Eutanasia: in Italia non manca la legge, manca la compagnia

di Costanza Miriano

In Italia non c’è nessun vuoto normativo. Esistono le cure palliative, abbiamo un Sistema Sanitario che si prende cura di tutti, direi abbastanza al confronto con altri paesi, e si prende cura anche di chi non può pagare e dei più deboli (aborto a parte); nel nostro paese già attualmente, ovviamente, si possono rifiutare le cure e si può rifiutare l’accanimento terapeutico. Semplicemente, in Italia è vietato l’omicidio (aborto a parte). Non c’è nessun vuoto normativo, ma più esattamente c’è una parte politica che spinge per l’eutanasia, e c’è un ‘altra parte che, si spera, resisterà. Anche perché almeno in parte è stata eletta con i voti dei cattolici, per i quali l’omicidio non è mai ammissibile. Non ci sono paletti da mettere, non c’è male minore da scegliere. C’è una sola risposta possibile a questo pressing radicale ed è:

NO.

Questo dice il Catechismo questo è il sentire comune nella base dei cattolici, e sarebbe bello se per una volta le gerarchie ascoltassero i fedeli e fossero più amiche del Magistero della Chiesa che di Emma Bonino. Ovviamente i radicali, figli di questo mondo e più scaltri dei figli della luce, sanno come giocare le loro carte. Usano il sentimentalismo, nemico della ragione, e giocano con la pietà mescolando le carte. Individuano dei casi estremi che possano scuotere le coscienze meno solidamente e rettamente formate, e li elevano a paradigma, quando invece sono, appunto, casi estremi. Una volta usati per sfondare, come cavalli di Troia, non serviranno più. Così si è presa la storia di Laura Santi una donna sofferente, che peraltro all’ultimo ha chiesto al marito “vuoi che rimanga ancora?”, e lui le ha risposto “no”. Lui dice che lo ha fatto per farla sentire libera. Ma io che sono una donna sono certa che “vuoi che rimanga ancora?” significasse “dimmi di no, dimmi che mi sarai vicino anche se sono pesante e faticosa, anche se sono malata; dimmi che mi vuoi ancora, dammi speranza, dimmi che la mia vita ha un valore anche se soffro, se ho tanti limiti, se limito anche te”. E invece il marito ha detto no. Non giudico il linguaggio segreto di una coppia, erano due militanti, “sbattezzati” e fortemente caratterizzati da una posizione ideologica, forse il loro legame era fondato su questa precisa idea di come deve essere la vita, non so. Certo Laura ha avuto bisogno di sentirsi sola, isolata dagli amici e lasciata sola dal marito, per decidere di suicidarsi.

Se si fa una legge che lo permetta, addio paletti. Lo abbiamo visto con la legge 40, con le unioni civili e prima con la 194. Il legislatore mette paletti, i giudici si allargano. Cambierà la mentalità, e come è successo nei paesi in cui ci sono leggi sul suicidio assistito, la domanda “vuoi morire adesso?” diventerà una domanda di routine. Cambierà la mentalità, e le persone che tentate dalla solitudine e dalla sofferenza si arrenderanno aumenteranno dell’800%, come è successo nei paesi in cui le leggi sono state approvate. In tanti penseranno di dover togliere il disturbo, per smettere di essere un peso ai loro cari.

A tutti coloro che dovranno votare, ma anche a chi affronta una malattia, vorrei chiedere di leggere invece una storia diversa. Si chiama Imparare a morire per vivere. L’ha scritta Xavi Argemì, che è un ragazzo spagnolo di 29 anni. Quando ne ha 3 gli viene diagnosticata una malattia, la Duchenne, che progressivamente lo immobilizzerà, sempre di più, limitando le sue facoltà: prima qualche difficoltà nel correre, poi nel camminare, infine dolori anche nello stare seduto, muovere le mani, parlare. Alla fine della sua vita non potrà fare più nulla, neanche parlare, sarà molto più impedito di tante persone che in condizioni meno drammatiche hanno deciso di uccidersi, eppure riesce a comunicare con i suoi otto fratelli, i genitori, i tantissimi amici che vengono a imparare da lui. Perché Xavì ha capito dei segreti che potrebbero rendere felici tutti noi, e che ha reso la sua vita bella anche se difficile, fino alla fine naturale. Poco prima di morire, essendo appena riuscito a laurearsi, scrive che non vede l’ora di cominciare finalmente a lavorare (come programmatore). Mai una parola di autocompatimento, sempre uno sguardo lucido e intelligente sulla vita. Certo, avere una vita spirituale lo ha aiutato, così come l’avere una famiglia solida e numerosa. E certo non tutti hanno queste due ricchezze, ma questa è l’unica risposta a chi vive il dramma della malattia. Fare rete, fare compagnia, ma anche andare a ricevere dalle persone che sono così provate. Lo scrive Xavi, dicendo, più o meno: io supero l’imbarazzo che mi dà il dover essere aiutato cercando di ricordarmi che permetto a queste persone di fare del bene, di essere altruiste. Accetto con umiltà il loro aiuto. E grazie a tanti aiuti può gustare piccole cose che rendono la sua vita, dice, meravigliosa, proprio perché mai date per scontate.

