Penso all’acqua, ma non piove

 

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di Emanuele fant

I primi esseri umani capaci di costruire una civiltà insieme, lo hanno fatto sulle coste morbide di un fiume: gli egiziani stretti stretti attorno al Nilo; preceduti dai sumeri, con un doppio corso d’acqua, addirittura. Gli esserini di una cellula appena, progenitori degli animali, sono comparsi nel mare e non a Cortina (in contrasto con le mie preferenze per le vacanze estive). Le grandi città e i più timidi paesini, hanno sempre perlomeno un canale che lambisce i piedi delle abitazioni: l’Arno amico dei fiorentini, il Tevere dei vecchi e dei moderni romani, fino alla scelta estrema dei veneziani.Quando chiedo alla mia bambina se ha dei ricordi relativi al lungo tempo speso nel lato interiore della mamma, si lamenta del disordine lasciato dal fratello venuto prima, ma anche di alcune infiltrazioni, perché il fatto che fosse umido è opinione comune. È stata nove mesi a dondolare nell’acqua caldina, e quando glielo ricordiamo sembra provare un po’ nostalgia che risolve arrotolandosi nella copertina di pile.

Facevamo i campi scout senza nessuna preparazione per scalare, ma una cosa era sicura: i punti dove pernottare si stabilivano, sulla cartina, in base ai ruscelli, perché un conto è finire le bustine di minestrone liofilizzato, un conto restare senza niente da bere (e non vi starò a raccontare di quella volta che ci siamo idratati con il liquido dei fagiolini, perché gli esempi sono già abbastanza chiari).

Almeno due Francesco il cui parere, noi lettori di Credere, teniamo in alta considerazione, hanno descritto l’acqua come parente prossima, pura, necessaria, addirittura esempio da seguire. Il papa e il santo medievale sembrano gridarci insieme: “Attenzione! Spesso le cose trasparenti sono quelle a cui vale la pena di guardare”.

Oggi piove? No, ma ho fatto il padrino di battesimo. La piccola Ester ci si è buttata dentro con tutta la manichina, nella vasca della vita nuova. Acqua che la chiamava. Vi sfido a dire che non aveva ragione.

fonte: Credere

Un pensiero su “Penso all’acqua, ma non piove

  1. scargia

    La quantità di acqua sulla terra è costante ed è sovrabbondante. Circola e si rigenera. Basta saperla cogliere lungo il percorso. In Israele ne usano molto meno per fare di più. In altri paesi non sanno utilizzarla e la sciupano. In altri non sanno proprio coglierla.

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