Parte la raccolta di adesioni per inserire nel Diritto europeo l’esplicita affermazione che ogni essere umano, fin dal concepimento, è titolare di tutti i diritti umani, a cominciare quindi da quello alla vita. E’ il primo gesto di unità tra i pro life di tutti i Paesi comunitari. Obiettivo minimo: un milione di firme.
Per aderire (cioè: firmare) cliccare QUI
Quello che segue è un articolo del Foglio Quotidiano del 20 ottobre 2011
E adesso che facciamo? La massima corte di giustizia europea ha stabilito che l’embrione umano, perfino prima di essere compiutamente un embrione fecondato, non può essere manipolato e brevettato da ricercatori e scienziati. E un feto di un certo numero di settimane? Quello sì, quello può essere abortito. Lo dice la nostra cultura giuridica. La situazione morale che ne deriva è incandescente, e pone problemi serissimi a tutti. Il ricercatore è in una situazione etica diversa da quella della donna che ospita un figlio indesiderato. Nel primo caso si tratta di metodologia scientifica, dei rischi di fare tutto quel che è possibile fare in provetta. Nel caso della donna si tratta di una scelta diretta di vita. Sarebbe giusto ormai riconoscere che si tratta di una scelta tra due vite: la sua libertà procreativa cosiddetta, e la vita umana fecondata e in crescita, nutrita e accudita dal suo corpo, destinata ad annientamento. Una sentenza stabilisce che nel primo caso c’è una dignità umana che sarebbe offesa da procedure di selezione e distruzione. Nel caso della donna mille sentenze tutelerebbero, ai sensi delle leggi abortiste, il diritto a fare quanto e più di quello che, in nome della dignità della vita umana, è precluso al ricercatore. Incandescente.
Confermiamo un nostro vecchio orientamento. L’aborto è un omicidio, il massimo omicidio possibile perché preclusivo di tutto il futuro della persona. Nello scontro fra assoluti etici che questo comporta, non è possibile riparare a un peccato morale, tra i più antichi e sofferti del mondo, con punizioni e ipotesi di reato penale a carico delle donne che abortiscono e di chi collabora al fatto abortivo. Ma questo dramma deve imporci una conseguente, ferma, severa, responsabile politica antiabortista, a partire dalla guerra culturale contro lo sterminio per selezione e annientamento dei non nati. Oltre un miliardo in trent’anni. E la conta continua.
Era il tema della moratoria antiaborto del 2008 e della lista presentata alle recenti elezioni politiche italiane. Ridefinire la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo firmata a San Francisco nel 1948, all’articolo 3. Specificare bene che i confini della vita umana oggi conosciuta, dopo le ricerche e la mappazione del Dna, sono diversi da quelli conosciuti nel 1948. Far discendere da questa ridefinizione le norme giuste per rendere importanti e cogenti i controlli sulle motivazioni dell’aborto, prima dell’operazione distruttiva da scongiurare ai limiti del possibile. Investire soldi pubblici nella promozione sussidiaria e privata di ogni tipo di assistenza antiaborto. Attrezzare cimiteri per i non nati, che devono avere un nome, e finirla con la pratica della loro eliminazione sotto la categoria dei “rifiuti ospedalieri speciali” cosiddetti. Estendere la pratica delle adozioni, la moderna ruota dei conventi. E molto altro. Insomma lottare contro la sordità morale nei confronti dell’aborto e delle pratiche di selezione eugenetica che portano occidente e oriente a fare della libertà della donna, della libertà di nascere come frutto dell’amore, della libertà di esistere anche se non si sia figli maschi, un infernale e nichilistico macello sociale.
fonte: FOGLIO QUOTIDIANO
Alessandro!! Niente banchetto, ormai è tutto digitale…….
🙂 😀 😀
😀 😀 😀
ATTENZIONE
l’iniziativa “Uno di noi” di cui informa oggi il post è molto importante, non va persa d’occhio.
