Lettera ad un amico omosessuale

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di Costanza Miriano

Caro Fabio,

avrei voluto scrivere caro amico omosessuale, ma perché dovresti essere definito dal tuo orientamento? Io non mi definisco mai eterosessuale, e mi offenderei se qualcuno lo considerasse il mio tratto distintivo. Quindi non vorrei offenderti, chiamandoti omosessuale. Tanto meno userò la parola gay, che vuol dire contento, e mi sembra un modo un po’ disonesto di definirsi, come se gli altri lo fossero di meno. Quanto ad altri sinonimi più all’antica, apprezzo il coraggio di alcuni, per esempio di quelli del Foglio, nell’usarli, ma tu sai quanto ti voglio bene, e quanto rispetto la tua sensibilità, quindi li censurerò.

Comunque, dicevamo, caro Fabio, e fin qui ci siamo. Perché tu davvero mi sei caro. Capisco che tu abbia sofferto per arrivare a definirti omosessuale. Capisco la sofferenza che hai letto negli occhi dei tuoi, e a volte nella curiosità o nel disprezzo di alcune persone. Ma chi di noi non ha sofferto per diventare grande? Per scegliere cosa tenere di quello che aveva ricevuto e cosa buttare via? Per fare i conti con gli errori e le mancanze degli altri? Per la non accettazione, per le cattiverie, gli sgarbi, il cinismo, le falsità? Credi di essere stato solo, ad avere avuto questi privilegi?

L’essere umano è una cosa complicatissima, è un mistero, noi siamo un mistero a noi stessi, ed è una pia illusione piallare asperità e oscurità degli uomini, illuminarne lati oscuri, imbrigliarne imprevisti a colpi di legge.

Ti chiedo scusa se a volte ti sei sentito giudicato da me, è qualcosa di cui dovrò rendere conto, ma d’altra parte sappi che io giudico spesso, e non solo te. Devo correggermi, e non lo farò perché c’è una legge, ma perché ci sto lavorando.

A questo punto però vorrei che anche tu fossi onesto con me. Perché credi che ci sia bisogno di una legge contro l’omofobia? L’Italia è oggettivamente uno dei paesi più tolleranti al mondo. Quello che fai in camera da letto non è reato – e ci mancherebbe. La coppietta di uomini che voleva sposarsi è salita sul palco di Sanremo, lo spettacolo più nazionalpopolare che ci sia, guardato da nonnette e bambini. In ogni fiction c’è sempre l’amico omosessuale intelligente e simpatico, mai cattivo, perfido, disonesto. Se vuoi comprarti una casa con un tuo amico vai da un notaio e ve la cointestate. Se venissi picchiato per strada, e grazie al cielo non ti è mai successo, gli aggressori verrebbero puniti, qualunque sia il motivo che li muove. Qualunque fosse la discriminazione, la violenza, l’offesa alla tua dignità, il nostro codice già ti fornisce abbondanti strumenti di difesa (con in più la già esistente aggravante per motivi abietti) .

Sai bene, te l’ho raccontato, che a scuola, lo posso testimoniare da mamma e da rappresentante di classe, si fanno delle vere e proprie catechesi contro le discriminazioni, per la diffusione delle teorie di genere. Le vogliono i ministeri per le pari opportunità e quello per l’educazione.

Mi resta ancora da capire in cosa tu venga discriminato. Io, come anche molti pensatori dentro e fuori la Chiesa, rifiuto le gender theories, e in questo caso sono io, o meglio, i miei figli che vengono discriminati.

Non capisco davvero a cosa serva questa legge, cosa davvero ti manca.

Ho una paura. Tra i tanti rischi che comporta l’affermazione delle teorie di genere, e sono davvero tanti, ma non riguardano te, Fabio, ce ne è uno che mi sta particolarmente a cuore. Non vorrei che un giorno io potessi essere fuori legge se mi trovassi a dire che i bambini hanno bisogno di un padre e di una madre, di un maschio e di una femmina. Non vorrei che questa legge fosse propedeutica a una proposta sui matrimoni omosessuali, e soprattutto sulle adozioni.

Questo no, non puoi chiedermelo. Puoi anzi devi pretendere rispetto, tutela, astensione dal giudizio. Ma non puoi pretendere che neghiamo la realtà, e cioè che  non difendiamo i bambini da questo rischio: essere cresciuti da due genitori dello stesso sesso, essere privati del confronto con uno dei due sessi, che non sono orientamenti culturali, né caratteristiche accessorie, ma i due cardini profondissimi della struttura dell’essere umano. Tutti noi ci siamo formati in parte somigliando in parte negando la somiglianza al genitore del nostro sesso, e confrontandoci con quello dell’altro sesso, pietra di paragone. Tutti noi abbiamo ricevuto accudimento materno ed educazione paterna. Tutti noi, infine, veniamo da un padre e una madre, e questo nessuna legge potrà mai cancellarlo.

Io non giudico neanche il tuo desiderio di diventare padre, ma purtroppo i figli non sono un diritto, sono loro ad avere diritto a un padre e una madre, e una legge di un paese civile deve necessariamente tutelare loro per primi, la parte debole.

Se tu vorrai un figlio dovrai aggirare l’ostacolo, chiedendo la collaborazione di una donna, e sappiamo cosa questo possa concretamente significare: donne bombardate di ormoni per produrre ovuli, o costrette a portare in grembo un bambino di cui non saranno le madri, e non vedo altro motivo a spingerle che la necessità economica (perché le femministe non protestano contro questa massima forma di schiavitù?). Oppure potrai adottarlo, e come dici tu, sarà sempre meglio di niente, per il bambino, ma io non credo affatto, come Obama, che love is love, e credo che un bambino a cui venga tolto il confronto con la madre e il padre non potrà crescere bene.

Se la legge venisse approvata, queste cose non le potremo più dire? Questo sarà discriminarti? Se così fosse la legge sarebbe inapplicabile, perché se il problema delle carceri è il sovraffollamento, tante persone di buon senso dovrebbero essere pronte a sfidare la legge.

Di certo tra gli altri lo saremo noi cattolici. Se proclamare il Catechismo della Chiesa cattolica diventerà fuori legge, non si troverà un milione di cattolici pronti a leggerlo in pubblico? Se non un milione, centomila? Se non centomila, diecimila? E dove ci metteranno?

leggi anche la risposta di Eliseo Del Deserto

185 pensieri su “Lettera ad un amico omosessuale

  1. Ad una nota cosi alta il commento lo lasciamo a Gesù che secondo me risponderebbe cosi :
    Mt 10:14 Se qualcuno poi non vi accoglierà e non darà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dai vostri piedi. 15 In verità vi dico, nel giorno del giudizio il paese di Sòdoma e Gomorra avrà una sorte più sopportabile di quella città.
    16 Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. 17 Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; 18 e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. 19 E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: 20 non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.

  2. Teresa

    E se non si vorrà sfidare la legge per Gesù (che è sempre il motivo più conveniente per fare le cose), almeno lo si faccia per amore del buon senso!

  3. Freya

    Innanzitutto ringrazio per questo blog interessantissimo che seguo giorno per giorno e mi fornisce ogni mattina nuovi spunti di riflessione per la giornata. Quest’oggi avendo un pochino di tempo in piu’ ho deciso di dire anche io la mia.

    “Oppure potrai adottarlo, e come dici tu, sarà sempre meglio di niente, per il bambino, ma io non credo affatto, come Obama, che love is love, e credo che un bambino a cui venga tolto il confronto con la madre e il padre non potrà crescere bene.”
    Anche a me e’ capitato di parlare con diverse persone che la pensano cosi’, che siano amici, conoscenti o semplicemente persone con cui fare due chiacchere sul bus o dal dottore; io rispondo sempre che bisogna capire che ogni bimbo ha il diritto di partire dalla situazione migliore possibile ovvero avendo accanto la SUA mamma e il SUO papa’. Posto questo, purtroppo, in questo mondo non tutto va sempre per il meglio e quindi puo’ capitare che una delle due figure, o entrambe, vengano a mancare o siano distanti, oppure che questi genitori non abbiano interesse nel proprio figlio e lo maltrattino. E allora ci sono sempre belle storie su bimbi cresciuti splendidamente solo dal papa’, dai nonni, da una zia… pero’ e’ indubbio che in queste situazioni questi bimbi siano cresciuti bene NONSTANTE la loro situazione svantaggiata e non solo perche’ sono stati amati ma anche perche’ gli adulti che li hanno cresciuti hanno saputo comunque aiutarli a trovare i propri punti di riferimento.
    Come quando si dice che il fumo fa male alla salute, c’e’ sempre qualche fumatore che risponde “conosco tante persone che hanno fumato tutta la vita, non hanno mai avuto nulla e sono morte di vecchiaia o per altri motivi.” Beh, certo, ma il fatto che ci siano casi eccezionali non rende meno vera l’affermazione che il fumo fa male.
    Cosi’ il fatto che ci siano bimbi che crescono bene nonostante la condizione svantaggiata non rende vero che ogni tipo di “famiglia” vada bene “basta che ci sia amore”. Ciascuno ha il diritto di partire dalla situazione migliore possibile… che purtroppo a peggiorare siamo sempre a tempo.
    Mi scuso per la lunghezza del commento ma mi manca il dono della sintesi.

    1. Tidus

      Scusa la domanda, ma hai scritto che i bambini crescono bene NONOSTANTE una situazione svantaggiata se vengono amati e perchè gli adulti che li hanno cresciuti hanno saputo aiutarli a trovare un punto di riferimento. Perchè un omosessuale non è in grado di amare ed insegnare come una zia, una nonna una madre e un padre? Non credo che una persona sappia fare magicamente il genitore solo perchè ha una parentela di sangue. Io sono gay e non penso che potrei essere un genitore peggiore di mio padre (eterosessuale).. secondo il tuo ragionamento non avrebbe dovuto crescermi lui perchè sarei partito da una condizione di svantaggio..

  4. cinzia

    Grazie Costanza perché riesci a dire grandi cose con una semplicità e una dolcezza senza pari!
    Come mamma non insegnerò mai alle mie bambine a fare discriminazioni, ma in coscienza non potrò mai dire loro che qualunque cosa va bene. E non vorrei rivedere l’indice dei libri proibiti e in testa la Bibbia…
    Forse esagero ma sto davvero male. Ho cercato di diffondere la petizione tra i miei amici e mi hanno accusato di omofobia (anche i miei amici cattolici!). Ieri per la prima volta ho sentito parlare ad un telegiornale della discussione del 26 luglio e devo dire che c’è stata una presentazione superficiale e tendenziosamente di parte (ovviamente non la nostra): non sarebbe stato più onesto dire chiaramente le ragioni di chi è d’accordo e quelle di chi non è d’accordo?
    E quanto all’adozione…. ci si dimentica sempre che l’adozione serve perché ogni bambino ha diritto ad avere un padre e una madre, e non perché delle persone adulte hanno diritto ad avere un bambino (come se fosse l’ultimo modello di telefonino o che so io).
    Forse ho fatto un po’ di confusione… ma sono veramente in confusione, e triste per quel che sta accadendo. Cerco di pregare il più possibile per questa situazione…

  5. Cristina D.

    Non si può avere diritto al figlio, il figlio è una persona e non appartiene a nessuno. Il cristianesimo ha insegnato che non appartiene nemmeno ai genitori, i quali, prima, avevano diritto di vita e di morte sui pargoli perché “cose” loro.
    Ogni mamma lo sa la fatica che costa ingoiare questo boccone… non è affatto spontaneo… come dice Costanza… ci si lavora.

    Un conto il desiderio, un conto il diritto… “Desidero un figlio”, OK. “Ho diritto ad un figlio”, proprio no. Sarebbe come avere diritto a una persona…

    La persona si accoglie se liberamente ti si dona, non si prende (tento che la Chiesa ha riformato, per renderlo più corretto, il rito del consenso matrimoniale).

    Sarebbe simpatica la single che dicesse DESIDERO un fidanzato, … HO DIRITTO ad un fidanzato e lo Stato me lo deve procurare!

    😉

  6. Ivana Marzocchi

    Anche da parte mia grazie, Costanza! Ma vorrei sapere quale risposta avresti dato a un gruppo di coppie che frequentavano un corso per fidanzati in preparazione al matrimonio religioso e hanno contestato la mia affermazione circa la necessità per il bambino di avere un padre e una madre, domandandomi con tono tra lo strafottente e il provocatorio: “Lei allora che cosa sceglierebbe tra il dare un bambino a una coppia omosessuale e il metterlo in una struttura?”

    1. JoeTurner

      I genitori che vogliono adottare sono più dei bambini orfani, non c’è lista d’attesa di bambini ma c’è quella delle coppie che vogliono adottare. Finché ci sarà questa abbondanza credo che sia diritto del bambino orfano, che giá ha in sè una ferita, avere un padre e una madre.

      Per quegli omosessuali come Ricky Martin, Miguel Bosè e Elton John che invece il figlio lo vogliono nuovo di zecca, invece c’è da parlare di schiavismo vero e proprio
      http://identità.com/blog/2013/06/29/gay-market-come-i-gay-sfruttano-le-donne/

      1. JoeTurner

        …nel silenzio della Boldrini e delle altre paladine (tipo Se Non Ora Quando) che vedono lo sfruttamento delle donne nelle pubblicitá dei costumi da bagno!

    2. Anche da parte mia grazie, Costanza! Ma vorrei sapere quale risposta avresti dato a un gruppo di coppie che frequentavano un corso per fidanzati in preparazione al matrimonio religioso e hanno contestato la mia affermazione circa la necessità per il bambino di avere un padre e una madre, domandandomi con tono tra lo strafottente e il provocatorio: “Lei allora che cosa sceglierebbe tra il dare un bambino a una coppia omosessuale e il metterlo in una struttura?”

      Cara Ivana, io sinceramente avrei risposto (si intende provocatoriamente e per invitare alla riflessione sulla base dal quale parte la conclusione) che sarebbe meglio affidarlo anche ad un single (con tendenze eterosessuali) piuttosto che ad una coppia omosessuale.
      Probabilmente il gruppo si sarebbe alzato e se ne sarebbe andato senza aspettare altro ma a chi fosse rimasto avrei spiegato che: coppia omosessuale + bambino = menzogna.

      Con un presupposto istituzionale del genere i due tutori (nonpenso vadano chiamati genitori almeno finchè il significato delle parole avrà un senso) non possono spiegare al bambino chi è e da dove viene!
      Sì ok, gli puoi spiegare che sicuramente una donna o qualcosa di femminile, dietro alla sua nascita ci deve essere per forza, ma non puoi fargli comprendere la complementarietà fisica e psicologica tra quelle due figure anche perchè la realtà in cui vive la smentisce continuamente. Crescerebbe dentro un paradosso.

      Cosa che con un single (con tendenza etero, ricordiamo..) o con un/a vedovo/a non succederebbe perchè per natura ricercano quella complementarietà naturalmente necessaria all’intelligenza del bambino..

      Ovviamente come ho detto all’inizio, la proposta del single sarebbe esclusivamente provocatoria perchè nessuno nasce genitore e così come gli omosessuali non possono esserlo fra loro anche il single non può esserlo da solo.

  7. vale

    a ivana
    ecco, per esempio, rispondergli che non è solo quella l’alternativa. ma che se lo fosse è preferibile una struttura con un Don Bosco o un Filippo Neri( ovviamente qualcuno che segua il loro esempio). ed avrei detto a chi teneva il corso- visto che , evidentemente, non l’ha difesa – che farebbe meglio a far altro che non corsi prematrimoniali se il risultato sono simili banalità da parte dei partecipanti. e che, forse, una buona parte di quei partecipanti al corso, potevano tranquillamente impiegare meglio il loro tempo andando a mangiarsi un gelato e ad organizzare il matrimonio in Comune piuttosto che in chiesa.

  8. Maura

    Concordo in tutto ciò che hai detto e le persone intelligenti (qualunque orientamento abbiano) sanno che è così. Peccato che la “democrazia” si spalmata su tanta gente che un ragionamento così non riesce a farlo o ha paura di essere profondamente sincera per motivi meno nobili…
    Continua così!

  9. Gentile Costanza,
    La lettera e’ scritta molto bene. Pero’ si capisce anche che e’ molto falsa.
    Forse tu ti consideri amica di questo Fabio, ma dubito che tu lo sia davvero; se fossi sua amica sapresti che, per il fatto di non potersi sposare, per il fatto di non poter fare le unioni civili, Fabio e’ discriminato. Fabio vive in un paese ‘tollerante’ dove pero’ c’e’ gente che lo definisce pubblicamente ‘malato’ , ‘anormale’ o ‘perverso’ solo perche’ ama un uomo. Negare che ci sia un problema e’ amicizia?

