Pagine ingiallite, pagine sempreverdi

di Jane

Se potessi rinascere (ognuno ha le sue fantasie) vorrei farlo nell’Inghilterra ottocentesca, in quella descritta sublimemente da Jane Austen. Consapevole dell’impossibilità di questo desiderio, dal giorno in cui ho letto per la prima volta Orgoglio e Pregiudizio e ho conosciuto il suo personaggio principale, Elizabeth Bennet, ho sperato almeno che qualcuno costruisse una macchina del tempo. E invece niente.

Superata la delusione di non poter avere a disposizione l’unico strumento tecnologico che sarebbe davvero utile, mi sono almeno rallegrata di aver scoperto una scrittrice straordinaria, una sociologa (oggi sarebbe una degna competitrice del nostro Alberoni), una penna perfettamente realistica e incredibilmente profonda. Jane Austen sapeva leggere le persone e i loro sentimenti e sapeva descriverli in un modo vivido ed esaustivo tanto che sarebbe impossibile non riconoscersi in almeno un personaggio (con le dovute sfumature, ovviamente).

Di recente ho letto un articolo, in uno dei nostri quotidiani più importanti, che parlava di lei, del suo stile, della sua attualità, ecc. e sono rimasta piacevolmente stupita nel constatare che forse allora la cultura non sta morendo ma dà ancora segni di speranza, e che certi quotidiani solitamente monotoni possono essere ancora in grado di dire qualcosa di interessante nelle pagine culturali. Leggendo di Jane Austen, e, in particolare del suo meraviglioso romanzo Persuasione, e della sua eccezionale protagonista Anne Elliot, ho colto un segno di quella speranza.

Forse ci si è resi conto che di scrittori bravi oggi non ce ne sono molti, e i pochi che ci sono devono farsi spazio a fatica nel mare di nullità imperante. Ormai scrivere un libro sembra diventato un passatempo alla portata di tutti, uno strumento democratico per chi si sveglia al mattino e ha voglia di dire a tutti la prima cosa che gli passa per la testa prima di aver bevuto almeno un paio di caffè. Ma sembra anche che il requisito richiesto per far vendere un libro non sia più essere bravi, originali ed interessanti, ma essere noti (quando ho scoperto che Martina Colombari ha scritto la sua autobiografia, che sono ovviamente corsa a comprare, ho pensato di suggerire anche al parrucchiere della cugina della mia amica di scriverne uno, e avrei già il titolo da suggerirgli “Il mio regno per un capello”, sai che best seller? Ma mi sa che scrive troppo bene per essere pubblicabile).

Insomma, piuttosto che sedicenti scrittori improvvisati e inutili per l’umanità, sarebbe meglio che si riportassero più spesso in auge quelli grandi del passato e che se ne parlasse di più attraverso i mezzi di comunicazione. La Austen è solo un esempio. Altrimenti si rischia che le nuove generazioni crescano solo a Moccia e Dan Brown, maturando una visione distorta della realtà. Sono certa che forse, anzi sicuramente, molti grandi scrittori del passato, anche se appartenenti ad epoche diverse dalla nostra, avrebbero ancora qualcosa da dire. Anche perché, se è pur vero che i tempi si sono evoluti, io non ho ancora capito se lo abbiano fatto in meglio o in peggio.

215 pensieri su “Pagine ingiallite, pagine sempreverdi

  1. claudia

    Cara Laura non sono di certo una delle persone che ha letto moltissimo nella sua vita, ma di sicuro non mi sono persa nelle nullità visto che dopo gli autori consigliati al liceo ho scelto i miei preferiti: Marquez e Allende.
    Detto ciò non possiamo fare di un erba un fascio, è vero che al classico ci hanno abituati a continuare ad apprezzare i grandi del passato ma in quanti riprenderebbero in mano i Promessi Sposi o La Divina Commedia, a parte Benigni; dopo quello che ci hanno fatto penare al liceo????
    Mi trovo nel salotto di Costanza Miriano, forse non a caso, perchè sono convinta che oltre ai temi che in questo blog tanto apprezziamo, lei sappia veramente scrivere bene e catturi il lettore con la sua vena ironica.
    Ho letto “Sposati e sii sottomessa” forse almeno quattro volte, sottolineando e analizzando ogni sua singola parte e non aspetto altro che leggere il prossimo libro, nel frattempo seguirò il tuo consiglio leggendo “Il vecchio e il mare” piuttosto che “Bruciata viva” (sono i testi che hanno dovuto leggere le mie ragazze per le vacanze estive).

  2. Miriam

    Ogni libro di un vero scrittore è un mondo ricchissimo che apre tanti usci e tanti orizzonti di comprensione a seconda di chi lo legge e anche del momento in cui lo fa. Questo persino al di là delle intenzioni dello scrittore…
    Per questo è necessario riaccendere l’amore per i classici antichi e moderni, ignorando l’immane paccottiglia che troviamo nelle librerie e che si intensifica alimentando la moda della banalità e della superficialità soprattutto nel periodo delle strenne natalizie.
    Ovviamente, una delle rare eccezioni è il libro della nostra Costanza 🙂

    1. Alessandro

      è vero. Non ritieni, Miriam, che ormai il libro di Costanza appartenga a pieno titolo al novero dei classici? 🙂

  3. «Eco riscrive “Il nome della Rosa” per le nuove generazioni: “Scusa ma ti chiamo Rosa”» (Spinoza.it ieri o l’altro ieri).
    Scusate, non potevo resistere 🙂

        1. Falco ha già annunciato che appena imparerà a scrivere editerà un libro “scusami ma ti chiamo papà” …..perdonatemi ma era troppo ghiotta

  4. giuliana z.

    “Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire.” Italo Calvino

  5. Maxwell

    Io consiglio vivamente :
    JOSEPH THORNBORN

    ” IL QUARTO SEGRETO”
    “L’ULTIMA RIVELAZIONE”

    Il terzo libro “L’enigma del sangue” non mi è piaciuto…. Ma gli altri 2 sono una cosa FAVOLOSA!!

    Sarebbero da leggersi in serie altrimenti si perde un po’ di suspance.
    Storia, filosofia, complotti, Chiesa, amore, thrilling…….c’è tutto.
    E l’autore è nato nel 1969.

    1. Gabriele

      Hai sentito, Costanza, che il giudizio di quest’autore è condiviso anche da altri??? 😉

  6. Maxwell

    Per gli apocalittici :
    M.D. O’BRIAN “IL LIBRAIO”
    “IL NEMICO”

    Per chi avesse voglia di piangere :

    M.D. O’BRIAN “L’ISOLA DEL MONDO”

    1. Il nemico l’ho letto d’un fiato, mi ha tenuta inchiodata per due giorni durante il periodo di natale di due anni fa (posso permettermi un romanzo solo quando i bambini sono dai nonni: l’unica cosa che non riesco a fare in multitasking è leggere un libro… rischio di dimenticarmi il fuoco acceso sotto la pasta e i bambini da prendere a scuola).
      Forse in quel momento mi ha parlato al cuore, non saprei dire se è bello oppure no. Ho comprato l’anno dopo “il libraio” sperando di rimanerne altrettanto coinvolta, ma invece mi è risultato pesante, moralista, poco digeribile e anche narrativamente un mattone. Ho fatto fatica a finirlo

        1. giuliana z.

          alt! non ditemi i finali, sennò non li leggo più! oggi corro in libereria e li prendo….siete già almeno in 5 ad averne parlato.

          1. Maxwell

            nessun finale…. IL NEMICO è stato scritto nel 1996
            IL LIBRAIO è stato scritto nel 2005 ma parla del protagonista 40 anni prima.

            P.S. sono edizioni San Paolo non li trovi alle librerie della Coop!!!!

  7. giuliana z.

    Ultimamente ho letto la trilogia di Stieg Larsson. La consiglio, davvero. Ora sono alle prese con “Perdita e guadagno” di J.H. Newman.

    Se devo dirla tutta, io non vorrei mai rivivere un’epoca del passato (certo, vorrei vedere all’opera Michelangelo nella Sistina, ma dal punto di vista igienico, qualcosa mi dice che stiamo meglio ora!). Però ho amato moltissimo i capolavori dell’800, “Cime tempestose” è stato forse il romanzo che mi ha più aggrovigliato le budella a 16 anni, per non parlare dei protagonisti maschili dei romanzi di Stendhal, Fabrizio e Julien. Grandi amori, guerre, pagine che scorrono una dopo l’altra e tu non riesci mai a spegnere la luce sul comodino (credo di aver perso in quelle notti almeno 3 diottrie). La cosa bella della lettura è che davvero il buon libro ti fa fare un viaggio nel tempo e nello spazio, altro che macchina del tempo! quando leggi un bel romanzo, anche tu corri nella brughiera con Heatcliff e Cathy, anche tu sei sul fronte di Waterloo. Oppure nella Terra di Mezzo con la Compagnia dell’Anello.
    Per me questo è un “classico”, un libro che finito di leggerlo, ti fa sentire già la nostalgia, e te lo ricordi per anni nei dettagli, nell’atmosfera, e che se appena appena comincia a sbiadire in quei particolari, allora lo riprendi in mano e te lo rileggi e tutto ricomincia.
    Ci sono altri libri belli che hai letto volentieri, ma se non ti dannpo questa esperienza, allora non sono grandi capolavori.

