Mandiamo una mail ai senatori

senato-diffamazione_650x447Bastano quindici venti secondi. Perché almeno i Senatori sappiano in quanti saremo a guardare il loro operato. In quanti tra quelli che votano, dico. Perché poi ci sono i bambini che saranno figli della loro decisione. Quelli che non avranno diritto a conoscere la loro mamma, quelli col patrimonio genetico di tre esseri umani, e quindi bambini geneticamente modificati. Poi ci sarà una società che avrà perso i fondamenti del vivere civile. Robetta da niente, insomma. Ci ricorderemo.

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Un no al pensiero unico che si fa legge

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L’ottimo intervento del senatore Gaetano Quagliariello  in Senato sulle unioni civili.

Signor Presidente, colleghi senatori,

sgomberiamo innanzi tutto il campo da un equivoco: non stiamo discutendo delle unioni civili come vengono intese dal senso comune; non stiamo discutendo del riconoscimento di diritti di mutua assistenza e solidarietà ai conviventi indipendentemente dalla natura sessuale della loro convivenza. Soprattutto non stiamo discutendo di un provvedimento finalizzato a stabilire una condizione di uguaglianza tra i cittadini italiani a prescindere dalle loro scelte sessuali.
Se infatti fosse così, signor Presidente, oltre che con l’uguaglianza questa legge avrebbe a che fare con la libertà. Con la libertà di scegliere senza avere per questo minori diritti personali rispetto a chi ha compiuto scelte differenti dalle mie. Con la libertà di scegliere senza che lo Stato entri nella mia camera da letto per stabilire quali siano i miei diritti e quali non lo siano; se posso contrarre una unione civile o debba limitarmi a stipulare un contratto, o se non abbia accesso a nulla di tutto ciò. Avrebbe a che fare con la laica libertà di scegliere senza pretendere che la mia scelta comporti il diritto di contraddire la natura, comprimere i diritti dei più deboli, mercificare il corpo e la dignità altrui. Continua a leggere “Un no al pensiero unico che si fa legge”