Perchè mio marito non mi ha lasciata?


Sinceramente non mi spiego come sia potuto accadere. Non me ne capacito proprio. Com’è che mio marito non mi ha lasciata?
E sì che ce l’ho messa tutta. Mi sono rivista nelle riprese di dodici anni fa – i patetici filmini di famiglia con i quali almeno ho il pudore di non ammorbare nessun estraneo – con il primo figlio in braccio e, ammettiamolo, ero attraente come un paracarri.


Io sono un po’ perfezionista, e sono moderata più o meno come un inverno in Siberia. Se dico che mi devo abbrutire posso anche raggiungere le vette della perfezione, con un po’ di allenamento. Ingrassata, con gli occhialoni da miope (di solito porto le lenti), abbigliamento da tanto oggi non esco e con te caro non mi formalizzo, ciabatta, niente trucco che non c’è tempo e tanto ormai sono sposata. E questo non è niente. Si può passare anche sopra a qualche piccolo cedimento estetico, benché i più gravi non li possa neanche nominare.
Il mio tocco da vera maestra è stato infilare con un percorso netto tutti gli errori dai quali anni dopo ho sapientemente messo in guardia le mie amiche nel libro, perché come si sa con le parole è facile.
Innamorata persa del primo figlio, l’ho messo al centro della casa e del cuore, perché lui sì che è il bambino perfetto, mica quelli delle altre, poveracce. Sfinita dall’adorabile tiranno sono stata noiosa, petulante, incredibilmente petulante. Ho aspettato mio marito per affibbiargli il figlio, così mentre lui lo teneva, io avevo tutte le energie da dedicare alla mia attività principale: lamentarmi. Emettevo una specie di rumore di fondo continuo, una di quelle musiche in AM da dentista o da ascensore. Credo che mio marito accogliesse con sollievo perfino il consuntivo del conto corrente della banca, quelle sei o sette paginate di sigle incomprensibili che al mio cospetto sembravano una commedia di Billy Wilder.
Devo ammetterlo, credo che mi volesse bene, perché è ancora qui.
Io nel frattempo qualcosa l’ho capita.
Ho ricevuto consigli, mi sono confrontata, ho letto, parlato. Qualche amica particolarmente cara mi ha sgridato ben bene, facendomi arrabbiare e poi capire, come si conviene alle vere amicizie.
Ma soprattutto quella che mi ha aiutata è stata lei, il vero modello di seduzione per ogni donna: Maria. La nostra madre è il nostro modello anche in questo, sebbene nei testi di mariologia l’aspetto della seduzione non sia il più sottolineato, di solito.
Eppure è così. Maria serbava tutto nel suo cuore, in silenzio. Quando Gesù si perde, per esempio, e lei e Giuseppe lo ritrovano dopo tre giorni, non si mette a fare prediche, non accusa, non dà la colpa al padre (pensa io che sarei stata capace di dire…). Quello che non capisce lo tiene per sé, lo custodisce. E’ vero, lei non ha avuto a che fare con il peccato originale che corrompe ogni nostra azione, ma non è che per questo le fosse tutto chiaro e facile. Maria sapeva che bisogna portare i propri pesi senza scaricarli sugli altri, almeno non di continuo e non appena ce ne salta l’uzzolo. Maria sapeva che non sempre tutto è chiaro subito, ma che ci vuole pazienza anche per capire le cose. Maria sapeva abbandonarsi ed era docile e flessibile agli avvenimenti. Si è lasciata scomodare e ha accolto la vita anche quando questa grande chiamata dovrà esserle sembrata una mezza fregatura.
Quella sì che era una donna da non lasciarsi scappare.

16 pensieri su “Perchè mio marito non mi ha lasciata?

