“L’occidente è diventato la tomba di Dio”. Il j’accuse dal cardinale Sarah

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di Matteo Matzuzzi per IL FOGLIO

“La vera crisi che attraversa ora il nostro mondo non è essenzialmente economica o politica, ma è una crisi di Dio e nello stesso tempo una crisi antropologica”, scrive il cardinale Robert Sarah prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, in una riflessione pubblicata sull’ultimo numero della rivista Vita e Pensiero, oggi in uscita. “Certo, oggi si parla solo di quella economica: nello sviluppo della potenza dell’Europa – dopo i suoi orientamenti originali più etici e religiosi – l’interesse economico è diventato determinante, in modo sempre più esclusivo”.

“La cultura occidentale – scrive Sarah – si è progressivamente organizzata come se Dio non esistesse: molti oggi hanno deciso di fare a meno di Dio. Come afferma Nietzsche, per molti, in occidente, Dio è morto. E siamo noi ad averlo ucciso, noi siamo i suoi assassini e le nostre chiese sono le cripte e le tombe di Dio. Un buon numero di fedeli non le frequentano più, non vanno più in chiesa, per evitare di sentire la putrefazione di Dio; ma così facendo, l’uomo non sa più né chi sia né dove vada: vi è una sorta di ritorno al paganesimo e all’idolatria; la scienza, la tecnologia, il denaro, il potere, il successo, la libertà a oltranza, i piaceri senza limiti sono, oggi, i nostri dei”.robert-sarah

E’ dunque necessario mutare prospettiva, spiega il cardinale guineano: “Dobbiamo ricordare che in Dio ‘viviamo, ci muoviamo ed esistiamo’ (At 17,28). In Lui, tutto sussiste. Egli è il Principio, sede di ogni Pienezza, ci dice san Paolo; fuori di Lui, nulla regge: ogni cosa ritrova in Dio il proprio essere e la propria verità, ovvero è Dio o niente. Certo, esistono problemi enormi, situazioni spesso dolorose, un’esistenza umana difficile e angosciante; eppure dobbiamo riconoscere che è Dio a dare senso a ogni cosa. Le nostre preoccupazioni, i nostri problemi, le nostre sofferenze esistono e ci preoccupano, ma sappiamo che tutto si risolve in Lui, sappiamo che è Dio o niente, e lo percepiamo come un’evidenza che si impone a noi non dall’esterno, ma dall’interno dell’anima, perché l’amore non si impone con la violenza, ma seducendo il cuore con una luce interiore”.

 

71 pensieri su ““L’occidente è diventato la tomba di Dio”. Il j’accuse dal cardinale Sarah

  1. Sempre lucido e diretto Il Cardinal Sarah…

    E’ pur vero che il problema della progressiva scristianizzazione e desacralizzazione dell’Occidente (ma dell’uomo in generale) non è un “scoperta” dell’altro ieri. Già il CVII lo tratteggiava con chiarezza.

    Ciò che più mi colpisce è che nel fondo quella di Sarah è prima di tutto una esortazione ai Credenti.
    “Dobbiamo ricordare che in Dio ‘viviamo, ci muoviamo ed esistiamo’ (At 17,28). In Lui, tutto sussiste. Egli è il Principio, sede di ogni Pienezza, ci dice san Paolo; fuori di Lui, nulla regge: ogni cosa ritrova in Dio il proprio essere e la propria verità, ovvero è Dio o niente.

    Certo potremmo dire che lo sappiamo bene, ma non si può pretendere che il mondo accetti questo (per noi) “dato di fatto”, solo perché venga dichiarato a chiare lettere (se e quando viene dichiarato…).

    Se molti abbandonano la Chiesa e molto neppure si sognano di entrarvi perché sentono “puzza di cadavere” (il termine putrefazione lo ha usato Sarah), bisognerà domandarci se siamo “pietre vive”, se siamo “sale e lievito”, oppure siamo belle che morti dentro e il nostro “corpo spirituale”, “già manda cattivo odore”.

    Perché bisogna domandarselo, non dare solo la colpa al mondo, alla puzza che mandano gli “altri” nella Chiesa (guarda caso sempre chi ci dovrebbe essere “superiore” o alla Liturgia (che non è mai come la vorremmo, ma che è anche specchio di ciò che siamo).
    Se sappiamo di morte, non sappiamo di Resurrezione e se non sappiamo di Resurrezione, Cristo e morto invano, perché il nostro vivere trasforma in semplice diceria il fatto che sia risorto.

    Come faranno i lontani a essere sedotti dalla luce interiore (nostra non di altri…) di cui parla Sarah in conclusione? Come faranno se neppure noi Cristiani siamo capaci di distinguere un altro Cristiano quando lo incontriamo (almeno il più delle volte…).
    In questo tempo appena concluso della Epifania, che non dovrebbe essere tale, ma in fondo restare “vivo” sino alla prossima Pasqua, siamo ancora solo pastori che stavano svegli o svegliati dal sonno che vanno curiosi alla grotta, siamo forse Magi andati ad adorare il Bambino nella loro ricerca della Verità o della Sapienza, o siamo finalmente LUCE, luce di quella stella che annuncia al mondo che il Salvatore è qui!

    E se proprio stella luminosa non ci è dato di essere, almeno si sia quei pastori che tornano alle loro case, e faccende e lavoro e vite “glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro” (ma non solo per una notte).

    1. Ciao Bariom !!! bella riflessione ….prima di dire di essere chiesa, …è importante guardarsi dentro….chi siamo,? cosa crediamo, ?….Il mondo con tutti suoi idoli ?? … Allora che è Dio che regge ogni cosa…..siamo i suoi membri,….ma se un membro è malato tutto e in tutti siamo malati ….è una malattia contagiosa, che il mondo propone oggi……ma sta a noi scegliere la Luce, che è la nostra coscienza, che non inganna, sempre se crediamo che Dio è in tutto e in tutti….il Salvatore del mondo,Ha dato la Sua Vita a caro prezzo…..chi è come LUI ?? nessuno siamo tutti bisognosi di Grazia….Buona giornata Bariom…..
      marierose.

  2. vale

    a tal proposito, sia di Sarah che del post:

    La salvezza non è qualcosa di meccanico. Dio, lasciandoci liberi, ci prende molto sul serio. Ci lascia liberi anche di rifiutarlo, con tutte le conseguenze del caso. E non basta il pensiero, non basta il desiderio. Il desiderio deve concretizzarsi in scelte morali. Il pentimento, il proposito e la riparazione: di questo parla il Catechismo. Ma chi se lo ricorda?

    Idem per quanto riguarda il giudizio. Noi sappiamo che il giudizio c’è nel momento della morte. È ineluttabile.

    Anche in questo caso, fingere di dimenticarsene non rende un buon servizio alla fede, ma soprattutto non rende un buon servizio alle anime bisognose di salvezza.
    Dunque, guardate con sospetto a chi vi racconta solo una parte del Vangelo. Noi preti, noi credenti, non dobbiamo essere dispensatori di pillole soporifere. Non dobbiamo aver paura di parlare del giudizio.

    Ricordo anche che raccomandava di restare agganciati al nocciolo del cristianesimo, senza lasciarsi distrarre da troppe letture e interpretazioni. E il nocciolo è: Dio che si fa uomo, e nasce e muore e risorge per noi, per la salvezza di tutti.

    L’Anticristo è sempre in servizio, sempre pronto ad annacquare il messaggio evangelico, a confondere, a distrarre.
    Occorre tornare all’essenziale, ed è così che si difende la fede. La grande apostasia non è qualcosa da prendere con leggerezza: deve metterci paura, una santa paura.

    So che adesso, a Como, l’associazione culturale che porta il suo nome ha pubblicato l’ultimo testo di Maggiolini, «Visita a Gesù nell’Eucaristia», con la prefazione del cardinale Robert Sarah. Le parole furono dettate dal vescovo nelle ultime settimane di vita, nel 2008.

    una volta, al Meeting di Rimini, intervistato da Eugenio Corti, disse:
    «La crisi attuale della morale sta nel fatto che non si sa cosa è bene e cosa è male, e in questo modo non si riesce nemmeno a peccare! Così come non si riesce più ad essere eretici: per quante scemenze diciate, troverete sempre un teologo che ne ha detta una più grossa della vostra!».

    http://www.aldomariavalli.it/2017/01/12/misericordia-liberta-giudizio-domande-e-risposte-ricordando-un-vescovo-scomodo/

    1. Concordo….La salvezza non è meccanico…..ma una strada da seguire, nonostante le nostre debolezze , guardare al cielo, a L’Opera di Cristo Gesù e Maria, solo cosi si trova la pace, e riconoscere il bene supremo per ogni figli di buona volontà…..parlo anche per me che sono peccatore.
      Grazie Vale….pace e bene.

  3. 61angeloextralarge

    Tomba? Sì, concordo. Ma ricordiamoci che siamo figli di Uno che le tombe le sa aprire bene per poter risorgere!

