Costanza ha ricevuto questa mail da una lettrice, Sara Sardelli ed essendo completamente d’accordo con quanto ha scritto ha chiesto il permesso all’autrice di pubblicarla come post.
Cara Costanza,
leggo spesso il tuo blog, apprezzandone l’ironia e l’acume Però stasera non ho nessuna voglia di fare ironia. Non sapevo a chi scrivere e dovevo farlo a qualcuno. Apro il sito del Corriere e mi ritrovo sbattuta in faccia la foto di Gheddafi insanguinato, morente o morto. Poi tutti i commenti entusiastici, sentenziosi, le cronache, e altre foto di giubilo, di cui guardo solo i titoli e ciò mi basta. Non ho controllato, ma sono molto sicura che non ci sia giornale online a vasta diffusione che non sia identico nello stile e nei contenuti. E’ tutto tremendamente uguale, uno spudorato copia-incolla che neppure noi studenti al liceo avremmo osato. Ma il mio dilemma non sta qui. E’ che mi vengono le lacrime agli occhi a vedere un uomo morto, anzi, ucciso, anzi: braccato come un animale, assassinato mentre chiede pietà (chissà, forse per la prima volta in vita sua).
Noi non siamo più cristiani! Bella scoperta, dirai. Lo so anch’io che viviamo in un mondo secolarizzato, ma ci sono momenti in cui la non cristianità si mostra in modo così atroce, e sono piena di sgomento perchè i miei fratelli uomini, nati sul suolo trasformato dalla fede in Cristo, ora sono come animali assetati di vendetta, o peggio, molto peggio, assetati di un qualcosa che gli dia l’occasione di sputar sentenze e distrarsi da una noia mortale. Per questo non posso scrivere al Corriere, è tempo perso, e non voglio abbassarmi a leggere il mio nome tra i commenti di quelli del “ben gli sta”, che sicuramente scrivono stravaccati su un divano o cazzeggiando in ufficio. Ma a chi dire la mia pena, a chi dire che quel dittatore vanesio e sanguinario, è un uomo anche lui, che il suo corpo è intoccabile esattamente come i corpi dei poveretti che ha fatto ammazzare. Intoccabile! Non lo si può fotografare così martoriato, per un decollo repentino di fama e carriera; nè si può buttare addosso il sangue e la smorfia della morte alle persone, ridotte anch’esse a pezzi di carne da macellare, da annullare in uno spietato cinismo. Dov’è ora, il signor Gheddafi? Chi lo attende, come gli si apriranno gli occhi nuovi della vita nuova? Una tenerezza immensa per questa anima salvata da Cristo, identica alla mia, che mi precede di poco nel nostro destino eterno di figli. Da sempre, anche nel mondo cristiano, ci sono state pubbliche esecuzioni. Ma c’era sempre un religioso o un prete che assolvevano prima, pregavano durante e benedivano poi, discrete presenze a ricordare a tutti quanto valesse quell’uomo: immensamente più delle atrocità commesse a sua volta, della paura di quel momento finale, del giudizio impietoso della gente. Gheddafi non ha avuto tutto questo. Dicessi qualcosa io nelle sedi apposite dei commenti agli articoli, sarebbe aria buttata al vento e finirei nel macina opinioni. A te, invece, posso chiedere di parlarne e di far riflettere. O di più, posso chiedere un giudizio personale su questo sgomento che mi prende, sulla sensazione di essere usata e manipolata dai mass media, i veri potenti del mondo. Vorrei dire al mondo di guardare a quella faccia insanguinata in un altro modo, tenendo conto dell’altezza che alberga in noi… ma non sono il Papa, le cui parole, tra l’altro, sono ridotte tanto spesso a opinione (come ha detto recentemente Scola). Io stasera, come tutte le sere, ho detto coi miei figli un eterno riposo soprattutto per lui. E che Dio perdoni la nostra cattiveria affamata di cattiveria, e la nostra supponenza cieca.
Grazie per il lavoro che fai e che fate… no, tranquilla, non ti voglio incensare, è una cosa che sopporto poco. Ma grazie. Fraternamente,
Sara Sardelli
Cara Sara,
hai ragione…
Condivido tutto, ogni riga di questo post. Un po’ di respiro nella desolazione…
Grazie, grazie, grazie. A Sara per aver avuto il coraggio di esprimere in questa lettera il disagio, il peso, l’orrore che opprime in silenzio il cuore di molti in queste ore….e a Costanza ( e ad Admin!) per averla pubblicata.
Secondo alcuni la personificazione del Male nella storia umana, l’Anticristo, potrebbe venire sotto le vesti di un grande asceta “filantropico”. Anche l’«uomo di iniquità» avrà e ha avuto le sue figure profetiche. Non sono solito acconidscendere a simili considerazioni ma il contrasto tra la violenza impiertosa di questa guerra e i proclami “umanitari”, fino all’ultimo, dei mandanti della morte del Colonnello (sempre fosse davvero lui e non uno dei suoi sosia) ha tutti i crismi del segno anticipatore, reca testimonianza del volto feroce dell'”umanitarismo” anticristico: http://www.kattoliko.it/leggendanera/modules.php?name=News&file=article&sid=588
“Il sentimentalismo, la benevolenza, la filantropia sono le incubatrici delle grandi mattanze democratiche” (Nicolás Gómez Dávila)
bellissimo post…noi spesso ce ne dimentichiamo, ma lo stesso Gesù pregava per i suoi carnefici quando veniva torturato e insultato. Se Lui è arrivato a così tanto amore, chi siamo noi per erigerci a giudici, anche se di un dittatore?e dove sono finiti i tribunali e tutte quelle conquiste “civili” così tanto osannati dall’Occidente?alla fine dei conti, non mi sembra che la sostanza dei nostri metodi sia tanto diversa da quella dei talebani. Anzi, ritengo le nostre motivazioni perfino più basse (almeno loro credono nella “guerra santa”, noi crediamo nella “guerra per il soldo”, ovviamente opportunamente mascherata da altre “nobili” motivazioni…la chiamano “processo di democratizzazione”).
Le parole e l’affetto che fanno trasparire son senz’altro condivisibili, ma il “contensto” per niente.
