
a proposito della buona cucina, di cui io sono fan accanita, non è che mi spiegheresti come si fa un buon cous-cous? sai, io so di commettere un sacrilegio, ma uso quello precotto….
Veramente io non mi lamentavo, sorry, dicevo solo che se si parla di santi, intervengono tutti, anche Costy, se si parla di vita comune, molti meno..tutto qui…
Per forza: parlare di se stessi è molto più difficile che disquisire sul sesso degli angeli, per parlare di se stessi ci si deve mettere in gioco
D’accordissimo e verissimo caro Alberto…
Velenia,
in proposito a quello che scrivi su dove è arrivato GP II io riporto qui una cosa che avevo pubblicato sul mio profilo di fass buc…
Correva l’anno del Signore 1980, eravamo io, mia madre e i miei fratelli incollati ala TV a guardare l’arrivo di Giovanni Paolo II a Porto Alegre. Era la prima volta che un pontefice veniva alla nostra città, anzi, era prima volta che un Pontefice baciava il suolo del Brasile, una delle più grandi nazioni cattoliche del mondo!
Quando l’aereo atterra e si vedono le immagini in televisione, mia madre si alza dicendo qualcosa tipo “il Papa è qui e noi lo guardiamo dalla tv?”, e poi aggiunse, “andiamo!!!”. Usciamo subito, non c’era tempo da perdere. Il percorso prevedeva che lui sarebbe passato a circa 1km da casa nostra. Mia madre, io e i miei fratelli usciamo letteralmente di corsa, corriamo per circa 1km in discesa (Porto Alegre non è Milano!). Arrivati in fondo, la folla. Non riusciremo mai a vedere qualcosa! Stranamente c’è un varco, mamma ci si infila con i figli dietro, incredibilmente andiamo avanti piuttosto di fretta e ci troviamo addosso alle transenne. Esattamente in quel momento lo vediamo passare e salutare guardando proprio noi!
Avevo sette anni, l’età che oggi ha mio figlio, e quello sguardo non me lo dimenticherò mai.
Cari amici italiani, non vi rendete neanche conto di che fortuna avete di avere il Papa a casa vostra! Non potete capire il quanto sia importante per tutte le comunità cristiane ricevere una visita del pontefice! Il quanto questo avvicini le chiese locali a Roma!
Giovanni Paolo II a fatto del mondo la sua parrocchia, a fatto ricordare ad alcuni suoi fedeli (e anche a alcuni suoi pastori lontani) che il Papa c’è e non è un optional. Cosa assai provvidenziale per un paese che negli anni ottanta era pervaso dalla “Teologia della Liberazione”.
Volevo con questo dire il mio grazie al Beato Giovanni Paolo II!
“A benção, João de Deus,
nosso povo te abraça.
Tu vens em missão de paz,
e és bem vindo.
Abençoa esse povo que te ama”
“5. Abìtuati a dire di no” (Cammino)
Un racconto che ho letto, riassumo, di uno scrittore spagnolo:
Il giorno del Giudizio universale Dio chiede alla immensa folla degli uomini:
” Chi tra voi mi ha sempre pregato?
“Noi Signore – si sente,dicono,tanti- praticammo la preghiera”!
“Che voi siate beati” il Signore dice ” come tutti lo siano, andate, quello è il posto che vi ho riservato, laggiù, in fondo, nei prati”.
“E voi – dice agli altri – che non avete pregato , voi
-dice- restate vicino a me, perché avete vissuto senza aiuto della preghiera, ma credeste in voi stessi, miei figli, e cercaste da soli il coraggio per vivere.
