Chi ha paura delle Sentinelle in Piedi?

Dopo la pubblicazione del post sui fatti di Lecce ci sono giunte segnalazioni di situazioni analoghe su tutto il territorio nazionale, a volte con provocazioni anche molto pesanti. Ci domandiamo perché dà tanto fastidio chi in silenzio, senza striscioni, senza slogan, senza provocare,  legge un libro in piedi in strada? Chi ha paura delle Sentinelle? Chi vuole impedire alle Sentinelle in Piedi di vegliare?
Chiunque sia sappia che il silenzio non si può spegnere!   

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90 veglie in soli 10 mesi, migliaia di persone nelle piazze, centinaia di incontri sul territorio e almeno 12 veglie previste per il mese di giugno. Cresce senza sosta la rete delle Sentinelle in Piedi che da Nord a Sud vegliano in silenzio per chiedere la tutela della libertà di espressione messa in discussione dal Ddl Scalfarotto, già approvato dalla Camera e ora al vaglio del Senato, e cresce anche l’ondata di contestazioni minacciose di chi vuole zittire le coscienze.

I primi pesanti episodi si sono registrati lo scorso autunno, a Bergamo, quando gruppi attivisti Lgbt insieme ai centri sociali non si sono limitati a insultare le sentinelle ma hanno anche lanciato dei fumogeni alle persone che vegliavano immobili e silenziose, poi è stata la volta di Trento dove 200 contestatori si sono infilati tra le fila delle Sentinelle in Piedi provocandole, insultandole e minacciandole con cani di grossa taglia, in una vera e propria contro-manifestazione organizzata. Non è andata meglio a Perugia il 29 marzo e a Verona, dove per tutta la durata della veglia i contestatori, anche in questo caso organizzati, hanno coperto di insulti le Sentinelle in Piedi. Poi è stata la volta di Siena, dove durante la prima veglia dello scorso 20 giugno c’è stata molta tensione perché un gruppo di contestatori attivisti Lgbt si è infilato nello schieramento delle sentinelle in modo provocatorio. Infine, ultimo in ordine di tempo ed altrettanto grave, il caso di Lecce, sabato scorso. Anche in questo caso una vera e propria contro manifestazione era stata organizzata per disturbare e impedire la veglia silenziosa delle Sentinelle in Piedi con insulti, scherni e disturbi di ogni genere.b

Come abbiamo detto e ripetuto più volte questi episodi non fanno che confermare quello che andiamo denunciando da mesi: se infatti oggi si viene accusati di omofobia e pesantemente contestati solo stando in silenzio, cosa accadrà domani se la legge dovesse essere approvata?

Non solo. Questi episodi non sono che il risultato del grande inganno che questa legge alimenta: la presunta contrapposizione tra omosessuali ed eterosessuali. Una contrapposizione che non esiste. Le Sentinelle in Piedi si rifiutano di incasellare le persone in base all’orientamento sessuale, poiché non è questo aspetto a costituire l’integrità della persona. Dietro la rivendicazione di presunti diritti negati, le lobby Lgbt si arrogano il diritto di parlare a nome di tutte le persone omosessuali o transessuali, senza considerare che tra queste c’è chi è del tutto contrario alla pretesa di diritti declinati in base all’inclinazione sessuale.

Vorremmo poi rimarcare un fatto: in questi episodi di grande tensione le Sentinelle in Piedi non hanno mai reagito alle provocazioni, agli insulti, alle aggressioni, questo perché noi non scendiamo in piazza per odio verso qualcuno, bensì per amore verso tutti e per amore della verità, per questo sappiamo che chi ci contesta, anche con una violenza inaccettabile, non è altro che una vittima di questo sistema che ci vuole tutti asserviti al pensiero unico. A loro diciamo: aprite gli occhi. Se fossimo davvero “omofobi” nell’accezione che voi date a questo termine, ci sarebbero omosessuali e gay a vegliare con noi?

Non possiamo poi evidenziare con una certa dose di inquietudine l’atteggiamento delle forze dell’ordine in alcune città. A Trento, a Siena, a Perugia e a Lecce nessuno ha impedito ai contestatori di avvicinarsi alle Sentinelle in Piedi fino e di minacciarle molto da vicino. Questo crea sconcerto. Noi organizziamo le nostre veglie comunicando con largo anticipo agli organi competenti le modalità e i tempi della nostra mobilitazione, e la legge dovrebbe garantire il normale svolgimento della stessa, invece in più di un caso non è stato così. Ci chiediamo cosa sarebbe successo se, per esempio, qualcuno avesse disturbato o interrotto una manifestazione a favore della legge sull’omofobia? Come avrebbero reagito le forze dell’ordine?E l’opinione pubblica?