  8. Velenia

    Per le mogli (e anche per i mariti) consiglio vivamente la trilogia di Pauline Simmons:
    1)IL CAVALIERE D’ INVERNO
    2)TATIANA E ALEXANDER
    3)IL GIARDINO D’ESTATE.
    Maxwell “IL NEMICO” lo amo follemente,gli altri 2 non sono riuscita aleggerli,ma mi sa che ci riprovo.
    Giuliana,sottoscrivo tutto quello che hai scritto sulla lettura.
    Io sto leggendo:
    1) DIARIO DI SCUOLA di Daniel Pennac,lo consiglio a tutti i genitori di studenti dalla scuola dell’ infanzia in poi e,naturalmente ,agli insegnanti.
    2)CIO’ CHE ABBIAMO DI PIU’ CARO di Luigi Giussani,lo consiglio a tutti.

  9. ma come mai non è stato ancora consigliato “LA BOTTEGA DELL’OREFICE” di Wojtila???
    in questo blog ci sta a fagiolo!!!

    IL GABBIANO JONATHAN LIVINGSTON di Bach però vale la pena di essere nominato.
    concordo Laura che la Austin sia straordinaria e devo dire che Persuasione è davvero super super!

    1. emilia

      “La bottega dell’orefice” è stata la bomboniera delle mie nozze 29 anni fa!
      C’eran pochi confetti ma una copia del libro con dedica personale è stata donata ad ogni parente e ogni amico.
      Per il prossimo anniversario potrei regalare “sposati e sii sottomessa” che ne dite?
      Grazie a tutti voi per la “compagnia” alla mia vita.
      emilia

  10. DaniCor

    “Forse ci si è resi conto che di scrittori bravi oggi non ce ne sono molti, e i pochi che ci sono devono farsi spazio a fatica nel mare di nullità imperante. ”

    Carla Laura, questo è il, lifemotiv del nostro mondo contemporaneo… in tutti i campi.

    Oramai il problema non è trovare informazione, ma discernere quello che c’è di grano in mezzo a tanta zizzania.

    Siamo bombardati di bruttezza, così non ci accorgiamo della BELLEZZA.
    Siamo bombardati di informazioni e di notizie inutili e false, così non ci accorgiamo della VERITA’.
    Siamo bombardati da ingiustizie, così non crediamo più nella vera GIUSTIZIA.
    Siamo bombardati dall’effimero, così non pensiamo all’ETERNITA’.
    Siamo bombardati da conoscenze utili, così non instauriamo RAPPORTI VERI.
    Eppure La Bellezza, La Verità, La Giustizia, L’Eternità ed i Rapporti Veri esistono, e sono in mezzo a noi.

  11. sebino

    Laura. Hai ragione.

    PAre che oggi gli artisti della penna, se ci sono, vengano seppelliti dall’enorme numero di “mediocri con accesso al pubblico”, una delle piaghe dell’arte attuale.
    L’altra è che gli “opinion makers” , coloro che forgiano il gusto del pubblico, sembrano cosgtruiti in Cina, anzi, direttamente all’inferno, con lo scopo di distruggere il sendo del bello, del buono, del vero e del giusto. Sembrano molto efficaci nel riuscirci.
    Per fortuna Cristo promise a Pietro “non prevalebunt”, altrimenti non avremmo molte ragioni di speranza.

    Grazie a te e ai tuoi colleghi di blog per mettere a disposizione la vostra penna,
    ed essere, nel vostro piccolo, opinion-maker con un cuore, un senso del bello, del buono, del vero e del giusto.

  12. Velenia

    Consigli alle mamme che vorrebbero leggere ma non hanno il tempo:
    1)Spegnere la televisione tutte le sere alle 19.
    2)Montare in bagno una mensolina, in alternativa va anche bene un portariviste.
    3)Chi ha capelli ricci e li asciuga a testa in giù con il diffusore può utilizzare anche il momento della piega.
    4)Avere sempre borse capienti e portarsi il libro che si sta leggendo ovunque.
    5)Quando si va dal parrucchiere continuare a leggere il proprio libro senza farsi tentare dalle ultime notizie su Belen.
    6)Prendere i mezzi pubblici,leggere “Guerra e Pace” mentre si guida non è consigliabile.
    7)Chi allatta può poggiare il libro sul tavolinetto basso di fronte al divano(io ho superato l’esame orale di avvocato studiando così).
    8)Iniziare i bambini alla lettura leggendo favole ogni sera,quando sono arrivati alla fine della primaria si può leggere insieme Lewis,Tolkien,ma anche”L’amico ritrovato”,molte delle novelle di Buzzati,ecc.
    La lista potrebbe continuare si pregano le mamme lettrici di aggiungere i propri consigli.

    1. 1) alle 19 faccio i compiti con la più grande (dislessica)
      2) se dimentico di andare in bagno prima di uscire dall’ufficio devo trattenerla fino almeno alle 21: appena provo a chiudermi in bagno c’è qualche lite o qualche crisi esistenziale da risolvere
      3) quando lavo i capelli da sola non li asciugo (effetto spaventapasseri, avendo i capelli lisci)
      4) ce l’ho! e dentro c’ho almeno due libri (così posso scegliere in base allo stato d’animo del momento quale leggere nei 7 minuti di mezzo pubblico che prendo ogni giorno)
      5) dal parrucchiere devo togliere gli occhiali e quindi non posso leggere 🙁
      6)vedi 4
      7) che bello quando allattavo: ma dalla seconda figlia in avanti mentre l’avevo attaccata alla tetta dovevo anche cucinare/cambiare pannolini alla prima/ingurgitare il mio pranzo/imboccare figli miei e di amiche che quando allattavano non potevano neppure fiatare perchè “altrimenti la piccola si distrae”/ecc…
      8 ) dici che per lo hobbit è ancora presto in 4 elementare? Intanto ho letto loro il piccolo principe
      Niente, mi sa che l’unica mia possibilità restano i nonni 🙁

  13. Ritengo,sommessamente,anzi,sottomessamente, che invece la possibilità di esprimere la propria creatività sia un diritto di tutti. Forse si trae più senso da alcuni libri ed alcuni autori, ma siccome oggi la letteratura si vende e si compra come qualsiasi altra merce, per cominciare interrompiamo il circolo vizioso e NON COMPRIAMO più i libri. Con la musica sta funzionando perchè dopo il mercimonio delle multinazionali,grazie anche ad internet ed al suo passaparola,resta quello che vale.
    Sulla sottomissione nel matrimonio ho scritto una recensione e non aggiungo altro

    (grazie della cortese ospitalità)

    1. admin

      beh, peccato.
      Benvenuta nel club (non molto folto in verità) di quelli che hanno criticato il libro senza leggerlo.
      Avresti potuto essere la prima e l’unica a stroncarlo con qualche argomento.

    2. Maxwell

      A notare i commenti e le visite sul tuo blog…………o sei invidiosa o cerchi pubblicità gratis …che non ho intenzione di darti.

      Scriteriato…….mi manchi!!!!!

    3. Alessandro

      beh, sarà vero che “la possibilità di esprimere la propria creatività è un diritto di tutti”, ma, vista la recensione, constato che come “smascheratrice dell’Etica dei Farisei” vali proprio pochino, non sei portata. Pazienza, nella vita si possono fare molte altre cose…

    4. giuliana z.

      la nostra new entry Brandyulrica non solo non ha letto il libro, e la cosa è palese. Ma soprattutto definisce Costanza una propugnatrice di un moderno pensiero neofarisaico, di un’etica basata sull’antico (cioè san Paolo). Questa sua deduzione trova base solo in una visione di Cristo come “rivoluzionario”, come colui che sarebbe sceso in terra per equilibrare i rapporti tra le persone, l’uguaglianza tra l’uomo e la donna. E poi quel misogino che era San Paolo sarebbe troppo infarcito di pregiudizi antichi per cogliere la grande rivoluzione dell’uguaglianza, e quindi è meglio ascoltarlo solo quando parla dell’amore gratuito.
      Ora, se io avessi in stima Gesù come molti altri profeti o saggi, chessò, Gandhi, magari potrei anche dare ragione a Brandyulrica. Perbacco: se dico A devo essere coerente a fare A; la mia opinione ha lo stesso valore di quella di mio marito; non mi metto lo smalto perchè è frivolo e potrebbe farmi prendere per scema; lavoro e pure io voglio tornare a casa a stravaccarmi sul divano chè non è privilegio solo maschile quello di essere stanchi; metto in tavola la cena ma ditemi grazie perchè non mi faccio pagare; amo la mia famiglia e mi viene dal cuore, so’ tanto buona!

      Però…. si dà il caso che Cristo sia risorto e non ci abbia lasciato solo belle parole ma ci ha esortato a farci servi se vogliamo essere suoi amici. Servire non rivendicare. E mi sembra che san Paolo ce lo ricorda bene con parole che alle nostre orecchie abituate a sentire parlare solo di “diritti” sono ruvide, scomode, fuori moda, ma davvero controcorrente in un mondo che ha fatto della rivendicazione l’essenza della civiltà, dove anche il più semplice servizio deve essere monetizzato con una qualche compensazione.