  1. … e, soprattutto, tanto per restare in tema, Maria era sottomessa a Giuseppe. Tanto per riprendere il tono cardinalizio che piace tanto a tua cugina Francesca (:-D), non credo che, oggi, Maria avrebbe ambito alle quote rosa, che assomigliano tanto alle leggi di tutela degli invalidi nel mondo del lavoro ed a quella per i centralinisti ciechi, e sanciscono senza possibilità di appello l’inferiorità della donna quando si misura sui campi dei maschietti. La donna ha ben altre grnadezze, e la Creautra più alta è, infatti, una Donna. Lo ripeto caso mai non si fosse capito (e sempre ammesso che interessi a qualcuno): per me la sottomissione di cui ci parla il cuore di Costanza è la stessa (dico: la stessa) che Maria custodiva nel suo cuore. Niente visioni o apparizioni della Vergine, per carità, vi dico già che alla prova delle candele accese sotto i polpastrelli o degli spilli piantati nelle spalle mi sottrarrei con balzi da tigre. Parlo solo di una strana ma intensa esperienza intellettuale e del cuore, su cui avrò modo, forse, di tornare (Costanza, mia Musa, mi ha fatto tornare la voglia di scrivere, che avevo accantonato come cosa inutile).
    L’operazione culturale (posso chiamarla così?) che, forse inconsapevolmente, ha fatto Costanza è quella di riproprorre con audacia, con sconcertanti semplicità e chiarezza, senza reticenza od arzigogoli più o meno politicamente corretti, la altissima dignità e vocazione di un modello di donna buono, fino ad oggi, solo per i sottosviluppati mentalmente.
    Scusate, a partire dal ’68 a me pare un fatto epocale.
    Lo anticipo sottovoce (Costanza, posso? Ma che resti solo tra noi cinquecento, tanto per dire un numero…, frequentatori del blog di Costanza) ma il 1° ottobre Costanza sarà a Piacenza, per una iniziativa (che a me pare straordinaria, come quelle direttamente gestite dallo Spirito Santo, e di intenso e prorompente significato) a cui daremo presto ufficialità, che ha a che fare con il cuore del messaggio sull’amore umano di un altro altissimo profeta dei nostri tempi, Karol Wojtyla.
    Segnatevi, per piacere, la data.
    Potremmo incontrarci tutti, atei e devoti con spirito più o meno terreno o cardinalizio (eh, Francesca …? ;-)), per inaugurare un’epoca di amore al matrimonio e alla famiglia; un’era di femminismo … alla rovescia, che restituisca alla donna dei nostri giorni la consapevolezza della bellezza straordinaria e dell’altissima dignità della sua vocazione.
    Insomma, Costanza, da quando ti ho letto non guardo più le donne allo stesso modo e vedo in tutte delle eroine, un vero ma comprensibilissimo mistero dell’Amore di Dio.

  2. … dimenticavo. Sulle quote rosa. Il problema è che oggi Adamo, infiacchito ed effeminato, dorme e non vigila, proprio come nell’Eden, quando Eva irretita dal serpente si pappava la mela …

  3. Urca..stamattina è proprio tosta!!
    Innanzitutto buongiorno e buona settimana a tutti.
    Scusate se dico una cosa : Maria, però, non aveva un Figlio qualunque e di Lui sì che poteva avere fiducia!!…Non doveva insegnargli la Via, la Verità e la Vita…ha potuto addirittura vivere la sua bruttissima fine a soli 33 anni soffrendo enormemente ma vedendolo poi e sapendolo, credendolo, nella Luce Eterna.
    Se noi facessimo come Lei con i nostri figli questi dove finirebbero?
    Come si sono comportati i poveri genitori di Sarah Scazzi e di Yara quando anche loro non sono tornate a casa? Hanno forse aspettato in fede? No, perchè conoscevano le loro figlie e soprattutto conoscevano il mondo.
    Io credo profondamente che siamo fatti ad immagine e somiglianza di Dio, perchè siamo troppo geniali ed abbiamo un corpo che è una macchina perfetta, che pure nella malattia, compensa e recupera molte volte. Però dobbiamo sapere ed accettare che non siamo tutti esemplari ben riusciti.
    I nostri figli sono vulnerabili, stanno crescendo, non sempre sanno cosa vogliono e certe volte, nello stesso momento, drammaticamente, succede anche a noi genitori.
    Essi, come spesso dico negli incontri coi genitori, vanno
    PROTETTI
    TUTELATI
    PROMOSSI, a seconda dell’età, delle esigenze e della loro indole. Bisogna sapere dove vanno e, se non tornano, dove stanno.
    Io mi rivolgo a Maria quando penso, sento ed ho paura che i miei figli stiano attraversando una prova insopportabile, soprattutto (ma questa è una storia mia) quando temo che si ammalino seriamente. Per le altre cose, le pochezze, le quotidianità, nemmeno la disturbo. Mi faccio abbracciare dal suo manto quando sono terrorizzata; per il resto credo che Lei creda in me..se no che mi ci ha messo a fare nella situazione?
    Mio figlio stamattina si è perso l’ennesimo ombrello ma, soprattutto, prima di ammetterne l’evidenza ha fatto un giro di balle allucinante che ha rischiato (come sempre) di dissociarmi pericolosamente.
    Cosa dovrei fare ?
    Comprare l’ennesimo campione alternativo, sperando in una offertissima al supermercato, generosa madre del precedente cargo acquistato mesi fa e di cui il malcapitato era il penultimo esemplare ?
    Essere spartana, dura e rude e farlo girare senza ? Ma lui sta costruendo la sua vita sulle corde vocali e già fa lo sbruffone non asciugandosi i capelli; in più da piccolo ha avuto più adenoidi e tonsille che un cesto di lumache..
    Insomma come si fa?
    Ho dato una sbirciatina a Maria ma lei era girata, indaffaratissima, a guardare le mamme libiche e giapponesi e io mi sono detta ancora una volta : questo non è il Figlio di Dio…è Figlio mio!