  4. Corrado

    Il messaggio del cardinale Sarah è chiaro e assolutamente condivisibile, io aggiungerei che l’Occidente senza Dio è la tomba dell’uomo.

  5. il Cardinale Sarah farebbe meglio a pensarci prima di scrivere delle banalità o delle cose senza senso.
    Banalità in quanto la storia da sempre è stata una continua crisi antropologica dall’inizio dei tempi e non ha quindi senso parlare di crisi antropologica riferita a un tempo preciso (il nostro, per esempio).
    Se Dio è morto, l’uomo invece è vivo (per ora) sia pure nelle forma antropologica aberrante (ma aberrante da che?) di questo mondo scellerato. Che il cardinale preghi (se crede) in silenzio!

  6. salvo

    Belle parole. Anch’io ritengo centrali i periodi finali dell’articolo. Ma il problema è, che non c’è crisi di Dio come apre l’articolo. Tutti sentono, anche se non capiscono chiaramente, “il bisogno di Dio”. Non c’è crisi di Dio, c’è crisi nei luoghi dove Dio viene identificato. Molti, in modo elementare, identificano Dio con chi ne ha formalmente la memoria o la custodia o la rappresentanza, non saprei dire meglio. Sono costoro in crisi. Sono in crisi le religioni, le chiese, e, purtroppo, si portano dietro nella loro crisi le persone che, se gli si parla di Dio, ad esempio, pensano alla chiesa cattolica o protestante, ai dogmi, al catechismo, alla inamovibilità del pensiero connesso. L’uomo è in “cammino”, questo lo sa anche la chiesa come istituzione, come teologia, allora non può non comprendere che i suoi dogmi, il suo magistero, devono far parte di un cammino. A me sembra che i tempi siano maturi perché la chiesa dica che la Verità è in cammino e che va letta e riletta con umiltà e con la lente della conoscenza. Già questo sarebbe una risposta più vicina alla gente, più vicina al bisogno di Verità che abbiamo tutti. Il mondo mondano disperso nei suoi dei pagani troppo leggeri per dargli soddisfazione si risentirebbe in gioco verso un infinito presentato con umiltà, comprensibile nella sua “incomprensibilità”, che però da senso alla vita, che opera e invita ad operare con amore senza un perché, che promette la vita piena ed eterna dopo una vita terrena fragile e caduca. Questa si, una verità incontestabile. Un infinito che bisogna avere l’umiltà di definire non totalmente interpretabile, non legato a verità granitiche, a dogmi definiti. Questi, dico, sono realtà non fasulle ma vere, come però è vera la vita passata di ogni uomo. I dogmi rimangono ma vanno interpretati e riinterpretati. La crisi non è di Dio, ma delle chiese, delle religioni. Il Papa viene accusato di non essere cattolico, ma le sue aperture hanno in se una flessibilità che non è ambiguità ma umiltà. E non si può che essere umili nel parlare di Dio. Chi può pretendere di definirlo definitivamente? Una chiesa più umile può far sentire la sua voce molto più forte.

    1. Antonio Spinola

      Caro Salvo, lo sa dove porta i credenti questa religiosità liquida “non legata a verità granitiche”, dove il dogma con tutto ciò che segue diventa una verità “indefinita” perché in cammino?
      Porta esattamente all’ateismo oceanico di Comte-Sponville (“Lo spirito dell’ateismo. Introduzione a una spiritualità senza Dio” – Ponte alle Grazie 2007). L’unico esito – essendo la questione mondana di Dio obiettivamente indecidibile – può essere infatti solo l’affermazione di una sorta di “sacro immanente”, dove a prevalere sono i valori che inghiottono una “fede” debole, staccata da ogni saldo ancoraggio (perché “in cammino”), morente; perché anche lo spirito diventa immanente, tutto diventa solo un’immensa immanenza: appunto un sentimento di ateismo oceanico.
      Contento lei…

      1. salvo

        Io non mi sono inventato niente. C’è un movimento filosofico e teologico che pone la carità davanti alla verità. Caritas in veritate lo scrive anche Benedetto XVI. La carità è la via maestra della dottrina sociale della Chiesa. Ogni responsabilità e impegno delineati da tale dottrina sono attinti alla carità che, secondo l’insegnamento di Gesù, è la sintesi di tutta la Legge (cfr Mt 22,36-40). La carità viene prima della legge e la carità non è una definizione o un dogma ma può trovare somiglianza in un percorso, un’azione, un cammino, una relazione. Le verità granitiche sono utili a chi vuole mettersi la coscienza a posto, ma l’uomo non sarà mai a posto dii fronte a Dio, potrà essere in cammino e da Lui sempre dipenderà. Non si tratta di religiosità liquida, ma di debolezza di fronte a Dio.

        1. Antonio Spinola

          Caro Salvo, con un certo ritardo mi accorgo della sua risposta.
          Non è il solo a pensarla così, (anche il mio parroco la pensa all’incirca come lei) in genere è il modo di pensare degli attivisti, dei sindacalisti e dei politici impegnati – spesso in buona fede – nel “sociale”. Il problema per un cattolico è però essere un trascinatore, non un trascinato, e questo è possibile sono se la fede è davvero qualcosa di “granitico” (parlo per esperienza personale). Un cattolico che scende a compromessi ha tutto da perdere in termini di stima (anche se magari riesce a afferrare qualche poltroncina).
          La Verità e la Via è Gesù. Il “percorso” che porta a Gesù ce lo indica quella stella che i Magi hanno scrupolosamente seguito per non perdersi, e perdere il tempo che Dio concede. Benedetto XVI ci ricorda che la “carità” o parte dalla “verità” o è nulla, non il contrario. Solo illuminati dalla Verità siamo in grado di fare il bene e aiutare il prossimo a mettersi sulla strada che salva.
          Ci sono verità che non potranno mai essere fissate per sempre: sono quelle della scienza, della politica, della filosofia, insomma del mondo; ma la Verità no, la Verità deve restare l’unica nostra certezza “granitica”, allora nessuno potrà rubarci la Vita. Certo non basta “credere”, la nostra coscienza non avrà mai pace se non sapremo testimoniare sempre, senza timore né per la carriera né per la vita, questa Verità.

          1. Fabrizio Giudici

            C’è un movimento filosofico e teologico che pone la carità davanti alla verità.

            E chissenefrega. Certo che non s’è inventato niente: in duemila anni sono già state inventate tutte le possibili eresie, e sono sempre una minestra riscaldata.

            Caritas in veritate lo scrive anche Benedetto XVI.

            Non ripeta fesserie – anzi, diciamolo chiaramente: menzogne. Perché quell’enciclica non dice affatto che la carità e la verità sono contrapposte, anzi. Tanto per citare un passaggio:

            “Un Cristianesimo di carità senza verità può venire facilmente scambiato per una riserva di buoni sentimenti, utili per la convivenza sociale, ma marginali”

            Detto esplicitamente: senza la verità, la carità diventa un’invenzione dell’uomo, che pretende di essere la misura delle cose. Altro che “debolezza dinnanzi a Dio”.

            È anche assurdo tentare di contrapporre la carità alla legge. La legge è il frutto della carità di Dio, il suo modo di indicarci la strada.

  7. Fabrizio Giudici

    guarda caso sempre chi ci dovrebbe essere “superiore” o alla Liturgia

    Però non facciamo cherry picking sul cardinal Sarah. È lo stesso cardinale che scrive (grassetti miei):

    «Poiché la Sacra Liturgia è la fonte autentica dalla quale la Chiesa trae ogni suo flusso di energia come insiste il Concilio Vaticano II (cfr Sacrosanctum Concilium, 10), dobbiamo fare tutto il possibile per far tornare la Sacra Liturgia al cuore del rapporto tra Dio e l’uomo, riconoscendo il primato di Dio Onnipotente in questo luogo privilegiato e unico in cui noi, individualmente ed ecclesialmente, incontriamo Dio all’opera nel nostro mondo. Non si può incontrare Dio, sorelle e fratelli miei, senza tremare, senza timore reverenziale, senza profondo rispetto e santo timore. È per questo che dobbiamo considerare la prima tra le nostre preoccupazioni ciò che il cardinale Ratzinger ha definito “il modo giusto di celebrare la Liturgia, interiormente ed esteriormente” (card. Joseph Ratzinger, Lo spirito della liturgia, Ignatius Press, San Francisco 2000, p. 9).

    […]

    “L’idea che consisterebbe nel piazzare il magistero in un bello scrigno separandolo dalla pratica pastorale, la quale potrebbe evolvere a seconda delle circostanze, delle mode e delle passioni, è una forma di eresia, una pericolosa patologia schizofrenica”.

    […]

    E dopo aver rilevato che la questione dei divorziati risposati “non è una sfida urgente per le chiese d’Africa e d’Asia”, dichiara: “Affermo dunque solennemente che la Chiesa d’Africa si opporrà fermamente a ogni ribellione contro l’insegnamento di Gesù e del magistero”.

