Quando Messori intervistò Eco: «Dio? È un filosofo non un ingegnere

Vittorio Messori intervistò Umberto Eco nel 1982 per le pagine del mensile Jesus. Con il grande studioso, che da giovane, fu dirigente nazionale di Azione Cattolica, parla del successo de Il nome della Rosa il celebre romanzo “teologico”: ogni verità si confonde con il suo opposto, la virtù equivale al vizio, Dio si dissolve nel Caos.

Umberto Eco nella sua abitazione (1982) in una foto scattata in occasione dell’intervista di Vittorio Messori

Spulcio dal taccuino fitto di note dopo qualche ora di colloquio: «Non credo più in Dio, ma forse Dio crede ancora in me. Dunque, manteniamo un certo rapporto». «Se trovi qualcuno che ama troppo gli altri, sappi che con ogni probabilità è un ateo». «Dio è laureato in filosofia più che in ingegneria». «La scommessa di Pascal va rovesciata: conviene scommettere sull’inesistenza, non sull’’esistenza di Dio».

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Quando il cielo ci fa segno

di Luca Del Pozzo

In una fase storica in cui ampi settori della Chiesa sembrano essere, certo non da oggi ma con una accentuazione oggi sicuramente maggiore rispetto ad altri periodi, più attenti alle cose di quaggiù che a quelle di lassù, al punto che si potrebbe a buon diritto prendere a prestito il titolo di una celebre opera di Nietzsche – “Umano, troppo umano” – per riassumere il giudizio sulla situazione attuale da parte di molti osservatori di cose cattoliche, la lettura di “Quando il cielo ci fa segno. Piccoli misteri quotidiani”, breve ma denso “promemoria”, come lo definisce l’Autore, del best seller Vittorio Messori da poco nelle librerie, è senza ombra di dubbio un valido aiuto per risollevare il morale delle truppe.

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La Storia di un’anima

di Costanza Miriano

La mia valigia per il mare rimane sempre per ultima, si sa, è così per tutte le mamme. E poi sabato scorso tornavo dal campo del post cresima, dove dopo la mia testimonianza avevo dormito solo due ore per poi salire con i ragazzi in cima alla montagna, per celebrare la messa all’aurora. Tornata a Roma senza più chiudere occhio avevo stirato per circa dodici ore consecutive. Insomma, alla fine costumi, biancheria e libri per il mare li ho presi un po’ a caso, dall’enorme pila che incombe su di me ormai da anni.

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Una fede in due

di Luca Del Pozzo

Alla domanda di una matrona romana su che cosa Dio facesse dopo aver creato il mondo, il rabbino Yosè ben Chalaftà rispose: “Egli unisce le coppie e conclude i matrimoni. Egli stabilisce chi deve sposare la figlia del tale.” L’aneddoto, che come tutta la tradizione sapienziale ebraica esprime la coscienza di Israele della presenza e dell’operare di Dio non solo nella storia universale ma anche in quella concreta delle persone, dice una cosa semplice quanto profonda: con buona pace del sentimentalismo frou-frou oggi imperante il matrimonio non è innazitutto una questione, appunto, di sentimenti.

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Ortoprassi e ortodossia

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«Circolano dei facili slogans. Secondo uno di questi, ciò che oggi conta sarebbe solo l’ortoprassi, cioè il “comportarsi bene”, l’“amare il prossimo”. Sarebbe invece secondaria, se non alienante, la preoccupazione per l’ortodossia e, cioè, il “credere in modo giusto”, secondo il senso vero della Scrittura letta all’interno della Tradizione viva della Chiesa. Continua a leggere “Ortoprassi e ortodossia”