Il complotto

Paradise_Lost_12 

di Andrea Torquato Giovanoli

Confesso un temperamento poco incline alle “ipotesi di complotto”, e di questi tempi, forse, ciò mi induce a peccare d’ingenuità. Stamattina però, mentre facevo colazione, il mio figlio più grande se ne esce con una domanda a bruciapelo: “Papà sai perché il mio fratellino ha la febbre?”

Io lo guardo stranito, con ancora mezzo biscotto zuppo di latte in bocca e, con già vigile solo quella parte primitiva di corteccia cerebrale adibita al sostentamento, fatico non poco a mettere a fuoco che in effetti l’altro mio figlio si sta facendo la cosiddetta “sesta malattia”, la quale causa punte di febbre altissima per tre giorni ed un conseguente esantema su tutto il corpo, così temporeggio: “Non lo so, bimbo mio, perché?” E lui, assumendo un’aria compuntamente cospiratoria mi si fa più vicino e mi sussurra guardingo: “È tutta colpa del diavolo…”

L’istinto di conservazione ha il sopravvento sulla mia natura devoluta, così mi trincero dietro un approvativo: “Ah ecco…” e mi ritiro mentalmente in un prolungamento del mio sonno cerebrale, concentrando i sensi sul gusto del succitato mezzo biscotto, annotando solo con la coda dell’occhio l’aria soddisfatta del mio erede mentre si avventa sui suoi pavesini ormai smembrati e galleggianti nel latte.

Poi inizia la giornata e così, di fretta come al solito, accompagno mio figlio maggiore all’asilo, ma mentre ci stordiamo cantando insieme a squarciagola la sigla di “Ryù, il ragazzo delle caverne”, il mio cervelletto subliminalmente rimugina sulle parole del mio pargolo, ronzando fastidiosamente in sottofondo ed impedendomi una performance canora ottimale. Al ritorno dalla scuola materna ripenso quindi all’episodio mattutino, constatando che, in fondo, il mio bambino ha davvero ragione: con l’immediata sintesi propria delle anime innocenti ha colto esattamente il punto, è tutta colpa del diavolo.

Se il mio piccolino ha la febbre è colpa dell’arcangelo caduto, è lui che ha “inventato” il male, ogni tipo di male.

Il peccato, infatti, è una creazione degli angeli, mica degli uomini: questi ultimi sono solo degli emulatori, sciocchi collaboratori d’ingiustizia, imboniti complici del maligno, sottomessi, per concorso di colpa, ad una natura ferita da un peccato originato da un altro, ma divenuto originale per deliberato consenso dei progenitori e perpetrato di generazione in generazione con la medesima superbia.

Nel frattempo esco dal parcheggio della scuola materna scansando abilmente le macchine dei colleghi genitori più ritardatari di me e mi lascio trasportare alla deriva da questo pensiero, declinandolo in particolare ai tempi odierni, così mi rendo conto che forse davvero, come dice Fillmore a Saetta: “È tutto un complotto”.

Già: perché è da quel dì che c’è uno che trama ai danni dell’umanità, ed essa, ingenua ed orgogliosa, si lascia irretire dalle sue menzogne mortifere e si fa complice dei suoi piani, costruendo un antiregno che di epoca in epoca assume forme e nomi diversi, ma persegue sempre uno ed un solo obbiettivo: la separazione dell’uomo da Dio.

A seconda delle stagioni tale antiregno è più o meno forte in maniera inversamente proporzionale rispetto alla Chiesa, ossia rispetto a quella comunità chiamata da Dio a farsi prolungamento vivente di quell’Unico Regno già venuto in terra, ma che si compirà definitivamente solo in Cielo.

Poiché si sa: è solo allontanandosi da Dio che il male acquista potere ed in questi ultimi tempi l’avversario ha visto crescere in maniera esponenziale la propria audience tra quelle genti che scostandosi dal Sommo Bene si sono allegramente consegnate nell’abbraccio dell’abisso, contribuendo più o meno consapevolmente all’edificazione di una rinnovata babele di ideologie perverse e false filosofie che pare, ultimamente, pericolosamente vicina al suo apice.

