Una festa della donna sessualmente liberata

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L’ 8 marzo alle 11, nell’aula magna dell’Università di Roma 2 “Tor Vergata” incontro con Thérèse Hargot, insieme ai docenti e a Costanza Miriano. Poi  alle  18.00 presentazione in libreria (con ogni probabilità la sede sarà la Feltrinelli di Largo Argentina).

5 pensieri su “Una festa della donna sessualmente liberata

  1. Karmell

    “Ogni verità, da chiunque sia detta, viene dallo Spirito Santo”

    Sarà sicuramente un incontro/confronto a dir poco interessante, spero in qualche video per chi, come me, abita a diverse centinaia di chilometri da Tor Vergata…

    1. Alessandro

      “Nella fede cristiana e quindi anche nella teologia cattolica – che altro non è se non la stessa fede in quanto è accolta, vive, si sviluppa in una intelligenza adulta, matura, e perciò instancabilmente indagatrice e contemplativa – non c’è e non ci può essere disistima o sospetto verso l’uomo che pensa con la sua testa, che si attiene alle leggi intrinseche della logica, che rispetta le corrette metodologie proprie di ogni singola disciplina.

      Al contrario. La dimensione teologica del conoscere, non che deprimere l’uomo, ne fonda più solidamente il valore (asserendolo immagine somigliante di Dio): di conseguenza ne esalta anche l’ingenita disponibilità all’attività razionale e la connaturalità verso il “vero”; tutto il “vero”, nella sua veste multiforme e fin nei suoi angoli più remoti.

      Nessuna verità che sia effettivamente tale può per se stessa infliggere qualche disagio al credente meritevole di questa qualifica. Nessuna verità che sia effettivamente tale – quale che sia il campo del sapere nel quale essa è emersa o il percorso euristico ed ermeneutico del suo conseguimento – può essere ritenuta incompatibile con il patrimonio della Rivelazione. Anzi, essendo oggettivamente sempre un riflesso del Logos divino, vale a dire della “luce che illumina ogni uomo” (cf Gv 1,9), ogni verità è sempre “santa” e almeno indirettamente salvifica.

      E’ il principio illuminante e liberatorio, espresso già nel IV secolo da un autore non identificato, che Erasmo da Rotterdam ha convenzionalmente chiamato “Ambrosiaster”: “Quidquid verum a quocumque dicitur, a Sancto dicitur Spiritu” (In primam ad Cor. XII,123); principio particolarmente caro a san Tommaso d’Aquino che lo cita ben quattro volte in questa forma: “Omne verum, a quocumque dicatur, a Spiritu Sancto est” (I-II, q. 109, a.1, ad 1um; In Johan. c.8, lect. 1; In primam ad Cor. c.12, lect. 1; In secundam ad Tim. c. 3, lect. 3).”

      https://www.chiesadibologna.it/omelia-discorso-giacomo-biffi-cardinale-arcivescovo-metropolita-emerito-2000-et-Scienza.html

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