Vent’anni, single e affetta da depressione post partum: questa è la drammatica situazione di una mamma di Bradford, in Inghilterra, che il giorno di Santo Stefano ha scritto un annuncio su Internet per mettere in vendita suo figlio di soli 4 mesi. L’annuncio, comparso su una delle più grandi piattaforme di compravendite esistenti, ha messo in allerta molti utenti del sito che hanno chiamato la polizia e i servizi sociali. La donna è stata immediatamente rintracciata e a nulla sono valse le sue proteste e le sue giustificazioni, i bambini sono stati dati in affido temporaneo ad altre famiglie. Pietro Vernizzi de IL SUSSIDIARIO ha chiesto un parere a Costanza Miriano.
“E’ giusto togliere il bambino alla madre inglese che ha scritto un annuncio online per metterlo all’asta, ma è un paradosso che nello stesso tempo sugli embrioni sia consentito fare di tutto, dalla sperimentazione scientifica alla selezione prenatale”. Lo rimarca la giornalista Costanza Miriano, autrice dei libri “Sposala e muori per lei” e “Sposati e sii sottomessa”, commentando la notizia della madre inglese di Bradford che ha pubblicato un annuncio sul portale Gumtree per vendere il suo figlio di quattro mesi per 150mila sterline. La polizia e le assistenti sociali hanno deciso di togliere il neonato alla madre, che soffriva a quanto pare di depressione post partum.
Miriano, in che senso ritiene che dietro a questa notizia ci sia un paradosso?
E’ giusto togliere il bambino a una madre che lo mette all’asta, anche se non conosco nello specifico tutti i dettagli di questa storia. Ma se fosse una madre che sceglie di affidare il figlio a chi se ne può occupare meglio di lei, purché non per un guadagno, in fondo non sarebbe una decisione così folle. Anche questa notizia di cronaca dovrebbe però farci riflettere sul fatto che la vita dei bambini è sacra fin dal concepimento. Se si considera solo l’Italia, le cifre sull’aborto e sulla pillola del giorno dopo sono comunque impressionanti. Nel corso della trasmissione “La Zanzara” su Radio 24 ho detto che una madre che ha concepito deve tenere il suo bambino perché è una persona. Sono rimasta stupita per le polemiche che ne sono seguite, in quanto mi sembrava di avere detto una cosa ovvia: che la libertà di una persona finisce dove incomincia quella di un’altra.
All’origine tanto del fatto della madre inglese quanto dell’aborto c’è innanzitutto un problema di solitudine da parte delle donne?
Sicuramente. Infatti la vera sottolineatura non è che le madri che concepiscono vadano costrette a tenere il bambino, quanto piuttosto che la società sia costretta ad aiutarle. Bisogna veicolare la consapevolezza che quel bambino è un bene per tutta la società, anche da un punto di vista soltanto economico perché sarà quello che pagherà le nostre pensioni. E magari, chissà, quell’embrione potrebbe diventare un grande pittore o un medico che scoprirà un rimedio contro il cancro.
E’ questo ciò che ci dimentica?
Sì, passa l’idea che se una donna resta incinta è soltanto un problema suo e che deve quindi vedersela da sola. Dunque c’è certamente una grande solitudine della quale siamo tutti responsabili. Forse in parte con la rivoluzione sessuale le donne hanno ottenuto questa libertà in cambio di solitudine. Vogliamo autodeterminarci in ogni scelta e questo comporta inevitabilmente un po’ di isolamento.
In Cina la politica del figlio unico ha prodotto 400 milioni di aborti e quasi 200 milioni di sterilizzazioni forzate. Una società come quella cinese è davvero diversa dalla nostra?
Una differenza fondamentale esiste, ed è la mancanza di libertà delle famiglie cinesi. Per fortuna in Occidente nessuno impedisce a una coppia di avere quanti figli vuole. Di sicuro però neanche in Italia esiste una cultura favorevole alla vita. La stessa Cina sta valutando di modificare la politica del figlio unico, perché si è resa conto che sta andando verso il suicidio demografico e quindi anche economico. Esistono Paesi sui quali pesa la condanna internazionale, mentre poiché non si può rinunciare a fare affari con la Cina, nessuno osa alzare la voce o minacciare sanzioni economiche contro Pechino. Alla fine ciò che muove le prese di posizione della comunità internazionale è una valutazione economica, non morale.