“Tutto è progressivo, tutto accade poco a poco. Per voi che non avete una malattia come questa la mia situazione  può sembrare statica, ma per me la realtà cambia ogni giorno. Il mio corpo si è andato atrofizzando giorno dopo giorno, di questo non c’è dubbio. Il mio spirito invece a poco a poco, in modo progressivo, ha guadagnato in flessibilità, accettando di più. …ogni giorno devo accettare che nelle ore che mi aspettano non potrò giocare a calcio, andare al bar con gli amici o in bici in montagna coi cugini, o fare un viaggio in Australia, o mangiare senza aiuto. È necessario accettare tutte le limitazioni, tutti i giorni: quelle che ho già dai giorni precedenti e quelle che quel giorno magari mi aggrediranno. Ma è quando accetto che sono più libero. Rimango altrettanto limitato, ho gli stessi problemi… beh non so se chiamare problemi il fatto di non potermi muovere o non poter mangiare. Tutto questo non posso risolverlo, allora è meglio non definirlo problema. Se non accetti che ci sono cose che non puoi risolvere, ti crei due problemi, la malattia stessa e la bolla che ti crei in testa. Se accetti, hai solo la malattia. Le cose che non posso fare diventano circostanze, e le cose per cui posso ancora lottare sono problemi: i problemi posso affrontarli… Un atteggiamento che mi ha aiutato è stato ringraziare per quello che ho, piuttosto che lamentarmi per quello che non ho… non posso muovermi, e lo accetto di nuovo ogni giorno”.

Xavi ha fatto un sacco di esperienze interessanti nella sua vita, oltre alla laurea: tantissime amicizie, e anche esperienze, concerti, partite di calcio, incontri molto significativi, grazie a una famiglia piena di energia e vitalità.

Come scrive don Vincent Nagle nella sua prefazione, questa è un’opera piena di luce, che conferma quello che il sacerdote, che di “lavoro” accompagna persone che non possono guarire dalle loro malattie, ha visto nelle vite di coloro che riescono comunque a trovare meravigliosa la loro difficile vita. “Xavi ha disegnato una vita mirabilmente libera e non ricattata… ha imparato a guardare il limite, la morte in compagnia”.

È precisamente questo ciò che chiedono coloro che stanno di fronte alla morte: una compagnia piena di amore. Solo questo. Una compagnia rispettosa e delicata ma piena di amore. È stato questo che ha fatto la differenza tra la vita di Xavi e quella di chi si ammazza. Questo, e l’Amicizia con la A maiuscola, il Compagno più grande, a cui Xavi fa un cenno solo nelle ultime pagine, con delicatezza e rispetto. In punta di piedi davanti al mistero che è stata, per lui prima di tutto, la sua stessa vita.

 

53 pensieri su “Eutanasia: in Italia non manca la legge, manca la compagnia

    1. Roberta Parodi

      Grazie per quello che hai scritto. Io sono un’ infermiera e posso testimoniare che quello che ha scritto Costanza è vero per aver visto con i miei occhi molte situazioni che vengono già gestite. Una preghiera per chi è solo
      Roberta

  1. Maria

    Il vescovo di Perugia non ha detto mezza sillaba di catechesi. Ha invocato il silenzio. Ma Gesù, nell’inviarli al mondo ha forse detto: “Andate e fate silenzio”?
    La verità non andrebbe proclamata dai tetti? O sono confusi sulla verità e temono di sbagliare?
    Poveri noi, pecore senza pastore!

    1. Lucia Frigerio

      Cara Maria, concordo pienamente con la tua considerazione. È il silenzio assordante che da parecchio tempo oramai regna, per non urtare nessuno, per non offendere le varie sensibilità, per risultare inclusivi ad ogni costo, anche al prezzo della Verità, e al passo con i tempi. Si tace sul dramma dell’aborto, sul gender, sulla condanna della pratica omosessuale e sulle unioni irregolari, sull’eutanasia, sull’errore commesso di averci lasciato senza Messa durante il Covid, sugli effetti terribilmente avversi del cosiddetto atto d’amore, sul peccato originale e sui peccati che da esso sono scaturiti, sulla salvezza dell’anima, sulla vita eterna, sull’esistenza del Demonio e dell’inferno…ciò che a mio parere mette i brividi e fa molta impressione per quanto il male si sia insinuato OVUNQUE, non è tanto il Cappato di turno o la signora che ha posto fine l’altro giorno alla sua vita, sono purtroppo persone che hanno scelto deliberatamente di vivere senza Dio(che il Signore davvero le possa perdonare), il marito della suicida ultima ha dichiarato di essere ateo e sbattezzato, pertanto una delle possibili conseguenze può essere benissimo quella che si è verificata, quanto che la Cei ed il loro giornale, Avvenire, appoggino la legge di depenalizzazione per chi aiuta a commettere un suicidio, pur se in casi estremi e con certi paletti. Un tempo chi si toglieva la vita non era ammesso il funerale in Chiesa..E ora la gerarchia cosa fa? Appoggia addirittura una legge a favore del suicidio? Questo a mio avviso deve fare spaventare e molto indignare…ma quanti sono i cattolici disposti a testimoniare la Verità? L’indifferenza e l’apatia, che sono indicativi di mancanza di fede, regnano sovrane…