E’ importante firmare.
Per approfondire:
http://www.mpv.org/mpv/download/UnodiNoi/MATERIALI/UnoDiNoi.pdf
I òmeni prima parla/e po’ co i firma i tase/e a mi me piase questo e mi vogio quest’altro/e mi no vogio gnente e mi no digo gnente/e ti te vien de qua e ti te va de là/i omeni firma/no coe man sempre/ ma coi oci la boca le recie/col peto la panza i genitali le gambe/’na condana a la vita/’na condana a la morte//Mi te servo mi no te servo/
ti dame questo mi te darò quelo/par un’ ora par un giorno/’na setimana un mese/par un ano par sempre fin che te vol/perché xe vero(e gera vero)/perché xe vero (e gera falso)/perché te ga i schei e mi no i go/ perché no i go ma te i darò/perché go rabia parché go amor/parché te salvo parché te copo/pa’l to dormir /pa’l me disnar/pa’l to no far/pa’l me pa’l to pa’l me pal’me pa’l to/i òmeni firma//I firma e la carta bianca la carta pura/ li acèta gratis/ li néta gratis/ no dise mai de no.
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
Credo che i banchetti o qualche altra forma “de visu” sara’ comunque necessaria.
Non tutti hanno o sanno come fare per averla una “Firma elettronica”, senza contare che si potrebbe confondere con la “Firma Digitale”.
Inoltre sul loro sito leggo “iscriviti e sarai informato appena le Istituzionali nazionali e comunitarie termineranno la definizione delle procedure e potrai completare la tua adesione on line”.
Come se mancasse ancora qualcosa da decidere, o sbaglio?
Io farò riferimento al modulo
http://www.mpv.org/mpv/download/UnodiNoi/MATERIALI/ModuloAdesione.pdf
da corredare di firme e da inviare al Comitato
Comunque nel frattempo cerchiamo di raggiungere un milione di presenze a Milano. 😉
Anche per chi non puo’ venire comunque c’e’ l’Indulgenza Plenaria:
http://www.vatican.va/roman_curia/tribunals/apost_penit/documents/rc_trib_appen_doc_20120517_family_it.html
PENITENZIERIA APOSTOLICA
MILANO
DECRETO
Si concede il dono delle Indulgenze ai fedeli, in occasione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie, da celebrarsi a Milano dal 30 maggio al 3 giugno 2012.
Il consorzio familiare sarà celebrato nell’imminente Incontro Mondiale di Milano sotto il tema “La famiglia, il lavoro e la festa”, con l’intento di indicare come conciliare al meglio le esigenze della famiglia con quelle del lavoro e dei giorni di festa, in special modo della domenica, Pasqua settimanale, giorno del Signore e giorno dell’uomo, giorno della famiglia e della comunità.
Affinché i fedeli si preparino spiritualmente a partecipare nel miglior modo all’avvenimento, Sua Santità Benedetto XVI volentieri concede loro il dono delle Indulgenze a tenore del seguente dispositivo, così che, veramente pentiti e stimolati dalla carità, si dedichino alla santificazione della famiglia, seguendo l’esempio della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe.
Si concede l’Indulgenza plenaria alle solite condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre) ai fedeli che, con l’animo distaccato da qualsiasi peccato, devotamente parteciperanno a qualche funzione durante il suddetto Incontro Mondiale delle Famiglie, nonché alla sua solenne conclusione.
I fedeli, impossibilitati a partecipare a tale evento, potranno conseguire l’Indulgenza plenaria, alle medesime condizioni, se, uniti spiritualmente ai fedeli presenti a Milano, reciteranno in famiglia il “Padre Nostro”, il “Credo” e altre devote orazioni per invocare dalla Divina Misericordia le finalità sopra indicate, particolarmente quando le parole del Pontefice verranno trasmesse per televisione e per radio.
Si concede, inoltre, l’Indulgenza parziale ai fedeli ogniqualvolta, con cuore contrito, nel tempo indicato pregheranno per il bene delle famiglie.
