Credere (salvo imprevisti)

Opera di Steve Hanks – In attesa del treno sotto la pioggia
Opera di Steve Hanks – In attesa del treno sotto la pioggia

di Costanza Miriano

Ogni volta che prendo in mano questo giornale ho un piccolo sussulto di gioia, al solo vedere la testata. Credere, che meraviglia!

“Che fortuna che hai tu, a credere” mi dicono a volte amici che non hanno conosciuto l’amore di Dio (così è più bello chiamare i non credenti). Io rispondo sempre che gli atei non esistono, e che, se guardano bene, anche loro credono in qualcosa: gli oroscopi, la sfortuna, la predestinazione, o come minimo i pareri del fruttivendolo o della cugina dell’estetista.

Chi non crede in Dio finisce per credere a tutto. Quanto meno, nei rari casi di persone particolarmente allergiche al soprannaturale (quelle alla Woody Allen: “credere in Dio? Be’ diciamo che lo stimo”), si crede così tanto in se stessi da confondersi con Dio. Io personalmente non mi azzarderei a una simile imprudenza, credere in me stessa: ci sono delle prove schiaccianti a mio sfavore (ma sono coperte da segreto istruttorio…).

È che davvero bisogna scegliere in cosa credere, e scegliere con molta attenzione. È vero, la fede è un dono, c’è la grazia prima di tutto, ma noi possiamo collaborare, o no. Eppure, mentre in molti altri ambiti della vita siamo spesso accorti, attenti, investiamo e progettiamo, per quello che riguarda la nostra vita spirituale non facciamo le cose seriamente. Improvvisiamo, andiamo a casaccio, siamo sprovveduti. Non facciamo un piano di vita, non abbiamo memoria e ci tocca sempre ripartire daccapo (la mia nuova vita comincia sempre il lunedì, per dire). Ovviamente il nemico non aspetta altro. Noi amiamo immaginarci impegnati in lotte drammatiche tra il bene e il male, nobili cavalieri della luce che impugnano spade laser, invece il nemico spesso non ha bisogno di agitarsi tanto con noi, gli bastano le nostre debolezze, le distrazioni, le abitudini incrostate, la svogliatezza, l’incostanza. Sembriamo quegli amanti che fanno proclami magniloquenti: io per te cara sarei disposto a tutto, attraverserei oceani e vallate e deserti e scalerei montagne. Allora ciao, ci vediamo alle cinque. Se non piove.

fonte: Credere del 12 maggio 2013

47 pensieri su “Credere (salvo imprevisti)

  1. 61Angeloextralarge

    Per adesso mi fermo al titolo che è già un programma! Il resto lo leggo direttamente su Credere, così risparmio un po’ di vista. A domani! E intanto buona notte, con lo smack! 😀

  2. Cristian

    “Eppure, mentre in molti altri ambiti della vita siamo spesso accorti, attenti, investiamo e progettiamo, per quello che riguarda la nostra vita spirituale non facciamo le cose seriamente.”
    Sono completamente d’accordo. Anche nella vita spirituale bisogna essere accorti, critici, senza accettare passivamente quello che ci viene proposto, Per questo sono ateo.

  3. Carlo

    …ma la fede è un dono…che potrebbe non esserci donato, Costanza? Cosa vuol dire che noi bisogna collaborare? A volte dimentico i punti fermi che credevo di aver raggiunto…ricomincio da zero…a volte mi sento come nella foto di Hanks: in attesa del treno sotto la pioggia, da una vita!

  4. “… gli atei non esistono, e che, se guardano bene, anche loro credono in qualcosa: gli oroscopi, la sfortuna, la predestinazione, o come minimo i pareri del fruttivendolo o della cugina dell’estetista.

    Chi non crede in Dio finisce per credere a tutto.”

    In poche parole: gli atei sono degli imbecilli!

    1. Alvise!
      E’ da un sacco di tempo che non passo da queste parti e tu continui con quella iconcina nera!!! Se gli atei siano o no più imbecilli di quanto tu consideri i cristiani non lo so, ma dal tuo esempio io posso trarne una conclusione: sono sicuramente più costanti. Tu sei costante nella tua triste acidità.
      Be happy, please!!!!

    2. Giusi

      Quasi Alvise. E delle volte fanno anche di peggio che credere negli oroscopi: credono in un Dio crudele!