    Adozione: se i bambini hanno bisogno di una mamma e di un papa’, che dobbiamo fare dei genitori single? Delle ragazze adolescenti che rimangono incinte e crescono i bimbi da sole? dei vedovi/e? Delle coppie divorziate che si risposano e hanno altri figli con nuovi partner? E dei bambini in istituto, che di genitore non ne hanno nemmeno uno?

    Io sarei contro le adozioni gay se ci fosse un modo CHIARO per stabilire che due genitori dello stesso sesso sono DANNOSI per un bambino. Chi l’ha detto che due omosessuali non possono rendere felice un bambino? Lo dicono i preti, per esempio. Uomini che scelgono di fare una perversione alla loro natura per vivere nella castita’ e che non sanno cosa sia l’amore di una famiglia. Se qualcuno che SA cosa vuol dire essere genitori, psicologi, pediatri ed educatori, trovassero le PROVE che questo non va bene, ci credero’. Presentami studi dettagliati e scientifici che dimostrano che i bambini devono avere una mamma e un papa’ e ci credero’.
    Ma fino a quel momento spero proprio che arrivi una bella legge che ti impedisca di intrometterti nella vita del tuo ‘amico’ Fabio dicendogli cosa deve o non deve fare, visto che non sono assolutamente fatti tuoi.

    1. Cacciatrice di stelle

      Giulia, ti ringrazio per aver definito una “perversione alla mia natura” il modo in cui ho vissuto 26 anni della mia vita, e il modo in cui la stessa autrice della lettera che commenti ha vissuto altrettanti anni della sua. Mi scuso per l’eventuale offesa recata dal mio tono polemico, ma ritieni normale (io lo ritengo assurdo) che impegnarsi a esercitare il dominio razionale sulle proprie pulsioni sia detto una perversione, mentre anche il solo provare a discutere sulla natura dell’attrazione omosessuale venga subissato da accuse di omofobia e discriminazione?

      1. Cara Cacciatrice di stelle,
        Lei dice di aver vissuto 26 anni nella castita’. dice anche pero’ che ha dovuto esercitare il ‘dominio razionale’ sulle proprie pulsioni. Gia’, perche’ le nostre pulsioni ci spingono ad avere rapporti sessuali, che ci danno piacere e gioia, e ci spingono a costruire rapporti affettivi con le persone. Perche’ negare tutto questo dovrebbe essere sano? Credo sia piu’ sano essere un uomo che ama un uomo, sia sessualmente che spiritualmente, che un uomo che si priva della propria sessualita’ e della propria affettivita’ in modo innaturale. E’ piu’ sano affidare un bambino ad una coppia omosessuale, che si ama e lo ama, che ad un prete, che non sa cosa sia l’amore carnale e che non sa cosa sia l’amore di una coppia.

        1. lele

          Gentile Sig.ra Giulia, forse nessuno le ha fatto notare che non tutte le pulsioni dell’essere umano si devono, necessariamente, assecondare. Anzi, ciò avviene proprio nei fatti.
          Le dirò di più: lei stessa, almeno una volta al giorno, domina razionalmente le sue pulsioni, ed in certi casi le respinge. Ad esempio quando si alza la mattina per andare a lavorare: l’istinto le suggerirebbe di restare al calduccio del suo letto, ma lei sa che se non lavora non mangia. E questa non mi pare affatto una perversione, cosa che secondo il suo criterio di giudizio dovrebbe essere.
          Per non parlare poi delle persone che fanno la dieta, o che si alzano la notte per accudire i figli: tutti pervertiti che amano andare contro i propri istinti?? Suvvia, siamo seri.

        2. Cacciatrice di stelle

          Cara Giulia, vivere in castità non è negare, di fatto castrando violentemente, la bellezza dell’amore fisico tra un uomo e una donna, ma al contrario educa a dare a questa cosa il suo giusto valore, che per me è grandissimo, e che, secondo la Chiesa, è addirittura sacro (pensa al fatto che esista un sacramento apposta per questo!) Seguire le pulsioni senza una razionalità o un’educazione non esalta l’amore, bensì lo distrugge, riducendolo ad una brama di possesso che richiede soddisfazione immediata. Non trovi che una parte così importante della vita di ogni uomo e donna meriterebbe più di così, che il limitare tutto alle pulsioni equivalga a togliere luce a una cosa preziosa più dell’oro? Detto questo, un uomo che decida di vivere senza il tocco di una donna lo fa proprio per essere padre di molti, in un modo diverso da quello strettamente biologico-parentale, ma non per questo meno capace di amore sconfinato. Non disprezzare così tanto i preti, o chi decide di vivere in un determinato modo, perchè diventi ciò contro cui vorresti combattere: sostituisci “prete” con “omosessuale” e otterrai lo stesso pensiero che mi sembra tu voglia contrastare, un pensiero che, invece di discriminare le persone in base al modo di fare l’amore, le discrimina in base alla loro volontà di farlo oppure no 😉 non credo fosse questo il concetto che volevi esprimere, ma è quello che si coglie. Un sincero augurio di un buon pomeriggio 🙂

          1. Caro Lele, Cara Cacciatrice di Stelle,

            Leggete le mie parole come quello che sono, una provocazione. Il prete e’ un uomo che sceglie, per una sua convinzione religiosa, di reprimere le proprie pulsioni sessuali e di andare contro l’istinto normale degli uomini di voler bene ad una persona e formarsi una famiglia. Quest’uomo va a chiedere ad un altro uomo (o ad un’altra donna) di a sua volta RESISTERE alle pulsioni e di NON formare una famiglia volendo bene ad una persona dello stesso sesso. Per me il prete puo’ fare assolutamente quello che vuole. Ma perche’ deve dire ad un omosessuale cosa deve fare? Perche’ CHIUNQUE dovrebbe permettersi di dire che la castita’ e’ un valore e l’omosessualita’ no? Io nell’omosessualita’ ci vedo amore. E se c’e’ amore, non c’e’ perversione. Mai.

            1. Cara Giulia, siamo uomini (nel senso di appartenenti al genere umano, non discriminiamo…) e dal momento che siamo forniti di una certa intelligenza abbiamo la possibilità di arrivare a capire certe cose che altrimenti non sarebbero così ovvie.
              “Perchè sono scritte nel nostro cuore”.

              1) Abbiamo l’intelligenza per capire ad esempio che quando siamo stanchissimi e vorremmo assolutamente sederci, sicuramente la prima sedia che vedremmo diventerebbe la “cosa più importante del mondo” per noi, pagheremmo tutto l’oro del mondo per quel punto d’appoggio.
              Possiamo chiamare amore il nostro sentimento per la sedia?

              2) Ogni cosa a questo mondo ha un motivo per cui esiste, altrimenti non avrebbe motivo di esistere.
              Prendiamo ad esempio la nostra sedia: esiste perchè ci consente di stare comodamente seduti e questo è palese.
              Ma prendiamo un mattarello, da cosa deduci che sia fatto per stendere la pasta e non per darlo in testa a qualcuno?
              In effetti questa seconda cosa non è palese.
              Perchè lo vedi usare capisci come si usa, oppure escludi l’altra per il principio che fare male al prossimo è sbagliato.

              3) Siamo mammmiferi, quindi è nella nostra natura accudire la prole.
              Ma siamo uomini quindi siamo gli unici animali che non sono sottoposti ad istinti dai quali non ci si può ribellare (come gli animali) ma a pulsioni, chiamate così proprio perchè possiamo stare a sindacare con esse.
              Altrimenti il libero arbitrio o l’autodeterminazione sarebbero inutili illusioni.
              Dal momento che possiamo fare quello che vogliamo, abbiamo creato le leggi che permettono di proteggerci da noi stessi.
              La legge morale, l’etica e tutte ste cose quà insomma.

              Perchè queste tre premesse?
              Per il motivo che la prima ci insegna che Amore non è ciò che ci da piacere e non si dimostra donando piacere (altrimenti la sedia donerebbe amore…).

              La seconda è per capire che se una cosa esiste per un motivo è per quello che va usato per vivere nella verità.
              Riguardo il rapporto sessuale ci sono fondati motivi per pensare che è fatto per procreare prima ancora che per provare piacere/donare amore.

              La terza è per dire che se in virtù delle pulsioni possiamo anche disobbedire alla legge naturale di accudire la prole è per questo che è stato istituito il matrimonio come unico e indissolubile.
              L’ambiente minimo per generare crescere e educare i figli.

              Spero di non esserti sembrato omofobo, ciao ciao!

        3. Peccato Giulia che le pulsioni sessuali non dominate siano alla base anche delle peggiori nefandezze di uomini su altri uomini o donne o bambini.

          Peccato che stiano alla base della dissoluzione di tanti matrimoni e di tante famiglie… ah, già, che importa se è “amore”… Basta però che capiti sempre in famiglie altrui 😐

    2. angelina

      “Io sarei contro le adozioni gay se ci fosse un modo CHIARO per stabilire che due genitori dello stesso sesso sono DANNOSI per un bambino”
      Ma come, nel nostro sistema giuridico vale ” in dubio pro reo” e non “in dubio pro puero”? E poi, perché procedere con il ragionamento che l’onere della prova di non nocumento debba essere a carico di chi semplicemente continua a chiamare le cose con il loro nome? Coloro che affermano con dogmatica certezza che due omosessuali sono perfettamente equiparabili ad una coppia etero per la sana crescita di un piccolo individuo, dimostrino loro piuttosto in modo CHIARO che due genitori dello stesso sesso sono NON DANNOSI per un bambino.
      Io, invece, per il bene anche di un solo bambino, in caso anche di un remoto dubbio, eviterei di giocare con la vita delle persone. Persone piccole, indifese.
      “Se gli si insegna sin da piccoli che quel che vedono non è come appare, li si rovina.” Lo ha detto uno psichiatra (professore di Psicoterapia nella Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano. ordinario di Psichiatria presso l’Università degli Studi di Milano ordinario di Psichiatria e poi Direttore della Scuola di specializzazione in Psichiatria presso l’Università di Milano-Bicocca. Direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’Ospedale S.Gerardo di Monza e vicedirettore del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Milano-Bicocca: ma, tant’è, se non dice cose omologate, si troverà da dire che non è abbastanza scientifico….)

      http://www.tempi.it/italo-carta-morto-psichiatra-nozze-gay-diritto-naturale-omosessuali#.Ue5bAFRH7cs

      1. Cara Angelina,

        Certamente quello che tu scrivi e’ scientifico. Ma lo sono anche le dichiarazioni dell’associazione americana dei pediatri, che sostengono invece matrimonio e adozioni gay (http://www.reuters.com/article/2013/03/21/us-usa-gaymarriage-pediatricians-idUSBRE92K0O320130321).
        Non si tratta di mettere a rischio la vita dei bambini, si tratta del meglio per loro: piuttosto che crescere in un istituto, o con genitori che non li tratterebbero con l’amore dovuto, l’adozione da parte di una coppia gay potrebbe garantirgli invece la felicita’.

      2. Purtroppo, Angelina, «in dubio pro reo» non va più di moda e in ogni caso il latino non lo sa più nessuno e tutti pensano che “reus”, invece che “imputato” voglia dire “colpevole”. Del resto non mancano nemmeno le testimonianze di adulti che hanno vissuto l’esperienza di cui si parla, ma chi è indottrinato non presterà fede neanche a loro. E’ come con i parenti del ricco epulone: neanche se uno risuscitasse dai morti sarebbero persuasi.

        1. Angelina

          Grazie senm. Ho l’impressione che anche l’italiano abbia il senso che gli si vuol dare. Tentavo di dire che non mi pare sufficiente consentire qualcosa in base al fatto che non se ne è dimostrata la pericolosità, ma, specie verso un terzo che peraltro è un minore da tutelare, si dovrebbe procedere solo quando ne fosse ampiamente provata l’utilità. Vale per qualunque farmaco, perché ragionare all’opposto per la “sperimentazione” di modelli familiari stravaganti? Nessuno al giorno d’oggi tollererebbe che si facessero esperimenti medici su cavie umane (anzi, i cosmetici di qualità recano ‘non testato su animali’), perché dovrebbe essere legittimo fare esperimenti, diciamo così, pedagogici? Davvero io mi domando come si giunga ad essere graniticamente certi che un bambino possa crescere armoniosamente e senza inconsce compensazioni in un contesto “omo”. Ripeto ancora: nel dubbio, sarebbe meglio farne a meno.

    3. Freshotto

      Penso che a monte ci sia un ‘qui pro quo’:

      È assurdo pensare che voler bene significa approvare tutto dell’altra persona o peggio, negare il proprio giudizio per far piacere all’altro.

      Per amare una donna che soffre di depressione, non ho bisogno di pensare bene della depressione in se’.

      (Naturalmente è un ESEMPIO, non sto parlando di omosessualità=malattia, confido nell’elasticità mentale di chi legge)

    4. elenegabrieleeithnenede

      a me nn interessa di che sesso siano i miei genitori… puo essere solo un padre, solo una madre, 2 uomini , o due donne, purchè c’è di mezzo l’amore e riescano a trasmetterti affetto …. basta giudicare le persone dal loro sesso e orientamento …. conta la profondità dell’essere … io sono cresciuta nella prima infanzia con i nonni e poi con mio padre…a me cio che stava a quore era che loro mi dessero affetto , il resto non contava …

        1. JoeTurner

          elenegabrieleeithnenede non ha tutti i torti, anche a me lasciano abasito le persone senza quore.

      1. matteo d

        Visto, visto? Poi uso il blog come sfogatoio! Certo… guarda… inizio a capire Alvise… no, no scherzo, continuo a non capirlo.

  10. Ele86

    È comuncque si è meglio una sana struttura con figure femminili sane e maschili sane. Dove per sano si intende a livello educativo. Si una struttura è meglio di due papà o due mamme.

  11. sono Alice e ho 21 anni e nonostante io sia abbastanza giovane ne ho già sentite tantissime e mi sono trovata non so quante volte a discutere su questo argomento.
    Mi ricordo bene la mia infanzia e mi ricordo benissimo dei momenti in cui avevo bisogno della mamma e i momenti in cui avevo bisogno del papà e ancora adesso è così anzi forse ora ancora di più.
    Mi piace questo punto di vista del bambino non ci avevo mai pensato, non siamo noi ad avere diritto ad un figlio ma lui ad avere dei genitori mamma e papà mi piace proprio tanto.
    Magari ora dopo questa riflessione saprò discutere più intelligentemente quando spareranno frasi fatte per farmi star zitta.
    Grazie

  12. Sara

    Grazie, Costanza! Eccezionale, come sempre!
    Con parole semplici e delicate, riesci a comunicare la limpidezza della Verità, la trasparenza cristallina della ragione e la palese, lapalissiana ovvietà di quanto ci suggerisce il buon senso. Questa lettera non può che inchiodare alla verità chiunque abbia un minimo di onestà intellettuale!
    Ad ogni modo, continuiamo a pregare: io ho appena finito una novena per i nostri politici e, ogni giorno, il nostro Rosario quotidiano è anche perché il loro lavoro sia illuminato dallo Spirito di Sapienza.

      1. Grazie ma non fa nulla, non si disturbi. A me non interessa essere nel rosario e sono abbastanza convinta che pure a Dio non faccia poi una gran differenza..

        1. Non si preoccupi, Giulia. Ce ne sono stati altri prima di lei che davano a Dio cinque minuti per fulminarli …la bella notizia è che Dio è di vedute più ampie delle sue.

          1. Lo so che Dio, se esiste e’ di ampie vedute. Per questo Dio capira’ che sono una brava persona anche se non sono battezzata e mi fara’ entrare in Paradiso, se esiste. Per questo Dio ama i gay come gli etero e vorrebbe che si sposassero come gli etero e che siano felici come gli etero.

                1. Piero

                  Cari Joe e bariom,
                  ho come la netta impressione che la “Giulia’ in questione sia una vecchia conoscenza, avendola incontrata, guarda caso, in diversi blog cattolici. Tra poco verra’ fuori la parte “migliore” di lei.

        2. Sara

          “Grazie ma non fa nulla, non si disturbi. A me non interessa essere nel rosario e sono abbastanza convinta che pure a Dio non faccia poi una gran differenza..”