    […]

    «L’intercomunione non è consentita tra cattolici e non cattolici. È necessario confessare la fede cattolica. Un non-cattolico non può ricevere la comunione. Questo è molto, molto chiaro. Non è una questione che riguarda la libertà di coscienza».

    […]
    La nostra coscienza deve essere illuminata dalle regole della Chiesa che dice che, per comunicarsi, abbiamo bisogno di essere in stato di grazia, senza peccato, e avere fede nell’Eucaristia. Non è un desiderio o un dialogo personale con Gesù che determina se possiamo ricevere la comunione nella Chiesa cattolica. Una persona non può decidere se è in grado di ricevere la Comunione. Deve essere cattolica, in stato di grazia, correttamente sposata [se coniugata]».

    Evitiamo dissonanze cognitive… o peggio. Eh Bri? Vedi di farti “abbagliare” anche da queste parole.

    1. Niente da eccepire…

      Se si toccano determinati punti (o se si sceglie di toccare quelli) non è che ci si può – tutte le volte – riprendere tutto lo scibile della Chiesa.

      Anche Sarah, non è che ha messo in coda tutto quanto ha Egli già detto.

      (No vedo poi perché Bri dovrebbe farsi abbagliare da quelle e non queste parole – o da quel che ritiene più “abbagliante”… o ti piace solo presumere sull’altrui abbagliamenti?
      Potresti anche prendere degli abbagli!)

      1. Fabrizio Giudici

        ” o ti piace solo presumere sull’altrui abbagliamenti?”

        Io non presumo niente: mi baso sui fatti, ovvero quello che Bri ha sempre detto o omesso di dire in passato sull’Eucarestia, i divorziati risposati, eccetera. Dici che il 2017 gli ha portato consiglio? Vediamo.

      2. Fabrizio Giudici

        Ancora una cosa.

        “non è che ci si può – tutte le volte – riprendere tutto lo scibile della Chiesa. Anche Sarah, non è che ha messo in coda tutto quanto ha Egli già detto.”

        Il cardinal Sarah, che è evidentemente molto rilevante per il post, ha una linea di pensiero sviluppata, coerente e ben nota. Dunque, tutte le cose che ho citato sono in stretta interconnessione, non sono accessorie nel pensiero del cardinale, quindi non possono essere ignorate. Infatti “Dio o niente” dice tutto o non dice niente se non si definisce bene cosa è quel Dio; se non si distingue Cristo dall’Anticristo. Per citare vale:

        L’Anticristo è sempre in servizio, sempre pronto ad annacquare il messaggio evangelico, a confondere, a distrarre.
        Occorre tornare all’essenziale, ed è così che si difende la fede. La grande apostasia non è qualcosa da prendere con leggerezza: deve metterci paura, una santa paura.

        Per Sarah la comprensione del vero Dio fuori dal quale non c’è niente non può prescindere da varie cose, tra cui: inscindibilità tra pastorale e dottrina, importanza della forma liturgica, rigore sacramentale. Questo è il valore aggiunto del suo messaggio; altrimenti dire che “Dio è morto in Occidente” rimane una considerazione banalissima, che tutti sono in grado di fare; e senza ricetta correttiva. Valore aggiunto tanto più importante nel momento in cui dalla Santa Sede arriva un messaggio differente; e il contrasto è infatti anche andato sul personale.

        1. “Il cardinal Sarah, che è evidentemente molto rilevante per il post, ha una linea di pensiero sviluppata, coerente e ben nota. Dunque, tutte le cose che ho citato sono in stretta interconnessione, non sono accessorie nel pensiero del cardinale…”

          Io non ho detto che sono accessorie e se “ha una linea di pensiero sviluppata, coerente e ben nota” era prorpio necessario ribadirla? Della serie repetita iuvant…

          O semplicemente voleva essere in contrasto – perché da lì sei partito – con il passaggio mio che hai citato? (e non ce n’era alcun bisogno perché contrasto non c’è)

          Cmq va bene Fabrizio, si sa che mai sei “accessorio o superfluo” come capita a tutti i comuni mortali 😛

  8. ola

    “Non si può incontrare Dio, sorelle e fratelli miei, senza tremare, senza timore reverenziale, senza profondo rispetto e santo timore.”
    Da meditare, io prima di tutti.

  9. Salvatore Casalini

    L’avvenire dellaa Chiesa sarà in Africa?
    La chiesa che frequento per la Messa feriale fino a due anni fa (e da secoli) era sede di un convento cappuccino.
    Ora viene officiata da due sacerdoti brasiliani.
    Alcuni mesi fa nella preghiera dei fedeli si pregava per mandare missionari. Però il cebrante era africano (non so se è “ecclesialmente corretto” dire “nero”). Chi va e andrà in missione, e sopratutto “dove”?

  10. Fabrizio Giudici

    @Bariom

    Avendo menzionato Bri e non te, era ovvio che non intendevo polemizzare con te. Ma tui hai voluto polemizzare con me. Nessun problema, comunque.

    Quanto a “ai sei “accessorio o superfluo” come capita a tutti i comuni mortali”, eh, è il tuo solito tentativo di ridurre tutto all’opinione dell’interlocutore. Peccato che non ho fatto altro che ripetere quelle del cardinal Sarah.

    Comunque, visto che stiamo polemizzando, tanto vale farlo esplicitamente. 🙂 Il cardinal Sarah esprime posizioni in evidente contrasto con quelle di questo papato. Leggere compiacenti apprezzamenti al primo e poi far finta che tutto vada bene con il secondo è, come ho scritto, dissonanza cognitiva. È necessario renderla presente.

    Sempre in tema, l’intervista di oggi del cardinal Caffarra su Il Foglio:

    http://www.ilfoglio.it/chiesa/2017/01/14/news/carlo-caffarra-papa-sinodo-famiglia-coscienza-newman-chiesa-114939/

    Sottotitolo e occhiello:

    “Solo un cieco può negare che nella Chiesa ci sia grande confusione”
    “La divisione tra pastori è la causa della lettera che abbiamo spedito a Francesco. Non il suo effetto. Insulti e minacce di sanzioni canoniche sono cose indegne”. “Una Chiesa con poca attenzione alla dottrina non è più pastorale, è solo più ignorante”

    Un passaggio:

    In che cosa consistono, nello specifico, la confusione e lo smarrimento? Risponde Caffarra: “Ho ricevuto la lettera di un parroco che è una fotografia perfetta di ciò che sta accadendo. Mi scriveva: ‘Nella direzione spirituale e nella confessione non so più che cosa dire. Al penitente che mi dice: vivo a tutti gli effetti come marito con una donna che è divorziata e ora mi accosto all’eucarestia, propongo un percorso, in ordine a correggere questa situazione. Ma il penitente mi ferma e risponde subito: guardi, padre, il Papa ha detto che posso ricevere l’eucaristia, senza il proposito di vivere in continenza. Io non ne posso più di questa situazione. La Chiesa mi può chiedere tutto, ma non di tradire la mia coscienza. E la mia coscienza fa obiezione a un supposto insegnamento pontificio di ammettere all’eucaristia, date certe circostanze, chi vive more uxorio senza essere sposato’. Così scriveva il parroco. La situazione di molti pastori d’anime, intendo soprattutto i parroci – osserva il cardinale – è questa: si ritrovano sulle spalle un peso che non sono in grado di portare. E’ a questo che penso quando parlo di grande smarrimento. E parlo dei parroci, ma molti fedeli restano ancor più smarriti. Stiamo parlando di questioni che non sono secondarie. Non si sta discutendo se il pesce rompe o non rompe l’astinenza. Si tratta di questioni gravissime per la vita della Chiesa e per la salvezza eterna dei fedeli. Non dimentichiamolo mai: questa è la legge suprema nella Chiesa, la salvezza eterna dei fedeli. Non altre preoccupazioni. Gesù ha fondato la sua Chiesa perché i fedeli abbiano la vita eterna, e l’abbiano in abbondanza”.

    1. “è il tuo solito tentativo di ridurre tutto all’opinione dell’interlocutore”

      No, niente affatto, semmai riguarda l’uso che fa l’interlocutore di opinioni/affermazioni altrui.
      E questo indipendentemente dal valore di dette opinioni/affermazioni – che nel caso specifico non ho assolutamente messo in dubbio.

    2. Alessandro

      Comprendo benissimo l’afflizione in cui si trova il sacerdote di cui parla Sua Eminenza il cardinal Caffarra.

      Il dovere di quel sacerdote (che, stante l’incresciosa confusione sventuratamente generata dal Papa con Amoris laetitia, è purtroppo sempre più difficile da adempiere) è quello di osservare il Magistero autentico della Chiesa al riguardo, quale è espresso nel Catechismo della Chiesa Cattolica al n. 1650, che Amoris laetitia non ha mutato, e che esclude in ogni caso dall’assoluzione sacramentale e dalla Comunione eucaristica un divorziato risposato perseverante nella convivenza more uxorio.

