Ieri, primo giorno dell’anno la Liturgia prponeva questa lettura (con commento di Mario Barbieri):
PRIMA LETTURA (Nm 6, 22-27)
Porranno il mio nome sugli Israeliti, e io li benedirò.
Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla ad Aronne e ai suoi figli dicendo: “Così benedirete gli Israeliti: direte loro:
Ti benedica il Signore
e ti custodisca.
Il Signore faccia risplendere per te il suo volto
e ti faccia grazia.
Il Signore rivolga a te il suo volto
e ti conceda pace”.
Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò».
Non è un caso e quale migliore augurio per questo Nuovo Anno che inizia.
Ma, pensavo, dove si è persa l’abitudine di salutarsi con una benedizione? Si, salutarsi tra Cristiani con il saluto-augurio “il Signore ti benedica”?
Siamo portati a pensare che sia un saluto o una “formula” per soli sacerdoti… e sbagliamo di grosso, non sta scritto da nessuna parte.
Forse che il padre o la madre non potrebbe (dovrebbe) benedire tutti i giorni i propri figli? (Tra l’altro un prete esorcista mi disse che la benedizione dei genitori sui figli ha un forte potere di “protezione” dalle insidie del Maligno). Figli a parte, forse sarebbe disdicevole “benedire” chiunque?
Perché se è pur vero che la prima immancabile benedizione deve essere per il Signore, Cristo nel Vangelo secondo Luca arriva a dire: «benedite coloro che vi maledicono…»
Probabilmente secondo la visione del mondo si è disdicevole salutare benedicendo. E di fatto vorrebbe dire esporsi molto, perché chi ti saluta così è quanto meno un esaltato, uno un po’ fuori di testa, uno di quello che “vede Dio e la Madonna dappertutto”.
E poi c’è l’attentato alla laicità delle persone e bla, bla, bla…
Così abbiamo finito per non salutarci con una benedizione, neppure tra fratelli ed è più facile sentirsi benedire dall’extracomunitario all’angolo della strada, e in fondo, quei due tre euro sono davvero ben spesi se una benedizione ci procurano.
Perché la Parola dice una cosa molto serie e concreta: benedicendo si pone il Nome di Dio sul capo di colui che viene benedetto e il Signore, si impegna a benedire costui.
Allora almeno in questo giorno e giorni di inizio anno, salutiamoci con una benedizione: “Buon Anno. Il Signore ti benedica e rivolga a te il suo Volto.”
BUON ANNO
Ma non ci si saluta proprio: hai notato che alla fine della messa, dopo essere stati fianco a fianco per circa un’ora ognuno se ne va per i fatti suoi senza né un cenno del capo né, tanto meno, un sorriso. Ho invitato il parroco a suggerire che la comunità sia più sensibile, ma anche lui si è dimostrato indifferente. Allah Akbar!
Non sempre è così dappertutto, ma neppure si può dire non sia vero… ed è un ben triste segnale.
Innanzitutto buon anno a tutti e che il Signore vi benedica! Scusate se ora vado off topic, vorrei chiedere un consiglio a chiunque volesse rispondermi. Ieri mi è stato affidato come Santo protettore del 2017 San Paolo. Prima che mi fosse consegnata l’immaginetta avevo promesso al Signore che qualunque Santo mi avesse assegnato quest’anno oltre a pregarlo come in passato, avrei seriamente cercato di imitarlo il più possibile, informandomi sulla sua vita e leggendone gli scritti nel caso in cui ne avesse lasciati. Vorrei quindi sapere se qualcuno ha letto qualche libro interessante sulla figura di San Paolo, sulla sua vita e sul suo pensiero, a cura di persone di provata fede cattolica. Niente libri scritti da Mancuso, Enzo Bianchi et similia per favore. E poi vorrei avere consigli anche su una buona edizione delle lettere paoline. Grazie fin da ora per chi avesse la cortesia di rispondere.
Buon anno anche a te!