      1. Velenia

        Io propongo una contrattazione collettiva nazionale per la definizione delle mansioni di moglie e marito e delle relative retribuzioni ,naturalmente l’elezione di apposite RSU,l’adeguamento ISTAT e per qualunque controversia si va davanti al giudice del lavoro

      2. Bah, una vera delusione questa “recensione”. A dirla tutta mi pare una sorta di calco al rovescio del libro di Costanza: stilisticamente vorrebbe essere una stroncatura leggera, briosa e arguta ma si rivela ben presto un pesante, ingessato e limaccioso flusso di luoghi comuni. A livello di contenuti si capisce poco, se non che questa tanto vantata “demistificazione” del “pensiero neofarisaico” consiste soprattutto nel far aleggiare qua e là qualche fantasma veterofemminista. Peccato, sembrava promettere bene.

      3. grazie Giuliana. Capisco il tuo punto di vista.
        Non vorrei però che il marito diventasse un sorta di nuovo Vitello d’Oro…(magari suo malgrado).
        Scegliere un uomo che ha della sua donna una idea di stima,rispetto e dedizione è una precondizione: poi se l’amore è amore sarà dono reciproco spontaneo e non “costruito”…poi soprattutto siamo tutti figli di Dio (che ritengo quanto a servi ne abbia in abbondanza).
        Molto divertente che le mie opinioni vengano ignorate nel merito: una critica feroce al merito sarebbe dolorosa, ma costruttiva,mentre un “peccato…hai fallito” senza nulla prima è una cartuccia a salve (sempre scritto sottomessamente….)

          1. giuliana z.

            siccome anche io ho una vita e parecchi panni da stirare… ho inviato messaggi telepatici ad Andreas che ha risposto per me proprio quello che volevo replicare io!

    1. admin

      altri blog tipo “genere di comunicazione” o qualcosa di simile…e commentatori, ricordo ariaora e paolo1984.
      Stroncature vere e proprie non ci sono state.

  14. Si sente scandalizzarsi, tante persone, a proposito di libri, articoli, canzoni, spettacoli:
    MA CHE TIPO DI MESSAGGIO PASSA AlLA GENTE ATTRAVERSO etc, schiamazzano…
    Ma il tipo di messaggio che c’è scritto sopra, che può piacere o non piacere , ma è quello, e questo lo dico a proposito della estinzione della moralità nella nostra società.
    Ma è così, passa quello che passa il convento!!!!

  15. Velenia

    Uhu Uhu,la temperatura del blog si sta alzando,qua ci sono già 30 gradi e l’aria condizionata è rotta,mi sa che scappo.

  16. DaniCor

    Beh ragazzi, vi siete stupiti della recensione???
    La chiave di lettura è sulla prima riga:
    “Questa è una recensione ideologica”
    Per me basta

  17. DaniCor

    Cara Bradyurlica,

    Mi piace molto l’espressione “voler bene” che mi risulta essere esclusiva della vostra lingua. Mi piace perché traduce in parole l’idea che ho dell’amore, che richiede molta azione, molta volontà e molto meno “espontaneitá” come, credo, intendi tu. La “costruzione” non la vedo una cosa negativa come la vedi tu: è mattone su mattone che si costruisce l’amore vero, tante volte andando avanti solo in onore a quel sentimento che ne ha dato la spinta iniziale. Ma se non ci metti la volontà e no porti il peso delle pietre e dei mattoni, l’edificio dell’amore rimane una chimera, un sogno.

  18. Erika

    DaniCor: concordo in pieno.
    Ed è la dimostrazione che anche due persone che la pensano in modo diverso(dai tuoi post intuisco che non ci troveremmo d’accordo proprio su tutto tutto…), possono avere la stessa idea dell’amore,
    L’amore vero spesso, lungi dall’essere spontaneo, richiede dosi massicce di dedizione e autocontrollo…

    1. DaniCor

      E meno male che non siamo d’accordo proprio su tutto-tutto!
      Insomma, scambiare punti di vista porta alla crescita di tutti. L’importante è essere d’accordo sull’essenza delle cose (e ammettere che esista un’essenza che vale per tutti gli uomini, di tutti i tempi!).
      Sulle modalità di applicazione possiamo discutere!
      Un saluto!

  19. Ero via, non ho seguito, ma cosa vuole dire un critico che sia un critico, tutti si può essere critici, come tutti, giustamente si può scrivere libri, quando dico che che un libro non è un libro intendo dire che non può chiamarsi libro come i libri VERI, guerra e pace, per esempio, i fratelli Karamazoff, la montagna incantata, Joyce, Svevo, Tozzi, Buzzati, per esempio, Bernanos, Céline, Dickens, Melville, per dire a caso, libri veri libri, non dei bozzettini buffi delle famiglie de Pietralata, cosa cazzo vuole significare come “libro” sposati e sii sottomessa, è un libro da banco, come nelle farmacie, c’è le medicine, e i prodotti da banco, mentine , liquerizie, (non con questo voglio fare la lode delle medicine) callifughi, deodoranti, me lo volete dire, ma cosa leggete voi, Tolkien, ma che è un autore Tolkien, ma mi facci, direbbe scriteriato, il piacere, Chesterton, ma che è un autore Chesterton,????

    1. DaniCor

      Dai, non toccarmi Tolkien!!!
      Lo so, lo so, io non sono propriamente una letterata, quindi posso ammettere tranquillamente che il. fantasy è il mi genere preferito (lo so Costanza, non ti va giú)….
      Allora ti prego, non toccarmi il mio autore preferito, in fondo lo so, sono sempliciotta io, mica un filosofo, un pensatore… Non toccarmi le mie certezze….

      1. sono sempliciotta anche io…. Alvì quelli che hai scritto li ho letti quasi tutti (joyce mi manca) ma pure per me tolkien non si tocca!
        Sui libri da banco invece,….. sempre libri sono, no? Sarà solo il tempo a dire se diventeranno dei “veri libri”.
        Quello che mi sembra un po’ eccessivo è quando si vuole fare di un libro appena uscito un “classico” a tutti i costi. Quando un esordiente viene presentato come il nuovo manzoni (che poi inter nos a me manzoni proprio non piace).
        Per il resto…. libertà a chiunque di scrivere… anche delle ciofeche perchè no? E libertà a chiunque di criticare… chi pubblica un libro se ne deve caricare addosso tutte le conseguenze: gli elogi e le critiche. Anche se queste vengono dall’ultimo dei beceri invidiosi lettori…. purchè siano lettori.

    2. Caro Alvise, io non credo che uno scritto per il solo fatto di venire impaginato con la forma tipografica di un libro, diventi automaticamente un libro. Infatti non volevo fare letteratura, la conosco e la apprezzo anche io, e credo anche io di saperla riconoscere, da umile e vorace lettrice. Io con il mio Sposati… volevo comunicare alcuni pensieri alle donne, e ci sono riuscita. Tutto qui. Se il nume di Dostoevskij dovesse un giorno baciarmi sarebbe tutta un’altra cosa, ma per il momento il messaggio è arrivato a destinazione, e sono molto contenta così.

      1. brandyulrica

        ? Alla fine sembra comunque un autogol perchè al massimo convince chi era già convinto mentre indispone che avrebbe anche potuto prendere in considerazione l’impostazione teorica per confrontarla con la propria vita e vedere se si potevano creare sinapsi.
        E’ però un benefico esercizio di autostima (suppongo)…basta restare nella ovattata cerchia stretta degli autolegittimanti yesman e yeswomen.
        una prece

    3. Tolkien non è un autore??? hahahaha …Alvi i tuoi commenti mi lasciano sempre estasiato 😀

      Non solo Tolkien è un autore, ma quell’uomo lì ha inventato la mitologia inglese (che non esiste ma ne esiste una germanica), con tanto di lingue, luoghi, personaggi, storie, mondi.

      Al suo pari vedo veramente pochi altri autori e sono tutti del passato.

    4. giuliana z.

      Hai detto Buzzati? io adoro Buzzati! non so se questo basta a farmi ritenere un po’ meno sempliciotta, ma ti assicuro che di quelli che hai citato ho letto quasi tutto. E tra tutti loro devo dire che Buzzati mi è rimasto impresso dentro, dai racconti, al Deserto dei Tartari, Un amore…..

  20. Benissimo, ma come mai IO conosco TUTTI i grandi autori moderni (e antichi) e VOI no?
    Perché, credo, vi siete rassegati sulla Vostra unica idea, e il resto chiuso!!!
    Christus vincit, anche la voglia di leggere tutto quello che vale la pena leggere!!!!

    1. Maxwell

      cultura non significa nozionismo…..

      prova tutto……tieni quello che è buono

      resta il fatto che stavolta hai proprio esagerato.

      Scriteriato……. mi manchi!

    2. Spiegami gentilmente il perchè io dovrei leggere libri i quali autori già reputo o con idee deviate o deviati loro del tutto…
      perchè dovrei perdere questo tempo?

      Questa estate avevo cominciato “Gli uomini vengo da marte le donne da venere e sono tutti sotto stress”… dopo le prime 100 pagine ho notato tante cose, tra le righe, che non andavano.

      Letta la biografia dell’autore ho capito che questo poteva avere delle idee buone ma, tante, cattive…

      Basta, sta messo al mio “indice” e nel mio cestino della carta da reciclare.