1) Non siamo in un ambiente cristiano: i libici non lo sono, per storia e per tradizione e per religione: da quelle parti si fa così. In realtà non solo da quelle parti: le relazioni dei missionari gesuiti sugli irochesi mi paiono abbastanza chiare (nella grande casi i nemici catturati correvano in tondo….in fine una bella abbuffata).
2) In altri tempi più cristiani, anche tra i cristiani le cosa andavano così: a San Tommaso Moro, condannato per alto tradimanto, per speciale grazia del re fu solo tagliata la testa.
Per prassi doveva: prima esser impaccato. Al tempo non esistva la botola, per cui il boia tirava per le gambe il condannato fino alla quasi asfissia, poi fatto rinvenire, lo amputava del sesso etc. Infine, a morte accertata, la testa veniva taglaita ed esposta, dopo opportuna cottura, su una picca sulla spalleta dell’attuale Tower Bridge: li restava fin quando non era sostituita da un’altra.
Naturalmente la figlia Margaret dovette sborsare una bella cifra affinchè, al momento della “sostituzione, la testa di Tommaso Moro cadesse, non sulla pubblica via dove ragazzazzi eran pronti ad usarla come palla, ma dal lato del fiume dove barcaioli, sempre per soldi, la recuperarono.
Certo, c’era il confessore, ma anche decine di persone esultanti gaudenti: nihil sub sole novi.
Ma forse Sara è rimasta perplessa dal fatto che a esultare siamo noi, quelli nati nella parte giusta del mondo, quelli che cattolici dovrebbero esserlo davvero…
Le parole di Andreas Hofer mi sembrano deliranti e insensate,
Per quanto riguarda Gheddafi, non da ora esiste nel mondo la bestialità brutale
dei popoli delle folle e dei singoli, , come anche che esiste la pietà, sia la pietà in quanto atto che si compie nei riguardi degli altri, sia la pietà e lo sgomento che uno prova quando c’è avvenimenti come in Libia e in tanti altri posti, stragi, torture massacri.
E’ vero, niente di nuovo sotto il sole.
E la pietà non è solo un sentimento cristiano. Io non sono cristiano, io provo orrore e pietà.
Perchè c’è dei segni non mi piace?
Non mi piace perché?
Certo, è vero, l’umanitarismo proclamato dalle forze armate occidentali è una cosa da
da fare schifo!!! Ma cosa c’entra l’Anticristo e farneticazioni di questo genere?
(per precisare la mia critica a Andreas Hofer)
Ma siete proprio fissati con questo Anticristo dai mille volti, leggende nere eccetra!!!
Alvì, abbi pazienza… Talora il profumo dell’incenso lascia spazio a qualche esalazione sulfurea e anche su questo occorre riflettere e meditare. Senza con ciò, per carità!, voler imporre a nessuno questo mio pensiero.
GRAZIE ADMIN!!!!
condivido i contenuti del post. Vorrei sottolineare un altro aspetto, oltre alla mancanza di pietas. Ho cercato di non guardare le foto, il commento che ho letto con più attenzione è quello di Buttafuoco http://www.ilfoglio.it/soloqui/10856 di cui riporto la frase
A ogni pozza di sangue corrisponde l’onta della nostra vergogna e un Pupo che parla a Radio Uno e annunzia “una notizia meravigliosa” e si rallegra di Muammar Gheddafi, morto assassinato, è solo uno che si trova a passare e molla un calcio al morto. Pupo è come quello che sabato scorso, dalle parti di San Giovanni, vede la Madonnina sfasciata appoggiata a un muro e non sapendo che fare le dà un’altra pestata, non si sa mai. Così come il black bloc, anche Pupo, è una comparsa chiamata a raccolta nella montante marea del nostro essere solo canaglie.
E l’altro commento sul Foglio di ieri: “Conosceva la legge non scritta secondo la quale non c’è ricchezza che non possa temperare la memoria del sangue versato.”
Per decenni ho visto i nostri governanti e giornali dimenticare quanto la Libia di Gheddafi fosse coinvolta nel terrorismo internazionale -e in Italia, e poi il premio Nobel Obama dichiarare la fine del regime attraverso l’avida Europa. So che si chiama real politik, ma non riesco a “gioire” quando il tiranno cade, mi sento come la vecchina di Siracusa. E spero che la nuova Libia non sia peggio della precedente. Alcuni libici -belle persone- li ho conosciuti come compagni di sofferenza all’ospedale San Camillo, col cui reparto pediatrico di ematologia hanno -spero non “avevano”- una convenzione, e per loro spero che non finisca come finì in Iran, al tempo di Komeini. Non ho mai saputo che fine abbiano fatto i nostri compagni iraniani e i loro figli piccoli, che il cattivo scià (anche loro lo pensavano illiberale e dominatore) che ho conosciuto in America e giocavano con le mie bambine nel 79.
“Una tenerezza immensa per questa anima salvata da Cristo, identica alla mia, che mi precede di poco nel nostro destino eterno di figli”, quanto è vero, e che coraggio per ammetterlo! Mi fa riflettere… in fondo, sono così diversa, da quest’uomo? E da tutti gli assassini, i violenti, i pedofili, le prostitute? Se il Signore mi ha preservato da queste situazioni, non è certo merito mio, è la Sua grazia che ha previsto per me una storia diversa, ecco perché mi sembra così inutile e assurdo esultare davanti alla morte di un peccatore, perché anch’io, tutti noi siamo peccatori, ma ci attende un tribunale, non umano, dove tutto verrà a galla… E avete letto il Vangelo di oggi? “Prendendo la parola, Gesù rispose: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo”.
Grazie di questo post e delle vostre riflessioni, è per me un invito a conversione.
Grazie per questa condivisione. Era giusto parlarne. Ci sono immagini e fatti che mi fanno inorridire e allontanare dalla televisione e dai giornali. Non per mettere la testa sotto la sabbia, ma proprio per il dolore grande che mi provocano e vedo che siete in molti a condividere.
