di Costanza Miriano
Qualche giorno fa ho fatto un’intervista al parroco di Santa Maria in Portico in Campitelli, e ho scoperto un’altra delle meraviglie sconosciute di Roma. Mea culpa. Ci passo spesso davanti correndo quando faccio “il giro del centro”, ma sono sempre impresentabile, sudata, ben che vada (spesso in pantaloncini e canottiera) e poi non ci si ferma mai correndo, se non in caso di decesso, proprio o altrui (una volta ho rialzato una vecchietta caduta, una volta un motociclista, ma appena arrivato qualcun altro mi sono volatilizzata).
Insomma, era un sacco che volevo entrare a vedere le meraviglie che sbirciavo dalla porta. Finalmente una settimana fa l’ho fatto, e ho scoperto che si tratta di un capolavoro barocco, c’è praticamente l’altare della Confessione di San Pietro in scala. Al centro, un’icona miracolosa della madonna, molto antica, alla quale la città si era affidata per l’epidemia di peste del 1656. Il Papa Alessandro VII incaricò di costruire la nuova chiesa, sul luogo di una più antica, l’allievo del Bernini, che incastonò la piccola immagine in un tripudio di oro e luce e decorazioni.
Il primo pensiero è stato: perché non costruiamo più simili capolavori? Mi è anche balenato il fuggevole pensiero di trascinare gli amici in un’impresa pazza: facciamo anche noi un voto e costruiamo anche noi una chiesa. Mi sono subito vista la mia amica Monica partire lancia in resta, quella è pericolosa quindi glielo dico subito: no, Monica, non ce la possiamo fare stavolta.
Però mentre osservavo i particolari minuti dell’altare, gli angeli, i fasci di luce realizzati col legno, la cura dei particolari, ho pensato che oggi anche noi possiamo provare a costruire un’altra cattedrale. E anche noi possiamo fare un voto. Chiediamo a Dio che ci guarisca. Non dal virus. Ma dalla perdita di fede e di comunione che la gestione dell’emergenza sta lasciando sul campo. Da quando conosco un po’ il mondo cattolico non ho mai visto tante e così laceranti spaccature, e questa cosa mi addolora. Non possiamo permettere che il demonio ci divida così. “Vi riconosceranno da come vi amerete”, dice ai suoi Gesù, ed è davvero possibile, lo vorrei gridare, volersi bene anche se la si pensa diversamente sulle questioni sanitarie e giuridiche. Ma diversamente proprio tanto. È possibile.
Diverse persone mi hanno chiesto perché non scrivo più spesso sul blog. Perché davvero non c’è quasi più nessun argomento che non susciti una polemica, che non divida, che non ci faccia litigare. Non ho paura a dire quello che penso, ma deve essere uno a uno, guardandosi in faccia o almeno scrivendosi personalmente. Non è che non voglia espormi, ma non voglio esporre la divisione, non in rete. Abbiamo un po’ tutti cambiato la nostra vita, e ognuno ha portato la sua parte di fatica. Chi non ha sofferto direttamente, ha sofferto vedendo qualcuno che soffriva. Forse molti di noi hanno ferite aperte, nervi scoperti. Chi ha combattuto in prima linea, e lo sta ancora facendo, è stanco morto. Non si può parlare di certe cose, secondo me, se non abbracciandosi prima, o guardandosi negli occhi, dicendo: tu per me vali più di quello che pensi su questa cosa. C’è da dire che ho visto nascere anche nuove amicizie, una complicità e una solidarietà con persone nuove, e questo ovviamente va benissimo, basta che non sia una alleanza “contro”.
In generale io penso che avremo una visione chiara solo fra qualche tempo, forse. Per il momento, per me, nessuna affermazione è un assoluto, solo Cristo lo è. E quello che lui ci chiede, di questo sono sicura, non è tenere una certa condotta o un’altra, ma cercare di amarci. Almeno di volerci bene. Di sopportarci, forse. Va beh, dai, facciamo che ci chiede almeno di non odiarci, di non parlare male gli uni degli altri.
Non mi riesce facile (l’unico motivo per cui vorrei vedere Sanremo, se mai qualcuno mi lasciasse l’unico telecomando di casa, sarebbe “fare il taglia e cuci”, criticare, uno dei miei sport preferiti), ma qualche volta l’ho sperimentato. Quando cominci ad amare il nemico ti si rompe qualcosa dentro, si viene come liberati da un incantesimo. Una specie di calcolo renale che si scioglie, un calore che si diffonde. E’ inspiegabile, bisogna solo provarlo. Ovviamente quando dico amare il nemico non intendo che improvvisamente il capo che ti vessa da anni, il parente che ti odia, il vicino che ti fa i dispetti ti diventino veramente cari. Intendo che metti in pratica le tre regole (io le chiamo di Padre Emidio, perché me le insegnò lui in un momento particolarmente difficile al lavoro): 1) non parlare mai male di quella persona 2) prega per lei 3) appena puoi fai dei gesti concreti in suo favore. Quando si comincia, si avverte inizialmente una resistenza fortissima, ma poi piano piano davvero si sciolgono i nodi, le catene si rompono, il divisore perde potere su di noi. Rimane la fatica, ma con una dolcezza nuova.