      Amoris laetitia non ha nemmeno mutato il canone 915 del Codice di Diritto Canonico, letto secondo l’interpretazione autentica che ne ha fornito il Pontificio Consiglio per i testi legislativi (“Dichiarazione circa l’ammissibilità alla santa Comunione dei divorziati risposati”, 24 giugno 2000), il quale stabilisce appunto che siano esclusi in ogni caso, cioè in quanto tali, dall’assoluzione sacramentale e dalla Comunione eucaristica i divorziati risposati perseveranti nella convivenza more uxorio.

      Il dovere del sacerdote è quello di chiarire con ferma e amorosa pazienza al fedele che questo dettame del Magistero autentico non va a vessatorio scapito del fedele stesso, ma è ciò che autenticamente giova alla salute della sua anima, giacché, indicandogli il doloroso divario esistente tra la sua condizione di vita e la volontà di Cristo unico Salvatore universale, lo sprona a colmare questo divario, ad amare sempre di più la volontà di Cristo Salvatore e a plasmare su di essa la propria vita, confidando nel fatto indubitabile che, con l’immancabile soccorso della Grazia, nessun fedele è nell’impossibilità di compiere la volontà di Cristo Salvatore.
      Segnatamente: con l’immancabile soccorso della Grazia, nessun fedele è nell’impossibilità di interrompere una convivenza adulterina, e questa interruzione è ciò che Cristo Salvatore gli chiede per la salvezza dell’anima sua.

      Come opportunamente afferma il cardinal Caffarra, infatti, “si tratta di questioni gravissime per la vita della Chiesa e per la salvezza eterna dei fedeli. Non dimentichiamolo mai: questa è la legge suprema nella Chiesa, la salvezza eterna dei fedeli. Non altre preoccupazioni. Gesù ha fondato la sua Chiesa perché i fedeli abbiano la vita eterna, e l’abbiano in abbondanza.”

    3. Bri

      @fabriziogiudici
      “Evitiamo dissonanze cognitive… o peggio. Eh Bri? ”
      “Avendo menzionato Bri e non te, era ovvio che non intendevo polemizzare con te. ”

      Guarda, invece, triggeriamone una seconda di dissonanza cognitiva (la prima è data dal mio commento “abbagliato”)
      Mi sapresti trovare un mio commento sui Dubia e i loro autori? (hint: è mai possibile che un papolatra qual son etichettato non ne abbia lasciati?)

      Sperando che quanto qui sopra possa disinnescare qualunque desiderio di perder tempo a polemizzare con me auguro una Buona Domenica del Signore a tutti

  11. Fabrizio Giudici

    @salvo Ma il problema è, che non c’è crisi di Dio come apre l’articolo. Tutti sentono, anche se non capiscono chiaramente, “il bisogno di Dio”. Non c’è crisi di Dio, c’è crisi nei luoghi dove Dio viene identificato.

    Questa osservazione, che pretende di essere la base dello sviluppo successivo, in realtà è una tautologia. Nessun uomo può fare a meno di Dio e pertanto tutti ne sentono il bisogno, anche l’ateo più convinto. Il problema è che l’uomo può sostituirlo con un idolo e ritenersi soddisfatto. Ce ne sono tanti di idoli, e in sintesi quello che li riassume tutti è l’ego. Seguendo non il Dio vero, ma questi idoli, si finisce all’inferno, perché fuori da Cristo non c’è salvezza. Satana manda all’inferno le anime proprio operando efficacemente questa sostituzione.

    Pertanto Dio va identificato correttamente, e si può identificare correttamente solo nel luogo giusto. Questo luogo non è solo quello fisico della chiesa, con la Santa Messa e il Sacrificio Eucaristico e gli altri sacramenti, ma anche quello metafisico della Chiesa Cattolica: con i suoi dogmi e il suo catechismo, che non possono che esprimere concetti immutabili, perché Dio è immutabile e non “cambia idea”. La Verità non è in cammino: lei sostiene un’eresia madornale, lo storicismo. È in cammino il nostro modo di comprenderla, ma la Verità, che è il Verbo, che è Cristo, è sempre la stessa: ieri, oggi e domani. Se in cammino siamo noi, dobbiamo dunque fare attenzione che il percorso di domani non contraddica la Verità di ieri. Se ne deduce che tutto ciò che viene spacciato per “più vicino alla gente”, ma contraddice la Verità immutabile di Cristo, è un inganno, perché solo Cristo è vicino alla gente, sa quali sono le sue vere esigenze e come risolverle.

    Inutile dire che con le sue ciancie l’umiltà non c’entra niente: c’entra semmai la superbia, ovvero la pretesa di mettersi davanti a Dio e alla sua Legge. La stessa superbia del serpente che tentò Eva e, guarda caso, proprio come lei parlava di “conoscenza” e pretendeva di essere più vicino ai problemi di Adamo ed Eva di quanto non fosse Dio. Ed infatti tutta la crisi della Chiesa di oggi è un rigurgito della sempre ricorrente gnosi; che spaccia conoscenza falsa, non vera.

    Riprendo una frase che ho citato pochi minuti fa, del cardinal Caffarra:

    “Una Chiesa con poca attenzione alla dottrina non è più pastorale, è solo più ignorante”.

    E ne aggiungo un’altra, sempre dalla stessa intervista:

    theoria sine praxi, currus sine axi; praxis sine theoria, caecus in via

    La dottrina senza pastorale è un carro senza ruote; la pastorale senza la dottrina è un cieco che vaga per la strada. Aggiungo, evangelicamente: un cieco che pretende di guidare altri ciechi.

    1. salvo

      Lei scrive come se la verità fosse tutta compresa, a me sembra presuntuoso oltre che negato anche dalla stessa teologia fondamentale della chiesa cattolica. La Verità in cammino non è storicismo è cammino verso la Verità. Lei descrive una situazione statica che non è quella che ci chiede il Signore. Ci chiede di essere protagonisti della salvezza e per farlo dobbiamo sviluppare un progetto, un cammino, che si evolve con la crescita dell’umanità. Preghiamo il Signore che ci illumini lungo il cammino, chi lo vuole fermare pensando di avere già chiaro tutto è solo un freno e i risultati di questi atteggiamenti si sono visti deleteri nella storia.

  12. Luigi I.

    che ci troviamo nel ciclo discendente della parabola della fede nel mondo é abbastanza evidente oltre che prevista (ma quando il figlio dell’uomo tornerá sulla terra troverá la fede?). Tuttavia ho la certezza che nessun uomo é lasciato realmente solo, e che Gesú mai smetterá di bussare al suo cuore (personalmente ne sono testimone diretto) fino alla fine.Poi bisogna dire anche, come dice il buon Padre M. Botta, che le “cattive notizie” anche nell’ambito cristiano sono quelle più ricercate e raccontate, si parla e si ricerca con insistenza la “cattiva notizia” (scandali, abusi, latrocinio, soldi etc) ma non si evidenziano abbastanza le “belle notizie”, ció che é meravigliosamente bello (opere di caritâ, miracoli, attenzione, storie di “resurrezione”, etc). Questa alimenta in negativo lo spirito con cui il “mondo” vede Dio, ed é proprio nei ragazzi che questo ha maggior rilievo, piú degli altri questi non sopportano l’ingiustizia ma nel contempo sono più inclini alla ribellione pertanto é facile assolutizzare il male e fare di tutt’erba un fascio.

  13. am.toma

    Salve Costanza sono AnnaMaria Toma segretaria generale della CDAL (Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali) dell'arcidiocesi di Foggia-Bovino. Intendo porgere i miei complimenti per il tuo modo di scrivere su argomenti ormai sempre più dibattuti, i quali se vissuti cristianamente, sempre più difficilmente condivisi. Grazie al tuo blog sono venuta a conoscenza della bellissima iniziativa dei Cinque passi e volevo chiederti se fosse possibile ospitare il ciclo di incontri a Foggia nella mia città oppure si svolgono solamente a Roma come leggevo dal sito. Attendo una tua cortese risposta e ti faccio i migliori auguri per la tua vita e per il tuo lavoro. Grazie AnnaMaria Toma

    1. admin @CostanzaMBlog

      Cara Anna Maria i cinque passi si svolgono solo a Chiesa Nuova a Roma e tenuti da padre Maurizio Botta.

  14. Fabrizio Giudici

    Poi bisogna dire anche, come dice il buon Padre M. Botta, che le “cattive notizie” anche nell’ambito cristiano sono quelle più ricercate e raccontate, si parla e si ricerca con insistenza la “cattiva notizia”

    Dipende dai punti di vista. Non penso che la maggior parte delle persone se le vada a cercare, le brutte notizie: solo che cadono copiose. Cos’è, ci siamo andati a cercare le brutte notizie su divorzio, sull’aborto, sulle unioni civili, sull’utero in affitto, su guerre e profughi, persecuzioni dei cristiani fuori casa e dentro casa, su quello che potrebbe venire a breve, ovvero droga libera e eutanasia? Dentro la Chiesa ci siamo andati a cercare le notizie sugli apostati che imperversano, i vescovi e i papi che dicono che la coscienza soggettiva è l’unica che conta, che essere cattolici o protestanti o altro non fa differenza, che non bisogna evangelizzare? La Madonna, che da centocinquant’anni ci mette in guardia prevedendo pessime notizie se non facciamo qualcosa, lo fa perché è un profeta di sventura?

