Per Chi lo fai?

SANTIAGO

di Costanza Miriano

Vorrei tanto che noi cattolici fossimo più visibili, dichiaratamente presenti, in politica, nella vita sociale, nell’arte. Vorrei che facessimo gruppo, che combattessimo insieme le stesse battaglie, che facessimo come gli opliti messi a testuggine a difesa almeno di quei pochi principi intoccabili. Credo che sia l’unico modo di procedere, collettivamente.

Ma quanto all’apostolato fra le persone, quello da sbriciolare col vicino di scrivania o di banco o di fila alla cassa, allora la strategia da seguire è un’altra. In un mondo ormai completamente scristianizzato, se non ostile alle nostre parole d’ordine, l’unica speranza di conquistare i cuori dei nostri amici è di prenderli alle spalle, di soppiatto quasi. Propongo a tutti noi, cattolici laici che viviamo nel mondo, di andarcene in giro in incognito. Non dico coi baffi finti e l’impermeabile, ma quasi.

Sono sempre di più gli ambiti in cui la sola parola cattolico suscita resistenza, avversione, attacchi di orticaria, choc anafilattici. Se volete portare un amico non credente a vedere L’Ultima cima (ne ha parlato anche Credere), provate a dirgli: “ti porto al cinema a vedere la storia di un bravo prete”. Verrà colto da improvvise coliche renali, avrà zie da visitare, criceti da accudire, dovrà correre a casa a mangiare lo yogurt che scade. Eppure, ne sono certa, se accettasse l’invito (secondo me il criceto può attendere) non potrebbe non rimanere conquistato da don Pablo.

Ma c’è lo stesso la speranza di conquistare i cuori, tutti i cuori. Solo che non bisogna parlare – direttamente – di Cristo. Bisogna partire da Adamo. Parlare all’uomo, dell’uomo. Offrirsi di fare un pezzo di strada in più con l’amico noioso, cedere il posto in fila alla collega prepotente, dire al parente sempre sgarbato quanto abbiamo apprezzato quella cosa gentile che ci ha fatto. Senza stare tanto a puntualizzare che magari è l’unica gentilezza che gli sia sfuggita negli ultimi tre anni. Scomodarsi un po’.

Succederà, prima o poi, succede sempre, che qualcuno se ne accorga e ci chieda perché lo stiamo facendo. Allora, solo allora, si potrà pronunciare, magari sussurrando, la parola segreta, quella fino ad allora taciuta. “Lo faccio per Gesù Cristo”.

fonte: Credere del 26 maggio 2013

73 pensieri su “Per Chi lo fai?

  1. Hai una capacità innegabile Costanza (e non sono certo il primo che se ne rende conto…) di dire delle gran verità, non dico quelle altisonanti teologali, ma quelle grandi delle piccole cose di tutti giorni, quelle che possono fare la differenza. Hai la capacità di dirle con estrema semplicità e credo anche con la semplicità di chi semplicemente le vie.

    Ciò che qui poi hai scritto lo condivido e sottoscrivo in pieno…
    “Siate sempre amabili, ricordo di aver letto da qualche parte… non di quell’amabilità falsa che è ipocrisia, ma di quella che avvicina, non respinge le persone.
    Anch’io ho sperimentato che portare avanti il “proprio credo” come se fosse un maglio, usare Dio e la Sua Parola come se fosse un adesivo da appiccicare qua e là, peggio ancora come se fosse il bollino qualità (questo è buono, questo no…), porta ben poco frutto e soprattutto non aiuta nessuno.

    Bisogna essere disponibili, saper ascoltare (anche quando il discorso prende una china che già si conosce… e magari una china scivolosa) e lasciarsi conoscere, si anche questo… lasciarsi conoscere per quello che siamo. Come siamo? Siamo come nostro fratello, nostra sorella (forse anche un poco peggio ;-)).

    Per dirla con S. Paolo: “mi sono fatto tutto a tutti…”perché, come tu giustamente dici, qualcuno chieda: “ma perché lo fai…?” Il segreto non è il perché, ma il per chi.

    Forse la loro idea sula Religione, sulla Chiesa (soprattutto), non cambierà di colpo, all’improvviso. Ma se avranno trovato accoglienza, “amabilità”, quella che senti anche nel come pronunci un nome, sarà più difficile che salgano sulle barricate… e allora la risposta, la “parola segreta”, non sarà la fine di un dialogo, ma l’inizio.

    1. “Anch’io ho sperimentato che portare avanti il “proprio credo” come se fosse un maglio […] porta ben poco frutto e soprattutto non aiuta nessuno”

      Bariom, un prete che conosco una volta tradusse questo atteggiamento con l’efficace espressione: “prendere a cristate gli altri”!