Secondo il demografo Gian Carlo Blangiardo, se si considera la vita dal concepimento anziché dalla nascita, nelle società occidentali l’aspettativa di vita cala drasticamente. Lei che cosa ne pensa?
Esseri che si affacciano alla vita non hanno poi il privilegio di viverla. Bisogna lottare per difendere il valore della vita e avere il coraggio di diffonderla. Le prime vere vittime dell’aborto sono le donne, anche se l’arma che si usa sempre per difendere l’interruzione di gravidanza è l’autodeterminazione. Si censurano così le sindromi post-aborto e le ferite che questo dramma lascia. Le teorie del genere, dell’emancipazione sessuale e della liberazione dimenticano completamente qual è il vero bene della donna, che è accogliere la vita.
(Pietro Vernizzi)
L’ha ribloggato su Luca Zacchi, energie rinnovate e rinnovabilie ha commentato:
Intervista a Costanza Miriano
I bambini sempre i bambini…mi batto tanto per lasciare loro un mondo più pulito e qualche volta mi inffiamo un po’,anzi divento bollente:anche in Italia ci sono tanti bambini che sono stati comprati da madri straniere costrette a venderli iahime!Ma gli italiani\e che li hanno comprati chi li ha denunciati?Come mai?E le assistenti sociali che fanno ?Spiegatemelo per favore.
una delle tante ragioni che mi spinge ad aiutare il centro aiuto alla vita sono le parole che dici tu, Costanza. grazie!
Cielomare, in Italia c’è una legislazione fin troppo pesante per quanto riguarda le adozioni, non penso che non ci siano controlli stretti su “compravendite” di bambini!
Come fai a sapere che ci sono tutti questi bambini comprati da madri straniere? Dove hai trovato la notizia? La fonte?
…e comunque com’è che è illegale vendere un figlio da parte della madre depressa post-partum e non è illegale comprarlo da parte di Elton John & company? società schizofrenica….
Secondo me la tua è una domanda chiave, Maria Cristina, brava! Mi piacerebbe fosse fatta pubblicamente (tipo le famigerate 10 domande di Repubblica per intenderci) invitando i principali paladini intellettuali o scientifici del pensiero gender, pro-aborto, femminista, liberal ecc.ecc. e poi politici, psicologi e sociologi e persone autorevoli del mondo della comunicazione. Non lo intendo in modo polemico o astioso. Credo davvero che sia una domanda che porta i nodi al pettine, come si suol dire.
Concordo. C’è troppa disinformazione sulla questione, troppi “no perchè no” e “sì perchè sì”.
Solo che è più comodo mantenere lo status quo che più o meno mette d’accordo tutti e non soddisfa nessuno…
Troppo OT? (Se sì prego Admin di censurare senza pietà 🙂 )
Non chiamatelo Olocausto
Giornata della Memoria.
Secondo lo standard dell’ipocrita mediocre, stavo per acquietarmi la coscienza con i passaggi rituali d’uopo di questo giorno: un post mattiniero su Facebook con la foto del bimbo ebreo del ghetto di Varsavia con le mani alzate (magari accompagnata da una frase ad effetto di Primo Levi), ascoltare almeno tre volte nell’arco del pomeriggio “Beautiful that way” cantata da Noa, ed in serata concludere guardando per l’ennesima volta “Schindler’s list”, andando a nanna con gli occhi lucidi.
Poi però ho pensato ai milioni di cadaveri ammassati da un sistema industriale intriso d’ideologia mortifera.
Alla strage silenziosa perpetrata per anni nell’indifferenza di una società resasi complice del male per non essersi scomodata a difendere la Verità.
Alle innumerevoli vittime scientificamente selezionate per l’estinzione perché nemmeno considerate persone, ma rifiuti indesiderati.