    Guarda che io ne farei benissimo a meno, e che se non ci fossero mi piacerebbe occuparmi di altro. C’è gente, incluso un gran numero di preti, che queste cose le sta subendo con una grande sofferenza personale, che associa a quelle di Cristo.

    La differenza tra le brutte notizie e le belle notizie, tra le altre cose, è che le prime richiedono di reagire. Solo rimanendo alle notizie di oggi: quando il cardinal Caffarra dice che “solo un cieco può negare che nella Chiesa ci sia grande confusione”, va a cercarsi le brutte notizie, o gli piovono addosso e si sente chiamato a reagire? Cristo ci chiede di reagire. Ci dice di non disperare, e di guardare certamente anche alle cose belle, e lo facciamo. Ma chiede di guardare in faccia le cose brutte, e contrastarle. Se non si vedono, o non si vogliono vedere, non si reagisce, e non si fa la volontà di Cristo.

    1. Buona domenica Fabrizio !!!….. da parte mia evito di leggere le brutte notizie….perché nulla succede che Dio non voglia….sta a noi a sapere rimanere nel posto che Dio ci Ha messo……non cercare le cose più grande …ma con umiltà cercare il Suo volte…..il resto non conta è il di più…serve e non serve !!!!…..Grazie e ancora pace e bene……marierose….

  15. Paul Candiago

    Sempre piu’ viva ed attiva questa democrazia di vita moderna con le sue razionalita’ che si vogliono introdurre nella Una Santa Cattolica Apostolica Chiesa Romana per compendiare la Parola, Tradizione Magisterio dell’ Autorita’ della Chiesa come novita’ alla Dottrina della Chiesa.

    Auguriamoci che lo scrivere che si legge sia inteso/interpretato da persone che si rendono conto che la Profezia Evangelica: “Cercheranno la Parola e non la troveranno” e’ in pieno svolgimento nella Chiesa.

    L’apostasia prospera e dilaga con l’aiuto del suo compagno l’errore, verso l’ortodossia, facendo sempre piu’ vere le parole del Papa Francesco “siamo fuori strada”. (Osea ne sapeva qualcosa: ma chi e’ Osea e’ ancora vivo?)

    In breve, non sia il Mondo il nostro interesse, ma la preghiera, il sacrificio e la penitenza come da dottrina della Buona Novella dove recentemente la Sapienza degl’Angeli ci dice: Pace in Terrra agli Uomini di Buona Volonta’.

    (Tanto il periodo natalizio e’ finito, voltiamo pagina che il panettone e’ finito e aspettiamo la colomba)

    Il resto solo distrazioni alla costante compunzione che dovremmo avere verso la nostra Fede rendendoci conto che: Il cielo e la terra passeranno ma le mie Parole non passeranno: e il contesto e’ sempre lo stesso: La Vita Eterna :per cui il resto di ben poco interesse spirituale o vero valore..

    Chi la vuol capire e far veramete sua la Redenzione di Cristo e acquistatare il campo e chi presta l’orecchio al chiasso del Mondo confondendosi negli “affari” della vita capaci di sofforcare la vita cristiana.

    Cordiali saluti a tutti, Paul

  16. Luigi I.

    Ciao Fabrizio, io non ho detto che bisogna mettere la testa sotto la sabbia e far finta di niente, e rispetto il tuo punto di vista, tanto é vero che ho messo ad inizio intervento la frase di Gesu che riassume profeticamente e a livello piú alto le notizie che tu hai riportato in dettaglio. Ma farsi travolgere solo da quello che é negativo sembra che ormai il mondo sia ormai totalmente regno di satana senza neanche più un briciolo di luce Divina. A leggere ed ascoltare certe notizie anche all’interno delle cariche ecclesiali sembra che anche per i nosri “ministri” la luce sia spenta ma non é assolutamente cosí. Le persone che leggono e che ascoltano sono profondamenre diverse, sia come cultura che come metro di giudizio interiore pertanto bisogna sforzarsi di dire anche le cose non belle e non buone ma sempre con molta “magmanimitá”. E se Gesú Cristo attirava le turbe con miracoli, caritá,, accoglienza, comprensione ma anche con la sua fermezza era perché tutte queste cose erano attrattive verso l’uomo ma erano anche cose trascendenti che puntavano al Padre, e chi aveva un minimo di luce ne restava totalmente o comunque abbastanza coinvolto. Ripeto, non si fa finta di niente, sarebbe da folli, ma guardiamoci intorno e vediamo che del “bello e buono” che attrae i cuori a Cristo se ne parla poco o niente e le persone vengono travolte sia dall’esterno (media) che dall’interno (chicchiericcio) da ció che allontana dal trascendente e dalla buona notizia portara da Gesú. Mettiamoci poi che tante volte chi vorrebbe “riparare” e andare contro tendenza spesso si esprime in termini offensivi, nervosi, rigidi e maleducati allora si diventa incoerenti con la parola stessa che viene pronuncuata e addirittura si diventa vittime inconsapevoli del “divisore per antonomasia” e si fanno piú danni che bene.Hai noninato Caffara ed in lui vi é tanta bontá, tanta benevolenza anche nell’esprimere le proprie remore con fermezza, remore che sono ovviamente non solo giustificate ma ad occhio attento sono per lo piú giuste.

    .

    1. Beatrice

      @Luigi I.
      «Ma farsi travolgere solo da quello che é negativo sembra che ormai il mondo sia ormai totalmente regno di satana senza neanche più un briciolo di luce Divina. A leggere ed ascoltare certe notizie anche all’interno delle cariche ecclesiali sembra che anche per i nosri “ministri” la luce sia spenta ma non é assolutamente cosí. Le persone che leggono e che ascoltano sono profondamenre diverse, sia come cultura che come metro di giudizio interiore pertanto bisogna sforzarsi di dire anche le cose non belle e non buone ma sempre con molta “magmanimitá”».

      Io penso che un cristiano, se è veramente tale, non debba lasciarsi travolgere dalle brutte notizie che legge, preoccupare sì, angosciare pure, ma lasciarsi gettare nella disperazione totale no, perché la fonte della nostra speranza non trae linfa dai fatti esterni, ma dalla nostra intima comunione con Cristo. A questo proposito ho letto sul Timone delle bellissime parole di Don Divo Barsotti:

      «Bisogna pensare che l’uomo vive in una triplice dimensione: fisica, psicologica e spirituale. La dimensione di una vita puramente fisica ci fa schiavi della natura e di tutte le sue esigenze: freddo, caldo, malattie, istinti, morte. La dimensione psicologica ci fa soggetti agli alti e bassi dei sentimenti e delle impressioni. Non siamo mai totalmente liberi. Ma, se viviamo nella dimensione spirituale, l’anima trascende se stessa e raggiunge Dio. Questa è la vita di una pura fede, che non si appoggia che su Dio. È la vita di una speranza infallibile, che non cerca altro appoggio che Lui. È la vita di una carità senza limiti, che non si arrende di fronte al male. In questa dimensione, nessuna prova può turbare l’anima e toglierle l’intima pace. Può essere una pace “nera” come la chiamano i mistici, perché sul piano fisico e psicologico l’anima può sentire l’abbandono e la prova, ma essa non si arrende. Vive una pace che trascende ogni pena».

      La nostra speranza in particolare nasce dalla certezza che Dio ha già vinto il male una volta per tutte morendo sulla croce, il grosso del lavoro l’ha già fatto Lui, a noi spetta il compito di resistere fino alla fine per far sì che il Suo sacrificio non sia stato vano ma permetta anche alle nostre anime di raggiungere l’agognata beatitudine eterna. Mi ricordo che l’anno scorso, in un periodo nero quando tutto ha iniziato ad andarmi storto, cominciai a lamentarmi con Dio (tanto per cambiare!) e durante un’omelia il prete (sempre il solito carmelitano) disse qualcosa che calzava proprio a pennello con quello che stavo passando, disse che noi spesso ci arrabbiamo con Dio chiedendoGli che senso ha la nostra vita, al che Lui ci risponde: “che senso ha la Mia morte, ha avuto un senso per te oppure il Mio sangue è stato versato invano? Stai lavorando sulla tua conversione oppure stai sprecando tutte le grazie che ti dono e che tu puntualmente non vedi?”