  2. Lucia Frigerio

    Grazie per questo articolo Costanza, come sempre pacato ma difensore della Verità sull’uomo, che presenta anche un esempio santo e positivo verso la vita di come affrontare la durezza e la difficoltà della malattia. Devo purtroppo notare che la gerarchia la base la ascolta per proposte sbagliate, tipo il Giubileo degli lbtq+, che salvo errori si compirà il 6 settembre, con il nuovo papa, vi prego di correggermi se sbaglio, oganizzato da associazioni che ostentano orgogliosamente la loro vita di peccato e che a loro modo, anch’esse sono chiuse alla vita e al progetto di Dio sull’uomo. Invece sono sordi al grido della base(che comunque nel mio piccolo constato che non sia così numerosa, l’indifferenza nel migliore dei casi se non la compiacenza vi è in tanti che si professano cattolici), che li richiama a difendere vigorosamente e pubblicamente, come ha fatto Gesù e i nostri amatissimi Apostoloi, il dono della vita ed il suo rispetto, dal concepimento al suo termine naturale. Certo questo costa la persecuzione, non certo la compiacenza del mondo, ma noi non siamo di questo mondo, pur essendo nel mondo.
    A noi laici cattolici difendere ad oltranza il si’ alla vita ed il No alla cultura di morte

  3. Francesco

    Grazie per questa testimonianza fortissima che hai riportato. Oggi la vita viene percepita tale solo se ‘produttiva’ secondo i canoni dell’economia ma quella di Xavi ha molto significato nell’economia della salvezza e per la vita di coloro che gli sono stati vicini.

  4. Cristina Fascetti in Fiorini

    Grazie, Costanza. Come spesso accade, è difficilissimo fare contro-testimonianza. Anche tra le file dei cattolici, purtroppo. Che il Signore ci doni di avere sempre il coraggio di proclamare la bellezza di ogni vita. E alle gerarchie dia orecchie per intendere, una volta tanto…

  5. Maria Lucia

    Gentilissima Costanza, la seguo da sempre con molto interesse. Questo tema dell’eutanasia/suicidio assistito mi sta ponendo un sacco di dubbi…Se da un lato come credente MAI chiederei per me e per i miei cari (che la pensano come me e come Lei) il SA per tutti i motivi etici e teologici da lei correttamente toccati, non posso tuttavia ignorare il grido di quanti, non supportati dalla fede, stanno invece chiedendo un intervento legislativo su questi temi. Mi ha molto colpito l’intervista di Mario Calabresi a Laura Santi (https://mariocalabresi.com/laura-santi-una-fame-disperata-di-vita/): c’è, come la giornalista ha testimoniato, un mondo laico che vorrebbe veder sancito questo diritto e spesso mi domando perchè impedire loro questa scelta (che personalmente ritengo scellerata…)? Chi sono io per impedire la pratica del SA ad una persona, arrivata allo stremo delle proprie forze, incapace per sua sfortuna, diversamente da Xavi, di trovare una ragione di vita nella sorda e crescente sofferenza quotidiana? Con gratitudine per i suoi articoli.

    1. Andrea Sp.

      Penso che Costanza avesse già risposto a questa domanda nel suo intervento.
      Esistono sicuramente dei casi limite di persone lucide e consapevoli, o che almeno ritengono di essere consapevoli, in cui la scelta si potrebbe (forse) considerare libera.
      Ma sono appunto casi limite, molto rari, che vengono presentati per rompere gli argini.
      Quante persone verranno poi “spinte” spacciando la loro scelta come libera?

      Quanto conta semplicemente la solitudine in cui vengono lasciate molte persone? Quanto può spingere verso una depressione? Quanto la loro scelta sarebbe libera?

      Senza arrivare a casi estremi, come ministro straordinario della comunione porto la comunione ad alcuni anziani della parrocchia. La prima cosa che ho imparato è che molti di loro sono soli, totalmente soli, spesso sono l’unica persona che li va a trovare. Sono affamati di contatto umano che nessuno gli da. Sono soli, sono tristi.
      Sono liberi?

      Grazie Costanza.

  6. Francesco Paolo Vatti

    Bellissimo articolo che suscita diverse considerazioni.
    in primo luogo, purtroppo, qualsiasi problema si presenti, i radicali riescono a rispondere solo: “Morte!”. Lo fanno con l’aborto e lo fanno con l’eutanasia, il suicidio assistito e piacevolezze del genere. Triste che un linguaggio di questo tipo, così misero, abbia tanto successo. Peraltro, nulla mi toglie dalla testa che lo scopo ultimo, travestito da ricerca della libertà, sia in realtà quello di eliminare chi non produce e chi non è ricco. Si comincia su base volontaria e con cosiddetti paletti e si arriva a far fuori chi non lavori e/o chi non abbi soldi abbastanza, così da mantenere il servizio sanitario solo per i produttivi.
    Leggendo, mi veniva in mente Sammy Basso, altro esempio come questo ragazzo spagnolo. Mi spiace che faccia più scalpore la giornalista perugina che due ragazzi come questi!
    Infine, resto agghiacciato dalla risposta del marito… Ho visto morire i miei genitori e mio suocero e il pensiero dominante era che avrei voluto che, nonostante le fatiche -che non sono poche- di seguirli, restassero ancora e ancora e ancora… Come si fa a dire no, non riesco a capirlo. Non voglio dire niente su quel signore, non so nulla e non posso, ma la domanda (se volete, chiamiamola curiosità) mi resta….

