Salvare il seme

di Giovannino  Guareschi
“Don Camillo, perché tanto pessimismo? Al­lora il mio sacrificio sarebbe stato inutile? La mia missione fra gli uomini sarebbe dunque fallita perché la malvagità degli uomini è più forte della bontà di Dio?”. “No, Signore. Io intendevo soltanto dire che oggi la gente crede soltanto in ciò che vede e tocca. Ma esistono cose essenziali che non si vedono e non si toccano: amore, bontà, pietà, onestà, pu­dore, speranza. E fede. Cose senza le quali non si può vivere. Questa è l’autodistruzione di cui par­lavo. L’uomo, mi pare, sta distruggendo tutto il suo patrimonio spirituale. L’unica vera ricchezza che in migliaia di secoli aveva accumulato. Un giorno non lontano si troverà come il bruto delle caverne. Le caverne saranno alti grattacieli pieni di macchine meravigliose, ma lo spirito dell’uomo sarà quello del bruto delle caverne […] Signore, se è questo ciò che accadrà, cosa possiamo fare noi?”. Il Cristo sorrise: “Ciò che fa il contadino quando il fiume travolge gli argini e invade i campi: bisogna salvare il seme. Quando il fiume sarà rientrato nel suo alveo, la terra riemergerà e il sole l’asciugherà. Se il contadino avrà salvato il seme, potrà gettarlo sulla terra resa ancor più fertile dal limo del fiume, e il seme fruttificherà, e le spighe turgide e dorate daranno agli uomini pane, vita e speranza. Bisogna salvare il seme: la fede. Don Camillo, bisogna aiutare chi possiede ancora la fede e mantenerla in­tatta. Il deserto spirituale si estende ogni giorno di più, ogni giorno nuove anime inaridiscono perché abbandonate dalla fede. Ogni giorno di più uomi­ni di molte parole e di nessuna fede distruggono il patrimonio spirituale e la fede degli altri. Uomini di ogni razza, di ogni estrazione, d’ogni cultura”.

34 pensieri su “Salvare il seme

  1. Ari

    Stupendo!!! Però si chiama Giovannino…! Si arrabbierebbe molto vedendo questa imprecisione da Lassù! Grazie!

  2. “Ogni giorno di più uomi­ni di molte parole e di nessuna fede distruggono il patrimonio spirituale e la fede degli altri. Uomini di ogni razza, di ogni estrazione, d’ogni cultura”.

    L’è tutta colpa della televisone!!!

      1. Quanto a questo anche dell’invenzione della stampa e di quella della carta di cenci (che costava meno della pergamena e del papiro). E alura? E’ forse meno vero, quel che dice il Cristo di Guareschi, per il fatto che lo stesso avrebbe potuto dire Cassiodoro, o Vespasiano da Bisticci o de Maistre? 🙂

          1. Penso tu abbia ragione. L’idea era di fare il verso ad Alvise quando dice che è sempre l’istess (“sempre la stessa zuppa” o “toujours perdrix”) 🙂

  3. Eligio Garelli

    Mi commuovo sempre leggendo queste righe, infondono in me un penetrante senso di angoscia che subito si muta in speranza… Salvare il seme! Bellissima pagina, un grande scrittore.

  4. Franca 35

    Giovannino Guareschi è uno di quelli che non mi stanco mai di leggere, e sempre mi insegna qualcosa, anche adesso dopo tanti anni. Salviamo il seme e confidiamo nella misericordia di Cristo Signore. Alleluja!

  5. M.Cristina

    Alasdair McIntyre, nel libro “Dopo la virtù”, descrive il momento in cui l’impero romano andava in rovina e sembrava che ogni forma di civiltà (come allora era conosciuta) andasse in rovina, e il mondo sembrava dovesse cadere in preda delle popolazioni barbare:
    “Un punto di svolta decisivo in quella storia più antica si ebbe quando uomini e donne di buona volontà si distolsero dal compito di puntellare l’imperium romano e smisero di identificare la continuazione della civiltà e della comunità morale con la conservazione di tale imperium. Il compito che invece si prefissero (spesso senza rendersi conto pienamente di ciò che stavano facendo) fu la costruzione di nuove forme di comunità entro cui la vita morale potesse essere sostenuta, in modo che sia la civiltà sia la morale avessero la possibilità di sopravvivere all’epoca incipiente di barbarie e di oscurità.”

  6. paolopancio

    No parlava proprio del de quo; Un giorno il Generale De Gaulle camminava in compagnia dello scrittore André Malraux, quando una donna, incrociandoli, lo apostrofò: “Morte agli idioti!”. Il generale si voltò verso Malraux e commentò semplicemente: “Vasto programma…”.
    Ma i spiegare l’umorismo a che ne è privo, Paolopancio, 2015

    1. Paolopancio, per la cronaca (e senza consultare wikipedie) la signora dovrebbe aver detto “Mort aux cons”, che è qualcosa di più forte di “idioti” e quando le ho risposto intendevo proprio sottolineare – educatamente – che la sua citazione mi pareva fuori luogo, diciamo pure offensiva, visto il contesto.
      Mai spiegare l’educazione a chi non ce l’ha.