          Allora pregherò anche con più convinzione! E anche per altri, tra cui Engy, che arbitrariamente mi attribuisce di “sentirmi in dovere” – addirittura farisaicamente! – di pregare per altri: la preghiera di intercessione è un atto di carità e intendo compierlo anche se (ne sono consapevole) indegnamente.

  13. ignazio

    Grazie Costanza,
    sono pronto ad essere fra quelli che proclameranno pubblicamente il Catechismo.
    Anche il primo capitolo della lettera ai Romani di S.Paolo Apostolo diventerebbe fuori legge:
    “24Perciò Dio li ha abbandonati all’impurità secondo i desideri del loro cuore, tanto da disonorare fra loro i propri corpi, 25perché hanno scambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno adorato e servito le creature anziché il Creatore, che è benedetto nei secoli. Amen.
    26Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; infatti, le loro femmine hanno cambiato i rapporti naturali in quelli contro natura. 27Similmente anche i maschi, lasciando il rapporto naturale con la femmina, si sono accesi di desiderio gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi maschi con maschi, ricevendo così in se stessi la retribuzione dovuta al loro traviamento. 28E poiché non ritennero di dover conoscere Dio adeguatamente, Dio li ha abbandonati alla loro intelligenza depravata ed essi hanno commesso azioni indegne: 29sono colmi di ogni ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d’invidia, di omicidio, di lite, di frode, di malignità; diffamatori, 30maldicenti, nemici di Dio, arroganti, superbi, presuntuosi, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, 31insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. 32E, pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo le commettono, ma anche approvano chi le fa.

    1. 29sono colmi di ogni ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d’invidia, di omicidio, di lite, di frode, di malignità; diffamatori, 30maldicenti, nemici di Dio, arroganti, superbi, presuntuosi, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, 31insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. 32E, pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo le commettono, ma anche approvano chi le fa.

      Ma chi sono questi che dice Paolo? Sembrerebbe si riferisse ai maschi e alle femmine che hanno lasciato i rapporti naturali (cosiddetti), o no? Così a volte gli pigliava a Paolo! Citazione maldestra!

  14. Emilio

    Domanda: in questi giorni che precedono il dibattito parlamentare di questa sciagurata proposta di legge, nessun vescovo italiano ha preso pubblicamente posizione chiarendo qual è l’insegnamento della Chiesa sul punto?
    Cosa succede? Tutto tace?

    1. admin

      caro Emilio l’insegnamento della Chiesa è chiarissimo non lo vedono solo i cattolici che si girano dall’altra parte.
      Questa deve essere una battaglia di realtà che può e dovrebbe essere aconfessionale e apartitica, in questo senso forse non è un male il silenzio dei vescovi.

    1. vale

      ecco, spiritualmente sono alle manifestazioni. tempo permettendo anche corporalmente.
      per non finire nel silenzio.
      Lenin diceva che quando riesci a togliere all’avversario la volontà di lottare, hai già vinto lo scontro. Ma, nelle moderne condizioni di “guerra asimmetrica”, controllare l’opinione pubblica è diventato ancora più decisivo che vincere in campo militare. La regola leninista si converte quindi in modo automatico nella tecnica della “spirale del silenzio”: si tratta di estinguere, nell’anima del nemico, non solo la sua disposizione guerriera, ma perfino la sua volontà di argomentare in propria difesa, di annullare perfino il suo mero impulso di dire qualche timida parolina contro il suo aggressore.
      Il modo per raggiungere questo obiettivo è laborioso e caro, però semplice nella sua essenza: si tratta di attaccare l’onore del poveretto da così tanti lati, per tanti mezzi di comunicazione così diversi e con una tale varietà di accuse contraddittorie, con frequenza di proposito assurda e farsesca, che il poveretto, sentendo impossibile un dibattito pulito, finisce per preferire raccogliersi in silenzio. In questo medesimo istante diventa politicamente defunto. Il male ha vinto una battaglia in più.
      http://controimbecillitacollettiva.wordpress.com/2010/11/15/la-spirale-del-silenzio/

  15. Alice

    Un figlio ha diritto a nascere e crescere nel migliore ambiente possibile. Verissimo. Quindi, secondo logica, bisogna impedire di avere e di crescere i figli: ai violenti, ai ladri, ai pedofili, ai malati, agli alcolizzati, ai drogati, ai troppo poveri, alle persone con q.i. basso, agli analfabeti, agli ipocriti, agli egoisti, ai prepotenti, ai vigliacchi, ai fondamentalisti, agli sciatti, alle prostitute, ai viziosi, ai vedovi, ai depressi, agli omicidi, ai bugiardi, ai separati, ai deboli, ai disabili. Quindi, secondo logica … ESTINGUIAMOCI :-). Scusate la provocazione … saluti.

    1. lidiaB

      Gentile Alice,
      nonostante gli appelli alla logica il Suo commento mi pare ingenuo se non addirittura disonesto. Trovo logicamente scorretto il ragionamento per cui il cattivo comportamento di alcuni può diventare argomento per imporre i propri desideri, come quando mi si dice che ci sono genitori eterosessuali che maltrattano i loro figli e che sarebbe preferibile per questi bambini crescere con una coppia omosessuale (come se l’essere omosessuale fosse garanzia di buon comportamento) trascurando tra l’altro il fatto che sono maggioranza i genitori che si prendono cura dei loro figli. I bambini hanno si diritto a nascere e crescere nelle condizioni migliori possibili (condizioni che vengono ben descritte nella carta dei diritti dei bambini). A ciò segue che quello che casomai “bisogna impedire” è il diffondersi della visione antropologica per cui qualcuno può “avere” un figlio, cioè, la mentalità che da per scontato che nelle relazioni tra le persone esistano oggetti del desiderio e soggetti desideranti. “Nessun uomo deve essere mezzo per i fini di un altro uomo” non è una massima esclusiva del cristianesimo, anche se Cristo l’ha perfezionata nell’esortazione ad amarci l’un l’altro come Lui ci ha amato.
      Gentile Vale,
      Si, in effetti a volte la malafede è così potente che cadono le braccia e viene da mollare la discussione. Trovo che Olavo di Carvalho sia molto istruttivo e mi permetto di citare un brano che tempo fa mi colpì per l’efficacia delle immagini (le obiezioni in mala fede come rospetti saltellanti) e ho conservato, sempre tratto dal sito “contro imbecillità…”:
      “Se c’è uno sforzo inutile, sebbene inevitabile, è quello di contestare il relativismo. È inevitabile perché le obiezioni relativiste sono facili da apprendere, facili da ripetere e accessibili gratuitamente a qualsiasi scemotto interessato a dibattere quello che non conosce. Non importa quello che tu dica, esse inizieranno a saltare dappertutto come rospetti isterici, e tu non avrai altro rimedio sano se non quello di doverle rincorrere una per una o ammettere che sarebbe stato meglio restare zitto fin dall’inizio.”

      1. vale

        gentile lidiab
        infatti. come disse, il Suo regno non è di questo mondo. ed a noi tocca combattere anche e soprattutto le battaglie inutili( per il mondo). come ricordava quell’anarchico conservatore del Montanelli: la derrota es el blason de l’alma bien nascida.

      2. Alice

        Gentile lidia
        è evidente che la pensiamo in modo totalmente opposto, e non condivido una parola del suo commento, ma non mi permetterei mai di dire che ciò che lei ha scritto è “ingenuo se non addirittura disonesto” (o – se non è stata una svista – di non pubblicarlo come ha fatto l’amministratore con una mia precedente e non offensiva risposta a vale). Si chiama rispetto per le opinioni altrui, che tra persone civili andrebbe conservato anche quando le stesse non corrispondono alle proprie.
        Alle “obiezioni relativiste” che non si condividono, si può rispondere controbattendo con le proprie osservazioni, come a qualunque tipo di obiezione. Se non ci riesce, forse è perché i propri argomenti sono esauriti, o deboli, o forse perché le “obiezioni relativiste” sono difficili da smontare e facili da apprendere proprio in quanto ovvie; allora, forse, per chi non ha più argomenti, diventa più semplice rifiutare il confronto, arroccarsi sui propri presuntuosi dogmi e ricorrere all’insulto del proprio interlocutore(disonesto, in mala fede, scemotto, rospetto isterico). Ci rifletta su. Se stavolta verrò pubblicata, buona giornata.

        1. lidiaB

          Gentile Alice,
          mi scuso con Lei se in qualche modo l’ho offesa con il mio commento, non era mia intenzione. Le faccio notare però che ciò che contestavo era la Sua argomentazione – mai mi permetterei di insultare Lei ne qualcun altro ne per iscritto ne a voce – ma evidentemente non sono stata sufficientemente chiara, mea colpa. Le faccio altresì notare che “scemotto e rospetti” erano all’interno di una citazione, non mie parole, a commento dell’intervento di un altro commentatore, non del Suo. Grazie per la attenzione e buona giornata.

  16. vale

    come volevasi dimostrare: ho postato la risposta, tratta da un’articolo di olavo de carvalho, senza aver visto la risposta di Alice quì sopra: è esattamente la tecnica descritta nell’articolo. noi,non loro, siamo i distruttori dell’umanità.

  17. Hamm

    questo post, buona parte dei suoi commenti sono la prova della necessità di una legge sull’omofobia.
    l’italia non è un paese tollerante, è un paese fondamentalmente menefreghista. il fatto che non ci siano persecuzioni non significa che ci sia tolleranza. La classe dirigente di questo paese è la prima a fare discorsi discriminatori, rievocare battute becere.
    La tua assurda equazione legge sull’omofobia- matrimoni omosessuali – adozioni – non libertà di pensiero la dice lunga sulla paura che hai di una parte della popolazione che continui a identificare con le sue scelte sessuali e a vedere come minacciosa nel momento in cui chiede rispetto.

    Mi dispiace, perché per metà della lettera mi eri piaciuta, poi ti sei persa tra luoghi comuni masticati e sputati nelle sacrestie, e non sei stata più tu.

    1. vale

      questa risposta è la prova che il pensiero unico esige che non si possa pensare in modo difforme- ricordarsi i trinariciuti di guareschiana memoria-: insomma la libertà di pensiero ,sì. ma a senso unico. se no nei campi di rieducazione( in subordine in galera, come avvenuto in Francia.altro che preoccupazioni fuori luogo….)
      se non si pensa nel modo politicamente corretto, si è , come minimo, assurdi.o inutili ad essere commentati ( beh,non male come forma retorica, quando non si hanno argomenti…). oltretutto rivoltano contro la “malalingua” del “politicamente corretto”. e proprio da chi ne fa uno strumento principe dell’argomentare.
      pertanto , anch’io ne approfitto.
      gli è che noi preferiamo tenerci stretta questa “sana follia” per cui l’acqua è bagnata, il fuoco scotta, ed i bambini nascono da maschio e femmina. perché maschio e femmina li creò ( Dio , per la cronaca. Genesi)
      ( in natura,eh, non nei laboratorii. magari inventeranno l’utero artificiale o qualche forma, per le donne, di autofecondazione. so che ci sono già studii in merito).
      per cui ci sembra del tutto naturale che un bambino abbia un babbo ed una mamma.se possibile.
      ecco.gli hamm ed i roberto ,quì sopra, di questo mondo sono esattamente il nulla che si appresta ad arrivare….

      1. Stamattina ho fatto un pezzo di strada in macchina con tre persone (2 M, 1 F, finché si può dire), tutti sotto i quaranta, lavoratori, laureati, nessun “topo di sagrestia”, nessun berlusconiano. Uno non sapeva niente della proposta di legge sull’omofobia, gli altri due erano imbufaliti, per il motivo più semplice, innocente, banale e terra terra che ci sia. Ovvero: ma con tutti i problemi che abbiamo in questo paese, i nostri politici non hanno niente di più urgente di cui occuparsi, prima delle vacanze? Solo di omofobia e di spolveratura della biblioteca di Montecitorio?

        Ecco la domanda che probabilmente si fanno in tanti fuori dal Parlamento. Purtroppo in Parlamento la maggioranza ce l’hanno i nipotini dei trinariciuti e un gruppo di brave persone che credono a Grillo e alle scie chimiche.

        Quanto agli Hamm, Roberto e altri dello stesso parere, auguri. Forse avranno il sospirato giocattolo ma che se ne trovino soddisfatti non ne sono affatto certa.

  18. Se la questione finesse con un matrimonio e un divorzio… e chi se ne frega ad un certo punto.. CAVOLI LOROI!!! Ma purtroppo la storia è infinita ed è il matrimonio gay che si oppone al resto della società e alla realtà . Per trovare un posto nella società, lo possono solo rubare alla realtà, alla nostra realtà, altrimenti si sentono sempre discriminati … 2 padri devono essere per forza uguali ad una madre e un padre anche se la scienza sulla triade famigliare lo ha smentito … bisogna mostrare filmati con omosessuali nascondendo la realtà che la sessualità nasce nella mente delle persone e ne possono rimanere influenzati cambiando l’emozione sessuale, … a questo punto bisogna fingere che se anche cambiano, non è importante nè grave perche il rapporto omosessuale e natural semplice e bello come quello eterosessuale, fingendo che gli organi rettali non si danneggiano dall’uso improprio e non si va incontro a lesioni e disfunzioni … fingere che I bambini possono essere commercializzati e questo non causa problemi di alcun genere nella società… fingere che le donne che vendono I loro figli lo fanno sempre solo per altruismo e non per soldi e bisogni economici e non causa lo sfruttamento e il nuovo schiavismo delle donne povere. Bisogna andare nelle scuole ad insegnare bugie ai bambini che alcuni di loro nascono gay. una storia infinita di bugie e negazioni della realtà… e alla fine sarà solo una disastro di società e non starà in piedi comunque. Alla fine chi è che si oppone a chi? Noi al matrimonio gay o il matrimonio gay a noi?

  19. Luca_Z

    D’accordo con Giulia. Leggendo tra le righe (o forse la mia è malafede) mi sembra di capire: “stattene buono al posto tuo, senza gridolini da parade e pretese assurde, e noi ci sforzeremo di tollerarti”.

  20. roberto

    Non voglio entrare nel merito di matrimonio, adozioni, struttura della famiglia naturale etc. Infatti quello che mi colpisce della lettera – e per certi versi – indigna non sono le opinioni espresse in merito ai suddetti temi quanto piuttosto la melliflua condiscendenza dell’impianto generale della stessa; l’autrice, con abile artifizio retorico, sembra nascondere un grumo inestricabile di pregiudizi, ancora più insidiosi perché mascherati da un “politicamente corretto” di facciata.

    Mi preme quindi puntualizzare alcuni passaggi all’apparenza innocui ma che nascondono delle vere e proprie perle di pregiudizio e discriminazione:
    “ma perché dovresti essere definito dal tuo orientamento? Io non mi definisco mai eterosessuale”
    La signora Miriano inverte il problema: I primi a definirci per il nostro orientamento sessuale sono coloro che ci discriminano definendoci contro natura, e sulla base di questo pregiudizio, si oppongono al riconoscimento per via legislativa dei diritti più elementari. La paura di essere discriminati è così forte che molte persone sono indotte a nascondersi, fingendo di essere ciò che non sono. Dirsi omosessuale, affermarlo pubblicamente è un atto di coraggio necessario per intraprendere un percorso personale e politico di affrancamento. Paragonare questo aspetto della visibilità degli omosessuali a quello degli eterosessuali è una banalizzazione inaccettabile, che evidenzia la malafede dell’intero impianto della lettera.

    “Quanto ad altri sinonimi più all’antica, apprezzo il coraggio di alcuni, per esempio di quelli del Foglio, nell’usarli,…”
    Non so a quali sinonimi si riferisca in particolare. Quando penso, però, ai sinonimi più antichi di “omosessuale“ mi vengono in mente dei veri e propri insulti oppure delle fattispecie criminali (frocio, finocchio, checca, pederasta, invertito, sodomita etc…);se si riferisse ad uno dei precedenti termini, la signora apprezzando chi li usa, rivelerebbe l’insopprimibile natura di una bigotta omofoba! Ma sicuramente mi sbaglio…
    “Perché credi che ci sia bisogno di una legge contro l’omofobia? L’Italia è oggettivamente uno dei paesi più tolleranti al mondo”.
    Signora Miriano, alla sua domanda tendenziosa le rispondo con un’altra domanda altrettanto tendenziosa a cui La pregherei di rispondere onestamente “lei crede che ci fosse bisogno di una legge contro la “Discriminazione, odio o violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”?
    Se rispondesse No, allora le chiederei: “ha provveduto in passato a prendere pubblica posizione contro l’approvazione della legge Mancino che punendo coloro che istigano a commettere o commettono atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi, di fatto limita la libertà di parola dei razzisti?”
    Se rispondesse SI’ le chiederei: “ perché dal suo punto di vista istigare alla discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi debba essere un reato mentre se è per motivi di orientamento sessuale no?”
    “Non vorrei che un giorno io potessi essere fuori legge se mi trovassi a dire che i bambini hanno bisogno di un padre e di una madre, di un maschio e di una femmina”.
    La sua mi sembra una preoccupazione smisurata! Signora si tranquillizzi. la legge Mancino, che verrebbe estesa anche all’orientamento sessuale, è in vigore da 20 anni e non mi risulta che ci siano stati eclatanti casi di conculcazione della libertà di parola sui temi etnici e razziali (altrimenti la LEGA NORD avrebbe dovuto essere sciolta).