Dico un’ovvietà, ma io incomincerei a leggere quanto scritto da Benedetto XVI per l’anno paolino:
http://www.annopaolino.org/interno.asp?id=3
Cara Beatrice, secondo me non sei off topic perche’ e’ bello che tu ci ricordi, all’inizio del nuovo anno, di prender un Santo per mano per camminare. Riguardo il consiglio di lettura, ho incominciato a legger su San Paolo un libro assai coinvolgente. Mipare divorabile velocemente per Bellezza: e’ il libro scritto da Louis De Wohl “La gloriosa follia. Un romanzo del tempo di San Paolo” E’ edito da bur e qui t’incollo il link per prenderlo su Amazon:
https://www.amazon.it/gloriosa-follia-romanzo-tempo-Paolo/dp/881707330X
Tra l’altro De Wohl ha scritto un sacco di libri sui santi e sono meravigliosi!
Buona giornata!
@Alessandro e Daniela
Grazie delle risposte, partirò dai vostri suggerimenti per approfondire la conoscenza di San Paolo!
Comprendere e rendere nostra e viva la Vera Sapienza contenuta nelle Sacre Sritture e come leggere la Costituzione del Regno di Cristo quando sara’ “nella maturita’ dei Tempi” una realta’ Universale. Per ora nella, virtu’ della Speranza, camminiamo nella Via, Verita’ e la Vita come da Buona Novella della Dottrina di Cristo e fedelta’ alla Una Santa Cattolica Apostolica Chiesa Romana come da Lui istituita per la nostra Salvezza Eterna.
Porgo a tutti l’augurio di un nuovo anno di Pace e Prosperita’. Paul
Adesso i preti dicono buon pranzo imitando qualcuno…… figuriamoci i fedeli…..
Giusi: Forse ti sfugge che magari lo dicono dopo aver dato la benedizione… imitando qualcuno. Proposito per l’anno nuovo: keep calm and pray more! 😉
A me una messa che finisce con buon pranzo fa tristezza …molta tristezza!
E se proprio lo si vuol dire meglio dirlo prima, e poi un bel SIA LODATO GESU’ CRISTO-SEMPRE SIA LODATO!
Anche perché augurare buon pranzo dopo aver consumato il PASTO MIGLIORE mi pare del tutto fuori luogo!
Non mi pare si parli della benedizione della Messa. Quella la devono dare per forza… Almeno si spera….. Un tempo un sacerdote, pure se lo incontravi per strada, non ti diceva buongiorno ma sia lodato Gesù Cristo….
Sempre sia lodato!
@ Giusi e signora: Ma, onestamente, non vi sembra di perdervi qualcosa essendo concentrate troppo su come e quando si dovrebbe dire cosa e da chi? Spero che il Buon Dio non ragioni così… chi si salverebbe?
Detto questo, la chiudo qui! Sia lodato Gesù, Cristo, il Signore vi benedica, ecc…
Grazie Bariom
Casualmente, ma forse non inaspettatamente il mio sentire è più simile a questo (si veda in fondo, si legga pure tutto il resto)
https://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2013/march/documents/papa-francesco_20130316_rappresentanti-media.html
Caro Bri, nell’articolo si parla di saluto-benedizione tra Fratelli, poi non vorrei trovarmi a contraddire il Papa, ma perché qualcuno dovrebbe dispiacersi per una benedizione data nel nome del proprio dio, quando si presume sia l’augurio-benedizione migliore che tu possa dare?
Io dovrei sentirmi urtato se un buddista o un mussulmano, mi fa oggetto di una sincera benedizione? Sinceramente è una cosa che non capisco…
Capisco invece che se uno vuole solo alzare barriere, si fa presto a trovare valido motivo anche in una benedizione, ma per costoro non c’è “benedizione” che tenga 😉
“poi non vorrei trovarmi a contraddire il Papa”
Ma contraddiciamolo pure, il Papa (che non è il Padreterno), quando esprime convinzioni bislacche; in questo caso, quando ritiene che sia una forma di autentico “rispetto della coscienza” di chi non appartiene alla Chiesa o non crede impartire una benedizione “silenziosa”.
Sarebbe interessante al riguardo chiedere al Papa
1) per quale ragione costoro dovrebbero sentirsi “rispettati” se il Papa medesimo pubblicamente notifica che impartirà loro una benedizione “silenziosa” (insomma: perché mai benedirli in silenzio dicendo a tutti che lo si fa sarebbe più rispettoso che benedirli a voce spiegata e ritualmente?)
