Il libretto d’istruzioni del genere umano

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di Costanza Miriano

Ci sono dei brani del Vangelo che ti scomodano, il ricco Epulone che sta all’inferno, le beatitudini, andate via da me o maledetti e molti altri . Per quanto mi riguarda io ho una mia playlist di pagine evangeliche, ascolto con gioia quelle che mi danno meno fastidio. Le altre le ignoro con elegante noncuranza. Faccio la gnorri.

Ad esempio quando nel Vangelo si dice “finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure uno iota o un segno della legge senza che tutto sia compiuto”, non mi sembrava una così pericolosa. Poi però mi viene in mente che se neanche uno iota verrà cambiato, non è che si possono tanto ignorare le pagine antipatiche. Uno iota è un segnetto minuscolo, che fra l’altro ai tempi di Gesù neanche si scriveva, perché il testo in ebraico era senza vocali. E se neanche una cosa che non è scritta si potrà cambiare, stiamo freschi. Se uno sta nella logica della legge, stiamo freschi davvero. Ma una chiave ce la dà la prima lettura, il Deuteronomio, che dice “questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente”. Continua a leggere “Il libretto d’istruzioni del genere umano”

Il libretto di istruzioni dell’essere umano (replay)

di Costanza Miriano

Io  le letture della Messa le capisco a rate, come le battute del mio amico Paolo, che ci rido più tardi. E per fortuna che ho il messale, perché la mattina o arrivo in ritardo o dormo; poi ripasso.

Il Vangelo di ieri all’inizio non mi era sembrato così pericoloso. Ci sono dei brani che ti scomodano – Lazzaro che sta all’inferno, le beatitudini, andate via da me o maledetti e molti altri – ma questo sembrava tutto sommato inoffensivo. Per quanto mi riguarda io ho una mia playlist di pagine evangeliche, ascolto con gioia quelle che mi danno meno fastidio. Le altre le ignoro con elegante noncuranza. Faccio la gnorri. Continua a leggere “Il libretto di istruzioni dell’essere umano (replay)”

Il libretto di istruzioni dell’essere umano

E’ sera tardi. Squilla il telefono. Tutti i bambini dormono, e quindi visto che non può essere il pronto soccorso che mi avvisa che mio figlio giace riverso su una barella con il ginocchio frantumato, sfogo la mia ansia su altre amene ipotesi: dobbiamo evacuare il palazzo per una fuga di gas, ho parcheggiato sotto un albero che sta per cadere e devo uscire in camicia da notte a spostare la macchina (è successo davvero), qualcuno dei miei a Perugia non sta bene.

Invece è la mia amica che mi avverte della fine di una lunga e angosciosa ricerca.

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