    “ Mi resta ancora da capire in cosa tu venga discriminato”.
    Trovo questa frase così significativa da essere quasi inutile commentarla…la lascio come efficace aforisma, summa del suo pensiero sull’argomento. E -se davvero esiste – esprimo la mia personale solidarietà a questo suo amico Fabio a cui lei vuole così tato bene.

    1. Credo che quello che ha scritto Roberto non sia né polemico, né in malafede, né de-classificabile a “pensiero unico”.
      Roberto, secondo me, dice semplicemente delle cose giuste e condivisibili.

          1. JoeTurner

            Questa è un’offesa verso tutti coloro che a tuo giudizio non hanno un briciolo di cervello, quindi tu li discrimini, è ovvio che provi avversione pregiudizievole e sei portato a comportamenti violenti nei confronti dei poveri dementi! Sei un dementofobo (o briciolofobo, come preferisci)!!!

            1. vale

              vedi, joe,sotto sotto anche l’alvise condivide quelle pratiche che nella vecchia urss o quell’altro bell’eroe del “che” facevano ai “maricones”( a meno che non si sia il fratello del lider maximo). solo che le riserva a noi senza cervello.
              il loro invece:la spiegazione del termine trinariciuto scritta da Giovannino Guareschi in risposta ad un lettore su Candido del 05/04/1947

              “Perché nel mio concetto base, la terza narice ha una sua funzione completamente indipendente dalle altre due: serve di scarico in modo da tener sgombro il cervello dalla materia grigia e permette nello stesso tempo l’accesso al cervello delle direttive di partito che, appunto, debbono sostituire il cervello che appartiene ormai a un altro secolo. Non dico a un’altra era perché la terza narice esisteva anche nell’altra era, ma era proibito mostrarla, e tutti dovevano portarla abilmente mascherata.
              Non ho niente altro da dirLe. Naturalmente la terza narice non è una strettissima prerogativa delle sinistre: io credo ce ne siano molte altre, distribuite un po’ in ogni dove: quanta gente ha la terza narice e non lo sa ancora? Le confesso che anch’ io alle volte, rileggendo quello che ho scritto e che purtroppo è già stampato mi guardo perplesso nello specchio.

              Attenti dunque alla terza narice!”

              In altra parte della stessa risposta Guareschi chiarisce l’uso del succhiello:

              “Quindi succhiello-omaggio per praticarsi appunto la terza narice”

              (da “Mondo Candido 1946 – 48” pag 221 – prima edizione 1991, rilegata

              http://www.mandos.it/index.php/trinariciuto-definizione-mainmenu-48

              1. SilviaB

                Come ho scritto al post su Guareschi, ho avuto modo di mettere le mani tra le sue cose, ho avuto il privilegio di leggermi tutte le vignette sui “trinariciuti” (OBBEDIENZA PRONTA, PIENA, ASSOLUTA) sono veramente spassosissime e, purtroppo, assolutamente attuali. Spero che prima o poi vengano pubblicate di nuovo.

      1. Abbandonando il tono goliardico, ecco una lettura più seria che propongo, con pacatezza e rispetto, ad Hamm, Roberto, Giulia
        http://www.tempi.it/italo-carta-morto-psichiatra-nozze-gay-diritto-naturale-omosessuali#.Ue6GmeAUkqZ

        «Sono arrabbiati e frustrati. Spesso proprio per delle ferite che si portano addosso scaricano la sofferenza su un punto che individuano come la causa di essa. Anche se di fatto non lo è. Così, però, loro continuano a soffrire e fanno soffrire anche altri imponendo loro la menzogna pur di ottenere quello che pensano gli risolverà la vita. Io lavoro per attenuare il loro disagio che è reale, ma non posso in alcun modo giustificare la violenza distruttiva dell’ideologia che nega l’evidenza e violenta i più deboli.»

        1. roberto

          la ringrazio della segnalazione. leggendo l’articolo mi verrebbe da dire che uno psichiatra siffatto forse è un po’ troppo ingolfato da pregiudizi ideologici per essere davvero un buon professionista. Pace all’anima sua! Quanto alla sofferenza di cui parla nell’articolo…forse è proprio il pregiudizio di cui è intrisa questa società e di cui molti commentatori sembrano essere fieri vessiliferi concausa ad un malessere ingiusto…mai sentito parlare di minority stress?

      1. federicobatini

        Carissimi tutti,
        gli artifici retorici si smascherano da soli e chi ne ha un minimo di cognizione riconosce in questa lettera alcuni dei più elementari (basterebbe, per dire, aver letto Manzoni per riconoscere il paternalismo che nemmeno ci si preoccupa di nascondere), la cosa più divertente è che molti dei post paiono scritti (per stile e modalità) dalla stessa persona. Pongo alcune domande, spero che mi risponderete e non farete come con Roberto e come con tutti coloro che vi hanno messo in difficoltà argomentando in maniera razionale e cortese, spostando il piano, facendo battute, ma senza dare nessuna risposta sugli argomenti:
        1) perché citate tutti e solo da Tempi.it? vi pare una rivista scientifica? a me risulta essere una rivista confessionale, come dire… non ci vuole di essere geni (e io non lo sono), basta guardare l’home page. Sarebbe come se io vi postassi per sostenere opinioni diverse solo link dal sito dell’arcigay. Se il confronto è fatto su un piano dottrinale… allora ditelo e sappiate che non potete pretendere uno Stato asservito alle logiche della vs. Chiesa… oppure confessate il vostro integralismo religioso (e fondate un partito che proponga questo, vediamo chi vi vota…), se il confronto è su un piano di dialogo/confronto/apprendimento, tentativo di comprensione… abbiate rispetto verso gli altri. Rispetto significa anche documentarsi seriamente. Ecco la domanda: Quali sono le vostre fonti scientifiche per dire ciò che dite? Mi citate, per cortesia, tre libri non confessionali che avete letto su queste tematiche? Non importa che gli autori siano cattolici o meno, vi chiedo solo di citare tre testi scientifici.
        2) la ricerca scientifica, ahimé non si fa con le posizioni dogmatiche, si fa seguendo le regole e le procedure della comunità scientifica. Non lo sostengo io, lo sostiene il dibattito scientifico internazionale, lo sostiene anche il vs. Papa emerito, per citare una fonte a voi gradita (ovviamente lo cito come teologo, non certo come Papa). Sostenere che l’opinione personale di uno psichiatra sia una fonte scientifica equivarrebbe a dire che visto che io sono un ricercatore e mi occupo di questi temi… ora dovete tutti ascoltare me e essere d’accordo. Lo trovereste assurdo, giusto? Be’ state facendo lo stesso. Dico…. vi rendete conto di ciò che scrivete oppure no? Citare uno psichiatra (toh guarda su Tempi.it), una fantomatica ricerca (toh guarda, su Tempi.it) e dire che questo equivale a dire che voi siete razionali e argomentate, ricorda molto il famoso professore scoperto di notte a colorare il topolino che doveva, secondo il suo esperimento, risultare pieno di macchie la mattina dopo… Vi rendete conto degli artifici che utilizzate e lo fate volontariamente oppure siete in buona fede? Quale sarebbe la vostra epistemologia?
        3) attenzione a citare la “naturalità”, in Natura esistono moltissime cose che voi non approvereste. Conoscete l’organizzazione delle coppie e l’allevamento dei figli nelle varie specie animali? Consiglio di approfondire.
        4) sostenere che la famiglia nucleare sia quella che “da sempre” è stata al centro della società e dell’educazione significa dimostrare un’ignoranza della storia che nemmeno pensavo potesse esistere. Sapete tutti che la famiglia nuclerare è un prodotto post-rivoluzione industriale e, per l’Italia, addirittura post-seconda guerra mondiale?
        5) i valori di una volta… ma qualcuno di voi conosce intimamente la società contadina che è stata prevalente fino agli anni ’50-’60 in Italia, con l’organizzazione societaria secondo modelli patriarcali? chiedete a vostra nonna, se è ancora viva, cosa succedeva a una ragazza… normalmente…. in case in cui si dormiva anche in dieci in una stanza.
        6) perché parlate di diritti dei bambini e non provate a chiedere ai 100.000 bambini italiani che vivono già (pur senza alcun riconoscimento) in coppie omogenitoriali in Italia, cosa ne pensano? vi interessano davvero i loro diritti? sapete che i genitori eterosessuali, sposati in Chiesa, e i consanguinei fino al primo grado, sono la prima causa di morte violenta degli adolescenti? (ovviamente dopo gli incidenti stradali che, in genere, non comportano volontà di alcuno);
        7) io credo che tutti coloro che temono l’estensione dei diritti di cui già godono agli altri, siano come quello che diceva che la fame nel mondo è necessaria, perché se tutti potessero mangiare… non vedo che gusto ci sarebbe a farlo.

        Vi prego di non rispondere con offese, battute o cambiando piano, come avete fatto con Roberto: la sua osservazione sulle leggi Reale-Mancino è sacrosanta e non mi pare pretestuosa né capace di offendere qualcuno, ma non ho letto alcuna risposta.
        Io ho avuto la pazienza di leggere anche cose che, vi giuro, offendono la mia sensibilità, mi fanno arrabbiare, mi scandalizzano, ma ho tentato di argomentare partendo dalle vostre posizioni, non dalle mie.

        Ho preferito non affermare, in alcun modo, invece cosa penso io, e non cercherò di convincervi della mia opinione (che pure ho strutturato dopo un decennio di ricerche sul campo e lavorando con le persone), ho soltanto rilevato molte contraddizioni e artifici verbali e retorici nelle vs. discussioni e ho provato a pormi/porvi delle domande. Se avete voglia, tempo, modo e argomenti concreti per rispondere vi sarò grato, altrimenti pazienza.

        Una sola nota personale: permettetemi di sperare che Fabio non esista o che se esiste, abbia frequentazioni di amici che non vogliono spiegargli a cosa ha diritto e cosa no e lo trattino con meno paternalismo (paternalismo che, di solito, si riserva ai minus habens).
        saluti cari, davvero, a tutti coloro che vorranno impegnarsi nella comprensione e non nel giudizio degli altri.

        federico

        1. admin

          @federicobatini

          Il miglior studio al riguardo è quello curato da Mark Regnerus e pubblicato nel 2012. Lo studio vanta un impianto metodologico inedito quantitativamente e qualitativamente, sia perché si basa sul più grande campione rappresentativo raccolto sul tema (12.000), sia perché per la prima volta fa parlare direttamente i “figli” (ormai cresciuti) di genitori omosessuali:
          http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0049089X12000610
          Ovviamente lo studio di Regnerus è stato fatto oggetto da attivisti gay delle accuse più svariate. In sintesi, lo studio sarebbe inficiato da pregiudizio antigay e mancherebbe dei necessari requisiti di rigore scientifico.
          Ma l’accusa è stata seriamente rintuzzata da un pronunciamento dell’Università del Texas, la qule a fronte delle accuse mosse a Regnerus, la quale “ha stabilito che nessuna indagine formale può essere giustificata sulle accuse di cattiva condotta scientifica presentate contro il professore associato Mark Regnerus riguardo al suo articolo pubblicato sulla rivista “Social Science Research… Non ci sono prove sufficienti per giustificare un’inchiesta… la questione si considera chiusa dal punto di vista istituzionale”
          La tempesta che è seguita alla pubblicazione del suo studio ha costretto l’Università del Texas, per cui Regnerus lavora, a diramare questo comunicato:

          http://www.utexas.edu/news/2012/08/29/regnerus_scientific_misconduct_inquiry_completed

          nel quale si legge che «L’Università del Texas ha stabilito che nessuna indagine formale può essere giustificata sulle accuse di cattiva condotta scientifica presentate contro il professore associato Mark Regnerus riguardo al suo articolo pubblicato sulla rivista “Social Science Research. Non ci sono prove sufficienti per giustificare un’inchiesta, la questione si considera chiusa dal punto di vista istituzionale»

          A riguardo del rigore scientifico dello studio di Regnerus:

          – il demografo Cynthia Osborne riconosce che «lo studio Regnerus è il più scientificamente rigoroso della maggior parte degli altri studi in questo settore»:

          http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0049089X12000774

          – Walter Schumm, docente di “Family Studies and Human Services” presso la Kansas State University ha commentato: «Una cosa è certa: questo studio rappresenta un serio tentativo di ottenere informazioni obiettive che raramente sono state disponibili prima, e non deve essere liquidato semplicemente a causa del disagio che può provocare»:

          http://www.mercatornet.com/mobile/view/does_it_really_make_no_difference_if_your_parents_are_straight_or_gay

          – 18 docenti universitari hanno difeso il lavoro di Regnerus (e stigmatizzato le critiche pretestuose e preconcette che l’hanno assalito), pubblicando sul sito della Baylor University “A social scientific response to the Regnerus controversy”, nel quale essi affermano che
          “Sebbene l’articolo di Regnerus non sia privo di limiti, in quanto scienziati sociali, pensiamo che gran parte delle critiche ricevute siano ingiustificate… la stragrande maggioranza degli studi pubblicati prima del 2012 su questo tema hanno fatto affidamento a piccoli campioni non rappresentativi; al contrario, Regnerus per raggiungere le sue conclusioni si è basato su un campione di grandi dimensioni, casuale, di oltre 200 bambini allevati da genitori che hanno avuto relazioni omosessuali, confrontandoli con un campione casuale di oltre 2.000 bambini cresciuti in famiglie eterosessuali. Noi riteniamo che lo studio di Regnerus, che è uno dei primi a fare affidamento su un ampio campione, casuale e rappresentativo di bambini di genitori che hanno avuto relazioni omosessuali, ha contribuito notevolmente ad arricchire di informazioni il dibattito in corso tra studiosi sulle famiglie dello stesso sesso in America”:

          http://www.baylorisr.org/2012/06/a-social-scientific-response-to-the-regnerus-controversy/

          Oltre allo studio di Reginerus in quel numero di “Social Research” vi sono altri studi, in particolare quello di Loren Marks, “Same-sex parenting and children’s outcomes: A closer examination of the American psychological association’s brief on lesbian and gay parenting”. Marks esamina gli studi condotti su bambini allevati in “famiglie” omosessuali e conclude che la scientificità di questi studi è assai scarsa, essendo stati condotti su “campioni di comodo” (convenience samples) e per giunta molto ridotti (1). Eppure sono stati i risultati di questi “studi” ad essere reclamizzati da alcuni ricercatori e organizzazioni professionali, tra cui spicca ovviamente l’influente American Psychological Association (APA) con la sua celebre Dichiarazione “Lesbian and Gay Parenting” (2005). Nelle conclusioni finali il documento affermava che “non un solo studio ha riscontrato che i figli di genitori lesbiche o gay sono svantaggiati in alcun modo significativo rispetto ai figli di genitori eterosessuali”(Not a single study has found children of lesbian or gay parents to be disadvantaged in any significant respect relative to children of heterosexual parents).
          Alle pagine 738-738 lo studio riporta una tabella dove sono elencati questi studi realizzati in un contesto di militanza e privi di scientificità. Solo per dirne una, una buona metà di questi “lavori” non prevedeva nemmeno il gruppo di controllo eterosessuale.
          Lo studio di Loren Marks si trova qua:
          http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0049089X12000580

          Nel dicembre 2011 su Archives of Sexual Behavior uno studio ha mostrato che le figlie 17enni di madri lesbiche, concepite mediante inseminazione artificiale, sono più propense a segnalare a loro volta un comportamento omosessuale e ad identificarsi come bisessuali, rispetto alle figlie di genitori eterosessuali.