Sempre a livello istituzionale poi, siamo rimasti sconcertati nell’apprendere che il Sindaco di Siena, Bruno Valentini, dietro sollecitazione del consigliere del Pd Katia Leolini, ha annunciato che intende procedere ad una revisione del regolamento comunale per evitare che in futuro le Sentinelle in Piedi possano nuovamente vegliare in Piazza del Campo. Secondo il consigliere Leolini ( qui il link della seduta, al minuto 1:52:30) la veglia delle Sentinelle in Piedi avrebbe “espresso contenuti di natura politica e ideologica, in particolare contro i matrimoni gay”. In realtà la nostra è una mobilitazione contro il ddl Scalfarotto, ovvero la cosiddetta legge “sull’omofobia”, un testo che viene presentato come necessario per proteggere persone con tendenze omosessuali da atti di violenza e aggressione e nulla avrebbe a che vedere con i matrimoni gay. Quanto dichiarato dalla Leolini mette invece in luce la verità che noi andiamo denunciando da tempo: che questo provvedimento non è fatto per proteggere le persone da aggressioni o violenze, per questo basta già il nostro ordinamento giuridico, e bensì ha, questo sì, un impianto fortemente ideologico in quanto punta a fare da apripista ai matrimoni gay. La Leolini con le sue parole dunque conferma da un lato che il ddl in questione è del tutto strumentale e dall’altro evidenzia che esprimere parere contrario ad una legge non è più un’opinione bensì un atto “politico e ideologico” da delegittimare prima e proibire poi. Probabilmente questa opinione ci varrà una denuncia e una condanna se questa legge dovesse passare. Il testo infatti, non ci stancheremo mai di ripeterlo, non spiega cosa si intenda per omofobia e dunque anche le opinioni potrebbero diventare reato.

Anche in questo caso dunque ribadiamo quanto sia necessaria e urgente la nostra azione di veglia, che non si ferma di fronte alle contestazioni anche violente, e nemmeno alle ingiustizie di chi legifera. La libertà d’espressione è troppo preziosa per non scendere in piazza.

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I prossimi appuntamenti

  • Sabato 7 giugno a Perugia in Piazza IV novembre alle 16.00

  • Sabato 7 giugno a Piacenza in Piazza Cavalli alle 17.30

  • Domenica 8 giugno a Varese in Piazza Monte Grappa alle 17.30

  • Venerdì 13 giugno a Trento in Piazza Battisti alle 18.00

  • Venerdì 13 giugno a Messina in Piazza Cairolo alle 18:00

  • Sabato 14 giugno a Parma in Piazza Garibaldi alle 11.00

  • Sabato 14 giugno a Busto Arsizio in Piazza S. Maria alle 17.30

  • Sabato 14 giugno a Brescia in Piazza Vittoria alle 17.30

  • Sabato 14 giugno a Catania in Piazza Università alle

  • Domenica 15 giugno a Verona in Piazza dei Signori alle 17.30

  • Domenica 15 giugno a Cremona in Piazza Duomo alle 21.00

  • Sabato 21 giugno a Modena in Piazza Grande alle 18.00

Su facebook: Sentinelle in piedi

info@sentinelleinpiedi.it

57 pensieri su “Chi ha paura delle Sentinelle in Piedi?

  1. Giusi

    Il commento di Adinolfi: mi ha colpita questo inno alla tolleranza!

    “Lo spirito degli Lgbt lo racconta bene un trans pugliese anche piuttosto noto: scrive che le Sentinelle di Lecce erano “duecento coglioni” e si rammarica di non essersi unito ai contestatori per “dare fuoco uno per uno” ai partecipanti alla veglia silenziosa di lettura. Parole che sono lì, leggibili. Parole che raccontano il carico d’odio. Parole che spiegano cosa cova sotto la cenere.”

