Una storia non per caso

di Paolo Pugni

Ci sarebbe da chiedersi come è stato possibile cadere da Giuseppe e Maria, da Dante e Beatrice, ma sì anche da Paolo e Francesca, da Renzo e Lucia alla Velina e il Calciatore. E forse qualche risposta potremmo anche darcela.

Ma per fortuna ogni tanto c’è qualche notizia che ti ricorda come l’amore vero non sia quello in copertina.

Leggo sulle pagine on line del CorSera la notizia del matrimonio, celebrato nella chiesa dell’ospedale, tra Annalisa e Andrea. Lei è malata terminale di cancro e ha poco da vivere. Su questa terra. Perché l’amore che loro ci stanno indicando è quello che non ha confini, che sa veramente guardare al futuro con occhi così spalancati e privi di veli, da vedere oltre l’orizzonte.

Non a caso si sono sposati il 15 agosto, festa dell’Assunta, come hanno tenuto a dire, perché in quel miracolo che spalanca il cielo, hanno visto la trama della loro storia.

Ora si potrebbe chiudere qui, che non ci sono parole più grandi per descrivere questo miracolo, che è quello dell’amore senza compromessi. Ma vale la pena spararci qualche domanda perché questa storia non ci è capitata sul tavolo per caso, che Dio per caso non fa nulla e quindi scrive nei quaderni delle nostre vite anche in questo modo.

E dinanzi ad un progetto che nasce già per l’infinto, che costruisce su quel monito evangelico così concreto e rassicurante –“Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena” (Mt, 6,34)- dobbiamo per lo meno farci un piccolo esame di coscienza, perché non farlo sarebbe perdere un’occasione d’oro!.

Quanto siamo grati del giorno trascorso insieme oggi? Quanto siamo stati capaci di usarlo per rafforzare l’unione della coppia prima e della famiglia poi? Quanto abbiamo saputo gustare di ogni istante insieme per scoprire profumi nuovi nel nostro amore?

Quanto abbiamo costruito? Quanto invece demolito, travolti da quella acida sensazione che insomma lei poteva fare di più, poteva coccolarmi di più. Perché un po’ questa sindrome del guerriero che torna a casa dalla battaglia ce l’abbiamo sempre, e vorremmo ci riconoscessero questa fatica quando entriamo dalla porta, con un bicchiere in mano e un balsamo per ungerci le ferite. E invece troviamo una donna che non vede l’ora di condividere con noi le difficoltà della giornata e di scaricare su di noi il peso dei figli, ai quali hanno badato fino ad allora.

Ecco, è in questi momenti che pensare ad Annalisa e Andrea dovrebbe illuminarci lo sguardo e il cuore, perché noi non dobbiamo contare i minuti ringraziando Dio per avercene concessi altri dieci. Non ne abbiamo per lo meno la consapevolezza. E non so se questo è un bene.

E mentre leggiamo di questo amore, che meriterebbe ben altro cantone e ben altre rime, fermiamoci a pregare per loro, che mescolano la speranza di una giornata nuova a quella di un nuovo appuntamento sotto il mantello di quella Vergine Madre alla quale hanno affidato per sempre la loro unione.

131 pensieri su “Una storia non per caso

  1. Mi dispiace per loro due, ma i giornali fanno pena. Un giornale che scrive cose di questo genere è inqualificabile!!! Sciacalli da ospedale i giornalisti!!! in quanto a pregare, no, io non prego, mai, se è a gente comune che ti rivolgi, tra cui c’è anche chi non prega!!!
    Ma in ogni caso c’entra ora tirare dentro le disgrazie della gente per dire le preghiere???

    1. admin

      Paolo si rivolge ai frequentatori del blog i quali (in massima parte) pregano. Anche la “padrona di casa” ha più volte detto che dice il rosario, le novene, va a messa insomma frequenta tutte queste pratiche “disdicevoli”…Questo blog non è una pubblica piazza e non è certo Paolo Pugni fuori contesto!

      1. Non ho mai detto che pregare sia disdicevole!!!
        Certo che è una pratica di solo alcuni e qui dentro ci sono anche altri (quando non siano già stati messi in fuga) io non invito nessuno a non pregare, ma per favore non invitatemi me a farlo!!!
        Se volete invitarvi a pregare fatelo in privato, a casa vostra. Non siamo in piazza, ma in una piazzetta con gente varia!!! Non siamo in chiesa dove si può dire tranquillamente: preghiamo!!!

        1. DaniCor

          Alvi!
          Non capisco perché tanta insofferenza, se ti invito a pregare puoi sempre non farlo, ma adesso è vietato pure fare un’invito????
          Pensa piuttosto qual’é la ragione che un invito così innocuo ti rechi questa stretta allo stomaco, questa irruzione di rabbia?
          Tu così facendo sei tutt’altro che indifferente alla religione e alla fede, perché?
          Con sincero affetto,
          Daniela

        2. admin

          NO, noi lo facciamo su questo blog quanto ci pare e piace!
          La “gente varia”, se non gli piace questo blog, semplicemente
          SE NE VA!

          1. Me ne vo solo se vengo buttato fuori ufficialmente, approfitto qui per parlare con CYRANO, non credevo che tu potessi dire cose del genere sui Giapponesi, ma forse ho capito male io, spero!!!

            1. Paolo (l’amico di Costanza) ti risponderebbe che «la speranza non delude». 🙂
              Ovvio che non parlavo dei giapponesi: parlavo di quelli che “a Giosafàt” (capiamoci, eh!) scopriranno che “il Vaticano” non era quella mafia massonica che certa letteratura da strapazzo ha inventato, ma che teneva le fila della vera Chiesa di Gesù Cristo.
              Così ti piace anche meno, ve’?
              Pazienza…

    2. Giuseppe

      Scusate, ma della razza mia per quanto grande sia son il primo che ha studiato: pertanto che state a dir?

  2. Fk

    Grazie admin per la chiarezza… parafrasando qualcuno: “A volte i cristiani dovrebbero ricordarsi di essere cattolici!”. Ci mancherebbe pure che in questo blog non si possa invitare alla preghiera… ma scherziamo!!!

