Il lupo e il suo gregge

WOLF IN SHEEPS CLOTHING

di Giovanni Guareschi

Don Camillo raccontò questa favoletta: «Un feroce lupo pieno di fame girava per la campagna e arrivò a un gran prato recinto da una altissima rete metallica. Dentro pascolavano tranquille le pecorelle. Il lupo girò tutt’attorno per vedere se qualche maglia si fosse allentata nella rete, ma non trovò buchi.

Scavò con le zampe per fare un buco nella terra e passar sotto la rete, ma ogni fatica fu vana. Tentò di saltare la siepe, ma non riusciva neppure ad arrivare a metà. Allora si presentò alla porta del recinto e gridò: “Pace! Siamo tutti creature di Dio e dobbiamo vivere secondo le sue leggi!”. Le pecorelle si appressarono e allora il lupo disse con voce ispirata: “Viva la legalità! Finisca il regno della violenza! Facciamo una tregua!”. “Bene!”, risposero le pecorelle. “Facciamo una tregua!”.

Il lupo si accucciò davanti alla porta del recinto e passava il tempo cantando. Ogni tanto si levava e andava a brucare l’erba ai piedi della rete metallica. “Uh! Guarda, guarda!”, si stupirono le pecore. “Mangia l’erba anche lui, come noi! Non ci avevano mai detto che i lupi mangiano l’erba!…”. “Io non sono un lupo!”, rispose il lupo. “Io sono una pecora come voi. Una pecora di un’altra razza”. Poi spiegò che le pecore di tutte le razze avrebbero dovuto fare causa comune. “Perché”, disse alla fine, “non fondiamo un Fronte Pecorale Democratico? Io ci sto volentieri e non pretendo nessun posto di comando. È ora che ci uniamo contro chi ci tosa, ci ruba il latte e ci manda al macello!”. “Parla bene!”, osservarono alcune pecore. “Bisogna fare causa comune!”. E aderirono al Fronte Pecorale Democratico e, un bel giorno, aprirono le porte.

Il lupo, diventato capo del piccolo gregge, cominciò, in nome dell’Idea, la epurazione di tutte le pecore antidemocratiche e le prime furono quelle che gli avevano aperto la porta. Alla fine l’opera di epurazione terminò, e quando non rimase più neppure una pecora il lupo esclamò trionfante: “Ecco finalmente il popolo tutto unito e concorde! Andiamo a democratizzare un altro gregge!”»

da “Don Camillo e il suo gregge”.

27 pensieri su “Il lupo e il suo gregge

  1. SilviaB

    Grande Guareschi!
    Ho avuto l’onore, tanti anni fa, di curare la prima mostra che gli dedicarono a Busseto (Pr), potei così leggere alcuni inediti, vedere le sue vignette, accedere agli scritti e ai disegni che fece in campo di concentramento.
    Una persona straordinaria che la cultura della sinistra laicista e radical-chic ha snobbato, ma che è stato pubblicato e tradotto in tutto il mondo molto più di tanti “venerati letterati”…

    Caro signor Alvise, chi converte il cuore dell’uomo è Dio, e lo fa per dargli la vita, non la morte…

    Noi poveracci che tentiamo di viver da cristiani e testimoniando la nostra fede, forse, contribuiamo alla conversione di qualcuno, lo facciamo solo perché stare con Cristo è un’esperienza fantastica, e vorremmo che ogni uomo lo incontrasse.

    1. BsBass

      @SilviaB:
      mi associo alla lode a Guareschi e alla sua fama internazionale citando questo fatto che mi è accaduto dieci anni fa in taxi, a Sidney, quando conversando con il conducente (non di origini italiane) rimasi stupito perchè, saputo da dove venivo, mi disse che conosceva poco dell’Italia, giusto un poco Guareschi….

    2. SilviaB:

      D’accordissimo su Guareschi, il quale, tra l’altro, in prigione c’è stato davvero: per aver, dissero, i giudici, diffamato De Gasperi…

  2. vale

    naturalmente, i lupi, dicono di farlo per il bene degli altri….( ad admin: anch’io sono rimasto stupefatto per la posizione presa sulla legge da “famiglia pagana”- sempre che ,a breve, non arrivi il contrordine compagni o i distinguo di turno: che lo Spirito Santo abbia dato una botta in testa allo Sciortino e l’abbia fatto rinsavire?)

