di Costanza Miriano
La cosa bella di andare in giro per l’Italia è che incontro persone che vivono vite nascoste e sante, davvero, vite di sofferenza, di fatica economica, di dolore e malattia, o di gioia e ricchezza, comunque persone che, si capisce, hanno incontrato il Signore veramente, e veramente credono. Persone che, magari, non hanno avuto i soldi per venire a Roma al Family day, ma hanno sempre qualcosa da darmi. Persone colpite dalla sofferenza in modo misterioso, ma tese verso il Signore con una docilità commovente. Persone che con il loro volersi bene sono prova dell’esistenza di Dio.
È la Chiesa, e io ho la grazia di conoscerla a piccoli pezzi, in tutta Italia, da Nuoro a Gerenzano, da Villanuova a Montepulciano: ogni volta il Signore mi stupisce facendomi incontrare persone che camminano verso di lui con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutte le forze. L’uomo che rimane fedele a una moglie che se ne è andata, la donna che continua a benedire Dio nella malattia, la mamma che continua a sperare per i suoi figli malati, contro ogni speranza, la moglie che continua ad aspettare che lui si converta. Persone che mettono tutto quello che hanno, e meno hanno più sono generose, verso di me e i fratelli. Sacerdoti, soprattutto, che servono la loro Sposa, la Chiesa, con un amore incredibile, lontani dalle gerarchie, lontanissimi dalla possibilità di fare carriera.
Mamma mia, riguardo le pagine appena passate dell’agenda, e rivedo i volti dei fratelli nella fede… solo negli ultimi tempi Gigi e Lara e don Ugo a san Giovanni in Persiceto, gli amici delle Stimmate di Verona, Leslie e la sua truppa brianzola, i modenesi (quando vi trasferite a Roma?) con don Francesco Pio, e poi a Jesolo don Fabio e gli altri, don Marco a Lugano, Giovanni a Fabriano, Saimir e Luciana e Carlo a Todi e Marsciano, Riccardo a Cinisello Balsamo ed Emanuele a Bienno. Poi, va be’, tiro giù il carico, a Crema Nicola e Giovanni e un sacco di bella gente, per non parlare delle amiche viareggine e pisane – Eleonora Barbara e Monica & co. – e Paolo e Giovanni a Milano, e Federico a Nova Feltria e Luisa e Sarah a Città di Castello e nella mia Perugia, e Massimo e la moglie, avamposto nel deserto rosso toscano, e il prete più efficiente d’Europa, don Claudio a Gerenzano e un team da produzione hollywoodiana a Villanuova (grazie Alessandro e Matteo, come ha detto la Paola pareva il prequel di Armageddon), fino alle truppe delle mogli di Gudbrando oltremare, a Nuoro, fondate grazie a Luca e alla moglie, e al meraviglioso don Piero.
A Vicomoscano (diocesi di Crema) don Ottorino mi ha rapito il cuore: un prete. Basta, un prete vero. Senza aggettivi (come ha detto il mio amico Giacinto, sarà che le terre di Don Camillo sono proprio da quelle parti). Tradizionalista? Non so, a sentirlo parlare avresti detto di sì, ma al posto della talare aveva la maglietta DIO ESISTE (ma non sei tu. Rilassati). Un prete che è cresciuto negli scout e che continua a proporre ai suoi ragazzi quella proposta educativa, ma rinforzata di catechismo rigoroso, quello fatto proprio come si deve. Un prete che ha la casa e anche la chiesa piena di gente, che fa catechismo seriamente, non solo per intrattenere i ragazzi, perché sa che l’importante non è che i ragazzi rimangano nei dintorni dell’oratorio, purché sia. Un prete che, come diciamo tra amici intimi per capirci, “crede in Dio”, la qual cosa non è affatto scontata.
La Chiesa sta vivendo un momento difficile, non lo neghiamo. Tanti, tantissimi sacerdoti che amano la Chiesa in modo filiale, che non si permettono di dire mezza parola contro il Papa stanno però facendo fatica su alcuni punti poco chiari, sono disorientati, si stanno chiedendo chi sono e non sempre trovano chi risponda. Non entro nei dettagli perché il discorso è troppo complesso, e troppo serio per essere esaurito in un post, ma i lettori di questo blog sanno di che stiamo parlando. Non mi permetto però neanche di bollare questa sofferenza come semplice chiusura del cuore, come fanno gli entusiasti del nuovo corso, anche perché al contrario ho visto con quanta generosità e dedizione tanti sacerdoti spendono la vita per il loro gregge, e con quanta obbedienza silenziosa. Non credo che sia giusto chiudere gli occhi di fronte a questo disorientamento. Io vorrei dire solo una cosa: vedo tanta, tanta bellezza nella nostra madre Chiesa, nel popolo che le dà corpo e mani e braccia. Vedo vite di santi intrecciarsi in una rete di amore concreto e fattivo, vite continuare ad andare avanti con umiltà e in silenzio. Amo questo popolo, amo i suoi pastori che continuano a dare la vita per noi, e sono certa che proprio grazie a questa obbedienza il loro ministero sarà sempre più fecondo.
grazie di questo post, Costanza. Avevo una grande amarezza dopo aver letto questo articolo:
http://mobile.avvenire.it/Chiesa/Pagine/Chiesa-e-cristiani-lgbt-Che-ruolo-per-noi-.aspx
e nelle tue parole ho trovato pacata espressione del mio disagio. Cosa sta succedendo? Leggo l’Avvenire da sempre, ma ora non lo riconosco più, come non riconosco più molte cose.