      1. Fk

        Ma come? Non mi avevi perdonato?
        Che per caso ti sono rimasto sullo stomaco? Eppure sono sicuro che in fondo… in fondo… in fondo… mi vuoi bene!

        1. Fefral

          Tesoro certo che ti ho perdonato 🙂
          Ma femmina sono e acida resto 😉
          Volerti bene? Ma dai, non mettermi in imbarazzo…ci siamo appena conosciuti 😀

          1. Fk

            Va bene! Facciamo così: se tu fai la brava io non dirò mai più una preghiera per te! Va bene! Tu l’ho già detto che sei simpatica (oltre a tutte le altre cose..) ?

          2. Fefral

            Un buon motivo per non fare la brava!
            Sì, dopo avermi dato della acida frustrata sepolta da una valanga di figli e incapace di scrivere me l’hai detto 🙂
            Ma prima di esaurire le settanta volte sette c’è un mucchio di tempo, tranquillo 🙂

  3. Un conto è stato quando le persone hanno chiesto preghiere per le loro avversità familiari o private, un conto è dire “oremus”!!! Oremus si dice in chiesa, io non ci vo in chiesa e vorrei non trovarmici in rete, almeno quando si invita la gente a una discusione pubblica a perta a tutti!!! O non è aperta a tutti?

    1. admin

      Noi diciamo “Oremus” tutte le volte che vogliamo. Poi tu se vuoi intervieni per commentare, ma non puoi dirci cosa possiamo o non possiamo scrivere.

    2. paulbratter

      Ma dimmi un po’ la tua connessione internet ti permette l’accesso solo a questo sito? io fossi in te protesterei con il provider…

  4. ‎”La comprensione che tanti esigono dagli altri consiste nel volere che tutti si schierino dalla loro parte”
    Così scopriamo che invitare gli altri all’odio politico è lecito, e suggerire di pregare, dopo aver dato alcune indicazioni per un “self-assessment” sulla vita coniugale, invece sarebbe bandito perché ammesso solo all’interno di riserve per mentecatti.
    Questa è tolleranza?
    Io chiamo questo atteggiamento razzismo, cattofobia, odio religioso.
    E invito a pregare perché chi non sa distinguere il buio dalla luce venga per lo meno compreso e perdonato, poi magari anche illuminato.
    Paolo

    1. Io, e nessun altro, mi sembra, qui dentro (perché siamo qui dentro) non ho mai invitato nessuno all’odio politico, anzi, non ho invitato a nulla, ho solo discusso insieme a voi sulle vostre credenze e sulle mie opinioni (inevitabilmente anche quelle credenze?). Oremus si sente che lo dicono in chiesa e qui non siamo in chiesa!!! Dovreste voi avere la sensibilità e il riguardo di non invitare alla preghiera anche chi sapete che non prega, o chi non sapete chi sia, una volta mi sono trovato in casa di ebrei che volevano che mi mettessi lo zucchino e che pregassi con loro, era il giorno che loro pregano, e io gli ho detto la stessa cosa, che non mi mancassero di rispetto!!!!

    2. admin

      anche io invito a pregare

      ordine di servizio:
      “preghiamo” si dice in chiesa e sul blog “sposati e sii sottomessa”.

      Ora è ufficiale.

    3. Maxwell

      Non ti preoccupare…….è appena stato adottato spiritualmente dopo un pellegrinaggio al Santuario della B.V. di Caravaggio ( BG).
      E’ passata appena una settimana e le preghiere stanno incominciando a fare effetto……è più scorbutico del solito e ha litigato con 3 persone.Prima di vedere l’arcobaleno ci vuole la tempesta 🙂

      FEFRAAAAAAALLLLL ……………… la pappa!!!!!

    4. Laura C.

      Ti ringrazio Paolo per il post di oggi. Se è vero che niente succede a caso…
      Oggi è il mio anniversario di matrimonio: 17 anni. Grazie a Dio che ci ha tenuti insieme anche quando io non ho dato nessun valore a questo sacramento…
      “Quanto siamo grati del giorno trascorso insieme oggi? Quanto siamo stati capaci di usarlo per rafforzare l’unione della coppia prima e della famiglia poi? Quanto abbiamo saputo gustare di ogni istante insieme per scoprire profumi nuovi nel nostro amore?”
      Paolo, questi interrogativi li considero un tuo prezioso regalo… grazie di cuore!
      Pregate per noi! 😉

      1. Alessandro

        Tanti auguroni di cuore, Laura!

        E grazie anche perché ci ricordi il valore del sacramento, e hai la pregevole umiltà di riconoscere che non sempre l’hai onorato. Come hai sperimentato, il Signore aiuta senza riserve e ricolma di consolazioni chi si pente sinceramente e cerca la Sua amicizia.

        Un abbraccio

  5. daniela

    Innanzitutto, mi congratulo con voi per le informazioni che diffondete. Vorrei, però, sottoporvi un tema che, a mio avviso, è ancora più importante per una donna rispetto ad essere sottomessa, o meglio per dare dignità alla sottomissione della donna all’uomo e non renderla un qualcosa di “equivoco”, quasi da gheisa. Faccio riferimento all’importanza del pudore, della modestia nel vestire e nell’atteggiarsi e chi vi scrive è una giovane donna considerata di bell’aspetto ed invitata dalle commesse a “osare”, con scollature audaci, gonne corte, unghie laccate ecc, cosa che naturalmente rifiuto. A mio avviso, una donna cristiana non dovrebbe vestirsi come le altre donne, con mancanza di pudore ed immodestia e per fortuna non lo affermo solo io, ma sacerdoti illuminati e anche la Vergine Maria, in occasione di Sue apparizioni. Grazie dell’attenzione, cordiali saluti,

    1. guarda, se sei contraria alle unghie laccate hai sbagliato blog: non avevo mai messo lo smalto colorato sulle unghie finchè non sono entrata qua dentro 🙂

      1. admin

        non credo abbia sbagliato blog, credo anzi che la sua sia una”bacchettata” a Costanza.
        Infatti il suo commento inizialmente era nella sezione FOTO (commenti abilitati per sbaglio e ora chiusi), e deve aver pensato che le ultime foto di Bisceglie fossero un po’ troppo “scollacciate”…e che voi fa’…

          1. giuliana z.

