Non c’è uno straccio di prova contro Asia Bibi. Eppure il giudice dell’Alta corte di Lahore ha confermato la condanna a morte ai danni di questa madre cattolica di cinque figli, in prigione da oltre cinque anni, per blasfemia. Com’è possibile?
Una spiegazione la offre il marito di Asia Bibi, Ashiq Masih (nella foto sopra con due figlie), che quando il giudice Anwar Ul Haq ha pronunciato di nuovo la condanna a morte era presente in aula. Parlando con la ONG British Pakistani Christians, l’uomo rivela che «c’era anche un gran numero di imam e leader islamici che gridavano in continuazione: “Blasfemi!” e “Uccidetela!”». Continua a leggere “Le urla in quell’aula: «Uccidete Asia Bibi!»”