Avanti salmoni!

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di Susanna Manzin

Quante volte ci siamo sentiti come dei salmoni, che a fatica risalgono la corrente contraria. Il salmone sa che deve farlo, sa che solo lottando contro quella corrente potrà depositare nel posto giusto le sue uova e generare nuova vita.

Siamo tutti un po’ salmoni, noi che quotidianamente ci troviamo a contrastare la corrente dell’ideologia che ci circonda. Se diciamo che siamo in uno stato di emergenza educativa, veniamo guardati come marziani; se diciamo che i genitori devono tornare a fare i genitori, esercitando la loro autorità, veniamo guardati come dei retrogradi; se diciamo che bisogna contrastare l’individualismo e rilanciare la famiglia come luogo della solidarietà, siamo degli arretrati.

Se poi osiamo dire che mamma e papà hanno ruoli bel distinti nell’educazione dei figli, allora allo scetticismo subentra il grido di orrore: omofobi!

E’ dunque con una certa sorpresa che ho letto un’intervista allo psichiatra Vittorino Andreoli, pubblicata sul numero di Io Donna, supplemento del Corriere della Sera (11 gennaio 2014). Il famoso psichiatra, ospite osannato di tanti salotti televisivi, lancia l’allarme educazione e fa una clamorosa autocritica: «Da cent’anni pensiamo solo all’Io: è un gravissimo errore. Dobbiamo cambiare rotta e capire che per essere felici dobbiamo mettere al centro il Noi. La famiglia oggi è scomparsa: non è più una piccola orchestra ma un luogo dove ognuno suona il suo strumento, una somma di Io separati. Non funziona. Pensavamo che il problema dell’educazione si risolvesse aumentando il numero degli asili. E invece è ancora sulla funzione dei genitori che bisogna puntare.»

Vi confesso che il primo istinto è stato di rabbia, pensando a quanti danni ha fatto l’ideologia di tanti psichiatri e psicologi, star dei media, che sono stati cattivi maestri per genitori, insegnanti, educatori. Ma “meglio tardi che mai” recita il proverbio. Grazie a questo inaspettato alleato riusciremo a mettere in soffitta una certa psicologia intrisa di sessantottismo?vittorino andreoli

Proseguendo nella lettura dell’intervista, ecco cosa dice lo psichiatra: «Importante anche diversificare i ruoli dei genitori: mi sbagliavo quando dicevo che era bello il papà in sala parto. Il padre non può essere un duplicato materno». Attento dottor Andreoli: se venisse approvata la legge Scalfarotto rischia una denuncia per omofobia a causa di queste sue dichiarazioni. Un bambino ha bisogno di una mamma che faccia la mamma e un papà che faccia il papà? E come la mettiamo allora con la parità di genere?

Inoltre: «L’autorità è importante, abbiamo sbagliato a calpestarla: significa avere idee precise, intervenire e imporsi». Ci vuole coraggio a dire queste cose ad una giornalista del Corriere della Sera, devo ammetterlo, e ci vuole coraggio da parte della rivista a pubblicarle.

Il mea culpa del dottor Andreoli nei confronti dell’ideologia del “vietato vietare” merita rispetto. Quanti altri suoi colleghi, dopo avere visto sui loro pazienti i guasti di certe teorie educative  contemporanee, avranno il coraggio di dire certe cose? Magari le pensano ma non le dicono, per timore di non essere più invitati nei talk showtelevisivi.

 fonte> Comunità Ambrosiana

13 pensieri su “Avanti salmoni!

  1. Diceva Camillian Demetrescu, pittore, scultore, incisore romeno, “se dovessi raffigurare l’Europa cristiana di oggi in un disegno farei un tronco d’albero gigante, con profonde radici nella terra, ma reciso seccamente al suolo, impietrito in una desolata cicatrice piatta e grigia, dalla quale spuntano ancora, miracolosamente, alberelli in fiore. Abbiamo faticato per secoli a tagliare quel maestoso albero. La scure della nostra civiltà si è abbattuta contro la quercia della Grande Tradizione, ma la linfa vitale continua a salire, le nuove generazioni stanno riscoprendo le sue radici. Questi giovani sono una minoranza, è vero, ma come c’insegna il passato, la storia la fanno le minoranze. Le maggioranze la subiscono, trascinate dagli eventi. E mentre la grande Europa, sorda ai colpi della scure che continua a colpire, dorme sognando il paradiso della felicità del benessere e del superfluo, quell’altra piccola Europa, colpita dall’insonnia della coscienza, veglia. Allarmati dal vigore con cui i giovani germogli fioriscono dal tronco amputato della grande Tradizione, i boscaioli di Bruxelles sono pronti a tagliarli con la scure della nuova costituzione europea che nega le radici cristiane dell’Europa. Ma, per il momento, al rifiuto di alcuni stati di convalidare la costituzione, hanno dovuto appendere la scure al chiodo.
    Eppure, grazie alla divina semplicità del Cristianesimo, l’unità spirituale dell’Europa, dei suoi popoli, non si è mai infranta nel suo profondo, nonostante le complicazioni teologali, che non una volta hanno incatenato la fede con dogmi pretestuosi, estranei all’unicità primordiale del Verbo. Ricordo una parabola medievale, semplice, popolare: la leggenda dei pesciolini della Senna. Il fiume attraversa la città di Parigi da est a ovest. Nelle sue acque vivono due specie di pesci: i pesciolini magri che si danno un gran daffare nuotando controcorrente, verso la luce del sol levante, verso la sorgente, e i pesci grassi, sonnolenti, che si lasciano portare dal fiume verso le tenebre del ponente. Mi rivolgo a coloro che sono consapevoli della deriva del mondo di oggi. Se sentite i colpi della scure che si abbatte senza sosta sul tronco del Grande Albero, neanche voi potete fare a meno di nuotare controcorrente con tutte le vostre forze, verso la sorgente della Verità.”

  2. Che dire… ALLELUIA! E come detto nell’articolo: “meglio tardi che mai!”
    Certo che sarebbe della serie “anche il genio, ogni tanto, cade dal seggiolone” (e si sveglia) 😉

    Così sarà di tutte le str…te gender e compagnia cantante, ma quanti macelli, quante sofferenze, quante vite distrutte da qui ad allora!!!

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