            è la stessa cosa che penso io! non vorremo mica farle mettere l’odiosa camicetta di fibra sintetica da beghina della parrocchietta????

          2. Direi che queste foto sono storiche perché segnano finalmente un mutamento di paradigma che auspico da anni. Definitivamente in pensione (o in discarica, forse è meglio) il “modello Rosy Bindi” (donna più bella che intelligente e cattolica), sostituito dal “modello Miriano” (bella, intelligente e kattolica).

        1. paulbratter

          «Spose siate sottomesse ai vostri mariti» è l’invito di san Paolo nella Lettera agli Efesini, e questa raccolta di lettere ad amiche in difficoltà racconta l’idea cristiana della donna e del matrimonio senza ammorbare troppo, con tono leggero e contenuti forti, ricordando che anche la sfumatura dello smalto è importante, nel tentativo di togliere ai cristiani quel sentore di camicetta sintetica, di chitarrina scordata che ormai da troppo tempo li accompagna.

          Costanza Miriano

    2. Chiariamo una cosa, però: una donna cristiana non è una velina, siamo tutti d’accordo. Ma una donna cristiana che si veste come altre donne cristiane votate alla vita consacrata (dette anche suore) commette un peccato mortale. Questo deve essere molto chiaro.

  6. Alvì perchè ti rode che qua si invita la gente a pregare? Tu non pregare, chi ti obbliga? Io invece lo sto facendo per te, perchè mi stai simpatico e ti voglio bene, pure se sei un cacacazzo (admin non censurare, non ho trovato un sinonimo adatto) quando continui con quel VOI. Però devo dire che il post di Paolo oggi mi è sembrato un po’ un sermoncino, non so come dire…. stile esame di coscienza con tanto di buoni propositi finali, ma è una questione di stile, non di contenuti del post che invece mi sono piaciuti molto. (Paolo con te posso essere un po’ critica, vero? O poi mi ti fai l’offeso? Oggi ho comprato la moka nuova, una bialetti classica 3 tazze 🙂 )
    Scriterià, mi sa che ti stai facendo un’immagine di Fefral un po’ idealizzata: il suv ha 10 anni 8-).

    1. Meno male… il giorno in cui Fefral mi rivolgerà un apprezzamento (professionale si intende) senza nemmeno un “sì,ma” sarà la fine del mondo, e onestamente non sono ancora pronto per questo evento…

  7. giuliana z.

    Ciao Alvise!
    ti scrivo qui in merito ai video che hai linkato ieri di Agosti. Premetto di non averlo mai sentito prima, e me ne rammarico, perchè il secondo video, quello sul denaro, era molto interessante, e condivido gran parte delle cose che ha detto. Invece non posso assolutamente condividere il suo discorso sul crocifisso. Come si fa a ridurre il crocifisso ad un macabro simbolo? ha ragione a dire che la vita è un capolavoro, e che bisogna dire ai giovani che ogni persona è irripetibile. Ma questo capolavoro può passare ed essere tale solo dalla croce. Non raccontiamo favole, che tutto è bello, facile, solare. La vita è una salita e spesso l’estetica, anzi l’estetizzante non c’entra nulla. Chi non si carica la sua croce e non la abbraccia amorevolmente, inevitabilmente finirà per odiare la vita, incazzarsi con tutto e tutti, cercare un capro espiatorio delle sofferenze sue e del mondo che lo circonda. Solo abbracciare la croce fa della vita un capolavoro da assaporare tutto intero, con tutte le varianti di gusto, senza censure. Se amiamo i nostri figli, non possiamo non dire loro che la vita è una salita, una ferrata sul monte più alto, che sali con le tue gambe, ma che in quella salita non sei mai solo. E che quando arriverai in cima alla vetta davvero gusterai una vista mozzafiato. Ma la croce la apprezzi se ha un senso, e il senso della croce lo devi incontrare, non te lo inventi tu. Noi ci proviamo a capire il senso della croce, ma brancoliamo nel buio, sempre. A meno che… quel senso non si faccia incontrare. Ma qui interviene il fattore della Grazia, e io sinceramente non te lo so spiegare, perchè è un mistero.

  8. Cara Daniela, sulle unghie laccate non si discute. Sulla scollatura dipende dal contesto. Se mi invitano a parlare in chiesa o in luoghi comunque connotati religiosamente copro le spalle e allungo la gonna. Sennò no, penso che un vestito un po’ scollato serva a veicolare anche un messaggio: essere cristiani vuol dire soprattutto bellezza, gioia di vivere, allegria.
    Quanto alla preghiera, Alvise, questa è casa mia, e non è un luogo ecumenico. Sei il benvenuto e lo sarai sempre, ma qui c’è puzza d’incenso, sappilo. Si prega e si invita a farlo.

    1. Se solo qualcuno mi scongelasse il cervello dall’acutissima riflessione sulle unghie laccate.
      – Le unghie laccate la brava donnina cristiana no.

      (Ho puuura)

  9. Francesca Miriano

    E se ci si vestisse OGNUNO come ci pare? Nude-look, col burka (se ci garba a noi e non ce lo fanno mettere). scollate, accollate, sintetiche, di seta, rosa ,nere, con la cresta, lisce ,ricce. Io voglio essere altro che il mio vestito , mi voglio piacere io prima di tutto.
    Per esempio il burkino azzurro di cotone che non si vede nulla.Pensate un po’. non suona la sveglia, devi correre al lavoro , non ci sta lo shampo nè il phon, c’hai due occhiaie come se avessi fatto notte, il cuscino tì ha lasciato uno sfregio da Jack lo Squartatore. Allora quella mattina afferri il tuo bel burka e chi s’è visto s’è visto, nessuno ti chiederà:smonti notte?anche se ti sei appena alzata Poi naturalmente ti fanno il TSO (trattamento sanitario obbligatorio).
    Però la battutina berlusconica sulla Rosi ce la potevi risparmiare:
    sono sicura che sai fare di meglio.

