Anno nuovo, sia fatta la Tua volontà

img_0931

di Costanza Miriano

Oggi ero al telefono con un’amica – si sa, questo è tempo di bilanci e di propositi, e BISOGNA per forza sentirsi – e siccome siamo donne andiamo subito al cuore della questione, prendiamo sempre sul serio la reciproca domanda “come va?” (che invece, si sa, per l’uomo è un distratto intercalare).

Va che dobbiamo sempre di più imparare a vivere consegnate. Chiediamo ogni giorno nel padre Nostro che sia fatta la sua volontà, ma in realtà non è che ci interessi moltissimo conoscerla, se non è proprio aderente alla nostra, se il suo progetto è impegnativo o doloroso o faticoso. Invece la volontà di Dio dovrebbe essere oggetto e fine di tutte le nostre preghiere. Solo così la preghiera e la vita diventano unitarie, mai ci separano da noi stessi.

Una volta, mi raccontava la mia amica, hanno chiesto all’abate generale dei benedettini, padre Lepore, quante ore preghi al giorno. Ventiquattro, ha risposto il padre. Come è possibile? “È possibile, perché ciò che mi viene chiesto in ogni circostanza, pur potendo scegliere di rifiutarlo, lo accetto”. Così la preghiera diventa un’adesione, minuto per minuto, alla realtà. Un abbraccio alla nostra vocazione. Diventa una difesa della trincea in cui Dio ci ha messo, centimetro dopo centimetro.

Mi accorgo, ogni tanto, quando sono presente a me stessa, come cambia – completamente – la vita se si vive cercando di risparmiare, di salvare un po’ di vita, di tenersi qualcosa per sé, rispetto a quando si accetta di lasciarsi mangiare. Un sì a un figlio, una cosa fatta meglio invece che prendendo la scorciatoia, una richiesta ascoltata, un bisogno di un amico o di uno scocciatore non ignorato. E siccome la conversione è un processo, ed è continuo, più il cuore si allarga e la disponibilità diventa un atteggiamento di fondo. Invece più si tende a risparmiare più il cuore si indurisce. È per questo che quando il Signore chiede una mano a qualcuno – perché siamo noi le sue mani, i suoi piedi, la sua bocca – tende a chiederla a chi già sta facendo un bel po’. Più sei indaffarato, più il Signore ti chiede.

Ecco, questo è il mio proposito per l’anno che viene. Essere docile alle circostanze. Accettare di lasciarmi disturbare, certa che Dio lo farà, perché lo fa sempre. Ovviamente lo fa non perché sia un sadico ma perché è un Padre tenerissimo, e vuole il meglio per noi. Certo, a occhio non è che la cosa risulti evidentissima allo sguardo, non sempre. A volte ti fa proprio arrabbiare (d’altra parte proprio oggi il Papa ha detto che non solo possiamo, ma anzi dobbiamo lamentarci con lui, perché è Padre). Ma diciamo la verità, che ne sappiamo noi di cosa è meglio per noi? Un caro sacerdote mi ha detto di non aver mai chiesto nessuna grazia in particolare, neppure la guarigione della madre, ma che si facesse la sua volontà sulla nostra vita. Cosa è meglio per noi lo sa Lui, questo Padre tenerissimo, che per convincerci del fatto che non pretende niente da noi si è fatto bambino, affinché non lo temessimo.

 

34 pensieri su “Anno nuovo, sia fatta la Tua volontà

  1. Matteo 16,25

    Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.

  2. Corrado

    Chiedere al Signore lo spirito di fortezza per stare sulle croci quotidiane, ogni giorno, senza cedere alla tentazione di scappare

    1. cinzia

      Già Corrado …. proprio così! Quante volte si cerca di scappare…. E invece bisognerebbe chiedere di avere la forza di accettare sempre e comunque la volontà di Dio, e la sapienza per riuscire a riconoscerla……

  3. Giusi

    Così dovrebbe essere ma è difficile. Eppure il Signore è talmente buono che ce lo dimostra al di là dei nostri comportamenti per esempio risolvendo un problema per una via Sua alla quale non avevamo pensato. L’ha fatto con me in questo anno che, credetemi, non merito davvero niente…..