E torno alla cattedrale di cui dicevo all’inizio (no, Monica, non partire con la raccolta fondi). Mi piacerebbe se qualcuno di noi prendesse l’impegno di costruire nella sua vita, con i gesti, le parole, le preghiere, una cattedrale, come quelle di una volta. Magari non come la chiesa barocca che citavo, ma come una medioevale. Mi viene in mente il duomo di Modena, con dei particolari mozzafiato scolpiti lassù, in alto, dietro la colonna, in un punto che bisogna far fatica a vedere. Lo stesso per il Duomo di Orvieto, che mentre veniva costruito aveva fuori il dottore della Chiesa, Tommaso d’Aquino, che da sotto la tenda verificava con tutti gli altri che ogni particolare, anche il meno evidente, fosse teologicamente corretto. Facciamo un ex voto: chiediamo che finisca l’epidemia dell’odio, in cambio noi costruiremo opere d’arte nelle nostre vite, ma nei particolari, anche in quelli più minuti che nessuno vede, in cui cerchiamo di non sparlare, criticare, arrabbiarci, ma neppure lasciarci sopraffare dallo scoramento, dall’amarezza, dalla tristezza, perché anche quello è fare il gioco del demonio. Un atto di amore cambia la storia più di una cattedrale, che un giorno crollerà, mentre i gesti e le parole risuoneranno nell’eternità.
Stasera ho letto il tuo blog dopo aver spento la tv su Sanremo….una sanremo diversa stasera che mi ha lasciato nel cuore un sentimento positivo e che mi ha fatto pensare che forse una via di uscita c’e da questo periodo ” contro che stiamo attraversando. Se hanno realizzato una serata cosi sono persone che hanno cuore!
Ho sentito nominare e vibrare le parole “:amicizia” amore grazie atten zione…..
.ed ho ritrovato nelle tue parole la giusta sintesi di quello che avevo sentito.
…….p.s. avevo deciso di non vederlo piu dopo la prima serata….adesso ho capito che bisogna imparare a “guardare”!
Amare i nemici si ma come diceva sempre costanza in altri tempi che la verità si deve dire come aiuto ai fratelli, beh io la penso ancora oggi così. Anche se è difficile dire la verità lei non può mai costruire odio. La dici e le opinioni sono rispettate per ora o per il futuro scolpite come quando Tommaso d Aquino controllava assi e concetti.
Preferisco alla prudenza Monica che parta lancia in resta e si dia il via a costruire una cattedrale..i segni fanno luce.. piuttosto che questa prudenza di fronte a pericolose ingiustizie.
Io inizio la raccolta fondi
L’odio alberga solo nel cuore del debole. Il forte non ha bisogno di odiare l’avversario perché sa di essergli superiore. Se oggi è così diffuso nel nostro povero paese è perché il disagio sociale ha raggiunto un livello di rischio altissimo, tanto da coinvolgere anche i ceti abbienti, che mostrano di avere forti lacune culturali e umane. I social forniscono un quadro preoccupante del grado di volgarità e violenza che caratterizza larga parte degli interventi. La pandemia sembra avere riproposto le stesse tensioni di secoli fa, per fortuna in modo incruento, magistralmente descritte dal Manzoni. In politica la regola è di essere anti e tra le parti non esiste confronto, ma solo scontro. I salotti tv che sono più seguiti – anche se ormai gli ascolti sono in calo – sono quelli dove si grida di più. Non si discute, si litiga. Anche noi cristiani siamo deboli e soffriamo e proviamo sentimenti di odio verso chi ci opprime. Ma abbiamo sempre gli anticorpi per reagire. Basta che seguiamo quello che ci ha insegnato Gesù quando nella sua più chiara condizione umana dichiarò la sua vittoria, dicendo al Padre di perdonare quelli che non sanno quello che fanno. Anch’io sono caduto nella mia vita professionale nel baratro dell’odio, ma poi ne sono sempre venuto fuori proprio ponendo la contesa sul piano meramente razionale sicché poi l’odiato di turno finiva per farmi pena. Ho imparato allora a pregare per chi volontariamente o meno mi reca offesa o danno.
Concordo in tutto e mi auguro di arrivare al tuo stesso punto.
E” vero basta odio, occorre una pacificazione almeno tra noi cristiani, tra gli uomini di buona volonta’ .
Ma bisogna partire da cio’ che sta succedendo e non dimenticarlo.
Oggi una parte degli italiani sono trattati peggio dei neri al tempo della segregazione.
I neri potevano salire sui pulman ( nei loro spazi ) avevano un lavoro potevano bere un caffe’ nei loro bar, i loro figli potevano fare sport….
Se tutte queste discriminazioni e dolori saranno ‘ stati del tutto sproporzionati o addorittura inutili, chi lo ha voluto ( il perche’ sara’ poi la domanda ) a qialsiasi livello, politoco religioso sociale , dovra’ dare qualche rispossta.
P.s. A certi livelli non si potranno accettare frasi tipo ” non sapevo ” ” i dati sono cambiati ” ” ho eseguito gli ordini ” .
Personalmente non ho alcuna animosità verso chi, si spera in buona fede, la pensa diversamente da me.
E’ San Giovanni ad insistere sul comandamento di amarsi gli uni gli altri: nel Vangelo, nelle Lettere. Lo stesso che scrive nell’Apocalisse: “Fuori [dal Paradiso] coloro che amano e praticano la menzogna!”