2) se omettere la benedizione a voce sia rispettoso dei cattolici presenti, i quali desidererebbero giustamente ricevere la benedizione del Papa.
Il Papa è vicario di Cristo e quindi è suo compito impartire benedizioni in Cristo il quale è Capo e Sposo della Chiesa che è la Chiesa Cattolica.
Se qualcuno si offende per questo, eviti di partecipare alle udienze del Papa, e comunque non ha alcun fondato motivo per offendersi. E l’offendersi immotivato non è motivo valido perché alcuno rinunci a compiere un atto che immotivatamente è ritenuto offensivo.
“Se qualcuno si offende per questo, eviti di partecipare alle udienze del Papa, e comunque non ha alcun fondato motivo per offendersi. E l’offendersi immotivato non è motivo valido perché alcuno rinunci a compiere un atto che immotivatamente è ritenuto offensivo.”
Si, così la penso anch’io…
“Si, così la penso anch’io…”
E anch’io. Oltretutto, non solo questo “offendersi” è sempre a senso unico, perché se un po’ di buoni cattolici volessero offendersi per un gran numero di gravi cose che vedono e sentono, la lista sarebbe lunga; ma agli altri tutto è concesso. Ma soprattutto perché questa “offesa” è un trucco per mettere il bavaglio e intontire la gente.
“E se tale sensibilità è profonda, lasciatelo dire, come la tua, anche una benedizione buddista o musulmana viene intesa per un gesto d’amore e benevolenza”
Non è la stessa cosa di cui stiamo parlando. Certamente quella benedizione è probabilmente un gesto di benevolenza da parte della persona. MA LA COSA FINISCE LI’, a livello umano, perché il buddismo è ateo e il dio degli islamici è falso. Anche il saluto di cuore di un ateo, d’altronde, è segno di benevolenza che può essere sincera.
La benedizione cattolica, invece, non ha un’origine umana, ma realmente divina; e l’uomo che la impartisce è semplicemente un tramite.
“Non è la stessa cosa di cui stiamo parlando. Certamente quella benedizione è probabilmente un gesto di benevolenza da parte della persona. MA LA COSA FINISCE LI’, a livello umano, perché il buddismo è ateo e il dio degli islamici è falso. Anche il saluto di cuore di un ateo, d’altronde, è segno di benevolenza che può essere sincera.”
Direi ovvia sottolineatura, ma ci sta…
Sulle offese “a senso unico”, l’esemplare ennesimo esempio:
http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4515
@fabriziogiudici
“Non è la stessa cosa …”
Preciso che io parlavo dell’atteggiamento di chi riceve una benedizione (che è diverso a seconda della sensibilità/intelligenza del destinatario della benedizione)
Nulla ho inteso dire sui diversi valori e nature delle varie benedizioni in sè, cosa che davo e dò per scontata
La benedizione “silenziosa” è uno dei vari modi di ignorare (disprezzare?) i propri figli (i cattolici), mentre ci si mostra servili nei confronti degli estranei.
E poi, probabilmente, si ottiene il malcontento degli uni e degli altri. Bella furbizia veramente, eh…
Il papa dovrebbe essere il Vicario di Cristo. Ma sempre più viene esaltato il papa, nel mentre che Cristo “svanisce”…
@bariom
Caro Bariom, tu dici di non capire e poi invece hai già capito 😀
Offendersi per una benedizione non ha senso
Ma solo per chi ha una sensibilità religiosa
E se tale sensibilità è profonda, lasciatelo dire, come la tua, anche una benedizione buddista o musulmana viene intesa per un gesto d’amore e benevolenza
Ma tocca riconoscere che non è così (non per tutti, certo) per chi ha scelto di rimuovere ogni riferimento religioso-spirituale dalla propria vita
In questi casi la benedizione alle loro orecchie “suona male” perchè in fondo sono loro a non capire
Sai, nella vita di tutti i giorni, ho spesso considerato la possibilità di salutare con una benedizione, e qualche rara volta l’ho fatto. Ne ho valutato l’accoglienza. Come immaginerai ho concluso che una benedizione silenziosa fosse più utile
La mia non è una decisione irrevocabile, ma aperta alla valutazione, mi si perdonino le parole, “caso per caso” (nessuno si faccia provocare, eh. A me piace scherzare. :-). )
PS.