    LGBT, QUEL CARICO D’ODIO
    di Mario Adinolfi

    Per ultime, le Sentinelle In Piedi. A Lecce la contestazione violenta di ieri a donne, uomini, anziani e giovani che silenziosamente in piedi, leggendo un libro, provavano a far valere un punto di vista, un’idea, è stata la dimostrazione che un punto di non ritorno è stato raggiunto. Una squadraccia di una cinquantina di militanti Lgbt è stata inviata a impedire la manifestazione, a irridere i partecipanti, a insultarli, a provocarli. Molte Sentinelle leggevano in piedi Voglio la mamma e mi ha scritto uno dei responsabili del movimento silenzioso: “Non ho mai visto tanto odio verso un libro come per Voglio la mamma”. Già.

    Ho imparato a conoscerlo, ormai, quel carico d’odio. Ho fatto ormai quaranta presentazioni di VLM in giro per l’Italia e so che adesso cominciano a considerarci insopportabili. E’ forse colpa nostra quel che è accaduto a Lecce: abbiamo innalzato il livello dello scontro, l’abbiamo portato dove loro non credevano mai che sarebbe arrivato, a sinistra e nei santuari della cultura laica. Quando siamo arrivati a presentare VLM all’Università di Roma è scattato un allarme rosso: basta, questi non devono più parlare. Credevano di arrivare all’approvazione della legge Scalfarotto rapidamente e con l’applauso di tutti, come è accaduto con il divorzio breve in prima lettura alla Camera. Invece abbiamo rialzato la testa, abbiamo osato parlare e persino scrivere. Così all’università sono venuti non a contestare i contenuti di VLM, ma a dire: voi qui non potete parlare. Era accaduto prima a Costanza Miriano in un’università privata, la Luiss. Hanno considerato intollerabile che VLM arrivasse in un’università pubblica, alla facoltà di giurisprudenza addirittura, a discutere le conseguenze aberranti della Scalfarotto. Hanno provato con la prepotenza ad intimidirci. Ma, attenzione, c’è una novità: noi non ci faremo intimidire.

    E così dall’università siamo passati al cuore delle istituzioni, abbiamo parlato all’interno del Consiglio regionale della regione più rossa, la Toscana, anche lì portando la copertina rossa di Voglio la mamma, dove c’è scritta la parola “sinistra”. Non ce l’hanno perdonato, altra gazzarra di qualche decina di aspiranti silenziatori di idee altrui. Ci hanno seguito anche alla presentazione successiva, a Empoli, dove però non hanno calcolato il peso e la determinazione dei duecento che hanno affollato il teatro Shalom. Abbiamo fatto mezzanotte e loro, stanchi di aspettare fuori per inscenare la gazzarra, alle undici hanno ripiegato gli striscioni e se ne sono andati. Non sanno resistere. Noi sì.

    Noi sappiamo che se un potere come quello di Facebook si arroga il diritto di dirci cosa possiamo scrivere e cosa no, cancellando come è capitato un capitolo di VLM da questo profilo, noi resistiamo e reagiamo. E poi loro sono costretti a chiedere scusa e il capitolo censurato torna lì, più letto e dunque più forte di prima. Leggete VLM come atto di resistenza. Leggetelo gratis qui su Facebook, leggetelo in ebook scaricandolo da Amazon.it o acquistate le vostre copie cartacee ordinandole a adinolfivogliolamamma@gmail.com che ormai in libreria ci boicottano e invece così siete sicuri di ricevere e leggere VLM comodamente a casa.

    Leggete VLM come hanno fatto alcune delle Sentinelle ieri a Lecce, che non a caso è stata la prima tappa fuori Roma del tour di Voglio la mamma. Abbiamo gettato quel seme, due mesi fa. Ne è nata una pianta rigogliosa e non lo hanno sopportato. La modalità volgare con cui è stato impedito alle Sentinelle di svolgere la loro manifestazione è stata raccontata dai media in maniera ignobile. Repubblica scrive di un “flashmob” degli Lgbt, il quotidiano di Puglia parla di “scontri di piazza”, altri di “contromanifestazioni”. Repubblica ha anche una galleria fotografica “simpatizzante” con gli Lgbt. E se fossero state cinquanta Sentinelle ad andare a irridere una manifestazione Lgbt? Cosa avrebbero scritto quei quotidiani? Avrebbero parlato di “flashmob”? O avrebbero raccontato una “aggressione omofoba” alla manifestazione Lgbt? Potete scommetterci. Sapete bene come sarebbe andata.

    Lo spirito degli Lgbt lo racconta bene un trans pugliese anche piuttosto noto: scrive che le Sentinelle di Lecce erano “duecento coglioni” e si rammarica di non essersi unito ai contestatori per “dare fuoco uno per uno” ai partecipanti alla veglia silenziosa di lettura. Parole che sono lì, leggibili. Parole che raccontano il carico d’odio. Parole che spiegano cosa cova sotto la cenere.