Credo dovremmo tenere conto di entrambe queste verità.
Mah?!
Salvo la Giannetta e i suoi amici non vedenti….il resto una “fluida” porcheria….
Cara Costanza, il Covid ha fatto cadere tante maschere. Ho visto persone che ritenevo buone e umane cambiare faccia. Gente di fede che credevo forte, tuttora piena di paura. Lo stress di questa situazione ha messo a nudo l’anima. Certo, non si torna come prima. Bisogna vedere se questa è stata un’opportunità per trarre il bene comunque. Per ora non mi pare. Seguirò il consiglio di padre Emidio, perché dopo grandi delusioni, mi sento indifferente e se posso, tronco.
Cara Costanza ,ci sei mancata tanto.
Non smettere di scrivere qui sul blog,anche nelle discussioni, per molti di noi sei il pensiero e la voce che abbiamo,ma che non sappiamo esprimere
Se si vuole dare un buon esempio di amore al nemico consiglio tutti di cominciare con un esercizio complicato ma essenziale per un cattolico : cominciare ad amare questo Papa e la Chiesa di oggi senza se e senza ma , senza esporre continuamente critiche, dubbi e malizie , anche se umanamente non si è d’accordo a volte con quello che dice. Così si esce dalla teoria e si entra nella pratica. Non sarebbe poi male fare anche un piccolo esercizio di obbedienza , anche quando non si capisce , affidando poi a Dio di decidere dove fosse la ragione .
Lo dico a me prima di tutto.
E magari amare anche Fabio Fazio. Affidando poi a aFuo di decidere se ne valesse la pena.
L’ odio e’ un ingrediente fondamentale delle tecniche di manipolazione di massa .
La prima cosa che deve fare chi si accinge a varare una campagna di manipolazione di massa è trovare un nemico.
Il nemico deve essere possibilmente unico, cattivissimo, potente e gli si devono attribuire tutti i mali del mondo, perché il conflitto è il padre di tutte le cose. I dieci minuti di odio quotidiano, collegati al disprezzo, devono essere assicurati.
La ragione di questo primo, potentissimo, principio è che le masse hanno bisogno di dare un senso alla proprio giornata, di sentirsi parte di qualcosa di più grande di sé. Essere tifosi di una squadra di calcio ti riempie la vita e la domenica. Il massimo per mobilitare gli animi è individuare un nemico a cui ci dobbiamo opporre tutti, o almeno tutte le persone a modo (poi “sapremo noi come trattare i traditori“).
Bello è anche che ci si possa identificare in un simbolo, in una bandiera, in un concetto.
A volte basta un logo, uno slogan che chiarisca chi è il Nemico, quello con la N maiuscola.
Per la campagna pandemica la scelta è stata facile: il virus è il nemico per eccellenza, quello che ha tutte le caratteristiche che ce lo fanno odiare con tutto il cuore.
Perdonare? Non sia mai, divide et impera, dividi le masse in credenti e traditori, trova i nemici e sii implacabile. I no-vax non solo non vanno perdonati ma non vanno nemmeno curati se si ammalano.
Non sono convintissimo che il paragone con la squadra di calcio sia centrato. un conto è l’odio, un conto lo spirito di fazione….
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Cara Costanza,
Ogni volta che ti leggo é come se la voce del caro Fra Emidio risuonasse nelle mie orecchie… Vabbe poi l’hai anche citato, ma non avevo dubbi in merito.
Grazie per le tue sempre confortanti parole. Siamo qui poveri di tutto in attesa di trasformazione. Piccoli passi quotidiani.
Piccoli abbracci quotidiani.
Un caro saluto
Roberta
Grazie per il tuo impegno, condivido tutto quello che hai detto che e’ difficile ma possibile con l’aiuto di Dio e accetto la tua proposta nella mia vita. Grazie ancora.
Amare il nemico non vuol dire amare la menzogna. La Verità oggi è sparita da tutte le tv, dai giornali e purtroppo da quasi tutti i responsabili della cosa pubblica che si servono del loro potere per instillare odio. Il vero cattolico deve dare il suo contributo con la resistenza ai soprusi, denunciando coloro che in cattiva fede mettono zizzania e paura e che hanno creato in questa nostra Italia, una cappa demoniaca. D’altronde la Madonna ha detto a Medjugorje da quasi due anni che Satana regna e non mi sembra proprio che abbia smesso.
Grazie Costanza, anche se non ti conosco personalmente ti ho sentita molto vicina in queste parole che hai scritto. Hai centrato il problema, quel problema che ci/mi sta distruggendo. Quando incontro una persona, che conosco da una vita, e che mi “uccide” con quello sguardo inquisitore che verifica “sei vaccinato?”, mi ritrovo in un abisso di solitudine e di sconforto che mi uccide. Oggi un’amica mi ha magnificato una nuova APP che ti guida nella lettura della Bibbia ogni giorno con commenti e spiegazioni. Mi sono intristito perchè io non sono protestante, la Bibbia è una guida che abbbisogna di un Maestro che ti ci conduca, io ho bisogno di una comunità carnale da abbracciare, di un Padre da ascoltare, di un’amico da amare. Se bastasse solo la Bibbia perchè Dio si è incarnato?
