
di Giovanni Marcotullio
Ero in apprensione, stamattina, mentre salivo in moto e guardavo l’orologio: «Caspita – mi dicevo – la mostra apre alle 10 e io sono ancora qui… chissà se riesco a entrare prima di pranzo… capirai, poi oggi è sabato…».
La nostalgia delle code ai musei…
Mai avrei voluto essere tanto disilluso: di fronte all’ingresso del Braccio di Carlo Magno1 non c’era nessuno – e io prima di pensare che davvero nessunofosse lì in fila per entrare ho chiesto al gendarme se la mostra fosse stata improvvisamente sospesa. «No, si figuri: è aperta! Quello è l’ingresso»Nel corso della visita, fortunatamente, ho potuto vedere che alla spicciolata qualcuno veniva, ma per me che avevo appena attraversato l’Urbe tappezzata di manifesti pubblicizzanti l’ennesimo allestimento di Bodyworlds2 e l’imminente concerto di Giovanni Allevi3, trovare una densa e composta fila sarebbe stato perfino una consolazione.
E allora diciamo anche qui qualcosa in più sulla mostra:
Si sa se potrebbe essere esposta anche a Milano? Grazie
C’è una cosa della Corea (del sud) cristiana che non mi sono mai completamene chiarito: perchè lì, dove l’evangelizzazzione è cominiciata più tardi, ha avuto più successo rispetto al Giappone, dove è cominciata pirma.
Ho letto delle spiegazioni ma non mi hanno appagato.
Interessante grazie.