Davanti a queste parole “Dov’è ora, il signor Gheddafi? Chi lo attende, come gli si apriranno gli occhi nuovi della vita nuova? Una tenerezza immensa per questa anima salvata da Cristo, identica alla mia, che mi precede di poco nel nostro destino eterno di figli” mi accorgo, quasi con scandalo, di essere come il fratello maggiore del figluol prodigo, desideroso di giustizia (secondo il mondo) e quindi incapace di quella misericordia che ci fa simili al Padre…
Brava Sara di questa tua mail e grazie Costanza di averla inserita nel tuo blog, che è diventato per me un punto di riferimento quotidiano e di confronto edificante. Chi l’avrebbe mai detto (e pensato) che dal tuo libro si generassero questi frutti…? Ancora grazie!
in questi giorni sto lavorando a un esperimento in California e ho seguito solo per sommi capi l’epilogo della vicenda. Ieri il capo della collaborazione commentava in una maniera che al netto delle volgarita’ si puo’ tradurre piu’ o meno “era un farabutto che non era degno neanche della pallottola che lo ha ucciso”. E dentro di me mi dicevo: ma tu perche’ saresti migliore di lui? non uccidi (credo), ma tratti quelli che lavorano sotto di te come oggetti piu’ o meno utili e non come persone, esattamente come un dittatore tratta il popolo che sottomette. e quanti di quelli che hanno poco o tanto potere, che sia al lavoro o in famiglia, sono dei dittatori piu’ o meno figuratamente sanguinari? il nostro mondo manca totalmente della coscienza del proprio male. e quindi manca totalmente di misericordia.
Sono d’accordo!!!
Triste in questi casi constatare fin dove può arrivare la pochezza umana. D’altronde, una società che ammette la pratica dell’aborto, che quindi non riconosce la sacralità di una nuova vita innocente per nulla autonoma come può provare pietas o vedere del sacro anche in un uomo sanguinario? Ci vuole forza amore ed umiltà Sara a pensarla come te. E amore cristiano.
A me il tutto ricorda tanto gli spettatori del colosseo. Stiamo regredendo umanamente, spiritualmente, filosoficamente. La reazione davanti a tutto ciò quale dev’essere? Denuncia? Indignazione? Isolamento? Preghiera? A me viene spontaneo guardare le mie piccole cose del quotidiano, le piccole gioie che la vita ti offre, ringraziare Dio però il tutto lo faccio con la tristezza nel cuore perché bene o male siamo tutti fratelli e figli dello stesso Dio. Spesso avrei voglia di vivere in un isolotto del Pacifico oppure in un villaggio alpino oppure in una baia del Sud Africa ma so che è un’illusione anche questa. Dobbiamo perseverare nelle piccole cose, distribuire amore a chi è vicino a noi.
“Distribuire amore a chi è vicino a noi”. La difficoltà sta, ovviamente, nel farlo senza chiedere nulla in cambio, senza chiedersi se quella persona merita il nostro amore dimenticando che Dio ci ama nonostante la nostra imperfezione e lunga lista di peccati, più o meno gravi. E curare sentimenti come odio e rancore, vendetta e risentimento con quell’amore e misericordia, che sono poi tratti fondamentali e peculiari della sola religione cristiana cattolica. In questo modo, nel piccolo di ognuno, si possono fare grandi cose.
Godere della morte di qualcuno, chiunque egli sia? NO!
Festeggiare la morte del nemico, chiunque egli sia? NO!
Banalizzare la dignità umana? NO!
Contrastando un eccesso, però, l’autrice di queste parole cade nell’eccesso opposto!
Anima salvata da Cristo? NO! Non ho notizie che Gheddafi fosse convertito ed abbia accolto con la sua libera volontà la salvezza offertagli da Cristo!
Anima identica alla mia? NO! Non ho notizie che Gheddafi fosse battezzato!
Anima che mi precede di poco nel nostro destino eterno di figli? Speriamo nel perdono di Dio! Non posso certo dire che sia dannato, Dio me ne guardi! Ma dire con tutta la sicurezza che mi precede di poco (l’autrice intende cronologicamente solo) nel nostro destino di figli, vuol dire semplicemente annullare ogni giudizio divino! Vorrà dire che alla nostra morte andremo ad abbracciare i nostri “fratelli” Hitler, Stalin, Kemal Ataturk e compagnia.
Essere cristiani? SI’!
Esageratamente emotivi? NO!
Questi sono prloblemi che ti puoi porre, forse, te che credi alla vita dopo la morte , paradisi, inferni, e attrazioni di questo genere, io che non credo e che non mi viene nemmeno in mente se uno mi preceda o meno insieme a Stalin Hitler e seguito, io dicevo solo di avere pena di queste genti massacrate e sbrindellate dalle masse, come anche fu per Mussolini, no che a me mi stia a cuore la memoria di Mussolini, ma ho pena per il modo come fu appeso, per esempio.
hai ragione Alvise! la pietà è un sentimento umano e mi impressiona vedere com ce lo siamo completamente dimenticato, anche noi cristiani di questa cosiddetta “civile” parte del mondo. Anche Pertini si oppose allo scempio di Piazzale Loreto, e lui non era di certo cattolico, ma molto umano sì!
E d’altra parte l’essere umani (non umanitaristi) è la premessa essenziale per essere cristiani, perchè Cristo non castra la nostra umanità ma la esalta.
Finalmente ho detto qualcosa di non riprovevole!!!! (faccina con sorrisone)
ma quello che dici non è mai riprovevole! tu caro Alvise, hai una immensa umanità, e davvero si percepisce da quello che scrivi, anche dal modo in cui scrivi, sempre aspro, difficile da masticare, rotto, smagliato, pastoso. Se posso fare un paragone artistico, mi ricordi le opere di Alberto Burri.
oppure c’è sempre il Divino (visto che Maxwell me lo ricordava):
«Così nel mio parlar voglio esser aspro
com’è ne li atti questa bella petra,
la quale ognora impetra
maggior durezza e più natura cruda…»
Burri!!! Lui davvero un grande!!!
Vorrà dire che quando ci ritroveremo per il giudizio universale, ci sarà chi sgomiterà vociando “Io sono cristiano, io sono cristiano e battezzato, io vengo prima di quell’altro!”
difatti…
certe cose faremmo meglio a risparmiarcele (qui in terra, intendo, perché là ammutoliremo tutti senza eccezioni).
9Disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: 10«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. 11Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. 12Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”. 13Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. 14Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato». (Lc 18,9-14)
Lei dira’: e quando mai Gheddafi si e’ battuto il petto chiedendo perdono? Rispondo: non lo so, probabilmente non lo sa nessuno. A parte l’Unico che e’ intitolato a saperlo.
Il nostro destino di figli e’ quello di presentarci davanti al Giudice che ci chiedera’ conto delle nostre azioni e del nostro cuore. Per il quale ha dato il Suo Sangue. E se ha dato il Sangue per l’anima di Gheddafi quanto per la mia, non credo di avere molti argomenti per sostenere che la mia anima sia migliore. Al massimo piu’ pulita quel 7 ottobre di 30 e passa anni fa, ma ontologicamente uguale.
Vangelo secondo Tommaso! Apocrifo!
Umiliare sé stessi? SI’!
Umiliare la Verità? NO!
C’è gente che vuol essere più buono di Dio stesso! Non è il ritornello dell’antico serpente? “Vi voglio più bene io”!
Cristo – quello dei Vangeli canonici – non esitava di chiamare qualcuno “razza di vipere” e “tombe imbiancate”! Ma certamente, secondo alcuni adesso anche la coscienza cristiana dev’essere politically correct!
il vangelo che ho citato e’ quello di Luca.
Tommaso
22 ottobre 2011 a 11:53 #
Sono d’accordo!!!
grazie! ma occhio che e’ pericoloso essere d’accordo coi cristiani… 😉
Mi voglia scusare Lacorsianumerosei, non so nemmeno cosa abbia scritto, perché leggevo i suoi post solo all’inizio, quando ho scoperto questo blog, ma da tanto tempo quando vedo il suo nome, salto il commento. Intanto, è sempre la stessa musica stonata!
Stonata come me!!!
Ciao campione. Un caro saluto.
Ar meno?Boh Di sicuro arpiù….
Io invece penso che senza lacorsianumerosei questo blog sarebbe davvero un luogo triste e noioso. Se provassimo tutti ad ascoltarci davvero forse scopriremmo che quelle che sembrano note stonate fanno parte invece di una sinfonia meravigliosa.
Buona serata raga’
Alvi’ grazie, con te sono sempre in debito!
Capisco il piacere della “sinfonia meravigliosa” del pensiero! E’ più divertente! C’è sempre da festeggiare!
Purtroppo sono un noioso credente in Un Solo Dio, in Una Sola Salvezza, in Una Sola Chiesa, in Un Solo Magistero! Questo canto monofonico mi attrae di più! Infatti, è l’unico che durerà in eterno!
guarda che personalmente non mi disturba affatto, quella partitura, anzi… mi lascia solo perplesso la foga con cui la urli, perché non mi pare di averla mai sentita urlare così – per esempio – da chi dirige la nostra orchestrina terrena: che si sia dimenticato anche Benedetto del Cristo “dei vangeli canonici”?
Urlare? Interessante veramente! Per qualcuno persino le mute lettere digitali possono urlare!
Io ho semplicemente usato le mie dita, nient’altro!
Dunque, non è problema della mia gola, ma certamente di sue orecchie!
beh, io scrivo su questo blog perché sono persuaso che le “lettere digitali” siano tutt’altro che mute, ma forse (anzi, senz’altro) ci sono moltissime cose che neanche sospetto stiano diversamente da come penso.
Comunque penso che la cosa più sensata e bella che lei possa fare sia rispondere a lacorsianumerosei…
è vero: noi ci si dimentica facilmente come si viva, da cristiani, in evidente e schiacciante minoranza. Se vuole, ce lo racconti, e noi la ascolteremo religiosamente. Però Alvise le aveva dato il suo benvenuto, perché non gli risponde?
Occhio a “la bussola quotidiana”:
“Shakespeare ha davvero vissuto in un’epoca in cui i cattolici inglesi vivevano nella paura
come i cristiani copti oggi in Egitto. Persino i preti, persino i gesuiti, temevano di essere scoperti, arrestati, imprigionati, torturati e giustiziati come traditori. Lui non andò alla ricerca del martirio, ma aveva una grande fede cattolica. E si sentisse investito come drammaturgo, nella missione di proclamare la verità della sua epoca e la fede di ciò che Amleto chiama “il mondo non ancora conosciuto”.
CYRANO:
Persino i gesuiti!!!
Alvi’, mo’ ti passo un gioiellino che solo dalle mani di un gesuita poteva essere uscito. A proposito di martirio. Lo scrisse Jean De Brébeuf uno di quelli che evangelizzò gli Uroni e gli Irocheni, nativi del Nord America (c’hanno fatto pure un film, una specie di “Mission” degli Stati Uniti): «Così mi vincolo, per tutto il tempo che mi resterà da vivere, a volere che non mi sia lecito né possibile in coscienza di evitare le occasioni di morire e di effondere il sangue per te, se non quando dovessi ritenere più congruente alla tua gloria, in quel momento, agire diversamente».
Un cesello, un capolavoro! Se Dio fosse un notaio, l’avrebbe promosso seduta stante, quel prodigioso discepolo; pur non essendo Dio un notaio, però, sono certo che abbia apprezzato enormemente.
Per la cronaca: il sangue, Jean, lo effuse.
Si vede che aveva apprezzato.
VAHE LAZARYAN:
Sono contento che segui anche te con piacere il blog!!!
Complimenti per il tuo uso perfetto della lingua italiana!!!
Ma forse hai vissuto in Italia o hai un genitore italiano?
Ciao!
Grazie per il complimento! No, sono armeno doc, ma ho vissuto a Venezia per molto tempo. Sono impegnato in un’attività che può essere definito come missione editoriale cattolica (scopo principale: apologetica, propaganda della fede). Seguo il blog, e in genere la rete, ovunque posso raccogliere “polline” (perciò, se non leggo qualcuno, non è per disprezzo, ma semplicemente perché non serve per il mio miele). Ho cominciato a visitare il blog, quando ho letto le prime pagine di Costanza, pensando di trovare qui argomenti solo di quella linea di pensiero (per le meravigliose sinfonie, infatti, accenderei la TV)! Infatti, non intervengo mai; qui non mi sono potuto trattenere, perché è insopportabile, quando qualcuno tenta di mostrarsi più buono di Dio stesso. Nessuno è come Dio! Padre misericordioso, sì, ma anche Giudice Terribile e Sole di Giustizia!