Un abbraccio carnale, anche se sei sudata. Anzi meglio così ti ricorderei anche con il senso dell’olfatto.
Carissima Costanza e carissimi tutti,
in effetti temevo anche io qualcosa di grave che giustificasse la tua assenza. Nemmeno tanto qualcosa di “virulento” quanto perché da n po’ di tempo i tuoi commenti potrebbero risultare non allineati e “sgraditi” ai benpensanti e adoratori del politicamente corretto. Quegli stessi che ieri, loro stessi avrebbero definito “farisei”. Il mondo, e il “nostro” mondo, ne sono tuttora pieni.
Si, è vero, il primo virus è quello dell’odio. E contro di esso si può fare solo che già tutti sappiamo: pregare e perdonare. E cambiare comportamento. Perché per eliminare il mortale e malefico morbo nella società prima va eliminato dal nostro cuore. Il ché può essere difficile per molti.
Fisicamente mi preoccupa il clima d’odio che è stato creato ad arte. Mi preoccupa da un punto di vista “civile”, della libertà di espressione, della democrazia e della vita. Anche da un punta di vista della sicurezza personale e della mia e nostra integrità, per l’appunto, fisica. Che ormai non è più cosa certa. Anzi, seriamente ipotecata per noi e per i nostri figli (se ce ne saranno ancora).
Ma mi preoccupa molto, molto di più, l’odio che alberga in seno ai fratelli nella fede. In seno alla Chiesa. I segni li vediamo tutti: se qualcuno non li vede dovrebbe fare una seria riflessione sul perché non accade.
Parole grosse? Macché! Basta un po’ di onestà intellettuale per rendersi conto chi lancia condanne e giudizi sprezzanti, e chi, tra tutti, collabora con certo potere, e non certo nell’interesse della Verità. La quale, si sa ci essa Sia, ma si dimentica o si crede sia pura prosa o licenza poetica. Il Vangelo non è una favola e nemmeno un racconto. Ma a forza di trattarlo come un testo letterario o un esercizio intellettuale si è riusciti a svilirlo. E a trasformarlo, sacrilegamente, in un punto di vista variabile, soggetto alle mode e ai tempi.
E’ con grande dolore che si constata ogni giorno di più – e in modo incontrovertibile e chiaro – che la prima discriminazione e la prima campagna d’odio che si subisce è proprio quella proveniente dai fratelli. Non dai poteri “forti” (che comunque “lavora” alacremente in tale direzione), ma proprio da parte chi parla di “fede, “amore” e “rispetto”… Creo ci siano dei problemi semiologici sul significato delle parole…
Loro, però, loro, non io, odiano, discriminano e giudicano. Io non ho problemi d’odio né di risentimento verso alcuno. E “loro” sono sempre nelle mie preghiere: “Signore perdonali perché non sanno quello che fanno”. “Loro” sono quelli che “non sanno quello che fanno”. Altri lo sanno benissimo. Per questi ultimo bisogna pregare il doppio.
La Verità verrà fuori, un giorno. E quel tutti avremo bisogno di essere perdonati.
Io non so se ci sarò ancora. Ci vuole molto tempo, di solito. Troppo.
Forse un po’ tardi per accorgersene? Per accorgersi non tanto che l’odio scorre nel mondo, ma che l’odio – o quanto meno la discordia e la divisione – scorre laddove dovrebbe esistere l’opposto a dimostrazione che in Cristo un mondo diverso è possibile.
Ma siamo tutti presi dalle nostre piccole, miserevoli, divisorie “verità” e non c’è spazio per altro.
Si perché quando c è ” guerra” bisogna fare uno spazio no uno sforzo in più. Salvare l amore ma testimoniare il dissenso la menzogna e offrire aiuto a chi soffre chi è poco o tanto perseguitato. Verso noi essere umani noi persone e gli stati, anche loro offesi.
È bisogna sforzarsi non raccontarci ciò che sappiamo..incarnare il nostro impegno. Che deve essere quando se ne ha il coraggio e il dovere, fatto nella materia.
Ripeto meglio la cattedrale delle parole!
L’ odio e la menzogna vengono dalla stessa radice. Difendere la verita’ non puo’ mai portare all’ odio ma alla luce . Ma il Diavolo vuole convincerci che chi difende le verita’ della fede e’ rigido,divisivo, fondamentalista invece chi rinuncia alla propria identita’ cattolica e a difendere la verita’, quello su’ che e’ amorevole . Il Diavolo vuole convincerci che solo il ” volemose tutti bene” e’ amara. Invece no: il volemose tutto bene e’ l’ altra faccia dell’ odio, perche’ e’ la notte dove tutte le vacche sono nere.
Ma io non ho parlato della Verità, ma delle nostre “piccole, miserevoli, divisorie, verità” (e verità tra virgolette), che purtroppo comprendono anche la Verità, distorta a uso e consumo della nostra idea e (di)visione delle cose.
Gian Piero sono parole d’oro. Solo la verità (anche quella con la v minuscola) crea vera unità, la falsità (o peggio la menzogna) divide.