Credo che la Chiesa Bella di cui Costanza proclama lo splendore, non sia solo la chiesa di persone,ma la Chiesa di Cristo, il suo corpo visibile. Sono andato a leggere l’articolo di cui hai messo il link e appena finito, pensando a come ti aveva turbato, mi è venuto in mente l’episodio degli Atti degli apostoli (At 8,26-40), in cui Filippo viene mandato dall’angelo “Alzati, e va’ verso il mezzogiorno, sulla strada che discende da Gerusalemme a Gaza; essa è deserta” e lì trova un eunuco. Mi hanno sempre interrogato queste figure di cui si parla nella Scrittura cercando di capire di chi oggi potrebbero essere figura, anche in riferimento a quello che Gesù stesso dice di loro (Mt 19,10). E mentre leggevo il brano degli Atti, ho percepito che ciò che è importante, è che tutti coloro che hanno ascoltato l’annuncio di Gesù che li ha cambiati dentro, non possano che fare lo stesso: annunciare la Buona Notizia e quello che ha compiuto in loro a chiunque Dio gli metterà davanti. Solo questo credo potrà trasformare la vita delle persone: “L’eunuco proseguì pieno di gioia il suo cammino”. Grazie per il post!
Vorrei parlarti di god’s Not dead
Anche gli apostoli non capivano tutto, anche Gesù li spiazzava continuamente, ma Lo seguivano…. Il Mistero è mistero proprio perchè ci supera da tutte le parti, sennò sarebbe una cosa fatta da noi; ma Lo seguivano, Lo seguiamo, magari senza capire tutto subito, non perchè siamo pecore, ma perchè ogni volta che ci fidiamo sperimentiamo il centuplo nel quotidiano, e questo basta per fare il passo successivo di fiducia, dentro questa compagnia che è la Chiesa nelle sue varie sfaccettature…”expertus potest credere”
Si, una Chiesa in cui ora (ma solo ora?) c’è tanta confusione ma anche tanta bellezza…. Al di là delle singole persone he la possono rendere più o meno bella, la vera bellezza è lì nel Tabernacolo e ogni volta che il miracolo si ripete in tutte le Sante Messe, con quel che ne consegue.
Sta a noi decidere su cosa concentraci….
Grazie Costanza!
L’ha ribloggato su Leonida & Co.e ha commentato:
La Chiesa vera. La Madre che amiamo!
Un grazie particolare a te proprio da una mamma delle Stimate di Verona.
Occorre fare discernimento, chiarezza, dicendo con semplicità..la verità. La verità è una,,..non si offende alcuno se la si espone con autenticità, per amore di vera carità, nella fede. Quindi, c’è da dire che il tempo che ora viviamo nella Chiesa, è di tanta confusione e disorientamento quasi totale, senza girarci intorno. Qui ci va di mezzo la cosa più importante : la salvezza eterna, altro che storie o discorsi pseudo-culturali di circostanza. Pertanto è logico che moltitudini di fedeli si sentono sconcertati con tanti discorsi, pubblicazioni, omelie, articoli di giornali cattolici che fanno rabbrividire del come sono latenti- tangenti ad accettare le ideologie nefaste imperanti, contro ogni legge morale e dottrinale ! Media pseudo-cattolici (catto-comunisti-teologia di liberazione) che strizzano l’occhio a mode amorali , come a non voler essere esclusi dal vento mondano? Non c’è più neppur la possibilità di esprimere liberamente la propria fede..in termini normali-tradizionalisti perché ora, dentro la Chiesa si è instaurato, volutamente, un catalogo di “fedeli”: 1) i tradizionalisti-normali.son chiamati- da chi ha molta voce ed eco mondiale = ” integralisti” e farisei ; 2) i liberal-progres-sisti = autentici interpreti della nuova chiesa-evangelizzatrice-aperta-ecumenica, : 3) i catto-comunisti-emancipati = fratelli da reintegrare-senza condizioni (con misericordia). Chi sono allora da mettere alla gogna..e all’indice ? I fedeli tradizionalisti-normali che hanno sempre seguito gli insegnamenti dottrinali-bimillenari, con tanta umiltà sacrifici, dolore impegno…nel silenzio. Qui si sta vivendo un ‘esclusione ed emarginazione dei poveri figli-fedeli, operata dagli stessi pastori della Chiesa che seguono i nuovi orientamenti modernisti e progressisti. No, che non è questa la vera strada dell’unità e concordia ,unicità e fedeltà alla Dottrina vera, è una falsa chiesa che sta progredendo, ma sta sgretolando gli architravi -portanti dell’ edificio. Si assiste ad una veloce apertura al cambiamento,che porterà dove ? Non c’è più un parlare: si, si, no ,no., c’è uno SNI ! Alla marcia per la vita 2016, l ‘8 maggio, si è dato pochissimo o nulla, risalto dalle TV cattoliche e nazionali. Ci rendiamo conto che ci si vergogna di essere moralmente – normali ? Dov’ è la Chiesa ed i fedeli osannanti ( laici e prelati ) di papa San G.Paolo II ? dove quelli dell ‘amatissimo dotto Pontefice papa Benedetto XVI, fermo, chiaro, semplice ma esauriente difensore della Verità ? Che metamorfosi morale oggi viene proposta ed è in atto ? A mio avviso vale ed è consigliabile rimanere fedeli a ciò che la Chiesa ha sempre, da secoli, insegnato, praticato, vissuto, proclamato con dogmi e Dottrina. Il resto non è di Dio ..ma delle mode del mondo. Non si può accettare che venga proposta una prassi diversa dalla dottrina. Come dire : si.. 3 X 3 fa 9,..ma per me si può interpretare anche come un 8,3/4..tanto, ne manca poco. Si è creata una divisione in ogni ambito,. si ha timore di esprimere persino le proprie idee…, se non si abbraccia tutta questa apertura.