Allora sono rimasto sconcertato nel constatare come tale mentalità d’annichilimento mi sia contemporanea.
E no: non sto parlando di ebrei, ma di bambini uccisi nel ventre della propria madre.
C’è un tempo per ogni cosa. Oggi è’ il giorno della memoria! E senza dimenticare tutto il resto, facciamo un po’ di silenzio.
Cara Rosanna, proprio perché c’é un tempo per ogni cosa, il giorno della memoria è il tempo esatto per ricordare tutti i genocidi, poiché come ha detto lei, non bisogna dimenticare tutto il resto. Ma il ricordo statico di un dramma, per quanto commosso, rimane sterile se non induce a riflettere seriamente sulle dinamiche che hanno portato alla tragedia, così da poterne individuare l’eventuale riproposizione e denunciarla al fine di scongiurarne il ripetersi. Il paragone è volutamente provocatorio perché la situazione è terribilmente attuale: basti pensare ai rinnovati tentativi d’imporre il silenzio che si stanno perpetrando anche ai giorni nostri… Cambiano le tattiche, ma non la strategia; possono cambiare le vittime ed i carnefici, ma il Male rimane tale ed è sempre all’opera finché l’uomo vi collabora, anche solo tacendo la Verità.
Quando ho finito di leggere il commento, mi è salita una grande rabbia. Non so in realtà per cosa: se per l’indignazione per un paragone così… estremo, paradossale, assurdo (non saprei nemmeno come definirlo), oppure perchè, in effetti, sento che c’è veramente qualcosa di giusto, e di terribilmente inquietante.
Tuttavia, non posso condividerlo.
Non posso condividerlo perchè sono ancora convinto (o forse mi illudo) che ci sia ancora qualche donna che non considera il suo bambino un “rifiuto”, ma che sia sinceramente convinta che abortire sia la scelta migliore per lei e per suo figlio, o quantomeno la meno peggio. Sono ancora convinto che ci sia almeno una donna a cui pesa abbandonare così presto suo figlio, senza aver potuto nemmeno una volta abbracciarlo, stringerlo, per cui l’aborto non è una semplice scelta di comodo, ma l’unica scelta possibile.
Ed è in rispetto di anche solo unica donna che io non posso condividere un commento che la definisca “di mentalità d’annichilimento”.
“Gli si avvicinò e disse:
– Davvero tu vuoi distruggere insieme il colpevole e l’innocente? Forse in quella città vi sono cinquanta innocenti. Davvero tu li vuoi far morire? Perché invece non perdoni a quella città per amore di quei cinquanta? Allontana da te l’idea di far morire insieme il colpevole e l’innocente! Il giudice del mondo eserciterà forse la giustizia in modo ingiusto?
Se trovo cinquanta innocenti nella città di Sodoma, – gli rispose il Signore, – per amor loro perdonerò a tutta la città.” (Gn 18) (lungi da me l’idea di perdonarli, era per rendere l’idea)
gli è che,però,alla fine distrusse Sodoma e pure Gomorra….
Ma salvò i giusti.
Toppa: non ne scampò nemmeno uno. Lot ne uscì prima obbedendo, Lot perì uscendo e non obbedendo
Purtroppo la prima vittima della “mentalità di annichilimento” è proprio l’ipotetica donna di cui lei parla…
E merita di essere condannata per questo? Di essere accomunata ai nazifascisti?
Clockwork, escluso l’impossibile (cioè che lei non sappia leggere) quel che resta (e che per quanto improbabile, deve essere la verità) è che lei stia usando uno “straw man argument” (http://costanzamiriano.com/2014/01/09/straw-man/#more-9505) per buttarla in cagnara.
Dove sta scritto che qualcuno vuole condannare quell’ipotetica donna o accomunarla ai nazifascisti (o ai comunisti, se è per questo… anche loro di ebrei ne hanno fatto fuori qualcuno…)?
Evidentemente allora, ciò che mi sembrava elementare non lo è.
Ma per prima cosa, ti prego di non darmi del lei, non lo voglio, né lo do.