      1. salvatore, secondo me può sempre valere la pena leggere gli autori di cui non si condividono le idee.
        Sono assolutamente contraria al concetto di “indice”.
        Certo non si può materialmente leggere tutto e allora un criterio per scegliere cosa, uno se lo deve trovare. Ma quello di scegliere libri solo perchè esprimono idee che condivido mi sembra un modo abbastanza miope, tipico di un certo ambiente sedicente cattolico ma in realtà chiuso al mondo e un po’ settario. Non dico che questo riguardi te, ma secondo me è un rischio che si corre

        1. Ciao Fefral 🙂

          Da quello che è la mia esperienza è più rischioso leggere certi libri di cui conosco bene l’autore (mi spiego meglio… parlo anche di libri scritti da alcuni cardinali… tanto per capirci).

          Sopratutto oggi che le eresie sono sottili e rischiano di far traviare chiunque.
          Parlando di fede.

          Parlo di psicologia e rapporti di coppia oggi c’è un can can di idee assurde.

          Si danno per buone anche le idee delle porno star (probabilmente hanno scritto anche loro qualche libro)…
          insomma un delirio.

          1. ma scusa quando tu leggi un libro ti fai traviare? Il senso critico quando si ascoltano o leggono persone che esprimono le loro idee serve a questo.
            Non cerco verità di fede quando leggo un libro (a meno che non parliamo del vangelo, o del catechismo…). E non cerco neppure necessariamente delle risposte ai miei dubbi esistenziali aspettandomi di trovarle scritte da qualcun altro. Piuttosto posso ricevere degli spunti, degli elementi su cui ragionare. Le risposte le trovo in me stessa. E per quanto riguarda le verità di fede le trovo nel magistero della Chiesa (che non è il singolo cardinale che può anche scrivere delle stronzate)

          2. Si fefral… infatti io il deviare e il “mettere al mio indice” lo intendo quando parlo di libri “sottili”… chessò libri teologici di cui l’autore è dubbio.

            Siccome ho fatto sempre così (ovviamente seguendo il papa), e così facendo ho avuto la grazia di non deviare nella fede, faccio così anche per i libri che vorrebbero insegnarmi qualcosa… non ovviamente per i libri di narrativa 🙂

    1. ci sono libri che parlano al cuore e altri no. Poi ci sono libri ben scritti e altri no. Non necessariamente tutti quelli che parlano al cuore sono ben scritti. E molto spesso quelli ben scritti non parlano al cuore. Io valuto un libro in base a come mi parla al cuore. Poi magari è una chiavica di libro…. ma non mi sento una deficiente quando lo leggo.
      Moccia e Socci però non li leggo 😉

  21. Maxwell

    OK!
    Evidentemente il tuo modo di dialogare è di prendere per il culo o insultare chi non la pensa come te.
    Siccome nei miei confronti non è la prima volta ma la quarta……Addio.

    1. Laura C.

      Cavoli Maxwell, tu si che sei uno preciso… “la quarta volta”! Le hai contate…
      Dai, lascia perdere Alvise, ne dice tante di cose…
      E poi, ti prego, non incominciare anche tu con gli addii… Dato che a te lo posso dire, beh, tira fuori un pò di santa umiltà…

      1. Maxwell

        @ Laura

        Il mio addio è nei confronti di Alvise, mica del blog!!!!
        …………”Dai, lascia perdere Alvise, ne dice tante di cose…”………..
        Mi sono semplicemente rotto le scatole di camminare sulle uova per non offendere la sua sensibilità mentre lui invece nei confronti di tanti è simpatico ed educato come un gatto randagio attaccato ai coglioni…………
        tutto qua.

  22. Laura C.

    Ho appena letto i commenti con tutti i titoli e autori consigliati… Una vera manna per me che sto divorando libri su libri: ho preso appunti!!!
    Ho appena finito di leggere, anzi di divorare, il libro di Luca di Tolve “Ero Gay – A Medjugorje ho ritrovato me stesso” Edizioni Piemme Incontri. Semplicemente meraviglioso. Racconta la sua storia, la verità sull’ambiente gay, l’incontro con l’amore e il perdono di Dio, la terapia per recuperare l’identità maschile, la protezione di Maria Madre di Dio… E’ una preziosissima testimonianza di come l’amore (di Dio) cambia le persone…
    Ok Alvise, sei esentato dalla lettura dato che non si tratta di “alta letteratura” – ma lo dico con affetto!

      1. Laura C.

        Beh, prima o poi leggilo… E’ uno di quei libri da leggere e diffondere..
        Se poi ti avanzasse tempo, che so magari verso Natale…, ti consiglio Vito Bruno “L’amore alla fine dell’amore” autobiografico.

  23. paulbratter

    @Alvise:
    ma mi spieghi cosa ci stai a fare tutti i giorni a perdere tempo su questo blog di una pseudo scrittrice di mezza tacca che scrive e ragiona come una dodicenne? frequentato da invasati religiosi gonzi, poveri cafoni de Pietralata privi di qualsiasi sensibilità letteraria degna di te e che ogni giorno mortificano la grandezza tua e dei tuo numi?
    prendi il volo Alvise cerca un qualche circolo Pickwick che ti sappia finalmente capire ed apprezzare sono sicuro che troverai blog o siti di gente desiderosa di abbeverarsi alla fonte della vera cultura.
    Frequenta questo blog http://brandyulricamancini.wordpress.com/
    è un po’ desolato in effetti ma sarete in due, perfettamente il linea, fatevi compagnia….

    1. Laura C.

      E come disse Barbara Favi qualche post fa…
      Bad Cop – Paul Bratter
      …. Effettivamente anch’io mi pongo le stesse tue domande…

    2. brandyulrica

      Urca paulbratter! EXCUSATIO NON PETITA ACCUSATIO MANIFESTA direbbe un avvocato avvezzo al “latinorum” ma siccome mi interessa il tuo modo di ragionare, me la mandi una recensione TUA che non me la trovo?

      1. paulbratter

        Ah dovrei far parte anch’io della compagnia “siamo tutti critici letterari”…
        io veramente ho l’umiltà di ammettere di NON essere in grado di scrivere una recensione.Se ti bastano poche righe ti dirò che il libro mi è piaciuto, è ben scritto e pone temi importanti e in controtendenza in un ottica cristiana ma non solo.
        Quanto alla tua citazione in latino non ho sinceramente capito a cosa ti riferisci, scusa ma sono un po’ tardo, ma non sprecare tempo a spiegarmelo non ho molto tempo, devo lisciare il pelo al mio camaleonte.

  24. Giuseppe

    Maria Poggi Johnson “Stranieri e vicini” sottotitolo “Cosa ho imparato sul cristianesimo vivendo a contatto con ebrei ortodossi” ed. Mulino Ok non è un fantasy è stato stampato solo nel 2007 e pertanto….. non è neanche un classico! Per ora è il mio sogno: come l’autrice andare a vivere vicino a degli ebrei ortodossi per apprezzare fino in fondo “la vertiginosa libertà dei figli di Cristo”. Lo consiglio alle mamme: l’autrice ha come il Genio cosmico 4 figli! Forse è questo che fa la differenza?

  25. Adriano

    Curioso leggere come una qualsiasi recensione negativa del libro di Costanza venga o ignorata, o liquidata con un “non hai letto il libro” o con ‘attacchi’ al recensore, ‘accusato’ di cercare pubblicità o di essere pedante o bastian contrario ecc. invece di rispondere con contro-argomentazioni…

    1. Come se fosse possibile recensire un libro senza averlo letto… Vabbè, qui siamo sempre al solito discorso: ormai suona scandaloso anche affermare che le foglie son verdi d’estate.

    2. paulbratter

      diciamo che la condizione necessaria per recensire un libro è leggerlo, se uno non lo legge è difficile trovare diverse obiezioni.
      Poi tu quando avresti scritto una recensione? Forse hai espresso qualche giudizio sparso qua e là nei commenti, ma scrivere una recensione è una cosa diversa (altra cosa è poi pubblicarla e dove, ma questo è un altro discorso…)

    3. giuliana z.

      per curiosità sono andata a leggermi quel blog balordo che si chiama “altro genere di comunicazione” precisamente il post sul libro di Costanza. Si capisce benissimo che chi ha scritto il post al massimo può aver letto la quarta di copertina, ma non certo tutto il libro. E i conseguenti commenti sono al post, quindi commenti al commento. Un po’ come le voci di paese che corrono alla seduta dal parrucchiere. Di recensioni neanche l’ombra. Non chiamiamo recensioni quelle che sono solo opinioni, per altro fondate sulla superficialità. Aria fritta.

      1. Alessandro

        concordo, Giuliana. Il post relativo al libro di Costanza è penoso, e i commenti sono in linea con la vacuità del post.

        1. a me ha divertito 🙂
          E poi ci ho ritrovato cosmic, paolo.1984 e altri che non ho riconosciuto.
          Dovrebbe far riflettere il fatto che loro abbiano considerato questo blog un ritrovo di catecumenali, o di tre o quattro amiche di infanzia di costanza. O che siano convinti che non c’è dialogo, che i commenti negativi siano censurati.
          Perchè scrivono così?

          Inoltre ho scoperto una cosa: a me la copertina del libro non è mai piaciuta: scialba, antiquata… e quindi non me la sono mai guardata per bene. Ma non avevo mica visto che la povera sposa è ai piedi della torta nuziale! Terribileeeee
          (non me ne volere admin…. la copertina è proprio brutta!)

