di Giulia Tanel
Dura pressoché il tempo di una partita di calcio, ma presenta alcune particolarità: a giocare siamo noi e non dei calciatori dai nomi famosi, come compagno di squadra abbiamo una Persona del tutto eccezionale e l’obiettivo della partita non è conquistare tre punti in classifica bensì aggiudicarsi la vita eterna.
Cento minuti sul Vangelo – Per capire chi è Lui: s’intitola così l’ultimo libro di padre Maurizio Botta, edito dalla Berica Editrice nell’ambito della collana UomoVivo (umorismo, vita di coppia, Dio).
L’Autore, padre Maurizio Botta, è un uomo con gli occhi innamorati di Dio.
Membro della Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri, attualmente è Prefetto dell’Oratorio Secolare, oltre che viceparroco della Parrocchia di Santa Maria in Vallicella a Roma. Collaboratore dell’Ufficio Catechistico della Capitale, nella sua intensa giornata trova anche il tempo per gestire il blog “Cinque passi al Mistero”. Ed è proprio da questo blog – più precisamente dalla sezione “Un minuto sul Vangelo di oggi” – che ha origine il libro Cento minuti sul Vangelo, che altro non è che un organico collage, pur nella frammentarietà dei temi trattati, dei testi pubblicati quotidianamente in commento alle letture del giorno.
Nelle sue meditazioni, padre Botta parla al lettore di Gesù, dei discepoli, del rifiuto di Dio, della Croce, della pace e della gioia, della preghiera, dei bambini, della Misericordia, degli angeli e dei demoni, della ricchezza, di Maria e delle pie donne e di molto altro…
Si tratta di temi capitali della vita di fede, la cui importanza non risulta affatto sminuita dallo stile comunicativo semplice e diretto che contraddistingue il predicare del padre oratoriano. Gesù è vero Dio e vero uomo e, proprio in quanto tale, è raggiungibile da tutte le persone che sono pronte a farGli spazio dentro di sé e a impegnarsi sulla via della santità. Una santità che non è riservata a pochi, ma che è per tutti: “Il santo – scrive infatti l’Autore – è un uomo che ascolta e custodisce con perseveranza nel tempo le parole di Dio. Resiste al calore infuocato durante le tentazioni perché sotto di lui c’è terra e le radici possono scendere a raggiungere la terra nera, fresca e umida. Libera sopra di sé il suo campo dai rovi, cioè dalle preoccupazioni e dalle vanità che soffocano lo sviluppo del seme verso l’alto. Il santo stringe un legame con la persona di Cristo più decisivo e stringente di un legame di sangue”.
Un esempio di santità possibile lo troviamo nella figura di san Giuseppe, cui nel libro di Botta viene dedicato un capitolo chiamato “Bonus Track”, contenente la novena a lui dedicata, e che viene descritto come “maestro del silenzio, custode dell’adorazione, esperto dello stupore, guida nell’obbedienza alla Fede, custode della verginità non come castrazione, ma come atto integrale di Amore”.
Cento minuti non sono pochi, nella frenesia della quotidianità che spesso ci fagocita: “La realtà – scrive padre Botta – è che pregare e stare in silenzio è faticoso, occorre allenamento, occorre la pazienza che mettiamo per le cose in cui crediamo veramente. Non preghiamo perché non crediamo a Cristo e non ci fidiamo veramente di Lui. Si può stare in silenzio nella propria macchina, camminando per strada, un quarto d’ora intero al termine della giornata, o svegliandoti una mezz’ora prima di tutti alla mattina. Se credessi al Maestro lo faresti. È meglio dirsi la verità, se vedessi fino a che punto è questione di vita o di morte lo faresti. Lo faresti, se vedessi come l’aridità estenuante di centinaia di tuoi discorsi vuoti e insulsi è perché mai ti fermi a lasciarti fecondare dall’Alto” (p. 128).
In questo tempo di Quaresima, dunque, Cento minuti sul Vangelo è un libro che può aiutare a fermarsi e a volgere lo sguardo all’Amato quale preparazione alla Santa Pasqua di Risurrezione del Signore e nella certezza – come hanno scritto i nostri fratelli cristiani sul presepe allestito nei campi profughi – che “Home is where Jesus is“.
fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
L’ha ribloggato su My Blog LeggiAmo La Bibbiae ha commentato:
…
http://leggiamolabibbia.blogspot.it/2017/03/cento-minuti-sul-vangelo.html
e meno male che vi sono ancora preti così. ( come Botta)
se fosse per questi altri ( tra l’altro fu l’autore del primo testo della “nostra aetate” ) saremmo fritti. in senso letterale….
dal sito di blondet ( se allego il link va in spam. )
CONTO SUL UN ALTRO SACCO DI ROMA. E SO CHE NON MANCHERA’.
Maurizio Blondet 14 marzo 2017
Un amico mio omonimo scrive:
“Gregory Baum, sacerdote che oggi ha 93 anni e si è spretato, in occasione del suo ultimo libro pochi mesi fa, ha rivelato di essere omosessuale da quando aveva quarant’anni, cioè dal 1964.