  4. Francesco Gerli

    Cara Costanza,

    Sono un suo assiduo lettore, e seppure a volte non mi trovi d’accordo con Lei soprattutto su alcune questioni politiche, la considero davvero una delle più grandi donne d’Italia e un esempio di vita bella e cristiana.
    Quest’anno ho perso a distanza di pochi mesi mio padre e mia nonna (di conseguenza mia mamma ha perso sua Mamma e suo marito), però ho anche incontrato un amore grande in cui davvero vedo la mia vocazione, proprio in quegli stessi mesi.
    Leggo ogni Suo post e volevo dirLe grazie per quello di oggi: “Sia fatta la Tua volontà”. Leggendolo ho capito quanto sia fortunato ad avere fede e quanto sia importante crescere sempre nella fede. Aver fede non cancella il dolore, non cancella lo strappo, ma riuscire a guardare al di là del dolore e vederci la speranza, mi ha fatto capire davvero che il nostro Dio è davvero onnipotente nell’amore.
    Sia fatta la Tua volontà perché senza l’incontro con quella persona viva anche oggi, avrei avuto attorno il nulla e quel nulla si sarebbe riempito di rassegnazione, limite e sconfitta.
    Grazie per quello che fa e scrive. Grazie per quel post, che bello aprire facebook e sentirsi confortati nell’intimo. Auguri!

  5. Grazie Costanza,!!!!! anch’io chiedo una cosa a Dio Padre, lasciare l’uomo vecchio, per rivestirmi del’Amore di Dio Padre, che solo Lui sa cosa è buono per me….Lui conosce tutto di me, la mia incapacità di fare sempre la Sua Volontà…conosce la mia fragilità……chiedo che mi dia un cuore che ama, che perdona, misericordioso , generosa, che mi Dia una fede forte, secondo la Sua volontà…..e non la mia…….Buon Anno nuovo Costanza….e a tutti voi….Buona giornata…pace e bene al mondo intero…..

  6. Gianfranco Falcone

    “En la sua volontade è nostra pace”.
    Come è vero! Cessano la paura e l’ansia di colpo, anche se il più delle volte è una volontade incomprensibile, talmente incomprensibile da dover combattere contro la tentazione del dubbio che non ci sia nessuna volontade, ma solo una cieca casualità.
    Facciamo la nostra parte. Ciascuno di noi possa poter dire come mastro don Gesualdo morente alla figlia Isabella :”Ti ho voluto bene…anch’io… quanto ho potuto…come ho potuto…Quando uno fa quello che può…”
    Sono sicuro che basterà. Buon anno a tutti

    1. Quelle che il mondo chiama “casualità”, “destino”, “fortuna” o “sfortuna”, sono quasi sempre (personalmente direi senza il “quasi”), una Parola di Dio alla nostra vita.

      Un invito a entrare appunto nella Volontà di Dio, che non è neppure una forma di fatalismo, giacchè entrare in questa Volontà richiede una precisa scelta e spesso anche un faticoso combattimento.

  7. M. Cristina

    “Il centuplo quaggiù e la vita eterna”…perché sperimentando il centuplo quaggiù, come dicevate tutti voi, è più “facile” credere alla vita eterna…è un anticipo…buon anno a tutti!

  8. fra' Centanni

    Un caro sacerdote mi ha detto di non aver mai chiesto nessuna grazia in particolare, neppure la guarigione della madre, ma che si facesse la sua volontà sulla nostra vita.

    Non sono d’accordo, le grazie vanno chieste; quelle spirituali ed anche quelle materiali. Perché io non sono un pezzo di legno e non è indifferente che mia figlia sopravviva ad un brutto incidente oppure no. Non è indifferente se recupera al 100% oppure no.

    So che le croci sono l’usuale mezzo di santificazione per tutti. Ma so anche che Gesù Cristo ha chiesto al Padre, prima di essere inchiodato, che passasse da lui quel calice amaro. Si può chiedere a Dio, nostro Padre, di risparmiarci una croce. Non solo. Quando la croce è frutto di un’ingiustizia, allora non solo è giusto, è doveroso chiedere al Padre di lottare con noi per ristabilire la giustizia.

    1. Ciò che non è indifferente per tua figlia, mia figlia, i nostri cari, noi stessi, è che la nostra anima sia salva (la Vita Eterna) e che ciò che viviamo in terra a ciò ci conduca.

      Tutto il resto è relativo… a che vale che io sopravviva ad un incidente se il resto della mia vita e le mie scelte dovessero poi portarmi lontano da Dio?.
      Quindi pregherò per guarigione e quant’altro, sapendo e credendo con fede che così non fosse questa è la cosa migliore per me (o altri) e che mi sia dato di vivere in grazia di Dio (o tornando alla Grazia di Dio) gli ultimi momenti, istanti della mia vita (da morte improvvisa liberaci Signore).