  3. alessandra

    il modo con cui regolate le leggi del Signore, sono bizzarre, ironia pesante, sottointendi ordinari , ideologia blindata ..che fine fa la leggiadria la bellezza della fede? quel lupo chi è? noi , voi che non sapete vedere capire e fidare . la difesa della casa non si attua così, Le parole del Signore hanno gettato scandalo, quelle che spesso leggo, invece, generano paura diffidenza sfiducia e trincee,. anche quelle dette con gentilezza e buona fede sono barricate giudicanti ugualmente.Ma un’invenzione, una proposta , una testimonianza senza conteggi..non ci riusciamo? facciamo la fine degli Israeliani che si tramutano in cacciatori, mangiatori di diritti, per salvaguardarne uno ne pestano 10?C’è un’altro modo per difendersi dai ‘pericoli’…perseguire il bene, intercettarlo,, aperti di mente e di cuore, FURBI.. essere strateghi di se stessi nella legge,non della Legge che si difende da sola, ma serve la nostra ‘benzina’ alla sua forza.. vedete Papa Francesco..buon pranzo…buuuooonasera…figlioli… ma la sua enOOrme sapienza e furbizia traspare da ogni sillaba…da quelle paroline semplici ma non per lui e non solo.. usa una bonomia intelligente dati i tempi e la sua età; non è il mio modo, ma è stupendo, elegante, intelligente gesuitica saggezza, , invece che censure conteggiare regole e attacchi..guarda al suo gregge con strumenti raffinati..e lungo termine, amando il mondo e sapendo che la Chiesa è strumento non una Cittadella da difendere con coltelli in bocca… uomini deboli e di poca fede spesso da queste pagine cementata con durezza e preconcetto …uomini che troppo nelle battaglie e nello scontro trovano il coraggio, non sono sentinelle della pace… o solo a parole ..latine mi raccomando….(sic scusa mio adorato latino, lo sai che ti adoro <3 ma non abuso)

  4. alessandra

    grazie che avete pubblicato il mio commento cristiano, cattolico ma fuori del coro, ne sono grata era brutto solo leggere e se scrivere..essere censurati..merci.merci

  5. vale

    a Alessandra:
    non ho capito bene. ma può darsi abbia ragione. leggevo, poco fa, un’omelia di S.Gregorio Magno che usava toni simili.
    purtroppo non tutti abbiamo le capacità verbali di Papa Francesco – ancorché non gli piaccia chiamarsi così- o di un S. Giovanni Crisostomo. proviamo a fare con quel che si è capaci. talora con ironia-può darsi eccessiva o fuori luogo- talora con toni più piccati.
    di preconcetti, però, ne vedo pochi. a meno che lei non intenda come tali la difesa del depositum fidei per come ci è stato tramandato dalla chiesa. i dogmi, tanto per essere chiari.
    e, con tutta franchezza, non capisco che c’entrino gli Israeliani.( a parte le considerazioni su loro che non mi trovano punto d’accordo).

  6. alessandra

    le capacità verbali si papa Francesco non sono quelle in cui specchiavo la mia opinione, è il cuore che ce le fa conquistare le doti i talenti naturali elaborati , tutto il resto, impreparazione, modestia, limiti ecc sono scuse, se si scrive ma che dico se si vive..con i limiti che ovviamente ci sono,…è con le intenzioni, le parole, le azioni che ci presentiamo e quelle Sono! ..non sarebbero, forse, si ..ma…fortunatamente quella dote di apertura di cuore comunque sia vestita o svestita passa se c’è e fa miracoli di accoglienza e comprensione, Dio ce l’ha data come possibilità da sempre…chi non la possiede anche ragionando bene e molto non la dona, non la coglie…per questo dico merci merci..sono stata contenta che chi ha letto abbia autorizzato questo e tanto, questo è quanto…non è difficile quindi, e chiedo scusa, ma è solo un inno alla semplicità di Dio … essere un potenziale buon cristiano Questa volontà piccola è da sola così grande

  7. Scriveva Orwell: “Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri”. E lo dice il maiale, quello che doveva democratizzare gli altri. Per Hobbes (ma prima per Plauto!) “homo homini lupus”… Ma allora mi chiedo: c’è davvero democrazia, giustizia, qualsiasi virtù!, senza Dio? Quanto è difficile.
    Stefano

    1. Giusi

      Hai ragione, Se c’è e non se ne tiene conto è così e questo vale per tutti anche per i credenti. Non chi dice Signore Signore…..