Lasciamolo stare il Papa in quanto al caso che ho riportato: era solo un esempio di una diversa possibilità IN PIÙ in argomento, non una ricerca di contraddizione o di negazione del buono di una benedizione pubblica. Già mi spiace averlo fatto
Il Signore ti Benedica Costanza e tutti voi che leggete…..Si in fatti perso questo saluto caro a Dio…..ma in famiglia nulla impedisce questo saluto e benedizione….fuori è un altra cosa oggi come oggi….il mondo è malato….Ciao e grazie Dio ti benedica e sia la pace ….
Il saluto benedicente nel nome di Dio si usa normalmente in Austria e Baviera.
Da più di 20’anni in questo periodo faccio un po’ di fondo a Anterselva (Antholz), e noto che il saluto più comune continua a restare il classico “Grüß Gott”. Questo normalissimo saluto, come si può facilmente evincere, è di natura religiosa, ma provate a cercarne su internet la traduzione: non la danno, al massimo dicono che significa “salve”! E consigliano di sostituirlo con un neutro “Guten Tag”.
@Antonio – vero, e “Pfia Gott” nel separarsi.
Scusate c’è un errore nella prima riga….
@Fk
” Ma, onestamente, non vi sembra di perdervi qualcosa essendo concentrate troppo su come e quando si dovrebbe dire cosa e da chi? Spero che il Buon Dio non ragioni così… chi si salverebbe?”
Onestamente, non ti pare di mostrare una totale mancanza di comprensione del contesto? Se l’unico problema fosse quello del saluto, nessuno se ne (pre)occuperebbe. Il contesto però è ben diverso. Per non essere ripetitivo, cito l’ultimo caso di cronaca:
http://www.marcotosatti.com/2016/12/29/brasile-le-cifre-di-un-disastro-pastorale-nove-milioni-di-cattolici-abbandonano-la-chiesa-in-due-anni/
Dal Brasile vengono le cifre di un disastro. Un sondaggio di Datafolha ha rilevato che gli adulti che si dichiarano cattolici sono passati dal 60 per cento nel 2014 al 50 per cento nel dicembre del 2016. Questo vuol dire che in due anni circa nove milioni di fedeli hanno deciso di lasciare la Chiesa.
A parte il fatto che questo è il vero “effetto Francesco”, altro che inversione di tendenza (e dovrebbe porti dei problemi, nell’ottica della tua domanda su chi si salva), la cosa più grave è questa:
Il segretario della Conferenza Episcopale del Brasile, dom Ulrich Steiner, ha dichiarato a La Folha di San Paolo che il numero di persone disposte a lottare per la giustizia è più importante della percentuale di cattolici.
Invece di vergognarsi perché, in virtù della sua posizione, è correponsabile dello sfacelo, e chiedere perdono prima di tutto davanti a Dio e poi ai fedeli, questo miserabile Giuda se ne frega; anzi, ci dice che “è più importante” essere buoni cittadini che cattolici. Non è un caso isolato: l’augurio dei vescovi brasiliani per il nuovo anno è tutto politico e non v’è traccia di preoccupazione per il crollo del numero dei fedeli:
http://it.radiovaticana.va/news/2017/01/02/vescovi_brasile_pace_e_speranza_in_messaggio_per_nuovo_anno/1283127
D’altronde “Ordem e progresso” è il motto positivista (copyright by Auguste Comte) stampato sulla bandiera di quel paese, e i vescovi si adeguano. Una volta le mirabili nuove strategie pastorali venivano giustificate dalla necessità di “riportare la gente in chiesa”. Purtroppo in molti se la sono bevuta. Ora che quelli credono di aver preso definitivamente il potere, che le conseguenze tragiche di quelle politiche sono sotto gli occhi di tutti e quella patetica scusa non può più essere giustificata, hanno gettato la maschera e si rivelano per quello che sono: apostati e istigatori dell’apostasia. Inutile dire che non otterranno nessun ordine e progresso, ma il contrario, in conseguenza della loro apostasia. L’evaporazione del sogno brasiliano degli ultimi anni lo conferma.