  10. Francesca Miriano

    …e c’hai ragione pure tu! Sarà che il burka a me risolve anche il problema del diventare rossa, croce e delizia della mia vita sociale dalla nascita,E mi sa che diventerò rossa pure nella tomba.

    1. Non so se era riferita a me l’allusione alla sulla geniale battuta berlusconiana sulla Rosy (poi ripresa in senso cattolico da Massimo Introvigne). Sia come sia, di meglio non so proprio fare per cui rilancio. Eccezion fatta per Burqy Bindi – occorrerebbe una legge ad personam, ma non credo sia un problema -, il burqa andrebbe vietato anche solo per motivi squisitamente estetici. Le mode del nemico del genere umano son sempre brutte, deprimenti e avvilenti.

  11. DaniCor

    Ciao ragazzi,
    Sono d’accordissimo che va tolto il messaggio cattolico=sfigato (scusami la parola admin, ma mi sembra la più adatta).
    Credo che la bellezza e la gioia siano il modo più corretto per passare anche questo messaggio in questo mondo che vive di immagini.
    Inoltre, credo che alcuni capi possano essere volgari per alcune donne e per altre no. Dipende dal portamento ma anche del fisico. Con una quarta quella scollatura sarebbe stata un disastro e avrebbe offuscato qualsiasi messaggio di Costanza.
    Ma mi domando: tra la camicetta e la mega scollatura non c’è una via di mezzo? E’ proprio necessario far vedere più centimetri di carne e fare come fa “il mondo” per passare questo messaggio?
    Io, come la mia omonima, mi sono sempre posta questo problema e una volta mi era stato detto di vestirmi in modo da essere sempre pronta a entrare in chiesa…

    1. Io penso sia proprio una questione di esercizio della virtù della prudenza, con tutto quel che questo comporta. È chiaro che quando si scade nella volgarità e nel cattivo gusto la linea che separa l’eleganza dalla provocazione è stata varcata (non va dimenticato che la bellezza è il fulgore del bene, come mi ha detto una volta un bravo sacerdote).

      C’è un bella discussione in corso su un altro forum proprio su questo argomento: http://www.totustuus.name/showthread.php?t=3730

    2. No, cara Dani, hai ragione, non è necessario. Il problema è che io sono vanitosa, molto. Non è certo un pregio, e non me ne vanto. Sono però sicura che Dio mi perdonerà per questo. E, poiché Lui scrive dritto sulle righe storte, magari si serve anche di questo mio difetto. In questo senso dicevo che passa un messaggio “gioioso” anche dalla mia vanità. Se a parlare di sottomissione fosse stata un altro tipo di donna, forse avrebbe colpito di meno l’attenzione

  12. guido

    vedo che la scollatura di mia moglie ha scatenato un bel po’ di discussioni, ma posso dirvi che questo succede con Costanza, considerata troppo ortodossa dai cattolici progressisti e troppo frivola dai cattolici bigotti.

    1. “considerata troppo ortodossa dai cattolici progressisti e troppo frivola dai cattolici bigotti”

      Stupefacente, Guido.
      Stupefacente.
      Dio solo sa quanto dolore dia questo – ogni santa stra benedettissima volta.

      Marito splendido, hai, Costanza.
      (Un fratello, Guido, te nun ce l’hai, naaaa, eh? 😉 )

    2. Penso non sia un caso: tanto il progressismo (o cattolicesimo adult(erat)o che dir si voglia) che il moralismo sono due cancri della vita spirituale. Di regola infatti convivono nella stessa persona.

      1. sai che proprio ieri sera ne ho avuto l’ennesima riprova?! :-O Parlavo con un amico che mi mostrava quasi contemporaneamente entrambe le facce di quella medaglia, come se stesse vorticando su se stesso senza posa.

        1. Eh, anche io ho in memoria diversi di questi dialoghi surreali, dove a forza di volersi “aperti” e “dialogici” si finisce per moralizzare a oltranza. La fuga nell’orizzontalismo fa perdere di vista l’essenza della vera morale (“la vera morale si beffa della morale”).

    3. ma l’unico scandalo che va evitato come il peccato stesso è quello dei semplici, agli “altri” (leggi “progressisti” e “bigotti”) si può solo augurare di non scandalizzarsi e capire. In sintesi, Guido… checcefréga? 🙂

  13. DaniCor

    Per me la Costanza sarà sempre troppo, nel senso che MI PIACE TROPPO!!!!
    Poi io l’ho vista dal vivo a parlare ed ha un modo di fare e un portamento che sono tutt’altro che volgari, oltre ad avere un fisico asciutto che secondo me aiuta a potersi permettere di osare di più. Infatti delle regole matematiche non ci sono, lì rientra il buon senso e il momento nel quale uno vive. Tutto ha un suo contesto.
    Ma siccome la questione non mi è indifferente, anzi, è un punto dolente anche per me, allora credo che la discussione ci stia.
    Oltretutto il pudore di certi capi di abbigliamento è già stato affrontato in questa sede.
    Non vorrei con questo sembrare bigotta, semmai sono domande e “problemi” (chiamali problemi…) che mi sono posta anch’io diverse volte, se non tutti i giorni al vestirmi.
    Un abbraccio affettuoso,
    Dani

    1. Dani, io ne ho sentite dire di assurde in nome del pudore e della castità, alcune che non mi va neppure di riportare nel blog. Secondo me basta un po’ di buon senso, e soprattutto di buon gusto.
      Se una è bella mortificarne la bellezza facendole indossare delle palandrane senza forma è un’offesa alla creazione. Nello stesso tempo vestirsi solo in modo da mettere in mostra tutta la mercanzia è prima di tutto cattivo gusto. Poi può diventare anche provocazione e induzione al male. Ma tra l’abito monacale e pretty woman in abiti da lavoro ce ne passa….