Il presente Decreto ha validità per questa occasione. Nonostante qualunque disposizione contraria.
Dato in Roma, dalla sede della Penitenzieria Apostolica, il 17 maggio 2012, nella solennità dell’Ascensione del Signore.
Manuel Card. Monteiro de Castro
Penitenziere Maggiore
+ Gianfranco Girotti, O. F. M. Conv.
Vesc. Tit. di Meta, Reggente
“I fedeli, impossibilitati a partecipare a tale evento, potranno conseguire l’Indulgenza plenaria, alle medesime condizioni, se, uniti spiritualmente ai fedeli presenti a Milano, reciteranno in famiglia il “Padre Nostro”, il “Credo” e altre devote orazioni per invocare dalla Divina Misericordia le finalità sopra indicate, particolarmente quando le parole del Pontefice verranno trasmesse per televisione e per radio.”
Si commenta da sé….
Non tutto cio’ che non si riesce a comprendere significa che non abbia senso o valore o che non sia vero.
Il vento ad esempio non lo si vede ma se ne sentono gli effetti.
Le radiazioni non le si vedono ma se ne vedono gli effetti.
La preghiera che non ha nulla a che vedere con la superstizione o con la magia, ha un grande potere di cui si vedono gli effetti.
Nè la preghiera nè i suoi effetti si sentono o si vedono. Ma l’impostura del Gran Penitenziere la vedo scritta sul documento che hai avuto la cortesia di sbatterci sotto gli occhi Gran Penitenziere è un titolo che fa vergogna solo che esista. Una bestemmia contro la religione stessa.
mi correggo: né…né
Forse tu non hai mai visto gli effetti.
Io e qualche altro miliardo di persone di migliaia di generazioni che hanno creduto all’Annuncio iniziato da soli 12 persone circa 2000 anni fa sì e siamo felici che esista la Penitenzieria Apostolica.
Non mi aspetto che tu ci creda anche perche’ un conto e’ un annuncio tra persone reali ed altro e’ un discorso tra persone “virtuali”.
Comunque per chi vuole qui c’e’ una bella testimonianza:
http://www.radiovaticana.org/IT1/articolo.asp?c=590947
apprezzo la qualità della correzione! 🙂
maniaci degli accenti!
….neanche il puzzo si vede, eppure si sente.
il puzzo di Satana
Dal “corriere della sera” di oggi, inserto “la lettura”, pag.9:
“La Costituzione tutela “tutte le confessioni”, ma di fatto i fedeli delle Chiese più piccole non hanno mai ottenuto gli stessi diritti di quella cattolica…”
quali diritti?
…per esempio, lo Stato paga per l’ora di religione musulmana?
Come disse il card. Ruini, “in primo luogo vale per tutti il diritto alla libertà religiosa e in linea di principio non appare impossibile l’insegnamento della religione islamica. Occorre però che ricorrano alcune fondamentali condizioni, che valgono nei confronti di ogni insegnamento nelle scuole pubbliche italiane: in particolare che non vi sia contrasto nei contenuti rispetto alla nostra Costituzione, ad esempio riguardo ai diritti civili, a cominciare dalla libertà religiosa, alla parità tra uomo e donna e al matrimonio”. “Bisognerebbe inoltre assicurarsi che l’insegnamento della religione islamica non dia luogo di fatto a un indottrinamento socialmente pericoloso”.
“Non regge, in ogni caso il paragone con l’insegnamento della religione cattolica”, dato che esso per l’Accordo di revisione del Concordato tra Italia e Santa Sede ha tra le sue motivazioni il fatto “che i principi del cattolicesimo fanno parte del patrimonio storico del popolo italiano”.