          http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21057866

          – Nel settembre 2010 su Archives of Sexual Behavior gli studiosi hanno mostrato che gli adolescenti cresciuti in famiglie lesbiche hanno maggiore probabilità (le femmine) di essere a loro volta omosessuali o identificarsi come bisessuali (circa +200%), mentre i maschi sono meno predisposti a relazioni eterosessuali (-35%):

          http://hunterforjustice.typepad.com/files/gartrell-adolescents.pdf

          – Nel luglio 2010 sul Journal of Biosocial Science uno studio ha mostrato che «l’ipotesi che i genitori gay e lesbiche avrebbero più probabilità di avere figli gay, lesbiche, bisessuali o dall’incerto orientamento sessuale è confermata». La percentuale di bambini di genitori gay e lesbiche che hanno adottato un’identità non-eterosessuali a distanza di tempo è tra il 16% e il 57%.

          http://xa.yimg.com/kq/groups/19806419/959920590/name/Full+Article.pdf

          – Nel 2009 su Psychological Reports una revisione di 9 studi ha dimostrato che i bambini cresciuti con genitori gay erano più propensi ad adottare interessi e attività omosessuali, più propensi a segnalare confusione sessuale:

          http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19610497

          – Nel maggio 2006 uno ricerca sul Journal of biosociali Science ha evidenziato che l’orientamento omosessuale dei genitori influenzava significativamente quello dei figli:

          http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16613625

          – Nel 2000 uno studio realizzato da R.N. Williams ha osservato che figli di genitori lesbiche avevano significativamente più probabilità di essere impegnati in relazioni omosessuali. Williams ha scoperto inoltre che diverse omissioni sono state fatte da altri ricercatori che hanno condotto la ricerca in queste aree (Williams, R. N. (2000). A critique of the research on same-sex parenting, in D.C. Dollahite, ed., Strengthening Our Families, Salt Lake City, Utah: Bookcraft, p.352-355)

          Nell’agosto 2011 sul Canadian Journal of Behavioural Science uno studio a lungo termine ha esaminato come i padri contribuiscono a rendere i loro figli più intelligenti ed emotivamente stabili. La situazione muta notevolmente nei bambini con i padri assenti:

          http://www.sciencedaily.com/releases/2011/08/110830102551.htm

          – Nel marzo 2011 sono apparsi i risultati di uno studio condotto dall’Istituto di ricerche economiche e sociali (ISER) dell’Università di Essex, Regno Unito. Dopo aver utilizzato un campione di 11.825 adulti e 1.268 giovani (età 10-15) è stato valutato il grado di felicità dei bambini nelle famiglie con alto e basso reddito verificando che l’influenza maggiore sulla felicità di un bambino è se esso vive con entrambi i genitori -maschio e femmina- e dal rapporto che hanno con essi, in particolare la loro madre:

          http://www.sciencedaily.com/releases/2011/03/110302080028.htm?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+sciencedaily+%28ScienceDaily%3A+Latest+Science+News%29

          – Nel giugno 2002 i sociologi Kristin Anderson Moore, Susan M. Jekielek e Carol Emig, attraverso il loro studio, hanno dimostrato che esiste un ampio corpus di ricerche che indicano come i bambini si sviluppano meglio quando crescono con entrambi i genitori biologici, all’interno di un matrimonio. Hanno affermato in particolare: «non è semplicemente la presenza di due genitori, ma è la presenza di due genitori biologici che sembra sostenere lo sviluppo dei bambini»:

          http://www.childtrends.org/files/marriagerb602.pdf

          – Nel 1999 sul Journal of Marriage and Family, lo studio Paternal Involvement and Children’s Behavior Problems di Paul R. Amato & Fernando Rivera ha verificato che i padri riescono a offrire un un contributo unico per il comportamento dei propri figli. L’influenza positiva della presenza della madre e del padre è stata confermata, è risultata indipendentemente e significativamente associata ai problemi di comportamento dei bambini. In particolare l’influenza paterna gioca un ruolo importante nel mantenere nel figlio bassi livelli di delinquenza e criminalità e abbassando le probabilità che la figlia adolescente possa entrare in stato di gravidanza. Questi risultati sono stati confermanti anche dopo aver controllato per il coinvolgimento della madre.

          http://www.jstor.org/discover/10.2307/353755?uid=3738296&uid=2&uid=4&sid=21102054846787

          E si potrebbe proseguire…

          1. Sara

            Mentre leggevo il commento dell’esimio dott. Batini (che “dopo un decennio di ricerche sul campo” ancora scrive “ai minus habens”), mi è venuto in mente questo passo di San Paolo (fra l’altro, permettetemelo, uno dei preferiti del mio caro e rimpianto parroco, Don Angelo che non si è mai stancato di affermare la ragionevolezza della fede e l’opportunità di non trascurare mai buon senso ed evidenza logica):
            1Cor 1,17-31:
            «17 Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma a predicare il vangelo; non però con un discorso sapiente, perché non venga resa vana la croce di Cristo. 18 La parola della croce infatti è stoltezza per quelli che vanno in perdizione, ma per quelli che si salvano, per noi, è potenza di Dio. 19 STA SCRITTO INFATTI: “DISTRUGGERÒ LA SAPIENZA DEI SAPIENTI
            E ANNULLERÒ L’INTELLIGENZA DEGLI INTELLIGENTI”.
            20 DOV’È IL SAPIENTE? DOV’È IL DOTTO? DOVE MAI IL SOTTILE RAGIONATORE DI QUESTO MONDO? NON HA FORSE DIO DIMOSTRATO STOLTA LA SAPIENZA DI QUESTO MONDO? 21 POICHÉ, INFATTI, NEL DISEGNO SAPIENTE DI DIO IL MONDO, CON TUTTA LA SUA SAPIENZA, NON HA CONOSCIUTO DIO, È PIACIUTO A DIO DI SALVARE I CREDENTI CON LA STOLTEZZA DELLA PREDICAZIONE. 22 E mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza, 23 noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; 24 ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio. 25 PERCHÉ CIÒ CHE È STOLTEZZA DI DIO È PIÙ SAPIENTE DEGLI UOMINI, E CIÒ CHE È DEBOLEZZA DI DIO È PIÙ FORTE DEGLI UOMINI. 26 Considerate infatti la vostra chiamata, fratelli: non ci sono tra voi molti sapienti secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili. 27 Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, 28 Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono, 29 perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio. 30 Ed è per lui che voi siete in Cristo Gesù, il quale per opera di Dio è diventato per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione, 31 perché, come sta scritto: Chi si vanta si vanti nel Signore».

        2. Alex67

          @federicobatini:
          Rispondo solo ai quesiti 3 e 6, per gli altri ritengo sia assolutamente tempo perso.

          3) Cortesemente, secondo la sua visuale “naturale” mi spiega SCIENTIFICAMENTE perchè dovremmo proibire a Teofilo, sincero pedofilo, di accoppiarsi con bambini e bambine (le vengo incontro: senza differenza di sesso)? Tutti consenzienti ovviamente, anzi tutti che provano grandissimo piacere nel farlo e che sono convinti non ci sia nulla di male. In natura succede, non sarà mica contrario che avvenga anche tra gli “animali” uomini? La prego, non si rifugi in risposte evasive: argomenti
          3) Collaboro da 30 anni con una casa famiglia, avrò visto passare migliaia di bambini e bambine dagli 0 ai 16 anni in tutti gli stati giuridici (Stato di abbandono, molestie, indigenza, violenza, stato di temporanea impossibilità di esercitare la patria potestà da parte dei genitori per prigionia, problemi di droga, problemi di salute mentale o fisica etc; quasi tutti adottabili o affidabili).
          Io sì, (Lei certamente no, da come parla) conosco molto bene cosa ne pensano sull’eventualità di essere collocati in famiglie omosessuali, anche fosse l’unica ed ultima opzione disponibile: la risposta costante, in varie forme, è un volgare invito ad intraprendere un viaggio ben descritto da questo link.

          http://www.youtube.com/watch?v=HOVptAcWw64

          Non parlate per favore di diritti dei bambini per avvalorare le vostre convinzioni, please: soprattutto dei diritti di quelli che non hanno voce. Parlate di vostre pretese, come in effetti sono.

        3. Giusi

          http://www.tempi.it/confessioni-di-un-ex-trans-walt-ero-malato-stavo-male-ora-sono-la-prova-che-dio-e-vivo#.UfD-bKyXu4p

          Caro Federico Batini, queste testimonianze le pubblicano solo su Tempi.it.. Non è colpa nostra. Ce ne sono tante. Nessuno li invita. Ospitatele pure sul sito dell’Arcy gay, aprite un confronto vero! Ricordo ancora con orrore un video dove Cecchi Paone minacciava di denunciare uno psicologo che aiutava i gay che non vivevano bene la loro condizione ad uscirne e il conduttore abbozzava perchè per certe cose si può pure perdere il posto di lavoro! La scienza non è mica neutra, bisogna stare attenti ad aderire alla teoria che appoggia l’ideologia dominante!

    2. 1) “Non voglio entrare nel merito di matrimonio, adozioni, struttura della famiglia naturale etc”.
      “Io, nudo, a -20° vivo normalmente, però non voglio entrare nel merito di discorsi sull’assideramento”
      Perchè non ci vuoi entrare?
      Forse perchè se togli certe basi tutto il ragionamento crolla e quindi puoi metterlo sullo stesso piano del tuo?

      2)”La signora Miriano inverte il problema: I primi a definirci per il nostro orientamento sessuale sono coloro che ci discriminano definendoci contro natura, e sulla base di questo pregiudizio etc etc…”
      “Non c’è alcun motivo di dare un nome diverso al morbillo e alla varicella, questa è una discriminazione sono comunque malattie con i brufoli. Sicuramente è stata inventata da un ammalato invidioso del numero di brufoli di un altro.”
      Da Wikipedia: Karl-Maria Alexandru Kertbeny o Károly Mária (Vienna, 28 febbraio 1824 – Budapest, 23 gennaio 1882) è stato uno scrittore, traduttore, bibliografo e patriota ungherese.
      Fu pioniere del movimento di liberazione omosessuale. Fu lui a creare, in un suo opuscolo del 1869, la parola “omosessualità” (e anche “eterosessualità”, aggiungo io).

      3) “Quanto ad altri sinonimi più all’antica, apprezzo il coraggio di alcuni, per esempio di quelli del Foglio, nell’usarli,…”
      Ho capito, preferisci omosessuale ma quì contraddici la 1, però deciditi, in qualche modo la tua tendenza va definita!
      A noi l’italiano CI piace 😉

      4) “Lei crede che ci fosse bisogno di una legge contro la “Discriminazione, odio o violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”?
      Non arrivi da solo al paradosso?
      Vediamo…provo a spiegartelo: sostenere che una razza è superiore ad un altra, una nazione è superiore ad un altra, una religione superiore ad un altra è sbagliato.
      Sostenere che un orientamento sessuale sia superiore ad un altro è sbagliato pure.
      Proprio per questo che farla pagare di più a chi picchia un omosessuale rispetto a chi picchia un nero è sbagliato, ma anche a chi picchia una donna.
      Sono tutti uomini e vanno tutti trattati allo stesso modo.
      Quì non si odia la persona con tendenza omosessuale, semplicemente si sostiene che la loro unione che coinvolge due persone (non un odio rivolto alle persone quindi, ma a ciò che fanno) è diversa, non è riproduttiva, non è naturale. Non si tratta più di una persona, ma di ciò che compie.
      Ma so che è difficile capirlo, speriamo và…

      5) “non mi sembra ci siano stati casi eclatanti di conculcazione”
      Sei sicuro che a nessuno sia stata chiesta la multa prevista per ora ma che la nuova legge tramuterà in carcere?

      Alla fine della tua letterina non ce lo hai ancora spiegato, buona notte e sogni d’oro Robbè!

  21. Lancio a tutti una piccola provocazione: leggete il romanzo “a volte ritorno” di Niven (http://www.einaudi.it/libri/libro/john-niven/a-volte-ritorno/978880620922). Parla di Gesu’ che rinasce oggi negli Stati Uniti: l’autore si immagina che suonerebbe la chitarra e difenderebbe gay, barboni, malati di aids, drogati e ragazze madri.
    Non e’ forse vero che Gesu’ ha sempre difeso i piu’ deboli, e noi ora i deboli- come gli omosessuali- li consideriamo nemici?

  22. fabio beltramini

    Non sono io ad aver bisogno di una legge, ricorda che quando un parlamento è costretto a discutere una qualsivoglia legge che serve a tutelare una persona, vuol dire che quello non è un paese civile. Tutti siamo diversi l’uno dall’altro, tutti, non esistono uguaglianze totali, anche due gemelli monozigoti presenteranno delle diversità, ma solamente pensare che possano esistere delle persone diverse che meritano di essere insultate è abominevole, anzi abominio. L’Italia è un paese così tollerante che ogni giorno si devono assistere a scene pietose di discriminazione, che per l’appunto significa non considerare un individuo in modo paritario, come se fossi più stupido, o più scemo, chissà mai perchè non vengo mai considerato più intelligente, o sentire battute dementi fatte di nascosto, “chissà se indossa le calze a rete”. Invece indosso dei calzini semplici di filo di scozia, in estate neanche quelli. Qualcuno vuole fare una legge per tutelarci, almeno moralmente perchè fisicamente ancora posso cavarmela da solo, ma anzichè essere contenti si ha paura di perdere la libertà di espressione. Complimenti, bel modo di pensare, se la legge è fatta per tutelare come è possibile che qualcuno perda la libertà di espressione? Che espressione? Quella di odiare? Mi guardi e mi compatisci, ma sai quante gente compatisce te per quello che pensi e per quello che sei, e magari ti odiano anche? Non te lo dicono, qualcuno di la verità te lo ha detto, e ti avrà anche insultata, per caso ti sei messa a ridere? Sei stata contenta? Parli di tutele già esistenti, di aggravanti per futili motivi, ingenua, almeno mi auguro che sia ingenuità, quanto poco conosci il mondo, oppure quanto fingi bene. Non sono un burattino che serve a far divertire gli altri, sono una persona come tutti gli altri e come tutti gli altri figlia di Dio (se esiste) o della natura, esattamente come te. Ho avuto un padre e una madre e sono quello che sono, vuoi per caso dire che sono stato educato male? Che sono vissuto in un contesto disagiato? No, sono vissuto in un paese piccolo dove si era tutti una famiglia, dove fino a non tantissimi anni fa si lasciavano le chiavi inserite nelle porte di casa, eppure….eppure eccomi qua. Cosa voglio? Voglio che la gente la finisca di considerarmi come una specie di appestato, non mi interessa il matrimonio gay, ma vorrei poter condividere non solo i doveri ma anche i diritti con il mio eventuale compagno, diritti che i signori che vivono in parlamento hanno per legge, ma che io non ho, e parlo di reversibilità della pensione, di poter andare a trovare tranquillamente in ospedale o in carcere il mio compagno senza penare le pene dell’inferno questo vorrei. Sono stufo di vedere le dite puntate contro di me e sentire termini come abominio (che poi è risaputo che si parla dell’atto sessuale e non della persona in se), e di termini contro natura. Contro natura di che? La biologia la conoscete? Parli dei figli che starebbero meglio con un padre e una madre? Se entrambi gli vogliono bene e sono persone mature e consapevoli si, altrimenti sai come si dice vero? Meglio soli che male accompagnati e guidati. Io non voglio un figlio in primis perchè ho speso la mia vita per salvare le persone dal cancro e ora sono vecchio, inoltre non avrei il tempo necessario per stare con lui e insegnarli i valori della vita, e forse non ne sono capace, infine cosa dovrei dirgli nei riguardi di questo mondo e di questa società? Mia cara, tu non sei mia amica, vuoi semplicemente giustificarti per essere quel che sei, salvo poi chiamarmi alle 4 del mattino per dirmi che hai un problema grave, gravissimo, e io che come sempre corro, e poi taglio, e poi cucio, e poi prego, e alla fine piango per ogni paziente che muore, per ogni paziente che non ce la fa, perchè vedi nonostante tutto ho un anima, ed è proprio a quella che io tengo, non al corpo, ma all’anima, e per favore lasciatemela stare.
    Fabio B.
    P.S. è chiaro che sono un altro Fabio, ma è altrettanto chiaro che un ‘amica così non la capirei.