  14. Io però sto ancora aspettando qualche vostro commento sull’articolo che ho messo ieri
    che parlava del dopo terremoto in Giappone. E specialmente mi piacerebbe che Cyrano
    mi chiarisse il suo pensiero!!!! (mi ricordo ancora benissimo l’articolo del prete cattolico amico di Costanza)

  15. Io però sto ancora aspettando qualche vostro commento sull’articolo che ho messo ieri
    che parlava del dopo terremoto in Giappone. E specialmente mi piacerebbe che Cyrano
    mi chiarisse il suo pensiero!!!! (mi ricordo ancora benissimo l’articolo del prete cattolico amico di Costanza che parlava di un popolo senza gioia,, dopo lo tsunami!!!)

  16. Sono andato a curiosare nel “forum” segnalato sa Andreas…
    Ne ho tratto un pezzettino, giudicate voi!!!!Satana infatti dapprima insinua che il peccato non è in fondo peccato e che quindi non è necessario confessare certi atti (“fanno tutti così”, “Dio è Misericordioso” ecc). Nel caso in cui il peccatore provi un desiderio irresistibile di confessarsi allora lo sobillerà a credere che si magari in astratto sarebbe peccato però non lo è nel suo caso specifico in quanto ci sarebbero motivi che lo giustificano (e il peccatore si sprofonda in tortuosi pensieri auto-giustificativi ai quali finisce per accondiscendere anche se al contempo ne percepisce l’artificiosità). Ma può (per grazia di Dio) accadere che il rimorso sia tale che il peccatore non resiste più e finalmente riesce a confessarsi. E’ un colpo duro per satana, ma si arrenderà egli a questo punto? assolutamente no. Se prima cercava di impedire di avvicinarsi al confessionale ora tenterà la strada opposta: insinuerà dubbi sulla validità delle confessioni fatte (“ma veramente mi sono confessato bene?” “ma il confessore avrà veramente capito quel che gli ho detto, sarà valida l’assoluzione ricevuta?” ecc.). Così mentre prima spingeva al lassismo e ad un abuso della Divina Misericordia che la separava dalla Giustizia, ora al contrario tenta di spingere alla disperazione della salvezza che può sfociare nella sfiducia (e quindi di fatto nel rifiuto come cosa impossibile) della Divina Misericordia…

  17. Lo Shibari è meglio noto come Kinbaku, antica forma artistica di legatura giapponese divenuta col tempo una pratica sessuale. Tra i vari utilizzi dello Shibari, la scultura vivente dinamica, la pratica meditativa condivisa, il rilassamento profondo per la flessibilità del corpo e della mente e la costrizione erotica. La legatura viene eseguita con diverse corde, ognuna per assolvere un compito preciso. I nodi originano dall’arte marziale dell’immobilizzazione dei prigionieri. Obiettivo dello Shibari, ai fini sessuali, sarebbe quello di aprire energia erotica comprendendo un mix di meditazione ed erotismo. Sarà il gip, a questo punto, a decidere se mantenere l’accusa di omicidio preterintenzionale o rubricarla in omicidio volontario.

    Questi Gapponesi!!!

  18. CYRANO: la valle de che?!?
    Ma sui Giapponesi è calato il silenzio stampa!!!
    Potete benissimo stare zitti, mica siete obbligati a commentare o a ritornare su alcune vostre affermazioni!!!!

    1. guarda che sono tornato su tue affermazioni, non su mie (chi ha mai parlato di Giapponesi, di cui peraltro so così poco?): non posso mica presumere che tu non colga la mia ironia in risposta alla tua… quando poi, alla fine, spiego per benino cosa intendo sul serio… torni sui Giapponesi e dici che posso anche stare zitto… vabbe’…

  19. Certo che uno deve abituarcisi a stare qua dentro, per certi versi è peggio del bar sport, quando inizia a parlare del palo di Parolo e finisci per disquisire dei massimi sistemi o del colore delle scarpe di Simona Ventura.
    Chiariamo alle signore in ascolto: noi maschietti riusciamo a seguire un solo filo conduttore alla volta. Abbiate pietà….

    1. Fefral

      Nun ce penza’ Paolo…meglio se voi maschietti non sforzate troppo il vostro neurone sulle unghie laccate o sul senso della vita: chi ci monterebbe i lampadari altrimenti? (l’ingegnere è da mezz’ora che mi ha tolto la corrente per montare i lampadari….ora dico: giusto quando devo accendere il forno si decide a fare queste cose?)

      1. DaniCor

        Dalla bacheca di un amico:

        “L’ingegnere non vive, funziona”

        (Alessio e Alberto, perdonatemi la battuta!!!)

  20. Un po’ off-topic, ma unisce l’elemento giornalistico (materiale ‘fresco’) a quello romanistico (caro a chi ha le chiavi del cuor di Federico)

    1. giuliana z.

      scusa Scriteriato, non vorrei far brutta figura, ma quello che aveva le chiavi del cuor di Federico non era Pier delle Vigne?

  21. CYRANO: Mi dispiace, scusa, prima non ho colto l’ironia e poi non ho letto il tuo commento,perdonami!!!
    Io vi ho già perdonato tutti di non avere voluto dare seguito alla discussione sui Giapponesi!!!
    Forse quei 100, che, qualcuno diceva, sono “riusciti” ad andare alla GMG avranno riportato indietro con sé porzioni da cavallo di Spirito Santo (o era sul Gran Sasso
    che le distribuivano?)!!!

      1. sembra quella scena de “La maschera di ferro” quando Aramis cerca di convincere Porthos della sublimità assoluta del perdono, e lui lo provoca a farsi perdonare… 🙂

    1. Che io sono cattolica e non coltivo il dubbio come valore, non anelo con spirito di cercatrice a verità provenienti da altri credo. Il mio è giusto, gli altri sono sbagliati. Le verità che cercavo me le ha dette tutte mia madre, la Chiesa. Credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra…. Lo riscrivo tutto? Sottolineo solo che credo nella Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica. E visto che credo che la via della salvezza sia una sola vorrei, mentre cerco di convertire me stessa, convertire tutte le anime.

