Regina del mio paesino

Statua_Maria_del_Carmelo

di Emanuele Fant

Al mio paese benediciamo anche i trattori, che probabilmente, tra i pistoni, cullano l’illusione di essere ammessi un domani anche loro alla risurrezione (esiste un mondo perfetto senza campi da coltivare?). Al mio paese c’è una chiesa sola, scomodo ma educativo: la messa è un appuntamento preciso con una Persona, se fai tardi non puoi rimediare. Al mio paese il campus estivo in piscina non ha ancora avuto la meglio sull’oratorio.

Al mio paese, questa sera, come da prima che il più anziano si riesca a ricordare, abbiamo liberato la Madonna del Carmelo dalla teca che alla fine di luglio le toglie il respiro. Ce la siamo portata in giro per le strade ferite dalle frenate dei motorini, zuppe di quello che vi lasciano i cani, ancora sconnesse mesi dopo la cattiva stagione. Senza nessuna vergogna di essere umani, perché una statua contiene un concetto, ma conosce anche il peso del suo materiale. Pareva proprio poterci capire, e guardava senza giudizio il torrente di persone: il veterano della protezione civile che ferma il traffico di schiena per il potere conferitogli da una vecchia pettorina del soccorso stradale. Quello che ha scelto il posto al bar con vista sulla processione e saluta i conoscenti alzando il mento: sottolineare la sua assenza è un modo di partecipare. I chierichetti impegnati per una sera nello sforzo di essere neutrali, ma con l’adolescenza che gli esplode in scarpe fluorescenti appena sotto alla talare. Cigolio di passeggini, amplificatori a batteria che non intendono collaborare, la fila di sinistra che inspiegabilmente va più piano.

E sopra Lei, la Regina del breve cammino, sul carro d’oro trainato a mano dai bambini, preceduta dall’incenso che sfida nell’aria gli sbuffi umidi dei condizionatori. Qualche goccia di sudore per l’onore di marciarle vicino. Chiede questo, la Madonna comprensiva. Non lacrime, non sangue. Sacrifici alla portata di ciascuno che ci possono seguire pure nel bagaglio a mano, fino al mare.

fonte: Credere

 

6 pensieri su “Regina del mio paesino

  1. lele

    “e guardava senza giudizio il torrente di persone”

    A forza di guardare senza giudicare, siamo arrivati dove siamo. Fra poco, o forse e’ gia’ cosi’, la giustizia non sara’ ne’ di questo ne’ dell’altro mondo.

  2. 61angeloextralarge

    Mi piace lo scomodo ma educativo. M piace la Mamma comprensiva che non chiede lacrime e sangue ma sacrifici che ognuno di noi è in grado di fare. Grazie Emanuele! Smack! 😀

  3. Franca 35

    Da più di un mese senza Internet e senza di voi, eccomi, sono ritornata e vi abbraccio tutti. Come state? Siete in vacanza? Mi siete mancati. E appena apro sono accolta dalla Madonna del paesino di Emanuele, più buon auspicio di così… Ciao a tutti, a presto. Franca 35.

  4. La Mamma celeste non ci chiede più di quanto siamo in grado e possiamo dare. Emanuele hai un tuo modo “originale” di raccontare che mi ha catturato da quando ho letto il tuo libro “La mia prima fine del mondo” .!!!!! Fai riflettere e divertire contemporaneamente.

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