  23. Marco

    Ho una domanda che da tempo non mi dà pace, allora chiedo a qualcuno di voi.
    Io sono un omosessuale, ma ritengo il discorso dei matrimoni tra persone dello stesso sesso una grande caz…ehm…stupidaggine, uno scimmiottare qualcos’altro, oltre che un insulto all’umanità intera che da sempre in lungo e in largo considera il matrimonio un legame tra uomo e donna.
    Dunque, se dichiarerò ciò quando questa “legge” andrà in vigore, sarò dichiarato…omofobo?
    Aiutatemi, vi prego

    1. vale

      a volte ritornano…
      i deboli….non mi pare che ci siano tutti questi deboli.( nella politica, nella moda, nel cinema , nella musica, nella letteratura. e limito l’elenco alle chi ha acquisito notorietà. senza contare professionisti e gente qualunque). il cristianesimo “fai da te” prevede un sacco di cose.
      ci son ” cristiani “che credono anche agli ufo ed alla reincarnazione.
      bellissima la risposta di un prete americano (padre Frank Pavone, direttore dell’associazione ‘Priests for life’ che riunisce appunto preti impegnati sul fronte pro-life.Open Letter to Nancy Pelosi http://www.priestsforlife.org/pelosi/) a Nancy Pelosi, che si definisce sempre una cattolica praticante,( dove -sostanzialmente- gli dice che lei non è sicuramente cattolica. e neppure cristiana. checché ne dica lei.)
      ma qualcuno di coloro che scrive queste banalità tipo vivi e lascia vivere o love is love ( copyright Obama) se lo è mai letto il catechismo?
      e se sì, perché questo qualcuno continua a voler pensare che chi crede debba accondiscendere a comportamenti pubblci che sono condannati da quella che -fino ad oggi, almeno- è considerata “Parola di Dio”?( che ci pare un tantinello più importante dell’opinione in merito dello Scalfarotto di turno)
      poi uno può non crederci. ma da noi che si aspetta? che gli si dica: sì, fate pure?
      tra l’altro è la prima volta che sento parlare di “leggi non applicabili”.
      e se le applicano,come sarebbe ovvio,visto che l’han fatta, invece?

  24. Annarita

    Dio forse ha pregiudizi? No perchè a definire certi atti contro natura è stato prima Lui e ricordiamoci, giusto per sapere come andrà a finire alla fine dei conti, che i rapporti contro natura sono una delle poche cose che gridano vendetta al cospetto di Dio e Sodoma e Gomorra ne sono l’esempio. Con ciò uno è libero di vivere come crede, ma almeno deve sapere che vivendo in un certo modo rischia molto, questa è la carità. Non è carità dare pacche sulle spalle e fare sorrisini, o concedere diritti che non esistono, perchè il fine dell’uomo è uguale per tutti, anche se ci si arriva per strade diverse ed è: Conoscere, amare e servire Dio, per poi goderlo in Paradiso. Al contrario, andando contro tale fine, si può godere, ma non mai pienamente, qualche piacere o qualche sprazzo di felicità su questa terra, che poi dovremmo lasciare tutti e tutti i diritti che abbiamo preteso diventeranno polvere con noi. E non sto parlando solo per chi pretende il matrimonio tra ugual sesso e l’addozione, parlo anche per chi pretende di divorziare, magari anche in breve tempo, chi pretende che abortire sia un diritto, chi crede che avere figli a tutti i costi sia un diritto, chi crede che l’eutanasia sia altro diritto, chi pensa che asseccondare ogni voglia o vizio sia una virtù. Alla fine ci sarà chiesto di pagare il conto. Dunque ringraziamo Costanza che ci dice la Verità e non fidiamoci troppo di chi accondiscende a tutte le nostre voglie, leggiferando per noi, perchè a volte non è un amico colui che ci da tutto ciò che in realtà non ci serve.
    Attenzione ai lupi travestiti da agnelli e bisogna aver cura di cercare sempre i veri amici, quelli che non hanno paura a dirci la verità, perchè ci amano e vogliono la nostra felicità.

  25. Annarita

    P.S non è l’orientamento sessuale che ci rende migliori o peggiori, come non è il carattere calmo o il carattere irruento, o come non lo è l’essere poveri o ricchi, belli o brutti, sani o malati, sono le nostre azioni, le nostre scelte che ci rendono veri uomini. Ricordandoci sempre che Dio esiste e ci ama tutti con una amore infinito tale da aver desiderato la croce per noi, perchè dunque non ricambiarlo mettendolo al primo posto?

  26. Kipale78

    …e comunque se due omosessuali adottano un bambino, è perché prima una coppia etero quel bambino l’ha abbandonato.

    1. Annarita

      A volte si, sono abbandonati da una mamma ed un papà, ma a volte sono anche tolti dagli assistenti sociali, che invece di aiutare la famiglia in difficoltà tolgono i figli, a volte invece rimangono soli per la morte dei genitori, a volte sono figli nati da utteri in affitto e siccome non sono perfetti come si erano commissionati (che brutta parola) vengono abbandonati. Ce ne per tutti i fegati Kipale’78, ma non è che perchè ci sono sittuazioni tremende, se ne debbano crare delle altre a tavolino. Non so se mi sono spiegata. Non è perchè un povero bambino è stato sfortunato una volta debba esserlo per legge anche una seconda volta dandolo in addozione a chi non potrà mai essere un papà ed una mamma.

  27. Carissima Costanza,
    scusami se ti chiamo carissima pur non conoscendoti, si tratta pur sempre di una convenzione sociale a cui mi adeguo con piacere.
    Ti voglio dire solo una cosa: giustamente tu sei orgogliosa dei tuoi valori e io non ti impedirò mai di esprimerli o di esserne orgogliosa. Ma perchè vuoi impedire ad altri di esprimere?
    Una legge contro il razzismo non discrimina chi è bianco, allo stesso modo una legge contro l’omofobia non discrimina chi è etero.
    Tu dici che non c’è discriminazione? Bene, allora resterà una legge non applicabile, di che vi preoccupate? Perchè tanta paura? A volte mi sembra che certe persone siano tante insicure dei propri valori da volerli imporre per legge.
    Vivete e lasciate vivere.
    Grazie
    Giorgio

    1. Marco

      ma è legge, così come si sta profilando, che impedirà di esprimere le mie opinioni. Non mi sembra che ci sia un bavaglio per nessuno, per ora, anzi, onestamente penso che si esageri nell’ostentare…

  28. Mah, io ho leggiucchiato i commenti… il post l’ho letto tutto ed è ineccepibile.
    Però sono sconsolato, ho paura che non ci sia più niente da fare, perchè è ovvio che il problema non èquello dei presunti diritti. Il problema è ontologico, o meglio, logico. Non si riesce più a ragionare, è saltato il buon senso. Si vive di sofismi. Se dico che andare in galera per sostenere un’idea (che è ovvia) come quella del matrimonio fra un uomo e una donna è assurdo e lede i diritti di libertà di espressione, vengo aggredito da chi sostiene che sto impedendo agli altri di amarsi. Eppure non è quello il discorso.
    Il problema è un problema di razionalità. Ma, se lo dico, sembra che voglia fare il presuntuoso, che solo io so ragionare e gli altri sono scemi. Che non c’è una verità ecc… e le solite panzane. Io temo veramente che sia troppo tardi e che sia tornato il tempo di Gorgia e Protagora, e il dramma è che vediamo le conseguenze, ma non abbiamo la forza di impedirle. E le conseguenze non furono solo la morte di Socrate, ma la follia della guerra totale. Sono il rischio di riempire di Edipi il paese, come già disse Aristofane nell’Ecclesiazuse.
    Io non ho voglia di parlare di omosessuali, eppure devo ogni giorno parlarne, come un ossessionato (così mi accusano) perché siamo talmente rincoglioniti da non capire più cosa è ovvio e cosa è falso e pretestuoso. Cosa è bene e cosa è male. E lo siamo talmente nel profondo che nonostante lo vediamo materialmente e inequivocabilmente ogni giorno al gabinetto, non sappiamo più nemmeno se siamo maschi o femmine o cosa diavolo altro ancora!! Non solo, mi si vuol dire che non ho il diritto di dirlo. Mi si vuol dire che ho problemi di comprensione e tolleranza, mi si vuol dire che non capisco che è così.
    Come Kipale78 che scrive quel sofisma, cosa c’entra? Chi l’ha detto? Potrebbero aver avuto un incidente ad esempio.
    Sono sconsolato.
    Se i cattolici non si svegliano in qualche modo e in qualche paese, ci sarà una trasformazione (distruzione) culturale di proporzioni mondiali, per cui la dittatura del relativismo potrebbe diventare irreversibile.

    1. Sara

      Sì, Matteo, il probema è logico! E’ per questo che l’evidenza sembra non esser più considerata tale. Ma non ci abbattiamo: la Speranza è una virtù teologale di luminosa bellezza!

  29. Riccardo

    Grazie Costanza, hai affrontato il tema con misura, logica e ragionevolezza. Bisogna opporsi in ogni modo, ne va della libertà di ciascuno.

  30. grazie Costanza per il tempo che hai impiegato a esporre con chiarezza e serenita’ le cose come stanno! io non avrei avuto la pazienza di “perdere tempo”, perche’ e’ questo cio’ che vogliono le lobbies e i politici che ci stanno prendendo per il naso, invece di affrettare leggi contro la disoccupazione, l’impoverimento delle famiglie, le “rapine globalizzate” dei finanzieri. Un padre e sua moglie che diventera’ mamma si chiedono : “sara’ maschio o femmina?” e non si sognano di immaginare domande diverse pensando ai burocrati dell’Unione Europea o di altri progreditissimi altri paesi 😉

      1. vale

        mica ti sarai adontato? suvvia, se non ci si può prendere neppure un po’ per il culo…..eppoi diventerà di moda, pare.

  31. Ma certo che hai diritto di dire quello che vuoi, come gli altri che oggi hanno detto anche loro qui sul blog cose contarie
    e che sono stati criticati e/o tacciati di non avere capito la questione che è ontologica (sic!!!) etc.
    Ma loro, dite voi, non sono stati messi in cella, loro si sono potuti esprimere liberamente…
    Ma siamo sicuri che anche voi non vi potrete esprimere e che siano già pronte le camionette per portarvi tutti via S.Paolo compreso?

  32. paulette

    Brava Costanza, il nostro professore di lettere era omosessuale ed era il professore più amato di tutti e da tutti noi. Era l’unico che sapeva ascoltarci veramente. Eravamo i suoi figli e l’ho visto sempre sereno e contento.

  33. Lidia

    Se non c’è bisogno di introdurre una speciale discriminazione per gli omosessuali, che bisogno c’è di tenere quelle razziali e religiose? L’Italia è un Paese dove – nonostante le leggi – i vice-ministri danno dell’orango ai neri, è vero (e restano al loro posto). Nessuno, che io sappia, è mai stato incarcerato per aver detto che i neri non dovrebbero essere creati ministri, anzi, li si dovrebbe rispedire in Africa (chiedete ai leghisti: qualcuno è mai stato incarcerato? No). Non credo che da ora in poi lo saranno coloro che contestano l’estensione del matrimonio agli omosessuali.
    Piuttosto, della legge a me spaventa il concetto che propone di identità sessuale – lo contesto.
    Posso sbagliarmi. Credo però che la legge vada contestata rimanendo nel reale, non nelle paure (ricordiamo che l’Italia non è la Francia: anche se loro sbagliano, noi possiamo fare meglio).
    La domanda vera è: una legge che vieti la discriminazione degli omosessuali è GIUSTA o SBAGLIATA? A prescindere da paure, vere o irrazionali.
    Se è giusta, lo è sempre, se è sbagliata lo è sempre.
    Forse la domanda vera e onesta è questa.

  34. admin

    COMUNICATO STAMPA

    La Commissione Giustizia della Camera ha approvato il testo sulla omofobia non rispettando le prerogative dei parlamentari che – ove ne facciano esplicita richiesta – hanno diritto all’esame dei singoli emendamenti. Il metodo e’ parso subito coerente con la introduzione di una fattispecie di reato d’opinione attraverso l’estensione della legge Mancino – disegnata per la repressione del razzismo – alla omofobia e alla transfobia. Il vizio della norma e’ pertanto originario e non può essere rimediato se non riprendendo la tesi del ddl Brunetta- Carfagna, tradotto in emendamento Costa-Carfagna, che ipotizza l’omofobia quale aggravante collegata ai reati contro la persona. Il nostro impegno quindi continua nel nome di elementari principi di libertà, messi in discussione dalla norma e dalla prevedibile giurisprudenza che ne potrebbe conseguire.

    On. Eugenia Roccella

    On. Alessandro Pagano

    1. Lidia

      la giustizia travalica – e di molto – beghe e formalità parlamentari.
      Ma nessuno, mi pare, qui si pone la domanda.
      Questa legge contro l’omofobia – a prescindere da tutto – è GIUSTA o SBAGLIATA?
      Non ho ancora sentito nessun’argomentazione contraria nel merito, se non “ci metteranno in carcere a noi, perché In Francia è successo così”.
      Dunque ripropongo la domanda: è giusta una legge che vieta di discriminare le persone a seconda del loro orientamento sessuale o è sbagliata?

      1. Giusi

        E’ inutile. Ci sono già le leggi e le aggravanti per tutelare ogni tipo di discriminazione. E’ subdola, è un grimaldello per introdurre nozze e adozioni gay

        1. vale

          brava giusi
          le solite anime candide( o che fingono di esserlo). proprio perché non c’era bisogno.( così come quell’altra “bufala” del femminicidio), per chi vuol controllare le persone serve creare una legge che lasci la più ampia libertà di punire le voci fuori dal coro qualora lo si ritenga opportuno.
          proprio la vaghezza della materia trattata-con tutti gli altri problemi che ci sono( sarà che serve anche a distogliere l’attenzione da qualcos’altro? e che è già ampiamente normata perfino nella costituzione) fa ,ovviamente, pensare che il vero obiettivo sia un altro.

      2. admin

        prima forse dovresti dirci cosa intendi per discriminazione degli omosessuali, magari con qualche esempio.

  35. paulette

    Costanza, perché non organizzi un intervista con Don Antoine Bodar, abita (escluso il mese di agosto) a Roma, a Santa Maria dell’anima, Via di Santa Maria dell’Anima 64, ed è il sacerdote più famoso dell’Olanda, appare spesso in tv per come dice lui, non di difendere ma di spiegare la Chiesa. Era omosessuale, ha avuto due storie importanti con uomini, che l’hanno accompagnato alla sua consacrazione. Ha scritto diversi libri, anche uno sull’amore disordinato.,

  36. Engy

    trovo queste discussioni per la maggior parte molto interessanti.
    peccato per quelle note per me stonate di chi si sente in dovere di inserire la presunta pecora smarrita nelle preghiere del rosario … vagamente farisaico direi.

  37. Ivana Marzocchi

    Sono una pedagogista e vivo ogni giorno da 18 anni in mezzo a bambini di nido e scuola dell’infanzia. Vorrei che venissero con me tutti quelli che sostengono che per un bimbo avere due genitori dello stesso sesso equivale ad avere un padre e una madre: toccherebbero con mano quali sono le reali esigenze dei bambini, che nella loro innocente sincerità fanno continuamente riferimento a due modelli diversi e complementari come fondamentali per la loro crescita e per la strutturazione della loro personalità. Potrebbero anche constatare come i bambini che non hanno un padre, per i più svariati motivi, cerchino attenzioni, carezze, abbracci dai padri dei loro coetanei, quando li vedono nel servizio, o come addirittura inventino di aver fatto bellissime cose con il padre che stanno inventando di avere. Francoise Dolto, la cui autorevolezza come psicanalista dell’infanzia è universalmente riconosciuta, sosteneva che il bambino sa benissimo di essere fatto di due, ossia di un padre e di una madre, e ha bisogno di entrambi per crescere. Se poi per un motivo non dipendente da lui, aggiungo io, si trova privato di uno dei due, bisognerà cercare di ovviare al meglio, ma non certo dedurre che quella è una buona situazione e addirittura procurargliela appositamente! Parliamo tanto di diritti dei bambini e critichiamo la vecchia società adultocentrica, ma ci rendiamo conto che mettere il cosiddetto diritto alla genitorialità davanti al reale bisogno del bambino è fargli violenza? Ci rendiamo conto che i bambini oggi devono subire nuove forme di violenza dovute all’egoismo degli adulti?