      Quando la Croce è causata dall’ingiustizia a maggior ragione si è chiamati ad assimilarci a Cristo che ha chiesto, ma non ha affatto “lottato” (se non con la propria umanità).
      Saprà Dio come “ristabilire la Giustizia”, che può non corrispondere al concetto di giustizia che abbiamo noi.

      1. fra' Centanni

        … che la nostra anima sia salva (la Vita Eterna) e che ciò che viviamo in terra a ciò ci conduca.

        Esattamente. La salvezza delle anime deve essere il fine supremo di ogni nostra scelta. E allora? Chiedere grazie, spirituali o materiali, contrasterebbe con questo fine? Al contrario direi: chiedere grazie, spirituali o materiali, permette a Dio di concedercele. In fondo chiedere grazie è uno dei fini della preghiera; chi non chiede grazie, probabilmente non prega affatto. Poi sta a Dio, ovviamente, valutare se una certa grazia può aiutarci od ostacolarci nella nostra santificazione. Per questo bisogna sempre rimanere nell’obbedienza. Ma se non si chiede, nemmeno si può ottenere. Io sarei alquanto perplesso se i miei figli non mi chiedessero mai niente.

        Tanto più se la croce è frutto dell’ingiustizia! Se io vengo ingiustamente accusato di pedofilia (mettiamo il caso), non dovrei lottare con tutte le mie forze per difendermi? E non avrebbero diritto, i miei figlie e mia moglie, a vedere ristabilita la verità? E non dovrei permettermi di chiedere a Dio (ed anche con molta forza!) che sia ristabilita verità e giustizia? … Ma stiamo scherzando? Poi, se Dio decide di permettere che degli infami riescano a farmi condannare, si offre certamente la sofferenza per il bene della Chiesa, ci mancherebbe. Ma che debba addirittura rinunciare a difendermi, questa è una sonora sciocchezza che Dio non ha mai chiesto a nessuno.

        1. Beatrice

          @Fra’ Centanni

          Io la penso come te, non c’è nulla di male a chiedere aiuto al Signore nel momento del bisogno, soprattutto quando a soffrire è una delle persone che più amiamo. Io mi rivolgo a Lui continuamente e non sono mai rimasta delusa, perché in un modo o nell’altro mi dà la forza necessaria per reagire quando (quasi sempre) le cose non vanno come speravo. “Chiedete e vi sarà dato” dice Gesù nel Vangelo e io lo prendo alla lettera. Gli dico: “guarda, dato che non conosco quale sia la Tua volontà, intanto ti dico qual è la mia, poi vedi un po’ Tu se in qualche punto coincidono!”

          Leggendo la storia dell’apparizione mariana a Rue du Bac mi è rimasto impresso un dettaglio: Caterina Labourè vide alle dita della Madonna tanti anelli con pietre preziose da cui partivano innumerevoli raggi luminosi, che rappresentavano le grazie donate agli uomini da Dio per mezzo di Maria, tuttavia alcune delle gemme erano spente perché quelle erano le grazie che gli uomini non chiedevano per mancanza di fede. Questo per dire come il Signore voglia ardentemente che ci rivolgiamo a Lui nel momento del bisogno, perché è anch’esso un modo per dimostrare di avere fede.

          È vero, però, che molte persone (io per prima) si aspettano che Dio risponda alle loro preghiere esattamente nella maniera desiderata, mentre si dovrebbe avere maggiore fiducia in Lui, che sa ciò di cui abbiamo veramente bisogno più e meglio di noi.
          A questo proposito voglio riportare quanto letto in una cartolina presa all’interno di una chiesa, sono parole molto belle scritte da don Dolindo Ruotolo sulla necessità di abbandonarsi fiduciosi a Dio in ogni circostanza:

          «Dice Gesù: “perché vai in confusione e ti agiti per i problemi della vita? LasciaMi la cura di tutte le cose e tutto ti andrà meglio. Quando ti abbandonerai in Me tutto si risolverà con tranquillità secondo i Miei disegni. Non disperare, non Mi rivolgere una preghiera agitata, come tu volessi esigere da Me il compimento dei tuoi desideri. Chiudi gli occhi dell’anima e dimmi con calma: “Gesù, io confido in Te”. Evita le preoccupazioni, le angustie e i pensieri su quello che possa succedere in futuro. Non sconvolgere i Miei piani, volendoMi imporre le tue idee. LasciaMi essere Dio e agire con lucidità. Abbandonati in Me con fiducia. Riposa in Me e lascia nelle Mie mani il futuro. Dimmi frequentemente: “Gesù, io confido in Te”. Quello che ti fa più male sono i tuoi ragionamenti e le tue idee personali e voler risolvere le cose alla tua maniera. Quando Mi dici: “Gesù, io confido in Te”, non essere come il paziente che chiede al medico di essere curato, però gli suggerisce il modo in cui farlo. Lasciati portare nelle Mie braccia divine, non avere paura. Io ti amo. Se pensi che le cose peggiorino o si complichino nonostante la tua preghiera, continua ad avere fiducia. Chiudi gli occhi dell’anima e confida. Continua a dirMi a tutte le ore: “Gesù, io confido in Te”. Ho bisogno delle mani libere per poter operare. Non Mi legare con le tue preoccupazioni inutili. Satana vuole questo! Agitarti, angustiarti, levarti la pace. Confida solo in Me, abbandonati in Me. Affinché tu non ti preoccupi, lascia in Me tutte le tue angustie e dormi tranquillamente. Dimmi sempre: “Gesù, io confido in te” e vedrai grandi miracoli. Te lo prometto sul Mio Amore”.

        2. Forse semplicemente non hai compreso che io non ho detto di NON pregare o chiedere grazie per questo o quello o chiedere a Dio che venga in nostra di fesa e/o aiuto.

          Ma fa lo stesso…

        3. Luigi

          “E allora? Chiedere grazie, spirituali o materiali, contrasterebbe con questo fine?”

          Io penso di no.

          Penso però, anche, che il chinare il capo di fronte alla voluntas Dei sia un passo ulteriore.
          Chiedere, ad esempio, la guarigione di un famigliare è un bene; ma il deporre, semplicemente, il proprio dolore ai piedi della Croce e della Santa Vergine – perché ne sia fatto il miglior “uso” possibile – sia un bene superiore.

          Non che sia facile.
          Ma del resto il passo del Vangelo, che citi più su, va completato: dopo aver chiesto che venisse allontanato il calice amaro, Nostro Signore aggiunse però che fosse comunque fatta la volontà del Padre.

          “Se io vengo ingiustamente accusato di pedofilia (mettiamo il caso), non dovrei lottare con tutte le mie forze per difendermi?”

          Forse no (sottolineo: forse).

          Se l’accusa è veritiera, per ovvii motivi. E se non la è, perché non bisogna curarsi troppo del mondo.
          Abbiamo in questo l’esempio di un cattolico non certo santo: Giovannino Guareschi.
          Dopo la condanna in primo grado per la nota vicenda delle lettere di Alcide de Gasperi, rifiutò l’appello. Dopo diciotto mesi nei campi di prigionia tedeschi, se ne fece altri quindici nelle carceri italiane. Innocente.

          Ma oggi, anche solo da un punto di vista meramente terreno, quanti portano nel cuore lo scrittore parmense e quanti il polico trentino?
          Il tempo, già su questa terra, è galantuomo. Figurarsi l’Eternità.

          Ciao.
          Luigi

          P.S.: felice 2017 a tutti!

          1. fra' Centanni

            Penso però, anche, che il chinare il capo di fronte alla voluntas Dei sia un passo ulteriore. Chinare il capo di fronte alla volontà di Dio non è affatto “un passo ulteriore”; è l’unico passo lecito da fare. Sempre bisogna accettare la volontà di Dio ma, anche, sempre è lecito chiedere che ci sia risparmiata una croce. Non c’è contraddizione tra le due cose, anzi, è proprio quello che ci insegna a fare Gesù: chiedere che ci sia allontanato il calice amaro, sempre pronti però ad accettare la Sua volontà. Non vedo contraddizione, né opposizione possibile tra le due cose.

            E poi, scusa: ma chi lo dice che le conseguenze di un attacco al mio onore, alla mia persona, alla mia famiglia, alla mia proprietà, al mio diritto… oppure le conseguenze di una malattia, di un incidente, di un evento climatico, di un terremoto… chi lo dice che siano certamente volute da Dio? Intendiamoci, può anche essere. Può… ma potrebbe anche essere che siano volute solo da satana e dai suoi servi. Dio interviene in favore dei suoi figli e del Suo popolo, nelle storie di tutti i giorni come anche nella Storia dell’umanità. Ma bisogna chiedere aiuto però! E darsi da fare anche per ristabilire la verità, la giustizia, l’onore, la salute, la sicurezza, il diritto e tutto quello che è nelle nostre possibilità. Se uno viene aggredito da un cancro, dovrebbe subito arguire che questa è la volontà di Dio? E dovrebbe rinunciare a curarsi? Dovrebbe rinunciare a chiedere la grazia della guarigione, se le cure falliscono? Ci si può, anzi, ci si deve curare, si deve chiedere la grazia della guarigione e ci si deve mettere anche serenamente (per quanto possibile) nelle mani di Dio. Davvero, non capisco dove sia il problema a chiedere una grazia per la guarigione, un aiuto nelle difficoltà (economiche? Per esempio!), un sostegno nella lotta contro chi ci odia.