          1. giuliana z.

            non ti piace? davvero? a me invece fa tenerezza quello sposo che tende la mano alla fanciulla…. se mi avessero proposto questa scenetta da mettere in cima alla torta nuziale, invece della classica coppietta ingessata, o peggio, degli orsacchiotti travestiti…! 🙂

          2. admin

            non hai tutti i torti…
            ma forse è stato fatto per poter finalmente dire: “non si giudica un libro dalla copertina” 🙂

          3. se l’avessi dovuto comprare per la copertina non l’avrei mai letto.
            L’ho preso leggendone le critiche positive sulla bacheca di un fbamico di cui spesso non condivido le opinioni entusiaste per autori cattolici solo perchè cattolici. Quando l’ho avuto in mano non mi ha trasmesso il minimo appeal, ma ormai avevo deciso di leggerlo (tra l’altro convinta di incazzarmi per l’ennesimo polpettone catto-reazionario sulla vita di coppia) e l’ho comprato.

          4. giuliana z.

            credo che Admin si rivolgesse proprio a te. Io invece l’ho voluto leggere perche me ne aveva parlato Alessio, poi me lo hanno regalato e anche se il titolo non mi piaceva tanto, quello che mi ha colpito era lo sposino sulla torta, con la mano tesa (sarà che in quel periodo chi tirava la carretta del matrimonio era mio marito… io ero un po’ spompata!)

          1. Velenia

            A me piace il design dello specchio,poi lei che sta sotto la torta mi fa pensare ad una sposa rompiballe che il marito ha buttato giù perchè non ne poteva più,non era sicuramente questa l’ intenzione di Costanza, ma siccome io sono una moglie rompiballe e so di esserlo la leggo così.

    4. grazie di avermi appoggiato (almeno nel metodo…non pretendo di più): la oscurità ed il silenzio, però, avvolgono anche le tue considerazioni…chissà perchè…

    5. Adriano

      Senza vena polemica, ma mi viene di chiedervi:

      @Andreas
      Come fai a sapere che chi ha recensito negativamente questo libro non lo ha letto?

      @paulbratter
      Come fai a sapere che chi ha recensito negativamente questo libro non lo ha letto?

      Ho scritto la mia opinione sul libro, e l’ho pure letto prima di scriverla. Dove è stata pubblicata? Qui.

      http://costanzamiriano.wordpress.com/2011/08/13/neanche-un-prete-per-chiacchierar/#comment-11905

      @giuliana z.
      Come fai a sapere che chi ha recensito negativamente questo libro non lo ha letto?

      “Di recensioni neanche l’ombra. Non chiamiamo recensioni quelle che sono solo opinioni”

      recensione [re-cen-sió-ne] s.f.
      1 Esame critico, in forma di articolo, di un’opera letteraria o scientifica di recente pubblicazione; estens. breve commento a uno spettacolo, a un concerto, a una mostra.

      1. Velocemente, perché non ho molto tempo.

        1) Il primo paragrafo è farcito delle tue solite domande aporetiche su “chi è l’autorità” e via dicendo. Ti abbiamo già risposto abbondantemente (penso soprattutto ad Andreas e ad Alessandro, se proprio non vuoi contare le mie risposte).
        2) Nel secondo parli come se l’Autrice avesse mai preteso di voler buttare a mare i buoni frutti che dall’emancipazione femminile sono sgorgati. Forse allora non avresti letto attentamente il libro (ma anche a una lettura superficiale questo dovrebbe essere chiaro…). La faccenda è sempre e solo quella del ripudio congiunto della logica del dominio, che è, sì, trovarsi sullo stesso piano (entrambi dicono “e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita”), ma con le differenze specifiche dei generi e dei ruoli famigliari, che non sarai tu ad abolire.
        3) Nel terzo dici vaghezze astratte che possono adattarsi bene a qualunque discorso: posso sottoscriverle nel mio, non posso nel tuo (per le ragioni sopra esposte).
        4) Fare figli non è affatto risolutivo per ogni problema, ma è: a) premessa e promessa di prosperità socioeconomica; b) l’unica via per corrispondere (non dico “sdebitarsi”) all’inestinguibile lascito parentale ricevuto; c) una via (non l’unica, certo) di compimento della personalità; d) il primo comandamento che si trova scritto in ogni Bibbia (anche su quella di un “diversamente credente”, presumo). Di nuovo, non siamo in un orizzonte di precomprensione (parlo del contesto socioculturale italiano medio) per cui “fare figli” sarebbe da indicare come una panacea, ma di certo in uno per il quale l’incoraggiamento a riprodursi è un avveduto e lungimirante segno d’intelligenza storica.
        5) San Paolo dice di più, vero, ma quello di cui parliamo è un libro indirizzato a una metà del mondo, non a entrambe (per quanto tu e io abbiamo potuto leggerlo senza sottoporci preventivamente ad alcun tipo di intervento). Ovviamente, poi, quando Paolo parla di “uomini” e “donne” intende “mariti” e “mogli”: se hai frainteso lui, nessuno stupore che tu abbia frainteso Costanza. Costanza non è tenuta ad ascoltare la mia voce perché sono un uomo, ma quella di Guido perché è suo marito. Quanto a cappelli e via dicendo, per Paolo sono importanti solo in quanto segni della sottomissione: ciò che significa una cosa, ma non la produce, non è equivalente alla cosa stessa.
        6) Sulla discriminazione delle donne avrei da sfumare generosamente: per me è discriminatorio che non si possa fare una pubblicità senza metterci le loro cosce, ma questo l’ho già detto.

        Detto questo, aggiungerei che personalmente sono d’accordo “solo” su un 97% del libro (giusto perché tu non mi prenda per un cortigiano), e ti assicuro che Costanza è attenta interlocutrice di chi fa obiezioni sensate.
        Un’ulteriore nota, per te: tu sarai anche interessato a confrontarti con chi non ha le tue opinioni, ma io non sono interessato, come sai, a confrontarmi con le tue (per le ragioni che ti ho già detto), quindi non provare neanche a trascinarmi nei tuoi farneticanti contraddittori a base di citazioni sillabiche e sofismi di terza mano. Ho speso del tempo a risponderti per due sole ragioni: 1) avevi ragione a chiedere un feedback, che non ti era arrivato (ora sì); 2) non devi poter pensare che non ti si risponde perché non si ha di che risponderti.

        @Fefral, possiamo chiederci perché ci prendono per un nido di neocatecumenali (personalmente mi viene da ridere, anche se ho molti amici “in cammino”, come altrove del resto), ma dobbiamo pure accettare che quelli che sono disadattati in un posto se ne costruiscano un altro e maledicano (con o senza ragioni) quelli del posto da cui sono andati via.

        1. Adriano

          Cyrano,

          Ora che ho tempo, ti contro-rispondo. Se terrai fede a quanto hai scritto, so già che non otterrò repliche, ma tant’è. Se non terrai fede, magari avrò qualcosa di interessante da leggere.

          1- il primo paragrafo (della recensione, il terzo del testo) non è “farcito di domande su chi è l’autorità”. Ce n’è solo una, alla fine. E su questo (e sugli altri punti) anch’io ho già risposto.

          2- in quello successivo dico solo: il mondo è migliorato grazie a una maggiore parità tra uomo e donna e la famiglia con a capo il marito (a cui la moglie, secondo questo libro deve sottomettersi, nella speranza che poi venga ascoltata la sua voce, un concetto ripreso anche nell’intervista del post) non ha fatto poi così tanto bene alla famiglia stessa. Non pretendo di abolire, io, le differenze nei ruoli famigliari: questo già succede tranquillamente in diversi paesi del mondo (e no, con “abolire le differenze” non intendo far partorire gli uomini, una delle classiche repliche alquanto banali, mi si lasci dire…).

          3- in quello seguente dico cose riferite agli stessi concetti affrontati nel libro e quindi a esso collegati.

          4- C’è una delle lettere contenute nel libro nel quale, proprio all’inizio, si consiglia di sposarsi e fare figli. Sono lieto che affermi anche tu che qusto non è risolutivo per ogni problema. Quanto agli altri punti, non sono certo che fare figli porti prosperità; sicuramente non è il primo comandamento della Bibbia (il primo è “crescete”… Genesi 1,28; Mi pare sia scritto così non solo in quella dei “diversamente credenti” 😉 ).
          Mi risulta che la frase “crescete e moltiplicate” si ripeta più volte nella Bibbia e sempre in questo ordine.. ci sarà un motivo per questo..

          5- Non mi pare che sul libro ci sia scritto “lettura vietata agli uomini”. E dove c’è scritto che per “donne” e “uomini” si debba intendere “mogli” e “mariti”? Non mi pare proprio nella parte che parla di mettere il velo e di tenere i capelli corti. O sbaglio?

          6- Sono lieto che anche tu sei d’accordo sul fatto che ci sia discriminazione tra uomo e donna. Tu citi le pubblicità, io altri aspetti (ma mi trovi d’accordo che alcune pubblicità siano discriminatorie).

          Infine: non voglio trascinare nessuno in nessuna discussione. Cerco solo risposte: se sarai tu a darmele, bene. Altrimenti, bene lo stesso.

          Io qui cerco di leggere tutto e terrò quello che è giusto.

          Buona giornata.

