NATALE, la notte dell’assurdo

NATIVITA’ ARTISTA SCONOSCIUTO CATALANO
XII SECOLO

di Mario Barbieri

Notte dell’assurdo, quella di 2022 anni or sono, per quella famiglia che vagava in cerca di un riparo, stanca del cammino, ma soprattutto per la giovane donna incinta che era ormai attanagliata dalle doglie, che avvertiva il momento del parto vicino, molto vicino.

Assurda quella gravidanza, di una giovane che sapeva di essere vergine, ma che portava in seno il figlio di un si, di un fiat dato in risposta all’annuncio di un essere angelico. Un promesso sposo che non ripudia la promessa sposa, che entra in quella misteriosa storia che sfugge alla sua totale comprensione.

Notte assurda non tanto e non solo per queste vicende, per i canti angelici di quella notte, per quella stella così luminosa, per quella piccola processione adorante di pastori e altri poveri, i reietti di quel tempo e di quei luoghi, ma assurda perché quel bimbo bello come tutti i neonati, ma terribilmente bisognoso di tutto, di attenzioni e di affetto, era in realtà Dio, Dio e Figlio di quel Dio “terribile e potente” che già il Popolo di Israele venerava e temeva nelle sue manifestazioni e nel suo agire.

Un Popolo che aspettava un Messia così annunciato dal profeta Isaia:

Hai moltiplicato la gioia,
hai aumentato la letizia.
Gioiscono davanti a te
come si gioisce quando si miete
e come si gioisce quando si spartisce la preda.
Poiché il giogo che gli pesava
e la sbarra sulle sue spalle,
il bastone del suo aguzzino
tu hai spezzato come al tempo di Madian.
Poiché ogni calzatura di soldato nella mischia
e ogni mantello macchiato di sangue
sarà bruciato,
sarà esca del fuoco.
Poiché un bambino è nato per noi,
ci è stato dato un figlio.
Sulle sue spalle è il segno della sovranità
ed è chiamato:
Consigliere ammirabile, Dio potente,
Padre per sempre, Principe della pace;
grande sarà il suo dominio
e la pace non avrà fine
sul trono di Davide e sul regno,
che egli viene a consolidare e rafforzare
con il diritto e la giustizia, ora e sempre;
questo farà lo zelo del Signore degli eserciti.»

(Is 9,2-6)

 

Ma in quella notte, prima ancora che i Magi venuti dall’Oriente gli rendessero omaggio, solo un bimbo che giaceva in una mangiatoia.
Poi un lungo silenzio, interrotto solo da pochi episodi che fanno meditare, come quando adolescente, si perde o meglio si trattiene nel Tempio di Gerusalemme a dibattere con i dottori, mostrando inconsueta sapienza.

Arriverà poi il tempo della “vita pubblica”, del suo essere riconosciuto come un “rabbi”, delle sue straordinarie opere che gli procureranno seguito di folle, ma al contempo la rabbiosa invidia del potere religioso del tempo, quella che in sostanza lo condannerà a morte.

Così riappare l’assurdo… l’assurdo di un uomo, figlio di Dio, capace di far risorgere i morti, ma apparentemente incapace di difendere se stesso. Quel bambino, osannato dagli angeli, atteso come re, da adulto per trono su questa terra avrà una croce, uno dei più crudeli e terribili supplizi utilizzato dai Romani per punire nemici e malfattori.
Le tradizionali icone della Natività, mostrano quel Bambino in una “culla” che è in realtà un piccolo sarcofago, una piccola tomba, prefigurando quello che sarà il sepolcro, riassumendo in una sola immagine il percorso di una vita.

Ma qual è allora il senso di questo “assurdo”, di un Dio che si è fatto carne, che si è fatto Uomo per morire su una croce? È ciò che ci testimonia, prima ancora della Resurrezione.

Cioè che Dio ha scelto di essere carne con noi, come noi, di essere carne sofferente, debole, nella precarietà, nella prova, sulla croce, nell’abbandono, nel tradimento, nella solitudine.
Per testimoniarci che Lui è lì, è qui, in tutto simile a noi fuorché nel peccato.
Il Natale, può divenire natale nella nostra storia quale che sia la nostra storia e soprattutto quando la nostra storia è afflitta, dolente, ingiustamente trafitta, dolorosa.