Letto ora su “il segno dei dei tempi”. “Forse, ed è l’ipotesi più probabile, è una mancanza che si fa nostalgia, quella più tagliente, perché non riesci a capire di che, o di chi. Al Giappone manca ancora Cristo. Se ti guardi attorno non ci sono tracce di cristianesimo. Qualche Chiesa inghiottita da grattacieli fosforescenti, qualche scuola cattolica, qualche rarissima suora, i preti si contano sulle dita di una mano. Gli occhi dei giapponesi non hanno visto Cristo. Non tutti, ma quasi tutti. E un Paese che non ha visto Cristo, è una pianta che non ha mai visto il sole: se resiste, le foglie si ingialliscono, i colori sbiadiscono, lo sviluppo è abortito. Così appare oggi il Giappone. Manca Cristo, manca l’aria, e la luce, e l’acqua, e la vita, esattamente come le scene di devastazione che tutti hanno visto. Si corre ovunque, strisce multicolore disegnate sulle strade, sui marciapiedi, sui corridoi di banche ed ospedali ti guidano senza sorprese alla meta, ma non è mai quella giusta. Ci si sfiata tra un casello ed un altro della vita, ma nessun cartello, nessun segnale ad indicare il Cielo, ormai chiuso da un pezzo. E quegli occhi che, da bambini, appena dischiusi brillavano curiosità, e speranza e desideri, sono ormai spenti, e le palpebre come serrande semichiuse quando sono i giorni di lutto.”
Ho pensato a quello che hai scritto stamattina.
Io penso: uno entra in pista con un opera scritta, inoltre entra in un’altra pista, con un blog aperto
al pubblico. La gente gli dicono, questo, quest’altro,
bello, brutto, sì, però, come tutti quelli che mettono la testa fori, gliela mozzicano. Poi te racconti anche delle incombenze della tua vita, del complicato intricamento tra il Vaticano, la professione di giornalista, la simpatica
tribù familiare, la città piena di brum-brum,le cuffiette
coi rosari incorporati, i genii dell’informatica (vaticana) e via discorrendo. Dunque, o uno sta zitto, o tutto gli va bene, o, per esempio io, mi chiedo, fa tutto parte di un gioco più grosso di noi, un metagioco, dove uno osserva le persone che reazioni hanno, fa finta di rispondere, di avere una posizione (artefatta)o invece, (ce sei o ce fai) è tutto vero, e allora uno pensa, io penso, cosa scrive una/o a fare? apostolato? non lo so…soldi? no, perché si è già visto che la poveraccia/o lavora e si massacra, per un prezzo da bracciante dell’Alabama, quindi vuole dire che gli sembra, comunque, fico così,
che sia una scrittura attuale, coinvolgente, sfiziosa, in questo confortata dalle critiche favorevoli. E se le critiche sono favorevoli vole dire che non va tanto male, no? Io però, pur apprezzando l’opera, te l’ho detto, penso che era meglio, a questo punto,già che uno c’era, uno sforzo ulteriore per dare alla letteratura un’opera letteraria vera. Tutto qua. Se uno deve sentire, oddiooddio, che trambusto il blog, e poi il meeting vaticano, e poi la redazione RAI, e poi l’intervista, e poi la frittata nei pennarelli, e poi il divano di casa, allora, a questo prezzo (lo so, per te gioia) perché non provarci, davvero, o uno/a è padrone di fare come vole, icché vole? Su questo siamo d’accordo. Con sincero affetto.
La si può vedere come una vita incanalata fatta di giornate obbligate in cui ognuno fa quello che meglio può per campare o fa qualcosa per ravvivare, per uscire dalla rotaia, per far vedere che c’è anche se sta facendo le solite cose, oppure tutta la prospettiva cambia quando gli orizzonti si spalancano anche grazie ad una preghiera durante la quale Gesù entra prepotentemente nella nostra vita e aziona le nostre fragili membra e tutto prende un senso deciso e allora ti viene voglia di amare, di ridere, di piangere, di vivere.
Il blog lo scrivo per la pura gioia di scrivere quello che mi pare e piace, cosa che al lavoro non succede mai. Poi c’è l’apostolato. E anche un po’ di vanità. Però hai ragione, è un bell’impegno e sto studiando il modo di ridurlo, ma non è che scrivendo di meno per il blog divento Tolstoij! Magari, bastasse quello…
Nooooo! Non ci abbandonare !
🙂
Comunque: udienze figlio benino; incontro in Istituto Religioso con i genitori bene.
Sono contenta 🙂
😉