A immagine della borsa

Sabato è andata in onda su RAI UNO la puntata della trasmissione A Sua Immagine interamente dedicata a Costanza e al suo (primo) libro (vi ricordo che il secondo uscirà a settembre).

Molti di voi non ce la faranno più di sentire parlare ancora di san Paolo, della lettera agli efesini, dell’ essere sotto-messe nel senso di mettersi sotto per sorreggere e tutto il repertorio mirianesco,  ma scoprire cosa Costanza si porta dietro nella sua monumentale borsa (dal minuto 14:40) può valere la visione (oltre all’intervista a tre uomini sulla sottomissione  al minuto 10:20, tra cui il nostro Paolo Pugni ovviamente).

L’unica perplessità qui al gruppo d’ascolto è stata nel vedere così poco spazio dedicato ai tre uomini opinionisti, che avevano parecchie cose interessanti da dire. Anche i figli non sono stati felicissimi della loro comparsa tipo francobollo (che a loro ha ricordato la famosa apparizione nello spot di Mike Wazowski in Monsters and Co.). 

Per vedere la puntata clicca QUI

24 pensieri su “A immagine della borsa

  1. perfectioconversationis

    Con i miei soliti tempi biblici, al settimo tentativo sono riuscita a vedere l’intera puntata. Soprattutto volevo vedere l’interno della borsa (l’esterno l’avevo già visto quando Costanza era venuta a Torino)… è una delle cose che più mi incuriosisce delle altre donne!
    Però, ti prego Costanza, dimmi che per l’occasione l’avevi ripulita da fazzoletti di carta usati, inviti a festicciole varie, mostri di gomma, dinosauri, accessori delle Barbie e macchinine: il mio incubo è che improvvisamente tutto questo materiale altamente “professionale” si rovesci sul tavolo durante una riunione di lavoro!

  2. Sì, Daniela, ovviamente l’avevo sottoposta a un severo restyling. Non escludo di averci trovato un pane e prosciutto cotto di ventisette giorni, un calzino e sicuramente pregiati regali raccolti al parco, come pigne, sassi e cadaveri di fiori.

  3. Ahah! quando ho visto il conduttore che tirava fuori dall’armadietto la famosa Roger Vivier di Costanza ho avuto il timore che gli cadesse sul piede e lo spedisse al pronto soccorso! quella borsa pesa quanto un carico di mattoni….
    La cosa che mi piace di più del contenuto è l’accostamento messale-“la parigina”, le letture sacre e la guida al buon gusto. Diciamolo: non è che essere cattolici debba accompagnarsi per forza al gonnellone castigato o al maglioncino dai colori spenti, o al pelo irto sul polpaccio. La cura di sè, quando non diventa un idolo, è cosa doverosa buona e giusta, ed è anche un po’ lo specchio dell’anima.

    1. 61Angeloextralarge

      Alessandro: grazie di cuore! A quei tempi non “bazzicavo” ancora in questo blog e quindi mi sono persa questa poesia! Smack! 😀

  4. Ciao!per caso ero anche io tra gli ascoltatori della trasmissione. Ho iniziato a seguire questo blog perchè avendo letto il titolo al volo pensavo che quel concetto di sottomissione fosse ironico. Poi ho scoperto che non lo era affatto e subito lo stesso blog mi era sembrato super conservatore. Con l’intervista ho capito molte cose. E in fondo ho scoperto di non essere in così profondo disaccordo con te. Grazie. A presto

    1. JoeTurner

      “I contestatori distruggono esattamente quel che il potere neo-capitalistico vuole abbattere: i legami tradizionali, religiosi, l’attaccamento alle radici, il senso comunitario, la solidarietà con gli altri, il senso dell’autenticità, dell’austerità, del mistero. E impongono esattamente ciò che il neocapitalismo vuole imporre: il primato del fare, il feticismo della roba, la proiezione totale nel futuro, il culto del progresso, la teologia del cambiamento.(…) Grazie a Dio si può tornare indietro.
      Anzi, si deve tornare indietro.
      Anche se occorre un coraggio che chi va avanti non conosce (…)
      Difendi, conserva, prega.”

      Pierpaolo Pasolini

      1. Non finisce mai di stupirmi il fatto che ci siano così tante brave persone iscritte ad associazioni finalizzate alla conservazione di questo e di quello (dell’ambiente, dei monumenti, delle specie animali e vegetali, del cibo genuino, dei sentieri pedonabili etc. etc.) e che al tempo stesso ritengono che la parola «conservatore» abbia un significato che svaria dal meramente negativo al francamente ingiurioso. Strane contraddizioni della vita moderna 😉

    1. Orazio Pecci

      Sarà per questo che Buffon è uno tosto (al contrario di tutti i pupetti lacrimosi suoi compagni di squadra…)

  5. Mario G.

    Come scrisse il grande G.K. Chesterton, anche Costanza come Marta (mia moglie) senza saperlo “porta con se un tesoro nascosto” (da Quello che mi sono trovato in tasca, 1909 in Saggi scelti 1962).

  6. Marco De Rossi

    … ed ora una pausa musicale.
    Non li conoscevo, ma questa canzone mi sembra proprio in tema.

  7. angelina

    Sempre detto che la mia borsa è come quella di Mary Poppins: pacchetti di crackers sbriciolati, scontrini, pezzi di giochini dell’ovetto kinder, caricabatterie, penne (senza tappo, ho una borsa con fodera scarabocchiata appena comprata), fazzoletti (usati solo un po’), ammoniaca antipunture di zanzara, badge, kit dentrificioespazzolino, un rossetto (intendo 1 rossetto, lo stesso da un mucchio di tempo, visto che non lo uso; però lo porto in giro, nel caso ne sentissi improvvisamente bisogno), chiavi, biglietti da visita, monete sparse, rosario, pastiglie per la gola (soprattutto ora in estate, c’è aria condizionata ovunque), buoni pasto, disegno con dedica della piccola, auricolari autoannodanti, …non so, ora vado a controllare che altro c’è. Sì, anche un libro di preghiere, e a periodi alterni un moleskine per pensieri impellenti. Due settimane fa, finito uno spettacolo, con i figli ho setacciato un intero teatro in cerca delle chiavi della macchina: stavo per chiamare un taxi, quando sono “affiorate” fuori dal magma contenuto nella borsa, dopo soltanto 25 minuti di ricerche. Ancora me lo rinfacciano.

    L’intervista a Costanza è davvero molto bella e vivace, “Cosa c’è nella mia borsa” è molto azzeccato: un nuovo stile comunicativo. Sono sempre più ammirata ed entusiasta. E la credenza lillà esiste davvero! L’ho vista!

  8. L’ho vista anch’io e mi è piaciuta tanto.
    Il momento della borsa, oltre a creare un piacevole diversivo nell’angolino dedicato all'”Armadio dei Ricordi”, tipico della trasmissione, mi ha fatto pensare a quello che mi disse un giorno il mio direttore spirituale: Gesù non si offende di stare insieme a cose e persone che, in apparenza, non c’entrano nulla con lui.

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