      Io preferisco di gran lunga sapere la verità, anche se è una verità inquietante, perché solo così so come agire di conseguenza, so per esempio chi ha veramente bisogno delle mie preghiere e del mio aiuto materiale, riesco a capire di chi mi posso fidare, sono in grado di riconoscere da quali pastori posso sperare di ricevere parole di vita eterna invece dei soliti discorsi ideologici fatti per piacere al mondo. Insomma è proprio vero che la Verità rende liberi, ben vengano le brutte notizie se sono vere, perché ci danno modo di aprire gli occhi e di spingerci ad assumere le giuste reazioni sulla base del momento storico che stiamo vivendo, come hanno fatto tutti i cristiani del passato che con le loro scelte hanno tenuto viva la fiamma della fede sino ai nostri giorni, non cominciamo proprio noi a fare gli struzzi che ficcano la testa sotto la sabbia per paura dello sfacelo contemporaneo! Se non guardiamo dritto in faccia il nostro male, non possiamo fare nulla per risanarlo.

      1. Ciao Beatrice…..!!! .come è vero quello che hai scritto, dopo avere sentito l’omelia di questo sacerdote domanda e risposta….che senso ha la mia vita ???? domanda lecito ….risposta meravigliosa che senso ha la morte in Croce di Gesù ??……giustamente è il senso supremo di un Amore che non esiste in questo mondo……ma attraverso la Sua mote ci Ha donato la vita……ecco il vero senso…..facciamone tesoro……buona giornata Beatrice….pace e bene…..

        1. Beatrice

          Buona giornata anche a te, Marierose!
          Sì, il frate carmelitano che cito spesso è proprio bravo, dice delle cose che mi rimangono in mente e che molte volte sono la giusta risposta ai problemi che vivo!

          1. Ciao Beatrice !!!!….è tutto grazie…..siamo amati di un Amore che non si spiega, ma si vive, il meglio che possiamo lasciarsi fare da Dio, ….da noi stesso è impossibile……mi ha sempre colpito una frase dove dice …..dove non arriva l’uomo …arriva Dio….bellissimo e verissimo……ciao e buona serata…..

  17. Fabrizio Giudici

    “Ma farsi travolgere solo da quello che é negativo sembra che ormai il mondo sia ormai totalmente regno di satana senza neanche più un briciolo di luce Divina”

    Luigi, io non a caso ho citato la Madonna. Questa frase è parte del contenuto della rivelazione del 12 aprile 1947 a Bruno Cornacchiola:

    L ‘ira di satana non è più mantenuta; lo Spirito di Dio si ritira dalla terra, la Chiesa sarà lasciata vedova, sarà lasciata in balìa del mondo. {. . .}. La colpita maggiormente sarà la Chiesa di Cristo per nettarla dalle sozzure che vi sono dentro.

    Normalmente non cito le rivelazioni non ufficialmente approvate, ma il libro su Cornacchiola è stato recensito su questo sito.

    La luce divina c’è e ci sarà sempre, ma quello “Spirito di Dio si ritira dalla terra”, “Chiesa lasciata vedova, lasciata in balia del mondo” – parole fortissime – indica una situazione di apostasia che mai si è realizzata prima nella Storia. Possibile che sia così difficile rendersi conto di questa eccezionalità?

    Che poi non vedo censure sulle buone notizie: qui per esempio vengono tranquillamente riportate. Su altri siti no, ma se la loro linea editoriale è sottolineare i problemi, non ci vedo niente di strano. È come lamentarsi che alla radio della Polizia si parli solo di rapine e omicidi e non di matrimoni e nascite.

    Mettiamoci poi che tante volte chi vorrebbe “riparare” e andare contro tendenza spesso si esprime in termini offensivi, nervosi, rigidi e maleducati allora si diventa incoerenti con la parola stessa che viene pronuncuata e addirittura si diventa vittime inconsapevoli del “divisore per antonomasia” e si fanno piú danni che bene.

    È vero, ma allora la critica non va rivolta ai contenuti, quanto ai modi di esprimersi.

    @Marierose da parte mia evito di leggere le brutte notizie….perché nulla succede che Dio non voglia

    È una logica un po’ curiosa. Durante la guerra, avresti evitato di sapere p.es. le notizie sui rastrellamenti degli ebrei? Perché tanto nulla succede che Dio non voglia, quindi inutile saperlo, inutile opporsi?

    Questo ha senso se uno si ritira in clausura, in una vita di preghiera. Benissimo. Ma per chi sta nel mondo non ha senso.

    1. Ciao Fabrizio…..!! hai anche ragione per quanto mi dice, …ma vedi la storia ci richiama sempre, a prendere consapevolezza che nulla è a caso….tutto ha un senso…….sia nel bene sia nel male…….i redine del mondo c’è l’Ha Dio e non noi…..basta pensare alla storia della salvezza…..guarda i miei pensieri sono sempre diverse da Dio…per cui non discuto…..poi con sincerità non scrivo bene l’italiano, (sono straniera) ..abbi pazienza……So una cosa che la vita cui su questa terre non è una magia, lo visto già dai miei genitori…..mia mamma a fatto diversi campi di concentrazione terribile…che sono andato a visitare, inutile dirti di più…..il male non viene da Dio, ma da satana….e si vede oggi come allora……nel mio piccolo questo ho capito…..
      Ti auguro ogni bene e una serena notte……storia nella storia…..ciao !!!

  18. fra.pia

    Intanto un saluto a tutti, intervengo per la prima volta su questo blog che spesso mi capita di scorrere.
    Mi colpisce molto questa diversa visione del mondo cattolico tra coloro che vedono il bicchiere mezzo pieno e quelli che lo vedono mezzo vuoto.
    Io credo che la storia abbia un solo verso di lettura, e cioè quello cronologico, e che nelle radici e nel sostanza del cristianesimo vi sia essenzialmente un messaggio di speranza, sicchè un cattolico disperato è un cattolico che ha perso la fede.
    Siamo nel 2017 ed esattamente 100 anni fa eravamo nel pieno della 1^ guerra mondiale. Forse ad una visione superficiale poteva sembrare che il mondo occidentale fosse più cattolico , ma questo non ha impedito che scoppiasse una guerra che ha portato milioni e milioni di morti e dove sono state utilizzate pesantemente le armi chimiche ed i gas nervini. Se si fossero trovati immersi in questa guerra che tipo di giudizio avrebbero dato coloro che qui parlano con pessimismo del futuro e con nostalgia del passato ?
    La realtà è che se andiamo ancora più indietro troveremo altri scempi simili, limitati soltanto dalla mancanza di armi adeguatamente letali, messi in atto dalle popolazioni europee, purtroppo anche cattoliche.
    Grandi progressi sono stati fatti dall’uomo nella sua storia, e come sempre avviene ad un grande potere corrisponde una grande responsabilità che non sempre è stata adeguatamente gestita.
    Nostro compito, da cristiani, è vivere il nostro tempo (quello in cui ci è stato dato di nascere, non 100 anni fa o tra 100 anni, ma proprio questo) con lo spirito di testimonianza di colui che confronta i fatti della propria vita con la parola di Dio per prendere le piccole e grandi decisioni di tutti i giorni. Non altro. E fare questo con la consapevolezza della difficoltà del nostro essere di carne, ma col sorriso della serenità di chi fa della speranza e della provvidenza il proprio tracciato di vita. Già fare solo questo sarebbe più che sufficiente.
    Ho poi letto l’utente Fabrizio che cita le parole di una veggente dandogli grande importanza anche se non ufficialmente approvate dalla Chiesa. Attenzione, perchè proprio la Chiesa vaglia i suoi figli col fuoco e prima di arrivare ad essere Cardinali, Vescovi o Papi la Chiesa nel suo corpo spirituale vigila perchè queste figure siano occupate da persone degne, attraverso scrutini ed elezioni. E se queste persone degne, che sono corpo della Chiesa , non hanno ritenuto di approvare le parole di questa veggente, non è che la recensione di un libro su un blog le trasformi in bibbia. Quindi usare , come usa Fabrizio, l’espressione “ho usato le parole della Madonna” dando per scontato che siano della Madonna è molto improprio , perchè la distanza tra religione e credenza, se non addirittura peggio, è breve.
    Partire da queste frasi , dando per scontate che siano vere, altera ogni tipo di dibattito . Come può infatti un essere umano controbattere alle parole della Madonna ? Ma allo stesso tempo….se queste parole non sono vere ma sono soltanto frutto dell’immaginazione spirituale di qualcuno, quale grave danno facciamo divulgandole come se fossero vere ?
    Una sola cosa è certa : ognuno di noi può fare qualcosa per la Chiesa e per la fede sulla terra, e quel qualcosa è scritto sui Vangeli. In quelle pagine c’è l’indicazione di come ognuno di noi deve vivere il vangelo, e non di come bisogna obbligare gli altri a viverlo. Mai infatti c’è scritto “fate fare” ma sempre “fate”.
    Ed in quelle pagine (che pure allegre non sono ) non c’è alcun lamento sul futuro , ma solo speranza ed ottimismo. 2000 anni fa come oggi.