Gazie della tua risposta…
A presto!!!
Costanza (immagino mi scuserà, se mi permetto di parlare per lei) ha moltiplicato la linea del blog, tra gli altri motivi, per evitare gli effetti collaterali della mono-tonia, che sono fissismo mentale, settarismo comunitario, alienazione e culto della personalità: certo, cercando l’armonia viene fuori qualche stecca, di tanto in tanto, ma questa è la storia della cristianità nel tempo, o lei conosce una Chiesa in cui i dogmi sono definiti d’amore e d’accordo? Se sì, la faccia conoscere anche a me: io vivo in una Chiesa che, anche se non è perseguitata da fuori, conosce da sempre al proprio interno le difficoltà di conciliare e concordare diverse e irriducibili esperienze dello Spirito (che, guarda un po’, «soffia dove vuole»). Nessuno potrà, per questo, accusare alcuno degli Autori del blog o tutti di essere “cattolici progressisti”: da Costanza a me, nessuno farebbe buon viso all’essere etichettato in questo modo, e in effetti la nostra preoccupazione è quella di mostrare una pluralità critica e talvolta anche autocritica in seno all’ortodossia cattolica. Nessuno di noi (parlo per i quattro Autori principali del blog) vuole allontanarsi di lì. Se accogliamo e pubblichiamo anche proposte esterne è sempre per ricordarci che la Chiesa non siamo solo noi: non è nella liturgia di oggi che si proclama che il forestiero (che addirittura non fa parte del Popolo di Dio) è sotto la protezione legale del Signore, fintanto che cammina sulla terra del Popolo?
Personalmente, poi, trovo che abbia ragione a indignarsi con chi vuole essere più buono di Dio, ma non possiamo permetterci, a questo punto, di pretendere che Dio sia giusto secondo le nostre idee di giustizia. Non solo perché sta scritto che «quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie e i miei pensieri i vostri pensieri», ma soprattutto perché chi comprese questo disse: «A Dio solo il giudizio, a noi la vergogna sul volto».
Io confido che il buon Dio non abbia bisogno delle nostre condanne per cavarsela nel giorno del Giudizio. Tra l’altro, mentre mi risulta che moltissime volte la Chiesa abbia indicato chi sono quelli certamente salvati, neanche di Giuda stesso ha mai proclamato la certa dannazione.
Riflettiamo su cosa ci aspettiamo da Dio, amico mio: forse pretendiamo da Dio cose molto diverse di quelle che Dio spera da noi.
Ringrazio Sara perchè ha espresso perfettamente quello che ho provato pure io alla notizia della morte di Gheddafi. Ho avvertito subito disagio e tristezza, assolutamente in distonia con tutte le persone che avevo intorno, tant’è che mi sono sentita strana… adesso ho capito che la sensazione strana che provavo era pietà cristiana.
Francesca
Benvenuta nel club: e abituati a sentirti strana ed anche estranea perchè finchè sarai dei nostri saran la tua compagnia !
Sembrerò troppo crudele, ma un po’ più, un po’ meno, che importa!
Il modo in cui avviene la morte di qualcuno, è il sigillo della sua vita vissuta! I Santi Martiri venivano sbranati, ma emanavano il profumo dello Spirito! Le loro tombe si illuminavano, le loro membra rimanevano incorrotte!
Se vediamo degli indemoniati sbranare un altro di loro, che ci importa di questi morti che seppeliscono i loro morti, mentre abbiamo ricevuto l’ordine di scuotere la polvere dai nostri piedi e persino di non dare le cose sante ai cani e di non gettare le perle ai porci. Sono ormai 50 anni che vediamo come le calpestano con le loro zampe e poi si voltano per sbranarvi.
Invece di commuovervi, andate a fare figli, presto! Ed educarli, naturalmente! Stiamo morendo, stiamo scomparendo!
Cara Sara Sardelli, La invito a contemplare il terribile mistero della libertà umana! Se uno cerca sinceramente Dio, Dio è fedele e si fa trovare, anche all’ultimo istante (Esempio? La Grande Promessa del Sacro Cuore di Gesù: “Io ti prometto … non morranno … senza aver ricevuto i Santi Sacramenti”). Ma l’uomo ha il terribile potere anche di chiudersi di fronte alla Grazia!
Una volta i cattolici pregavano: Dalla morte improvvisa liberaci, o Signore! Vedevano in questo la più grande sventura!
Parola di Dio (Sir 4, 11-12.19):
La Sapienza esalta i suoi figli e si prende cura di quanti la cercano.
Chi la ama AMA LA VITA, quanti la cercano solleciti saranno ricolmi di gioia.
Se egli [l’uomo] batte una falsa strada, [la Sapienza] lo lascerà andare e l’abbandonerà IN BALÌA DEL SUO DESTINO.
Vahe, crede che Dio leghi a filo doppio la sua Grazia ai Sacramenti?
E che crede che sia un sacramento? Un passaporto? Non sta scritto che «chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna»?
E crede che solo chi nega la vera reale e sostanziale presenza di N.S.G.C. nelle specie eucaristiche stia disconoscendo il corpo del Signore? Ma allora perché la Chiesa ha riconosciuto, nelle forme più alte del proprio Magistero, che «il Figlio di Dio, con la sua incarnazione, si è in certo modo unito a ogni uomo»?
Lei lo sa, dove finisce il corpo di Cristo?
Lo avranno saputo, quelli che dal Giudice di cui lei parla (cum vix iustus sit securus!) si sentiranno dire che il corpo di Cristo era «nel più piccolo di questi fratelli»?
Non ci si addice un profilo più umile, meno rabbioso, visto che «l’ira dell’uomo non compie ciò che è buono davanti a Dio»? E se il buon Dio volesse correre incontro al figlio “perduto e morto”, gettarglisi al collo e baciarlo, sarebbe lei a ricordarGli come ci si comporta, quando si è Dio?
Perciò sta scritto: «Chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere».
Attento Cyrano a citare Gaudium et spes come “tra le forme più alte del Magistero” dal momento che il Concilio Vaticano II non ha fatto atti di magistero in senso dogmatico perché fu solo “pastorale”: per favore dai un’occhiata al sito che ti segnalo. La corretta dottrina prima di tutto. Sennò si fa solo confusione.