Dirai: che importa che una decrepita checca faccia outing.
Ebbene, Baum fu l’estensore della prima parte del documento conciliare Nostra Aetate,…
Inoltre Baum fu quello che indusse la Chiesa canadese a rifiutare la Humanae Vitae ed è stato un sostenitore del matrimonio omosessuale.
uno storico del periodo, simpatizzante: “Il Concilio fu fatto da Gregory Baum; ha partecipato a varie commissioni incaricate di preparare i documenti…Cominciando a lavorare nel novembre 1960, finì insieme al Concilio nel dicembre 1965, una esperienza che culminò con la sua stesura del primo testo di Nostra Aetate”,
Ora a 93 anni, costui racconta di aver avuto il primo rapporto omosessuale a 40 anni…però non si spretò, conducendo una doppia vita per decenni come ascoltatissimo e influentissimo “teologo”; solo molto tempo dopo gettò la tonaca e – chissà perché – sposò una “ex suora divorziata”
Il meglio però è perché decise di non fare acting-out:
”Non ho professato pubblicamente la mia omosessualità perché questo atto di onestà avrebbe ridotto la mia influenza come teologo critico”.
Ora, naturalmente, ognuno può essere contro il divieto cattolico della contraccezione, e ormai se ne infischiano anche la massima parte dei cattolici nominali. Non è questo il punto. Il punto è che questo ha agito per mezzo secolo a “riformare” la Chiesa, in assoluta malafede.
ecc.
Non giudicare (Gregory Baum, come anche Vinny Ohh) e non sarai giudicato. Il fatto che Gregory Baum sia ormai oggettivamente riconoscibile come un nemico della Chiesa e di Dio, oltre che dell’uomo, non può essere detto, bisogna usare misericordia. Come se dire la verità (Gregory Baum è un traditore della Chiesa) fosse contrario alla misericordia.
Ribadisco, e qualcuno mi corregga con misericordia senza giudicarmi, ci sono persone che sono oggettivamente nostri nemici, con i quali non è possibile condividere qualcosa di importante. L’unica cosa che si può fare per loro è pregare, ammonire, indurli alla conversione.
Non credo proprio che le figure di Baum e di Vinny Ohh, siano assimilabili e le loro storie sovrapponibili.
Detto questo, e detto anche che “oggettivamente” non vedo “miei nemici” in queste persone, “L’unica cosa che si può fare per loro è pregare, ammonire, indurli alla conversione”.
Non credo proprio che le figure di Baum e di Vinny Ohh, siano assimilabili e le loro storie sovrapponibili. Io invece credo di si: tutt’e due combattono contro la verità ed il bene e tutt’e due sono nostri nemici.
Vedi come altre volte hai fatto, prima esordisci mettendo le mani avanti: “qualcuno mi corregga con misericordia senza giudicarmi.”
Poi, quando nel modo più blando possibile qualcuno (io nella fattispecie), pone una possibile diversa visone, neppure fai il piccolo (piccolissimo sforzo in verità) di porre e porti la domanda tipo chessò: “in cosa sarebbero diversi?”, ma ribadisci “Io invece credo di si: tutt’e due combattono contro la verità ed il bene e tutt’e due sono nostri nemici.”
Quindi come usa dire, se differenza c’è “che te la spiego a fa’?” (!)
E scommetto che se insistessi nel farlo, nel tempo di un altro commento, arriverebbero gli epiteti già sentiti rivolti ai due nemici…
Quindi possiamo chiuderla qui, ma la prossima volta non fare richieste ipocrite e del tutto pleonastiche e tieniti i TUOI nemici (che per la verità non mi pare tu ti preoccupi mai di vedere altro).
Vabbe’…
Se porti argomenti a sostegno del fatto che non è un nemico, allora entrerò nel merito degli argomenti.
Ah ecco…
Direi che i presupposti, gli antefatti e la risposta quasi in contemporanea su “No, non sei nato finto”, non mi danno nessuno stimolo a farlo.
E peraltro in tutta sincerità, credo la cosa non ti interessi un bel nulla…
Ti saluto.
Come al solito ti metti nella mia testa e dici cose che non sai
Caro mio, non si può non farsi delle idee (anche sbagliate) dall’insieme delle cose che si leggono e che altri scrivono…
Io non ho il minimo riscontro in ormai tanto tempo che dibattiamo, che tu abbia avuto l’atteggiamento di uno interessato capire la posizione altrui (se non coincidono con le tue).
Non parliamo poi se le posizioni mie (probabilmente anche tu pensi di sapere cosa ho in testa), ma questo è pienamente nel tuo diritto.
Grande articolo, quello di Blondet
È meraviglioso!