      1. exdemocristianononpentito

        Io non conosco il cardinale Sarah e non ho letto illibro “Dio o niene”, mi limito quindi ad una mia impressione sull’articolo sopra riportato. Invoco perciò il “beneficio dell’errore”, perchè non sono sicuro di non dire castronerie.
        Secondo la mia impressione, al di là di quello che dice espressamente, il prelato africano, da’ ormai per scontato che l’Europa (ma anche l’occidente) sia pagana o atea di fatto, e quindi, quasi, inevitabilente perduta.
        Secondo la mia modesta opinione il cardinale Sarah ritiene che l’Europa sia praticamente ritornata ai primi anni di Costantino, quando il crstianesimo era semplicemente una “religio licita” fra tante altre, nulla di più, e ritiene pure che dall’Africa debba ripartire la ri-evangelizzazione del continente europeo, che, come già detto, è perduto per la Chiesa.
        Dall’africa cattolica dovranno partire i missionari per l’Europa ateo/pagana.
        E’ una mia impressione: posso sbagliarmi.. La signora Costanza, che conosce personalmente il porporato, mi può smentire se ho detto una fesseria.
        Tuttavia di questo “sbiadirsi” dell’identià cristiana degli europei ne ebbi la chiara percezione, negli anni 80, quando miliatavo nella DC; allora mi accorsi infatti che c’erano tanti democristiani che del cattolicesimo se ne fregavano e aderivano al partito solo per ragioni politiche (se non opportunistiche). Allora, dico io, se anche in un partito cattolico c’erano tanti “atei di fatto”, che succedeva mai nella società civile?
        Vorrei inoltre far notare che l’ateismo pratico o “di fatto”, quello della gente che “si è progressivamente organizzata come se Dio non esistesse” (tanto per usare le parole del cardinale) è, per un missionario, ancor più difficile da “sdradicare” che l’ateismo teorico, ossia quello che nega scientemente l’esistenza di Dio; perchè mentre l’ateo teorico è perlomeno disposto a parlare di Dio, l’ateo pratico si disinteressa totalmente del problema.
        E mi sembra che anche quest’ultima considerazione non sia ignota a Robert Sarah.

        1. Difatti è dalla vita delle persone che bisogna ripartire, non dal “problema Dio”. Atei pratici o teorici, come pure i teorici credenti, hanno tutti una vita, tutti una domanda, tutti sperimentano la sofferenza e la morte… e lì sperimentano tutto il limite delle loro non-risposte.

          1. E per riagganciarmi al mio primo commento, abbiamo noi risposte credibili, che si basano sulla nostra vita, su una fede incarnata, su una gratitudine a Dio incondizionata? Sull’esperienza della Pasqua cioè della Resurrezione? Perché diversamente neppure noi avremo LA risposta e sarà di ben poco aiuto “parlar di Dio”. Come dissero anche a San Paolo, ci risponderanno: “si va bene… Su questo ti ascolteremo un altro giorno.” 🙁

    1. Fabrizio Giudici

      Ho poi letto l’utente Fabrizio che cita le parole di una veggente dandogli grande importanza anche se non ufficialmente approvate dalla Chiesa.

      Francamente, prima di rispondere al prossimo bisognerebbe leggere bene quello che uno ha scritto. Il libro di Cornacchiola, come ho per primo sottolineato, non raccoglie visioni approvate ufficialmente; tuttavia, è stato recensito da Costanza. Pertanto, le osservazioni non possono essere dirette a me.

      La critica inoltre è speciosa, perché lei dovrebbe ben sapere che un gran numero di visioni approvate, da La Salette in poi, dicono sostanzialmente le stesse cose. Del libro di Cornacchiola non ho citato tutte le visioni, ma solo un’espressione riassuntiva e che è perfettamente in linea con le altre visioni. CIto per esempio dalle visioni di Akita:

      “Come ti ho detto, se gli uomini non si pentiranno e non miglioreranno se stessi, il Padre infliggerà un terribile castigo su tutta l’umanità. Sarà un castigo più grande del Diluvio, tale come non se ne è mai visto prima. Il fuoco cadrà dal cielo e spazzerà via una grande parte dell’umanità, i buoni come i cattivi, senza risparmiare né preti né fedeli. I sopravvissuti si troveranno così afflitti che invidieranno i morti. Le sole armi che vi resteranno sono il Rosario e il Segno lasciato da Mio Figlio. Recitate ogni giorno le preghiere del Rosario. Con il Rosario pregate per il Papa, i vescovi e i preti.

      L’opera del diavolo si insinuerà anche nella Chiesa in una maniera tale che si vedranno cardinali opporsi ad altri cardinali, vescovi contro vescovi. I sacerdoti che mi venerano saranno disprezzati e ostacolati dai loro confratelli…chiese ed altari saccheggiati; la Chiesa sarà piena di coloro che accettano compromessi e il Demonio spingerà molti sacerdoti e anime consacrate a lasciare il servizio del Signore. Il demonio sarà implacabile specialmente contro le anime consacrate a Dio. Il pensiero della perdita di tante anime è la causa della mia tristezza. Se i peccati aumenteranno in numero e gravità, non ci sarà perdono per loro.

      Soddisfatto?

      Il commento sul fatto che cento anni fa c’era la guerra mondiale è un perfetto emblema di una certa ottusità cattolica. Perché, oggi staremmo meglio? Non c’è la guerra sparsa in giro per il mondo? Non c’è una “terza guerra mondiale a pezzi” (che poi è la quarta, ma fa poca differenza)? Facile parlare, visto che per ora non ci tocca direttamente. Ma abbiamo garanzie che non succederà? E la cifra spaventosa degli aborti, è meglio della guerra? Perché la guerra, tranne qualche pazzo, è percepita da tutti come un male. L’aborto invece è oggi un diritto civile, e una gran parte dei cattolici abbozza, se non approva. Eppure Madre Teresa di Calcutta diceva che è il più grande nemico della pace.

      E poi, perché la Madonna continuerebbe a parlare di castighi, se le cose vanno meglio di cent’anni fa?

      1. fra.pia

        Queste sono le sole 15 apparizioni Mariane riconosciute dalla chiesa :
        – Laus (Francia) 1664-1718, Benôite Rencurel;
        – Roma 1842, Alfonso Ratisbonne;
        – La Salette (Francia) 1846, Massimino Giraud e Melania Calvat;
        – Lourdes (Francia) 1858, Bernadette Soubirous;
        – Champion (Usa) 1859, Adele Brise;
        – Pontmain (Francia) 1871, Eugène e Joseph Barbedette, François Richer e Jeanne Lebossé;
        – Gietrzwald (Polonia) 1877, Justine Szafrynska e Barbara Samulowska;
        – Knock (Irlanda) 1879, Margaret Beirne e diverse persone;
        – Fatima (Portogallo) 1917, Lucia Dos Santos, Francesco e Giacinta Marto;
        – Beauraing (Belgio) 1932, Fernande, Gilberte e Albert Voisin, Andrée e Gilberte Degeimbre;
        – Banneux (Belgio) 1933, Mariette Béco;
        – Amsterdam (Olanda) 1945-1959, Ida Peerdemann;
        – Akita (Giappone) 1973-1981, Agnes Sasagawa;
        – Betania (Venezuela) 1976-1988, Maria Esperanza Medano;
        – Kibeho (Ruanda) 1981-1986, Alphonsine Mumereke, Nathalie Ukamazimpaka e Marie-Claire Mukangango.
        Inoltre le parole che la Madonna dice durante queste apparizioni sono considerate delle “rivelazioni private” e non sono quindi dogma di fede. Il che significa che si può essere Cattolici , senza credere che siano state pronunciate.
        A chi è sempre in cerca ed ascolto di parole specifiche che vengano dall’Alto. non posso che ricordare la prima e vera fonte della nostra Fede, e cioè i vangeli : “Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto” (Gv. 20:29)”
        Sui Vangeli e la Bibbia c’è già scritto tutto quello di cui abbiamo bisogno per credere e che dobbiamo sapere, cosa altro ci serve ? Non c’è forse l’esortazione a convertici ogni giorno ? Abbiamo bisogno di un veggente che ci confidi le parole della Madonna per sapere quale è il nostro PERSONALE compito di Cristiani ?
        Forse abbiamo bisogno semplicemente di scaricare sulla società che ci circonda le responsabilità della attuale situazione di fede che sembra un fallimento, ma che invece è forse soltanto il sentiero pensato da Dio per noi in questa generazione (o non è stato forse anche Israele inviato in esilio in terra straniera per 80 anni ?? Forse è il nostro turno di esilio in terra straniera, per il nostro bene perchè siamo diventati troppo borghesi e perbenisti)
        Lo dico per esortare tutti alla ragione, me per primo : pensiamo prima di tutto a convertirci ed a vivere il Vangelo, ed a educare a farlo ai nostri figli, mostrando loro come di fronte ai problemi ed alle precarietà c’è una strada Cristiana, che non è la strada del mondo, e che apparentemente è fallimentare ma che porta invece alla Vita vera.
        Invece di pensare ai divorzi degli altri, non divorziamo e mostriamo la bellezza della luce del matrimonio cristiano.
        Invece di pensare agli aborti degli altri, non abortiamo anzi…facciamo molti figli e mostriamo come senza rubare e senza scendere a compromessi con le truffe o altro, si possa vivere nella precarietà e confidare nella provvidenza.
        Invece di lamentarci per la situazione della Chiesa chiediamoci cosa possiamo fare concretamente noi, nella nostra quotidianità , per aiutarla e lavorare nella vigna del Signore facendo quello che serve, che al 99,99% non passa per la parola scritta o parlata ma passa per tanti piccole azioni umili e nascoste che non concedono nessuna gloria umana a chi le compie.