  8. alessandra

    Signore signore si puo dire in tanti modi, siamo gentili e intelligenti nei giudizi, è così ininfluente questo appunto, ovvio quindi sprecato…

    1. Giusi

      Alvise diceva che non c’è giustizia nemmeno se c’è Dio. Ho voluto ribadire l’ovvio, ovvissimo concetto che è vero se Dio resta solo un concetto e non viene vissuto. Ti chiedo scusa ma non posso assurgere alle tue vette, sarà per questo che non capisco niente di quello che scrivi.

  9. …non c’è nessun bisogno di assurgere! Chi lo dice che non è visuuto? E da chi? E poi Dio ci sarebbe sempre, presente, in cielo, in terra e in ogni luogo!

    1. Giusi

      Continuo con l’ovvietà. Certo che c’è ma ci lascia liberi. Se andiamo appresso a quell’altro il mondo va alla rovina che è esattamente quello che sta succedendo

  10. …se tutti si fosse cattolici si sarebbe più buoni, se tutti si fosse più buoni il mondo andrebbe meglio, se tutti si fosse cattolici (apostolici romani) il mondo andrebbe meglio.

  11. ….e per quanto essendo non cattolico (anzi non essendo nulla) da quello che mi sembra di capire bisognerebbe non solo essere cattolici, ma anche cattolici come lo intendete voi, Giusy e admin (per esempio), ma chi è admin?

    1. Giusi

      Come lo intende Dio Alvise attraverso i comandamenti, Cristo e il Vangelo. Ti sfido a negare che, se si vivesse così, non si vivrebbe meglio. Poi non lo facciamo, io per prima non lo faccio.

  12. alessandra

    continuo a dire che basta poco e il fatto che non sono stata cestinata mi fa felice, ..queste sono le belle azioni. Dopo ..poi…è bello essere ricevuti, accolti bene…poi dopo tanto, amicizia, bere, mangiare e guardarsi x conoscersi un po,,le parole arrivano e allora…solo dopo parlare davvero sapendo di essere in un vero confronto..è difficile in un blog ma così è/sarebbe la vita ..la letizia di essere cristiani cattolici romani è più forte dell’appartenenza ..e il diavolo si combatte con armi inusuali a questo mondo aprendo la porta .. attenti all’essenziale e poveri di spirito in tutto il resto
    giusi mi sei simpatica sei diretta e coraggiosa..non sai quanto serve e quanto basta!!

    1. Alessandra benvenuta sì (non che sia io qui quello che deve dare il benvenuto a qualcuno…), ma non ho ben capito il punto tuo…

      E’ bello essere ricevuti e accolti bene, certo, ma quando questo non accade?
      Cosa significa “la letizia di essere cristiani cattolici romani è più forte dell’appartenenza…”?
      La letizia viene anche proprio dall’appartenenza… Dio si è scelto un Popolo e noi siamo Suo Popolo.

      “..e il diavolo si combatte con armi inusuali a questo mondo aprendo la porta. “Scelta coraggiora ma rischiosa, se non si ha Fede salda e discernimento… diversamente, meglio non aprirla affatto quella porta (citazione non voluta di pessimi folms di genere horror…) o fai la fine delle pecore del Guareschi… nella pancia del lupo!
      Non mi pare poi la Chiesa e lo stesso Cristo ci invitino ad un “combattimento” con armi tanto “inusuali”…

      “Giusi mi sei simpatica sei diretta e coraggiosa..non sai quanto serve e quanto basta!!” Pur condividendo le accezioni positive nei confronti di Giusi, quanto serve e quanto basta a che, di grazia?