Ma per quanto le tattiche siano mutevoli e sappiano adattarsi al polso dei tempi e dei popoli, due sole sono le armi di satana, il quale è menzognero nella tentazione ed omicida nella persecuzione.

Ciò lo si conosce perché Qualcuno ce lo ha rivelato ed alla luce della medesima Rivelazione possiamo anche intuire il disegno di fondo dell’avversario, persino in questi momenti di oscurata disattenzione, giacché, come fu fin da principio, sono quattro i grimaldelli su cui poggia la superba sfida dell’angelo caduto per scalzare la benevolenza di Dio alla sua creatura: lo spargimento del sangue innocente, la sodomia, la vessazione degli onesti lavoratori e la sopraffazione dei più deboli.

Questi i quattro grandi rami sui quali maturano i frutti del male contemporaneo e di sempre, da Caino a Gomorra, passando per le reiterate schiavitù dell’uomo all’uomo, fino ai giorni nostri, nei quali l’uccisione dell’innocente è assunta a diritto, la perversione pansessuale è conculcata come un valore, la truffa economica è additata a virtù e lo sfruttamento delle masse inermi è eletta a norma politica.

Questi infatti, da che mondo e mondo, sono gli unici peccati che reclamano vendetta dal Cielo, e se il divisore ha una speranza di scatenare l’ira di Dio è proprio quella di pervertire i Suoi figli, quelli che Lui ha redento nel sangue del Figlio, nel far loro perpetrare su scala globale tali delitti, ancora ed ancora, fino a quando la misura non diventi colma ed il chiodo della Misericordia non riesca più a trattenere la mano della Giustizia.

Così, ancora distratto da cotanti arrovellamenti, giungo infine a casa, dove le incombenze del quotidiano mi attendono, ma abbandono gli ombrosi pensieri senza turbamento, bensì con la maturata consapevolezza che, come dice il mio figlio maggiore, davvero è colpa del diavolo se il mio piccolino è malato: giunto però il picco la febbre passerà, le macchie rosse scompariranno ed il mio bimbo rinnoverà il sorriso.

L’Amore di Dio è infatti più grande dell’odio dell’uomo e, come rassicura la Madre, somministrata la purga ritornerà la salute: poiché è tutto un complotto, sì, proprio come quello che tradì Cristo alla Croce, perché si realizzasse la Risurrezione.

25 pensieri su “Il complotto

  1. giuly

    Che bel post!
    e grazie per aver spolverato un argomento sul quale ormai nemmeno al catechismo ci si sofferma più, i quattro peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio. Non oso immaginare che polverone si alzerebbe se si dicesse ai ragazzini che la sodomia o il versamento del sangue innocente con gli aborti sono offese tanto gravi da richiedere un atto di contrizione e un supplemento di grazia per essere condonati….

  2. margaret

    Però magari è ora di spiegare a tuo figlio l’esistenza di germi, virus e quant’altro no?

    1. @E tu Margaret presumi che Andrea non l’abbia fatto (ed è appunto presunzione…)
      Sta di fatto che io che conosco (come penso chiunque= l’esistenza di germi, virus e quant’altro… mi trovo assolutamente d’accordo con la visone qui esposta che va “oltre”.

      La domanda che faccio a te: perché l’esistenza di virus ecc, ecc, che possono portarci alla morte (quindi essere più “potenti” di noi)? Perché l’Uomo così intelligente e “sapiente” non li ha ancora sconfitti tutti? Perché ne nascono (virus) sempre di nuovi? Perché nasciamo sostanzialmente scientificamente destinati alla morte (per virus o qualsiasi altro accidente…)?

  3. Lidia

    “Un milione d’anni fa/o forse due/ c’era Ryù, ragazzo che/ nel cuore aveva favole/ favole favole…”: bellissima sigla. E belle parole.