Questa è la normale conseguenza dell’atteggiamento di mettere da parte Cristo nei discorsi quotidiani. Si inizia dalle piccole cose e, alla fine della strada, si arriva a quelle grosse. D’altronde così diceva Cristo:
“Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi è disonesto nel poco, è disonesto anche nel molto.”
Quindi, come dice Antonio Spinola, opponiamoci anche nei dettagli a chi vuol far sparire il nome di Dio anche dalle piccole cose, come i saluti. E se qualcuno si offende, ce ne faremo una ragione.
E’ il “moderatismo”, bellezza!
Quella cosa per cui se e’ necessario un ponte a Milano e anche uno a Reggio Calabria ma non si hanno fondi necessari per tutti e due, mediando se ne fa uno a Roma, dove sarebbe perfettamente inutile.
E’ l’altezzoso distacco e presa di distanza di qualunque cosa non sia una melassa indistinta (preferibilmente buonista) con sottofondo “Imagine” di John Lennon.
Chissa’ cosa avrebbe detto molta gente a sentire Gesu’ che diceva testualmente “Sono venuto a portare una spada!”.
Già che siamo in tema di saluti e di dettagli importanti ne approfitto per portare una questione piccola ma che mi torna spesso in mente.
Qualche anno fa ho vissuto un periodo in Spagna e, anche per migliorare la conoscenza della lingua, cercavo sempre di dire le preghiere tradizionali in lingua. Ora, non mi è mai piaciuta la traduzione spagnola dell’incipit dell’Ave Maria (Dios te salve Maria, llena eres de gracia ecc…). Forse è pignoleria ma mi pare quasi che sminuisca la dignità della Madonna.
Posso indovinare che ai tempi della traduzione, cercando una traduzione del saluto “Ave” la scelta sia caduta su un’espressione spagnola di saluto a sfondo religioso, come “Dios te salve”. Però forse questo è un caso inverso a quelli discussi sopra: il saluto a sfondo religioso fa apparire la Madonna come una fedele qualsiasi, sulla quale invocare la salvezza di Dio. Molto meglio all’ora il desueto “Ave”, mantenuto in italiano, che pur di origine laica fa subito pensare alla maestà e alla grandezza.
Insomma mi sentivo un po’ a disagio a dire un intero rosario dicendo letteralmente “Dio ti salvi Maria… Dio ti salvi Maria…”. Forse in spagnolo la cosa si avverte meno, in quanto le formule di saluto molto velocemente perdono il loro significato originario (come l’italiano “Ciao” non ha più nulla del significato originario di “servo vostro”).
Comunque se fossi nel collegio pontificio che si occupa di traduzioni (non ho idia di quale sia), reintrodurrei l'”Ave” anche in spagnolo, per quanto non sia linguaggio corrente (ma neanche “dios te salve” lo è oggigiorno). O al limite introdurrei un “alegrate Maria” che ricalchi il “chaire” del vangelo.
Forse qualche lettore più versato di me nella lingua spagnola si è fatto un’idea diversa? A dir la verità non so come suoni oggi alle orecchie spagnole “Dios te salve”
A Fabrizio g. , Piero e molti altri in questo blog,
Avendo io militato attivamente per molti anni in un partito in cui si doveva, costantemente, tener conto delle decisioni politiche della Chiesa, penso di essere qualificato a parlare degli effetti sulla società di quello che il clero fa e dice.
Ho notato che molti nel blog, criticano il Papa, riprendendo certe tesi che sono proprie del cattolicesimo più tradizionalista (se non addirittura sedevacantista). Bene, io non ho le competenze teologiche per giudicare la “querelle” in parola, però posso parlare della questione sotto il profilo politico.
In breve: credete davvero che una Chiesa più conservatrice (con Siri o Ottaviani a posto di Roncalli, tanto per fare della”ucronia”)avrebbe dovvero potuto impedire la scristianizzazione delle società occidentali? Credete davvero che un Papa Otyaviani o Siri, avrebbe potuto impedire le leggi sull’aborto e sul divorzio?