    Chiedo ai colleghi giornalisti di tenere gli occhi bene aperti e raccontare la verità. La verità di quel vedono, perché ieri e in altre occasioni non l’hanno fatto.

    Chiedo formalmente ai senatori del Partito democratico Luigi Zanda, Giorgio Tonini, Francesco Russo, Bruno Astorre, Mauro Del Barba, Roberto Ruta e Mario Tronti (che si definì “marxista-ratzingeriano”) di cui conosco il livello cristallino di onestà intellettuale di impedire l’approvazione di una legge liberticida come il ddl Scalfarotto, ricalcato su una legge francese che ha permesso l’arresto e la detenzione di manifestanti come le Sentinelle con l’accusa folle di “omofobia”, il cui antipasto è nella violenza delle contestazioni liberticide di questi giorni.

    Chiedo a chi mi legge di resistere, di dotarsi di Voglio la mamma come strumento di resistenza, di partecipare alle iniziative della galassia di sigle e movimenti che stanno operando per sensibilizzare la cittadinanza, sperando in una reductio ad unum che possa portare a rendere visibile tutto quanto è stato fatto fino ad oggi.

    Chiedo di avere la forza di continuare, anche se è faticoso, anche se si pagano prezzi altissimi. Il tour di VLM continua. Prendiamo l’aereo. Domani ci si trova al Centro sociale di Ploaghe, in Sardegna, alle 19. Vediamo se il loro carico d’odio ci vola dietro fino a lì. Forse no, credo di no. Loro non hanno ali.

  2. sen

    Quello che manca nei preti al giorno d’oggi è lo slancio, un obiettivo vero, il vero senso della vita, la realizzazione in Dio; la parrocchia diventa un luogo di lavoro i cui impegni non sono così tanto allettanti; e così diventa oppressivo portare avanti una parrocchia. Non si può lamentare il parroco per il troppo lavoro che ha, perchè i laici fanno ben oltre (ed hanno le giornate di 24 h come loro). Perchè ci chiedono di essere (e per primi vogliamo esserlo noi) famiglie cristiane esemplari, e quindi dobbiamo educare i figli in senso civico e in senso cristiano, dobbiamo portare avanti la casa, dobbiamo lavorare; poi ci chiedono di essere protagonisti e conduttori di una Chiesa vecchia e obsoleta, quindi dobbiamo far parte del consiglio pastorale, fare gli educatori o i catechisti, partecipare alle riunioni parrocchiali, diocesane e di unione pastorale seguire i lavori che si devono fare in parrocchia… E la fede dei laici come si alimenta? Con i parroci che per primi sono loro stessi vuoti?
    Non è la fede che si perde nell’ultimo cassetto in mezzo a mille faccende e a mille cianfrusaglie. La fede il parroco l’aveva già persa quando ha accettato di arrancare in una parrocchia, il cui scopo è quella di “andare avanti”, di sopravvivere. Manca uno scopo, manca la voglia di cambiare e di crescere nella Chiesa; manca una chiesa capace di rinnovarsi, di cambiare sistema, di aprirsi agli altri.

    1. @sen, non credo sia del tutto corretta la tua visione…

      Chi alimenta la Fede dei parroci? Certamente Dio, il loro rapporto con Dio, con Cristo, il loro essere seriamente coinvolti nei Sacramenti che amministrano, la loro partecipazione (che non è solo il celebrare) l’Eucarestia… il loro attaccamento alla preghiera e alla Parola di Dio, il loro non sentirsi “arrivati” nella fede perchè hano fatto una precisa scelta. Il loro affidamento a Maria.

      Se togliamo “parroci” e mettiamo mariti, mogli, padri e madri di famiglia, chi alimenta la loro (nostra) fede? LE STESSE COSE…

      Certo anche un santo parroco, un santo prete o padre spirituale (che non è detto siano la stessa cosa e la stessa persona), aiutano tantissimo, ma tolto il preciso ministero che ci consente di cibarci del Corpo di Cristo – vero alimento per la nostra fede – e quello che ci dà l’incommensurabile dono del perdono dei peccati, del nostro cammino e della nostra crescita nella fede siamo direttamente responsabili.

