Un quarto d’ora prima di morire

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di Costanza Miriano

Una mamma, si sa, non può permettersi di morire prematuramente, con i bambini ancora piccoli. È categoricamente escluso. Tanto meno senza preavviso. Chi saprebbe penetrare nell’arcano, delicatissimo meccanismo dei cambi di stagione, chi manterrebbe quello straccio di vita sociale necessario a non scendere sotto il livello minimo, chi ricorderebbe vaccini e colloqui con le maestre?

Quando sarà la mia ora cercherò senz’altro di strappare almeno un altro quarto d’ora allo Sposo (d’altra parte ci provo sempre), per lasciare consegne e sistemare almeno le ultime due o tre cosette più urgenti. Comunque vada, mi rimarrà una lunga lista di cose da fare.

Uno dei punti inevasi sarà ringraziare tutte le persone che mi hanno passato il tesoro prezioso della fede. Già perché nella Chiesa cattolica funziona così: la fede, che o è incarnata o non è, si passa di mano in mano, come un vasetto prezioso che non può mai essere abbandonato a terra, deve stare sempre nelle mani di qualcuno. È sempre stato così, dal deposito degli Apostoli a oggi, per secoli, millenni: dalle mani,vive, di qualcuno, nelle mani di qualcun altro.

Pensiamo a quelli che ci hanno annunciato Cristo convincendoci davvero. Per quanto mi riguarda i gesti che hanno conquistato il mio cuore, se mi volto indietro, sono stati quelli di chi ha fatto qualcosa di buono per me, perdendoci qualcosa lui. Il gesto di chi si è occupato di me senza guadagnarci niente.

Ecco, se vogliamo anche noi essere credibili e conquistare altri cuori non c’è altra via che questa, spendere qualcosa di noi, tagliarci qualche fetta di carne viva, perché la fede si passa solo incarnata, sennò sarebbe bastato un bel cartellone.

Ecco, neanche stavolta ho ringraziato nessuno, porca miseria. Vorrà dire che non posso morire ancora. Non prima di un quarto d’ora, almeno…

fonte: CREDERE del 28 aprile 2013

53 pensieri su “Un quarto d’ora prima di morire

  1. E di fatto difficilmente esiste un Cristiano che sia divenuto tale senza aver incontrato chi è stato Cristiano prima di lui (poi si sa, il Padre Eterno può far nascere “Figli di Abramo” anche dalle pietre…).

    Sul quarto d’ora in più, questa è una grazia, come è una grazia avvicinarsi alla morte consapevolmente e con Fede (i Santi, perché un po’ avanti nel cammino bisogna esserlo, recitavano – e recitano tutt’ora – da morte improvvisa liberaci Signore), non solo per prepararci come conviene alla nostra Pasqua (passaggio) e incontro definitivo, ma anche certo per gli umani commiati, saluti, preghiere, magari per strappare ad un nostro caro un impegno, una promessa.
    Per chiedere e concedere perdono, per gli abbracci, le ultime carezze, i silenzi, l’abbandono, per la Riconciliazione, il Viatico, l’Estrema Unzione, per affidare ed affidarsi, per benedire e consolare… per ringraziare, per salutarsi.

    Chi ha vissuto per Grazia ricevuta, quel quarto d’ora prima di morire (tutti lo vivremo ma il problema è come) con Fede e consapevolezza, sa quanto è prezioso, quando chi resta, darebbe la propria vita per trattenere chi “parte”, quando ti domandi perché la tua fede è così poca da non poter aggiungere un’ora sola a quel saluto, che se fosse anche piccola come quel granellino, basterebbe a spostare quella “montagna” o semplicemente rotolare via quella pietra dal sepolcro…
    Ma basta, si e no, a dire Amen, sia fatta la Tua, non la mia volontà… e già non è poco.

    Quel quarto d’ora prima di morire, non passarlo soli, sebbene da soli si farà quell’ultimo passo incontro a Cristo e beato chi sale al Padre da ogni croce liberato, mentre la croce resta a chi rimane seppur dalla Fede illuminata.

    Quel quarto d’ora mi è stato concesso a me che qui sono rimasto. E ringrazio Dio per avermelo donato, ma il prossimo (egoisticamente) prego, che sia l’ultimo mio.