    2. Cavaliere di San Michele

      Una volta un giornalista disse a Madre Teresa che lui non sarebbe stato in mezzo ai “suoi” moribondi per tutto l’oro del mondo. E lei lo fulminò con questa risposta: “Ma io lo faccio per molto di più!”

  2. ecco, dopo le ottuse e tremende parole lette ieri, queste della mia giornalista del mio telegiornale mi rincuorano per la comunanza di pensiero, bfrava Costanza e grazie

      1. mi sembra che molti di voi siano come quei preti della chiesa di Geruslalemme che si prendono a ” cristate” per la padronanza di un metro di pavimento senza pensare che Cristo si è immolato per gli ultimi, non per i santi in terra che hanno già la loro ricompensa.

        1. @carlenrico, la mia domanda diretta, era un’altra…
          Il tuo giudizio era già chiaro quanto “ottuso” (è un termine che tu hai usato). Ottuso, in quanto vagamente generico e generalizzato… chi sono, o chi è “molti di voi”.

          Concretizza e e confuta all’interessato, o anche tu passi da “solone” 🙁

    1. Giusi

      Grande, grande Papa Benedetto che ha sempre avuto il coraggio di proclamare la verità, incurante degli strali del mondo, ha portato la Croce spesso senza l’aiuto di nessun cireneo. Semplicemente lo amo!

  3. …farlo senza nessun “secondo fine”, farlo per pura gentilezza, altruismo, generosità.
    Come dare da bere a un assetato può (e deve)essere fatto senza assolutamente pensare a Cristo.
    Poi Cristo (se esiste e se vorrà) ne terra conto.

    1. @Alvise, può valere certamente per chiunque, poi “essere fatto senza assolutamente pensare a Cristo”, per un Cristiano è un assurdo, come è la tua affermazione in tal senso…

      Ah e Cristo (che esiste) ne terrà certo conto, per gli uni e per gli altri 🙂

    2. condivido e riprongo il commento integrale omettendo ” se esiste” perchè sono fermamente convinto della sua ESISTENZA.
      …farlo senza nessun “secondo fine”, farlo per pura gentilezza, altruismo, generosità.
      Come dare da bere a un assetato può (e deve)essere fatto senza assolutamente pensare a Cristo.
      Poi Cristo (se vorrà) ne terrà conto.

      1. Resta però un “bella frase da libro Cuore”…

        Quante volte si dà (concretamente) da bere al “vu’ cumprà” che ti suona il campanello in pieno Agosto?
        Spesso non lo fa neppure chi si dice (o è nella prassi) cristiano, ergo, non raccontiamoci favolette. Vedere nell’altro Cristo e farlo per Cristo è una concreta possibilità in più data all’innato egoismo di noi miseri mortali.

        Poi non ho dubbi che tanti mi supereranno nel numero di “bicchieri dati” e molti di loro non credenti, ma il senso dell’articolo di Costanza è un altro (credo)… non si tratta né di opere di misericordia corporale, né di filantropia.

        1. Giusi

          Anche perchè delle volte il presunto vu cumprà assetato entra e ti dà una botta in testa per rapinarti…… Preferisco portare viveri alla Caritas o alla San Vincenzo.

          1. Giusi, Giusi…. o magari quel “vu’ cumpà” era un Angelo mandato dal Signore 😉
            Nulla arriva mai “a caso” nella nostra vita (compreso quello che ti dà una botta in testa…)

          1. @carlenrico, sai che scrivere TUTTO MAIUSCOLO sul web corrisponde ad “urlare”…?
            Lo dico solo come un aiuto, poi non so, se il senso era quello, ok 😉

            1. Giusi

              Ma dai Bariom! Questa era la battuta clou! Se l’era conservata da giorni! Un po’ di misericordia su! Guarda che ti tolgo la medaglia Garrone!

          2. Giusi

            Come hai ragione! Mi manca proprio! Altro che Don Oreste Benzi, Fratel Ettore Boschini, Don Puglisi, Padre Aldo Trento!

    1. Giusi

      E’ vero: è bellissimo. Peraltro Bunuel che era anticlericale era nato a Calanda ed era devotissimo della Vergine del Pilare e convinto assertore del miracolo di Calanda, quello della gamba ricresciuta suffragato da decine di testimonianze e da atti notarili. Ogni anno, ovunque si trovasse, per la Settimana Santa, tornava a Calanda.

        1. Giusi

          Certo. Come tutte le persone intelligenti, non si limitava alla realtà….. Andava oltre. E’ lì che ha trovato Maria…..