      Hai mai pensato quanto un Comunità parrocchiale, che non “succhi” solo la vita ad un singolo prete predendendo che sia poi sempre santo, perfetto, disponibile (a mille esigenze diverse), mai stanco, mai assente o distante, irreprensibile, quanto, dicevo, una comunità possa aiutarlo nel suo cammino di conversione e santità?

      Non scordare che sono anche loro uomini, con i loro limiti e le loro debolezze e pure le loro crisi di fede…
      Il tuo parroco non è come (pensi) dovrebbe essere? Fattene carico, fatti a lui prossimo… forse non è tuo parroco per caso (anzi certamente non lo è per caso).
      Anche Mosè ebbe bisogno che Aronne e Cur sostenessero le sue braccia, innalzate a Dio perché la vittoria arridesse al Suo Popolo.

  3. Mammaoca13

    ” Alice disse:”che razza di assurdità!”. È la Regina subito grido’: “tagliatele la testa!”( le solite parole che diceva quando era arrabbiata)” – L.Carroll.

    Ormai chi sostiene l’ovvio , il naturale, è diventato il nemico da annullare , anche se manifesta in silenzio..e silenzio è l’amore e la fatica di chi giorno dopo giorno si impegna per far crescere e proteggere la propria famiglia !

    “Il mondo è pieno di cose ovvie che nessuno si prende mai la cura di osservare.”
    Arthur Conan Doyle, Il mastino dei Baskerville, 1902

  4. L’ha ribloggato su Busecae ha commentato:
    Leggete il pezzo e gli eventi su cui ragiona e poi ditemi chi sarebbero gli intolleranti, i violenti, gli anti-democratici, i sediziosi ed i pericolosi per l’ordinamento democratico?
    Chi chiede ed ottiene il permesso per stare insieme un’ora a leggere silenziosamente in piedi oppure chi gli vomita addosso insulti?
    Avanti avanti, ditemelo.
    La violenza per ora è solo verbale ma che già rasenta il fisico con cui si scagliano contro le Sentinelle in Piedi mi ricorda eventi e persone del secolo addietro che non voglio nominare esplicitamente ma cui son certo arriverete anche voi. Purtroppo non sono i violenti che rappresentano il pericolo maggiore ma i sedicenti “democratici” che nelle istituzioni piegano ed alterano leggi e regolamenti per impedire manifestazioni di questo tipo. Chi non la pensa come loro non deve avere neppure la possibilità di stare in silenzio. Come a dire che non deve esistere, che deve essere rimosso dalla vita pubblica. Molto 1984, complimenti.

  5. Giusi

    Alzano il tiro:

    Voglio la mamma
    13 min ·

    In questo video irridono, insultano, dicono che VLM è scritto da un fascista, discriminano sulla base della conformazione fisica. Il tutto impacchettato nel loro caos glamour “alla Platinette”. Firmato: circolo Mario Mieli e locale LGBT per eccellenza, Muccassassina. Padre Maurizio Botta dicono che ci fanno anche questo perché adesso cominciano ad avere paura. Per la paura sbagliano anche la dizione: VLM sta per Voglio la mamma, non per Viva la mamma che è una canzone (bella) di Bennato. Costituite i vostri circoli VLM, dotatevi delle copie del libro (potete chiederne a adinolfivogliolamamma@gmail.com che è la stessa email dove potete annunciare la costituzione del vostro circolo sul territorio), scaricatevi l’ebook da Amazon.it o leggetelo gratis su questa pagina, condividendola e facendola conoscere ai vostri amici avendola ben evidente sul vostro profilo: scegliete il modo, ma fate resistenza con noi. Spieghiamo loro che il mondo che lasceremo ai nostri figli non è quello caotico e dall’insulto libero, contrastante con ogni regola di ragione, che per denaro e potere voglio costruire loro. Anche per questo ci danno dei fascisti, ma i fascisti sono loro. Noi continuiamo. Il tour di VLM continua: oggi alle 19 il libro viene presentato in Sardegna, al Centro sociale di Ploaghe (Sassari). Restiamo uniti e vinciamo, nonostante le loro stupidaggini cantate. Uniti siamo più forti di qualsiasi mucca assassina.
    Muccassassina All Stars & Doppelganger: HELP!
    Video realizzato dal Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli in occasione del 17 maggio 2014: Giornata Mondiale contro l’omofobia e la transfobia. Grazie …
    youtube.com

    1. Giusi

      Nella mia imperizia tecnologica cronica il video non si era caricato. Lo metto qua

  6. Meno male! Valentini e Leolini hanno scoperto che Siena è sull’orlo del baratro e che bisogna intervenire tempestivamente. La Martinella chiama a raccolta le milizie cittadine intorno al carroccio. E chi è il nemico? Gli Unni che hanno divorato dal di dentro il Monte dei Paschi (fondato nel 1472), i Vandali che hanno saccheggiato l’Università (che già funzionava nel 1240), i Goti che stanno per portarsi via l’Enoteca Italiana (nata solo nel 1933 ma era la prima manifestazione che riuniva tutta la produzione vitivinicola nazionale).