          1. Non tengo fede solo per quanto trovo interessante in ciò che dici.
            “Crescete e moltiplicatevi” è un’endiadi, ovvero i due verbi che la compongono si rafforzano a vicenda esprimendo con sinonimi la stessa cosa. “Crescete” non ha, in ebraico, l’accezione di “realizzazione psicofisica” che ha nelle nostre lingue. S’intende dunque sempre e comunque la riproduzione (quantità, non qualità, per intenderci). Nota tutto sommato insignificante ai fini della discussione, ma una piccola curiosità filologica non guasta, di tanto in tanto.
            Ricordo di aver più volte letto e sentito Costanza dire che la sottomissione si deve al marito in quanto sacramento di Cristo nella famiglia, non all’uomo in quanto tale. Lo spirito di quest’affermazione rientra letteralmente nel dettato paolino e nell’idea-base del libro, il quale è incomprensibile (perché insignificante) al di fuori di una concezione dell’esistenza impregnata di Cristo e di Chiesa secondo la dottrina apostolica che la Sede Romana conserva e dispensa a tutte le Chiese.
            Tutto qua.

          2. Adriano

            Cyrano

            Quale che sia il motivo, grazie in ogni caso della risposta.

            Interessante l’analisi filologica che fai. Per quanto riguarda la questione “uomo – marito”: quando parlavo di uomini e donne, nella recensione (il mio commento qui sopra poteva dar adito a confusione su questo punto, lo ammetto), non mi riferivo a marito e moglie ma a tutte le donne e a tutti gli uomini.
            Nella 1 lettera ai Corinzi, a proposito del capo coperto, Paolo parla di “ogni uomo che profetizza” e di “ogni donna che prega e profetizza” (11) e si dice anche che sia contro la natura che l’uomo (e non solo il marito) si faccia crescere i capelli.

            Che poi una donna debba sottomettersi solo al marito mi pare abbastanza chiaro nella lettera di Paolo, come nella lettera di Paolo a Timoteo sta scritto in modo chiaro che nessuna donna debba insegnare o dettare legge all’uomo, visto che colpevole del peccato originale.

            La domanda è: perché si insiste che esiste il “precetto”, per un buon cristiano, della sottomissione e, in base a commenti su post passati, si sorvola su altri, decisamente meno difficili da applicare (capelli corti e chador mi sembrano cose semplici da fare, o no?) o si considera sorpassato (a scuola ma pure nel catechismo) il divieto alle donne di insegnare?

            Una possibile spiegazione è che quello che è scritto deve essere interpretato e che non tutto (anche in base al buon senso di cui si parlava nei post passati) debba essere applicato alla lettera, neanche il concetto di sottomissione. Altre possibili risposte?

            Buona giornata!

            1. Certo, la “possibile spiegazione” è chiaramente corretta; come si fa, però, a distinguere il centrale dal periferico e poi – ancora di più – il centrale dal centro? Proprio a questo proposito avevo già scritto che una realtà che ne significa un’altra senza causarla può essere accantonata, senza che per questo il semantema della cosa da significare ne risulti necessariamente impoverito (o può non esserlo). Chiaramente, quindi, nella storia dell’interpretazione il periferico può sfocarsi, a patto che il centrale risulti messo a fuoco, e anche il centrale può sfocarsi senza danno, se nel contempo il centro è messo a fuoco. Non vale, ovviamente, il viceversa.
              Così possiamo dire che non dobbiamo, per esempio, andare in crisi sui concetti di ispirazione e inerranza biblica per il fatto che Paolo consiglia di bere vino contro i bruciori di stomaco…
              (PS: tutto questo, nel caso del Corano, è molto meno lineare e scontato).

          3. Adriano

            Va bene, il periferico si può sfuocare tenendo al centro il concetto principale. Questo, forse, si può applicare all’uso del vino per i bruciori di stomaco o, ancora, (forse) al capo coperto. Ma la questione del divieto dell’insegnamento alle donne, tra le altre, mi pare appunto centrale e non periferica…

            D’altra parte la sottomissione della moglie al marito ne “significa” un’altra, quella della Chiesa a Dio; (“il marito è a capo della moglie come anche Cristo è capo della Chiesa”; un mistero grande tra l’altro detto “in riferimento a Cristo e alla Chiesa”). Ne consegue quindi che può essere tranquillamente sfuocata (leggi ignorata). E così ci ritroviamo al punto di partenza…

            1. no, perché in quel versetto la storia degli effetti ha rintracciato il fondamento scritturistico della sacramentalità del matrimonio (“mysterion”-“mysterium”). Vale a dire che quello è un segno che produce effettivamente, misticamente, quello che significa: ecco perché avevo precedentemente posto quel “distinguo”.

      2. Adriano

        Cyrano

        Neanch’io ho molto tempo, quindi posso solo replicare con un “mah…” 🙂

        Stammi bene.

        1. Adriano…mah è un commento che dice e non dice…io ho letto pochi minuti fa la tua recensione e mi è sembrato che, appunto,dialetticamente,prestasse il fianco a varie critiche di rimbalzo.
          Ciò non toglie che la replica abbia il tono che non si addice ad un moderatore, ma ovviamente anche questa è solo la mia opinione…

          1. Io un moderatore, Brandy? 🙂 Lusingatissimo… 🙂 Solo che, scherzi a parte, sono semplicemente un ex-lettore-invisibile: di tanto in tanto butto giù per chi vuole quello che penso, per il resto dico la mia (e solo la mia) come chiunque tra voi. Il tono (francamente antipatico, lo so) è quello che Adriano è riuscito a strapparmi dopo una discreta serie di discussioni cominciate su pacatissime premesse. Semplicemente, Adriano non mi è indifferente, e io non sono un mercante (da doverlo trattare col tono neutro e affabile di chi non deve perdere clienti).

      3. @ Adriano
        Perché, in primo luogo non vedo citazioni per esteso del libro. Le uniche son tratte da questa pagina: http://costanzamiriano.wordpress.com/la-sottomissione/
        In secondo luogo perché la recensione “confuta” pensieri che non sono contenuti nel libro. Da nessuna parte, ad es., nel volume si affermano concetti come quello di una fantomatica “prevalenza ontologica” delle opinioni maschili su quelle femminili né un «diritto naturale alla prevalenza del pensiero maschile». Per cui attribuire a Costanza un pensiero del genere può scaturire solo: a) da una totale incomprensione dei contenuti del libro, cui vengono sovrapposti i propri personali pregiudizi (*), oppure b) dalla loro totale ignoranza (dunque mancata lettura). Scarto, per galanteria, l’ipotesi di una falsificazione volontaria.

        (*) L’idea che nella dottrina cattolica – reputata un veicolo del “dominio maschile” – lo statuto della donna sia “ontologicamente inferiore” all’uomo è una vecchia tesi denigratoria dei femminismo radicale (il cui anticattolicesimo è cosa nota).

        1. in cima a questa pagina del blog, nei sottotitoli, si può cliccare “la sottomissione” e leggere la sintesi del pensiero su questo argomento della autrice (sbaglio?). Tale sintesi è stata ripresa anche da un articolo di aprile sull’Osservatore Romano.
          Verso questa tesi che innerva il libro e che sembra prodromica ad una “innovativa” catechesi ho espresso la mia indignata controtesi ma non dal fuori di un vecchio femminismo sconfitto (?)bensì dal di dentro del messaggio cristiano che spero di poter testimoniare liberamente secondo le mie convinzioni.
          Adriano parlava di altro e alcune frasi erano invece mie, ma questo lapsus di Andreas mi pare un chiaro indizio di un abito mentale non abituato al confronto per cui chi la pensa diversamente non è una persona ma un indifferenziato nemico da ammutolire.
          grazie della attenzione prestata

      4. Adriano

        @brandyulrica
        mi manca semplicemente il tempo… E poi il fatto di fare un commento senza poi avere riscontro, visto che chi lo potrebbe/dovrebbe fare non è interessato a confrontarsi con me, non incoraggia molto… Non è detto che poi magari mi ci metto.

        @Cyrano
        Lusingato di non esserti indifferente.

        @Andreas Hofer
        A differenza del precedente, trovo che questo tuo commento è argomentato.

        Ora mi ri-eclisso.

        Bye!

      5. paulbratter

        se uno ripete solo e soltanto le parole della seconda o della quarta di copertina (che ormai so a memoria) senza neanche un minuscolo riferimento a quello che c’è dentro non ha letto il libro. Su IBS c’è la recensione di una che stronca il libro dicendo “Mi auguro che la signora abbia solo figli maschi” e nel libro c’è un capitolo dedicato alle due gemelle. Ci sono stati commentatori orgogliosi di non averlo letto perchè la sola parola sottomissione li disturbava ma pretendevano di parlarne. Ma ti dirò che secondo me anche molti (giornali intendo)che ne hanno parlato bene l’hanno letto (o non l’hanno letto tutto)

        1. brandyulrica

          chi ha letto ciò che ho scritto ha capito benissimo e le interviste all’autrice che si leggono in giro confermano il mio assunto. Non si faccia del matrimonio un sepocro imbiancato: punto.