          1. Voglio dire, te puoi anche eeesere sicura, ma in una discussione su vari temi non puoi sapere automaticamente quale sia la posizione cattolica apostolica romana!!!
            Bisognerà ogni volta andare a consultare il Catechismo, cercare se vi si trova il caso in questione nella discussione
            e vedere quale risposta corrisponde alla soluzione del caso.
            Te puoi dire di essere, ma non di scegliere ogni volta la strada giusta. Ossia dentro di te la riterrai giusta ma non potrai sapere se è cottalica apostolica romana cristiana?
            Lo stesso potrai andare a leggere il vangelo, ma dovrai essere sicura di capirlo e di interpretarlo sempre nella maniera giusta. Sennò come puoi fare a convertire l’umanità se non sei sicura nemmeno te di nulla!!!! o te sei sicura di tutto? O chiedi a padre EMIDIO? E lui è sicuro?

          2. paulbratter

            non ciurlare nel manico Alvise, tutto è partito dalla tua pretesa di non invitare alla preghiera, Costanza ti ha risposto che qui si fa questo e altro e che lei è cattolica apostolica romana.
            Sulla preghiera non c’è tanto da consultare catechismo o padre Emidio…

  22. Francesca Miriano

    W la scollatura della Cochi. Immagino che a Dio non freghi assolutamente nulla di come ci si veste e forse baderà alla sostanza, O almeno spero che ve lo immaginiate così.
    @Andreas non buttarti così giù, suvvia! Mi sembri molto dotto, scrivi con eleganza ( anche burqa alla araba!), che c’entri tu col Berlusca?E poi Berlusconi-geniale…mi pare un ossimoro.Si confermo :vorrei una legge ad personam per il mio burqino(o burkino)anti occhiaie e arrossimento. Però del colore che garba a me.

    1. secondo me a Dio gliene frega molto come ci vestiamo. Secondo me gli interessa tutto ma proprio tutto di noi. Come una mamma che è interessata anche alla sfumatura dell’ombretto che una figlia sceglie quando deve uscire col fidanzato

    2. @ Francesca
      Ti ringrazio, sei troppo buona. Anche perché devo già fare ammenda: l’omino del cervello si era preso una breve vacanza ma ora, ritornato alla base (del cervello), mi informa che l’autore della battuta – che per me resta indovinata, chiunque ne sia l’autore – non è il Berluska ma Vittorio Sgarbi.

  23. “E alla fine il simbolo estremo – a nostro avviso – della torva visione di Golding è nel suo libro “calma di vento” (1987). la nave che sta procedendo verso l’Australia viene bloccata da una bonaccia nel pacifico e le alghe la avvolgono in una stretta melmosa insuperabile.
    In quella mucillagine c’è tutta la sottile e segreta potenza del male che asfissia le menti, affoga il cuore e paralizza le mani dell’umanità. Ciò che manca sistematicamente in Golding è, quindi, la salvezza, Anche san Paolo era convinto che l’uomo si trovasse sulle sabbie mobili della sarx e dell’amartìa, ossia della sua carnalità peccatrice, votato a sprofondare e incapace da solo di sollevarsi con le sue forze. Ma nella sua visione era capitale la Grazia, ossia la mano che Dio rivolge all’umanità perché si lasci attraverso la fede attrarre verso l’alto, la luce, la rednzione, Lo scrittore inglese è fermo al solo primo –
    da “livello, quello di una spiritiualità negativa e cupa, , nella quale, come egli appunto confessava, è il diavolo a prevalere su Dio.
    William Golding – Mosche di Belzebù

  24. Maxwell

    Premesso che quando Dio ha distribuito i talenti della moda io ero a letto con 40,6° di febbre………..non vedo nulla di scandaloso.
    Resta il fatto che i maschietti mononeuronali…….beh,bisogna vedere in quale parte del corpo vive quel neurone.
    Per le femminucce……dopo aver visto la pura perfidia femminile nella mia ex, e in 10 anni aver visto 4 ore di isola dei famosi con le cattiverie che vi tirate dietro…..sono contento di essere nato maschio.

    Tanti anni fa c’erano un nonno ed un ragazzino col loro asinello che dovevano andare in un paese lontano.
    Nel primo paese i cittadini si lamentavano col vecchio perchè era sull’asinello ed il ragazzino era stanco di camminare.
    Nel secondo paese i cittadini si lamentavano col ragazzino perchè lui era giovane e doveva far riposare il vecchio nonno.
    Nel terzo paese i cittadini gli davano degli imbecilli perchè avrebbero sfiancato l’asino col loro peso totale.
    Nel quarto paese i cittadini gli davano degli idioti perchè almeno uno dei due poteva montare l’asinello.

    Morale : se vuoi far contenti tutti finirai per scontentare tutti.
    Io ho conosciuto QUESTA Costanza………delle altre Costanze che possono esistere nel multiuniverso non me ne fregherebbe una mazza !!!!

  25. Costanza Miriano
    11 settembre 2011 a 15:22 #
    Che io sono cattolica e non coltivo il dubbio come valore, non anelo con spirito di cercatrice a verità provenienti da altri credo. Il mio è giusto, gli altri sono sbagliati. Le verità che cercavo me le ha dette tutte mia madre, la Chiesa. Credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra…. Lo riscrivo tutto? Sottolineo solo che credo nella Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica. E visto che credo che la via della salvezza sia una sola vorrei, mentre cerco di convertire me stessa, convertire tutte le anime.
    ———-
    commento impegnativo: cito all’uopo la versione di André Rieu per ‘alleggerire’

  26. Come mai usi tanto spesso le parole: chiesa, cattolica, apostolica, romana, e meno spesso cristiana? Non mi sembra un’omissione da poco. Per esempio nella tua dichiarazione di intenti qui sopra non c’è!!!