Circa il valore di quella frase vedere:
http://www.riscossacristiana.it/index.php?option=com_content&view=article&id=880:gaudium-et-spes-una-cristologia-antropocentrica-di-piero-vassallo&catid=61:vita-della-chiesa&Itemid=123
Cara Lucia, sono contento che tu abbia sollevato la questione. In questa sede non mi piace addentrarmi in tecnicismi, ma se sono richiesti provo a dare il mio (piccolissimo) contributo alla questione.
1) la prima imprecisione è la contrapposizione tra “dommatico” e “pastorale”: il Vaticano II è stato correttamente definito “un concilio pastorale” (e non “solo pastorale”) in quanto sceglieva di procedere, oltre che alla chiusura del sospeso Vaticano I, al tanto discusso “aggiornamento” (la parola è stata usata da un Papa, non chiedete a me) della Chiesa nei confronti del mondo. La natura della Chiesa è eminentemente pastorale («Pasci i miei agnelli…»), ma non per questo cessa di essere “dommatica”.
2) a rinforzo del primo punto, il fatto che il Concilio abbia volutamente evitato le classiche formulazioni terminanti con censure non permette di definire il suo magistero come “non dommatico”: a riprova di questo abbiamo tre documenti di autorità appena inferiore alla definizione ex cathedra, i quali si chiamano (non a caso) “costituzioni dogmatiche“.
3) la Gaudium et spes non rientra tra queste, pur essendo una costituzione conciliare, ma a questo punto: a) di certo non può essere ritenuto scorretto il mio definire una costituzione conciliare “tra le forme più alte del Magistero”; b) il “quodammodo” scelto dai Padri conciliari nel punto in questione sfuma sufficientemente l’affermazione.
4) entrando nel merito della dottrina – “la corretta dottrina prima di tutto”, giusto – solo i nemici di Newman, De Lubac, Danielou e Congar (tre di questi furono Cardinali della Chiesa Romana…), più che di Chardin (non ho capito dove sia in agguato il panteismo in una simile cristologia) possono misconoscere che la “dottrina preconciliare” è riempita di riferimenti alla divinizzazione dell’uomo in Cristo, a partire dal genio di Ireneo in poi, specialmente in Oriente; i quali riferimenti sono radicati nelle dottrine neotestamentarie di Paolo che vogliono che Dio sia nell’escatologia «tutto in tutti» (1Cor 15,28) e che ogni uomo sia già creato a immagine di Cristo, essendo egli «il primogenito di ogni creatura» (Col 1,15 – e Vassallo dovrebbe perlomeno scendere nel dettaglio di dove sarebbe la stortura ermeneutica di De Lubac, se vuole discutere davvero). Siri era cardinale, ma non più di Newman, De Lubac e Danielou.
5) quanto alla giustapposizione “natura/sopranatura”, la questione è così complessa che quello, sì, è il vero “caso irrisolto”. Leggendo direttamente Le mystère du surnaturel si vede che non è colpa di nessuno se i dati a nostra disposizione sono difficilmente componibili: la questione del fine ultimo, peraltro, è sul tavolo della disputa teologica, non nello scaffale della dottrina. Illudersi di aver trovato una soluzione chiara e definitiva (a questo come ad altri casi-limite della teologia) è possibile solo al terribile prezzo di operare in partenza una selezione dei dati stessi (ovvero di dire che Paolo, qua e là, s’era sbagliato). Non mi arrischio a tanto, e penso che sia più prudentemente vicino alla “corretta dottrina” l’aderire fedelmente al Magistero ecclesiale ricercandone con umile sforzo l’intelligenza che protestare una presunta discontinuità nella Tradizione.
6) si noti che non ho mai citato Rahner, la cui dottrina – questa sì – è tanto massicciamente basata su un’antropologia trascendentale da aver dato luogo a contraddizioni serie nell’ambito della letteratura specialistica.
Ora vado a mangiare, ma grazie dello scambio: fa piacere sapere che un lettore non piglia per oro colato quello che trova online. 😉
Buon pranzo anche a voi.
Invece di predicare vada a farsi un giro, e non si permetta più di dire cosa dobbiamo fare o non fare! Lei perchè non va a far figli invece di dispensare consigli non richiesti? Scusi, vahe, prima mi sono incazzata perchè guai a chi mi tratta male alvise senza neppure degnarsi di ascoltarlo, poi ho provato pena per lei, adesso mi girano le balle! Ci manca solo il predicatore armeno stasera!
Buonanotte ragà, stasera butta male!
Ha ragione! Accolgo volentieri il suo invito a tacere! Torno a lavorare!
E un grosso Grazie! Lei mi ha riportato alla realtà! Per un attimo stavo sognando!
Vahe non prendertela: loro non sanno cosa vuol dire star sul confine! Dalle tue parti dovunque ti giri c’è un fucile spianato e quindi esser chiari e netti, sapere dove c’è l’amico o il nemico in modo certo è il miglior modo per non farsi ammazzare.
Ma non di meno, credimi in Cristo Gesù ti son vicini e fratelli: solo che il loro mondo è quello della sfumatura, degli studi delle parole. Ma alla Parola credono tutti quanto te.
Certo son nelle retrovie, al caldo e al sicuro: non hanno un Nagorno Karabach da difendere ( a proposito come evolvono le cose?), ma non di meno credono fermamente quel che credi tu, ma lo espongono in un altro modo.
Grazie, Giuseppe!
Credo di essere abbastanza maturo come uomo per non prendermela per le parole di una che persino i nomi di persone scrive in minuscolo! Io sono assolutamente in pace!
L’interessante (proprio da studio psicologico!) è il fatto che mi ha in tal modo flagellato con espressioni anche volgari e offensive una che poco fa inneggiava alle meravigliose sinfonie!!! Roba tipica della “democrazia” come la si capisce oggigiorno: puoi dire tutto quello che vuoi, basta che tu sia d’accordo con me! Mentre io, scrivendo, non ho offeso nessuno: dire a qualcuno che non lo leggo, può essere al massimo una critica, ma mai un’offesa!