    No, bambini, avete sbagliato. Per svegliare dal letargo questa manica di ottusi manutengoli dei poteri occulti ci voleva l’OMOFOBIA! Quello sì, che è un rischio grave per la città.

  7. P.S. A giudicare dalla foto che ha messo nel suo profilo facebook, la consigliera PD al comune di Siena Katia Leolini passa una certa parte del suo tempo a guardare il soffitto della sala consiliare
    https://it-it.facebook.com/photo.php?fbid=194558634066233&set=a.134253916763372.1073741827.134243190097778&type=1&theater

    Oltre che guardarlo, dovrebbe provare a LEGGERE quel che c’è scritto (…e provare a capire cosa vuol dire)

    «Uno popolo che goda la libertá, quanto piú la vuole usare tanto manco la gode» (Francesco Guicciardini)

  8. ….sono tre anni e mezzo (circa) dalll’inizio del blog. Blog sulla salvificità del matrimonio, (cattolico) e su quanto sarebbe bene che le mamme stessero a casa (economia permettendo) che fossero il sostegno amoroso e accogliente della famiglia tradizionale. Ci sono state alcune polemeiche in Italia e all’Estero, la Miriano e la sua famiglia hanno addirittura subito minacce, il libro però ha avuto successo, poi c’è stato un altro,libro (di successo anche quello) sul sacrificio fino alla morte dell’ homo familiaris. Ad un certo punto, senza che nulla intanto sia sostanzialmente cambiato nel mondo che ci circonda che è restato lo stesso turpe volgare e vile e ignorante mondo utti (salva tamen la eventuale dignità e onestà vera o presunta di qualche umano) dove tutti noi (colleghi di blog) stiamo vivendo da una terntina di anni (di media) che sta succedendo? Sembra che in questi ultimi tempi le persecuzioni contro i cristiani stiano diventando sempre più feroci, La intollerenza (anticattolica) diventa più intollerante che mai. Gli omosessuali e le loro cricche (chiedere a Joe Turner) stanno piano piano prendendo il sopravvento e il diavolo è impegnato a tempo pieno per disintegrare la famiglia. Un certo Scalfarotto(sic!) sta preparando un disegno di legge che metterebbe in pratica il bavaglio ( o comminerebbe anni di carcere ) a chi fosse intenzionato a prender posoizione favore della famiglia naturale e ossasse denunciare lo scempio antropologico messo in atto dagli omosessuali (con grave scandalo anche per i bambini dentro e fuori la scuola) (preservativi mostrati in classe, insegnanti travestiti da donne o da uomini etc.)
    E’ così che il blog, che era nato da un discorso apologetico sulla bellezza e ilo valore del matrimonio (cattolico) è si è fatto il luogo della puntuale denuncia della sequela delle perversioni e dei delitti e delle stragi di embrioni delle maialate mondiali in primis dell’ideologia gender e omosessuale e dgli affituari di uteri e lori istigatori e seguaci.
    I tempi sono cambiati?

    1. Non è la tua Alvise una analisi (per quanto sommaria…) del tutto peregrina.

      Non ho molto tempo ora, ma per risponderti in una battuta: forse i tempi sono cambiati, forse una cosa è chi propone e un’altra chi commenta (che a volte tanto commenta che monopolizza e “monotemizza”), forse sono solo due faccie della stessa medaglia… o stessa moneta (forse…).

    2. Giusi

      I tempi si sono imbarbariti. Si fa fatica non solo a parlare ma pure a stare zitti.

    3. Giusi

      Che poi Alvise tu irridevi alla bellezza del matrimonio cattolico e non prendi posizione sulle persecuzioni. Non capisco che vuoi. In realtà non ti sta bene niente.