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  8. Se da una parte si presentano i “casi limite” per muovere a pietà, per dare ragione non tanto a chi vorrebbe per sé questa scelta, ma a chi ne fa un “caso politico” chi appunto usa queste vicende come un “cavallo di Troia”, perché c’è una ben nota ideologia di fondo che muove il tutto e probabilmente anche una forza nemica del Bene e della Verità che muove chi invece crede di essere totalmente libero nel pensiero e nell’agire, dall’altra noi cristiani presentiamo i “casi limite” (passatemi l’assioma) di un fede provata e luminosa, di una fede e di una forza che nessuno di noi si azzarderebbe a dire sua, senza essere prima stato su quel durissimo letto di croce o magari accanto una persona amatissima che invoca pietà ogni giorno.

    È come si volesse controbilanciare ciò che è sbilanciato, ma così non funziona, così come tu sano, non puoi accostarti a chi fa tre, quatto, dolorosissimi respiri per avere quell’ossigeno per cui a te basta un solo respiro e dirgli “abbi fede”…
    Forse puoi farlo giusto se stai portando o meglio se Cristo sta portando per te, quel tremendo giogo.

    La questione quindi non è convincere chi non conosce la Vita Eterna, chi non comprende il valore della Sofferenza (che già per esserne convinti da cristiani ci vuole tanta fede), chi non conosce Cristo, che non è cosa giusta porre fine, si badi ben non alla vita in quanto tale, ma alla vita vissuta senza speranza fisica e spirituale, fatta di giorni, ore, minuti costellati di sola sofferenza.
    Non dimentichiamo che in ogni uomo donna bambino giovane o vecchio che soffre, qualsiasi cosa essi credano, Cristo soffre con loro e in loro.

    La domanda è, come mai a chi invoca la fine vita come una liberazione, c’è subito vicino “un Cappato” e non un Cristiano che sappia cum-patire, senza sermoni, senza giudizi, senza supponenza o vanafede?

    L’altra che ci dobbiamo porre è: fuori da un discorso che implichi la Fede, oggi nel 2025 quali argomenti portiamo, per dire NO, non puoi chiedere di morire anche se per te la morte è un liberazione? Perché mi dispiace ma è di questo che dobbiamo parlare e non possiamo portare come argomento il Catechismo o che, per quanto ne siamo convinti (e io pure, senza dubbio alcuno), sempre di un suicidio si tratta e non è cosa gradita a Dio (in una società che di “cose” non gradite a Dio ne ha già messe in fila un bel po’!).

    Possiamo affermarlo perché questa è la nostra Fede. Certo e lo dobbiamo fare, ma questo è a testimonianza di qualcosa di ancora più grande, ma non avrà – dobbiamo rendercene conto – alcunché di “ragionevole”, che possa cioè convincere la sola ragione di un mondo che la Fede ha completamente smarrito.
    È più ragionevole per capirci, affermare che il Matrimonio è (dovrebbe) indissolubile, eppure simo messi come siamo messi.

    Possiamo sperare e pregare che chi ha la possibilità di approvare o meno una legge, se cristiano, pensi che ha prima una responsabilità verso Dio più che verso gli uomini ed è eventualmente a costoro che dobbiamo ricordare i Principi e i Valori su cui dovrebbero aver fondato non solo le loro scelte, ma la loro stessa vita.
    Ma sinceramente non mi sento tranquillo, visto che siamo arrivati dove siamo in quanto a leggi.

    Il rischio grosso, una volta superato anche questo “limite”, è che si potrebbe passare da una legge che ti consente il suicido a richiesta, ad una prassi che potrebbe diventare “suicidio” su decisione altrui (che quindi suicidio non è). Per non parlare del fatto che oggi è reato l’istigazione al suicidio, ma se sfocerà in un fumoso e diabolico concetto di “accompagnamento” anche psicologico al “fine vita” (sempre per non chiamare le cose con il loro nome) a partire poi dalla semplice maggiore età… Dio ci aiuti!

  9. Stefano

    Grazie Costanza per l’articolo. Leggendolo mi è venuta in mente mia mamma tornata alla casa del Padre un mese fa. Lei, come Xavi, soffriva di una malattia neurologica che nel giro di sei anni l’ha paralizzata quasi completamente. Posso testimoniare che l’assisterla con i familiari e sostenuto dagli amici ha fatto sì che la sua malattia non fosse un peso, anzi, nonostante il dolore e le difficoltà posso affermare che gli ultimi mesi sono stati proprio belli. Sicuramente il fatto di credere aiuta, perché in quei momenti sperimenti proprio la compagnia di un Altro. Grazie ancora

  10. Claudio

    Siamo tutti contrari all’eutanasia, tutti! Però non capisco questa critica continua alla Chiesa, che rimane sempre una Madre. Nostra, Madre!