  26. Fk

    signore, perdona tutti coloro che non si inchinano di fronte alla superiorità morale, intellettuale e alle buone maniere di ALVISE; perdona quelli che osano non essere d’accordo con lui e che hanno addirittura l’ardire di rispondergli per le rime (anche se non con lo stesso garbo) portandolo inevitabilmente a definirli come fanatici cattolici intolleranti…
    signore aiutaci anche a capire la frustrazione di FEFRAL (è addirittura sposata con un mucchio di figli) che non ha scritto nessun libro degno di considerazione; fa che possa trovare al più presto un rimedio alla sua insofferenza (magari facendogli conoscere un bravo medico omeopatico che le consigli alcuni prodotti alcalinizzanti per l’acidità).
    amen

    1. @ Fk
      Perdonami se te lo dico, ma il tuo ultimo commento mi sembra inutilmente velenoso. Un conto è avere un giudizio diverso, un altro sono le insinuazioni su pensieri, retropensieri, inconfessabili motivazioni, ecc.

  27. ”Cosa c’e’ piu’ importante dell’accoglienza, la sacralita’ dell’accoglienza e’ tutto – replica con forza il regista quando un giornalista gli ricorda come il Cristianesimo poggi anche sulla figura umana e divina di Gesu’ -. I simboli sono sempre ambigui. Quando il mio prete fa appello alla piccola scultura delle sacra famiglia che ha salvato dalla sua chiesa dice non a caso rivolto a Gesu’:’non riesco a provare pieta’ perche’ tu e la tua sofferenza sono troppo lontani”’

    1. giuliana z.

      Alvì, cominci ad essere noiosamente prevedibile.
      Ero certa che avresti tirato in ballo Olmi e la sua patetica idea di cristianesimo stile mutua assistenza per i poveri extracomunitari, argomento politicamente corretto ed intoccabile, a cui mai osare contrapporre l’irraggiungibile “simulacro di cartone”….
      e ho detto troppo.

    2. vale

      Il film di Olmi è a suo modo un perfetto manifesto di quel “cattolicesimo suicidato” che si dissolve nel solidarismo e nell’ossessione del primato degli ultimi. Vi si racconta infatti di una chiesa che viene sconsacrata, e del vecchio parroco che – superato il primo sconcerto – la trasforma in un luogo di accoglienza per immigrati. Invece che adorare Dio che si fa uomo in Gesù Cristo crocifisso, la “chiesa” di Olmi si mette ad adorare l’uomo che si fa dio, togliendo di mezzo Cristo e il mistero dell’incarnazione.

      E’ l’umanesimo ateo che soppianta il cattolicesimo, è l’attivismo per i più poveri che rimpiazza la preghiera, è il relativismo della volontà che rimpiazza il realismo della verità. E infatti il regista-predicatore, determinato a cantarle soavi ai cattolici papisti, rincara la dose, dicendo che “non possiamo avere solo certezze; ognuna di esse è una ferita che portiamo alla fede. Il peso dei dubbi deve essere superiore alla stessa fede”.
      tratto da BUSSOLAQUOTIDIANA.M.PALMARO
      dovrebbe bastare…..
      vale

      Forse nemmeno Odifreddi, Severino, Galimberti e Cacciari, schierati insieme a coorte, avrebbero saputo dir meglio qualche cosa di così totalmente non cattolico e, insieme, di così desolatamente banale

  28. Giuseppe Argentieri

    Non è stato difficilissimo trovarti 🙂
    Com’è andata col professore?
    A presto, vedo che hai scritto un bel po’,
    Avrò un bel leggere,
    Grazie

  29. Assolutamente OT e assolutissimamente lontano da tutti i litigi di cui sopra:

    Entro in punta dei piedi solo perché mi è stato chiesto di farlo, per dire che oggi mio figlio ha fatto il controllo sul midollo osseo ed è tutto a posto, non c’è traccia di cellule malate. I risultati di un’analisi più sensibile li avremo tra un paio di settimane, ma intanto questo è un buonissimo risultato.

    Se il mio tono non sembra entusiasta è perché oggi abbiamo anche avuto la notizia della scomparsa di un bambino che aveva fatto il trapianto di midollo osseo prima di Natale, stava bene, ma ora non c’è più. Avevamo condiviso con lui uno dei nostri ricoveri. Lì dentro si diventa una famiglia.

    Grazie a tutti voi che avete pregato per mio figlio, o anche solo pensato a noi in questi momenti così difficili.
    Genny

    1. Laura C.

      Sono felicissima per Filippo e continuo a pregare per tutti voi, siete nel mio cuore!
      E ora prego anche per questo bimbo che se n’è andato in Cielo… e soprattutto per la sua mamma, il suo papà e i suoi familiari perchè si lascino consolare da Dio Padre, i cui disegni sono imperscrutabili…
      Ma Dio può davvero consolare tutti loro, anzi tutti noi… E lo so perchè l’ho provato…
      Un abbraccio

  30. Ma il Vostro cristianesimo, allora, in cosa consisterebbe?
    Forse l’avete detto tante volte e io non ho capito, ve lo chiedo ora di nuovo, in cosa
    consisterebbe, nell’avere fede, questo l’ho capito, ma poi?
    Se nessuno, nemmeno chi crede, va bene, allora chi va bene?
    Gesù, l’ho capito, ma voi non siete Gesù!!! Il Papa? Cosa ha detto il papa del film di Olmi?
    Vale, te lo sai?

    1. brandyulrica

      lacorsianumerosei ( o alvise?)
      Nessuno va bene: anche il più puro ortodosso cattolico papista non può essere sicuro che un domani non arrivi un altro ancora più purò più ortodosso e più papista di lui che lo epura
      Se però arrivasse un Papa che si ponesse coscientemente il nome di Francesco diventerei papista anch’io.

      1. si è papisti perché il papa si chiama Pietro, se si è papisti. 🙂 Se si fosse papisti “perché il papa si chiama Francesco, Domenico, Ignazio, Giovanni o Paolo…” non si sarebbe papisti.

        1. si sarebbe luterano perchè si segue Lutero o calvinisti perchè si segue Calvino….noi invece seguiamo Cristo e colui che da Lui è incaricato a seguire le faccende da quaggiù….papisti.

  31. Eppure io ne conosco tante persone di tutti generi, anche tanti che si dicono cristiani, cattolici, credenti, ma non ho mai conosciuto un gruppo di gente così compatto nell’oltranzismo formale assoluto, gli altri che conosco, parlano, chiedono, rispondono, dubitano, ritengono che la fede non è mai una cosa data per sempre e uguale per tutti, ognuno ha il suo modo di vedere, le sue scelte di vita, ma un muro così compatto di pensiero totale massiccio unico non l’avevo mai trovato in nessun posto, forse solo nei gruppi “rivoluzionari” della sinistra del tempo che fu, o anche in altre assemblee di fanatici di ora, come battere il capo nel cemento!!!!!

  32. “Sarebbe poi una buona cosa che d’ora in avanti di immigrazione parlassero solo le persone comuni: quelle che vivono gomito a gomito con gli extracomunitari, fanno la spesa nel quartiere, vanno al lavoro in autobus; insomma, solo quelle persone che non fanno i registi, o i critici cinematografici, vivendo magari ai Parioli o in qualche quartiere superlusso dove l’unico immigrato è la colf. O, vista l’età di certi cineasti, la badante moldava.”
    Ancora da “la bussola”

  33. Vinco il pudore e ne parlo….
    Sono contentissimo anch’io della guarigione del figlioletto di Genoveffa!!!
    ma la notizia, insieme, della scomparsa dell’altro bambino che era ricoverato con lui mi
    fa stare male. Sì, lo so, è la vita, ma la mamma di quel bambino come starà ora?
    Perché uno si e l’altro no? La tregedia è che non c’è nessun perchè, è così perchè si vive in su un pianeta che viaggia nell’infinito senza alcun senso!!! E tutto è vuoto!!!

    1. Fefral

      Perché uno sì e l’altro no?
      Alvì me lo chiedo tutte le volte che muore qualcuno che mi è caro. E mi ci incazzo!
      Peró il perché c’è. Io non lo so ma so che c’è.

    1. Alessandro

      OT ma in topic con paulbratter

      Mariarosa Mancuso, critica cinematografica del Foglio, via Twitter, sul film della Comencini:

      “7 settembre

      10.59 – Se non ora quando Cristina Comencini capirà che una borsa della spesa rotta non basta a riempire mezz’ora di film?

      11.27 – Se non ora quando diranno a Cristina Comencini che i dialoghi del suo film sono una miniera di umorismo involontario?”

      Su Crialese e Olmi

      “4 settembre

      12:54 – Il bambino africano mangia gli spaghetti con il risucchio. Applausi con lacrimuccia per Crialese all’anteprima stampa

      13:31 – Crialese dice di non sapere cosa è la correttezza politica. Bugia: “Terraferma” è la correttezza politica fatta film.

      5 settembre

      13.54 – Spionaggio industriale: Olmi e Crialese hanno fatto film fotocopia”

      1. Alessandro

        Dimenticavo: le corbellerie pseudocattoliche di Olmi inebriano d’entusiamo – ovviamente – Famiglia Cristiana (tanto per non smentirsi mai):

        ““Occorre che noi cattolici ci ricordiamo più spesso di essere cristiani”, ha detto Olmi. “L’accoglienza è il vero simbolo, senza di essa la croce non basta”. Applausi, stavolta commossi. Il Leone d’oro del cuore è senz’altro suo”.
        Come no

        http://www.famigliacristiana.it/costume-e-societa/cultura/visto/articolo/venezia_070911204328.aspx

        1. paulbratter

          no no no va benissimo maiuscolo e pure in grassetto possibilmente, perchè avrei un posto da consigliarti ove riporre il tuo voi….