Inoltre: “In concreto, manca finora un soggetto rappresentativo dell’islam che sia abilitato a stabilire con lo stato italiano un accordo in merito”
http://www3.chiesacattolica.it/diocesi/vicenza_altre_aree/irc/mondoirc/messaggicei/Il_presidente_della_CEI%5B1%5D.pdf
A me dice che il link non esiste. 🙁
Era il link alla prolusione di Ruini nei passaggi relativi all’insegnamento della religione islamica. Visto che non si apre, riporto i passaggi per intero:
“Si è sviluppato nelle ultime settimane un vivace dibattito su un eventuale
insegnamento della religione islamica nelle scuole pubbliche, dibattito che si è esteso
7 anche all’insegnamento della religione cattolica. Fatta l’ovvia premessa che la
competenza della nostra Chiesa riguarda i rapporti con lo Stato italiano in merito
all’insegnamento del cattolicesimo e non di altre religioni, sembra utile aggiungere
qualche precisazione. In primo luogo vale per tutti il diritto alla libertà religiosa e in
linea di principio non appare impossibile l’insegnamento della religione islamica.
Occorre però che ricorrano alcune fondamentali condizioni, che valgono nei confronti di
ogni insegnamento nelle scuole pubbliche italiane: in particolare che non vi sia
contrasto nei contenuti rispetto alla nostra Costituzione, ad esempio riguardo ai diritti
civili, a cominciare dalla libertà religiosa, alla parità tra uomo e donna e al matrimonio.
In concreto, manca finora un soggetto rappresentativo dell’Islam che sia abilitato a
stabilire con lo Stato italiano un accordo in merito; bisognerebbe inoltre assicurarsi che
l’insegnamento della religione islamica non dia luogo di fatto a un indottrinamento
socialmente pericoloso.
Non regge, in ogni caso, il paragone con l’insegnamento della religione
cattolica, dato che esso, come afferma l’art. 9 dell’Accordo di revisione del Concordato,
ha tra le sue motivazioni il fatto “che i principi del cattolicesimo fanno parte del
patrimonio storico del popolo italiano”. Le proposte di sopprimere tale insegnamento,
sostituendolo eventualmente con un insegnamento di storia delle religioni, che sono
state nuovamente avanzate in questa occasione, sulla base del più accentuato pluralismo
di presenze religiose che nasce dall’immigrazione, e anche di un presunto, ma
inesistente, declino della vitalità del cattolicesimo in Italia, non tengono conto del dato
di fatto che il 91% degli alunni frequenta liberamente le lezioni di religione cattolica,
oltre che della domanda di conservare e irrobustire le nostre radici, che è presente con
forza nel popolo italiano.”
Della dissimulazione onesta…
Nessuna dissimulazione.
A parte che gli islamici in Italia non sono una realta’ “piccola”.
A parte che durante l’ora di religione in molte realta’ di molte scuole pubbliche si fa di tutto tranne che religione cattolica mentre se ne sparla e si fa disinformazione storica durante le altre ore: italiano, storia, ma anche matematica, fisica, etc. etc. etc.
Comunque per quanto concerne l’8xmille (se ti volevi riferire a quello) riporto un articolo:
http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-la-verit-su-chiesa-e-8xmille-2864.htm
da cui estraggo:
”
…….
Il sistema, inoltre, contempla l’ingresso di tutte le altre fedi religiose che raggiungano una Intesa con lo Stato. Ad oggi hanno raggiunto un’Intesa, e partecipano al meccanismo dell’8xmille, la Tavola Valdese, le Assemblee di Dio In Italia, l’Unione delle Chiese Cristiane Avventiste del Settimo Giorno, l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, l’Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia e la Chiesa Evangelica Luterana in Italia. In corso di approvazione sono altre fedi religiose.
Ogni Intesa con la singola fede religiosa regola le finalità per le quali impiegare i proventi dell’8xMille: nel caso della Chiesa cattolica, «per esigenze di culto della popolazione, sostentamento del clero, interventi caritativi a favore della collettività nazionale o di paesi del terzo mondov (art. 48 legge 222/1985).