Poi, se ricordo bene, la definizione del trucco dell’uomo di paglia è quello di prendere un punto marginale o un corollario della tesi avversaria a demolire quello per demolire la tesi. Io ho dato per scontata la validità della tua testi, ergo non sto usando nessun uomo di paglia.
Ancora, mi dispiace se appare che io voglia “buttarla in cagnara”: questa non è assolutamente la mia intenzione, anzi. Di solito tento di contenere i toni dei miei post in una calma pacatezza, ma non sempre mi riesce. Perciò, posso solo dire che mi dispiace.
Infine, dulcis in fundo, il punto principale.
Il discorso è partito da questo frammento di commento “Allora sono rimasto sconcertato nel constatare come tale mentalità d’annichilimento mi sia contemporanea.”, poi io ho affermato che non si può fare di tutta l’erba un fascio, affermando che, ci fosse anche solo una donna diversa, non possiamo dire che la società di oggi sia paragonabile alla mentalità nazi-fascista (o ideologia, secondo un termine che a me piace poco ma leggo sempre più spesso qui). Tu hai replicato: “Purtroppo la prima vittima della “mentalità di annichilimento” è proprio l’ipotetica donna di cui lei parla…” facendo intendere che le prime che si sottomettono alla “mentalità di annichilimento”, alla politica pro-abortista sono loro, coloro che richiedono l’aborto stesso. E’ contro questo che sono in rivolta, al considerare tutti coloro che fanno richiesta di aborto un blocco unitario contro cui lottare.
@Clockwork:
Ricordi male: uno “straw man argument” è una tesi che una parte in una discussione attribuisce all’altra parte, malgrado quest’ultima non l’abbia sostenuta, e mi pare che senm_webmrs abbia fatto tana.
Ma diversa in che senso? Se proprio non si vuole tenere il bambino si può partorire anonimamente in ospedale e darlo in adozione senza ucciderlo. In che senso potrebbe rientrare tra i giusti una donna che uccide il proprio bambino? Mi sfugge.
Giusi: lascia perdere. Ci sono cascata già io in un ingavinamento con lui e non se ne ece più. Ha ragione Viviana. E, se rispondeva al mio commento sotto il suo… avrei lasciato scrito così: “Stavolta non ci casco!” ;-
@Admin e @senm_webmrs: Uh, forse ho capito cosa intendete. Scusate, non è stato intenzionale: rileggendo, mi sono accorto che forse io e senm_webmrs abbiamo dato due diversi significati al termine “vittime” senza intenderci l’un l’altro – e quindi sono caduto nell’uomo di paglia. Pardon ancora.
@Giusi: in effetti è contraddittorio, te lo riconosco. E non posso nemmeno dire che tale donna sia giusta. Ritengo semplicemente solo che non sia giusto accusare una donna, che io credo fermamente esista, che sente già il peso straziante delle proprie scelte. Ovviamente lungi da me con questo giustificare la politica pro-aborto o chi abortisce.
.Clockwork:
.
…parli bene, come sempre, ma vieni ascoltato male!
Dove si comprano le tue orecchie?
Dal Metzger a Monaco di Baviera. Nel giorno della Memoria c’è la promozione,due al prezzo di una. Orecchie al grattè, orecchie saltate al cerum, orecchioni in crema di fiocc, orecchiette all’ateista relativista, orecchie da mercante e orecchie a lu dito (piatto sardo con dito).
Meglio tornare dall’orologiaio.
Sempre sotto zzero
Per voi LIRReverendo
Clockwork, senza polemica (davvero!) ma per quanto riguarda la frase “sono sinceramente convinto che abortire sia la scelta migliore per lei e per suo figlio, o quantomeno la meno peggio”… mi spieghi quale sarebbe per un bambino la scelta peggiore del non nascere? Qui è tutto l’equivoco, che la vita di per sé non è vista come un bene assoluto, ma solo la vita a “certe” condizioni.