Io credo di “no”,e questo per alcune semplici ragioni :una Chiesa sicuramente ” non modernista” e politicamte piu’potente dell’,attuale, pote’ forse impedire:
1) che le idee illuministiche si diffondessero e che ne seguisse la rivoluzione francese?
2) che moltyi stati , nel corso dell ottocento, si laicizzassero e attuassero una severa separazione fra staro e chiesa?
Io posso parlare di queste cose, con competenza della questione avendo vissuto da militante DC il referendum sull’aborto (quello sul divorzio no perché ero un ragazzino), e ricordo benissimo il clima di quei giorni, i cui molti attivisti del partito, combattevano la battaglia antiabortista, intuendo la sconfitta.
E che c’entra? Si è cattolici per Dio non per il mondo. Da sempre Satana combatte la Chiesa ma non prevarrà!
C’entra si, invece, perchè la Chiesa ha sempre affermato anche la Regalità sociale del Cristo, oltre a quella spirituale, e, se si dimostra che la Chiesa non avrebbe, in ogni caso, potuto impedire la scristianizzazione dell’occidente, mi sembra assurdo darne la colpa a Papa Francesco e ai suoi predecessori, poichè nemmeno degli ipotetici papi conservatori (in luogo di Giovanni XXIII e successori) avrebbero potuto impedire divorzio, aborto, dilagare del laicismo ecc.
Quello che si poteva fare (e noi della DC lo facemmo abbastanza bene) era ritardare e rendere più sopportabili quegli inevitabili cambiamenti (o cadute). Di più non si poteva.
Si potrebbe obiettare che quella che conta è la Regalità spirituale (come giustamente dici te: si è cattolici per DIO) e quindi è importante mangtenere la purezza dottrinale, anche se socialmente e politicamente non si può impedkire nulla, ma allora diciamo francamente che sono la dottrina e lo spirito che contano e non gli effetti politici delle decisioni di S. Romana Chiesa. Insomma diamo per scontato che l’Europa e l’occidente siano ormai pagani e che nessun Papa o movimento cattolico lo avrebbe potuto impedire
Poi, il sacerdote a cui più faccio riferimento (che è anche un caro e simpatico amico personale) mi ha sempre detto che “non prevalebunt” è riferito “solo ed esclusivamente” alla vittoria finale della Chiesa, solo alla vittoria della “guerra” con Satana, MA prima di arrivare alla vittoria finale la Chiesa ne può può perdere di battaglie!
Mi piacerebbe una riposta in merito da parte di Fabrizio Giudici, i cui post, non sempre condivido, ma trovo, sempre, intelligenti.
Dimenticavo: auguri di buon anno alla Signora Costanza ed a tutti i partecipanti al blog.
@exdemocristianononpentito
“In breve: credete davvero che una Chiesa più conservatrice (con Siri o Ottaviani a posto di Roncalli, tanto per fare della”ucronia”)avrebbe dovvero potuto impedire la scristianizzazione delle società occidentali? Credete davvero che un Papa Otyaviani o Siri, avrebbe potuto impedire le leggi sull’aborto e sul divorzio?”
Non si può rispondere in breve alla questione perché è malposta. Onestamente, è una questione prettamente politica (sembra che si parli dell’azione di governo di un partito) e quindi è posta su un piano sbagliato.
La Chiesa ha come unica missione quella di diffondere la Verità di Cristo; sia rivolgendosi alle singole persone, sia alle società, perché influiscono sulla vita delle persone. La Verità di Cristo non è soggetta a compromessi politici, perché è assoluta. Sappiamo bene che il mondo la rifiuta, così è sempre stato e sempre sarà fino alla fine dei tempi. Dal punto di vista degli effetti finali, potremmo dire il piano politico, si può dunque dire che la situazione è sempre un compromesso, un braccio di ferro tra la Chiesa e il mondo, senza che uno dei due possa avere una vittoria definitiva (nel tempo terrestre). Ci sono periodi migliori e periodi peggiori. Ma sempre, anche nei periodi peggiori, la Chiesa deve sempre ribadire la Verità tutta intera, senza compromessi (così come deve fare ognuno di noi, personalmente). Perché è anche ovvio: se già la gente va allo sbando, ci andrà ancora peggio se non verrà proposto un punto di riferimento sano. Più si abbassa l’asticella, peggio è.