Ecco che l’assurdo, acquista senso, diventa compimento, seppure spesso velato di mistero, si fa luce che illumina le genti. Natale allora è già Pasqua, è novità, è il lieto annuncio, il Signore è con te, è con noi, viene a salvarci!
Non come un dio che osserva e giudica la storia, ma un Dio che entra nella storia, nella storia di ogni Uomo e di tutti gli Uomini, per questo festeggiamo il Natale, per questo adoriamo quel Bambino, promessa e certezza della sconfitta della Morte, promessa e certezza della Vita Eterna.

BUON NATALE!

7 pensieri su “NATALE, la notte dell’assurdo

  1. Vale

    Felice Santo Natale 2022 alla sciura miriano e marito.
    E a tutti coloro che frequentano il blog.

  2. Pingback: NATALE, la notte dell’assurdo – l'ovvio e l'evidente

  3. Roberto

    carissimi oggi il nostro Salvatore è nato: Rallegriamoci!!!!! Non c’è spazio per la tristezza nel giorno in cui nasce la Vita che distrugge la paura della morte e dona la gioia delle promesse eterne. san Leone Magno papa 29 Settembre anno 44o
    Un Amoroso santo Natale !!

  4. Grazie Costanza per tutto quanto dici, scrivi, comunichi!
    Buon Natale del Signore, a te e a tutti.
    Mi permetto una precisazione, che non implica una non condivisione del tutto, solo un dettaglio: “…..che era ormai attanagliata dalle doglie…”.
    Maria ha dato alla luce il Figlio, con un “parto” verginale. Non fisico. Gesù è nato in un modo analogo a quando è risorto.
    Maria non ha sofferto le doglie del parto, anche se ha comunque sofferto indicibilmente ….

    1. E chi lo ha detto?

      Apocalisse 12
      1 Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. 2 Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto.

      3 Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; 4 la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato. 5 Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono. 6 La donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni.
      7 Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, 8 ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. 9 Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli. 10 Allora udii una gran voce nel cielo che diceva:
      «Ora si è compiuta
      la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio
      e la potenza del suo Cristo,
      poiché è stato precipitato
      l’accusatore dei nostri fratelli,
      colui che li accusava davanti al nostro Dio
      giorno e notte.
      11 Ma essi lo hanno vinto
      per mezzo del sangue dell’Agnello
      e grazie alla testimonianza del loro martirio;
      poiché hanno disprezzato la vita
      fino a morire.
      12 Esultate, dunque, o cieli,
      e voi che abitate in essi.
      Ma guai a voi, terra e mare,
      perché il diavolo è precipitato sopra di voi
      pieno di grande furore,
      sapendo che gli resta poco tempo».
      13 Or quando il drago si vide precipitato sulla terra, si avventò contro la donna che aveva partorito il figlio maschio. 14 Ma furono date alla donna le due ali della grande aquila, per volare nel deserto verso il rifugio preparato per lei per esservi nutrita per un tempo, due tempi e la metà di un tempo lontano dal serpente. 15 Allora il serpente vomitò dalla sua bocca come un fiume d’acqua dietro alla donna, per farla travolgere dalle sue acque. 16 Ma la terra venne in soccorso alla donna, aprendo una voragine e inghiottendo il fiume che il drago aveva vomitato dalla propria bocca.
      17 Allora il drago si infuriò contro la donna e se ne andò a far guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che osservano i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù.

      1. Naturalmente ciò non contraddice il parto verginale come questo non implica a Maria siano state risparmiati i dolori del parto, visto che neppure le è stato risparmiato il veder morire l’amato figlio appeso ad una croce.

  5. Vincenzo Percassi

    Carissima Costanza
    sono P. Vincenzo Percassi, missionario comboniano e risiedo a Limone sul Garda. Leggo volentieri i tuoi commenti. Ricordo con particolare affetto il libro si salvi chi vuole e sto ora leggendo con interesse “il libro che ci legge.” Sento un’affinità spirituale con il tuo modo di vivere la fede e di affrontare la realtà che mi fa sentire molto vicino a te anche se non ci siamo mai incontrati. Forse un giorno passerai da Limone. Ti ringrazio per il tuo contributo coraggioso all’evangelizzazione ed anche al dibattito pubblico su tanti temi. Non sono sicuro che sia una cosa appropriata ma non resisto a farti conoscere un mio libro che tenta un dialogo tra i dinamismi della psicologia e quelli della vita spirituale che e’ vita di amore nella libertà’. Il titolo e’ “l’esercizio della libertà” appunto”. So che sai già presa da mille impegni e che forse non riuscirai mai a leggere quel libro ma mi sentivo di condividere con te almeno il titolo. Permettimi di augurarti buon natale e buon anno a te ed alla tua famiglia. In comunione. P. Vincenzo

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