  38. Ciao Costanza
    Piacere di conoscerti, sono arrivata per caso al tuo blog, da Twitter , ho letto questa tua bellissima lettera aperta, che rispetto e approvo pienamente.
    Premetto che non sono una fervente cattolica, anzi forse non lo sono per niente, ma forse non sono così sicura…insomma…magari questa discussione la affronteremo più avanti, intanto ritorniamo alla lettera, si , condivido il tuo modo di pensare, l’omofobia, strano termine dal greco, non dovrebbe essere prevista all’interno della specie umana, dovremmo essere tutti uguali e con uguali diritti…però , c’è un però : personalmente credo nella libertà assoluta dell’individuo e quindi va da se che nel momento in cui una coppia omosessuale vuole un figlio, nega la libertà, di cui parlavo, non fornendogli la presenza di un uomo e di una donna durante la sua crescita così da deviare, in maniera quasi assoluta, il suo futuro. Per deviare intendo prendere esclusivamente quella strada, non sta a me stabilire se questa è una devianza o una normalità . È un po’ come i vegani che trovano normale non alimentare i figli con derivati animali, io sono vegetariana, ma non mi permetterei mai di crescere un figlio a senso unico ( ma quando poi vengono a dirmi che anche i gatti e i cani vengono alimentati da vegani,beh! Qui mi scappa una parolaccia, ma non la dico…), forse il paragone non regge , ma a me sembrava intelligente…
    Tutto questo per dire cosa? Che la legge contro l’omofobia io non la capisco, perché non capisco dove voglia andare a parare, forse vuole impedire di esprimere un parere, ma…tanto se esagero c’è la querela e questo vale per tutti, come volermi tacciare se grido forza Juve davanti ad un milanista, non lo so, se tu hai un’idea da darmi sono pronta a sentirla.
    Bene ora dopo questa scocciatura ti saluto e aspetto le tue prossime.
    Graziella

  39. Stefano

    Adesso c’è anche la pedagogista! Noi italiani proprio non riusciamo a non essere ideologi, neanche nella,fede. Mi piace leggere i vari blog cristiani della rete. Ma dovrei dire mi piaceva. Quanto odio. Quante crociate! Abbiamo un papa che viene dalla fine del mondo e che è la fine del mondo. Ma usiamo il tempo e le nostre energie per convertirci. Non è questo il cristianesimo? Sono proprio triste.

  40. Scusa, Stefano, ma non mi sembra che l’intervento di Ivana, né quello di Graziella siano carichi di odio. Dire che i bambini hanno bisogno di madre e padre non può essere un’affermazione offensiva per nessuno. Se poi uno dovesse parlare solo quando si è convertito nessuno di noi potrebbe parlare. Il Papa però ha invitato i cristiani a prendere posizione.

  41. Valeria

    Cara costanza, riesci sempre a darmi coraggio con le tue parole..trovo nei tuoi libri,come nei tuoi scritti la forza per andare avanti nel progetto di vita che ho sposato con mio marito.. Nonostante sia scioccata da alcuni commenti.. nonostante le mie fragilità umane mi portano ad essere sconsolata come diceva bene matteo qualche commento prima… Che forse è addirittura troppo tardi… Che un domani ai miei bambini quando mi faranno domande sul perché i loro compagni hanno due mamme, io dovrò tacere che esiste una normalità …che non l hanno costruita i fondamentalisti cattolici con i loro dogmi… Sono sconsolata perché la mia missione di madre e innanzitutto una missione di evangelizzazione e mai come in questi ultimi periodi sono sconsolata davanti a tutto questo…ti volevo ringraziare perché ti leggo nelle ore notturne quando anche i pannolini e i biberon vanno a letto ed io mi concedo i piccoli momenti da adulta della mia giornata…ti ringrazio perché mi rendi forte nella mia battaglia quotidiana di madre e di cristiana…. Con le tue parole scopro di non essere sola…buonanotte!!!!

  42. Alèudin

    ma se io dico che l’omosessualità è peccato e un omosessuale mi denuncia io posso controdenunciarlo perché è anti religioso e mi discrimina?

  43. Matteo

    Se non ho capito e non ricordo male c’è stato un acutissimo emendamento della on. Binetti che permette proprio questa clausola di salvezza, cioè permette espressamente di contraddire e dire male della omosessualità in quanto libera espressione del proprio credo o delle proprie convinzioni morali, laddove non siano accompagnate da atti di violenza. Nel male della legge, che personalmente ritengo un errore, mi sembra un’ottima via di uscita, visto quello che è successo in Francia.

    1. Giusi

      Il solito papocchio all’italiana! Oggi è San Charbel. Non so quanto sia conosciuto ma è un santo miracolosissimo! Dalla sua tomba usciva un liquido che guariva le persone a frotte. Era tutto un grido: Miracolo! Miracolo! Preghiamolo: è un gigante dello Spirito!

      http://www.charbelcenter.com/home.html

  44. roberto

    Non comprendo perché la redazione non pubblichi i miei post di risposta ad alcuni partecipanti al blog i quali o si rivolgono direttamente a me oppure fanno delle domande aperte a cui io cerco di dare un risposta…siamo a questo livello di censura?

    se la redazione volesse avere la “gentilezza” di approvare questo post…segnalo a tutti i lettori l’indirizzo email associato alla signora Costanza Miriano…come dire? molto significativo:

    sposatiesiisottomessa@gmail.com

    1. admin

      signor Roberto non capisco le sue risposte sono state pubblicate ma non si preoccupi non capiterà più.

    2. Giusi

      Ma va’! Davvero? Come l’hai scoperto? Sei un genio! Non lo sapevamo! Non lo sapeva nessuno! A te Wikileaks fa un baffo! Ti sei mai proposto alla CIA? Una mente come la tua non se la lascerebbero scappare!

  45. Letizia

    Si parte dall’assunto indiscusso e “scientifico” che la famiglia composta da un papa’ e una mamma sia senza dubbio il luogo ottimale dove crescere i figli. Dando questo per scontato, anche di fronte ai tanti tantissimi problemi che i figli hanno crescendo, e i genitori nei loro ruoli, non si puo’ veramente parlare, e invece sarebbe bello parlare davvero sinceramente, e sarebbe anche utile. Non solo per capire la famiglia omosessuale, che e’ sempre sotto giudizio, e che ha l’onere di dover provare che i loro figli sono “come gli altri” (ma gli altri quali? chi? i figli di chi? quelli che vanno bene a scuola? che non sono anoressici? che non divorziano da grandi? che troveranno un lavoro perche’ sono forti e determinati? che non si sentono mai soli e spaventati di fronte alla vita? che non vanno dallo psicologo? che non fumano spinelli? che non litigano con gli amici qualche volta? che non piangono? che non tengono il muso in casa e non si capisce perche’? Che…altre mille cose? Cos’e’ che decide quando un figlio e’ cresciuto “bene”? Non e’ che ci ritagliamo il “bene” in base a quello che ci serve per farci sentire bene? ). Un dialogo vero servirebbe anche per capire la famiglia composta da un papa’ ed una mamma, che nella maggioranza dei casi e’ ben lontana dall’essere anche lontanamente perfetta, e quando apparentemente, di facciata lo è, prima o poi si scontra con difficolta’ non da poco. E poi si sente addosso il giudizio delle altre famiglie “perfette”, che e’ un peso enorme, ingiusto, negativo, che chiude nell’isolamento quando ci sono dei problemi in casa, quando ci sarebbe bisogno di aiuto, di solidarieta’. Ci si potrebbe aiutare a vicenda, perché nessuno ha la ricetta magica per far crescere i figli davvero “bene”, e neanche per vivere felici. Si va avanti zoppicando nella nostra umanita’, si prova. Se invece si vuole sentirsi nel giusto, e per farlo, visto che si hanno tanti dubbi e paure, e che il mondo, composto per la stragrande maggioranza di figli cresciuti da mamme e papa’, non va poi cosi’ bene, se per sentirsi a tutti i costi nel giusto si ha bisogno di giudicare gli altri ritenendoli nello sbagliato, allora si proceda cosi’. Ma non e’ dialogo. Apprezzerei di piu’ che non si fingesse tale.

  46. Stefano

    Costanza…mi dica a quale discorso del papa,lei,si riferisce. Estrapolare,una frase dal contesto crea solo fraintendimenti.
    Noi dobbiamo stare vicini al Papa, che ci mostra la volontà del Padre in maniera sicura e libera da soggettivismi e interpretazioni personali. E questo Papa si è voluto chiamare Francesco perché lo Spirito gli ha suggerito la necessaria e non più procrastinabile missione di rifondare la Chiesa. Di purificarla. È come si fa? Lui si occupa della chiesa/istituzione e noi dobbiamo occuparci della chiesa personale, ovvero di noi stessi! Noi dobbiamo convertire noi stessi. Questo è quanto lo spirito vuole da noi in questa epoca.

    Rifondare la chiesa e aiutare questo povero mondo, convertendo noi stessi con la preghiera, i sacramenti e la carità. , Non menando fendenti a destra e a manca, non giudicando, non esasperando i toni e le persone.

    Dall’omelia di Papa Francesco dell’8 maggio 2013 a casa Santa Marta:

    I CRISTIANI COSTRUISCANO PONTI NON MURI, LA VERITÀ È UN INCONTRO. L’evangelizzazione non è fare proselitismo. Il Papa ha ribadito che il cristiano che vuole annunciare il Vangelo deve dialogare con tutti, sapendo che nessuno possiede la verità, perché la verità si riceve dall’incontro con Gesù

    Regina della pace prega per noi.

    1. admin

      “Nella Chiesa ci sono cristiani tiepidi, cristiani da salotto, educati, ma che non sanno fare figli alla Chiesa con l’annuncio e il fervore apostolico. Lo zelo apostolico non deve appartenere solo ai missionari. La Chiesa ha tanto bisogno di questo e non soltanto in terre lontane, nelle chiese giovani, nei popoli che ancora non conoscono Gesù Cristo, ma qui in città. Proprio qui c’è bisogno di questo annuncio di Gesù Cristo. Dunque chiediamo allo Spirito Santo questa grazia: essere cristiani con zelo apostolico. E se diamo fastidio benedetto sia il Signore”.

      Papa Francesco 16 maggio 2013

      http://www.vatican.va/holy_father/francesco/cotidie/2013/it/papa-francesco-cotidie_20130516_san-paolo_it.html

  47. ilrossociliegia

    Cara Costanza,
    leggo spesso il tuo blog perché lo trovo interessante: condivido con te i valori di fondo, ma ancora oggi non riesco a capire come tu possa giungere da alcune premesse così belle (come la bellezza della diversità) a conclusioni che non riesco per nulla a condividere.
    Condivido con te la bellezza di avere due genitori diversi, che possono offrire il loro essere unici al figlio del loro amore.
    Purtroppo però il tuo modello di donna è molto ristretto e poco accogliente. Ci sono tanti tipi di donne, infiniti. Ognuna è diversa ed ognuna è speciale, nei suoi pregi e nei suoi difetti. Molti difetti.
    E poi ci sono gli uomini, anche loro difettosi rispetto al tuo ideale. Nessuno rientra in quello che tu idealizzi. Non esiste l’Uomo e la Donna. Esiste, tecnicamente, un continuum. Ognuno di noi ha caratteristiche maschili e femminili, in diverse percentuali, anche tu ne hai molte di maschili (questo blog è davvero poco sottomesso, anzi grida a gran voce – per fortuna!). In molte coppie ci sono padri che cucinano e coccolano e madri in carriera che sgridano. Sono forse difettose?
    Qualcuno addirittura si riconosce pienamente nell’essere Donna, ma il suo corpo è quello di un uomo. E il contrario. Immagina che la Sanità Pubblica paga gli interventi chirurgici per la transizione ad un altro sesso. Non solo, lo Stato permette di cambiare il proprio genere nei documenti. Quindi abbiamo padri di famiglia che si trasformano, come delle farfalle, in madri di famiglia. Però il loro matrimonio non è più valido.
    Come la mettiamo? Sono leggi già in vigore. Le aboliamo?
    Allora direi di abolire anche la legge Reale Mancino, quella che punisce in maniera più pesante gesti, azioni, affermazioni perpetrati ai danni di minoranze per odio razziale o religioso. Religioso. Ti senti discriminata, Costanza, in un Paese dove l’unica religione insegnata a scuola è la tua? Non capisco. O si elimina tutto e se qualcuno compie un atto offensivo verso una persona è grave in quanto tale, oppure si tiene tutto e si decide di proteggere le minoranze di questo Paese. Ma decidiamoci.
    Aggiungo: questa lettera è davvero terribile. “Lettera ad un amico omosessuale”?!
    Caro Fabio, spero che Costanza non sia una tua amica e che questa lettera sia quello che è: una trovata stilistica per far passare attraverso un testo personalizzante un concetto generale davvero non condivisibile, ma che non avendo solide basi per poterlo sostenere si va a parlare di un caso singolo che rimane impresso nella mente (e che c’entra davvero molto poco, “mi scuso se ti discrimino, ma non puoi permetterti di pensare di essere una persona adeguata per avere figli con l’amore della tua vita”).
    In effetti ritengo che tu scriva davvero molto bene, ma spesso manchino informazioni di base per costruire un’argomentazione adeguata alle tue idee. Per fare del bene bisogna essere competenti in quello che si fa. Si può sbagliare, certo, ma è bene mettere a frutto le proprie competenze, non strafare in campi che non sono i propri, si rischia di pasticciare.
    Anche io scrivo in un blog, parlo di affettività e sessualità. Lo stile è sicuramente diverso, anche i contenuti, ma le premesse no: vorrei che passassi a leggerlo e mi dicessi cosa ne pensi.
    Ah, sono cattolica e credo nel servizio verso il prossimo, per questo è nato il blog.
    E per questo ho deciso, questa volta, di commentare.

    Anna

    1. Giusi

      C’è chi usa perfino la religione per attrarre l’attenzione sul proprio blog: “sono cattolica e credo nel servizio verso il prossimo per questo è nato il blog”. Poi si va a vedere e si parla di sesso con gli animali con illuminanti testimonianze, dell’opportunità di usare il bidet o far sentire la puzza come piaceva a Napoleone e porcate simili. Posso dire che schifo? E che pochezza? Cosa vuole Anna un applauso?

      1. ilrossociliegia

        Salve Giusi,
        mi dispiace che lei abbia scorso di fretta i post senza leggere.
        Sì, ho uno stile diverso, senza dubbio. Ma nel post sul sesso con gli animali dico che è illegale ed è una parafilia; nel post sugli odori e la sessualità parlo di come i due siano collegati nel sistema limbico.
        Credo che bisogna informare e che lo strumento attuale sia internet. Però spesso le corrette informazioni sono anche noiose e per raggiungere un buon pubblico bisogna saper essere ironici. Non ricavo nulla dal mio blog, ma voglio che chi cerca su internet, magari possa trovare una risposta alle sue domande.
        Legga meglio, aspetto una sua opinione.

          1. admin

            scusate non avevo controllato il contenuto del blog di ilrossociliegia, ho rimosso i link.

    2. Filippo Maria

      Cara Anna, in tutta sincerità conoscendo un pochino Costanza e avendo letto il tuo commento e visitato tre minuti il tuo blog mi sembra di poter dire che delle due non è sicuramente Costanza quella che vaneggia… con buona pace della tua lectio magistralis…

      1. ilrossociliegia

        Filippo, non ho dubbi sul fatto che lo stile sia diverso, sicuramente. Anche l’argomento non è lo stesso, io parlo di sessualità! E non è facile.

        Però ci accomuna parlare delle differenze di genere e degli orientamenti sessuali. Sono due cose diverse, senza dubbio, e nel post di Costanza ho visto della confusione. Davvero non posso condividere la posizione presa. Vediamo se riesco a farti capire dove vedo le difficoltà, in poche righe.

        Io personalmente non sono favorevole a questa legge, ma perché ritengo che sia insidiosa, mal fatta. Non perché temo che possa portare ai matrimoni gay. Infatti questa legge li riconoscerebbe come minoranza da difendere e quindi deboli. Cosa che non credo che siano. Non è possibile accostare l’omosessualità e la transessualità a una razza o a una religione.
        Non mi piace nemmeno l’articolo de L’Espresso http://espresso.repubblica.it/dettaglio/omofobia-legge-con-trappola/2211643 che dice, sicuramente provocatoriamente per portare la posizione agli estremi, “se dovete prendervela con qualcuno fatelo con i gay, rischiate meno”.
        Gli omosessuali non hanno nulla di speciale, davvero. Non possono essere identificati per il loro orientamento. Semplicemente siamo tutti uguali poichè la stessa classificazione è insensata: esistono pochi eterosessuali puri, molti hanno, perlomeno, fantasie omo, e molti omosessuali hanno fantasie gay. Come li classifichiamo?