  2. In merito alla morte, grazie a Dio, sento di essere abbastanza preparato avendone “gustato” una tipologia delle tante,
    avendo avuto, ora posso dire grazie a Dio la Grazia, di poter aver provato cosa significhi essere un pezzo di carne che cammina tanto da arrivare a pensare seriamente al suicidio mentre ero affacciato da un balcone al 4° piano (15mt) Leggendo questo articolo, il Signore, mi ha tenuto fermo per “un quarto d’ora” donandomi ciò che è stato necessario a impedirmi di fare “il grande salto” all’inferno.
    Grazie a questa esperienza di “morte” e alla successiva resurrezione, sempre grazie a Dio, ora comprendo qualcosa in più rispetto al passato come ad esempio cosa voglia dire empatizzare con il prossimo e anche poter comprendere gli scritti persone come Costanza Miriano.
    ps. laddove qualcuno si chiede circa il ripetere del “grazie a Dio” la risposta sta in “2Cor 10:17 Pertanto chi si vanta, si vanti nel Signore”

    1. Ciao Salvatore, una forte testimonianza la tua…
      Mi fa pensare alle parole: “Io non godo della morte di chi muore. Parola del Signore Dio. Convertitevi e vivrete.” 😉

      1. Bariom, infatti, grazie a Dio, il 22 agosto 2010 alle 09.00 è iniziata la mia conversione e dal quel giorno sto Vivendo e piu vado avanti e più sento la Vita in me.

        1. Giusi

          Il 22 agosto: giorno di Santa Maria Regina! Proprio ieri ho letto questa preghiera a Maria Regina

          Preghiera a Maria regina

          Vi saluto, o gran Regina,
          Tutto il mondo a Voi s’inchina
          Tutto il mondo fu illuminato
          Dal bel frutto da Voi portato.
          Illuminate la mente mia,
          Vi saluto con un’Ave Maria.

          Sei in una botte di ferro!

  3. Maria elena

    Se penso alla morte, penso imprescindibilmente a tutto quello che lascio di importante, i figli. Quando parlo della morte ai figli ed anche della mia, che purtroppo mi appartiene come ad ogni essere umano, non sono ahimè immortale, ne parlo come se il distacco fisico non fase importante, la mamma se vi pregherete sara in cielo a guardarvi e a pregare il Signore per voi. Non so se lo dico per convincere me, presa dall’ansia che non vorrei lasciarli, ma il messaggio che cerco di tramandare e’ che esiste la vita eterna, che i realtà non moriamo, noi il nostro essere la nostra anima continuerà a vivere, meglio. Poi mi rendo conto che questo messaggio e’ valido se di fronte alle scelte della vita, scolastiche del lavoro, io scelgo di fare la volontà di Dio e non di farmi giustizia da sola, o di relegare Dio al posto piu lontano possibile da quelle che io considero le esigenze in quel momento piu importanti. Insomma la paura della morte esiste che sia dell’essere che sia fisica, ma per fortuna ci sono le Lodi e la Parola di Dio e una chiesa che mi sostiene!!!!

  4. Maria elena

    Viviamo cme se Gesù cristo non fase risorto…..in me ogni volta risuonano queste parole….un aiuto!

  5. Carla Vanni

    Se abbiamo Fede prima di tutto dobbiamo ringraziare Dio e non le persone, che sono state semplicemente dei mezzi nelle Sue mani: quindi ringraziamoLo anche per loro ma non ringraziamo loro. Per la carità è lo stesso: grazie a Dio, non ad altri.

    1. Carla non estremizziamo… se abbiamo fede ringraziamo anchele persone.
      Come non possiamo ringraziarle per essersi rese disponibili a divenire per noi quei “mezzi” di cui scrivi? Nella loro libertà potevano scegliere diversamente. Come non possiamo non ringraziare per la scelta continua della loro dedizione del loro amore anche se fosse solo umano ed imperfetto?
      Se fine ultimo è amare Dio sopra ogni cosa e il nostro prossimo come noi stessi, come può questo amore non comprendere anche la gratitudine verso chi ci sta accanto?
      Se proprio vogliamo “estremizzare” siamo grati anche ai nostri persecutori, che ci consentono di assomigliare un po’ di più a Gesù Cristo 😉

    2. SilviaB

      Penso che Costanza parli di gratitudine e non tanto di un ringraziamento per far gonfiare di vanagloria chi si è fatto strumento nelle mani di Dio. Anch’io ho una bella lista di persone a cui devo l’incontro con Gesù Cristo… il modo migliore per dire grazie è pregare sempre per loro.