    1. Gabriele Amadei

      Con la morte nel cuore, assistiamo quotidianamente (anche quando saranno grandi), al primo volo dei nostri uccellini. Ma tenerli sempre nel nido sarebbe peggio!!

      E perché, poi, non disturbare la SS. Vergine anche per le nostre piccole necessità? Dov’è scritto che non si può o non si deve? (necessità, non capricci).

      Ricordiamo il miracolo di Cana: era finito il vino e gli sposi rischiavano qualche critica. Cosa di più banale e “terreno”? Eppure Lei va a scomodare il Figlio che sulle prime rifiuta. Lei non cerca nemmeno di convincerLo: va dai servi e dice “Fate quello che vi dirà”. Da mamma perfetta: la volontà del figlio (fosse anche Quel Figlio) non conta nulla. E Lui… accontenta la Mamma.

      Pensiamo a quale ricchezza possiamo attingere già qui nella vita terrena.

      1. Ma come ? I nostri passerotti tentano il volo e noi abbiamo la morte nel cuore?
        E no, qui c’è qualcosa che non va..E’ lì che dovremmo gioire perchè ce l’hanno fatta.
        E’ quando ci stanno attaccati alle gonne che Maria alza gli occhi al cielo e prega per noi che non ce la facciamo a staccarli, a lasciarli andare, che li limitiamo. Come dice dopo Laura, non dobbiamo essere miopi. Non so con esattezza se sia Maria che ci spinge a vedere più in là, ma sicuramente lei l’ha fatto. E io come genitore mi sento chiamata a non guardare sempre e solo il presente e a vigilare sempre, ma in nome di quel primo volo che, si spera, sia il più fortunato possibile.
        E alle nozze di Cana Maria sapeva benissimo cosa il figlio Poteva fare; e anche noi dovremmo impegnarci per sapere cosa possono i nostri figli

  4. Laura

    Mi colpisce profondamente l’argomento di oggi.Non scrivo mai se non pubblicazioni a carattere scientifico che riguardano il mio lavoro,ma Maria e la sacra famiglia di Nazareth sono da sempre nel mio cuore e percio’ ho deciso di non vergoganrmi e partecipare al blog.Gia’ perche’ Maria,Giuseppe e Cristo sono il primo nucleo familiare immagine terrena del Dio “trino e unico”, invisibile.Quale amore ha avuto Giuseppe per Maria! L’ha amata quando tutta la societa’ del tempo la ripudiava (incinta prima del matrimonio!!), lui si ‘ fidato dell’angelo, si è fidato di Dio e l’ha amata accettando anche il figlio che non era suo.Quante volte ci lamentiamo dei nostri mariti perche’ non ci amano. Torna dal lavoro e non mi aiuta!!!Uffa devo fare sempre tutto io!!Sono stanca,è tutto il giorno che corro e lui è li’ davanti al PC o alla TV con la sua squadra del cuore!!!! Forse ci stanno amando( come ha scoperto Costanza)e noi miopi non ce ne accorgiamo.Ci amano come sanno fare loro che ovviamente sono diversi da noi (menomale!!!)anche perche’ se fossero come noi saremmo tutte omosessuali!!Beata te Maria che nonostante le tribolazioni ,nonostante hai visto morire tuo figlio trucidato nel peggiore dei modi, hai creduto alla parola di quel giorno.Nella pace hai serbato ogni cosa nel segreto del tuo cuore, per meditarla. Quella pace che purtroppo questa societa’ di oggi non conosce, che ognuno di noi brama e agogna eppure fugge e rifugge ogni giorno.La si cerca ovunque ma non la’ dove ci aspetta a braccia aperte.Maria la vedo cosi’, immagine della Chiesa che ci attende a braccia aperte come una madre con il figlio. Chi non è mai andato in Chiesa almeno una volta proprio per gustare di questa pace?