Ma quanto bella è la tua definizione: studi delle parole! Quante parole, fiumi di parole, culto di parole! E se ti azzardi di citare la Parola, da cristiano, credendo di essere tra i tuoi, … … …
Mi affido anche alle tue preghiere! Ciao!
P.S. – Su Karabach ed altro, se ci sei su Facebook, parliamo in quella sede!
Ciao Vahe,
avrei volentieri lasciato di spiegare la mia posizione a Tommaso e a Cyrano, che hanno detto ciò che volevo e meglio di quanto potessi (in effetti la mia era inizialmente solo una mail, senza quindi i necessari approfondimenti e precisazioni di un post, e poi io non sono affatto una precisa!).
Ecco, avrei fatto a meno di rispondere se non avessi appena letto questo tuo ultimo commento, e mi è venuto un sobbalzo di riso quando ho letto:”Invece di commuovervi, andate a fare figli, presto! Ed educarli, naturalmente! Stiamo morendo, stiamo scomparendo!”
Parli a una che ha avuto 3 bimbi in 4 anni e mezzo. Quindi biologicamente la tua esortazione l’ho assolta (non vorrai dirmi che non bastano, vero?); sull’educarli, beh, non so che ne verrà fuori da questi qui, io so solo che educarli è un massacro corporale e spirituale, allegro e pieno di speranza, non c’è che dire. Però sono tre ore che li ho messi a letto e la testa mi rimbomba ancora, la schiena duole per l’esercizio fisico, la coscienza rimorde per le mille disattenzioni e nervosismi nella battaglia ingaggiata contro i 3 piccoli, implacabili moschettieri.
Quindi se mi commuovo forse hai ragione, è perché sto diventando sempre più sensibile o più “esageratamente emotiva”: sto invecchiando, ragazzi, ma chi lo dice che i figli mantengono giovani?! Oppure mi commuovo forse perché sono commossa per me stessa, perché io, voluta, creata e amata sopra ogni dire, io ho tradito e tradisco questo amore. E questo amore mi riama ancora di più. E’ come un vaso che trabocca sempre e non si svuota mai. E tutta quell’acqua fresca che ne fuoriesce mi arriva in mille rivoli diversi durante la giornata oppure a cascate da levare il fiato, come quando mi sono innamorata di mio marito o ho visto i miei figli per la prima volta.
Da questa mia esperienza quotidiana io traggo le mie conclusioni: la misericordia è infinita. Poi io mica lo so cosa c’era nel cuore di Hitler o Gheddafi, se si sono chiusi a riccio, se hanno aperto uno spiraglio o tutta la porta. So che sono stati amati e voluti come me, e che nella loro anima hanno impressa la traccia indelebile del Creatore, nonchè la Redenzione di Cristo. Mi basta questo per saperli e sentirli fratelli.
So anche per certo che Lui non si è stancato di bussare alla porta chiusa, nè ha fatto il timido in presenza dello spiraglio, tentando di sfondare. Mi basta questo per sperare di andare a braccetto con loro – in Paradiso, ovviamente! – e comunque per sospendere ogni giudizio, tanto contorte sono le strade della vita di ogni uomo, e soprattutto, tanto è profondo il Mistero di Dio.
Lo so bene che Lui è Giustizia! Ma che tipo di Giustizia, ti chiedo? Siamo noi in grado di definirla?! Per quel poco che ne so, secondo me la bilancina l’ha buttata in soffitta. E questa è una gran bella notizia per tutti noi. Dopo di che, caro Vahe, si può andare a nanna tranquilli… buonanotte!
Sara S
Non so se per voi è lo stesso, ma io sono certa che Gheddafi ha sempre saputo che la fine del suo regime sarebbe stata la sua fine fisica. In un certo senso era inevitabile che sarebbe finito ucciso, data la piega drammatica, tragica che hanno preso gli eventi. E lui forse si gloriava pubblicamente di voler mollare solo da morto. Però le immagini scioccanti che la tv ci ha proposto praticamente ogni mezz’ora negli ultimi giorni ci hanno fatto vedere lo sgomento su quel volto, che certo aveva capito che la fine era prossima. Chiedeva pietà ai miliziani insorti, lo ahnno strattonato e infine sparato come un cane. Insomma, quando il leone si è trovato davanti alla morte ha avuto paura. E per quanto lui fosse senza dubbio un dittatore sanguinario e avido, ne ho avuto compassione, perchè vedere quel terrore sul volto di un uomo, di qualunque uomo, è vedere tutti noi davanti al momento ultimo e decisivo. La cosa che mi ha fatto male è la ripetizione ossessiva dei media di queste scene, che inevitabilemente ci porta ad una assuefazione non solo al sangue, ma ad una assoluta insensibilità e incoscienza di cosa sia il dolore e la morte. E’ uno stigmatizzare arido, che ci prosciuga del tutto della pietas che dovremmo avere per ogni essere umano.
E ci troviamo a marcare con una X la figurina di un dittatore odiato, come si fa in un gioco dove quello che conta per vincere la partita è segnare punti. Fatto, avanti un altro.
Sara Sardelli dice: “Dov’è ora, il signor Gheddafi? Chi lo attende, come gli si apriranno gli occhi nuovi della vita nuova? Una tenerezza immensa per questa anima salvata da Cristo, identica alla mia, che mi precede di poco nel nostro destino eterno di figli.”
Non mi sembra corretto estrarre dal contesto alcune parole (anima salvata da Cristo…) e, separandole da quelle che le precedono (Dov’è ora il signor Gheddafi? Chi lo attende… ?), farle diventare motivo di scandalo nel nostro povero, ininterrotto e irrisolto dibattere tra l’immagine di un dio giudice e quella di un dio misericordioso: forse ci stiamo facendo degli idoli che vorremmo piegati al servizio delle nostre idee.
Lasciamo perciò che il Dio vero, giusto e misericordioso, faccia il suo “mestiere”!
Peraltro non trovo che nelle parole di Sara ci sia la presunzione di un giudizio, bensì il dramma della domanda e il desiderio di speranza che penso sia di tutti gli uomini.