  6. 🙂 Cara Costanza che tu abbia trovato la “via per allungare l’esistenza di almeno un quarto d’ora… e così guadagnare a Cristo molti fratelli?

    Complimenti! 😉

    1. Costanza vivevo lontano da Dio e lo usavo com bancomat recitando stoltamente un pater e un ave in caso di necessità. Ovvio che il bancomat era vuoto e nulla. Vivevo senza confessione, Parola e comunione.
      La mia empietà era nel fatto che io affermavo di essere Cristiano quindi di fatto ero morto dentro e quindi nell susseguirsi di qualche problema ero solo nell affrontarli e quindi incapace scivolando nella depressione fino a pensare seriamente al suicidio. Ne sono cominciato ad uscire grazie alla morte di mio padre in data 8 3 2010. Grazie alla sua morte è avvenuta la mia resurrezione.
      Mi piace pensare che mio padre arrivato a destinazione abbia detto per prima cosa a chi di competenza (Padre Pio) senti per favore dobbiamo addrizzare mio figlio (io) perche io in vita ci ho provato come mi hai suggerito ma quello è duro come un caprone. (insomma na cosa simile)

      1. Giusi

        No! E allora dillo! Pure Padre Pio! Ti sei scelto i protettori migliori! Pensa che una mia amica che fino a quattro anni fa non andava a messa neanche a Natale si è convertita tramite Padre Pio: l’ha presa letteralmente per i capelli! Dovrei scrivere un papiro, è impressionante, lei per lavoro gira tutto il nord: ogni volta che ha una difficoltà che si trovi in Trentino o in Val d’Aosta entra in una chiesa e anche nel paese più sperduto trova una statua o un’immagine di Padre Pio e riceve l’aiuto desiderato!

        1. Giusi ti rispondo sull’esempio di una risposta di Padre Pio “Si Giusi, Padre Pio è un Santo, ma esiste miglior protettore di Dio?”.
          Il grado di Santità, al quale tutti siamo chiamati a partecipare, è il massimo stato di benessere possibile Essi ne sono 5 : allegria, contentezza, felicità, beatitudine, santità). Gesù in persona ci vuole con Lui, tutti Santi, e ce lo dice con con costanza, perseveranza e delicatezza. Gv. 14:2 Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l’avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; 3 quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io. 4 E del luogo dove io vado, voi conoscete la via».
          La Santità di Padre Pio e oserei dire di tutti i Santi sta nel fatto dell annullamento di se stessi a favore della Gloria di Dio Padre al quale i Santi hanno condotto le pecore sopratutto quelle smarrite. Padre Pio è noto come il pastore che ne ha raccolte tante di pecore smarritissime. molti altri contemporanei stanno operando in tal senso, kiko arguello, gloria polo, chiara lubich etc etc. In definitiva operare anche solo per 1 conversione è già di per se una cosa meravilgiosa.

          1. Giusi

            Certo è Dio che fa le grazie, i santi sono solo intercessori. Pero Padre Pio è un grande santo. Poi ognuno di noi è uno strumento: pensa che qualcuno si è convertito persino attraverso di me, ma con tutto il rispetto per le persone che hai nominato non le metterei allo stesso livello di Padre Pio perlomeno non ancora…..

              1. Giusi

                Che bello! Grazie di questa notizia! 😀 Io amo Padre Pio, ho ottenuto da Lui persino un miracolo, non per me, per un bambino!

  7. Io ho negli occhi e nel cuore il volto di chi mi ha “passato” la fede, di chi ho guardato vivere, da giovane adolescente inquieta ho desiderato poter vivere lieti come loro, saper affrontare la vita con la stessa forza che Cristo dava loro. Mi hanno insegnato che si può essere genitori anche di figli non generati nella carne, che c’è un legame dato dalla fede che è più forte del legame del sangue. Li ho visti vivere, affrontare la malattia, uno di loro l’ho visto andare lieto incontro alla morte e anche in questo essere per me testimone di vita. Quando morirò, lascerò gli armadi in disordine e tante cianfrusaglie di cui chi resta non saprà che fare e tante cose che avrei voluto portare a compimento, ma so che incontrerò gente che non ha mai smesso di volermi bene e che la resurrezione è la grande vittoria che ci vedrà tutti insieme