Ci può essere ingenuità, confusione, paura o tutto quello che vuoi, ma anche dietro alle donne che abortiscono mosse da una presunzione di bene si insinua la stessa, identica, mentalità d’annichilimento. Qui non si parla dei sentimenti dei singoli, ma della mentalità attorno al problema, che include tutti noi e dentro la quotidianità delle tante piccole cose correlate.
Di Olocausto ce n’è uno tutti gli altri son nessuno (armeni, holodomor, curdi, Tibet, Pol Pot, milioni di aborti………)
… grandi conche chiuse (derivanti da doline fuse assieme) sul cui fondo si apre un inghiottitoio. (http://www.treccani.it/vocabolario/foiba/)
Aggiungi anche : i bambini che muoiono di fame, la grande bara che è’ diventata il mediterraneo, i gulag sovietici, i campi di concentramento dell’ex jugoslavia. Potremmo andare avanti, purtroppo, raccontando di stragi e di genocidi all’infinito. E la colpa è dell’uomo che ha voltato la faccia dall’altra parte. La nostra salvezza rimane nella memoria che ci deve far dire ” mai più “
Società schizofrenica, ideologica, illogica o semplicemente ipocrita (http://www.treccani.it/vocabolario/ipocrita/)
Andrea: se oggi è la Giornata della Memoria, per non dimenticare, credo che il tuo commento sia tuttaltro che OT.
“Per non dimenticare perché non accada mai più”: frase ormai imparata a memoria? Ok, ci sto, e per questo faccio mia soprattutto la seconda parte… “perché non accada mai più”. Non posso non pensare, come hai sottolineato tu, ai bimbi uccisi nel grembo materno. Non solo a loro ma anche alla legge che in Olanda condanna i bimbi già nati e nati “male” secondo il mondo odierno, perché handicappati. Già che ci sono: smettiamola di chiamarli “diversamente abili… è una vera offesa. Non è bello “handicappati”? Allora invalidi… Ne ho conosciui tantissimi e a molti di loro da’ fastidio essere chiamato “diversamente abile”… Alcuni di loro si sentono presi in giro.
Altro tasto: i genocidi dopo l’olocausto non sono finiti e in alcune parti del mondo (sempre troppe!) si uccide con troppa facilitò, si tortura, si perseguita. Non solo per motivi di fede. Da anni in Cina le donne, anche se in avanzato stato di gravidanza, subiscono violenti aborti, rischiando la loro vita ed i casi di mortalità non sono stati pochi.
Chi non ama la vita nel grambo materno, secondo me, non la ama in qualsiasi forma essa sia, anche se cosidetta “normale”.
Inciso: di solito si preferisce Shoah, ad Olocausto, e non mi si venga a dire che la differenza è una sottigliezza.
In secondo luogo, vorrei far emergere anche un altro volto della Cina: quello dei migliaia, se non milioni, di bambini e ragazzi che non esistono, che non hanno nome, che non vanno a scuola, che lavorano e muoiono sui campi anche solo per una malattia così stupida che basta un vaccino, alla nascita, per scongiurarla.
Clockwork: personalmente preferisco “olocausto” perché, come ho detto sopra, mi riporta alla mente che gli olocausti sono tuttora presenti. Il termine “shoa”, senza nulla togliere al termine stesso e alla memoria, mi fa’ pensare a qualcosa passato, legato solo al momento dei campi di sterminio di quegli anni. Mi sembra più restrittivo, tutto qui.
Le donne cinesi costrette ad abortire le ho “usate” solo come esempio, non volevo scendere nel particolare della Cina, anche perché in tutto il mondo, di cose che bisognerebbe far emergere ce ne sono tantissime… e in un semplice commento non ci stanno tutte. 😉
@Angela: “olocausto” significa, etimologicamente, “tutto bruciato”, “bruciato completamente”, e si dice delle offerte che vengono immolate al divino in una qualsiasi religione. E’ proprio questa connotazione spirituale che io rigetto. E ritengo chiamare quelli che ora avvengono come “genocidi” e non “olocausti”, perchè questo è quello che sono.
