Siamo tutti un po’ podalici

ecografia

di Guido Dell’Orto

Recentemente ho avuto la ventura di assistere ad un parto cesareo. Cioè, non è che passassi di lì per caso: effettivamente stavano facendo nascere mio figlio.
Tant’è che mi sono reso conto di una cosa a cui non avevo mai pensato: per il bambino la nascita tramite cesareo è un fulmine a ciel sereno, una cosa che lo coglie completamente impreparato. Invece di tutto il processo, lungo molte ore, nel quale la natura lo prepara a cambiare ambiente, nel caso del cesareo lui è lì bello tranquillo e ad un certo punto arriva uno che gli scoperchia la casa e lo tira fuori ex-abrupto, quasi con violenza, verso un mondo dove tutto gli è estraneo e dove tutto, dal mangiare al respirare, è maledettamente scomodo e complicato. Non ho ancora avuto l’opportunità di chiederglielo, ma credo che debba essere stata una terribile seccatura.
Poi però ho pensato a come una cosa banale come il parto cesareo sia in realtà ciò che fa sopravvivere un bambino che – per un meccanismo naturale che si è inceppato – di suo sarebbe morto. Il discrimine tra morire e vivere: mica roba da niente.

Ecco, mi sembra che questa dinamica accada molte volte nella nostra vita. Centinaia di volte siamo podalici, siamo in una posizione sbagliata che non ci permette di vivere. Siamo girati sbagliati. E – grazie al cielo – prima o poi arriva un chirurgo che ci fa violenza, e senza chiedere il nostro parere scoperchia il nostro orizzonte, genera una rottura e ci tira fuori, causando una terribile seccatura e un istintivo rifiuto. Eppure, proprio quella mossa è ciò che ci salva dalla nostra posizione sbagliata.
Non fa differenza che il chirurgo sia un amico che irrompe nel nostro guscio protettivo, un evento che ci sconvolge la vita o una circostanza triste e dolorosa che ci obbliga a cambiare prospettiva: quel che importa è che queste cose accadono, e che dobbiamo essere grati quando accadono. Anche la più terribile. Perché anche il chirurgo più brutto, col fiato puzzolente e le mani che tremano, alla fine fa la differenza tra chi nasce e chi no.

Bisognerebbe ricordarselo più spesso, in sede di lamento verso le persone o le cose della vita che istintivamente non ci vanno a genio.

fonte: http://carteassorbenti.wordpress.com/

14 pensieri su “Siamo tutti un po’ podalici

  1. Franca 35

    Intanto auguri per il tuo bambino e per voi genitori! Anch’io sono una Dell’Orto e chissà se alla lontana non siamo un po’ parenti. L’esperienza mi ha insegnato che quando meno te lo aspetti uno sberlone piazzato bene ti può cambiare la vita, e non sempre è in peggio, anzi, se riesci a esaminare le cose con un pizzico di saggezza, vedi che è stato un gran bene….Non per niente sappiamo che le crisi, benchè dolorose, alla lunga fanno crescere in consapevolezza e rendono più umili. E sciolgono delle situazion i in cui ci siamo induriti e non vedevamo via di scampo. Ha ragione Alvise: siamo il risultato di vari scoperchiamenti (sempre che ce ne rendiamo conto e non stiamo a piangerci addosso). Ciao e grazie.

  2. 61Angeloextralarge

    Mi unisco agli auguri per il tuo bambno, affinché cresca in età, sapienza e grazia!
    Questo post mi fa’ pensare ai tanti parti, a volte quotidiani, che viviamo, a volte come protagonisti principali, a volte come comparse e a volte come chirurghi. Nessuno dei tre casi credo, sia indolore. Ma tutto concorre al bene per coloro che amano Dio… e considerata l’infinita misericordia che Egli ha, anche per chi non crede il Lui… 😉

  3. Per fortuna si può nascere “podalici” anche senza l’intervento di un chirurgo o senza cesareo. Non che la posizione non presenti complicazioni e rischi, ma oggi il cesareo è molto in voga perché i medici non vogliono complicazioni e tranne in rare eccezioni o specifici ospedali, tutto il “procedimento” e gestito “pro struttura” più che “pro madre” o “pro nascituro”… ma questo è un altro discorso (o no?).

    Che dire poi di chi – come il sottoscritto – è nato “piegato in due” (non ricordo il termine tecnico), presentandosi al mondo con un bella… “faccia da culo” 😉 😀

  4. shoesen

    Da sempre sono combattuta tra il credere che tutto (accadimenti piacevoli e non) sia frutto dell’intervento divino ed il credere che tranne in casi eccezionali gli eventi soprattutto quelli spiacevoli siano l’effetto del nostro libero agire o del loro corso naturale (es. Le malattie). Ultimamente mi piace optare per la seconda prospettiva. Sta a noi poi affidarci al sostegno di Dio per meglio sopportare le nostre croci.
    A proposito dei parti cesari, pensare che ci sono donne che lo scelgono senza che ve ne sia particolare necessitá!

  5. mamalifed

    Anche a me vedere nascere la mia prima figlia ha aperto la mente sul senso profondo della vita.
    In generale, da quando sono padre mi trovo a riflettere sulla paternità di Dio e … mi sembra un lavoro veramente duro!

      1. …ma per Uno che se le canta e se le suona non dovrebbe aver senso parlare di fatica, volevo dire.
        Diciamo solo che il fatto che Lui ci abbia voluto creare, con annessi e connessi, rimane un MISTERO DELLA FEDE che rende inutile ogni ulteriore considerazione.

  6. Eccomi di nuovo tra voi, scusatemi ma WordPress ultimamente mi causa non pochi problemi. E’ quello che ripeto spesso a chi conosco mentre si lamenta delle piccole cose di ogni giorno: ” Guarda che è meglio ringraziare e basta “.

  7. riflettendo

    Non tutti gli scoperchiamenti avvengono per farci del bene. Spesso avvengono per errore, talvolta perfino per odio.

I commenti sono chiusi.