Mi scuso con Vahe (in maiuscolo, il minuscolo non era voluto, ma spesso scrivo in minuscolo anche il mio nome) per i miei toni di ieri sera, senza dubbio eccessivi (non mi pare offensivi, non ho insultato nessuno)
Giusto per inquadrare il mio commento, non per cercare giustificazioni:
1) generalmente salto di fronte alle esortazioni e ai consigli non richiesti quando fatti da qualcuno che non conosce (e quindi non ama) la persona con cui sta parlando. Ovviamente sono limitata e peccatrice e casco anche io nello stesso errore
2) Dio è uno, è vero, ma è anche Trino, pieno di fantasia, accoglie nelle sue braccia tutti quelli che provano a seguirlo, anche chi sembra stonare, il buon ladrone che ha peccato tutta la vita ha avuto il paradiso, gli apostoli non brillano nella loro vita per coerenza eppure sono santi tutti, tranne uno. Dio mostra anche una particolare predilezione per la pecorella smarrita. E lungi dal voler essere più buona di Dio, io ripongo la mia speranza nella sua capacità di commuoversi perchè senza questa difficilmente vedrò per me aprirsi le porte del cielo, essendo io una nota decisamente più stonata di Alvise e di molti altri
3) ho tre figli (avuti anche io in 4 anni, coraggio Sara, ce la facciamo 🙂 ). Un altro argomento che mi fa saltare è quando si invitano i cattolici a fare tanti figli come se fosse questa la soluzione alle chiese vuote. Ho visto famiglie cattoliche, piene di figli, fatti con questo obiettivo. E non è così che si evangelizza il mondo. Così si può pensare a colonizzarlo. Ma non funziona dalle nostre parti. Perchè qua fare un figlio è ogni volta una guerra. Crescerlo ed educarlo vuol dire combattere in prima linea, altro che retrovie: non si rischia fisicamente la vita. Ma ho visto donne morire a se stesse, e non sempre per scelta, non sempre con gioia. schiacciate dalla fatica di crescere dei figli in un ambiente ostile.
La leggerezza con cui si consiglia tanto spesso di fare tanti figli a me fa perdere la calma. Mi scuso nuovamente con Vahe per questo, bisognerebbe riuscier sempre a mettersi nei panni delle persone cui ci si rivolge, io ci sto provando a mettermi nei suoi, proprio nell’ottica di riuscire ad ascoltare quelle note che magari sono stonate solo all’apparenza. Provare a capire le differenze proprio per scoprire che il motivo principale della sinfonia è uguale per tutti. Ma non è sempre facile, soprattutto a fine giornata, soprattutto col carattere di merda che mi ritrovo.
Su Gheddafi ho preferito tacere, e continuerei a farlo. Esultare per la morte di chiunque non mi sembra cristiano. Eppure è questa la reazione che istintivamente ho avuto.
Buona domenica a tutti
(rettifico, Sara, i miei li ho avuti in 6 anni, 4 è la distanza tra la seconda e il terzo. La fatica fisica comincia a diminuire passati i 3 anni. Subentra l’ansia di riuscire ad educarli, e di essere assolutaemente incapaci e inadeguate)
«Il buon ladrone che ha peccato tutta la vita ha avuto il paradiso»! E’ vero, ed è uno dei Santi non canonizzati, il primo che entrò nel Paradiso! Ma entrò, perché con la sua libera volontà chiese di entrare! In altre parole, credette!
Dio, con tutto il Suo grande cuore, non può fare assolutamente nulla senza la mia libera volontà. Non potrà salvarmi, non potrà portarmi nel Suo Paradiso! Apre, se busso! Egli bussa, ma se io non apro, non violerà mai le porte della mia libertà! Non ne ha il diritto! (Ha deciso Egli stesso che sia così).
Vorrà Lei capirmi o meno, è un rischio, ma dico lo stesso: le immagini crudeli e disgustosi di cui si parlava sono UN INNO alla libertà umana! Tragico, drammatico! Vero! Ma inneggiano alla libertà dell’uomo, mostrando fino a che punto possiamo ribellarci (assumendone, certamente, le conseguenze). Se inneggiano anche a Dio, non inneggiano certo alla Sua bontà, ma alla Sua grande pazienza, longanimità che aspetta fino all’ultimo istante! Per favore, non dipingete il Volto del Padre con colori poco virili! Egli la Sua bilancia non ha buttato da nessuna parte! (su quella bilancia non vengono pesate solo le opere, ma principalmente la libera volontà)
Apocalisse 6, 10: «E gridarono [i Martiri] a gran voce: “Fino a quando, Sovrano, tu che sei santo e verace, non farai giustizia e non vendicherai il nostro sangue sopra gli abitanti della terra?”.
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P.S.- Anch’io sono padre di 3 bambini, 2 dei quali volati prematuramente in cielo! Dio concedendo, ne avrò sicuramente altri ancora! Dobbiamo colonizzare la terra? Certamente sì! E’ in assoluto la prima benedizione di Dio: «Crescete, moltiplicatevi, soggiogate la terra»!
So molto bene come funziona dalle sue parti (quelle parti sono anche le mie)! Le consiglio comunque di dare un’occhiata a questo file:
Non posso vedere il video adesso (scrivo dal telefono). Comunque non ci crederà ma quello che scrive sulla libertà non solo lo capisco ma lo condivido.
Sul fare tanti figli io non sono contraria, ma c’è sempre un ordine. E fare tanti figli come priorità, ad ogni costo, anche a costo di non poterli crescere questi figli, e di seguirli, e di educarli al bene e alla libertà penso che sia un rischio per noi cattolici.
beh, Sara dovrebbe evitare i giornali a grande diffusione.
ad esempio su gheddafi, trovava opinioni molto diverse da quelle da lei citata su siti cattolici,radicali(intesi come movimento politico), comunisti e persino molti di destra.
che vuoi dire, concretamente? Che tipo di posizioni hai trovato in giro?
i cattolici ed i radicali sono inorridi per l’uccisione e lo scempio del corpo di gheddafi e temono l’allargarsi dell’integralismo islamico,
le destre si preoccupano delle posizioni economiche italiane in libia,
alcuni comunisti denunciano invece l’asservimento della libia ad interessi dell’imperialismo anglo-britannico.
ho capito cosa intendi, grazie.
Molto bello e vero ciò che hai scritto Sara! Grazie a Costanza per aver condiviso con noi questa importante riflessione!