Da cristiani annunicamo la verità con umiltà e senza animosità. Che siano gli altri a sminuire e deridere rivelando dov’è all’opera il Divisore
Io non mi ero stupita del tuo silenzio. Davanti a quello che sta succedendo nel nostro paese e nella Chiesa, non si trova più nulla da dire. Ogni reazione indignata ormai è sopraffatta dal continuo giocare al rialzo del Male.
Noi che lo vediamo, stiamo silenziosamente e faticosamente lottando per non abituarci al Male, e credo che, impegnati in questo sforzo, non possiamo rinunciare alla lucidità del nostro giudizio per “avvicinarci” e “riconciliarci” con i fratelli.
La riconciliazione si può fare solo ripartendo dalla Verità e dalla Giustizia. Altrimenti ogni sforzo è inutile: sarebbe come passare una mano di vernice sopra una trave spaccata.
Io sarei pronta a sentirmi di nuovo in comunione con i fratelli che, nella sbornia del covid, hanno pensati e affermato che i non vaccinati erano persone egoiste, ignoranti e colpevoli, quindi giustamente puniti con. emarginazione e disprezzo.
Non sento però che ci siano le condizioni per ricostruire la comunione e la serena convivenza civile con chi lo pensa tuttora. E con chi lo predica, dal pulpito e dal giornale diocesano, e da Santa Marta.
Il tempo guarisce molte cose, ma non tutte. La divisione, l’odio e l’abitudine all’obbedienza a obblighi assurdi e ingiusti, che hanno seminato a piene mani contro i “no vax”, non scompariranno per magia dalla società. Al massimo, cambieranno bersaglio. Restiamo umani, restiamo lucidi, restiamo vigili, per proteggere noi e gli stessi fratelli che non lo percepiscono da qualcosa di peggiore del covid.
Grazie, Costanza! Sono d’accordo: la vera lotta, oggi, non è il virus/ vaccino ma la divisione che provocano, caldamente orchestrata!
Se non alimentiamo un surplus di umanità (e quale se non quella di Cristo?) nelle nostre relazioni, e in particolare quelle più vicine e più a rischio, davvero troveremo i cimiteri, intorno a noi; mentre virus e batteri, prolificheranno allegramente!
Il nostro corpo, ci ricorda Paolo, è già un tempio; basterebbe diventarne più consapevoli, e rispettosi! È bella l’ idea di cesellare capolavori di carità : l’ unica bellezza che rimane. Chiediamolo, con la fede di Maria, invincibile! E speriamo di essere ascoltati ed esauditi. Saluti
Io mi propongo un invito del nostro Santo Francesco: Signore, aiutami affinché dov’è
l’odio, io porti l’Amore di Dio!
Lui provvederà a completare dove non ci arrivo io.
Grazie. Banale, ma vero, grazie.
Grazie, Costanza, per la tua bellissima pagina, anche il tuo scritto è una splendida Cattedrale, leggendola si può solo ringraziare Dio. La Pala d’altare, il capolavoro, è l’amore ai nemici di cui descrivi come suggerisce Gesù in Matteo 5, 44. Cerco di imitarti in questo o almeno nella preghiera per loro.
Sono pienamente d’accordo con quanto dice Mario e con quanto dice Costanza e con quanto ci propone di fare.
Pregare molto, pregare
ininterrottamente io mi propongo perché finisca l’epidemia dell’odio, con totale fiducia e totale abbandono.
Grazie Costanza grazie
Anche per te voglio pregare che cerchi di dirci parole di luce
Grazie grazie moltimissimo Costanza carissima……condivido….. il mio cuore è addolorato…… prego…..ciao
Devi pregare per le famiglie private dello stipendio (marito e moglie), per la nonnetta con la busta della spesa che non è potuta salire sull’autobus, per l’anziano solo senza figli che non può entrare a prendersi la pensione, per i bambini discriminati a scuola …
Ieri, ancora una volta, la Ronzulli picchiava duro contro chi non si è vaccinato come causa di ogni male.
Tutti dobbiamo pregare perché muoia la menzogna e l’oppressione che ne deriva.
Chi sono i fragili che la Chiesa dovrebbe difendere come si diceva oggi in chiesa?
Un saluto dalla Germania dove seguiamo il tuo blog attentamente. Purtroppo anche qui si osserva una rabbia istituzionale contro le persone che si sottraggono al „patriottismo“ vaccinale che non si ferma davanti alle chiese. La voglia di emarginare e di umiliare si è annidata nel cuore anche delle parrocchie. Una storia tristissima!
La guarigione richiederà tanto tempo….
Grazie, Costanza.
È vero, spesso siamo tesi, arrabbiati. Ma il Signore ogni volta con pazienza torna a mostrarci come si fa: 1 Pt 3, 8-17.
Voglio solo ringraziarti di cuore per questo consolante consiglio
Maria Carla
Ciao Costanza,
da tempo seguiamo il tuo blog grazie al suggerimento di un amico sacerdote.
Più volte ci siamo trovati a lasciarci coinvolgere nelle tue riflessioni e a cercare di sostenerti con la preghiera e economicamente(abbiamo acquistato e regalato i tuoi libri a chi poteva apprezzarli).
La piccola cattedrale è fatta di mattoncini e relazioni che nascono e si consolidano nel tempo. Se guardiamo la storia, la ricerca della verità ha sempre suscitato divisioni e polemiche, ma come diceva Qualcuno “la verità ci rende liberi”, e rinunciarci ci abbruttisce.