Grazie, carissima Costanza, per questo articolo! Grazie perché vedi il bello delle persone che incontri e che hai accanto! Questo è positivo soprattutto perché non li uccidi guardandone i limiti e i peccati che certamente hanno, come tutti del resto.
I miei occhiali sono sempre rosa e se guardo la storia della Chiesa, a partire dai 12… che massa di poveri cristiani… peccatori, limitati, difettosi, testardi nel ricadere negli stessi errori. Ma decisi ad andare avanti chiedendo perdono a Dio, sicuri che Lui abbraccia i suoi figli e che li ama comunque come sono.
Ci ama come siamo! Questa è la notizia che nessun giornale riesce a “trasmettere” perché è un’esperienza incredibile che possiamo fare ognuno per conto nostro, davanti a Dio. Gli altri ci aiutano, ci sorreggono, sono la bocca e le braccia del Signore… ma nell’intimità c’è solo Lui.
La confusione, i dubbi, le domande? Questo è il cammino del vero cristiano! Se avessimo la certezza in tutto, la fede che servirebbe a fare? E la speranza? E la carità che occorre esercitare proprio in quei momenti?
La Chiesa, santa e peccatrice è la Chiesa che Cristo ha fondato: la zizzania cresce con il grano, è vero. Ma se Dio non interviene bruciandola ((Lui potrebbe bruciarla tutta… che sforzo farebbe?)… occorre pazienza e preghiera.
Il peccato del cristiano, in particolare del prete, della persona che si è donata a Dio in un modo particolare, fanno notizia, creano scandalo. I preti e i consacrati che vivono nell’ombra? Sono tanti e sono certa che il loro non fare notizia piace al Signore, come gli piaceva e piace Maria che custodiva nel cuore gli eventi, anche dolorosissimi, di suo Figlio. Quale madre non soffrirebbe nel vedere un figlio trattato come Gesù? Maria non si è mai ribellata, non ha mai parlato male dei crocefissori del Figlio, non ha mai brontolato né agli uomini né a Dio. Impariamo da Lei? Siamo nel mese giusto…
L’ha ribloggato su GESU' è il Signore.
Chi conosce, l’Inglese, e può leggere questo:
https://www.lifesitenews.com/opinion/key-doctrinal-errors-and-ambiguities-of-amoris-laetitia?utm_source=LifeSiteNews.com+Daily+Newsletter&utm_campaign=107264aed1-LifeSiteNews_com_Intl_Headlines_06_19_2013&utm_medium=email&utm_term=0_0caba610ac-107264aed1-396918926
Io dico che sono molto turbato dalla direzione che ha preso la Chiesa con papa Francesco.
La cosa che mi turba di più del suo pontificato non sono le sue parole (che peraltro, pur senza condividere ogni virgola dell’articolo sopra, a volte mi suscitano parecchie perplessità), ma le sue nomine e i suoi endorsement. In particolare, sembra che la guida della Chiesa Universale sia ispirata da quella della Chiesa tedesca, una Chiesa molto ricca di beni materiali e sempre più povera di fedeli.
i divorziati – eventualmente risposati – conviventi more uxorio possono accostarsi all’Eucaristia o no?
Il punto e’ tutto qui (nel senso che dall’esistenza del peccato e dalla volonta’ di uscirne discende tutto). Il resto sono chiacchiere.
E perché il resto sarebbero chiacchiere, gentile (si fa per dire) monitore? Non si può più parlare di altri argomenti?
Costanza e suoi lettori tutti, non temete. Non praevalebunt! La nostra tentazione sulla fede che è Dio guidare la storia (a maggior ragione quella della Chiesa) nasce dalla innegabile constatazione che in passato abbiamo avuto (e nulla vieta che possa ancora essere così) “personale” della Chiesa decisamente non all’altezza quando non causa di scandalo. Eppure è semplice e stupefacente al tempo stesso: Dio guida la storia non in modo deuteronomico (è questo il nostro errore), ma sapienziale. Nulla toglie alla libertà, alla cultura, al modo di vedere e agire di ciascuno, vescovi e papi compresi, che possono incidere apparentemente sul contesto circostante, ma alla lunga anche essi si capirà che erano funzionalmente parte dell’inesplicabile disegno divino. Se poi davvero siamo alla apostasia e alla tribolazione finale di che avete paura? Non finisce l’Apocalisse con una iinvocazione a che Il Signore Gesù venga e venga presto? Preghiamo e stiamo sereni, anzi gioiosi.