Per quanto riguarda la Cina, hai assolutamente ragione, portavo solo alla luce anche il riflesso della medaglia, perchè, appunto, le cose non sono mai così semplici come appaiono 🙂
…Clockwork.
…su la parola olocausto hai perfettamente ragione, è una maniera fuorviante e quasi mistificante e in quanto mistificante offensiva (per le vittime del genocidio) di definire tali vittime “vittime dell’olocausto”.
Parvenza di ragione denoto. Vi siete scordati i forni crematori? Non sono stati bruciati alla dea illuminista?
Il solito pensiero relativista: il cervello é bruciato, ma parlo, quindi sono, anche se non penso.
Abbiamo reso Cartesio un olocausto, ho la sensazione che passeremo ai geniocidi, giusto per finire la Diavolina. Il futuro è nerone.
LIRReverendo
@LIRReverendo: mi diverto a leggere i tuoi post (soprattutto quando li capisco, pure). Anche se non condivido una delle cose che dici, le dici in maniera… “buffonesca” (come un Dario Fo può essere “buffonesco”), e questo mi piace molto.
In ogni caso, è vero, è sempre colpa dei brutti cattivoni relativisti, e Dio ha soltanto dato un “calcetto” perchè tutto si mettesse in moto. Cartesio poveraccio, al freddo così com’è, mi sembra difficile da bruciare. Un buon Kant è stato molto più comodo da prendere e usare come esca.
Speriamo soltanto, in futuro, di riuscire a prendere le nostre cetre dai salici, e cantare a ciò che, sopravvissuto al fuoco, si erge alto a monito degli dei.
Io direi al monito del buon Dio, l’unico.
Pongo una domanda, e chi si arrischia rispondi:
se io e voi siamo qui a poter parlare, non è forse grazie al quel “sacrificio”?
E si prega di rispondere prima che il gallo kant le fatidiche tre volt.
Mi raccomando clockwork non mi svelare, che la zzerro in frigo deve tornare, e dal gulag finir di sognare per evitare di straparlare..
Per te LIRReverendo
.
LIRReverendo:
..scrieva qualcuno (buffonescamente) a proposito dell’idea neo-cattolica che la salvezza oggi sia in Russia:
…è una trovata degli ex del KGB. Si procede a far credere che in Russia i valori della Verità e della Fede vengono rispettati e rivalutati ecc. ecc. Si finanzia segretamente la fronda relativista occidentale. Tutti gli uomini di Lefevbre&c. trasmigrano in Russia, per poter dire la Santa Messa in pace e in latino. Lì giunti, zacc… caricati su un treno e spediti dritti filati in Siberia!
(buona la battuta “prima che il gallo (don Gallo?) kant tre volt!!!)
Nessuno storico ha inteso usarlo in senso offensivo. Questa è stata una valutazione ex post degli Ebrei. E vabbè. Agli ordini. Se si offendono, diremo genocidio.
…sarebbe un po’ come scrivere su una scala antincendio “scala antiolocausto”.
Ma non è per questo che lo ritengono offensivo bensì perchè l’Olocausto indica un’offerta a Dio mentre invece è stato un crimine atroce!
…intendevo con il mio ultimo commentare il commento del vs. collega anticartesiano.
Sì, Giusy, hai ragione, un crimine atroce, non un’offerta!
A dire il vero, il dubbio è se hai tirato a caso o il dilemma hai dipanato. La scaletta esiste veramente, ma…
Anti- (o ante-) [dal lat. ante, ante- “davanti, prima”]. – Pref. che in parole derivate dal latino e di formazione dotta (come anticipare, anticamera, antidiluviano, ecc.) indica precedenza nel tempo o nello spazio.
Detto questo, la scaletta (è ancora visibile, per chi ha il coraggio di andare) ntroduceva al forno crematorio la si può proprio raffigurare come anti Olocausto. grazie, zzero…meno che zzero.