Siamo “differenti”, io e mia moglie, io e i miei alunni, io e tutti quelli che incontro, tradurrei “Unici” e per fortuna.
Per questo ci mancherà se smetti di farci sorridere e pensare al contempo.
Per questo voglio inserirmi nel gruppone aggiungendo la mia mail a quella di mia moglie, perché oggi contano i “followers” e questo è l’unico modo per farci coraggio.
Mattone su mattone.
Ariciao
Pier Santo e naturalmente Elisabetta che mi sopporta…
RIMANIAMO UNITI.
Vaccino “contaminato”? …E quanti altri farmaci o cibi lo sono, o forse lo sono solo in parte..o forse no? Mi sembra una presa di posizione basata sull’essere contro per una scelta che è individualista ed egoista, e porta il pensiero a quello e non alla battaglia contro l’aborto.
In un tempo dove Emis Killa scrie canzoni come questa “Lettera dall’inferno”, seguendo il tuo ragionamento Roberto (https://costanzamiriano.com/2022/01/05/in-scienza-e-coscienza) avrebbe ragione Emis.. Invece no, io credo che i Cristiani dovrebbero confrontarsi, ma rimanendo uniti, sapendo che Dio è Padre ed è Lui con lo Spirito Santo ad agire nel mondo, e ad ognuno di noi chiede una particolare battaglia per far rendere a ciascuno i suoi talenti.
Davvero noi Cristiani vogliamo fomentare motivi per dividerci e non credere più alle direttive del Papa? E non solo a lui perché i miei amici Frati Minori di Assisi sono tutti vaccinati, ed anche le Suore Clarisse…e quindi? Sono tutti stolti?
Io sono figlio, marito, e padre ed ingegnere ho fatto delle promesse davanti a Dio e firmato contratti di lavoro che si ripercuotono sul lavoro di cantieri e sulle vite di molte altre persone, e quindi sulle loro famiglie. Per mantenere queste promesse devo far del mio meglio per essere in salute e provvedere alla mia famiglia. Già leggere il sito di Costanza di notte (ed i suoi libri) toglie tempo pratico alla famiglia, e per me mettere in discussione il vaccino anti Covid, (ma anche gli altri) vorrebbe dire che allora tolgo i miei figli dalla loro scuola e vado a vivere nei boschi alla Henry David Thoreau, non mi curo più con i farmaci comuni perché chissà cosa contengono, non mi rivolgo più al pediatra ed al medico di base perché sono pure loro blasfemi e contaminati e non mangio più prodotti comuni perché…idem.
Poi la Dott.ssa Giuliana Ruggeri ha ben spiegato che: “Una linea cellulare quindi non è la stessa cosa del tessuto embrionale (abortito), ma sono cellule “moltiplicate ” e, nel caso della linea HEK 293, derivano da una serie di esperimenti fatti da Frank Graham, per ottenere la possibilità di rendere “immortali “ tali cellule. Le linee cellulari immortali sono artefatti, prodotti biologici che sono stati modificati e riprodotti molte volte in laboratorio e non mantengono la funzione naturale del tessuto da cui derivano. Nessun altro tessuto embrionale viene utilizzato o è necessario per il mantenimento di queste linee.”
E se non è così allora quindi tutti nel bosco per questo? Lasciamo le nostre vite e iniziamo una totale disobbedienza civile e anche di Fede contro Papa Francesco? Cioè in fin dei conti devo da egoista agire con la mia testa e non lascio a Dio Padre ad agire? Pensando così caro Roberto farei il gioco di quelli che la pensano come Emis K.: “Se sei onnipresente e dall’alto ci fissi, se sei onnipotente a ‘sto punto te ne infischi, considerando le volte in cui vedi e non agisci forse conviene farci credere che non esisti”.
Perché invece allora prendiamo la lotta contro l’aborto sul serio e iniziamo a far lo sciopero della fame fin quando non si rimette mano alla 194, allora si che si vedrebbe chi è disposto a fare una vera disobbedienza civile per scatenare una rivoluzione nelle coscienze. E fin quando si arriverà ad azzerare le settimane rispetto quello che sono riusciti a fare le battaglie pro-life in Georgia, Ohio, Kentucky, Mississippi e Louisiana dove hanno approvato leggi che proibiscono l’aborto dopo sei settimane.
La domanda è col tuo pensiero e scelta Roberto, fai valere i Talenti che il buon Dio ti ha dato o forse ti stai perdendo per strada? Perché se sei un buon medico quello puoi continuare a vare vaccinandoti nel rispetto del tuo fratello, amandolo come ami te stesso e lasciare a chi è chiamato a fare la vera battaglia contro l’aborto a farla, a fare sentire la nostra forza politicamente. E se vuoi prenderla sul serio allora inizia a fare lo sciopero della fame e incatenati davanti al Ministero della salute per far valere le tue (e nostre) intenzioni.
Quello che da subito si potrebbe fare con Costanza e il suo Monastero WiFi è una veglia di preghiera in memoria dei feti martiri uccisi dalle case farmaceutiche per i loro esperimenti sia per quelli relativi alla citata linea HEK 293, sia per tutti quelli taciuti, pregare per le loro madri e padri e per i medici abortisti: perché il Signore vedendo i suoi figli uniti – RIPETO UNITI – ad implorarlo, entri nelle loro anime e li faccia convertire come Bernard Nathanson, e aiuti noi a continuare nel nostro quotidiano a fare la sua volontà e rispettarci a vicenda. Non sono contro di te ma sono per te. RIMANIAMO UNITI.