Quello che succede poi è conseguenza del libero arbitrio delle persone. Noi possiamo decidere per noi, ma non per gli altri. Può essere che le società accettino i richiami, come fece Ninive con Giona, e allora si impedisce la scristianizzazione e leggi contrarie alla volontà di Dio, come quelle su aborto e divorzio. Oppure le società prosegueranno imperterrite nella loro cocciutaggine, e ne pagheranno le conseguenze. Poi la situazione verrà ripristinata con un “diluvio”, o un “reset” se vogliamo usare un termine moderno. È quello che è sempre successo, e sempre succederà. Chi accetta un compromesso, credendo di fare il meno peggio, in realtà accelera verso un epilogo drammatico.
Ecco perché non è possibile rispondere direttamente alla domanda. La Chiesa non può impedire quello che la volontà perversa delle persone rincorre pervicacemente; però è ben possibile che ci riesca, se converte le anime. Tuttavia, se rinuncia alla Verità e alla chiarezza nella sua predicazione, diventa corresponsabile. Dio chiederà conto a tutte le persone che hanno accettato compromessi, compreso ai membri della Chiesa, laici o ordinati.
Va precisato che dobbiamo distinguere tra Chiesa corpo mistico e Chiesa gerarchica. La Chiesa corpo mistico non tradisce mai, come da promessa di Cristo: sempre Dio ha suscitato, lo farebbe anche dai sassi se necessario, persone giuste che hanno testimoniato la sua Verità. Spesso ciò è avvenuto in sintonia con la gerarchia. A volte, invece, la gerarchia va a rimorchio del mondo, in buona o mala fede, e tradisce il suo mandato.
Va anche detto che l’idea del compromesso con la Verità è anche testimonianza di un’errata concezione di Dio e della sua Legge. Sembra che Dio sia un signore un po’ fissato che ci chiede delle cose “a capocchia”, così per sfizio. E siccome sono a capocchia, allora possiamo ragionevolmente addivenire ad un compromesso, perché magari possiamo intervenire in senso migliorativo. È la sconsiderata superbia di Umberto Eco, che faceva proprio questo discorso in un dialogo con Messori, casomai avesse scoperto, dopo la morte, che Dio esiste veramente. Invece quello che Dio ci chiede è di aderire ad una legge di natura, da lui creata, che ci fa stare bene. Ogni compromesso è un imbroglio, e non ci fa stare bene anche se può sembrare che sia così. La DC che ha accettato vari compromessi ha semplicemente contratto un debito morale con le generazioni future, e lo stiamo pagando a caro prezzo. Questo debito morale si vede anche materialmente: per esempio, con l’aborto, la crisi della natalità e l’invecchiamento della società ci siamo infilati in una crisi economica di cui le vicende post-2008 sono solo una conseguenza.
Il compromesso illude perché mette la politica sopra Dio. E invece la politica, come tutte le cose umane, non può proprio nulla. Può solo Dio e la sua Grazia, che noi respingiamo quando crediamo di poter fare di meglio. Per questo hanno ragione quelli che criticano le categorie “conservatore / progressista” applicate all’interno della Chiesa. Sono categorie politiche che non hanno senso in ambito ecclesiastico, se non testimoniare che anche dentro la Chiesa si è ridotto tutto a politica. L’unica distinzione valida è tra Vero e falso, tra ortodossia ed eresia.
Papa Francesco viene criticato perché non sta testimoniando la Verità, ma porta il compromesso (ed un compromesso caotico) in seno alla Chiesa. Non c’entrano niente né i sedevacantisti né i tradizionalisti. Per farsi un’idea più chiara, si può dare una letta a questo pezzo di un prete, confessore e teologo, che mette i puntini sulle “i” su ciò che nei confronti di un Papa dobbiamo credere per fede, altrimenti commetteremmo peccato, e ciò che invece è legittimo pensare e sostenere:
http://isoladipatmos.com/notizie-dal-mondo-del-reale-cosa-accade-nella-chiesa-ospedale-da-campo-del-sommo-pontefice-francesco-i-veri-dubia-sono-quelli-circa-la-sua-lucidita-mentale-pero-nessuno-lo-dice/
Cito Don Ariel perché è del tutto evidente che non solo non è ne sedevacantista, ma neanche tradizionalista: infatti non è ben visto dalle comunità tradizionaliste e vari battibecchi lo provano.
