Riportare in vita il padre per difendere i figli

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di Silvana De Mari

Oggi ci fermiamo un attimo e parliamo di leonesse. E quindi di leoni.
Ho già accennato che sto per fondare la brigata “due più due fa quattro”, dove combatteremo fino alla morte per difendere l’ovvio. Il mio post dove spiegavo l’assoluta differenza e complementarità tra maschi e femmine, è rimbalzato sul web, raccogliendo numerosi commenti. Rispondo a uno dei più buffi:”le leonesse, che sono femmine, sono vere combattenti”.

Le leonesse non sono combattenti: le leonesse sono semplicemente carnivore. Una leonessa, in quanto femmina, ha la competitività e l’aggressività molto basse. Se voi vi trovate davanti a una leonessa, la leonessa vi sbrana, ma voi, come il vostro cagnolino che le ha fatto da aperitivo, come la gazzella tanto carina, come lo gnu neonato, non siete qualcuno con cui compete: voi siete pappa. Una dolcissima leonessa vi sbrana senza per questo essere aggressiva, esattamente come la mia dolcissima nonna andava a tirare il collo a una gallina tutte le volte che uno dei suoi figli aveva il raffreddore (o qualsiasi altra patologia nota) e bisognava fare il brodo di pollo per curarlo (il brodo di pollo cura tutto).

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Perché è diventato più semplice spiegare che l’uomo discende dalla scimmia piuttosto che un figlio da un uomo e una donna

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Maerten Van Heemskerck (1498-1574)

di Nicoletta Tiliacos per Il Foglio

Che cos’è una famiglia? Dalla risposta che daremo a questa domanda dipende il futuro dell’umano e dell’umanità. E’ questo il senso del libro del filosofo francese Fabrice Hadjadj, che in “Qu’est-ce qu’une famille? Suivi de ‘La Transcendance en culottes’ et autres propos ultra-sexistes” (Salvator) ha raccolto, ampliati, i suoi interventi pubblici più importanti dell’ultimo anno sui temi della famiglia, della filiazione, dei loro rapporti con la tecnoscienza. Nato a Nanterre nel 1971, sposato con l’attrice Siffreine Michel, con la quale ha avuto sei figli (undici anni la più grande, due il più piccolo), Hadjadj è figlio di ebrei tunisini. Dopo una giovinezza che egli stesso definisce “atea e anarchica”, a ventisette anni si è convertito al cattolicesimo, e ora dirige l’istituto europeo di studi Philanthropos di Friburgo, in Svizzera, fondato dieci anni fa con lo scopo di studiare e far conoscere l’antropologia cristiana. Ed è rimarchevole e visibile in tutta l’opera di Hadjadj – ricordiamo, tradotto in italiano, “Mistica della carne. La profondità dei sessi”, Medusa – la presenza di entrambe le radici, ebraica e cristiana. Continua a leggere “Perché è diventato più semplice spiegare che l’uomo discende dalla scimmia piuttosto che un figlio da un uomo e una donna”

L’uomo impara la donna, la donna impara l’uomo

 

 

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Il fidanzamento è un lavoro, partecipe e condiviso, non un’emozione incantata, una felicità spensierata – ha detto oggi il Papa parlando del fidanzamento all’udienza generale. E’ un tempo in cui l’uomo impara la donna, questa donna; la donna l’uomo. L’alleanza d’amore tra l’uomo e la donna è un lavoro artigianale, che richiede tempo e cura, perché fare di due vite una sola è quasi un miracolo, e forse su questo le nostre coordinate sentimentali sono andate un po’ in confusione: occorre la volontà di custodire insieme qualcosa che mai dovrà essere comprato o venduto, tradito o abbandonato, per quanto allettante possa essere l’offerta. continua a leggere su

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Maschio e femmina li creò

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Papa Francesco  UDIENZA GENERALE, 22 aprile 2015

[…] Il Signore, dopo aver creato il cielo e la terra, «plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente». E’ il culmine della creazione. Ma manca qualcosa: poi Dio pone l’uomo in un bellissimo giardino perché lo coltivi e lo custodisca.

Lo Spirito Santo, che ha ispirato tutta la Bibbia, suggerisce per un momento l’immagine dell’uomo solo – gli manca qualcosa -, senza la donna. E suggerisce il pensiero di Dio, quasi il sentimento di Dio che lo guarda, che osserva Adamo solo nel giardino: è libero, è signore,… ma è solo. E Dio vede che questo «non è bene»: è come una mancanza di comunione, gli manca una comunione, una mancanza di pienezza. «Non è bene» – dice Dio – e aggiunge: «voglio fargli un aiuto che gli corrisponda». Continua a leggere “Maschio e femmina li creò”

Elogio della differenza

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di Cristina Righi
Spesso molte cose accadono senza che tu ne comprendi la differenza, quella che cambia il significato delle cose, quella differenza secondo cui quello che un domani sarà è completamente distinto da ciò che ora è. La capacità di capirne la differenza è una consapevolezza sacra!
Succede infatti di vivere degli eventi importantissimi della propria vita come se fossero la stessa medesima cosa, come se addirittura i termini di significato così diversi diventassero improvvisamente sinonimi. Tutto origina da questa omonimia menzognera delle parole e degli accadimenti. Continua a leggere “Elogio della differenza”

L’uomo in rivolta contro l’ordine biologico

Marquis de Sadedi Andreas Hofer

Non credete ai distruttori delle regole che parlano in nome dell’amore. Là dove la regola è frantumata, l’amore abortisce.
(Gustave Thibon)

Dopo aver dato via libera al mariage pour tous, in Francia hanno pensato bene di sdoganare anche la recherche pour (et sur) tous dei bioetici faustiani. Oltreoceano non sono certo rimasti a guardare. Negli USA il regno dell’amore universale è già sceso sulla terra: love is love, ha sentenziato il Presidente (Obama locuta, causa soluta?). È noto che al cuore, soprattutto se è quello dell’uomo più potente d’America, non si comanda.
In Italia invece, com’è nostro costume, stiamo pensando a come scimmiottare con celerità cugini transalpini e alleati americani. Continua a leggere “L’uomo in rivolta contro l’ordine biologico”

Le rovine di Gerusalemme

di Gerardo Ferrara   lacapannadellozioblog

Nipoti carissimi (se io sono lo Zio Blog e questa la mia capanna, lasciate che pensi a voi come dei nipoti che vengono a trovarmi ogni tanto per un thè e quattro chiacchiere), forse pensate che questo articolo sia dedicato a Gerusalemme, Gaza, israeliani, palestinesi e guerre ma, in realtà, non è così, o, almeno, non del tutto. Certo, chi mi conosce sa quanto io sia appassionato alla questione israelo-palestinese e vi abbia dedicato anni della mia vita, ma non ritengo questo sia il posto giusto per parlarne.

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