Io non chiamerei egoista chi ha avuto il coraggio di perdere stipendio ed altri diritti. Nemmeno chiamerei in causa di Dio per difendere la scelta vaccinale.
Lo sapeva il Papa che il contagio continua anche dopo vaccinati? O l’ha scoperto dopo averli sponsorizzati? Dov’è la carità del vaccinato?
Capisco comunque chi, costretto dalla politica o dai superiori nel caso dei religiosi, ha ceduto alla versione ufficiale e ha dato il suo consenso più o meno informato.
Non capisco invece il disprezzo di chi definisce egoista ed individualista chi con coraggio sopporta privazioni ed emarginazione per avere seguito la propria coscienza senza danneggiare né lo Stato né il prossimo.
Perdonami Maria ma il disprezzo ve lo siete creati autonomamente. Il Papa ha detto che vaccinarsi è un gesto di amore verso gli altri, ma non ha detto che non vaccinarsi sia un atto di egoismo.
Molti cattolici che non si sono vaccinati hanno interpretato a modo loro queste parole.
Nessuno è obbligato a fare un atto d’amore. Nella vita se ne possono fare molti, e non è detto che si debbano fare tutti. Il Papa ha specificato che non vaccinarsi NON è un peccato, ed anzi è una opzione lecita. E’ normale poi che il capo della Chiesa dia le sua indicazioni preferenziali, laddove vi sono due opzioni.
Se poi a distanza di mesi e per una variante che non esisteva è emersa una scarsa capacità di prevenire il contagio (fermo restando l’efficacia ad evitare malattie gravi e terapie intensive ) questo il Papa quando ha fatto questa esortazione non poteva saperlo ma non cambia le cose.
Perchè le decisioni e le indicazioni, in un momento di emergenza, vanno prese con i dati che si hanno.
Se tu senti molto male alla pancia e chiami il medico, quello magari ti dice di andare al pronto soccorso perchè dal tipo di dolore può essere una appendicite. Poi quando arrivi scopri che era solo qualcosa che avevi mangiato ma nulla di grave. E’ ovvio che se lo avessi saputo prima non ci saresti andata, ma giustamente il medico ha preso una precauzione mandandoti al pronto soccorso, e tu hai valutato che anche se al pronto soccorso c’è molta fila e magari c’è sempre il rischio di prendersi qualcosa da qualche malato, bisogna fidarsi del medico perchè c’è il rischio di una appendicite che è una cosa grave se degenera.
Col senno di poi sono capaci tutti …
Già, il disprezzo ce lo siamo creati autonomamente. Immagino che anche i licenziamenti, l’odio dai titoli dei giornali, le porte chiuse in ospedale e dal tabaccaio, anche questo ce lo siamo creati autonomamente? E non mi dica che dichiarazioni come quella del Papa non sostengono indirettamente questi provvedimenti: in ogni caso, hanno fatto capire alle vittime di questa ignominia che da parte della gerarchia non potevano aspettarsi alcuna parola di comprensione. Come è stato.
E ricordo a lei, e ad altri, che da mesi e mesi (quindi da molto prima della “nuova variante”) i dati della farmacovigilanza US e EU mostrano che questi vaccini hanno ucciso e menomato più persone in un anno, che TUTTI gli altri vaccini insieme in 30 (https://vaers.hhs.gov/data.html).
La vedo che il sito da te citato raccoglie segnalazioni volontarie di chi vuole segnalare qualcosa ed è normale che su un vaccino che in pochi mesi è stato utilizzato su miliardi di persone e sul quale c’è una assoluta attenzione mediatica si concentrino molte segnakazioni.
I dati ufficiali dicono altro.
Se poi non si fida può fare una rilevazione personale :
1 – queste persone cononosci personalmente che si sono vaccinate ?
2 – di queste quante hanno avuto reazioni gravi che li hanno portati a piu’ di 10 GG di ospedale o alla morte ? E quante invece hanno avuto il covid grave con più di 10 GG di ospedale o morte ? Fai la somma tra i due casi
3 – quante persone conosci che NON si sono vaccinate ?
4 – di queste quante hanno avuto il covid grave o morte ?
Ti dico i miei dati
1) più di 100
2) nessuno
3) ,circa 20
4) 1 morto e due in terapia intensiva (poi guariti)
Facciano tutti ed onestamente questa rilevazione.
Valgono solo amici e parenti certamente conosciuti, non “la sorella del cognato del macellaio di mia madre mi ha detto che al cugino dopo il vaccino è morto col sangue nero”
Trovo ripugnante questo parlare di generosità o, peggio, di carità cristiana per un gesto dettato, nel migliore dei casi, dalla voglia di proteggerSI da una malattia, e nel peggiore da semplice sottomissione a misure vessatorie per quelli che non l’accettano.
La triste realtà è che, per una parte consistente di quelli che hanno ottemperato, sapere che esistono persone pronte a soffrire un martirio sociale, sanitario, economico pur di non piegarsi, è semplicemente intollerabile, perché ricorda loro la propria viltà. E questo spiega la rabbia feroce di certe dichiarazioni.