      “…tutto il resto, impreparazione, modestia, limiti ecc sono scuse, se si scrive ma che dico se si vive..con i limiti che ovviamente ci sono,…è con le intenzioni, le parole, le azioni che ci presentiamo e quelle Sono!”
      Forse ho frainteso, ma i limiti ci sono li abbiamo e non sono scuse. Lo divengono se ci servo per assolverci, ma per il resto sono lì a dimostrare quel che siano: dei poveri peccatori!

      Infine: ” ….anche quelle dette con gentilezza e buona fede sono barricate giudicanti ugualmente.” e mi pare che anche tu come “discorso d’ingresso” non hai scherzato in quanto a giudizi su ciò che puoi qui aver letto 🙂

      Ho messo insieme un po’ di cose mi perdonerai… ma è giusto per capire e “fare conoscenza…”

    2. Alessandra, a proposito di appartenenza, se legge «Memoria e identità» del beato Giovanni Paolo II vedrà che per questo grande santo avere una forte consapevolezza della propria appartenza NON è un ostacolo all’essere accogliente nei confronti degli altri, ma al contrario ne è un presupposto. Del resto «ama il prossimo tuo come te stesso» vuol dire che se non riesci ad amare te stesso per quello che sei, non riuscirai certo ad amare nessun altro.

  13. Penso possa essere interessante, rileggere questo passo del Guareschi, anche alla luce di questo Vangelo:

    Giovanni 10

    1 «In verità, in verità vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore per la porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. 2 Chi invece entra per la porta, è il pastore delle pecore. 3 Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore una per una e le conduce fuori. 4 E quando ha condotto fuori tutte le sue pecore, cammina innanzi a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. 5 Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». 6 Questa similitudine disse loro Gesù; ma essi non capirono che cosa significava ciò che diceva loro.
    7 Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore. 8 Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. 9 Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo. 10 Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza. 11 Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore. 12 Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde; 13 egli è un mercenario e non gli importa delle pecore. 14 Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, 15 come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore. 16 E ho altre pecore che non sono di quest’ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore.

  14. alessandra

    grazie mille di aver risposto e appunto dato un segno di benvenuto utile e gentile che compete giustamente anche a te, a tutti voi comunque , visto che parlate,faticate, lavorate e producete sapere qui. Siamo tutti sovrani nel nostro lavoro, ancora di più in un’opera comune.
    Questo mi importa molto, questo perseguo e non leggo questo blog e non mi muovo nella vita per polemizzare o chiarire quello che è difficile chiarire se non con tempo e opere…
    E’ vero, lo dico solo per farmi conoscere, che il mio discorso di ingresso non era leggero, ma leggera è stata la mia volontà di continuare a seguirvi anche se i primi incontri erano veramente duri e sgarbati.
    In questo ho messo un po di buona volontà e voi siete stati splendidi.
    Sempre voi.. a mio avviso, polemici, testardi, occhialuti, monotematici ma avete aperto la porta…questa è la mia letizia.la risposta a ‘letizia e appartenenza’
    Le ‘scuse’ poi, sono temibili, non i limiti , ma la concettualizzazzione dei limiti che è assai praticata da molti; chi la pratica con egoismo come i lupi chi con ‘modestia’ come le pecore ..in questo range dico inusuali i mezzi di combattimento da usare contro il male, ..essere forti, irriducibili dove nasce la modestia e praticarla poco in quel suo contesto naturale , abbondare al contrario di piccolo spirito.. dove si presuppone essercene tanto bisogno..in mezzo al ‘fuoco’
    Questo non si spiega, si fa, per tale ragione valgono di più i tuoi benvenuto e i miei complimenti a Giusi superiori e oltre le polemiche,, il male tra l’altro aggiungo..non è abituato a questo capovolgimento di mezzi, e resta spesso sconfitto perchè non è preparato alla non ovvietà..è stupido!!..mancando il bene ha intelligenza mediocre non sa andare in profondo….
    per questo rinrazio tanto il tuo benvenuto e rinnovo i complimenti a giusi, …gli abbiamo dato una ..scopola.. *1

    * 1 vivo in toscana, ma sono emiliana

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