La Chiesa ha sempre attraversato momenti difficili, ma è nostra Madre… non è perfetta ma è nostra Madre. Se ci sembra che faccia più fatica aiutiamola, sosteniamola, amiamola ancora di più. Viviamo con gioia la nostra Fede senza cadere nella tentazione di denigrare la nostra Cara e Santa Madre e, anche se questo ci costerà, ne ricaveremo il centuplo. Affidiamoci con umiltà al nostro Pastore
“Massimo e la moglie, avamposto nel deserto rosso toscano”
Espressione terribile per me che ci abito, ma altri piccoli avamposti ce ne sono, a saperli cercare.
Ho letto piano piano la Amoris Laetitia come il papa aveva raccomandato. Leggere in fretta, andare subito al punto controverso, e magari limitarsi ad esso, come ha fatto qualche mio amico prete, il più delle volte blocca la comprensione di ciò che l’altro vuole esprimere. E si rischia di concludere subito che quello che dice è conforme o difforme da ciò che penso io. Perché in fondo quello che penso io è vero, giusto, fondato, sicuro, rassicurante per me, e quindi deve essere il criterio della verità. Quanto smarrimento con il Concilio Vaticano II, fino allo scisma infatti, ma anche smarrimento di persone buone ma non preparate. Il mio padre spirituale mi ha raccontato che per la prima Messa secondo il rito rinnovato dal Concilio, egli ha cominciato con l’inginocchiarsi davanti all’altare assieme a tutta la comunità di suore e ha fatto un atto di fede nella Chiesa. Quando l’ho conosciuto non era pentito del Concilio Vaticano II. Chi lo sarebbe oggi? È vero che bisogna arrivare al dunque: quindi le formule hanno senso e devono essere precise. Ma un testo deve essere giudicato nella sua coerenza totale, non con frasi estrapolate. È purtroppo quello che fa Voice of the Family come riportato sul sito LifeSiteNews linkato da Chesterton63. Nulla di ciò che rimprovera questa Associazione Voice of the Family si trova nella Amoris Laetitia! Il papa parla del diritto preminente dei genitori all’educazione a 360 gradi dei loro figli, parla dell’indissolubilità del matrimonio, non giustifica nessun peccato.
Rileggerò comunque A. L., magari in spagnolo come ho fatto per la Laudato Sii, per aiutarmi a leggere più lentamente, perché non conosco lo spagnolo quanto l’italiano. Però devo dire che finora non ho trovato nulla nella A.L. che mi abbia spaventato o che mi sia sembrato eterodosso. Eppure tutta la mia formazione è stata fatta con Giovanni Paolo II… Certo l’articolo di Avvenire citato da Lumpy fa pensare. Ma è soltanto informativo?, e queste posizioni sono presenti nella Chiesa, non c’è dubbio, oppure esprime una volontà da parte dei vescovi, da parte di chi sta dietro la Redazione di Avvenire? In ogni caso non dobbiamo spaventarci dalle reazioni che suscita un documento pontificio. Ho letto, poco dopo la pubblicazione di A. L., un commento molto arrabbiato di “Témoignage chrétien” contro la A. L.: era troppo ortodossa (diceva: retrograde). Ho postato due volte un commento, non è mai stato pubblicato. Dicevo tra l’altro che riguardo all’aiuto dello Spirito Santo sarebbe da aspettarsi più al papa che ai giornalisti di “Témoignage chrétien”. Ho solo costatato che il Témoignage chrétien, letto qualche volta nella mia adolescenza e subito abbandonato, non ha cambiato spirito. Sono andato anche a vedere i link proposti da Chesterton63. Bruno Forte è stato mio professore di Cristologia a Napoli e quando è stato consacrato vescovo (da Joseph Ratzinger, volutamente a Napoli!) la bolla della sua nomina parlava della sua conosciuta e comprovata ortodossia (scritta da Giovanni Paolo II o da Ratzinger? Penso che la garanzia sia la stessa). B. Forte sbaglia su questo punto? Può essere, comunque quello che dice non è magistero. Il papa avrebbe detto di non parlare in modo aperto di alcuni argomenti? Chi predica in modo aperto del privilegio paolino riguardo al matrimonio? Eppure esiste ufficialmente nella Chiesa, in modo consolidato, anzi, è presente nella Sacra Scrittura. Il papa riporta alla coscienza e forse il rischio più grosso si trova lì. Agire in coscienza non significa agire secondo l’impulso del momento o a capriccio. E i preti devono formare, ma non sempre lo fanno. Lì è la novità che risalta del documento: accogliere una domanda e già una prassi di tanti che diventa soggettività pura e affidarla alla Chiesa attraverso l’accompagnamento, non fuori da essa. Formare coscienze e non lasciar crescere selvaggiamente la confusione. Questa è la sfida. Grossa. Ma la Chiesa non può più dormire, lamentando che i tempi sono tristi.
” Però devo dire che finora non ho trovato nulla nella A.L. che mi abbia spaventato o che mi sia sembrato eterodosso. ”
Allora, frà Sereno, è un po’ troppo distratto. Sono uscite molte analisi sulla AL, quella di LifeSiteNews non è certo la prima, e il minimo (il minimo!) che si può dire è che un documento caotico e contraddittorio. È inutile che io fornisca i link: si trovano facilmente. Non mi interessa che duecentonovantanove pagine siano corrette: basta una riga sbagliata per preoccuparsi. Dei modernisti un grande papa diceva che scrivevano cose sagge e giuste nelle pagine pari ed eresie nelle pagine dispari. Il caos e la contraddizione non sono accettabili in un documento papale, né nei suoi confusi discorsi, specialmente se volutamente mascherati dietro un’intollerabile prolissità e specialmente in un momento che è già di grande confusione per cause esterne. Un papa ha il dovere di essere chiaro e di contrastare la confusione.