  5. Alejandro Abasolo

    “Noi amiamo immaginarci impegnati in lotte drammatiche tra il bene e il male, nobili cavalieri della luce che impugnano spade laser, invece il nemico spesso non ha bisogno di agitarsi tanto con noi, gli bastano le nostre debolezze…”

    «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!»

    «Non sei anche tu uno dei suoi discepoli?» Egli lo negò e disse: «Non lo sono»

  6. Carlo

    Mi correggo: il quadro di Hanks…il lapsus deriva la perfezione realistica dell’opera…praticamente una foto (anzi meglio)

  7. “Io rispondo sempre che gli atei non esistono, e che, se guardano bene, anche loro credono in qualcosa: gli oroscopi, la sfortuna, la predestinazione, o come minimo i pareri del fruttivendolo o della cugina dell’estetista.”

    Ciò che alle volte mi lascia esterrefatto, è la facilità dell’Uomo a credere a qualunque strmpalata corbelleria, piuttosto che a credere in Gesù Cristo, così “reale” e presentato in una Fede (quella della Chiesa) che anche tanta razionalità soddisfa…

    Forse è perché molte delle dabbenaggini (a esser buoni) che il mondo propone come oracoli, in fondo non ci chiedono mai di netterci oersonalmente in gioco, di rivedere profondamente le nostre posizioni o sempplicemente non ti chiedono di “andare a Messa tutte le Domeniche” 😉

    Ma forse è anche perché, come ben ricorda Costanza, c’è un nemico, che tutto fa e tutto opera, perché a tutto si creda piuttosto che al Vangelo. Che tutto si incontri, piuttosto che Cristo.
    Ma grazie a Dio, Cristo, è Signore, ha sconfitto il Demonio anche nelle sue sottili e lucide (a prima vista) macchinazioni, e soprattutto, mai riposa, potremmo dire, sempre è in cerca della “pecora smarrita”, sempre offre il suo instancabile Sacrificio.

    Daltronde di che mi meraviglio, perché resto esterrefatto, dato che io ero uno di quelli! A quante schiocchezze, astrusità, stoltezze ho creduto, prima di lasciarmi incontrare da Cristo, prima di aprire quella porta del mio cuore, a cui già da tempo bussava con insistenza… quanto tempo sprecato! Un tempo che è ben limitato.. quello della sola nostr avita terrena.
    Confido me ne sia concesso ancora un po’. Confido anche nel fatto che davanti a Dio, un giorno è come mille anni e mille anni sono come un giorno solo. 😉 🙂

    1. “Ciò che alle volte mi lascia esterrefatto, è la facilità dell’Uomo a credere a qualunque strmpalata corbelleria, piuttosto che a credere in Gesù Cristo, così “reale” e presentato in una Fede (quella della Chiesa) che anche tanta razionalità soddisfa…”.

      1) Scusa l’ignoranza in materia, mi puoi dare un solo esempio di elemento razionale presente nella fede (quella della chiesa) ?

  8. roberto

    ““… gli atei non esistono, e che, se guardano bene, anche loro credono in qualcosa: gli oroscopi, la sfortuna, la predestinazione, o come minimo i pareri del fruttivendolo o della cugina dell’estetista.

    Chi non crede in Dio finisce per credere a tutto.”

    In poche parole: gli atei sono degli imbecilli!”

    Credo sia una citazione di Chesterton… autore che forse i cattolici dovrebbero conoscere un po’ di più…

  9. “Ciò che alle volte mi lascia esterrefatto, è la facilità dell’Uomo a credere a qualunque strampalata corbelleria…”

    …non importava aggiungere altro!

    1. E’ una tua libera opinione, che evidentemente non è la mia :-), ma grazie per aver apprezzato questa mia prima affermazione.

  10. vale

    a bariom
    così è,sul credere a tutto.
    certo che se poi ci si mettono anche certi preti( non dico siano molti. ma neppure così pochi come si potrebbe pensare) ad insegnare “dabbenaggini”( e risparmio citazioni e nomi),coloro che sono affidati a tali “pastori” ,quando poi scopriranno- se lo scopriranno- gli errori che son stati loro insegnati come “fede” cosa dovranno pensare? e se non lo scoprono?
    la triste realtà è che anche nella stessa chiesa non v’è più unità d’insegnamento. e che ,quindi, alla moda protestante, ci si fa l’opinione che ci “piace”-o “piace” al mondo- anche nella fede.