  8. Oggi Costanza dovevi affrontare per una qualche segreta ispirazione, un tema cosi’ pesante e delicato. La morte. Penso a tutta la mistica carmelitana od a quei padri della Chiesa che parlano della morte della carne e perfino della psiche quando si e’ ancora in vita e ben dentro le cose sensibili ed i movimenti interiori della mente e del cuore. In questa morte che il Signore concede ai suoi santi, in grado e misura differenti, si muore senza morire e si vive nel mondo senza vivere piu’ alle sue dipendenze ma dipendenti solo da Cristo e dall’Amore puro di Carita’ che e’ lo Spirito Santo,e percio’ ben lungi dell’essere privi di vitalita’, fede e speranza. Solo cosi’ si possono attraversare i fiumi in piena ed i deserti aridi, tutte le cose del mondo, con la liberta’,l’unica vera,la liberta’ dei figli di Dio. Penso che noi dovremmo chiedere incessantemente questa ‘morte’ – Risurrezione al Signore, perche, in questo il succo della vita cristiana e la via che unendoci in tutto e per tutto come membra vive al Corpo mistico, divendo figli nel Figli, acquisiamo la pienezza dello Spirito, per essere Uno con Abba-il Babbo, si direbbe inToscana. La via segnata da Maria, creatura che in modo privilegiato ha vissuto questa sublime relazione con il Dio Uno e Trino. Qusta ”morte” che ha il suo Getsemani ed il suo Calvario ma soprattutto una vera radicale Rinascita come creature nuove, ci accomuna a Lui in un modo ineffabile, rende pienezza al nostro stesso Battesimo. Ma come dici tu, non e’ fuori dal nostro corpo, ma nella nostra realta’ quotidiana, non certo in modo etereo ed impalpabile, come insegnano e vagheggiano eresie gnostiche vecche e nuove, che si TRASMETTE questa luce, questo soffio, questa Potenza d’Amore. Da qui la sacralita’ e santita’ dei Sacramenti, dei ministeri ordinati, il senso della Tradizione, rettamente intesa come passaggio visibile della Fede, dei segni con cui con certezza noi sappiamo che lo Spirito opera, e sempre operera’, non per decreto umano ma sulla Parola del Signore. Non discutendo poi che la Potenza di Dio eccede i Suoi segni ed ogni nostra immaginazione e comprensione…lo Spirito soffie dove vuole…ma non dove vuole il capriccio ed il tornaconto nostro, materiale o pseudo spirituale, come avrebbe voluto Simon Mago, ma dove vuole Dio. Infatti il nostro limite e’ preso su di Se’ dal Verbo Incarnato affinche’ cio’ che e’ miseria e finitezza, il nostro dubbio, la fatica, la caduta, tutta l’imperfezione umana, sia illuminata da una nuova luce, sia trasfigurata e ”compresa” nel senso piu’ completo del termine dalla Misericordia divina, che ci eleva sopra noi stessi e rende giustizia alla nostalgia di Infinito, di Eterno che non riusciamo a cancellare dal ns.cuore. Perche’ il Creatore che ci conosce meglio di noi stessi, lascia l’Impronta misteriosa ed impalpabile di Se nelle Sue creature, anche quando esteriormente sembriamo- o le storture del quotidiano, l’opera sottile dello spirito impuro, ci fanno sembrare- solo come vasi ignobili, cocci inservibili, colmi di disperazione, carne da macello, vite sprecate e senza senso. Forza amico Salvatore! Ti sono vicino!

  9. Giusi

    Io credo alla devozione, peraltro approvata, delle orazioni di Santa Brigida: preservano dalla morte improvvisa. Ho fatto quelle di un anno e ora sto facendo quelle dei dodici anni. Anche a prescindere da questo discorso, sono una preghiera meravigliosa e completa: si prega Dio per tutte le sante piaghe di Nostro Signore compresa quella della spalla e per tutti i nostri peccati. Queste ultime promettono, tra le altre cose, che si venga avvisati un mese prima di morire. A uno del mio paese di origine è successo: annunciò che sarebbe morto dopo un mese e così fu. Dalla morte improvvisa preserva pure la pia pratica dei primi nove venerdì del mese. La Madonna delle Tre Fontane disse all’anticlericale Cornacchiola al quale apparve mentre si accingeva a scrivere un libretto contro di lei che si era salvato perchè aveva fatto tale pratica per accontentare sua moglie.

    P.S. Mi rendo conto che, dopo aver letto questo mio commento, ad Alvise potrebbe venire una sincope!