@fra’centanni
Dice s. Agostino che in due modi il demonio inganna i cristiani, desperando et sperando. Dopo che l’uomo ha commessi molti peccati, il nemico lo tenta a diffidare della misericordia di Dio, mettendogli davanti il rigore della divina giustizia. Prima non però di peccare gli dà animo a non temere del castigo dovuto a chi pecca, mettendogli davanti la divina misericordia. Onde il santo consiglia: Post peccatum spera misericordiam, ante peccatum pertimesce iustitiam. Dopo il peccato, se tu disperi del perdono di Dio, tu l’offendi con un nuovo e maggior peccato; ricorri alla sua misericordia che egli ti perdonerà. Ma prima del peccato temi della giustizia di Dio, e non ti fidare della sua misericordia; mentre chi si abusa della misericordia di Dio per offenderlo, non merita che Dio gli usi misericordia. Scrive l’Abulense: chi offende la giustizia, può ricorrere alla misericordia; ma chi offende ed irrita contro di sé la misericordia, a chi ricorrerà?
Quando tu vuoi peccare, dimmi, chi ti promette la misericordia di Dio? Non certamente te la promette Iddio, ma te la promette il demonio, affinché perdi Dio e ti danni: Cave, dice s. Gio. Grisostomo, ne unquam canem illum suscipias, qui misericordiam Dei pollicetur2. Se per lo passato hai offeso Dio, peccatore mio, spera e trema; se vuoi lasciare il peccato e lo detesti, spera, giacché egli promette il perdono a chi si pente del male fatto; ma se tu vuoi seguitare la mala vita, trema che il Signore non ti aspetti più, e ti mandi all’inferno. A che fine aspetta Dio il peccatore? Acciocché siegua ad ingiuriarlo? No, l’aspetta, affinché lasci il peccato, e così possa egli usargli pietà e perdonarlo: Propterea expectat.
S.Alfonso Maria de’ Liguori
http://www.intratext.com/IXT/ITASA0000/_P328.HTM
👍
@ vale
Giustizia e misericordia, bene. E allora?
che se il di cui sopra non si pente veramente, la vedo duretta per lui,visto l’età…
Ah be’… d’accordo.
@vale
I teologi che si occupano di fatti importanti dovrebbero essere tutti santi, come l’Aquinate. Ovvero, messa al contrario: solo dai teologi santi dovremmo accettare contributi importanti in teologia. Nel CVII pullulavano gli infiltrati. Rahner, fu documentato pochi anni fa grazie al ritrovamento di un carteggio, intratteneva una relazione con una donna, per giunta divorziata, per giunta contemporaneamente amante di un abate. Roba da “Uccelli di rovo”, e invece da questi ci siamo fatti insegnare come dovrebbe essere la Chiesa. Se poi tanto mi da’ tanto… se erano così i maestri, chissà gli allievi.
Venendo a Sant’Alfonso, riassumeva il ragionamento che hai riportato con un aforisma: “Scrive un dotto autore che ne manda più all’inferno la misericordia di Dio, che non ne manda la giustizia”.
@admin Penso ci sia un mio commento bloccato, di un post precedente.
Grazie….. sono andato a leggere tutto il link di : S Alfonso Maria de liguori…..c’è da tremare se non c’è una vera conversione……Grazie Vale. Buona serata….
Mi permetto di suggerire un cambio di prospettiva.
Siamo davanti ad un post bellissimo, in cui il nostro sguardo e il nostro desiderio vengono invitati a puntare dove guarda p. Maurizio, a vedere che c’è, C’E’ DAVVERO, QUI E ORA, la Via per il centuplo quaggiù e la vita eterna seguendo Cristo nella Chiesa…
Mi sarei aspettata uno scambio di esperienze su questa possibilità reale, è un peccato che immediatamente tutti i commenti scivolino subito sul: “Si, ma nella Chiesa c’è un anche un sacco di peccato, errori, sporcizia, peccatori, peccati..” …e che scoperta!!! Padre Botta ci stia dicendo che c’è la possibilità, in Gesù, nella Chiesa (mi sembra sia ancora un prete cattolico, no?) di fare una vera esperienza di fede che interessi la vita…
I se i ma e i però bloccano, chi vuole arrivare sulla vetta segue chi cammina sicuro e lascia il resto alla misericordia di Dio (che, spero x me, c’è…)
Io mi sono sentita molto giudicata IO, in quanto ho occasioni, amicizie, spunti, per fare quello che lui dice, e le butto via, e mi è venuta voglia di ripartire e chiedere, a chi ha lo stesso desiderio, un aiuto a questo….la Chiesa, come testimoniano tanti Santi, è un movimento dietro a Gesù, che trascina più che lo stare sempre lì a separare il grano dalla zizzania…
Peguy scrive, in un suo pezzo bellissimo, che “i tempi erano cattivi anche quando venne Gesù, ma Gesù non perse tempo a lamentarsi, tagliò corto: facendo il Cristianesimo”.
Mi interessano quelli come Peguy, padre Botta, e tutti i miei amici che mi aiutano in questa strada, e, grazie a Dio, ce ne sono tanti…