Per quanto riguarda mons. Forte, forse dovremmo parlare della gara di voltagabbana che si è scatenata in Santa Sede dopo le dimissioni di Ratzinger e che lo vedono tra i protagonisti. Quanto ha dichiarato mons. Forte a proposito del Sinodo – che non fa che confermare notizie già raccolte e verificate negli ultimi due anni – è chiaramente l’indicatore di un modo di fare inaccettabile per chi governa la Chiesa. Quanto alle “Garanzia” di comprovata ortodossia, ma di cosa stiamo parlando? L’essere umano è libero di peccare e redimersi, e di nuovo di peccare, in modo riparabile o no, fino all’ultimo istante della sua vita. Re Salomone era un modello di saggezza in gioventù, e finì molto male La “comprovata ortodossia” si ritrova nella continua adesione alla parola di Cristo ed al Magistero, rinnovata giorno per giorno, e non ci sono “garanzie”.
PS Quanto ad Avvenire… in casa mia è stato messo nella lista nera da almeno venticinque anni. Ora è diventato l’organo ufficiale del cripto-luteranesimo, insieme all’Osservatore Romano, ma era da molto tempo che vi si leggevano cose oscure.
Scusate, ho scritto “cripto-luteranesimo”, ma togliete il “cripto”: non c’è più niente di nascosto ormai, c’è solo l’impudenza di chi crede di aver vinto (e non sa cosa lo attende).
…sì, Costanza, è vero, hai ragione, ce n’è tante persone che vivono vite nascoste e che sono persone di grande umanità, carità, disponibilità, generosità, intelligenza, capacità di capire e di dare aiuto,di trovare la parola giusta per confortare, per rassicurare, per rincuorare, per alleviare, per sdrammatizzare etc.
Ne ho incontrate tante anche io nel mio insensato girovagare anche solo in questa riottosa terra toscana. La famiglia Lusini, marito e moglie, arrivati ora a quasi 90 anni, il figliolo morto a vent’anni di leiucemia, che loro portano sempre nel loro cuore, grande ricamatrice lei, fino a che ha quasi perso la vista, grande lavoratore dei campi lui, fino a quando non ha dovuto anche fare il camionista e l’uomo di fatica e altri lavori ogni specie. Mille euro in due, una stanza con dietro l’orto, un po’ di polli, conigli, dove sempre benvenuti gli amici o chi ha bisogno di avere un aiuto, o solo di scambiare due parole sul passato che più non torna. La famiglia Cellai, la famiglia Bogani, la famiglia Baldesi, le vedove di quelli che sono morti, e i vedovi delle belle mogli scomparse. E poi Danilo, il Cerbai, Ottavino, la Ughetta, la Beppa, la Nadia, la Donatella, la Paola, la Concetta, la Regina, Gian Piero. il Bagni, il Falai, il Celoni, il Nardi.
Tutte genti che credevano o non credevano, era uguale, tutte genti che volevano bene alle altre genti, del popolo, la Beppina, la Francesca, Vasco, Enrico, Tullio, il sor Lapo, il Dottorino, Gastone, Gaetano, Vincenzo, Galileo, Serafino, Alfio, Luciano, Cesare, Aldino, quasi tutti scomparsi, per sempre. all’ l’ombra dei cipressi e dentro l’urne del grande Chianti.
Certamente tutta bella e brava gente… ne sono certo 😉
E tutti, io credo, fra le braccia misericordiose di Dio.
…di sicuro, se Dio ci fosse!
Di sicuro.. C’É 😉
@filosofiazzero
Ma tu cosa preferisci?
Che Dio esista oppure no?
(considerando che non puoi essere sicuro di nessuna delle due evenienze)
…preferirei di no!
@filosofiazzero
De gustibus … però … cosa cambierebbe se esistesse?
Che perderebbe il senso del suo continuo “controcanto” 😉
…cambierebbe che si dovrebbe sempre sopportare che esistesse e che ci amasse (per esempio),
e Io non sopporteri che dio mi amasse! Vade retro!
@Alvise
“Lo ha ricordato con efficacia, qualche giorno fa, Papa Francesco, rispondendo ad alcuni bambini che chiedevano come mai, se Dio ama e perdona tutti, esiste l’inferno; il Pontefice ha risposto “Questo è l’Inferno: dire a Dio: “Arrangiati tu, che io mi arrangio da solo”. All’ Inferno non ti mandano: ci vai tu, perché tu scegli di essere lì. L’Inferno è volere allontanarsi da Dio perché io non voglio l’amore di Dio. Questo è l’Inferno”
…io sono uguale a quei bambini di cui sopra!
La esistenza di Dio, inoltre, non solo sarebbe insopportabilmente ingombrante
per gli uomini, ma anche non al livello di uno come Lui, il fatto di esistere.
Credo che preferirebbe di no!
@filosofiazzero
Scusa ma non comprendo
Uno dei possibili destini dell’essere umano, di quello sposato come di quello con degli amici e di quello con dei genitori, non è forse sopportare che esistano (moglie e amici e genitori) e che ci amino?