    1. vale

      ad Alvise potrebbe venire una sincope!

      ad Alvise non viene nulla. spera che gli venga qualcosa, persino la fede.. ma non sa bene cosa:
      dal suo sito:
      nevrastenìaDi filosofiazzero
      “Termine psicopatologico desueto che indica una sindrome contraddistinta da stanchezza e facile esauribilità fisica e mentale, irritabilità, insonnia, cefalee, diminuzione dell’attività sessuale e altri sintomi di “iporendimento” psicofisico; questa sindrome coincide con il ben noto “esaurimento nervoso” di cui abusa il linguaggio quotidiano.”

      Filosofiazzero, se a qualcheduno potesse interessare, soffre da anni e anni di questa sindrome (cosiddetta)con tutti i sintomi succitati.
      https://lacorsianumerosei.wordpress.com/2013/05/

      1. Giusi

        E vabbè. Se è vero è una malattia, mi dispiace e spero che guarisca anche se mi pare più facile che la faccia venire la nevrastenia…..

        1. SilviaB

          …mah, da quello che scrive (Alvise) traspare sempre di più un tale livore nei confronti di tutto ciò che riguarda Dio, Gesù, Maria ed i cattolici che mi lascia un po’ perplessa. Sul suo sito (che ho visto cliccando il link di Vale) c’è un post sui cattolici che è veramente tremendo.

  10. …non ce l’ho coi cattolici, ce l’ho con chi pretende di essere extra-ordinario mentre invece è una persona comune.
    Proclamarsi credente nulla toglie e nulla aggiunge a essere persone comuni, come quel’altri (a parte come uno si sente di essere dentro, che lo può sapere solo lui).
    Solo le persone extra-ordinarie sono persone extra-ordinarie, tutte le altre sono comuni.

    1. E invece io dico che tu qui guardi tutto e tutti con occhio torvo…

      Citami qualcuno qui che si è proclamato extra-ordinario. Intendo lui di per sé come persona (oddio qualche extra-ordinario extra-convinto di sé ci può scappare… :-().

      Siamo TUTTI persone comuni, come quell’altri… è proprio questo che rende (o dovrebbe rendere) credibile il più delle volte la nostra testimonianza. Perché chi ascolta o vede, sia portato a dire: “ma se quello che è un poveraccio come me, ha avuto la forza di fare questo o quello, o di vivere così e costì, perché non io?”

      Ma tu non vuoi vedere, non vuoi credere, sei talmente occupato e preoccupato di difendere l’altrui “normalità” e debolezza, accusando noi di non riconoscerla (né la nostra, né quella altrui), che guardi sempre le cose a livello del tuo ombelico…

      Tieniti la tua normalità (se sei contento così) e che io mi tengo la mia di normalità, immersa in un fatto extra-ordinario!

    2. SilviaB

      Già dividere l’umanità in due: extra-ordinari e comuni mi sembra una visione molto limitata, quasi classista.
      Io credo che ogni uomo abbia in sè qualcosa di straordinario, la sua essenza più profonda, noi la chiamiamo anima. Ogni uomo è diverso ed è un insieme di miseria e grandezza, abisso e meraviglia.
      Personalmente tra le persone che commentano qui in giro non vedo tutta questa supponenza, questo sentirsi superiori, extra-ordinari, di cui lei accusa, anzi !
      L’esperienza della fede porta proprio a vedere la propria fragilità di creatura, la debolezza di un peccatore che ha bisogno di Dio, della guida della Sua Parola, del sostegno dei sacramenti…
      Ripeto, a volte traspare da lei un livore ed una insofferenza che non capisco.

      1. Direi di più Silvia… ci porta anche a vedere quanto di straordinario c’è nell’animo di ogni uomo (come giustamente ricordavi) anche il più lontano, e ti dirò, per quanto irritante si mostri Alvise, io sono convinto c’è anche in lui, anche se un blog è un’esperienza troppo limitante perché questo appaia 😉

        1. SilviaB

          L’ho detto da un’altra parte: irritante ma a volte anche stimolante… il classico “toscanaccio” che sempre deve stare fuori dal coro; a volte ci va un po’ giù pesante, evabbè !
          Il blog, hai ragione è assai limitante, e per quanto riguarda i “lontani” io appartengo al Cammino che fa dell’evangelizzazione ai lontani uno dei propositi più importanti (oltre alla conversione di noialtri poveracci).
          E’ impressionante constatare quando si fanno le missioni popolari, quanta sete di Dio ci sia in realtà dietro ad una apparente indifferenza o rabbia.

