Il procione

Kleiner Waschbär "begrüßt" die Besucher

di Caterina Gerli

Mi raccomando, che non si sappia in giro, mi preoccupa soprattutto l’ASL, ma un procione si è infiltrato da qualche tempo in casa nostra.

Ne siamo sicuri: musetto appuntito, occhietti vivaci, manine affusolate con dita lunghe e veloci, sui tasti di giorno inseguendo Chopin e nelle sfide di ruzzle, nella scatola dei biscotti di notte inseguendo i cookies al cioccolato …

Che sia effettivamente un orsetto lavatore ne sono prova le numerose, lunghe docce, la permanenza prolungata nel bagno, il contributo sostanzioso al buco dell’ozono attraverso un generoso uso di qualsiasi spray che madre industria abbia prodotto (spray, a volte oleosi, che ovviamente vengono parimenti distribuiti anche su lavabo, arredi, pavimento così che se uno azzarda un’entrata veloce in bagno, carambola su quello che ormai è diventato il tappeto di Aladin e si schianta al suolo, possibilmente di schiena …)

Il procione fa anche uso di eyeliner, mascara e ombretti, o meglio, fa lungheeeeee prove di accostamenti colori e veloci operazioni di strucco, in genere accompagnate da poco empatiche urla genitoriali, così che il muso è perennemente contraddistinto da quella bella cerchiatura nero-bluastra, la mascherina da banda bassotti riportata in tutte le enciclopedie degli animali… Mi aspetto anche, tra non molto, una battuta della prof. Mariani sul perché non indossi anche una bella calzamaglia nera ..

Il nostro è un esemplare molto attivo, non abbiamo capito se nella stagione invernale vada in letargo o meno, ma sicuramente lo fa la mattina, ogni mattina, tra la sveglia delle sei e cinquanta e l’urlata delle sette e dieci, rifugiandosi nella parte più profonda del piumone dove è difficile stanarlo (non ha la coda e non si fa acchiappare facilmente…ma sinora non ci ha mai morso)

E’ praticamente onnivoro (grazie Signore!), si ciba diverse volte al giorno, con grande appetito (ancora grazie!), riuscendo anche a non seminare alimenti in giro e diversamente dall’esemplare americano non rovista nei bidoni della spazzatura per cercarlo (solo a volte nel cestone della carta dove magari, per sbaglio solo per sbaglio, è finita la brutta del compito di matematica …)

E’ un marsupiale e di questo dobbiamo assolutamente tenere conto, soprattutto dopo aver passato un pomeriggio a disfare casa alla ricerca del cellulare smarrito, aver chiamato la segreteria della scuola e rifatto parte del percorso verso casa piegati a metà come Cuccia guardando in mezzo alle auto e vicino ai tombini … Nel marsupio, detto anche “zaino” finiscono le cose più improbabili, a fine primavera consigliano sempre una bonifica per rimuovere i resti di banane, carefree a mo di nastrina-mulino-bianco, inviti-origami a feste di compleanni, caramelle coniate e ridotte allo spessore di un venti centesimi, chiavette usb …

Di natura è socievole, anche se ultimamente soggetto a frequenti e repentini sbalzi di umore, di cui peraltro si rende anche conto (“oggi ho avuto almeno cinque stati d’animo diversi, e uno peggiore dell’altro: bella giornata!…”).

Gli sono state somministrate tutte le vaccinazioni, ma è soggetto ad un disturbo tipico della specie che si presenta in un certo momento della maturazione e per fortuna non è mortale: non ricordo il nome scientifico, ma è qualcosa come adoconclamata …

Sì un po’ di pelo lo perde anche ma di alleggerire la chioma non se ne parla e allora si va di vitamine e lievito di birra nei cambi di stagione e di spazzola adesiva sui tessuti …

Probabilmente l’appartamento non è del tutto il suo habitat naturale, perché a volte si muove con difficoltà, sbandando o prendendo male le misure: forse le slanciate gambe e braccia sono più adatte ai rami di sequoia che all’armadio del corridoio dove spesso si schianta o alle ante della cucina oggetto di memorabili crozzate, o forse il finissimo olfatto (dove sarà nascosta la torta della mamma che è per gli ospiti di stasera? perché sento profumo di lasagne ma non le trovo?) lo distrae dal contesto.