Verbo volant, cartesio restant, ma poco sapiens
Per voi sempre LIRReverendo
Clockwork: “si dice delle offerte che vengono immolate al divino in una qualsiasi religione”…No non in una qualsiasi religione, perché per esempio, nella “nostra” la vita è sacra e mai e poi mai il “nostro” Divino accetterà olocausti. Nemmeno di animali… visto che Gesù è stato Lui la vittima per tutti, crocefisso, non bruciato, ma… Il discorso dei martiri, per non confonderci: non vengono afferti al Divino, ma muoiono per il Divino, proprio per non rinnegarlo.
Oh, mo’ non ricominciamo con gli ingavinamenti… se no chiudo qui, nè! 😉
A proposito dei discorsi che fate sopra sulla ipocrisia della società che ricorda la tragedia l’olocausto:
A me, casomai, mi sembra che siano digià troppo le celebrazioni di tutti i generi ogni anni ogni mese e quasi ogni giorno,ormai, ma se ci mettessimo a fare anche il calcolo di tutte le stragi non ricordate, compresa quella, considerata da voi, di tutti gli aborti che furono e che sono, allora ci sarebbe davvero da perdere il conto…
L’olocausto (cosiddetto) è comunque una delle massime dimostrazioni recenti della efferatezza umana.
Per quanto riguarda più particolarmente l’ipocrisia: “tra’ mene Stricca”!
Non discuto Alvise ma ce ne sono altre altrettanto recenti e altrettanto efferate che non vengono ricordate.
…ricordiamole anche quelle: le stragi di Stalin &, le stragi dei fascisti, dei partigiani, le foibe, quelle della Bosnia, quelle dei missionari nel mondo, dei cristiani uccisi dai musulmani, dei palestinesi uccisi dagli israeliani, degli israeliani uccisi dai palestinesi, dei siriani, dei kurdi, degli indù uccisi dai musulmani, dei musulmani uccisi dagli indù, dei cinesi, dei coreani, dei sud africani, degli algerini uccisi dai francesi…
Te l’ho detto, tutti i giorni stragi, vittime, come i santi del calendario…
Ci dovremo anche battere perché siano tutte ricordate, perché tutte le foglie siano verdi (parafrasando il vs. Chesterton)?
Non capisco perchè venga dato rilievo solo a una
All’inizio degli anni ’30 Stalin trasforma l’Ucraina in un lager a cielo aperto. Tutte le derrate alimentari vengono requisite, l’NKVD, la polizia comunista, incendia i boschi dove la popolazione cerca scampo alle requisizioni forzate, i soldati alle frontiere e la sospensione dei collegamenti ferroviari impediscono agli ucraini di scappare. Dal 1931 al 1933 le vittime della carestia provocata e delle uccisioni di tutti quelli che si oppongono sono stimate tra i 5 e i 7 milioni.
Bene, e infine, per affondare del tutto il questo fangoso nero orribile abisso di male che sa essere il cuore dell’Uomo, quando sceglie le tenebre al posto della Luce, ricordiamo come di fronte a tante stragi, forse tutte Shoah compresa, tanta parte del mondo e dei governanti che sapevano, di quello e questo pasciuto ed evoluto mondo, tanto democratico progressista e progredito, ha voltato le spalle e come le tre famose scimmitte ha chiuso occhi, orecchie e bocca, perché l’importante è che non si rovini il mio orticello (il mio, il tuo, quello di tutti).
E, nessuno si scandalizzi, così fu anche per lo sterminio degli Ebrei e di qualche centinaio di migliaia di persone, che ebree non erano.
A tale proposito consiglio il seguente articolo
http://ccimitalia.wordpress.com/
LIRReverendo
Per ricordare la prossima.
Per te LIRReverendo
Bariom:
…perché in questo mondo ben pasciuto ed evoluto eccetra che te dici in realtà (e questo spiega alla fine tutto):
“Il fondamentalismo relativista omosessualista, abortista, femminista, quello della droga libera, dell’eugenetica e dell’ eutanasia, cristianofobo, anzi direi misocristiano (di odio più che di paura si tratta..) sta preparando la dittatura. I nuovi nazisti stanno preparando la notte dei cristalli….Dovremo scappare in Russia per fare la Santa Messa tra 30 o 40 anni…?