    3. @ “filosofiazzero”
      La extra ordinarieta che spinta al massimo possibile di fatto potrebbe diventare Onnipotenza di Dio sta proprio nella Sua semplicità umiltà e pazienza questo a livello trascendente.
      Un esempio immanente è stata la presentazione di Papa Francesco al Popolo di Dio. Un inchino e un saluto apparentemente semplice “Fratelli e sorelle… Buonasera” ed il successivo boato del Popolo di Dio. In molti siamo rimasti ben impressionato dal boato che è stato un grido di gioia. In molti abbiamo pianto pianto durante il discorso di apertura del Papa guidato dallo Spirito Santo (questo modo è conosciuto anche come : “a braccio”). In molti ci siamo dimenticati di quel discorso anche se è la prima pietra del pontificato di Papa Francesco ovvero la SEMPLICITA’ e il parlare diretto senza se e senza ma. (Mt 5:37 Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno.)
      Per ciò che riguarda l’UMILTA’, sempre nello stesso discorso, il Papa ha chiesto in primis una preghiera per lui, per far si che lui potesse pregare per tutti noi (oltre 6miliardi di persone).
      Per ciò che riguarda la pazienza be è logico pensare che il Papa ne potrebbe dire molto di più di quello che lontanamente molti di noi messi insieme possiamo lontanamente immaginare, eppure, per la situazione che c’è in giro e per coloro che l’hanno generata, persegue la via del PAZIENTE silenzio.
      Quel che succede sulla terra genera lo stesso stato di “essere” (bene o male felicità o tristezza) anche in paradiso.
      In special modo in caso di aborto (cfr testimonianza Gloria Polo)

  11. vale

    concordo bariom. ma anche alvise. siamo tutti normali. ma anche straordinarii. in quanto unici. di per sè stessi ed agli occhi di Dio.

    1. E anch’io concordo con Alvise, mi pareva si potesse capire, ma non quando la “normalità” viene ribadita e pretesa solo per attirarci tutti uniformemente verso il basso!

      Della nostra “normalità” si è rivestito, anzi si è incarnato Dio, in Cristo Gesù !!

  12. 61Angeloextralarge

    Salvatore: grazie per quello che hai scritto. Anche io sono devota a Padre Pio. Posso dire con certezza che se uno dei miei nipoti è ancora vivo, è per la sua intercessione. Per le tantissime preghiere di tanti che non finirò mai di ringraziare, ma in modo particolare è stato Padre Pio che se l’è preso tra le braccia. Dopo il primo gravissimo ncidente (i dottori sono intervenuti più per prassi che per altro, perché non avevano, loro per primi, la minima speranza di salvarlo), l’ha protetto anche una seconda volta: auto demolita e mio nipote illeso (ha già una invalidità a vita… aggiungerci qualcosa di più?).
    Per la buona morte.. San Giuseppe! 😉

    1. Giusi

      Gesù Giuseppe e Maria Vi dono il cuore e l’anima mia,
      Gesù Giuseppe e Maria assistetemi nell’ultima agonia,
      Gesù Giuseppe e Maria spiri in pace con Voi l’anima mia.

    1. 61Angeloextralarge

      Salvatore: si parlava di Padre Pio e mi sono accodata moooolto volentieri. E’ stato ed è tuttora uno dei Santi che fanno parte del mio cammino, assieme a San Francesco e Santa Chiara, San Paterniano, San Michele Arcangelo, etc. Mi fermo qui ma ne ho ancora tanti. Grazie al Cielo! 😀

      1. Giusi

        Angela s’impara sempre qualcosa! San Paterniano non l’avevo mai sentito! Grazie, mi informo!

        1. 61Angeloextralarge

          Giusi: roba di casa mia… e di altri che bazzicano questo blog, alcuni senza mai lasciare commenti. Patrono di Fano, ma anche della diocesi. Ho trovato chiese intitolate a lui anche in Romagna ed in provincia di Ancona.
          Già che ci sono ti rispondo anche su questo… Questa è la versione originaria.

          Gesù, Giuseppe e Maria, vi dono il cuore e l’anima mia,
          Gesù, Giuseppe e Maria, assistetemi nell’ultima agonia,
          Gesù, Giuseppe e Maria, fate che l’ultimo mio cibo sia la Santa Eucarestia.
          Gesù Giuseppe e Maria, spiri in pace con voi l’anima mia.

          Non mi riferivo a questa preghiera litanica ma ad altre dove ci si rivolge a San Giuseppe chiedendogli il dono della buona moerte. D’altra parte è lui il protettore.

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