Come Bartleby, lo scrivano.
Vanni:
…proprio lui!
Per Alvise, su Dio. Queste almeno fanno ridere.
Non credo in una vita ultraterrena. Comunque porto sempre con me la biancheria di ricambio.
Se solo Dio volesse darmi un segno che esiste; ad es. depositando una grossa somma di denaro sul mio conto in banca!
Non solo Dio non esiste, ma provate a trovare un idraulico la domenica
(W.Allen)
Dio è morto
(Fredrich Nietzsche)
Nietzsche è morto, firmato Dio.
Comunque, visto che si parlava di Avvenire, vediamo le ultime sull’Osservatore Romano:
http://www.rossoporpora.org/rubriche/vaticano/590-ma-il-cardinale-parolin-e-il-direttore-vian-lo-sanno.html
“Era gremitissima martedì 3 maggio la sala della Filmoteca vaticana (dentro Palazzo San Carlo) per la presentazione del primo numero del nuovo “Donne Chiesa Mondo”, il mensile femminile de “L’Osservatore Romano” […]
Le perplessità diventano però ineludibili se si dà un’occhiata alla lista della trentina di ‘firme’ chiamate in uno spirito ‘dialogico’ a collaborare al nuovo mensile (vedi anche comunicato del 30 aprile 2016). Tra i nomi se ne notano subito due assai controversi (per essere gentili).
Dapprima quello della giornalista Daria Bignardi, attuale direttore di Rai 3, già conduttrice di due edizioni del “Grande Fratello” […] e del talk-show “Le invasioni barbariche”. La Bignardi è anche una delle firmatarie dell’appello del 21 febbraio scorso sulle unioni civili da parte di alcune centinaia di cosiddetti intellettuali al Parlamento.
[…]
Il secondo nome è quello di Melania Mazzucco, scrittrice balzata all’onore delle cronache anche per il suo libro “Sei come sei” , la cui lettura – consigliata da docenti del liceo Giulio Cesare di Roma (un tempo roccaforte della destra) – ha suscitato come è noto una grave controversia cui è stata messa la parola fine (dopo una più che giustificata interpellanza parlamentare) da una del tutto insoddisfacente risposta governativa. La protagonista del libro è l’undicenne Eva, nata con la tecnica schiavistica dell’utero in affitto da madre armena e poi consegnata a due omosessuali conviventi. Uno dei due (Christian) muore e all’altro (Giose) non è concesso di occuparsi della bambina, per cui si ritira sull’Appennino. Eva si mette alla sua ricerca.”
[qui tralascio un passaggio disgustoso tratto dal libro della Mazzucco, che potrete trovare nell’originale]
Scrive tra l’altro la Scaraffia nell’editoriale del mese di maggio 2016: “Il nostro mensile trova il suo alimento proprio in quella rivoluzione intellettuale che le donne hanno operato nella cultura cattolica a cominciare dal secolo scorso”. E’ questo di Melania Mazzucco un esempio di quella ‘rivoluzione intellettuale’ che piace a “l’Osservatore Romano”? Non dubitiamo che la Scaraffia conosca la Mazzucco. Ma questa nuova ‘firma’ la conosce il direttore Giovanni Maria Vian? La conosce il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin? A loro la risposta. Che sia degna della storia de “L’Osservatore Romano” (anche del “Non praevalebunt” in testata) e rispettosa della fede di tanti cattolici sempre più sconcertati.”
A furia di abbattere i muri, i cinghiali devastano la vigna. Ma ce li hanno proprio chiamati.
Mi son beccato del “distratto” nella lettura di A.L. (Amoris Laetitia), che sarebbe comunque un documento “per lo meno caotico e contraddittorio”. Mi sa invece, da come viene attaccato da destra e sinistra che è, come mi è sembrato leggendolo, un documento profondo, molto ben redatto, che riafferma ciò che la Chiesa ha sempre detto e che, riguardo alla pastorale, noi sacerdoti, abbiamo sempre saputo e talvolta dimentichiamo (il Bonum Animarum), cavandocela facile facile con il consegnare la persona alla durezza del precetto oppure lavandoci le mani con il lassismo.
Passerò certamente molto del mio tempo disponibile quest’estate ad approfondire A.L., anche perché i parrocchiani lo devono conoscere. Quindi non sono ancora esperto. Però vorrei dire qualche cosina fin da adesso.
Le analisi ne ho lette, tante. Sinceramente, siccome anch’io ho studiato ai miei tempi e ho continuato a leggere anche dopo, non mi fido molto di chi, all’indomani della pubblicazione, aveva già capito tutto e poteva scrivere pagine senza appello. Do un solo esempio: un gesuita, professore a Harvard, ha scritto due pagine dotte sul giudizio che esprime A.L. sul cosiddetto matrimonio omosessuale che per lo meno non doveva essere detto in modo così “tranchant”. Sembra che A.L. faccia un’eccezione, quasi un errore, a riportare una citazione non proprio felice di altri documenti magisteriali precedenti proprio su questo problema. Leggi A.L. e scopri che il testo è pieno di citazioni di documenti precedenti, spesso con quello stile da “documento” appunto. Quindi non una eccezione, né un’analisi utile per un lettore che vuole comprendere il messaggio di A.L. Ma gli omosessuali o chi porta avanti le loro ideologie, non si devono offendere, nemmeno con la verità. (Invece io ho gioito che in un documento che è pieno di attenzione per le persone e il loro percorso spesso difficile, si dica che il matrimonio omosessuale non entra per nulla nel piano di Dio anche se fra poco si potrà andare in carcere se lo ripetiamo.)