Sinceramente, Sig. Roberto di Francia, mi pare che la sua visione sia un po’ parziale, non tenga conto di tante cose, in particolare di chi, in perfetta buona fede, si è vaccinato per cercare di proteggere gli anziani vicini, cosa che mi pare carità o, per lo meno, non mi pare viltà.
Ho parlato di “viltà” per una parte consistente (non tutti, né la maggioranza, spero) dei vaccinati, notoriamente quella che vomita odio o disprezzo per quelli che hanno fatto una scelta diversa.
Quanto a quelli che lo hanno fatto (solo) “per gli anziani”, mi piacerebbe sapere quanti lo avrebbero fatto alla luce dei dati di farmacovigilanza di cui sopra (sbaglio o in tv se ne parlo’ pochino?). Mi saro’ sicuramente cinico io.
Personalmente, il mio criterio per distinguere la carità cristiana è: se ne parlano 90% di tv, giornali e persone di spettacolo, e se un governo mi ricatta per farlo, si puo’ essere sicuri che NON lo è.
Cara Costanza, ho atteso a lungo queste tue parole e ti ringrazio. Il dolore è grande certamente per tutti, soprattutto per chi ha perso una persona cara. Mi permetto però di dire che il male più grande è quello che stiamo vivendo ora. Coppie di sposi, famiglie, amicizie, rapporti tra colleghi, quasi tutte le relazioni umane in frantumi. Per non parlare delle conseguenze psicologiche sui giovani, ragazzi e bambini. Dolore su dolore. Non credo sia stato un caso, il divide et impera non l’abbiamo inventato ora, anzi “un essere” la divisione la porta nel nome perché ne è il padre degenere. Poi però c’è l’umano libero arbitrio che qualcuno sta usando per andare oltre l’immaginabile e distruggere le regole alla base della democrazia e della convivenza pacifica. La pandemia è stata l’occasione perfetta, ma serviva un capro espiatorio verso cui indirizzare rabbia, frustrazione, additare quale causa di tutti i mali, da sfruttare per giustificare l’introduzione di pratiche (mi rifiuto di chiamarle leggi perché non ne hanno la dignità) che ledono i basilari diritti umani, non solo democratici. E per renderle accettabili sono state organizzate campagne di odio da ogni fronte, fuoco amico incluso.
Tutto finalizzato verso un scopo che nulla ha a che vedere con il covid. Purtroppo temo ci siano ancora tante persone che in buona fede lo pensano.
Dobbiamo aiutarci a vicenda a comprendere che la guerra non dobbiamo farla tra di noi ma ognuno dentro il proprio cuore. Al “menzognero e omicida fin dal principio” non importa se abbiamo ragione, gli basta che lasciamo spazio a risentimento, voglia di vendetta e odio e lui avrà vinto. Grazie ancora Costanza.
sì, cara Costanza. anch’io aspettavo una tua parola… ed è arrivata, condivido proprio. Per andare nella direzione di cui parli, segnalo questa iniziativa, italiaprega.info, pregare il Santo Rosario in un luogo pubblico, vicino a casa, quando si può ma è bene il mercoledì, per sentirci uniti tra tutti quanti si fidano della Madonna e implorano il suo aiuto per tutti coloro che soffrono a causa di questo momento storico. all’inizio mi vergognavo un po’, poi mia nipote ha detto che mi avrebbe accompagnata (per non lasciarmi sola) e così andiamo nella vicina edicola con una statua del Sacro Cuore il mercoledì alle 18. è un gesto piccolo, penso che possa servire nell’economia generale, ci auguriamo reciprocamente coraggio e costanza, e grazie a te!
Catherine
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Difficile non essere d’accordo su questa bella meditazione. Ma quando questa menzogna mostruosa crollerà, forse che i sopravvissuti, i nostri figli o nipoti o pronipoti, rimprovereranno ai cattolici dei nostri tempi di avere “mancato di unità”? O piuttosto, non li rimprovereranno (a torto, o a ragione) di aver mancato di coraggio, di essere stati tiepidi di fronte al male, di aver voltato la testa dall’altra parte in nome di un quieto vivere spacciato per mitezza evangelica?
Qual è il male di cui parla? Non sono sicuro di capire, mi scusi….
Parlo dell’ondata spaventosa di effetti avversi gravi che sta montando, e che non farà che crescere mese dopo mese, mano a mano che dei farmaci pochissimo testati e sviluppati con una tecnologia mai impiegata prima riveleranno tutte le interazioni possibili con il corpo umano a breve e lungo termine, come sta già succedendo.
Parlo di milioni di bambini vaccinati senza un motivo serio, e senza sapere che effetti avranno su di loro certe pratiche mediche.
Parlo della distruzione dell’economia e del tessuto sociale portata avanti senza scrupoli e in disprezzo di tutti i principi basilari di una società umana.
Parlo delle disgustose discriminazioni, dei licenziamenti, della povertà causata a migliaia e migliaia di famiglie che vogliono decidere liberamente della propria salute.
Le basta?
Spero di sbagliarmi, ma ho il timore che l’accorato appello rischi di finire nel vuoto e ciò mi dispiace….
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