……
”
e per quel che concerne uno stato islamico moderato:
http://www.antoniosocci.com/2010/11/salviamo-asia-bibi-vedi-appello-di-tv2000-in-fondo/
”
……
L’ineffabile Obama ha appena visitato l’Indonesia dove aveva vissuto qualche anno da bambino. E se n’è uscito con queste mirabolanti dichiarazioni riportate dai media del mondo intero: “L’Indonesia è un modello”.
Ecco qualche perla di Obama: “Una figura paterna mi insegnò qui da bambino che l’Islam è tolleranza, non l’ho dimenticato”. Poi il presidente americano “esalta l’Indonesia ‘laica, pluralista, tollerante, la più grande democrazia in una nazione a maggioranza islamica’ ”. Ed ecco un’altra perla: “Lo spirito della tolleranza, sancito nella vostra Costituzione, è uno dei caratteri fondanti e affascinanti di questa nazione”.
……
A Timor Est – un’isola abitata da cristiani – il regime indonesiano, che la occupò contro la deliberazione dell’Onu, ha perpetrato un vero e proprio genocidio.
Secondo monsignor Carlos Belo, premio Nobel per la pace, sono state 200 mila le vittime e 250 mila i profughi su una popolazione totale di 800 mila abitanti.
…..
Nel paese indicato da Obama come modello di tolleranza, il 19 ottobre 2005, tre studentesse cristiane, Yusriani di 15 anni, Theresia di 16 anni e Alvita di 19 anni, furono assalite mentre si recavano a scuola (in un liceo cattolico di Poso) da un gruppo di fondamentalisti islamici.
I fanatici le immobilizzarono e poi, con un machete, le sgozzarono. Quindi tagliarono loro la testa a causa della loro fede in Gesù. La testa di una di loro è stata poi lasciata davanti alla chiesa cristiana di Kasiguncu.
…..
“
,,,tagliatori di teste, o quant’altro. Buona notte.
Grazie per aver segnalato questa raccolta di adesioni!
Marco de Rossi, Asia Bibi e’ in Pakistan, non in Indonesia. Detto questo, dato che conosco diversi musulmani che non sono tagliatori di teste, un’ora di religione islamica a scuola dovrebbe proprio servire ad insegnare ai bambini una visione non violenta della religione, visione che non e’ incompatibile con gli insegnamenti di base dell’Islam. E’ quello che sis ta facendo per sempio in Germania, dove i prossimi Imam saranno tutti formati in universita’ tedesche e parleranno in tedesco, predicando quanto hanno imparato in programmi approvati dall stato.
Detto questo, mi preoccuperei piuttosto della religione cristiana in Italia, dato che ricordo l’ora di religione come quella in cui “si faceva casino”, perche’ tutti credevano che non contasse nulla.
Non ho mai scritto che Asia Bibi fosse in Indonesia.
Non lo ha scritto nemmeno Socci di cui ho messo il puntatore ad un suo vecchio articolo e di cui ho riportato solo alcuni estratti.
Non ho nemmeno scritto che tutti i musulmani sono tagliatori di teste.
E’ innegabile pero’ che nei paesi musulmani la liberta’ e’ fortemente limitata.
Nella scuola si insegnano tante cose, tra cui la storia, se si vuole anche la storia delle religione.
L’insegnamento della religione cattolica e’ pero’ un’altra materia da non abolire ne’ criminalizzare ne’ banalizzare ne’ sostituire con qualcos’altro.
Se la nostra civilta’ occidentale ha raggiunto il progresso e la liberta’ che conosciamo molto lo si deve al Crisianesimo ed alla Chiesa.
Non nonostante la Chiesa, ma grazie alla Chiesa.
Non solo grazie ad essa ovviamente ma sicuramente ha avuto una forza non indifferente.
Ed il fatto che l’Europa lo abbia negato dimostra la miopia della cultura preponderante odierna.
Ah ovviamente mettero’ a mia firma contro l’aborto.