    Fine vita, Lojudice: “La legge regionale toscana, una deriva pericolosa”
    Dopo l’approvazione della norma che regola il suicidio medicalmente assistito, i vescovi della toscana esprimono la contrarietà della Chiesa e tornano a difendere il principio dell’inviolabilità della vita, dal concepimento alla morte naturale. Il cardinale Augusto Paolo Lojudice, presidente della Conferenza episcopale toscana: “E’ una grande sconfitta per tutti”

  11. Claudio

    Adoriamo tutti Costanza, è un dono di Dio per tutti noi: ma a volte l’impressione che dà è quella di saperne più della Chiesa. (ti prego di perdonarmi Costanza)

    1. Lucia Frigerio

      Claudio, affermare che tutti siamo contro l’eutanasia non è la verità. Le consiglio di leggere gli ultimi articoli sul tema della Nuova Bussola Quotidiana, del Timone o sul sito di Sabino Paciolla, o ancora di ascoltare l’omelia di don Luigi Bonarrigo di ieri, intitolata: ‘sei dalla parte dei diritti di Dio o dei diritti degli uomini?” Immediatamente comprenderà che i vertici della gerarchia(Cei e anche la Pav), pur condannando a parole eutanasia e suicidio assistito, sono CLAMOROSAMENTE e GRAVISSIMAMENTE favorevoli ad una legge che depenalizzi chi, seppure in casi estremi che lo saranno sempre meno se la legge passerà, aiuti un altro a togliersi la vita. Questo si chiama compromesso con il mondo e legittimazione del male, anche se minore rispetto ad uno più grave che sarebbe quello voluto dalla sinistra, che allergherebbe ulteriormente le possibilità di suicidarsi o di uccidere. Se prendere atto del tradimento incontestabile e manifesto della gerarchia della Chiesa e di tanti cattolici ossequiosamente ubbidienti a tutto, sia considerato da lei saperne di più della Chiesa stessa, non mi trova d’accordo. So che Costanza non ha assolutamente bisogno della mia povera difesa, se lo ritiene lo saprà fare sicuramente di suo. Ma non posso accettare affermazioni che distorcono la realtà dei fatti, ed il lavoro infaticabile e preziosissimo di Costanza Miriano, di Raffella Frullone, di Monica Marini, e di quanti e quante si adoperano instancabilmente per difendere la Verità dagli attacchi della menzogna e del caos. Ad esempio è grazie al Monastero Wifi che ho conosciuto sacerdoti e suore, monaci e monache coraggiosi e autentici testimoni di Cristo, secondo il suo Cuore!
      E solo Dio sa oggi quanto ne abbiamo bisogno!!! Che Dio benedica, protegga e sempre custodisca gli operatori di giustizia e di pace.

      1. Claudio

        La Verità è Cristo! E chi, più della Chiesa Nostra Madre e Lumen Gentium è in grado di difenderla? Se contestiamo e mettiamo in discussione l’autorità del Papa e dei Vescovi, dove andremo a finire? Renderemmo inutile l’opera e l’azione dello Spirito Santo.

        1. Lucia Frigerio

          Cristo è sicuramente la Verità! Dio ci ha donato la vita e ne è Lui il padrone, dal suo concepimento fino alla sua fine naturale. Contrastare chi propone, appoggia e sostiene una legge che depenalizza chi aiuta un suicida a togliersi la vita, NON è mettere in discussione l’autorità né del papa né dei vescovi, quanto piuttosto usare la forma più alta di carità possibile, ossia correggere chi, CHIUNQUE ESSO SIA, sta contravvenendo in questo modo alla Dottrina di sempre(che è stata e sempre sarà a difesa della vita e non pro morte). Anziché restare in un’ideologia sterile e mortifera, cerchiamo di usare la ragione e la coscienza, che, illuminate dalla Fede, per chi ce l’ha, non possono non vedere che ciò che favorisce la morte secondo il desiderio degli uomini, non può essere che un male! Il Comandamento “non” uccidere, noi cattolici che dovremmo conoscerlo come tutti gli altri Comandamenti, ce lo siamo dimenticati?

  12. Beatrice

    Ai lettori che sanno l’inglese suggerisco di vedere (e circolare) il documentario sul suicidio assistito dell’attrice disabile britannica Liz Carr. E’ una prospettiva assolutamente laica che ha smosso molte coscienze quando a Londra si discuteva la legge sul suicidio assistito. Non metto un link ma basta cercare “Liz Carr better off dead” su YouTube. Come e’ noto, la legge e’ passata nella camera bassa del parlamento, ma con un margine minore del previsto, e potrebbe per questo essere bloccata nella camera dei Lord.

  13. Lucia Frigerio

    Un’ultima cosa per Claudio, che non ho preso di mira ma solo perché a mio modestissimo parere merita ancora una precisazione, e badi bene con questo non intendo farle per forza cambiare idea. Sicuramente sarà un cattolico praticante, conosce Costanza, dice che tutti la adoriamo salvo poi dirle che a volte sembra che lei(ed anche io visto le sue risposte) ne voglia sapere più della Chiesa stessa. Le faccio una domanda: lei crede che sia Dio a donare la vita? Crede che sia sempre Lui(e non l’uomo) ad avere l’ultima parola sulla stessa e a decretarne la fine terrena per ogni sua creatura? Se le sue risposte, come penso, sono affermative, ne deriva che tutto ciò che va contro questa nostra convinzione ed è appoggiato e sostenuto(ed ovviamente il suicidio, assistito o non assistito, e l’eutanasia vanno nella direzione opposta perché in esse è l’uomo a decidere sopra Dio) è contrario alla sua Legge. A me sembra di una semplicità disarmante, direi lapalissiana.

    1. Vale

      Non capisco a che serve la legge. Se uno vuol suicidarsi lo faccia.per tempo.chiedere a qlcno di farglielo quando non si è più in grado, non mi pare un gran bel comportamento.