Non avendo noi un cane o un gatto, la maggior parte della socializzazione di giorno avviene con Paola che ben volentieri se ne occupa, anche se a volte, esasperata, rimpiange il nostro pesce rosso Nemo (“stessa memoria, ma almeno lui stava zitto!”)

Giorni fa Paola, che si è fatta carico dell’addestramento, ha sgamato il procione su facebook in un momento nel quale lo stesso doveva occuparsi della ricerca di geografia sul Ciad… Ne è nato un alterco interessante, con varie sfumature di insulti ed un finale “Paola sei una s…za”, mai sentito prima, seguito da sbattimento di porta, distacco dello stipite e caduta di un pezzo di stucco…

Resistendo alla tentazione di chiamare la Protezione animali perché se lo portasse via e gli praticasse subito l’antirabbia, ho aspettato un po’ di minuti, poi preso il libretto della Quaresima che nel rito Ambrosiano per quel giorno prevedeva il Vangelo di Matteo (5, 20-26)

... Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna…

sono entrata in camera e, lettura alla mano, ho lanciato l’anatema “tu, se non ti scusi subito con tua sorella, finisci direttamente in discarica!…” e il procione che nel frattempo si era anche pentito e calmato è andato ad abbracciare una Paola in lacrime …

Ci sono poi anche e per fortuna ancora tanti momenti magici nei quali il procione si acciambella intorno al papà sul divano e pur non essendo un gatto fa le fusa, si arrampica sulla schiena della mamma riempendole il collo di baciotti … ci sono tanti momenti di risate condivise, di gioco, tante occasione per fare insieme non importa cosa, in genere cose strane e parecchio stupide, ma insieme …

Nei giorni passati spopolava il link che invitava ad adottare un cardinale del  conclave e pregare per lui, non perché diventasse Papa ma perché nel momento del voto fosse guidato e assistito dallo Spirito Santo nella scelta: è divertente, ora abbiamo in famiglia diversi porporati – suonatori di sassofono, ex giocatori di basket, … – sui quali concentrare le preghiere, ma davvero vale la pena e la FATICA, oltre al cardinale, di aver adottato anche il procione!

P.S.  Se anche voi avete esperienza con questi marsupiali, ben volentieri si accettano consigli e condivisione di momenti di vita!

http://www.famigliaok.it/it/

9 pensieri su “Il procione

  1. Complimenti Caterina (a proposito ieri era il tuo onomastico, lo sapevi?).
    Ma quanti anni ha il tuo… “procione”? Mi hai fatto tanto ricordare il mio…- 🙂

  2. Ecco, io mi chiedo, che figlioli possono crescere con un genitore che si compiace di parlare in questo modo e che li contamina con questo modo di parlare (e pensare)P?

  3. Cavaliere di San Michele

    Invece di scoccare la freccia del Parto, vuoi argomentare, Alvise? Cosa vuol dire “contaminare”?
    Oppure il tuo è solo il fastidio che il demonio prova, come dice Berlicche (non il mitico blogger, quello autentico), quando vede gli esseri umani giocare e godersela? In particolare mi pare che tu abbia un particolare livore verso il rapporto genitori-figli ed annessa trasmissione della fede (peccato che qualche tempo fa mi sia saltato il commento). Cosa ti rode?

    1. giusi

      Ha dato anche a me questa impressione di uno che ha paura della tenerezza (Papa Francesco docet). Potremmo ribattezzarlo Rododendro (visto che qualcosa gli rode dentro…… 🙂 )

  4. 61Angeloextralarge

    Grazie Caterina! In questi post mi sento molto pesce fuori dall’acqua ma mi è piaciuto molto quello che hai scritto, quindi: smack! 😀

  5. mauro

    Con molto rispetto vorrei solo condividere due pensieri.
    Mi chiedo cosa pensi la figlia leggendo questa descrizione sulla rete, in pubblico.
    Penso che forse anche noi adulti stiamo considerando la rete un prolungamento di casa nostra mentre, forse, casa dovrebbe rimanere casa e la rete altro.
    Buona notte
    mauro

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