  4. margaret

    @bariom – ma tu inizi sempre con un velato giudizio di merito le tue conversazioni? (non ti preoccupare conosco le varie accezioni del termine presunzione, in caso mirassi a farmi un piccolo trattato in merito). Francamente poi io non mi sento nata sostanzialmente e scientificamente destinata alla morte ma, come Chiara penso che “siamo nati e non moriremo mai più”. Virus, germi e quant’altro, esistono, sono parte del ciclo naturale. Hanno un impatto sulla nostra natura fisica. Non vedo perché dovremmo sconfiggere ogni virus, certo sono grata a chi continua a lavorarci per salvare vite. Ma anche se non avessimo alcuna malattia mai, “moriremmo lo stesso”, almeno in senso strettamente fisico. Non ci trovo nulla di strano.
    Credo però che sia importante che i bambini, meravigliose creature, vadano educate. E che io avrei fatto dei distinguo perché non fosse troppo da temere una sesta malattia e perché non si creasse un link tra malattia=male- Tutto qui. Il resto della riflessione di ATG è interessante.

    1. @Non Margaret, non sempre… (o almeno spero), peraltro anche il tuo commento a me a dato ad intendere un giudizio di merito (ma sicuramente è colpa mia…)

      Chiusa la parentesi, sull’estendersi del tuo pensiero che così (permettimi) risulta molto più chiaro, siamo perfettamente in linea – non che questo sia di primaria importanza – e che i bambini vadano educati, mi pare lapalissiano. A combattere i germi, ma anche il Male e il Diavolo 😉

  5. 61Angeloextralarge

    Ho trovato gli ultimi post nello spam… quindi sono in ritardo notevole…
    Grazie Andrea per questo post. Poi lo rileggo e lascio un commneto , spero, un po’ serio e adatta.
    Buona giornata a tutti! 😀

  6. 61Angeloextralarge

    – “l’umanità… ingenua ed orgogliosa, si lascia irretire dalle sue menzogne mortifere e si fa complice dei suoi piani”: proprio vero! Troppe volte siamo noi gli alleati del male. Mi lascio però consolare dalle parole di San Paolo: “infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio” (Romani 7, 19-20)

    – “un solo obbiettivo: la separazione dell’uomo da Dio”: stare attaccati a Dio è una lotta interiore ed esteriore non indifferente. Che fatica a volte seguirlo! La porta è veramente stretta.
    “- è solo allontanandosi da Dio che il male acquista potere”: l’unico modo di togliergli il potere è tornare a Dio.

    -“L’Amore di Dio è infatti più grande dell’odio dell’uomo e, come rassicura la Madre, somministrata la purga ritornerà la salute”: ottimo finale, che lascia la speranza, nonostante la purga. Chiaro che la purga non sia piacevole, ma tutto concorre al bene per coloro che amano Dio.

    Questi sono i 3 punti che oggi vogli fare miei attraverso il tuo post. Grazie Andrea. Smack! 😀

  7. vale

    a proposito di “complotti”( a parte alcune valutazioni storiche ingenue se non risibili):
    su avvenire di oggi a pag.23 intervista a Bernabei….

  8. vale

    è una paginata. un po’ lunga da riferire.
    penultima domanda: D. tutto questo è accaduto nel nome di una logica economica che ci ha condotto alla crisi attuale.
    R. questa crisi si è dimostrata fin dal principio più grave di quella del 29 che era già una crisi di sistema e non ciclica. nei fatti il liberismo( selvaggio, aggiungo io)in economia è un’ideologia che porta ad abbandonare tutte le regole, anche quelle morali. i ricchi più ricchi. i poveri più poveri. ma questo lo sapevano già nell’800 gli economisti più accorti.( aggiungo io: se si rileggessero David Ricardo e F. List, alcuni economisti non direbbero le fesserie che dicono. ed aggiungo anche Maffeo Pantaleoni)
    il finale( ultima domanda): D. se le chiedessi una ricetta pratica, da dove comincerebbe?
    R. la grande idea di Fanfani a inizio anni 60 fu quella di aumentare i salarii, cioè il potere di acquisto dei prestatori d’opera( nota mia: non nuova: anche Ford-auto- lo fece durante la crisi del 29):Quando arrivai in rai nel 61 i sindacati chiesero aumenti del 12%. l’iri non voleva oltre il 6%. andai da Fanfani che mi disse di offrire il 20%. così è cominciata la grande stagione della tv che seppe trainare culturalmente il paese

    1. Piero

      beh.. io mi chiederei dove sono stati tutti questi grandi geni dell’economia finora, mentre a forza di “l’europa (volutamente minuscolo, ndr) ce lo chiede” ci hanno massacrato, economicamente e non solo.
      Tra l’altro tutti buoni a fare previsioni economiche… per il giorno prima.