    2. Claudio

      Forse non mi sono spiegato bene, colpa mia. Siamo tutti contro l’eutanasia. Quello che stona sono le battutine di Costanza contro il Papa e contro i Vescovi. Quasi a dire “se non ci pensiamo noi a difendere la Verità, loro non lo fanno”

      1. Vale

        Forse perché Avvenire,in ben due articoli, sdogana la legge come male minore ( vedere anche la nuovabussola quot. Del 27 luglio. l’inno della cei). E siccome Avvenire è il quotidiano della cei,se ne deduce che i vescovi o parte di loro approva, di fatto, la legge.

        1. Claudio

          Questo lo deduce lei. “Una sconfitta per tutti” titolava Avvenire al riguardo. Preghiamo, per i nostri Vescovi, invece di contestarli presumendo di saperne più di loro….

          1. Vale

            “Veniamo ad una sintesi di questi due articoli. La Cei sceglie il male minore. Noi invece scegliamo un santo per rispondere al cardinal Zuppi….” questo l’inizio dell’ultimo capoverso dell’articolo al quale mi riferivo. Casomai è lei che deduce.io,riporto.

            1. Vale

              Sabato altri due interventi sul quotidiano dei vescovi italiani, Avvenire, a sostegno del ddl sul suicidio assistito: Marazziti (Comunità S. Egidio) che difende anche la legge sulle Dat, e sei firmatari tra cui le ex parlamentari Binetti e Santolini, sempre con i soliti argomenti (sbagliati). Così si legittima il male.

              Vita e bioetica 28_07_2025

              Autore Tommaso scandroglio

              1. Claudio

                Si, ma continua ad eludere la mia domanda: obbedire alla Chiesa, al Papa e ai nostri Vescovi o obbedire a Costanza Miriano? Fidarsi dello Spirito Santo o di quello di una giornalista seppur bravissima?

                1. Lucia Frigerio

                  Obbedire a Cristo, caro Claudio, che mai ha scelto il male minore. Pensi un po’ che proprio proclamando la Verità, ovvero Lui stesso, è stato ucciso condannato a morte proprio dai sommi sacerdoti del tempo…e dopo di Lui, i nostri amatissimi dodici…

  14. Lucia Frigerio

    E lo Spirito Santo non credo proprio sia presente nella scelta di appoggiare ciò che viene proposto perché non contraddice mai se stesso: Dio è il padrone della vita di ciascuno di noi, non ci è lecito togliercela ed aiutare altri a farlo, in nessun caso, dal concepimento alla fine naturale della stessa. Purtroppo è triste notizia e dato di fatto che Cei, Pav, Avvenire e tanti cattolici appoggino chi lavora pro morte, anche se, a detta, così arginano un male peggiore. Ma sempre di male si tratta.

  15. Lucia Frigerio

    Ed un’ultimissima cosa: non so se lei Claudio abbia avuto l’occasione di conoscere personalmente Costanza. A me questa grazia è capitata, e sono convinta che nulla succeda per caso: le posso assicurare che è una persona di un’umilta’, dolcezza e delicatezza non comuni, addirittura disarmanti. Mai ha proferito parole contro la Chiesa, che è di Gesù Cristo di cui ci trasmette tutto il suo amore, e, pur denunciando il male sempre nella prospettiva di avvicinare con il massimo della carità chi è ancora privo della Luce della Fede per potergli annunciare tutta la bellezza e la convenienza di appartenere a Cristo, mai ha mancato di rispetto al papa e ai vescovi.
    Così anche chi lavora con lei per mantenere viva, in questo mondo così lontano da Dio, la fiamma ed il fuoco dell’Amore per chi ha dato la vita per noi e ci ha salvato.
    Grazie Costanza e quanti con lei operano, sempre avanti senza paura!

    1. Vale

      Grazie x risposta a Claudio. Scrive,lei ovviamente, come è noto, molto meglio di molti. Sicuramente di me. Un ultimo appunto al signor Claudio: io non ho espresso nessuna opinione in merito alla questione. Mi sono limitato a rilevare che, nel mondo che si dice cattolico, vi sono interpretazioni differenti di quanto dicono alcuni,non tutti, dei massimi esponenti della chiesa. Faccii solo notare come,ai tempi, si passò, in merito all’aborto, da una totale chiusura iniziale ( vedere il presidente cei del 75), alla attuale difesa della 194 in,ovviamente, tutti i suoi articoli.
      Finestra di overton in purezza.

    1. Claudio

      Appunto!!! È questo che voglio rimarcare: stiamo uniti a nostra madre chiesa, invece di contestarla o fare battutine (“sarebbe bello se per una volta le gerarchie ascoltassero i fedeli e fossero più amiche del Magistero della Chiesa che di Emma Bonino.”) dimenticando, bypassando e saltando a piè pari che Gesù Cristo con le prostitute e coi peccatori ci parlava e ci mangiava.