    1. Sì, può essere, ma in primis, se “non lo scoprono” e sono in buona fede, non verrà certo chiesto conto a loro (se ti stai riferendo al “giudizio finale”), ma eventualmente ai “pastori” non troppo fedeli.
      Se lo scoprono e ne restano scandalizzati, c’è una parola molto dura su chi “scandalizza i piccoli”.

      Penso anche però che sia dovere di ogni buon Cristiano, risalire sempre alla fonte, alla Scrittura e a quanto insegna la Chiesa a partire dal Catechismo. I mezzi oggi li abbiamo tutti… così facendo, oltre a stare nella Verità, si può (e si dovrebbe) chiedere lumi – non dico partire lancia in resta con le accuse – a quei pastori che sembra ( predichino difformemente da quanto la Chiesa insegna. Poi ognuno agirà secondo coscienza.
      E’ che spesso si va anche cercare il dottore che ti dia la cura “che più ti piace”… 😉

    1. Giusi

      Grazie. Non conoscevo Carlo. Mi ha fatto venire in mente una frase di Padre Pio: ” Delle volte il Signore mi fa leggere nel suo libro”. Carlo mi pare appartenere alla categoria di quelli ai quali il Signore concede questo privilegio affinchè siano testimoni. Si resta incantati, ci fanno intravedere il Paradiso. Che bello sarebbe (e quanto utile!) se i media parlassero anche di questi giovani!

      1. Si, hai ragione, ovviamente!I giornali fanno cacare!
        Però volevo dire che l’argomento “brama eucaristica” lo trovi nella stampa specializzata.

        1. Giusi

          Poi mi devi spiegare la condivisibilità di tante idiozie che dicono! Sarebbe comunque una bella storia, edificante! Non obbliga mica a credere! Al posto di un servizio su Belen non potrebbero mandarne uno su Carlo?

          1. Tutto fuori che edificante, abbi pazienza!
            Chi lo vorrebbe avere un figliolo con la brama di cibarsi della carne di Dio e poi morto a 15 anni?
            Nella rubrica “fatti curiosi” o “aberrazioni”, magari…
            Belem la danno in pasto ai pettegoli e ai guardaculi (e poppe), che ce n’è pieno, ovviamente!

              1. Giusi

                Santa Rita, poichè i suoi figli volevano vendicare la morte del padre, chiese al Signore di prenderli piuttosto che si dannassero per l’eternità e così fu. Scommetto che per te è un’aberrazione! Possiamo morire a 15 o a 80 anni: è sempre un attimo di fronte all’eternità. Non guardi mai al di là del tuo naso?

            1. Alvise prova a informarti su cosa significa l’espressione: “Corpo e Sangue”…
              Se già lo sai allora è solo cattivo gusto. Ma non credo ti abbassi a tanto: non staresti continuamente qui! 🙂

  11. matteo donadoni

    Hilaire Belloc si è attraversato tutti gli Stati Uniti a piedi spesandosi il viaggio con conferenze qua e là per incontrare quella che sarebbe diventata sua moglie… io ho fatto 1.2 km e, se non ricordo male, in bicicletta.
    Uomini di un altro stampo.