Lei ha ragione caro amico, ma sela Chiesa non è un partito politico, laDC lo era e doveva attuare, nei limiti del possibile, le direttive, in campo politico che la Chiesa suggeriva, ed abbiamo sempre cercato il minore dei mali, quando i mali erano inevitabili, ritenendo che non venendo a compromessi se ne sarebbe avuto il male maggiore, ed ora il debito con le generazioni future sarebbe anche maggiore. Tuttavia, caro amico (mi permette di chiamarla così? Fra democristiani ci chiamavamo tutti “amici”) lasciamo perdere per ora, e, considerato che su un forum dove si parla spesso di politica, non mancherà occasione di discutere sulle responsabilità storiche del partito della democrazia cristiana e su quello che avrebbe dovuto fare un forza politica, di governo.
@zimisce, io lo spagnolo lo “sputacchio” (ho lavorato 4 anni in una filiale italiana di aziensa Spagnola) e non mi posso dire esperto…
L’unica cosa che mi è venuta da pensare leggendo il tuo commento è stata: “di certo Maria non se ne avrà a male…” 😉
In ogni caso può essere interessante dare un’occhiata a questo testo (lo so è in spagnolo…) che fa una analisi interessante onsiderando anche l’obiezione che quel “Dios te salve” sia in qualche modo sminuente rispetto l’ “Ave Maria”.
http://www.tonosdigital.com/ojs/index.php/tonos/article/viewFile/247/188
Se poi guardiamo al concreto, per noi oggi il saluto “ave Maria” ha un che di regale, ma non lo sarebbe affatto, infatti si poteva apostrofare chiunque con un “ave”, mente il “Dios te salve” è già un saluto-benedizione, come quello di cui si parla nell’articolo e peraltro, afferma un precisa realtà: Maria la prima “tutta salva” o “preternaturalmente salvata” da Dio.
Il testo al link, dice tra le altre cose appunto che il saluto dell’Arcangelo non è da considerarsi come un augurio, ma proprio come affermazione di una precisa realtà.
Sono anche elencate tutta una serie si altre preghiere e invocazioni che riprendono il saluto “Dios te salve Maria” seguito eventualmente da tutti i regali e/o mistici attributi di Maria, è quindi improponibile pensare ad una revisione della traduzione (credo).
Non so se sono stato d’aiuto 😉
Grazie Bariom l’articolo è molto esaustivo, avrei dovuto immaginare che qualcuno in Spagna avesse già riflettuto sulla cosa.
Non avevo idea soprattutto che quella traduzione avesse quasi 500 anni. Pensavo che fino al Vaticano II nessun cattolico avesse mai pronunciato una preghiera in una lingua moderna (di certo per un pregiudizio sulla capacità di aggiornamento della Chiesa).
Vedo che anche l’autore dell’articolo sostiene che oggi una revisione sarebbe auspicabile.
Di certo, come fai notare, la Madonna non si offenderà, ma è per il fedele che le parole dovrebbero essere quanto più possibile “teologicamente ineccepibili”.
Devo dire che di tutte le traduzioni messe a confronto quella che mi piace di più è la tedesca “Sei salutata, Maria”, perché mi fa sentire parte di un’immensa schiera di saluti che sono nati da quel primo saluto.
😉
Non mi pare comunque che il “Dio ti salva” (traduzione più corretta non letterale credo potrebbe essere “salvata da Dio”) potrebbe far sollevare delle eccezioni teologiche… o vado errando?
Se ho letto bene era proprio un augurio “Dio ti salvi/ti protegga” che si faceva esternamente ai contesti religiosi, perché come formula era così usata che aveva perso ogni connotazione (negli esempi lo usano anche per tradurre i saluti tra le divinità nelle opere greco-romane).
Ma oggi che questo saluto non si usa più, può in effetti sembrare un’espressione che invoca salvezza sulla Madonna (congiuntivo esortativo). Certo se fosse “Dios te salva” non ci sarebbero problemi: ti salva dall’inizio dei tempi, vale come constatazione.