        1. Alessandro

          “Ancora oggi qualcuno dice: “Cristo sì, la Chiesa no”. Come quelli che dicono “io credo in Dio ma non nei preti”. Ma è proprio la Chiesa che ci porta Cristo e che ci porta a Dio; la Chiesa è la grande famiglia dei figli di Dio. Certo ha anche aspetti umani; in coloro che la compongono, Pastori e fedeli, ci sono difetti, imperfezioni, peccati, anche il Papa li ha e ne ha tanti, ma il bello è che quando noi ci accorgiamo di essere peccatori, troviamo la misericordia di Dio”

          http://www.vatican.va/holy_father/francesco/audiences/2013/documents/papa-francesco_20130529_udienza-generale_it.html

          1. Giusi

            Bravo Alessandro! Ho pensato anch’io a queste parole del Papa. Come anche la storia dei pedofili. Anche uno è troppo. Ma mica i preti sono tutti pedofili! Ma dove andiamo senza pastori? Io, probabilmente, sono fuori dallo spirito del post perchè sono cattiva ma la Chiesa (quando i credenti e non l’attaccano) la difendo sempre con le unghie e con i denti e sciorino tutte le cose buone che ha fatto e fa e poi i pedofili sono di più tra i protestanti ma nessuno ne parla perchè lo sport nazionale, anzi universale è dare addosso alla Chiesa Cattolica!

  4. l’hai detta proprio giusta Costanza! Come facevo a parlare di Cristo ad un mio amico (tedesco chiaramente) che ha visto con i suoi occhi gli scandali sulla pedofilia di cui sono ancora pieni i giornali. Ma dopo un po’ di tempo che frequentavo sua moglie, é venuto a pranzo e non poteva non capire che siamo cristiani perché a casa nostra ogni mezzo metro sbatti il naso sulla sacra famiglia o su un crocifisso si san Damiano. Poveraccio, che colpo! Alla fine del pranzo ha detto che poteva accettare di avere degli amici cristiani, ma era un’eccezione. Da allora una grande amicizia e una grande apertura

  5. francesca serragnoli

    io mi sento molto sola nel mio misero lavoro di scrittura di poesie, mondo purtroppo non abitato dagli angeli, dove quello che chiamano il relativismo ha trovato ville incustodite, purtroppo io sento di avere ancora bisogno come quei poveri della compagnia della santa, dei santi perchè bisogna essere forti (o in due-tre) per non farsi bruciare dai fuochi vari, grazie quindi della tua compagnia che riconosco, ciao francesca

  6. Nami80

    Concordo con Bariom: Chi accoglie un assetato (o qualsiasi bisognoso) accoglie Gesù, è Lui stesso ad avercelo detto! E’ con questi gesti fatti senza se e senza ma che si può fare la differenza…
    ma non è per niente facile, è una sfida continua con noi stessi nel cercare di andare oltre la logica del mondo.

    1. Giusi

      A parte il fatto che non mi è mai capitato che mi suonasse il campanello un vu cumprà assetato. In compenso alla San Vincenzo e alla Caritas ci sono sempre più italiani che non hanno da mangiare e che con estrema dignità ed educazione vengono a chiedere i viveri. Non posso dire lo stesso dei nostri gentili “ospiti” che si presentano con arroganza come fosse un loro diritto e ci trattano pure a pezza da piedi come fossimo loro servi.

      1. @Giusi, umanamente hai ragionissima…

        Ma veniamo al dunque: “E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso.”

        Poi non ci riusciamo (io per primo!), ok, ma non troviamo scuse… sennò ha ragione Alvise 😉

        1. Giusi

          Bariom infatti glieli dò lo stesso ma ti pare anticristiano che ogni tanto preciso che siamo lì a rendere un servizio gratuito e che non ci devono mancare di rispetto?

  7. alessandra

    qlche mese fa ho bussato alla vostra porta e con poca grazia e molta supponenza me l’avete sbattuta in faccia, lo ricordo così bene e con tanto imbarazzo e dispiacere che scrivo per ringraziare costanza che vi ospita e a quanto pare, non voglio allargarmi troppo ,e quindi dico solo.. , solo! alla ‘prova dei fatti’, è più semplice, e più buona di voi..se questo poi è anche intelligenza, non so, ho la presunzioni di credere che sia certamente un dono alto..che spero proprio e mi sforzo di possedere, ..obligato per un agente segreto di Dio e per un grazioso Adamo che deve conquistare i suoi simili, anche se tra le maglie strette di un blog non è poi così facile, accidenti ai social network che tirano fuori senza mezze misure il meglio e il peggio di noi.. aveva ragione Don Lorenzo Milani che diceva non avendo più voce..malato pochi giorni prima di morire,…vorrei dire tante cose e non posso, ma non mi preoccupo la verità sa farsi strada da sola.

    a bariom, joe turner, e chi ha letto senza dire una parola..

