Amanti perché amati

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di Costanza Miriano

Lavorando a Rai Vaticano e facendo ogni mese uno speciale sul tema della misericordia è da agosto che raccolgo opinioni sul tema. Ne ho sentite davvero parecchie (ascolta, riascolta, scaletta, taglia l’intervista, monta, smonta: quando dico ascoltate lo dico proprio sul serio). Tutte – va be’, siamo onesti, non proprio tutte: molte – mi fanno riflettere, guardare la cosa da un punto di vista particolare, ma nessuna mi ha fatto l’effetto di questo sorprendente libro, Amanti perché amati, di Fra Roberto Pasolini (che è mio prezioso amico e confessore, metto subito le carte in tavola), tau editrice.

Un libretto piccolo ma dal peso specifico molto alto, che non si legge solamente: è fatto a strati come una cipolla, e ogni pagina rimanda a un’altra – biblica – che rimanda a un’altra (ma davvero esiste qualcuno che la Bibbia l’ha letta tutta, dalla prima all’ultima pagina, e la sa anche citare a proposito?). Si legge e si rilegge e ci legge… L’effetto sorprendente è che la prospettiva della misericordia è completamente capovolta: vengono elencate le sette opere di misericordia corporale e le sette spirituali, ma i miseri – gli affamati, gli assetati, gli afflitti – siamo noi, e se siamo capaci di qualcuna di queste opere, a volte, è solo perché a nostra volta le abbiamo ricevute per primi. Solo quando riconosciamo di essere stati amati, gratuitamente, immeritatamente, immotivatamente da Dio, allora siamo capaci di rimandare a un altro un’eco dell’amore ricevuto, “ben consapevoli che non amare gli altri è l’unico diritto che, in fondo, noi cristiani non abbiamo più. Non perché il nostro amore sia indispensabile, ma perché – attraverso il battesimo – il nostro essere amore è inevitabile. Amanti, ormai lo siamo, “perché egli ci ha amati per primi” (1Gv, 4,19).2015-12-08_003617

E così, ogni opera di misericordia a cui siamo chiamati, e a cui ci troviamo a dire di sì, in realtà salva prima di tutto noi, come succede alla samaritana che incontra Gesù al pozzo (Gv, 4, 10): “prendendosi cura di Gesù e della sua sete, dialogando con lui – ma in fondo con il proprio cuore – la donna accede al segreto di ogni opera di misericordia: essere una provvidenza per chi la riceve e una salvezza per chi la compie. Quando offriamo ad altri il conforto di ciò che manca al nostro cuore, permettiamo a Dio di agire come Padre nostro. E il peso della fatica che siamo chiamati a compiere si trasforma nella libertà di abbandonare a terra le nostre reti”. È Dio che sempre ribalta la nostra prospettiva, sempre, in ogni sua parola, in ogni suo intervento nella nostra vita. Accogliere i pellegrini dunque significa aprire il cuore ed essere accolti nel mondo dello straniero; il Signore ci invita sempre ad abbandonare la nostra ansia da prestazione, come Gesù fa con Marta; visitare i carcerati è ricordare la pochissima distanza che libera noi liberi da loro (Paolo parla di se stesso come prigioniero di Cristo).

Il Giubileo straordinario della misericordia, dunque, ci invita a “ritrovare fiducia nella possibilità di essere testimoni d’amore, in qualsiasi luogo la vita ci chieda di essere, andare o restare”, consapevoli che ogni giorno, ogni secondo il Padre ci ama di amore infinito e ci guarda come siamo, miseri e bisognosi di essere aiutati, e solo per questo, forse, capaci di aiutare. La bellezza di questa chiamata speciale all’amore è ricordare che non esiste luogo lontano da lui, luogo nel quale non possiamo dire ancora sì alla nostra chiamata, per quanto sbagliato, stanco, grigio, deludente possa sembrarci. Non esiste condizione di vita che non possiamo trasformare in un monastero interiore, riconoscendo l’amore di cui siamo stati ricolmati e dicendo sì alle nostre circostanze, cercando di lasciare una traccia di ciò che abbiamo ricevuto a chi incontriamo. Buon anno della misericordia, e buon cammino.

5 pensieri su “Amanti perché amati

  1. Gentile Signora, in molti casi l’Amore fluisce con un andare e venire cosi’ come le vibrazione di un diapason: vibrazioni del tutto personali dell’Amore che si effonde proprio per questa sua natura di trovare amore. Penso non sta a me dirle le piu’ comuni frasi: Amore non ricambiato, Amore non corrisposto e quanti sono di noi che conoscono, vivono, o sanno di vite vissute in donazione Amorose a tutte le dimension del nostro sentire interiore e delle sue manifestazioni umane. Persone che hanno donato un Grande Amore mai contraccambiato in questa vita…e non entro nel campo dell’Amore dell’uomo/donna nei campi dello spirito per la Fede. Credo, Religione:Dio, Patria, Famiglia. Conosce anche lei storie di vite di molti santi e’ martiri che per Amore hanno offerto anche se stessi. Un amore terreno non” ricambiato” ma vissuto fedelmente per la Fede di un Amore “ripagato” in modo soprannaturale. Paul.

    1. O come il pulsare del cuore caro Paul… sistole e diastole.
      L’amore di Cristo che fa fluire il sangue (Suo) nel corpo (Suo) della Chiesa e sino all’ultimo capillare più piccolo. Quello più lontano dal cuore pulsante.
      Sino alle estreme periferie del mondo.

  2. Una bella riflessione come recensione Costanza… cercherò il libro.
    Grazie.

    Buona festa dell’Immacolata Concezione a tutti

  3. Johnny

    (ma davvero esiste qualcuno che la Bibbia l’ha letta tutta, dalla prima all’ultima pagina, e la sa anche citare a proposito?).
    Confesso di aver letto la Bibbia dall’inizio alla fine quando mi sono convertito (ormai trent’anni fa).
    Sul fatto di citarla a proposito, beh mi auguro di riuscire a farlo … ogni tanto …
    Anch’io cercherò il libro di Fra Roberto Pasolini …
    Grazie del consiglio.

    1. Paul Candiago

      Signor Jonny, veda se puo’ far sua questa Verita’: La Bibbia e’ Rivelazione Divina per noi sue creature. Parola Eterna di Verita’ e Sapienza Infinita per le sue crature perche’ Rivelataci da Dio stesso come Padre Amoroso e Infinitamente Buono che non si tiro’ indietro, per nostro Amore, a sacrificare sulla croce sul Figlio Gesu’ pur di renderci nuovamente ammessi alla vita eterna. Ora se la superbia umana non vuol capire la sua Legge si continuera’ a brancolare nelle tenebre della follia umanoa come tanti di ubriachi, Lo vediamo giornalmente in pensieri, parole ed opere di moltissima gente e al giudizio personale riceveremo,ognuno, la ricompensa del come abbiamo speso la nostra vita per il tempo propizio alla salvazione che ci fu dato. Buon Natale, Paul

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