      1. Lucia Frigerio

        Certo, Gesù cercava i peccatori e mangiava con loro. Penso che se avesse pranzato con la Bonino o con Pannella non li avesse lodati per essere stati importanti figure dei nostri tempi, spronando la Emma nazionale a continuare gli aborti con la pompa della bicicletta, e se avesse cenato con Cappato non gli avrebbe dato una pacca sulla spalla dicendo: bravo, continua ad aiutare la gente a morire. O se si fosse intrattenuto coi politici che vogliono la legge e con CHIUNQUE in un modo o nell’altro la appoggi, avesse dato il benestare che così si sarebbe evitato un male peggiore. Penso proprio che avrebbe predicato l’inviolabilita’ della vita, da Lui data e da Lui tolta. Alla Bonino e al Cappato di turno meditarci su e decidere di cambiare conformandosi al pensiero di Gesù (e mi sa che convenga proprio loro, mi sia perdonata questa battuta perché vedo che non c’è molto senso dell’umorismo) o di continuare, a loro rischio e pericolo per la loro anima intendo, a percorrere la via del male.
        E pensare, a proposito di umorismo, che Giovannino Guareschi è stato un ottimo cattolico, come il cardinal Biffi, entrambi dotati di un umorismo sopraffino. Che personalmente ritrovo anche in Costanza. E di questo ringrazio Dio!
        Per non continuare in polemiche sterili come qualcuno ha ravvisato, segnalo che a Milano le sentinelle in piedi organizzeranno una manifestazione per dire no al suicidio assistito.

  16. Claudio

    Abbiamo davvero bisogno Lucia, di ronde e sentinelle alla Salvini? Davvero ci siamo ridotti a questo? Dio mio.

  17. Lucia Frigerio

    Penso sia una cosa utile, per sensibilizzare le coscienze…troppe sono quelle anestetizzate. sento l’esigenza di dare testimonianza e di ribadire i fondamentali, perché temo che la gente non li conosca più. Secondo me il dramma che stiamo vivendo è sempre più una progressiva mancanza di fede, e la conseguenza è che si arrivi a pensare che ormai tutto sia lecito. Ogni tanto se qcn ricorda che non è così, penso sia solo un gran bene. Ci sarà chiesto conto anche della testimonianza non data, a mio avviso.

    1. Valeria Maria Monica

      Se curare i deboli fosse redditizio, non ci sarebbe alcun attacco ideologico contro la vita. Ma la nostra civiltà europea è sull’orlo di una implosione drammatica:l’impoverimento indotto dalla contrazione demografica e lo sfaldamento delle reti familiari genererà una crescente domanda di assistenza pubblica proprio nel momento in cui verranno rapidamente meno le risorse economiche per curare tutti all’alto livello a cui siamo abituati.
      Molto semplicente, non ci saranno risorse per curare e accudire tutti i vecchi. Pertanto, si lavora nella direzione di togliere dalle persone l’idea (cristiana) che gli anziani deboli vanno onorati e tutelati, per instillare al suo posto la convinzione che “togliere il disturbo” è “un atto d’amore”, e sollevare progressivamente la società dal peso economico di accudire gli anziani.
      Solo su Cristo si può costruire una società buona per gli uomini: sccettare che gli atei possano uccidere i malati non significa rispettare le loro idee, ma significa non opporsi a questa marcia verso l’imbarbarimento della civiltà, che, una volta degradata, colpirà tutti senza distinzione.

  18. Lucia Frigerio

    Esatto. E si testimonia proprio contestando queste dinamiche di morte, non appoggiandole esplicitamente come fatto da alcuni della gerarchia(senza fare nomi, il capo della Cei, cardinal Zuppi) e da tanti cattolici adulti o pro male minore , oppure tacendo la Verità per non urtare la sensibilità dei lontani, ma affermando con forza che la vita va sempre difesa e preservata dagli attacchi mortiferi di una società lontana da Dio. Oggi è in voga una falsa concezione del messaggio evangelico, dell’umiltà, della vera misericordia, mai slegata dalla giustizia. Un amore accondiscendente, solo accompagnatore, sdolcinato, fatuo non è l’Amore predicato da Cristo, che invece invita alla conversione. Per la salvezza delle nostre anime. Bene farebbe la Chiesa “ufficiale”, nei suoi massimi vertici quindi vescovi e cardinali compresi, a tornare a predicare la conversione, l’esistenza del male e del peccato, originale e declinato poi in tutte le sue drammatiche forme, a ricordare i novissimi…e non invece a flirtare con il mondo.

    1. Claudio

      La pagliuzza e la trave…..
      Il Vicario di Cristo o Costanza Miriano?
      I nostri Vescovi o Lucia Frigerio?
      Chi rappresenta la Chiesa?

      1. Lucia Frigerio

        Bellissima domanda, Claudio. Sicuramente il papa è il Vicario di Cristo sulla terra, anche se il precedente pontefice nell’annuario pontificio si era premurato di ometterlo come titolo, e sicuramente i nostri vescovi sono i successori degli Apostoli. Costanza, io, lei, Claudio facciamo parte della Chiesa. Mi spiace che lei non ravvisi l’urgenza(penso sia un dato di fatto, verificabile, che il mondo che ancora non conosce l’Amore di Cristo approvi oggi più di ieri, e a mio avviso proprio perché c’è meno fede, ogni sorta di immoralità ed attacchi sempre più violenti alla vita) di venire guidati da pastori che ci confermino nella Fede e nella dottrina di sempre. Mi spiace ma chi favorisce, appoggia la proposta di legge sul suicidio assistito è contro la vita, e quindi contro Dio. Personalmente ritengo che sia sacrosanto battersi e non tacere di fronte a questa deriva, per testimoniare in coscienza la nostra identità cristiana. Lei faccia pure come vuole, Claudio, chiunque è libero di schierarsi a favore della vita, di tacere(spesso alleandosi con lo spirito, anticristiano del mondo) o di favorire la cultura promorte.