      1. Volevo dire che cristiano potrebbe bastare, poi si va nel difficile!!!
        Ad ogni modo come fa uno a pretendere di “convertire tutte le anime”? E poi convertire a fare che? E’ queste che non è speigato?
        A essere Che? Cristiano cattolici apostolici romani? Per essere come?
        Per agire come? Anche la sottomissione non è mica tanto monointerpretabile, vale per tanti casi.per esempio a volersi bene e ad aiutarsi in famiglia, ho capito bene?? Ma allora ce n’è tanti anche non cattolici!!!!
        Ma questo ve l’ho già detto tante volte, e voi ciurlate nel manico!!!!

  27. Sul modo di vestire, come sulla sottomissione e in genere su tutto ciò che richiede esercizio di umiltà, credo che anche i migliori di noi siano figli del proprio tempo, cioè che sia richiesto uno sforzo supplementare, proprio perché dobbiamo esercitare una virtù controcorrente. In una società cristiana omogenea si rischiava forse l’opportunismo e il conformismo, ma non era richiesto uno sforzo eroico per mantenere un certo modus vivendi. Oggi io mi rendo conto che qualcosa si è rotto (dico in me, prima di tutto, e nella società), per cui anche l’equilibrio in una cosa apparentemente semplice, come il vestire, diventa problematico.
    I costumi sono in stretta relazione con lo zeitgeist e questo lo si nota ancora di più se si hanno dei figli. Per non parlare delle figlie femmine. Insegnare la modestia, insieme a un sano rispetto del proprio corpo, tollerare alcune forme di “espressione personale” (ricordo quando la mia maggiore ha passato un breve periodo dark), scoraggiare l’eccessiva esposizione di sé, saper capire il limite tra conformismo e accettazione del gruppo… che fatica!
    Se fosse possibile, mi piacerebbe che noi cristiani (e le donne soprattutto) sapessimo trasmettere un atteggiamento positivo e gioioso, pur mantenendo alcuni elementi di separatezza… ma non è affatto facile.

    1. Maxwell

      Perdonami
      io sono un mammifero di razza umana , di sesso maschile e non laureato…….. non ho capito un bel niente!!!!
      Dall’esercizio di umiltà figlio dei tempi, allo ……..zeitgest , all’ “atteggiamento positivo e gioioso ma con elementi di separatezza”……

      Puoi dire “pane” e “vino”? il di più viene dal demonio………..

    2. DaniCor

      d. – perfectioconversationis

      mi piace!

      Mi permetto di tradurlo in “pan vinese”

      Si fa una fatica bestia a capire come essere cristiani, sottomessi, umili, oggi nei primi anni del 2000: viviamo in questo tempo, dove quello là è sciolto dalle catene, e quindi verremo giudicati anche a seconda dell’ambientino nel quale siamo capitati.
      Nel medioevo mica c’era da diventar matti per capire com’è corretto vestirsi (anche se trovavano altri modi di sbagliare, in questo l’uomo, ed il maligno, sono creativi)…
      Poi con i figli è un macello!!!!
      Come trasmettere la gioia e la bellezza cristiane al mondo d’oggi (e con il linguaggio del mondo di oggi) senza scivolare nella melma che ci circonda?

      Bel problema…

    1. DaniCor

      Se ti svuoti puoi recepire altro che al di fuori di te…

      Il contenuto senza forma è liquido, si disperde…

      Secondo Jung
      forma senza contenuto = archetipo = modello di comportamento = inconscio collettivo = ereditato

  28. Giuseppe

    Guidooooooooo!!!!!!!!!! fa una cortesia:recuperi la tua amica Paola? La riporti all’ovile? Sai, tralasciando per ovvia “eccentricità ” familiare la Cugina del Genio Cosmico, ora fuori dal coro è rimasto solo il buon Alvise e lo vedo un pò affaticato…al buon uomo un aiutino gli occorrerebbe ! In fin dei conti ha una certa età!
    Dai dico sul serio: scriveva bene e in maniera elegante: e per quanto mi ricordo, non ho mai avuto nulla da dire sui suoi inteventi.

  29. Francesca Miriano

    In effetti non c’è gusto a suonarsela e cantarsela da soli, concordo. E’ lo stesso quando capito in blog ‘laici’.Il problema è che non si è sempre dell’umore giusto per nell’ordine: accettare di essere strapazzati a volte maleducatamente. trattenersi dall’insulto a chi secondo noi spara cazzate,leggere superpistolottoni di difficile digestione,pensare ‘sogno o son desto’ quindi ‘gulp’.Penso che Paola per un po’ se ne starà fuori :dai suoi ultimi interventi è uscita peggio di un puntaspilli.Io ne ricordo anche altri : Raffaella. Cosmic, mi sa anche Adriano.Tranquilli comunque :Alvise non lo si stronca facilmente. Per quanto mi riguarda il mio ateismo esce rafforzato e quando proprio ‘gna fo’ mi ‘ eclisso come la grande Fef. Altrimenti, con inguaribile ottimismo ,guardo con interesse il diverso.