(Pare che in un secolo o meno il mondo si stia rovesciando e nelle terre dove il demonio dominava incontrastato nel comunismo oggi si sta ritrovando la Verità e la Fede che qui scompaiono)”
da un farneticante commento del’altro giorno che nessuno (eccetto me, ovviamente) ha commentato!
Alvise, anche un non-commento può essere un commento.
Sono senza commenti, sto farneticando?
Sempre LIRReverendo
Non voglio trasformare questo blog né altri in una litania continua, ma chiedo di nuovo preghiere: una donna domattina sarà operata alla testa per delle metastasi. La situazione è ormai gravissima. Grazie di cuore!
Preso nota.
Viviana: ormai so che su te ed altri posso sempre contare! Grazie ancora. E’ una donna che sta dimostrando una grandissima fede e serenità, nonostante i medici l’abbiano data per “finita”. Quanti esempi abbiamo come lei!
Durante le operazioni io mi rivolgo sempre a San Giuseppe Moscati il medico santo: lui assiste alle operazioni e guida la mano del chirurgo. Mai delusa. Lo pregherò stasera e domani mattina presto. Molti pazienti al risveglio hanno raccontato di averlo visto.
Allora ti imiterò anch’io; ‘notte a tutti.
Giusi: grazie! Non ci avrei mai pensato, anche se conosco la splendida figura di quest Santo. Smack!
Petizione contro la diffusione della strategia omosessualista e gender nelle scuole:
http://www.prolifenews.it/petizione-contro-la-strategia-dellunar-e-le-direttive-delloms-proteggiamo-bambini/
in svizzera mi sa che non ti daranno retta….
http://reseauinternational.net/2014/01/28/suisse-des-sex-toys-pour-les-ecoliers-de-maternelle-et-de-primaire/
…a proposito di Clockwork, leggo solo ora…
…che vi sembra questo il modo di tenere in conto i suoi commenti?
61Angeloextralarge
28 gennaio 2014 alle 09:35
Giusi: lascia perdere. Ci sono cascata già io in un ingavinamento con lui e non se ne ece più. Ha ragione Viviana. E, se rispondeva al mio commento sotto il suo… avrei lasciato scrito così: “Stavolta non ci casco!”
Non cominciare a fare il difensore dei “deboli” di questo cavolo!
Cavoli a merenda, filosoficamente s’intende
Per te LIRReverendo
Alvise: è comunque maggiorenne e sa diferdersi da solo… 😉
Se all’admin è andato bene il mio commento (daltra parte gli vanno bene pure i tuoi…) di che ti impicci? Ho mai “osato” dire: …che vi sembra questo il modo di tenere in conto i suoi commenti?” rivolgendomi ai tuoi? No! Ci siamo capiti, vero? 😉
n.b.: in fondo in fondo mi vuoi un po’ di bene… lo so! 😀
Hahaha ti ringrazio ma non ho bisogno di paladini. Alcune volte sono un po’ presuntuoso, lo riconosco e faccio mea culpa mea culpa mea maxima culpa.
E non mi illudo nemmeno di ricadere nella casistica di “nemo propheta in patria” perchè non pretendo di dire nulla di intelligente! 😀
Non lo fa per fare il paladino. Alvise appena legge un commento critico lo condivide a prescindere e aggiunge che noi (perchè fa tutta un’accozzaglia) trattiamo male colui o colei che l’ha formulato. Ovviamente il critico può dire qualsiasi cosa, a sbagliare siamo sempre “noi”, questa massa indistinta. In realtà lui commenta sin dai primi tempi del blog e ne dice di tutti i colori e quando qualcuno nuovo si stupisce che venga tollerato allora sì si leva un coro di paladini (me compresa). Che poi non parla nemmeno sul serio, ogni tanto legge i commenti, quando ne trova uno che fa al caso suo, la spara grossa per vedere di nascosto l’effetto che fa…. Si diverte così. Che vuoi fare?
Classico caso di metafonia. Nietzsche dei poveri.
LIRReverendo