    4. Giancarlo

      Alvise, che nel mondo sia in atto un’autentica guerra contro la chiesa cattolica ed i cattolici è un fatto, nessuno s’inventa niente mi pare. Giusi non fa altro che mettere all’attenzione di tutti noi le emergenze scottanti che vengono alla ribalta ogni giorno: sono tantissime. Ma questo non è colpa né di Giusi né di chi commenta. Giusi fa benissimo a proporre sempre nuovi spunti di riflessione e chi vuole commentare sia lasciato libero di commentare. Non è la prima volta che si invoca una velata censura.

      Se qualcuno preferisce dormire e fare sogni d’oro, si accomodi. Ma non pretenda che gli altri facciano altrettanto.

    1. Giusi

      Io posto perchè non li cerco, mi arrivano. Credo di fare un servizio. Se non è così avvisatemi che smetto!

      1. Giancarlo

        Giusi, fai benissimo a postare i link interessanti, se in tema con l’articolo. Del resto, se, in seguito ad una tua segnalazione, non si sviluppa nessuna riflessione, comunque il link non arreca nessun disturbo, mi pare. Se invece nasce una discussione, allora non fa altro che arricchire le persone che vi partecipano. Dov’è il problema?

        1. Il problema sta (a mio giudizio e Giusi sa benissimo che non è un fatto personale, né che mi riferisco principalmente a lei che pure è certamente attivissima …) che molti degli articoli, qui pubblicati, hanno un preciso tema che andrebbe sviluppato e approfondito (sempre che lo si ritenga interessante) stando appunto in tema…

          Alle volte vi si rimane, anche con apporti di link, copia-incolla e quant’altro e il discorso si amplia… a volte si esce del tutto dal seminato e ogni articolo diventa un “contenitore” (che rischia di esser “contenitore vuoto”) di ogni cosa, con l’unico comun denominatore di essere in “tematica religiosa” o di attualità.
          Per la verità questo succede anche quando ci si “avviluppa” in discorsi quasi “personali”…

          Ogni tanto tornare al “ma qui di che si parlava?”, non farebbe male, ma questo vale per tutti, compreso il sottoscritto.
          Come ho detto, la questione esula da Giusi o non Giusi 😉

          1. Giusi

            Si beh questo succede ma penso che sia in qualche modo inevitabile. A volte si sono sviluppate discussioni interessanti pure andando fuori dal seminato… A volte accade che dei post apparentemente non hanno successo, in realtà, perlomeno parlo per me, ci si sente talmente appagati dalla lettura che non si sente l’esigenza di commentare.

            1. Hai ragionissima Giusi.
              Infatti alla fine non é che si possa imporre una regola ferrea, ne avrebbe senso farlo…
              Come in tutte le cose un po’ di discernimento e senso della misura. 😉

  9. “It will be impossible for the rights and duties associated with marriage to be conferred in any way other than a legally recognised union between a man and a woman”

    Il parlamento Slovacco approva una modifica alla Costituzione: il matrimonio è tra un uomo e una donna. Punto.

  10. Giusi

    L’IRRICEVIBILE DOCUMENTO POLITICO DEL GAY PRIDE
    di Mario Adinolfi

    Oggi c’è a Roma il Gay Pride. Al di là dei carrozzoni e delle carnevalate, c’è un documento politico di richieste leggibile sul sito della manifestazione. Gli Lgbt chiedono la legge cosiddetta antiomofobia (legge liberticida che renderebbe processabile l’autore di un libro come Voglio la mamma), il matrimonio omosessuale e la conseguente omogenitorialità (con figli nati nel caso dei gay da procedure come l’utero in affitto e comunque sopprimendo la figura materna: vogliono negare ai bimbi per legge il diritto ad avere una mamma), il “riconoscimento dei poliamori e delle relazioni aperte come differenti forme di affettività che ciascuna e ciascuno di noi può scegliere liberamente” (perché come è logico, se salta il matrimonio tra un uomo e una donna bisogna tutelare pure le attruppate a tre, a quattro, a otto). Tutto questo con una richiesta di premessa: un welfare che “superi radicalmente l’attuale impostazione familista”, dunque meno soldi alle famiglie “normali” che tirano avanti la carretta e crescono i figli, per dirottarli su non si sa bene quale formula di tutela e a quali soggetti, basta che si “superi radicalmente” un welfare che sostenga i papà e le mamme, come se mai questo tipo di welfare si sia realizzato in Italia. La famiglia italiana naviga nell’oro, superiamo “radicalmente” il “welfare familista”, massì. Tutta questa massa di stronzate è contenuta nel “documento politico” del Roma Pride che va in scena oggi a Roma. Per questo mi imbufalisco quando mi danno dell’omofobo. Io non combatto gli omosessuali, non ho alcun fastidio per la loro inclinazione e quello che fanno sotto le lenzuola è affar loro. Io rivendico il diritto di combattere politicamente un’impostazione sbagliata, caotica, irrazionale, prepotente e discriminatoria che se dovesse affermarsi genererebbe un mondo peggiore per i nostri figli. Genererebbe l’obbrobrio della compravendita dei gameti e dei bambini oltre che lo sfruttamento delle donne e l’umiliazione della maternità nelle procedure di utero in affitto, la negazione di diritti fondamentali dei bambini come quello a conoscere la propria origine biologica, la negazione per legge al diritto ad avere una mamma, la frantumazione di una società basata sulla famiglia sostituita da una società composta da generici “poliamori”, la definitiva desertificazione di prospettive di welfare che aiutino la famiglia dove un papà e una mamma si fanno carico faticosamente di crescere figli e spesso di sostenere disabili e anziani non autosufficienti, dirottando le già scarse risorse verso chissà quale destinazione.