    2. Non a caso Fanfani era un grande storico dell’economia.

      «Dopo più di sessant’anni è tornato in libreria *Cattolicesimo e protestantesimo nella formazione storica del capitalismo*, il celebre saggio che ebbe grande risonanza nel mondo accademico internazionale scritto nel 1934 da Amintore Fanfani, allora giovanissimo professore di Storia economica. Non più edito dal 1944 e quasi dimenticato in Italia, questo libro, che propose con forza l’esigenza di porre limiti a un mercato senza regole, viene ripubblicato periodicamente negli Stati Uniti, dove continua a suscitare vivaci dibattiti. Fanfani scrisse *Cattolicesimo e protestantesimo…* per confutare le tesi di Max Weber sulle origini dello spirito del capitalismo, che il sociologo tedesco attribuiva alla diffusione del protestantesimo. Fanfani dimostra che ciò non corrisponde alla verità storica, dato che il capitalismo si era già affermato almeno duecento anni prima della Riforma: era quindi priva di fondamento una sua presunta incompatibilità con i principi del cattolicesimo. In questo come nei saggi successivi, Fanfani sostiene tuttavia che il capitalismo – sistema economico insostituibile per l’incremento della produzione – nella sua concreta attuazione ha assunto forme rivelatesi inidonee a determinare un’equa distribuzione della ricchezza. Di qui, a suo avviso, l’esigenza di attuarne una profonda revisione. L’attualità che alle tesi di Fanfani viene riconosciuta negli Stati Uniti, dove è forte la contrapposizione fra gli esponenti del cattolicesimo sociale e quelli del protestantesimo liberista e del neoconservatorismo cattolico, ha spinto la Fondazione Fanfani a riproporle all’attenzione degli studiosi italiani. John Kennedy, incontrando Fanfani, gli confidò che la lettura del suo libro, fatta negli anni dell’università, lo aveva indotto, come cattolico, a impegnarsi in politica. E gli editori dell’ultima ristampa americana (2003) presentano il saggio di Fanfani come un testo fondamentale per comprendere la differenza “between the catholic and the capitalistic conception of life”.» (http://www.fondazionefanfani.it/index.php?id=242)

      1. matteo d

        Sono abbastanza sicuro che fu il protestantesimo a cambiare il capitalismo, che se, non sbaglio, è un’invenzione italiana, e in particolare è l’etica protestante del lavoro ad aver reso il denaro un fine e non un mezzo. Basta guardare la differenza di giudizio sul lavoro che si ha nel nord e nel sud dell’Italia. Al sud gli italiani hanno una visione più equilibrata, al nord il lavoro è un dio. Non è giusto generalizzare e mi rendo conto che intempi di crisi dico una bestemmia, ma conosco gente che ha passato la vita a lavorare 14 ore la giorno senza aver mai letto un libro o essere andato al mare. Al nord a volte ti giudicano per ciò che hai, o peggio, per ciò che fai. Io lo chiamo calvinismo… sbaglio?

        1. Alessandro

          “Noi cattolici, per una sorta di complesso di inferiorità, quando parliamo di economia e di finanza andiamo sempre a rimorchio degli altri. E quando non c’è cultura si diventa vittime del proprio complesso di inferiorità. Ora, grazie a Dio, le cose stanno cambiando in questi ultimi tempi perché si rimette la storia nel suo giusto alveo. Si chiarisce che l’economia di mercato non l’hanno inventata i protestanti ma noi cattolici. E sono stati i francescani, che l’hanno portata avanti molto bene fino al 1500. Dopo è vero che è iniziata la parabola discendente e il periodo buio. Ma l’origine storica è quella medievale. Religiosi e laici (oggi diremmo terz’ordine francescano) hanno inventato tutti gli ingredienti dell’economia di mercato: le banche, la contabilità d’esercizio, la borsa valori, la lettera di cambio, le società per azioni, le assicurazioni, ecc. Perché? Perché i francescani hanno come obiettivo il bene comune. Scoprono che per realizzare il bene bisogna fare così. Prima c’era stato, all’interno dell’ordine benedettino, il paradosso della ricchezza, tanto che san Bernardo di Chiaravalle, nella sua Carta Caritatis del 1137, si chiedeva come mai attorno alle abbazie si potevano notare ricchezze, specie di coltivazioni, e fuori, invece, si poteva morire di fame. Dopo un po’ arrivano i francescani. Francesco era un grande economista. I francescani non stanno più nelle abbazie ma nei conventi (con-venire = venire assieme). E i conventi – dice s. Francesco – devono stare dentro le città, non fuori, nei luoghi dove si annida la povertà, dove ci sono i bisognosi. L’invenzione dell’economia di mercato permette alla ricchezza di circolare.”