    1. Fabrizio Giudici

      Non vorrei sbagliarmi, ma fra.pia è vincent vega.

      Lui o clone, poco importa: sempre fesserie scrivono.

      Tralascio di commentare dettagliatamente sulla lista di apparizioni mariane approvate, da cui manca p.es. Guadalupe (non ha mai avuto un’approvazione formale, ma è approvata de facto). Prova di poca conoscenza dell’argomento, ma questo è un dettaglio trascurabile.

      Sui Vangeli e la Bibbia c’è già scritto tutto quello di cui abbiamo bisogno per credere e che dobbiamo sapere, cosa altro ci serve ? Non c’è forse l’esortazione a convertici ogni giorno ? Abbiamo bisogno di un veggente che ci confidi le parole della Madonna per sapere quale è il nostro PERSONALE compito di Cristiani ?

      Intanto le Scritture non bastano: basteranno a lei, che evidentemente è protestant(izzant)e, ma la Tradizione e il Magistero sono fondamentali. Non perché dicano cose nuove rispetto alle Scritture, ma perché ci insegnano come interpretarle. Sennò ognuno se le interpreta come gli pare. È un fatto ormai ampiamente provato, proprio dalle confessioni scismatiche.

      Inoltre le parole che la Madonna dice durante queste apparizioni sono considerate delle “rivelazioni private” e non sono quindi dogma di fede. Il che significa che si può essere Cattolici , senza credere che siano state pronunciate.

      Intanto è notevole il metodo del ragionamento: due giorni fa il problema era con le rivelazioni a Cornacchiola, perché non approvate. Ora che si conferma che quello che ho citato di Cornacchiola è perfettamente in linea con le altre rivelazioni approvate, salta fuori che, approvate o no, dobbiamo fregarcene comunque. Una logica di ferro; e poi, perché non l’ha scritto subito che secondo lei non contano? Il solito atteggiamento viscido, un po’ accomodante all’inizio per evitare di sollevare sospetti da subito?

      Comunque, quello che ha scritto lei è tendenzioso. È vero che la rivelazione privata è diversa dalla Rivelazione e non siamo tenuti a crederci. Ma, nel momento in cui è approvata dalla Chiesa, uno dovrebbe fornirmi una buona ragione per cui dovrebbe essere totalmente ignorata. “Non siamo tenuti a crederci” non vuol dire che facciamo parte di una pedante associazione umana e possiamo fare il minimo sindacale che ci viene richiesto. Questa è un’interpretazione farisaica. La rivelazione privata, che se approvata è un rafforzamento della Parola di Dio, è un ausilio per facilitarci la comprensione di certe cose in un certo momento storico. Come dice Ratzinger:

      http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/22012

      2. La rivelazione privata è un aiuto per questa fede, e si manifesta come credibile proprio perché mi rimanda all’unica rivelazione pubblica. Il cardinale Prospero Lambertini, futuro Papa Benedetto XIV, dice al riguardo nel suo trattato classico, divenuto poi normativo sulle beatificazioni e canonizzazioni: “Un assentimento di fede cattolica non è dovuto a rivelazioni approvate in tal modo; non è neppure possibile. Queste rivelazioni domandano piuttosto un assentimento di fede umana conforme alle regole della prudenza, che ce le presenta come probabili e piamente credibili”. Il teologo fiammingo E. Dhanis, eminente conoscitore di questa materia, afferma sinteticamente che l’approvazione ecclesiale di una rivelazione privata contiene tre elementi: il messaggio relativo non contiene nulla che contrasta la fede ed i buoni costumi; è lecito renderlo pubblico, ed i fedeli sono autorizzati a dare ad esso in forma prudente la loro adesione (E. Dhanis, “Sguardo su Fatima e bilancio di una discussione”, in: La Civiltà Cattolica 104, 1953 II. 392-406, in particolare 397). Un tale messaggio può essere un valido aiuto per comprendere e vivere meglio il Vangelo nell’ora attuale; perciò non lo si deve trascurare. È un aiuto, che è offerto, ma del quale non è obbligatorio fare uso.

      Non solo:

      La più antica lettera di San Paolo che ci è stata conservata, forse il più antico scritto in assoluto del Nuovo Testamento, la prima lettera ai Tessalonicesi, mi sembra offrire un’indicazione. L’apostolo qui dice: “Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie; esaminate ogni cosa, tenete ciò che è buono” (5, 19-21).

      In ogni tempo è dato alla Chiesa il carisma della profezia, che deve essere esaminato, ma che anche non può essere disprezzato.

      Immagino che questo faccia parte di quella porzione di Scritture che lei interpreta come le pare.

      Sarebbe poi curioso, a posteriori di tutta la serie, ignorare che le rivelazioni mariane di cui stiamo parlando si sono già in gran parte realizzate in modi tragici, a conferma della loro rilevanza. Tragedie che si sono verificate perché non è stato fatto quello che era stato chiesto di fare. Infatti, è falso anche quello che ha scritto nel precedente intervento:

      [Nelle Scritture] non c’è alcun lamento sul futuro , ma solo speranza ed ottimismo. 2000 anni fa come oggi.

      C’è speranza ed ottimismo solo per chi vuole accogliere la parola del vero Cristo, costi quel che costi. Per gli altri c’è “pianto e stridore di denti” al momento del giudizio divino. Ma ci sono anche conseguenze tragiche nella storia umana.

      Infine, da rivelazioni non mariane, ma sempre private, sono nate due importantissime devozioni cattoliche, come il Corpus Domini e il Sacro Cuore di Gesù. Le rivelazioni private, dunque, hanno la loro importanza.

      Si converta. Non si lasci ingannare: il protestantesimo non vincerà. Arriverà a un passo dalla meta, poi si schianterà con gran fragore, trascinandosi dietro molte vittime.

      1. Fabrizio Giudici

        Appunto: il paragrafo da “La più antica lettera … non può essere disprezzato” non è uscito fuori in corsivo, ma è sempre parte della citazione di Ratzinger.

      2. admin @CostanzaMBlog

        Non so se sia Vincent Vega ma giudicare dall’IP ha lo stesso vizio. Ha già commentato su questo blog come Paola, Francesco, Giulia, Speranza, fra.pia e Chiquita Madame.

        1. Beatrice

          Non credo sia Vincent Vega, perché lui per esempio crede alle varie apparizioni da cui sono nate devozioni particolari. Da un po’ di tempo, infatti, Vincent Vega va in giro sui blog cattolici a dire a destra e a manca di fare la Coroncina della Divina Misericordia, le orazioni di Santa Brigida e i primi venerdì del mese, perché se li fai poi sei salvo a prescindere da come ti sei comportato in vita, infatti lui ha sostenuto più volte di avere la certezza della perseveranza finale proprio per aver fatto tali devozioni. Inoltre crede nell’esistenza di spiriti di non meglio precisata natura, questo è un commento che aveva scritto su UCCR in riferimento al fenomeno Medjugorje:
          «Io penso che siano spiriti della natura. È tipico di loro chiedere tante preghiere, sono come “cibo” per loro. Se poi si tratta di Eggregori o Tulpa non ne parliamo. Ad ogni modo sono spiriti buoni, questo è sicuro, visto anche tutti i miracoli che hanno fatto. Ma non sono sicuro che ci sia davvero la Madre di Dio, li. Staremo a vedere. Di sicuro qualcosa di sovrannaturale c’è, e se non è la Madre di Dio è ciò che ho detto io.»
          Il commento di Vincent Vega si trova a questo link: http://www.uccronline.it/2016/06/20/a-medjugorje-persone-normali-lontane-dal-miracolismo-compresi-docenti-universitari/

          1. Fabrizio Giudici

            Beatrice,

            come dicevo sopra alla fine non ha molto importanza chi è, basta solo capire che è un troll. Peraltro sarebbe molto ottimistico pensare che c’è una persona sola così.

            D’altronde da pensieri così confusi ci si può aspettare qualsiasi cosa. Un giorno o l’altro qualcuno salterà fuori con gli omini verdi.

            La cosa triste è vedere la facilità con cui altri gli vanno dietro.

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