Per quanto riguarda l’aspetto caotico, mi ha colpito una riflessione del mio fratello prete quando è stato eletto Ratzinger: “per noi francesi è più chiaro, più facile da comprendere di Giovanni Paolo II.” Essendo “italiano”, non mi ero accorto, … Comunque nessuno ha detto che Giovanni Paolo II era da biasimare per questo motivo. Poi, mi si permetti, dire che il papa è caotico e essere amici di Costanza non va tanto assieme. Penso che lei non contraddirà e la voglio bene per quello che scrive.
Ma il caotico dove sta? Il documento annuncia il suo indirizzo, la sua metodologia, i suoi limiti. Ben fatto direi… Poi fa una rassegna della Famiglia alla luce della Bibbia e quindi naturale fondata sul matrimonio, e spazza via senza violenza, con l’evidenza della Natura creata da Dio e della colonna e fondamento della Verità che è la Scrittura, tutto ciò che riguarda matrimonio omosessuale, gender, maternità surrogata. Non è poco.
Fa una rassegna della situazione attuale e delle sfide della famiglia oggi (era necessario no?), poi espone chiaro chiaro l’insegnamento della Chiesa sulla famiglia come la vuole Gesù con decine di citazione del Magistero precedente. Questo non fa una grinza.
Fa un’esposizione veramente stupenda dell’inno alla Carità (che sembra tutta farina dal sacco di Bergoglio) e al vivere l’amore e la sessualità in modo esistenziale giorno dopo giorno. Parla dei figli e dell’apertura alla vita, delle relazioni intrafamiliari. Come annunciato dice quanto è necessaria una educazione all’amore seria e in particolare alla preparazione dei fidanzati al matrimonio, indissolubile, unico, fedele, aperto alla vita, all’accompagnamento delle coppie specie nei primi anni e nei momenti di crisi, anche nel lutto. Dedica un capitolo al rafforzamento dell’educazione dei figli.
Dedica (eccoci qua!) un capitolo ad “accompagnare, discernere e integrare le fragilità”. Qualcuno mi mostri ciò che c’è di sbagliato in tutto il documento e in particolare in questo capitolo 8…
Infine uno splendido capitolo sulla spiritualità familiare, non dei trucchi o dei consigli psicologici per tenere in piedi il matrimonio ma il matrimonio e la famiglia come una via di santità che non richiede di fare un cammino diverso, entrare in qualche terz’ordine con cingoletto o scapolare per diventare santi. Cosa voglio di più dalla vita?
Voglio che si parli del primato del Kerigma! E papa Francesco, in A.L. ne parla ben 5 volte!
In fine ho letto “Avvenire” per tanti anni perché arrivava in comunità. Certo non ho bevuto tutto quello che diceva ma non mi sarebbe mai venuto in mente di metterlo nella lista nera dei giornali. Non mi sarebbe sembrato il modo giusto di valutarlo né il modo migliore per educare in modo aperto il mio senso critico. Non è comunque la mia sensibilità. Un abbraccio.
“Sinceramente, siccome anch’io ho studiato ai miei tempi e ho continuato a leggere anche dopo, non mi fido molto di chi, all’indomani della pubblicazione, aveva già capito tutto e poteva scrivere pagine senza appello.”
Eggià, ma “così fan tutti” ultimamente… 😐
Vede, padre, la sua risposta è sconcertante. La prego di non prenderlo come attacco personale, ma semplicemente come parlare aperto. È sconcertante perché elude la questione. La questione è questa mia osservazione:
” Non mi interessa che duecentonovantanove pagine siano corrette: basta una riga sbagliata per preoccuparsi.”
Le ho fatto presente che questa frase riassume con parole mie l’insegnamento di un Papa (per essere precisi Pio X nella critica al modernismo: “giacché la fanno promiscuamente da razionalisti e da cattolici, e ciò con sì fina simulazione da trarre agevolmente in inganno ogni incauto”).
Nessuno dei critici seri ha detto che il documento è sbagliato da inizio a fine: per cui è inutile ripetere che ci sono delle parti che trova edificanti. Lo stile della sua risposta, come quella di molti, troppi preti negli ultimi decenni, è totalmente simile a quello dei politici che nei dibattiti svicolano dalle domande e partono per la tangente. Non so dirle quanto io, e sicuramente molti altri fedeli, siamo addolorati, ma anche un po’ stufi, di sentire preti che parlano in questo modo.
Ribadendo che il problema di un documento di 260 pagine può stare tutto in mezzo paragrafo, l’obiezione di quelli che all’indomani della pubblicazione hanno già capito tutto non si pone, perché quel mezzo paragrafo non richiede un gran che per essere analizzato. Poi, devo intendere che tra questi “frettolosi” ci sarebbe il prefetto della CdF, che peraltro il testo lo conosceva già ben prima della pubblicazione. E in realtà chiunque abbia seguito i due Sinodi non ha avuto grandi sorprese da questo documento, per cui poteva avere benissimo già pronta un’analisi.