  12. mariachiara

    Leggendo i pizzicotti che Alvise e gli altri si tirano a vicenda, ho pensato a una cosa:ragazzi, 90 su 100 vi azzannate tra di voi, cattolici contro atei, atei contro cattolici, cattolici contro cattolici… perchè ragionate per pegiudizi, esaminate sempre aggettivi riferiti a persone e non le persone in se stesse. ci sono cattolici buoni e cattivi, ci sono atei buoni e cattivi. ci sono cattolici che si reputano tali “perchè vanno in chiesa” e altri profondamente devoti. ci sono atei RISPETTOSI e atei IRRISPETTOSI nei confronti del cristianesimo (che poi io non ho ancora capito perchè all’incirca tutti prendono di mira esclusivamente i cristiani. ma questo è uno dei Grandi Perchè Della Vita.)
    mi sembra stupido sputarsi in faccia a vicenda praticamente per “sentito dire”:gli atei non hanno un’etica, non credono in nulla…la loro vita non ha senso… ma che ne è dello spirito cristiano in tutto questo? cosa ne abbiamo fatto della carità? forse è diventata un comodo pezzo di carta per pareggiare le gambe di un tavolo che irrimediabilmente cadrà?
    e voi atei: perchè non avete problemi a comprendere come un ragazzo non riesca a credere in Dio e invece ve ne fate in quantità industriali nel pensare che un fanciullo possa affidare la propria vita a Dio? Perchè parlate di demagogia, preti che traviano, idee indotte dalla società o dalla famiglia?
    questo proprio non lo capisco!
    dai su, smettetela di punzecchiarvi, che dopo un po’ ci si annoia a leggere i commenti. un conto è il dibattoto, un altro è il piacere di tirare frecciate.
    costanza scrive per farci riflettere.
    riflettiamo.

    1. … e ogni tanto appaiono quelli che ci ricordano come ci si comporta secondo carità…
      Per – carità – va benissimo, ma non ho l’impressione (da penultimo arrivato) che qui si sputi in faccia a nessuno o si faccia la classifica dei “buoni e dei cattivi”.

      Poi ci sono i “sopportabili”, gli “insopportabili” (seppur sarebbe sommamente buono sopportare tutti e sempre.. anzi AMARE tutti e sempre), chi “sopporta” e chi non “sopporta”. Chi ha sempre in generale avuto pazienza e quel giorno lì, gli “scappano i cavalli”.

      “Perchè parlate di demagogia, preti che traviano, idee indotte dalla società o dalla famiglia?”
      Ma, non saprei, secondo te perché se ne parla?

      Penso che se uno non capisce (ma non limite suo sia ben inteso…) o si annoia, può sempre “cambiare canale”. Non credere anch’io non trovo noiosi, noiosissimi certi scambi… leggo due righe e passo ad altro.
      Mi pare l’unica soluzione, piuttosto che dire: “Orsù basta ragazzacci, fate i bravi (se potete…)” 😉

    2. 61Angeloextralarge

      Maria Chiara: “azzannate”? Passo i “pizzicotti” perché dalle mie parti si usano in termine affettuoso, ma gli azzannamenti mi sembrano un po’ azzardati. E’ ero che a volte i toni si alzano, ma non sempre si è tranquilli e sereni come un bimbo svezzato in braccioa sua madre. La vita, soprattutto in questi tempi, è dura e strassante per tutti… atei, cristiani, buoni e meno buoni.
      Sono generalmentecontro i termini “noi” e “voi” perché snaturalizzano la realtà. Ognuno di noi è un tesoro a sé, nel bene e nel male, unico e irripetibile, anche se l’apparenza a volte ci fa sembrare tanti pecoroni uno uguale all’altro. 🙂

  13. gianni

    Se coloro che si professano atei o non credenti sperimentassero per un solo secondo quale gioia si prova ad amare ed essere amati da Dio cambierebbero idea…Dio ci ha creati per amare (titolo del lbro del Cardinale Caffarra) e ha mandato Gesù Cristo per insegnarci ad amare, c’è che impara e chi no. Mi spiace moltissimo per chi non impara e confonde l’amore con l’egoismo..Spesso scordiamo che esitono il bene ed il male pesno che su questo siamo tutti concordi..atei e cristiani, sulla loro distinzione c’è qualche problemino– forse…

    1. 61Angeloextralarge

      Gianni: smack! 😀
      Oremus sempre perché anche i lontani dalla fede sperimentino questa gioia. 😉