  7. paolopancio

    a proposito della salvezza della vostra Fede il de mattei su corrispondenza romana – il cui link compare di fianco al vostro post su Campariedemaistre – posta oggi un pistolotto, delirante oserei dire, di un sedicente vescovo del Kazakhstan e ve ne riporto i brani più succosi: “Certuni Nunzi sono nell’ambito della Chiesa universale dei propagatori del liberalismo e del modernismo…………… . Invece di diffondere la fede con zelo, di proclamare coraggiosamente l’insegnamento di Cristo, di mantenersi saldi nella difesa della Verità e della morale, i Vescovi, nelle loro Conferenze episcopali, si occupano spesso di questioni che nulla hanno a che vedere con i doveri dei successori degli Apostoli…………….. E’ del tutto evidente come, al momento della nomina di numerosi Vescovi ed anche di Cardinali, si tenga talvolta più conto dei criteri dettati da una certa ideologia, nonché degli imperativi dettati da gruppi molto lontani dalla Chiesa………………Non è forse superfluo ricordare ai nostri fratelli Vescovi la dichiarazione di una loggia massonica italiana, datata 1820: «…………. I seminaristi diventeranno così preti con le nostre idee liberali, poi diventeranno vescovi con le nostre idee liberali. Noi non accarezziamo false speranze. Non faremo mai del papa un massone. Ma i vescovi liberali, che opereranno nella sua cerchia gli proporranno nel governo della Chiesa delle idee, che ci saranno favorevoli ed il papa le applicherà».”
    Forse il pericolo per la vostra Fede non è tanto il mio relativismo quanto il complottismo da romanzo d’appendice, da sciampista – perdonate lo snobismo – di alcuni vostri fratelli nella Fede; perché la roba sopra riportata è sciatta persino per la sceneggiatura di un film hollywodiano.

    1. Alessandro

      chiunque abbia una decente conoscenza dell’orbe cattolico contemporaneo e dei contenuti della fede cattolica si avvede che ci sono presbiteri e Vescovi e Conferenze episcopali che si discostano dal Magistero della Chiesa, contribuendo gravemente a confondere i fedeli e ad insidiare la salvezza delle loro anime. Questo è un dato di fatto, non una fantasia delirante, e non c’entra niente con il complottismo da romanzo d’appendice.

      Tuttavia le flagranti e perniciose mancanze di molti pastori non esonerano il fedele dalle sue responsabilità: ogni fedele deve sapere che la più micidiale minaccia alla sua Fede non viene dall’esterno ma dall’interno, dal proprio cuore che si rende a grado a grado più docile alle attrattive a peccare che agli impulsi della Grazia, sviluppando un habitus vizioso che può portare alla perdita della Fede. Perché se è vero che la tentazione a peccare può irrompere dall’esterno, è altrettanto vero che il peccato personale, per esistere, necessita di una adesione personale del proprio intelletto e della propria volontà alla tentazione sopraggiungente.
      Quindi, prima regola per non perdere la Fede non è discettare sulla intemeratezza della Fede altrui ma sorvegliare il proprio cuore; curarsi anzitutto di rimuovere la trave che ingombra il proprio occhio quand’anche fosse vero (come è vero) che le travi tormentano anche gli occhi di taluni Vescovi.

      1. Matteo

        A volte mi chiedo perché perdo tempo a leggere i commenti di certe persone. So già che scrivono cacchiate. Eppure li leggo, forse il programma è più vasto di quanto pensasse deGaulle…

        @alessandro credi di aver chiarito qualcosa? Domani avrai la stessa domanda riformulata con parole diverse dalle stesse persone. Ovviamente…

        1. Ma la domanda posta da altra persona è “nuova” domanda e non si può rispondere a questo ho già risposto ad altri…
          Tra tutti, qualcuno può avere sincerità di cuore nel porla e una risposta gli è dovuta.

          Se poi qualcuno continua imperterrito a porti sempre gli stessi quesiti, si, forse è tempo perso… 😉

      2. @ Alessandro 😉

        Giacché come Cristo ci insegna:

        «Siete anche voi così privi di intelletto? Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può contaminarlo, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va a finire nella fogna?». Dichiarava così mondi tutti gli alimenti. Quindi soggiunse: «Ciò che esce dall’uomo, questo sì contamina l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l’uomo».

        Marco cap. 7

  8. paolopancio

    L’Amministratore pare non apprezzare il mio intento provocatore perché ho ardito 1) riprendere un post di De Mattei, che esiste è cattolico è legionario di Cristo e ha un suo blog 2) riportare il virgolettato di un Vescovo Emerito, Jan Lenga, che esiste è cattolico ed è emerito 3) associare le posizioni sulla difesa della Fede del De Mattei e del Lenga a quelle di Guareschi; e tutto ciò perché “la butterei in caciara”: spero, with the due respect, che la provocazione di cui sarei responsabile riguardi il mio commento sarcastico e non le parole del Vescovo che, insieme a quelle del De Mattei, rimangono disponibili a tutti, cattolici o no tradizionalisti o no amministratori o no, su Campariedemaistre.

    1. admin

      Allora mi faccia capire:
      legge un articolo su Corrispondenza Romana, seguendo un link di Campari de Maistre però viene a romp…. a commentare qui da noi.
      Perché?
      Comunque su Corrispondenza Romana, non so se ha notato, c’è un recente articolo di De Mattei molto, molto, critico (diciamo) nei confronti de La Croce e del nostro amico Mario Adinolfi.
      Ah ecco forse voleva essere solidale con Mario. Grazie, riferirò.

  9. flavio

    Guareschi ‘l sarìs da studièr a scola cme Dante e Manzoni.

    Guareschi andrebbe studiato a scuola come Dante e Manzoni.

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