Quindi, vede, lei in tutta la sua lunga risposta, non ha risposto per niente alle obiezioni.
Quando poi i preti parlavano chiaramente, e non per perifrasi, usavano ricordare che “contro i fatti non ci sono argomenti”: e siccome è possibile fare una lista di vescovi e qualche conferenza episcopale che hanno interpretato in modo totalmente opposto lo stesso documento, il fatto incontrovertibile è che il documento si presta ad interpretazioni contrapposte, per cui il caos è un fatto incontrovertibile. Come ciliegina, Forte ha confermato la volontarietà di Francesco nel tenere questo approccio ambiguo.
Vuole che dica una cosa franca? Lei, e un sacco di altre persone in questa comunità, e altrove, in un angolo della mente hanno perfettamente percepito che nella Chiesa sta accadendo qualcosa di orribile. Come spesso avviene, certe cose sono così orribili che non si vogliono accettare, e le state rimuovendo. Ma nel fare ciò, fate un male prima a voi stessi, e poi al vostro prossimo.
Ma dai Fabrizio!
Adesso arriviamo alla psicologia incoscia per affermare che ci può essere una e una sola chiave di lettura al tutto (anche agli stessi fatti). Che il disastro è incontrovertibile e incontestabile e chi non lo ammette (psicolabile o meno che sia) fa il male di tutti…
Con altrettanta franchezza ti dico (parafrasando il principe): Ma mi faccia il piacere!
Vabbè, Bariom, torna pure a guardare i cartoni animati. La rimozione è evidente anche nella tua risposta di poco fa: Beatrice ti ha scritto una serie di cose, una fonte sola era meglio lasciarla perdere (Valtorta), ma altre erano perfettamente valide. Tu hai liquidato tutto dicendo che era un teorema, tranne due cose banali e invarianti rispetto all’attualità. Ti ho chiesto cosa fosse un teorema: solo la Valtorta? O pure la citazione di Ratzinger? O quella di San Vincenzo di Lerino? O altro? E tu l’hai chiusa in battuta. Non è la prima volta: non insisto perché non serve, ma è evidente che quando si arriva su certi punti caldi eviti di proseguire. Non è neanche il pretendere di avere _una sola_ chiave di lettura: è pretendere di averne però una. Invece certi punti non li affrontate proprio, o ci girate intorno.
PS “Psicolabile” non è un termine che ho usato, né vi ho alluso, né l’ho pensato. La rimozione è una cosa che può capitare a tutti.
I cartoni animati non riesco a guardarli più per mancanza di tempo (era uno sfottò o sbaglio?)
Il teorema come tu m’insegni non sta nelle citazioni delle fonti, ma come citazioni e fonti si mettono assieme a dimostrazione di un …teorema appunto.
Mi chiedevi quale era il teorema? Non risulta evidente? Io poi ho presente altri commenti della stessa Beatrice e non è difficile fare 2+2…
Si è vero psicolabile l’ho usato io.
La rimozione capita a tutti, ma tu hai assunta non a fatto occasionale, ma a motivazione con relativa reprimenda.
Ti saluto… vado a guardare un film (o è cosa da minus habens appena meglio dei cartoni animati?)
“(o è cosa da minus habens appena meglio dei cartoni animati?)”
No. I cartoni animati, poi, li guardo pure io (quando ho tempo).
Fabrizio Giudici:
…considerazioni da revisore dei conti
(le tue)
(o da fariseo)
Detto da te si può considerare un complimento.
A Fabrizio Giudici. Non voglio certamente mettermi sopra il Prefetto della CdF, ma mi sembra che lui stesso non sia così lontano dal testo visto l’interpretazione che ne dà attualmente. Qual è il punto che rovina tutto? Il rigore con il quale il papa spiega cos’è la coscienza retta e formata? Ho detto pure che un testo va letto nella sua coerenza interna e, se non pretende di essere una Summa, anche nella sua coerenza esterna. Cioè, non posso estrapolare una frase dalla totalità di un testo, e neppure dal contesto che un testo riconosce. Questo è buona intelligenza (ermeneutica) dei testi!!! E per dei cattolici abituati a dare valore alla Tradizione, questo dovrebbe essere capito da tutti. Se prendiamo solo le parole del Vangelo che parlano dell’ultima Cena, non abbiamo il Messale dell’Eucaristia cattolica, né del primo secolo né del II, né di nessun secolo di cristianità. Ma c’è un contesto nel quale si inseriscono le parole del Vangelo che riguardano l’Eucaristia. Che VoiceoftheFamily, che ho citato dietro suggerimento di un altro amico del blog, chieda pubblicamente al papa di ritirare A.L. o dia le dimissioni perché lo faccia il successore, solo perché non trovano in una singola frase di A.L. quello che avrebbero trovato tranquillamente nel resto del testo, oppure non trovano esattamente la formula che li avrebbe rassicurati, mi sembra molto curioso, forse (chiedo scusa) da persone non troppo all’altezza, sicuramente stressate (per me il testo è buonissimo, ma comunque, per chi non lo apprezza, non è un pronunciamento ex cathedra, non è una Costituzione di un Concilio Ecumenico. Si può ragionare tranquillamente, anche se per qualcuno con dolore o apprensione. Un po’ di fede in Dio che guida la sua Chiesa, le forze degli inferi non prevarranno!)