  14. mariachiara

    @61Angeloextralarge:
    1-il termine era volutamente iperbolico e affettuosamente comico.
    2-il mio nome si scrive tutto attaccato.
    @bariom
    secondo me se ne parla per l’ipocrisia diffusa tra quelli che ragionano -come dicevo- per sommi capi, facendo passare un muro di cemento armato tra “noi” e “voi”. come per 61Angeloextralarge, il verbo “sputarsi in faccia” è iperbolico, e comunque rende bene l’idea dell'”odio” (attenzione:E’ UN’IPERBOLE!!) che troppo spesso scorre tra atei e cattolici. non so tu dove vivi, ma io, diciassettenne varesina, ti posso assicurare che tra i giovani ci sono sempre più anticlericali e anti cristiani ecc… e da qualche parte devono pur aver preso le loro posizioni. e questo fatto si dimostra con graffiti ingiuriosi, croci girate… io non vivo nel ghetto, ma ti assicuro che queste cose le ho ben viste. questo non è “sputarsi in faccia”? (non solo sul blog, anzi, ma proprio nella vita quotidiana)
    per quanto riguarda la noia… bè sì, io mi annoio a leggere certi commenti stupidi e provocatori, semplicemente perchè pur non avendo milioni di anni di vita alle spalle so benissimo che sono sempre le stesse cose dette e ridette, appunto, per provocare. quindi, il mio era solamente un appello per cambiare canale: tutto qui…

    1. 61Angeloextralarge

      mariachiara: scusa se non ho colto in pieno il tuo commento. 😳
      Non stare a guardare come scrivo… I miei errori ortografici e non, passeranno alla storia… forse…. 😉

      1. 61Angeloextralarge

        mariachiara: la descrizione dei giovani della tua città è un po’ la fotocopia dei giovani della mia città, quando ero giovane. Ero esattamente così. Adesso ne ho quasi 55 (manca pochissimo al botto).
        Fino a qualche anno fa ho “cercato” letteralmente questi giovani, nell’evangelizzazione in strada, etc. Non mi spaventano, anzi li amo tantissimo. Perché mi rivedo in loro? Forse. Ma di sicuro perché penso: “Signore, lo so che apparentemente stanno messi male… ma se ce l’hai fatta con me… riuscirai a farti incontrare anche da loro!”. Sai, uno dei compiti dei missionari dell’evangelizzazione in strada è andare a “chiamare” la gente, soprattutto i giovani, per portarli almeno per un attimo davanti al Santissimo esposto in una chiesa vicina. Molti sono stati i flop apparenti e molti i successi apparenti. Non so dirti quale dei due risultati porterà più frutto, ma ho visto “tipi strani” fissare il Santissimo con un occhio molto coinvolto.
        Una cosa che amo tantissimo è andare con i giovani al Mladifest di Medjugorje, dal 1 al 6 agosto. Non so se riuscirò anche questo anno. Ho fatto una specie di abbonamento, negli ultimi anni. Sai perché mi piace? Perché se ne vedono di tutti i colori! Lì ci sono veramente quelli che nelle nostre chiese non mettono piede. creste pluricolorate, alte, borchie, orecchini e tatuagi a iosa! Eppure Maria li ha chiamati lì e stanno in ginocchio anche sopra la ghiaia quando c’è il Santissimo esposto. Ne conosco molti che sono stati toccati nel profondo. E ringrazio sempre il Signore perché è Lui che conosce i cuori e non si ferma all’apparenza.

  15. mariachiara

    angelo:aspetta che penso a un bel commento, che a discapito di come dici, scrivi benissimo! 🙂
    ….e meno male che ci sono persone come te!