  5. ELISA

    Questo argomento mi tocca nel vivo perchè anche io penso di essere fortunata perchè mio marito mi sopporta. Abbiamo tre figli e spesso capita di discutere perchè passo la maggior parte del tempo a preoccuparmi per loro e non di coltivare il rapporto con lui. Purtroppo mi capita spesso di sapere con il cervello che nella scala dei valori c’è prima il Signore, secondo il marito e terzo i figli, però tra “il dire e il fare c’è di mezzo il mare” perciò riconosco di non riuscire spesso a dare la giusta considerazione a quel poveretto. Maria è sicuramente il modello da seguire e ringrazio il Signore che mi dà ancora tempo per convertirmi………

  6. elisabetta

    Maria girata e indaffarata a guardare le mamme libiche e giapponesi e’ l’immagine piu’ bella della giornata!

    1. 🙂
      anche io però che non ho ancora deciso cosa fare con l’ombrello scomparso di mio figlio merito delle attenzioni!

      1. raffaella

        Per l’ombrello proverei con la minaccia che il prossimo sarà a carico della sua paghetta o comunque delle sue finanze: ho sperimentato con i miei ragazzi che quando le cose si ottengono con qualche fatica o sacrificio vengono tenute in maggior conto.
        Anch’io, come Elisabetta, voto la tua immagine di Maria indaffarata a sostenere e consolare le mamme libiche e giapponesi, come quella che più mi ha intenerito e fatto sorridere “dentro” e, anche se non è scritto da nessuna parte (e quindi ognuno può fare come crede), in genere anch’io cerco di non distogliere Maria dal suo tanto lavoro per un raffreddore o un compito in classe dei miei “pargoli” : per questo penso sia bene provare a cavarsela da soli.

  7. Ciao Raffaella!!
    🙁 già provato con le pene pecuniarie…la sua testa per aria non ha prezzo.
    Con lui servirebbe di più una bella faringite febbrile con pericolo di ricovero, che faccia male e che lo tenga a casa ko per qualche giorno. Fra l’altro è già successo perchè all’inizio dell’autunno scorso “amava” dimenticarsi i giubbotti in giro. Lui è uno da “esperienze forti”.
    Che poi.. a forza di arrovellarmi il cervello ho capito una cosa : lui ( e non solo lui) non ha la testa per aria e basta, non è pura distrazione. Lui pensa proprio ad altro, è assorbito da altre cose e le ansie da ombrello perduto le lascia a me, non può mica pensarci lui, nè ad usarlo, nè a prenderlo nè a ritrovarlo nè a ricordarsi dove sta.
    Alcuni miei autorevoli colleghi scrivono che in Adolescenza il ragazzo butta addosso ai genitori (ma leggete pure : LA MADRE) tutte le angosce che sente insostenibili.
    Alla faccia!

    1. raffaella

      Hai ragione bisogna sfruttare per ognuno il giusto punto debole: mio figlio Luca decide di essere prudente e di badare alla propria salute solo quando è in procinto di andare a sciare. Allora si ricorda persino di prendere quegli inutili propoli e simili che continuo ostinatamente a comprargli. A proposito, per uno come lui, indeciso se fare la guida alpina, il maestro di sci o la guardia forestale vivere a Trento sarebbe un sogno!!

      1. Volentieri gli lascio il mio posto o quello di Valerio in cambio del conservatorio di Santa Cecilia.
        Certo anche in Luca i geni hanno fatto la loro parte …o è stata una migrazione da esposizione lunga e prolungata all’influenza di Giampaolo ? 😉

        Colgo l’occasione di consigliare a tutti un bellissimo film, bello specialmente per chi ha figli pre e adolescenti : PER UN MONDO MIGLIORE, di Susanne Bier dalla Danimarca…assolutamente splendido

  8. azzurra

    sarebbe interessante sapere cosa ne pensa il marito guido…

    ps: faccina che sorride

I commenti sono chiusi.