  34. Ma perché a VOI Famiglia Cristiana non va giù?
    Perchè non esprime il VERO cristianesimo?
    E quale è il VERO cristianesimo?
    Il vangelo?
    Famiglia Cristiana è FUORI del VERO messaggio evangelico?
    E quale è il VERO messaggio evangelico?
    Siete VOI?

    1. Alessandro

      Avendo tu una certa età, dovrebbe esserti ormai arcinoto che un cattolico professa quanto contenuto nel “Catechismo della Chiesa Cattolica”, che è “un’esposizione della fede della Chiesa e della dottrina cattolica, attestate o illuminate dalla Sacra Scrittura, dalla Tradizione apostolica e dal Magistero della Chiesa […] norma sicura per l’insegnamento della fede”
      (Giovanni Paolo II, Costituzione apostolica “Fidei depositum”, 11 ottobre 1992).

      Leggiti il Catechismo, così una buona volta saprai cosa professa un cattolico.

        1. DaniCor

          ‎”In fin dei conti il nostro problema non è cambiare l’iinsegnamento di Gesù e della Sua Chiesa per adeguarli ai nostri capricci, ma di cambiare le nostre vite per conformarle al Suo insegnamento”. Arcivescovo Timothy Michael Dolan
          tutto qui, caro Alvi

  35. paulbratter

    qui accanto nrl blogroll c’è il link di un sito che si occupa di cinema da un punto di vista cristiano, si chiama LUCE IN SALA se veramente ti interessa vai lì è fatto benissimo.

          1. paulbratter

            oddio questo tipo di risposta non la sentivo dai tempi delle elementari ma ci passerò sopra….
            a me questo “posto” piace, a te invece fa schifo tutto, dalla padrona di casa ai frequentatori. spiegaci allora che fai qui?

          2. Fefral

            Alvì suvvia
            Levammoce ‘sta maschera, dicimmo a verità …
            È ‘na passione cchiu forte e ‘na catena

          3. admin

            Tanto schifo non deve fargli questo posto. Dai miei dati Alvise (corsianumerosei) risulta essere il primo commentatore del blog con 1693 interventi staccando nettamente il secondo che ne ha 1297.

  36. Ma a voi il libro di Costanza piace specialmente perché lì si parla della famiglia come prototipo conchiuso in se stesso e non scontatamente di famiglie con banali istinti umanitari, ma solo la moglie che si dà lo smalto alle unghie mentre i bambini fanno la cacca

    1. Fefral

      No, mentre i bambini fanno la cacca meglio non mettersi lo smalto: poi quando devi lavarli lo smalto si rovina

  37. Francesca Miriano

    @Fefral :baratto una lezione sullo spread del bund per una sull’utilità di un pH gastico basso quindi acido. A latere concordo sull’omeopatia.

    1. lo spread, questo sconosciuto 🙂
      è semplicemente la differenza di rendimento tra i titoli di stato italiani (è quello che interessa noi) e quelli tedeschi. Attualmente questa differenza è elevata, cioè i btp rendono molto di più dei bund, perchè l’italia è molto più rischiosa della germania.
      Quindi tu dici che un po’ d’acidità va bene?
      Quello che non ho capito è la valanga di figli …. ma fk parlava di me?

  38. Ore 22.45: 178 commenti.

    – Ma state scherzando?
    No, dico: io stasera avevo 5 minuti – CINQUE – almeno per farmi un giro da queste parti e ritrovare i miei vecchi 🙂 amici e e e e …da dove diamine dovrei cominciare a leggere ….?
    Uh mamma, non soffro d’ansia e occhei, ma adesso…

    Ehm….
    un salutino INO ino a tutti e fiuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu ! 🙂
    ( prima della fuga: un abbraccio incorporato a bacio grosso quanto una coca cola gigante – a tutti, proprio: mi siete mancati; periodaccio irto di doveri e annasperei dal desiderio di trattenermi con tuuuutti, ma in questo periodo nun ce la fo, ‘naggia, speriamo presto, uff argh sigh sob)

    Andreas, perdonami…prima ti chiedo di farti più vivo qui da Costanza, poi te il giorno stesso lo fai – onoratissima: quasi mi convinco sia merito mio 🙂 – scopro che mi diventi a momenti coautore 🙂 e io invece ultimamente con gli occhioni pisoli già a quest’ora per lo studio. Mi rifarò, e leggerò tuuutte le tue perline. Bello bello bello che sei, fratello mio.

    Vi sia lieve la notte, carissimi, vi voglio bene! – Uniti sempre nel Re.

        1. fk: quando non scrivi stronzate tutto sommato sei simpatico anche tu 🙂
          (almeno credo…. hai scritto solo due commenti..)

          ahi… mo’ penso che so’ stata acida eh? 😎

          1. no, fk, io non mi sono offesa. Anzi ti confesso che “in privato” ci ho riso su con alcuni amici … non mi ero resa conto che fefral risultasse così come l’hai descritta 🙂
            Però (e adesso sono seria, ma non incazzata), magari un’altra volta se ci pensi un attimo prima di scrivere un giudizio come quelli che hai dato su me e alvise forse sarebbe meglio, Anche perchè hai anche ironizzato sulla preghiera, e quello un po’ mi è spiaciuto.
            Per il resto sta’ tranquillo (o tranquilla?): non ho nessuna intenzione di scrivere libri, di figli ne ho solo tre e forse sono un po’ schizzata e magari anche acida ma frustrata proprio penso di no 🙂
            Ma se lo fossi veramente un commento come il tuo mi avrebbe ferita nel profondo. E non è una cosa bella. Allora poi c’hanno ragione quelli che scrivono che questo è un gruppo di gente chiusa, intollerante, settaria e cose così.
            Ciao, buonanotte. Mo’ vado a letto davvero! Oggi ho esagerato, poi admin comincia a fare i conti su quanto durano le mie eclissi 🙂

          2. Fk

            Fefral ti dico tranquillo (non tranquilla) che è da tanto che seguo questo blog e non sono mai intervenuto… ma se tu provassi a rileggerti in tutto quello che hai detto, in tutti i giudizi che hai dato (oggi anche sulla copertina del libro di Costanza!) capiresti che non risulti così gradevole (almeno questa è stata la mia personalissima impressione)… tuttavia ti chiedo scusa se posso averti offeso… in effetti tanto gradevole non devo esserti risultato neanche io! Buona notte!

        1. e che devo fare dani… sepolta da una valanga di figli!!!!
          Però stasera mi sto godendo un divano vista smalto….ultima sera prima dell’invasione

  39. ok, va bene, ora me ne vado. Devo mettere mano al mio libro indegno di considerazione, ho perso fin troppo tempo stasera 😉

  40. @ Fk.

    Anche Nostro Signore non ha passato l’esame dell’indice di gradimento. Fu trovato poco gradevole dalla folla che gridò “Crucifige!”. Ho sempre pensato fosse un buon motivo per non imitarla.

  41. fk, risultare gradevole non è una mia preoccupazione, nè quando scrivo nel blog come fefral nè nella vita reale in cui fefral è solo una parte di me.
    Non ho nessuna intenzione di andare a rileggere tutto quello che ho scritto fino ad oggi (e quando dovrei farlo ? mentre sono al cesso già leggo altro 🙂 ) mi fido sulla parola e non mi sorprendo neppure (sapessi dal vivo quanto riesco ad essere acida… .
    La mia perplessità non è sul risultare o meno gradevole, ma su quella frustrazione che mi hai attribuito, perchè onestamente sono contenta della mia vita e non la cambierei con nessun’altra, nonostante ci siano giornate in cui mi lamento dalla mattina alla sera. Questo ci tengo a dirlo non perchè ne sono stata ferita ma perchè se è quella l’idea che fefral dà di me è davvero falsa. Mentre non contesto la sgradevolezza, l’acidità, gli attacchi di grafomania, e magari pure, come qualcuno mi ha fatto notare in altri momenti, la mancanza di umiltà. Quella presunta frustrazione invece è un giudizio sbagliato e soprattutto ingiusto non tanto nei miei confronti ma in quelli di mio marito e dei miei bambini che compaiono molto poco qua dentro per scelta mia e rispetto per loro ma che sono il senso di tutto quello che faccio.
    Non so come ti sia venuto in mente che io possa desiderare di pubblicare un libro: amo leggere, da sempre, da quando avevo sei anni, e il mio sogno sarebbe guadagnarmi da vivere leggendo, ma non ho in mente di scrivere nulla a parte i commenti su questo blog e in giro per il web.
    Sì, tu sei risultato sgradevole, ma soprattutto sei risultato ingiusto e cattivo e se dall’altra parte invece di fefral ci fosse stata una donna un po’ meno indurita dalla vita (la stessa fefral qualche anno fa) le avresti fatto male. Non parlo poi per Alvise, nei confronti del quale secondo me sei stato ancora più stronzo.
    Solo per questo mi sono dilungata nella risposta, avendomi tu chiesto scusa ho pensato che poteva valere la pena perdere un po’ di tempo a spiegarti.
    Ma con questa chiudo il discorso… nulla di personale, davvero! Spero altrettanto da parte tua
    Buona giornata 🙂

    1. Fk

      Grazie per il tempo che mi hai dedicato…
      Mi perdoni? Gesù, domenica prossima, dice di perdonare settanta volte sette… spero che una di queste volte ci sia anche per me da parte tua!
      Un abbraccio!

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