            1. Tu sembri uno sempre pronto alla “pugna”, guantoni calzati… come si “lotta” con chi ci odia?
              Tu senti di essere seriamente odiato da qualcuno? (non per sapere i fatti tuoi…)

              Sai l’esperienza della Croce è l’unica seria esperienza che ti da la misura dell’Amore e della Potenza di Dio.
              Certo possiamo chiedere che ci venga risparmiata, ma senza questa esperienza la Fede mai viene provata… ma questo lo sai benissimo.

              1. fra' Centanni

                Bariom, ricordati che ci sono anche i figli del demonio, non solo i figli di Dio. I figli del demonio sono coloro che lottano per il male (per l’aborto, per il matrimonio gay, contro la Chiesa, contro i cattolici…).

                    1. Mo’ me lo segno…
                      (speriamo che a menar fendenti non ci si trovi a cadere sotto il “fuoco amico”)

                      Scherzi a parte i tuoi mi paiono “proclami” che significano un bel nulla… Non ti preoccupare che i miei combattimenti ce li ho (prima di tutto con i nemici dello Spirito Santo che tutti ci portiamo dentro).

                      Buon Anno (nel Signore)

                    2. Giusi

                      Giancarlo, per quel poco che può servire pure la mia voce, da quando hai parlato di tua figlia prego, dopo ogni comunione, secondo le tue intenzioni.

  9. L’ha ribloggato su Asilelisa's blog-notese ha commentato:
    Mi accorgo, ogni tanto, quando sono presente a me stessa, come cambia – completamente – la vita se si vive cercando di risparmiare, di salvare un po’ di vita, di tenersi qualcosa per sé, rispetto a quando si accetta di lasciarsi mangiare. Un sì a un figlio, una cosa fatta meglio invece che prendendo la scorciatoia, una richiesta ascoltata, un bisogno di un amico o di uno scocciatore non ignorato. E siccome la conversione è un processo, ed è continuo, più il cuore si allarga e la disponibilità diventa un atteggiamento di fondo. Invece più si tende a risparmiare più il cuore si indurisce. È per questo che quando il Signore chiede una mano a qualcuno – perché siamo noi le sue mani, i suoi piedi, la sua bocca – tende a chiederla a chi già sta facendo un bel po’. Più sei indaffarato, più il Signore ti chiede.

  10. “Quando dovere e amore coincidono, la Grazia di Dio è in te” è una delle più belle frasi della cinematografia del secolo scorso.
    Invece quante volte continuiamo a pensare malinconicamente a noi stessi e alla realtà.
    Che peccato!

    1. fra' Centanni

      Dovere ed amore non dovrebbero mai essere contrapposti, anzi. L’amore, se è amore, coincide sempre con il dovere. Non è sempre facile però. Quasi sempre amare costa fatica, anche molta. Amare è nostro dovere ma anche, inevitabilmente, una grazia di Dio. Da chiedere con insistenza e senza mai stancarsi.

    2. fra' Centanni

      Dovere ed amore non dovrebbero mai essere contrapposti, anzi. L’amore, se è amore, coincide sempre con il dovere. Non è sempre facile però. Quasi sempre amare costa fatica, anche molta. Amare è nostro dovere ma anche, inevitabilmente, una grazia di Dio. Da chiedere con insistenza e senza mai stancarsi.

  11. Íris

    Costanza, grazie per le sue sempre belle parole. Scrivo da San Paolo, Brasile. Un buon anno sempre com Dio.
    Íris

  12. Maria Laura

    Buon anno a te Costanza e a tutti i frequentatori di questo blog. Quanto a me, mi auguro di riuscire a viverlo con la disposizione di spirito che tu descrivi in questo post. E la stessa cosa auguro a tutti: perché solo così si vive davvero

  13. IO penso che le grazie vano sempre chiesto, anzi le chiedo ogni giorno,sopratutto quelle spirituale per la mia conversione, e spesso dico Gesù pensaci TU…..è un camino giorno per giorno……
    Buon anno a tutti voi.

I commenti sono chiusi.