          http://www.libertaepersona.org/wordpress/2010/06/intervista-a-stefano-zamagni-1879/

  9. vale

    beh, bernabei non era un economista. e faceva riferimento alla dottrina sociale della chiesa che aveva prodotto il miracolo italiano( anche se applicata in modo un po’ eterodosso dai demi cretiéns dell’epoca.) provocando le ire di quel mostro pagano -protestante delle lobby d’affari( a proposito, admin, se avete guardato i link a suo tempo comunicati , visto che i famosi 400 milioni di dollari fatti stampare da Lincoln- i cosidetti greenbacks- furono la causa vera e probabile della sua morte- mandanti le banche d’affari internazionali( allora erano quelle inglesi). stessa cosa accadde a gabriel Garcia Moreno in Ecuador seconda metà dell’800.
    quando si dimostra( come le reducciones dei gesuiti in Paraguay ) che è possibile un’altra economia che non sia saccheggio, sopraffazione o ideologismo inumano, l’esperimento viene soppresso….

  10. Sara

    Bel post, come sempre! Un’unica osservazione in merito a questa frase: “A seconda delle stagioni tale antiregno è più o meno forte in maniera inversamente proporzionale rispetto alla Chiesa”. Ecco, io direi che l’antiregno è più o meno forte in maniera DIRETTAMENTE proporzionale alla Chiesa: è quando la Chiesa è più forte (che grandi Papi abbiamo avuto ultimamente!) che Satana colpisce più forte, come fa con i più santi, le cui tentazioni io che sono meno forte e meno santa non subisco perché non le saprei sopportare: con me che sono meno forte, il Nemico colpisce meno forte, e non gli sarà permesso fare di più finché io non sarò più forte. Ovviamente tendiamo a dimenticarlo perché lo spettacolo che ci circonda è avvilente, ma se c’è tanto male e se i colpi del Nemico sono così forti, è perché c’è tanto Bene, un gran Bene, che magari non fa lo stesso rumore, ma che è più forte! E questa è una grandissima consolazione, oltre che una splendida verità!

    1. Bella osservazione Sara, io in realtà intendevo una Chiesa forte in termini di radicamento nel contesto storico e culturale (una società saldamente incardinata sui principi cristiani è una società per forza di cose sana, con una coscienza comune sulla quale la tentazione demoniaca ha più difficilmente presa), ma condivido anche il tuo punto di vista, in effetti credo siano validi entrambi. Una volta di più la religione cristiana si rivela davvero cattolica: la religione dell’et-et… 😉

      1. Mi permetto anche di aggiungere che Satana colpisce più forte non solo che è più Santo, ma chi (anche indipendentemente dal grado di Santità) sta più “in alto” o se vogliamo è più “in vista”…
        Concretamente Satana sa, che se piega a sé un parroco, piuttosto che un Vescovo, piuttosto che chi ha grande seguito e stima tra molte anime (magari umili e semplici), potrà creare grande scandalo, grande smarrimento, se non addirittura ingannare chi segue in buona fede costoro.

        Per questo dobbiamo sempre pregare per i Nostri Pastori, le nostre guide, i nostri Superiori, chi è avanti a noi nel cammino di Fede, perché seppure Sommo Nostro Pastore, Guida e Maestro, resta Cristo, ancora abbiamo bisogno di coloro che Dio ci ha donato come aiuto in questa vita e nel cammino di conversione.

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