        Lo stesso vale per il genere, che non è un valore di per sè (maschio = macho), ma cambia di persona in persona. Diremo ai bambini di smetterla di fare le femminucce? Non c’è una classificazione netta.

        E quindi c’è la transessualità, che è già regolata in Italia. In questo momento se sei donna, ma ti fai una adenectomia sottocutanea e un’isterectomia (ovvero togliere il seno e l’utero), diventi uomo ai sensi della legge. Però hai la vulva.

        L’argomento è davvero vasto, difficile, a cavallo tra etica e psicologia. Bisogna stare attenti, essere prudenti. E questo post mi è sembrato troppo semplicistico.
        Tu cosa ne pensi a proposito?

  48. Antonio Vetrano

    Caro Fabio…
    Costanza, che ho conosciuto al funerale di Chiara, è persona molto equilibrata…
    Mi permetto di “aggiungermi”, e di aggiungere che nasci maschio, orientato omofilo, ma maschio. E questo nessuna legge può negarlo. Che i tuoi punti di riferimento, saldi, sono stati quelli del maschio; che la tua modalita di approccio omofila è maschile (concreta, poi in secondo momento con coinvolgimento del cuore…). Come trasformare tutto questo in “genere”?
    Nessuna legge potrà orientarmi sessualmente parlando…
    Ti saluto!

  49. elenegabrieleeithnenede

    che amarezza …..il fatto che si debba ricorrere a una legge indica il nostro stato mentale di inciviltà….

  50. elenegabrieleeithnenede

    è il modo in cui si viene cresciuti e amati che conta….non da chi….. definire crescere in modo sano un bambino solo se ha accanto una figura maschile e femminile mi lascia abasita…. ripeto: che amarezza ….

    1. matteo d

      E’ proprio quello il punto! E’ il modo e anche il perchè e anche da chi! E non basta dire volemose bene… L’amarezza viene agli altri credimi.

  51. Ivana Marzocchi

    Mi dispiace per Stefano, ma la pedagogia non è né una ideologia né una fede, ma una scienza, e come tale ti costringe a guardare la realtà senza le lenti deformanti della ideologia. Caro Stefano, guarda i bambini veri, ascoltali, osservali! Ripeto, quelli veri, non quelli che vogliamo immaginare perché corrispondenti a come i nostri paraocchi ci fanno vedere la realtà. Cerca di capire i loro veri bisogni, non quelli che vogliamo attribuire loro perché corrispondenti alle risposte che cerchiamo ai nostri egoistici bisogni.
    Ripeto ancora: è vero che le famiglie con un padre e una madre non sono perfette e che non sono di per sé la garanzia di un crescita buona per i figli, ma questo fa parte del limite intrinseco a tutto ciò che è umano e non per questo vanno invalidate o sostituite con delle caricature di famiglia, che già per definizione non sono buone per un bambino. Anche il fatto di avere due gambe non è per sé garanzia di una buona deambulazione: c’è chi le ha più forti, chi zoppicanti, chi necessita del bastone e cade con più facilità, e magari c’è chi con una gamba sola se la cava benissimo, ma ditemi chi avrà il coraggio di sostenere che quindi si può tranquillamente augurare a qualcuno di nascere con una gamba sola o mettere qualcuno nelle condizioni di nascere con una gamba sola!

    1. SilviaB

      Grazie per il link.
      Perché di questo ABOMINIO non parla quasi mai nessuno?
      Sarebbe volere un figlio con amore questo?
      Mostri, stiamo diventando dei mostri.

  52. Stefano

    Cara admin/ Costanza. Leggiamo,la stessa cosa ma capiamo cose diverse.
    Ho riletto il bel testo del Papa, che avevo veramente apprezzato. E conferma quanto sottolineavo, ovvero che il Papa chiede il cambiamento alla Chiesa, a noi cristiani!
    Prendo anch’io una citazione dal testo da te indicatomi
    “Il Papa ha invocato quindi lo Spirito Santo perché «ci dia questo fervore apostolico a tutti noi; ci dia anche la grazia di dar fastidio alle cose che sono troppo tranquille nella Chiesa; la grazia di andare avanti verso le periferie esistenziali.».” Le cose sono troppo tranquille NELLA Chiesa, che non compie più il suo dovere di madre di andare verso le periferie esistenziali per supportarle. Dunque è la Chiesa che deve cambiare, perché non fa quello per cui è nata, ovvero aiutare essere al servizio, costruire ponti verso coloro che abbiamo escluso.

    Lui dice addirittura di dar fastidio….ma NELLA Chiesa, per svegliarci dal nostro egoismo e indifferenza come ha detto a Lampedusa. Non dice di dar fastidio agli altri.

    Pace.

    1. Giusi

      Cioè per te opporsi all’approvazione di una legge che metterebbe fuori legge la religione cattolica è dare fastidio agli altri? Pensare e dire che è giusto che i bambini abbiano un padre e una madre è dare fastidio agli altri? Essere contrari alla compravendita di uteri per garantire i figli agli omosessuali come hanno fatto Elton John e Miguel Bosè è dare fastidio agli altri? Ti ricordo che Bergoglio quando era vescovo definì i matrimoni omosessuali l’invidia del diavolo. Il cristiano deve vivere e testimoniare la propria fede anche a costo del martirio. Francamente non capisco la tua posizione.

  53. Stefano

    Leggo solo ora il commento di Ivana. Io non ho associato in maniera univoca l’intervento della pedagoga con il mio discorso con l’ideologia. Aveva un senso più ampio che evidentemente nelle poche righe non ho saputo trasmettere.
    Ci provo ora. Le scienze umane non sono certo come la fisica, la chimica o l’informatica, dove tutto è oggettivo, uninvoco, validabile, verificabile.
    Però anche se le definiamo umane, , la mia umanità non basta per essere un esperto. Anzi a volte mi è di ostacolo, se rimango troppo centrato sul mio punto di vista.
    In campo psicologico, al di la del mio credo personale, devo accettare una validazione peer review delle conoscenze. Devo,cioè riferirmi a una comunità professionale, che mi permetta di nutrire la mia riflessione.
    Mi ha fatto perciò un po’ storcere il naso il fatto di presentarsi come pedagoga, ovvero presentandosi come esperto il peso delle cui affermazioni è maggiore della persona non informata, ma poi riferirsi a una esperienza personale che rimane solo tale, ovvero personale, non generalizzabile.

    Inferire poi dall’osservazione di bambini con genitori eterosessuali, le difficoltà che bambini con genitori omo hanno, mi sembra un salto,logico.

    Comunque….fate vobis

  54. Stefano

    E io Giusi non capisco il tuo livore.

    Quello che so è che con uno spirito di amore, da una posizione più pacata, si può valutare con maggior equilibrio le situazioni. Il discernimento delle situazioni va fatto nella preghiera…e ci vuole tempo. Se il nostro papa si sta occupando di altro, vuol dire che è quello ciò verso cui dirigerci. Ma crediamo nello Spirito Santo o no? E allora la sua azione e comunicazione è magistero. Insegna.

    Bergoglio ha scritto quella lettera a delle suore e doveva rimanere privata. Perciò non ha lo stesso valore di una comunicazione ufficiale. Comunque da papa, non ha detto una parola sul l’approvazione delle nozze gay in Francia. Io non so cosa vuol dire questo silenzio. Registro però il fatto che è stato in silenzio.

    Ora cerchiamo di non essere più papali del papa. Dobbiamo seguire Cristo con la nostra Croce, e quindi il suo vicario. SEGUIRE. Non fare di tutto e di più perdendo la nostra pace e anche l’obiettività.

    Da ultimo questa legge riguarda l’omofobia, non i matrimoni gay.
    Ma perché fate così. Sembrate schegge impazzite. Ma stiamo uniti al signore e alla nostra cara madre. Ma possiamo angosciarci e angosciare gli atri così??? Boh. Sono sempre più perplesso.

    1. Giusi

      Livore? Quindi la Roccella, Giovanardi, Gasparri e Pagano che stanno cercando di far sì che non venga introdotto un reato di opinione, che non venga messa fuori legge la religione cattolica sono mossi da livore? I milioni di persone che sono scesi in piazza in Francia (compresi molti sacerdoti e vescovi) erano mossi da livore? Nei paesi dove hanno introdotto i matrimoni gay hanno cominciato con una legge contro l’omofobia. Quella sarà stata pure una lettera alle suore ma comunque trattasi della,posizione ufficiale del vescovo di Buenos Aires sull’argomento tanto è vero che, a cagione di ciò, era entrato in contrasto con la presidene dell’Argentina. Mi sembri uno di quei cattolici adulti che appena eletto Bergoglio tripudiavano in televisione certi che avrebbe aperto ai gay, ai divorziati, ai trans e a non so cos’altro. La verità è che nella Lumen Fidei ha ribadito la sacralità della famiglia, in un recente discorso ha ribadito che la vita è sacra fin dal concepimento, alla delegazione francese ha detto che le leggi sbagliate si possono anche abrogare (non penso si riferisse alla regolazione del traffico davanti al Louvre). Ripeto; non capisco la tua posizione.

      1. Andrea

        Cioè ma davvero mi stai prendendo personaggi come Gasparri e Giovanardi ad esempio? Ti prego dimmi che scherzi… parliamo dello stesso Giovanardi che ha difeso i poliziotti colpevoli di aver ucciso il povero Aldovandi? Ti prego cerca altri esempi…

        1. Giusi

          Non sono esempi. Sono i nomi dei politici che si stanno opponendo alla legge liberticida.

  55. Femme de Terre

    Non invidio il ‘povero’ Fabio, non vorrei mai un’amica come lei. Una persona che mette la sua libertà d’espressione (che comunque non sarà una legge a toglierle!) davanti al diritto alla vita familiare (che dovrebbe essere ‘inviolabile’) di un amico, non può definirsi tale. Ora capisco che il mio amco Luigi si deve ritenere fortunato!!

    1. Stefania

      Mi scusi de

      Mi scusi : la libertá di espressione è un diritto,la vita familiare è una scelta o meglio una vocazione.

  56. Antonella

    Grazie, perché il tuo scrivere è un dono: dai voce a quanti certe cose le pensano, e vorrebbero esprimerle, ma non sanno farlo in questo modo così chiaro e semplice.

  57. Copio un articolo interessante:

    (La Nazione, Livorno, 24 settembre 2012) – “Ci sono coppie eterosessuali idonee, secondo la pedagogia e la psicologia, ad adottare bambini? Sì, ci sono. E sono in esubero? Sì. Allora perché si vogliono sollevare falsi problemi come l’adozione di bambini a coppie gay?”.
    Il vescovo di Livorno, monsignor Simone Giusti, si scalda, e un bel po’, quando si solleva l’argomento. Argomento che sta diventando cavallo di battaglia di alcuni esponenti nazionali di sinistra e che sta spaccando, ad esempio, il Partito Democratico. «Si continuano a costruire castelli — dice il vescovo — invece di affrontare i problemi seri del nostro Paese. Si aprono queste battaglie, a nome di chi? Non certo dei bambini che, vorrei ricordare, non sono giocattoli». Quello dei diritti civili è un tema scottante, anche nella nostra città. Ma monsignor Giusti non è in campagna elettorale, non ha da portare voti a nessun partita o lista civica, dunque può dire le cose come le pensa, e non si fa pregare. «Il meglio per un bambino, e lo hanno dimostrato psicologi e pedagogisti, è avere un padre e una madre; chi fa certe dichiarazioni alimenta il fumo e il rischio è che si faccia un’altra campagna elettorale sul fumo. Si parla del sesso degli angeli». Ma il vescovo non si limita a bocciare l’adozione di bambini da parte di coppie gay, infatti dopo aver ricordato il ruolo della famiglia, rilancia: «Perché invece non si impegnano nell’affido? C’è una marea di bambini che vivono in situazioni difficili e che avrebbero bisogno di essere seguiti. In questi casi, gli adulti possono esprimere la loro genitorialità svolgendo un servizio che aiuta davvero i piccoli».

    L’affido, altro tema scottante, sul quale il vescovo insiste: «I servizi per l’affido devono essere potenziati — continua — e in questi casi non c’è bisogno di conoscere i gusti sessuali ma semplicemente se si è un buon cittadino». Non ci sono mediazioni, comunque, sull’adozione. Il vescovo tira un freno a mano sul protagonismo delle coppie omosessuali nel percorso di crescita dei bambini. «Fare figli è una cosa seria — continua — ed è uno degli argomenti che ho affrontato nel libro “Il matrimonio? Solo per chi sa amare”».

  58. Ivana Marzocchi

    Ma perché si continua a insistere sui diritti degli adulti, e mai ci si pone dal punto di vista del bambino? Perché il bambino deve essere strumentalizzato come oggetto dei nostri desideri e non essere considerato per quello che è, ossia una PERSONA SOGGETTO DI DIRITTI INALIENABILI? Perché chi vuol difendere i diritti di questa persona ( che non può andare in piazza a gridare né fare cortei, che non può condizionare col suo voto lo scenario politico, che non può accusare né tantomeno denunciare chi la vuole usare) è considerato uno stupido saccente e presuntuoso, se non un cattolico integralista che non ha capito niente dei veri messaggi di un Papa le cui parole vengono stiracchiate a destra e a manca e lette a partire dai propri pregiudizi? Perché i giornali che vanno per la maggiore, anziché continuare a intervistare i soliti intellettuali lacchè del potere, non si decidono a far conoscere il punto di vista di chi con i bambini ci vive e, con buona pace di Stefano, comprende i loro reali bisogni? Perché non cominciano a far sentire la voce dei bambini? ne sentiremmo delle belle! Sosteniamo tanto, e giustamente, che tutti gli esseri umani vanno rispettati nella loro dignità e mai discriminati e verso i bambini stiamo usando una violenza e una discriminazione inaudite, perché NON LI RITENIAMO DEGNI DI ESSERE ASCOLTATI.

  59. Andrea

    … naturalmente intendevo le idee di cui voi siete portatori, non i bambini… i bambini certo che vanno ascoltati ma perché mettergli già delle parole in bocca?

  60. Danilo

    10 considerazioni semi-serie sulla lettera di Costanza:

    1. Voglio Costanza Miriano candidata al premio Pulitzer. Mi accontento anche del Nobel per la Pace.

    2. Ora scriverò anch’io un libro: “Costanza, anche sei già sposata, ti sono ugualmente sottomesso (o muoio per te, scegli tu).”

    3. Ecco perchè la Lega si è astenuta… (vedi art. 2 c.1 let. a) della proposta)!

    4. Propongo l’introduzione dell’OMOFOBOMETRO (un pò come il REDDITOMETRO), per misurare in modo chiaro ed iniequivocabile il livello di omofobia del presunto omofobo, anche per una corretta applicazione della pena.

    5. Propongo l’istituzione delle “ronde-arcobaleno”, che girino nelle città per cogliere qualcuno in fallo e arrestarlo mentre incorre nel reato di opinione. Esempio: “Mamma, che ore sono?” è stata pronunciata la parola “mamma” –> un’omosessuale non può essere mamma –> l’ho discriminato –> 1 anno e sei mesi di carcere. Ah, però prima ho detto “fallo”…non è che è discriminante nei confronti delle lesbiche??

    6. In associazione all’OMOFOBOMETRO, propongo che nelle scuole di ogni ordine e grado si introduca una versione portatile dell’omofobometro, a cui tutti gli alunni dovranno sottomettersi a inizio e fine giornata: anche le pattuglie della polizia e dei carabinieri dovrebbero esserne dotate, un pò come il test del palloncino.

    7. Fatta salva la pena accessoria, costruzione di carceri speciali per il Papa, i Vescovi, i Sacerdoti e tutti i Cattolici (scusate le maiuscole), visto che si ostinano a fare affermazioni chiaramente omofobe, tipo “Onora il Padre e la Madre”.

    8. Riconducendomi all’esempio del punto 7, il quarto comandamento viene modificato in “Onora il genitore1 e il genitore2” (ma a questo punto anche il genitore3,…,genitoreN).

    9.Il Catechismo della Chiesa Cattolica, il Corano, la Torah, le 4 Nobili Verità di Buddha, il libro di Mormon e i culti animisti sono immediatamente aboliti.

    10. Ammazza, ce l’ho fatta ad arrivare a 10!

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