    1. “per quanto mi riguarda il mio ateismo esce rafforzato”
      Questa frase mi lascia molta amarezza.
      Sto pensando in questi giorni al VOI che Alvise tira fuori un commento sì ed uno no. E al fatto che qualunque voce dissonante intervenga in questo blog si senta rifiutata, inascoltata, emarginata.
      Boh
      Mi eclisso e ci penso. Stavo per sparare un lungo commento sulla mancanza di accoglienza che si respira ogni tanto tra “noi” cattolici.
      Ma voglio prima ragionarci su.
      Buonanotte

      1. Ora io capisco che noi cattolici -e già questo è tutto un programma- abbiamo un certo culto dell’autoflagellazione, che ci è stato segnalato che siamo servi non necessari e che senza di Lui non possiamo nulla.
        Ora è sicuramente vero che dobbiamo porgere l’altra guancia e che dobbiamo cercare la trave nel nostro occhio prima che la pagliuzza in quello altrui.
        E’ anche vero che ci viene chiesto di amare il nemico e che proprio per questo siamo un po’ meno scaltri degli altri.
        Ma è anche vero che pure a nostro Signore qualche volta gli è venuto di far capire come stavano le cose, e se lo ha fatto Lui, e dobbiamo da Lui prendere esempio… che i tavoli dei cambiavalute li ha rovesciati, che sepolcri imbiancati li ha pure chiamati i farisei, che lo sguardo duro l’ha pure usato. Che invitata a non gettare le perle ai pòrci.
        E non Lui ma Giovanni “razza di vipere” lo usava spesso…
        E se qualcuno non si sente accolto, va bene farsi l’esame di coscienza, ma può pure essere che ci metta del suo e che allora non resta che affidarlo a quella misericordia che noi non immaginiamo neanche che sia, perché insistere a provarci noi può essere più presunzione che carità…

        1. Alessandro

          Paolo (ti do del tu perché così usa sui blog), capisco il tuo disorientamento, hai parlato del matrimonio tra Annalisa e Andrea (traendone a mio avviso interessanti osservazioni sulla piena donazione nel matrimonio), e nei commenti non sei stato filato manco per niente (tranne che da Laura, se non mi sbaglio)…

          concordo con questo tuo intervento:
          http://costanzamiriano.wordpress.com/2011/09/10/una-storia-non-per-caso/#comment-13957

          e, visto che hai subito lezioni di galateo sull’invito alla preghiera, non adirarti se uno juventino ti dice che Gasperini della squadra che ha in mano c’ha ancora capito pochino (Lucio terzino? Forlan esterno a destra? Zarate tornante?). Della serie: come buttar via punti prima ancora di scendere in campo.

          1. Alessandro

            no Guido, sebbene juventino non mi permetterei mai di spargere sale sulle ferite del marito romanista della deliziosa padrona di casa. Un po’ di stile lo conservo ancora, della Roma parlerò solo quando tornerà a vincere (stavo per aggiungere: “mi auguro prestissimo”, ma sarebbe suonato falsissimo… sempre juventino sono, di più non mi puoi chiedere)

          2. guido

            Grazie scriteriato, avevo notato ma ieri ero un po’ “sotto a ‘n treno”, ma, visti i numerosi “omaggi”, mi chiedevo se anche Lei per caso fosse romanista…

  30. Siccome che sono un uomo e quindi ci ho un neurone solo, mi dovete spiegare
    1) perché qui tutti usano pseudonimi e icone posticce
    2) perché però si conoscono tutti per nome e lo usano creando confusione in coloro che non riescono ad associare nome veri a icone e pseudonimi (che nickname è il tentativo di nobilitare l’anonimato): primero yo
    3) perché i commenti spaziano dal tema originale fino ai famosi brevi cenni sull’univers
    Perché nel caso vorrei discutere sulla inqualificabile formazione messa in campo da Gasparini ieri sera…

    1. Rispondo per me e spiego la scelta di usare un nick e non il mio nome in questo blog
      1) la lettura di questo blog è pubblica. Sono una madre di tre figli e ritengo prudente non raccontare troppo i fatti miei sul web dando a chiunque la possibilità di identificarmi senza che io sappia chi è che legge.
      2) Molte delle persone che scrivono qua sanno chi sono, molti sono miei amici su fb. Su fb io controllo chi accede alle mie informazioni e legge le cose che scrivo. Qua dentro no.
      Alcuni amici che sono capitati nel blog per caso mi hanno riconosciuta dopo un paio di commenti (la mia iconcina e la mia acidità valgono più di un’impronta digitale. Tu poi mi conosci anche di persona quindi … 😉
      3) qua si parla di Dio e di fede… c’è qualcosa forse che non c’entra con Dio e con la fede? Ci si santifica nella vita di tutti i giorni, anche quando ci si mette lo smalto sulle unghie o si parla di calcio….quindi penso che la formazione messa in campo ieri non sia fuori tema (anche se sta’ tranquillo che sul calcio non interverrò mai per contestarti nulla tranne la scelta della squadra 🙂 )

    2. PAOLO PUGNI: hai ragione, ormai mi si era appiccicata l’etichetta di lacorsianumerosei che è il mio piccolo sito (dove peraltro ci sono tutti i miei dati nome cgnome etc.) ora se mi riesce metto il mio nome VERO.
      Se vi girano le palle per la Roma non pigliatevela con me!!!!

    3. paulbratter

      “perché qui tutti usano pseudonimi e icone posticce”

      è una cosa piuttosto frequente su internet, blog e forum.
      Anche uno degli autori scrive sotto pseudonimo, credo che anche lui (come me) un motivo lo abbia.

  31. Un articolo questo che a mio avviso porta al cuore del cristianesimo. Al cuore del cristianesimo troviamo la S.Eucarestia, il cui termine significa rendimento di grazie (come ripeteva spesso un ottimo sacerdote di mia conoscenza). Purtroppo la sera, prima di andare a letto, sono troppo rimbambito per una preghiera anche solo un po’ ragionata, la mattina appena sveglio ancora peggio. Ho preso quindi l’abitudine (in questo caso direi buona) di iniziare a pregare non appena uscito di casa. E (forse) la natura umana vuole che associ una particolare preghiera al posto in cui sto passando, per cui le scale del palazzo ed il cortile vengono ormai attraversati mentre ripenso alla giornata precedente, trovando sempre qualcosa di cui ringraziare il Signore. In questo periodo poi in particolare in cui io e mia moglie aspettiamo una bambina il pensiero va come prima cosa al matrimonio e alla bambina.
    Vi dico questo perché, come diceva (e presumo dica ancora) il sacerdote di cui sopra, il Signore rende grazie sul “grazie”, per cui il ringraziare per un certo dono fa si che se ne ricevano di nuovi e di più belli! E a vedere il mio caso personale sembra funzioni… 🙂

    Un saluto a tutti

    Gabriele

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