Appena dici San Filippo subito si pensa ai ragazzi e ai bambini. Questa è la sua fama, anche se storicamente non è proprio corretto. Allora questa mattina mi rivolgo a loro. Mi sembra che voi abbiate sulle spalle un peso in più. Vi è chiesto, visto che siete giovani, quasi come un dovere morale di essere felici, gioiosi, entusiasti, non annoiati. Vorrei dirvi che mi sembra sleale che adulti tristi, arrabbiati e cinici chiedano a voi di essere quello che non sono loro, solo perché avete venti o trenta anni in meno. Adulti vecchi che analizzano cupi il vostro mondo senza autocritica per quelle loro idee e quelle loro scelte anche politiche che lo hanno generato. Continua a leggere “Regalo per la fine della scuola…”
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Da Barbiana al Tiburtino
di Pierluigi Bartolomei
Nasce dal prossimo anno scolastico una nuova attività al Centro Elis su ispirazione della Scuola di don Milani a Barbiana. Un dopo scuola aperto a tutti, in particolari agli allievi della Scuola Professionale Elis, uno spazio totalmente gratuito, aperto utti i giorni dalle 15 alle 18 compreso il sabato. Una Scuola aperta ai minori immigrati non accompagnati, ai ragazzi che vivono in casa famiglia, a coloro che non vogliono più andare a Scuola e vivono ai margini delle periferie romane. Continua a leggere “Da Barbiana al Tiburtino”
Il tram, il cyberspazio e il cardinale
di Emanuele Fant
Ogni cristiano, siamo sinceri, ha la sua critica da fare alla Chiesa (Lei, che è mamma, tace, sorride e si carica i frutti discutibili dalla nostra corta visione). Ci sono quelli che la desidererebbero più sinodale, quelli che non apprezzano la maniera delle vecchine di cantare il Gloria, quelli che hanno dei dubbi circa la funzione aggregativa degli oratori. Adesso che ci conosciamo bene, lettore, posso confidarti quale è la crepa della mia Istituzione preferita che vorrei vedere al più presto intonacata: noi non sappiamo trattare con i giovani. Continua a leggere “Il tram, il cyberspazio e il cardinale”
Io che sono stato profugo
di Emanuele Fant
Mi invitano a parlare dei profughi ai ragazzi dell’oratorio (facendo teatro con i poveri, ne ho incrociato qualcuno). Vedo al telegiornale i barconi, le coperte scintillanti su chi stava per congelare, le impronte incerte dei bambini sulla sabbia. Gente che di speranza ci muore davvero. Ho un groppo in gola. A che titolo mi improvviserò conferenziere? Chiudo il portatile e rimando la stesura del discorso. Continua a leggere “Io che sono stato profugo”
La verità, Dobbiamo amarla per difenderla
Piccoli fatti spirituali
di Emanuele Fant per Credere
Non che io sia anziano, ho da poco compiuto metà vita (35). Però quando incrocio certi ragazzini mi metto a pontificare a mente, in attesa di poterlo fare a voce piena, quando il mio corpo si adeguerà al pensionato immateriale che mi abita.
Ieri uno studente delle scuole professionali ha scelto di percorrere all’inverso la mia strada, quasi cercando la provocazione. Di solito, quando li vedo sciamare dalle uscite a caccia di una sigaretta, una birra media e un tramezzino, io cambio marciapiede, perché un conto è prendere l’odore del gregge, un conto è immergersi in quello dei sedicenni dopo sei ore di lezione. Sono momenti in cui mi confermo nella convinzione che l’inferno, per quanto mi riguarda, ha l’aspetto di un’aula del corso di panificatori, con me in cattedra. Continua a leggere “Piccoli fatti spirituali”