  16. mariachiara

    angelo: come promesso, ho pensato al commento…
    quelli che tu chiami “tipi strani” sono i ragazzi lasciati soli o -peggio ancora- lasciati in balia del proprio dolore. la tua opera è la cosa più bella che si possa fare per “dare un futuro ai giovani” (non so se hai mai sentito questa frase…) insomma, ho riflettuto su questo: statistiche, indagini,… continuano a proprinarci dati paurosi sulla situazione dei giovani di oggi. proprio oggi pomeriggio ho letto fuori da un’edicola LA PRIMA SBRONZA E SIGARETTA GIA’ A 10 ANNI. inutile dire che mi si è gelato il sangue. questi ragazzi, che hanno bisogno dell’alcool per sentirsi in pace con se stessi e con gli altri, che hanno bisogno di amore più che di uno spinello, che vivono circondati da un branco di amici perchè non possono contare su una famiglia… sono quelli di cui abbiamo paura. chi di noi non si è mai sentito tirare da parte dalla mamma quando passava un tipo poco raccomandabile? chi non ha cambiato strada almeno una volta quando un “barbone” tendeva in modo preoccupante la mano? chi non ha chiuso gli occhi per non vedere gli ubriachi fuori dalle chiese, sdraiati sul basamento di un’elegante colonna corinzia, per il restauro della quale si sono spesi chissà quanti soldi? io l’ho fatto chissà quante volte. pur sapendo che questi uomini e queste donne non erano lì per pulire i vetri della macchina di mio papà, o per vendermi una rosa che sarebbe sfiorita dieci minuti dopo l’acquisto. no. sono lì perchè Dio li ha scelti come strumento per aprire i nostri cuori, che possono essere molto più fruttuosi dei nostri portafogli a fisarmonica. mi ricordo a novembre dello scorso anno, ad atene con i miei genitori: un ragazzo che non aveva 30 anni, rivistava nei cassonetti della via del centro, sapete quei viali enormi con negozi a destra e a manca, insegne luminose..? mi sono avvicinata e gli ho lasciato una banconota. non gliel’ho buttata, l’ho chiamato, “I have something for you, darling.. please take this money!” e lui mi ha risposto: “God bless you”. tutto qui. tre parole, impregnate di fede. questa esperienza (che può sembrare insignificante, ma che mi ha colpito davvero nel cuore) mi ha insegnato moltissimo. ho veramente pensato che fosse Lui lì con me, non io che davo 5 euro a un ragazzo greco sfortunato (?).
    penso che le persone come te, angelo, siano il vero segreto per assicurare il futuro a noi giovani di domani, apparentemente senza lavoro, senza casa, senza nulla a parte un mucchio di fatica e un grumo di debiti da saldare, sì: riuscire a prendere in braccio quei ragazzi, mettergli un braccio sulle spalle e portarli nel tempio della speranza. solo conoscendo il volto del nostro Papà e della nostra Mamma si potranno sentire accolti in una vera Famiglia.

    spero di non essere stata pesante, in ogni caso scusatemi, ma erano parole che volevano venire allo scoperto.

    1. 61Angeloextralarge

      mariachiara: aiuto! Mo mi confondo… 😳
      Scrivo come parlo e parlo come penso… tutto di getto! Quindi errori ortografici inclusi e battutte in dialetti vari.
      “la mia opera”? E’ l’opera di tanti che conosco, molti giovani, molte associazioni e realtà ecclesiali. ora sono a riposo… causa acciacchi vari. ma riposo per modo di dire, perché la volgia di parlare di Gesù e del suo Amore non è passata, anzi. Ho solo dirottato l’impulso in altre metodologie. E non l’ho fatto nemmeno di testa mia ma mi ci sono trovata e anche da brava imbranata.
      Non ho mai sopportato le frasi fatte sui giovani, i preconcetti su loro, su voi. Anzi non li sopporto su nessuno. Odio la massificazione che allontana dal tesoro vero che Dio ha creato quando ha deciso di farci venire alla vita. Ognuno di noi è unico ed irripetibile. Non mi stancherò mai di dirlo.
      Lo so che la cosa che manca è l’amore. Se l’amore non viene ricevuto, non si riesce facilmente a donarlo. Manca a tutti, non solo a voi ragazzi. Pensaci bene. Tu vedi il tuo lato giovanile e fai bene ma non è che quelli più grandi stanno messi meglio, mi pare, no?
      Ascolta le frasi che Giovanni Paolo II vi diceva. Fanne memoria e cerca di concretizzarle nel tuo piccolo e nelle tue possibilità. Punta al largo, che poi sarebbe “in Alto”. Ascolta gli inviti di Papa Francesco. Che bello quello che vi chiede! Sotto sotto un p’ vi invidio perché non ho più l’età ed il fisico per stare tra voi e gridare: “Gesù” Gesù! Gesù!!!!!”
      Tieni duro ed insisti nella speranza anche quando arrivano le delusioni … sempre. E’ lei che da’ la vita spirituale a tutto il nostro cammino.
      Smack! A te e alla tua meravigliosa età! 😀

  17. mariachiara

    SCUSAMI!!!!! sarà stata la fretta di scrivere e di leggere le tue parole a confondermi sul tuo nome!

    1. 61Angeloextralarge

      Mariachiara: penso chesia stato il mio nickname… capita che non si capisce chi c’è dietro il nickname, no? 😉 Il mio è al maschile…

  18. mariachiara

    angela! si si infatti.. comunque grazie per avermi dato nuovi spunti di riflessione! 🙂

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