    Da una parte papà e mamma con la loro solitaria fatica quotidiana per crescere figli e far andare avanti una famiglia, dall’altra i “poliamori” e gli uteri in affitto. Dovete scegliere. Quando vi diranno di nuovo “ma che male c’è se due uomini vogliono sposarsi”, rispondi che due uomini possono fare quello che vogliono, ma matrimonio e famiglia sono parole serie, che raccontano la fatica contemporanea e di centinaia di generazioni passate. Per questo noi difendiamo il senso delle parole.

    Siamo radicalmente alternativi al documento politico presentato dal Roma Pride, rivendichiamo il diritto a dirlo, i circoli VLM sul territorio faranno conoscere questa piattaforma di richieste messe nero su bianco e spiegheranno perché la contrastano. Non è omofobia, è battaglia politica. Riteniamo sia nostro diritto lottare, almeno quanto è loro diritto farlo. A scegliere, però, devono essere gli italiani: non qualche sentenza surrettizia della magistratura. Siamo certi che gli italiani nella stragrande maggioranza rifiutano in blocco la paccottiglia ideologica del Roma Pride e, come si è dimostrato ovunque e da ultimo in Francia, la sinistra che dovesse dare loro spazio è una sinistra destinata al tracollo. Ci rifletta bene Matteo Renzi, che non a caso gli organizzatori del Roma Pride tirano per la giacchetta. Quella roba lì è irricevibile. Quel documento politico spiega cosa chiede una piccola lobby peraltro frastagliata e rissosa al proprio interno che ha consentito a qualche omosessuale di costruirci sopra una carriera. La spiegazione è chiara. La nostra risposta anche.

        1. Giancarlo

          Quando mi fermo a riflettere sulla differenza tra noi e loro… sorrido ed un senso di pace m’invade.

          Noi siamo gli “uomini di buona volontà”, siamo i babbi e le mamme del mondo, siamo coloro danno un futuro ed una speranza a tutti. Loro sono i maledetti che hanno rifiutato il progetto di Dio, incapaci di procreare a causa del loro vizio, chiusi nel loro egoismo disperato e nauseabondo.

          La differenza tra noi e loro sta nella scelta di campo. Noi dalla parte giusta, loro dalla parte sbagliata. Noi destinati alla vittoria, loro alla sconfitta. Per sempre.

          Si, quando mi fermo a riflettere sulla differenza tra noi e loro… sorrido…

  11. Giusy:

    “Tutto questo con una richiesta di premessa: un welfare che “superi radicalmente l’attuale impostazione familista”, dunque meno soldi alle famiglie “normali” che tirano avanti la carretta e crescono i figli, per dirottarli su non si sa bene quale formula di tutela e a quali soggetti, basta che si “superi radicalmente” un welfare che sostenga i papà e le mamme, come se mai questo tipo di welfare si sia realizzato in Italia.”

    Ma “che superi radicalmente l’attuale impostazione familista” non vuole dire dare meno soldi alle famiglie “vere” per dirottarli verso gli omosessuali, come interpreta furbamente Adinolfi. Vuole, credo, dire, casomai, (e questo è il punto da discutere, soprattutto dal punto divista economico, è vero)) riconoscere alle unioni omosessuali gli stessi diritti che alle famiglie. Questo, (e non altro che questo) il senso di quel “superi radicalmente”. .

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