Le zanzare di Dio

zanzara

di Andrea Torquato Giovanoli

Ecco: arriva l’estate qui in città, e con essa comincia lo sciamare delle zanzare.

E se c’è una specie animale che detesto è proprio quella di tali odiosi parassiti.

Massima comprensione per rondini, rane e pipistrelli che se ne nutrono, ma siccome anche di queste ultime specie oramai non c’è quasi più traccia, almeno qui in città (ed è forse giusto questo il guaio), si capisce bene che delle zanzare non c’è davvero più nessun bisogno.

Oltretutto si accaniscono sui bambini, le vigliacche, ed ogni volta che i miei amati pargoletti rientrano in casa mi tocca assistere al pietoso spettacolo di vederli sfregiati da bubboni ed arrossamenti in ogni brandello di pelle scoperta: le odio, posso?

So che non è bello, che come cristiano dovrei “francescanamente” amare tutti gli animali, perché anche le zanzare sono “creature del Signore”, ma proprio non mi riesce di soffocare la viscerale antipatia che provo nei loro confronti: sono intimamente convinto che questi detestabili succhiasangue alati siano la prova inconfutabile che la Creazione soggiaccia anch’essa al peccato adamitico.

Perché sono vere macchine del tormento: i vampiri almeno di giorno non se ne vanno in giro a far danni (sì, ok, tranne quelli della saga di twilight), le zanzare invece lavorano notte e dì, per tre stagioni su quattro, andando in “vacanza” proprio in quel periodo dell’anno in cui per il freddo si ricopre ogni centimetro di pelle e quindi, anche se ci fossero, non darebbero fastidio (e forse è proprio per questo che non ci sono).

Almeno, dico, si limitassero a succhiare quel goccino di sangue che gli serve e basta, uno potrebbe anche tollerarlo, mannò: sono tanto infingarde che ti inoculano il loro pruriginoso secreto anticoagulante, cosicché nemmeno volendo puoi far finta di niente, perché se il bubbone bianco aureolato di rosso che ti lasciano come marchio lo puoi ignorare, per non sfregarti convulsamente l’epidermide, invece, ci vuole un vero e proprio sforzo di volontà, tipo martire sulla grat(t)icola…

Le alternative sono tapparsi in ambienti sterili (e soffocanti), oppure cospargersi di cremine untuose e spray appiccicaticci (che, ne sono sicuro, sono tutti cancerogeni)!

Eppure tale insidioso insetto ha un che di familiare, no?

Mi ricorda, nel suo istintivo modo di vivere, proprio quella stessa natura ferita dal peccato che contraddistingue anche l’uomo redento: poiché invero, il fruitore di Eucaristia si comporta con Gesù proprio allo stesso modo.

Come la zanzara femmina punge la sua “preda” iniettando dapprima il suo liquido irritante e solo dopo ne sugge il sangue al fine di assicurare alle uova che porta in grembo il primo nutrimento per la schiusa, così pure il credente, nell’accostarsi al Cristo Eucaristico, lo ferisce con la puntura dei suoi peccati, gli inietta il tormentoso liquame delle sue colpe e si riempie in cambio della sua sostanza salvifica, così da poter poi “deporre” le sue opere nel mondo, ora vivificate dalla divina grazia.

Paragone disgustoso, ne convengo, ma il nocciolo del parallelismo mi pare si nasconda proprio qui: mentre il sottoscritto, se becca una zanzara in flagranza di “puntura” non ci pensa due volte a schiacciarla con una manata furente, Gesù, pur subendo un martirio ben peggiore per la nostra reiterata miseria, non batte ciglio, ma anzi si dona in pasto ogni volta alle turbe sciamanti di quelli come me, che come detestabilissimi parassiti, riconoscono che senza di Lui non possono vivere e perciò si artigliano al suo costato per succhiare la Misericordia che ne sgorga.

E non morire in eterno.

10 pensieri su “Le zanzare di Dio

  1. Alèudin

    Devo dire che mi colpito questo post, inizia così così ma poi è una bella sberla!

  2. vale

    faccio notare che la nostrana culex pipiens non scocciava più di tanto di giorno.e quando si avvicina ,si sente il ronzio.
    la zanzara tigre comparsa da una quindicina d’anni in numero rilevante di giorno, di sera ,di notte…ed è pure silenziosa
    .ed è rigorosamente bianconera…..

      1. vale

        o juventina?
        ancorché il portiere della Roma nella foto ricordo del campionato 1954 fosse in bianco( maglietta) e nero (pantaloncini) pure lui……

  3. Per la questione con Cristo ciascuno dovrà vedersela con Lui, per le zanzare i pappatacei e tutto quello che punge…..basta essere nella stessa stanza con me: di solito mi divorano lasciando bello tranquillo chi mi è seduto vicino!

  4. valerio grassi

    La colpa e’ sempre dell’uomo..che con gli insetticidi e anticrittogramici impoverisce l’ambiente del nutrimento come dici giustamente di rondini e pipistrelli.Quando ero ragazzino nel mio paese..bassa lombardia,mi ricordo che l’estate specialmente verso sera mi godevo lo spettacola delle evoluzioni di stormi cinguettanti di rondini che consumavano il loro pasto..Ancora non sapevo che stavano cacciando zanzare e moscerini…..Dove sono finite le rondini che ogni primavera tornavano al proprio nido.Ti ringrazio amico di avermi risvegliato anche non volendo splendidi ricordi d’infanzia con la storia della zanzara!!!!

    1. Giusi

      Io ne vidi una caterva (di rondini) a Chia in Sardegna. Avevo il nido sul balcone della camera dell’albergo. I rondinini uscivano fuori con la testina. Poi arrivava mamma rondine e gli dava da mangiare. Sarà stato vent’anni fa……

      E dei gatti che con kit e kat non mangiano più i topi ne vogliamo parlare? Siamo invasi! E le derattizzazioni inquinano. C’è un umanizzazione dell’animale che non svolge più la sua funzione e un degrado dell’uomo a livello delle bestie…..

  5. 61Angeloextralarge

    Noi pizzichiamo tutto l’anno e siamo ancora qui pronti a succhiare di nuovo, possibilmente presto, per metterci a “norma”.
    Fin qui tutto bene… per modo di dire. Il problema si fa più serio quando, pur avendo un estremo bisogno di pungere e succhiare, non ce ne riconosciamo bisognosi. Pensiamo di essere a posto ed invece moriamo di morte lenta, senza nutrimento… moriamo di fame e ci crediamo sazi.
    Grazie per questo post! Smack! 😀

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