    1. @Alessandra, ringrazio per la “dedica”… anche se non ho ben compreso (perdonami) se “dedica critica” o meno…

      1. alessandra

        be si ma ha ragione l’agente Turner Redford era meglio il silenzio visto che senz’altro individualmente sarete deliziosi ma in quanto ad accoglienza e mimetica le lezioni di Costanza come ai suo bambini, sono ancora germogli…

          1. Giusi

            Sono de coccio pure io. Agente Joe illuminaci! Questo blog sta diventando un giallo criptico!

  8. Carlo

    ALESSANDRO: Cristo si – Chiesa no è assolutamente da respingere; anche Cristo si – preti no è un concetto fondamentalmente sbagliato. Diverso è invece il concetto di clericale e di clericalismo che attiene soprattutto al potere temporale, politico, della chiesa e dei suoi ministri. Certe forme di clericalismo possono arrivare a contraddire la fede stessa.

    1. Alessandro

      Io intendo “anticlericale” nel suo primo significato, quello “chi o ciò che si oppone alla Chiesa e al clero”. In questo senso deploro chi è anticlericale. Se invece si assume “anticlericale” nel senso di “che si oppone al clericalismo”, allora le cose cambiano. Purché ci sia chiarezza su che cosa è il “clericalismo” che si combatte. Se ad esempio uno mi dice che la Chiesa non può far sentire la sua voce sulle noze gay perché quello è clericalismo, non sono d’accordo.

  9. squatruto Alfio

    Lo faccio, perché lo devo al fratello. Il mio compito, però, non è quello di programmare, o mostrare,quanto sono bravo. Il ‘fratello’, si rende conto, da solo, se è amato e rispettato. Devo soltanto essere coerente con quel, che credo e darne esempio. Intervenendo per dividere due, che si picchiavano, mi sento chiamare per nome, dal più agguerrito e, smettendo subito di picchiare, mi disse : Basta così !!! Premetto, che io, non lo conosecevo, ma lui, sapeva che ero una persona, che rispetta tutti !!

  10. SilviaB

    Grazie Costanza, hai spiegato perfettamente la differenza tra proselitismo ed evangelizzazione.
    Leggendo vari commenti, mi è venuta in mente l’ultima intervista di Antonio Socci alle “Invasioni barbariche”… mi permetto di allegarla perché dal minuto 9,20 in poi dà una definizione della Chiesa che mi ha commosso: è la stessa Chiesa che ho trovato io ad un certo punto della vita, Cristo che ti viene incontro.

  11. “La parola suona, l’esempio tuona”… o, se preferite, “Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri” (Gv 13, 35)

    1. 61Angeloextralarge

      Quando ho letto questo articolo su Vivere, non ho potuto nn apprezzare le tua parole, carissima Costanza. Con le persone che abbiamo accanto è fondamentale la nostra testimonianza di vita, quotidianamente. E’ vero che siamo tutti in cammino ed imperfetti, ma a volte cadiamo in controtestimonianze che allontanano gli altri dalla fede, invece che avvicinarli.
      Una preghiera che facciamo spesso è per la conversione degli altri, e ci immaginiamo che il Signore li farà diventare come noi pensiamo. Per la nostra conversione preghiamo di meno, chissà perché…Forse perché ci piace che a cambiare siano gli altri, ma noi si sta bene così? -)

    1. 61Angeloextralarge

      Alvise Maria: ti darei volentieri nuove “da” Medjugorje… vorrebbe dire che sarei la… 🙁
      A parte le battute… sto benissimo anche qua. 😀

    1. matteo

      eh già! i comunisti hanno cercato di ridurre quei posti a lande di disperazione (come ogni posto che hanno toccato) e tabacco, per fortuna ci ha pensato la Madonna a ravvivare la situazione 🙂

  12. Betty

    Perchè dire “farlo per Gesù Cristo” e non “lo faccio per te”, perchè sei uomo e donna come me? E accettare a volte di non farcela, sempre in nome della stessa umanità che ci unisce? Non è questo, in fondo, forse il messaggio di Gesù? “Bisogna parlare all’uomo dell’uomo”. Su questo sono d’accordo. Ma non per portarli a Gesù. Ma perchè si riscopra, insieme, il nostro essere uomini e donne.

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