        1. Claudio

          Lo avete massacrato, Papa Francesco, volete fare lo stesso con Papa Leone? È il Papa, sono i nostri Vescovi, è la Chiesa che difende la Verità. Noi portiamo il nostro niente più il peccato, Lucia.

          1. Lucia Frigerio

            Guardi Claudio, ritengo di non aver massacrato nessuno, anzi in tempi recenti qualcuno di noi ha subito un bel massacro…e sinceramente sono un po’ stufa di sentire baggianate ed amenità varie tipo che si voglia saperne di più di papa e vescovi, e che ci sia gente che pretende di dirigere lei la Chiesa. Il punto è molto semplice, ed anche incontrovertibile, per questo lei divaga, non entra nel merito e accusa con frasi fatte, trite e ritrite: Gesù Cristo è, oltre che Via e Verità, Vita. È risorto sconfiggendo la morte e pagando per i nostri peccati. Chiunque(e se è il Cappato di turno mi impressiona di meno di chi, nella Chiesa, il papa non so ma sicuramente il vertice della Cei, e fra i cattolici il vice del movimento per la vita, pur professandosi cattolico e contrario all’eutanasia) di fatto ritiene che ci voglia una legge che regoli il suicidio assistito(che quindi in certi casi è ammesso) va contro la vita e contro Dio stesso. È elementare: ma se non c’è l’onestà intellettuale di capirlo, vedo che si perde tempo. Che Dio illumini quanti non comprendono questo

            1. Claudio

              Chi è che guida la Chiesa, Lucia? Gli uomini o lo Spirito Santo? Risponda solo a questo.

              1. Lucia Frigerio

                Lo Spirito Santo, che mai può contraddire se stesso, e quindi è SEMPRE a favore della vita(e non del suicidio assistito o meno)

  19. Pingback: Sentinella, a che punto è la notte? NO al DDL sul suicidio assistito - Luces Veritatis

  20. Lucia Frigerio

    Evidentemente chi fa una scelta pro morte penso proprio non abbia l’assistenza dello Spirito Santo. Ripeto, che Dio conceda a chi è nell’errore la Luce per operare sempre secondo la Sua Volontà.

  21. Claudio

    E che cosa dice il Papa, cosa dice la Cei, cosa dice nostra madre Chiesa sull’eutanasia? Se estrapoliamo solo qualche intervista qua è la perdiamo di vista l’essenziale, Lucia.

    1. Vale

      Se si estrapola qua e là, vuol dire che,qua e là, qlcno le ha dette. E siccome chi le ha dette non è il milingo di turno,parrebbe saggio rimarcare che sono posizioni non ufficiali ma personali di chi le ha dette o scritte. E Sarebbe meglio non leggerle sull’organo della conferenza episcopale italiana.

  22. luthien

    Grazie Costanza per ricordarci, attraverso un libro, questa prospettiva : un malato, un vecchio , un disabile non sono un peso, visitandoli, assistandoli , consolandoli si riconosce in loro Gesu’ crocifisso, si compie un ‘opera di misericordia , si può esspiare qualche peccato, si possono guadagnare , come dico modestamente , punti purgatorio.
    Non nè facile perchè, naturalmente, sfuggiamo cio’ che turba e rammenta la nostra mortalità, ma la Chiesa, dovrebbe ricordarci il valore della sofferenza e della croce offerta a Gesu’ o solo sopportata per amor suo. Pochi sono i santi, ma anch’io cristiana pigra , tra lamenti e borbotti, posso parteciparne in minima parte. Nessuno sa come reagirebbe , se si trovasse nella condizione della Signora Santi, ma forse sarebbe bello che qualcuno ci ripetesse le parole che siamo piu della nostra malattia, che cio’ che viviamo ha un senso e , anche cosi,’ siamo preziosi , ci aprisse a Dio in Gesu’ , non ci lasciasse soli .
    Perche’ manca chi stia vicino ai sofferenti Per la stessa ragione per cui scarseggiano , per esempio, i volontati delle misericordie. perchè non siamo piu cattolici, perche nn riusciamo piu’ a percepire che , in modo misterioso , anche il dolore abbia un senso e che niente di cio’ che viviamo, anche il piu’ banale mal di testa, andra ‘perduto, se offerto.
    Da un punto di vista umano, per essere contrari, basta il giuramneto di Ippocrate.
    Ne’ c’e’ bisogno di acuna legge: le sentenze della Corte costituzionale, sono, purtroppo, appilcabili , la Corte puo ‘ invitare il Parlamento a legiferare, non obbligarlo ed i parlamemntari possono ritenere opporuno non farlo.
    Venendo alla proposta di legge , i paletti che molti si illudono di porre,saltereanno ad uno ad uno , come già quelli fissati nella legge 40 e il suicidio assistito rientrerà tra le normali opzioni offerte ai malati .
    Un ‘ultima ossevazione: il controllo delle nascite l’aborto di massa implica il controllo delle morti, pena la perdita dell’equilibrio di un sistema , da tutti i punti divista, compreso quello economico. Dire che alcuni debbono morire perchè troppo vecchi, troppo malati o perche le loro cure sono troppo costose
    potrebbe far indignare e gridare allla disciminazione . Ben diverso è indurre le persone a chiedere la morte perchè non vogliono essete un peso o un costo o la loro vita indegna di essere vissuta.
    Si chiedano i cattoici che sostengono la proposta di legge se è cio’ che vogliono?

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