Il confine largo

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di Tonino Cantelmi

Roberto Benigni, il comico irriverente, Costanza Miriano, la cattolica col tacco 12, e Mario Adinolfi, il devoto anticlericale: ecco a voi il cattolicesimo di “contaminazione” ai tempi di Papa Francesco. E sì, perché Papa Francesco, colui che insegna con la profezia, ha cambiato il concetto di confine: non più una linea, che separa il di qua e il di la, il dentro e il fuori, ma un territorio, un luogo di mezzo, largo, sempre più largo che attira gli abitanti del centro e quelli dell’extraperiferia, contaminandoli inesorabilmente. Insomma il confine non è più una sottile linea di separazione, ma un grande territorio, espanso ed inclusivo, una nuova agorà.

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Dopo aver scoperto Dante, l’unica cosa che mi manca è rivedere le stelle

PURGATORIO-2-540x320Nei giorni in cui a Firenze, al festival del quotidiano Repubblica, arrivava Dan Brown, il quotidiano Italia Oggi proponeva  un dialogo con un professore di lettere e preside di una scuola bergamasca, Franco Nembrini. Nembrini, certamente non 
potrà vantare le vendite in libreria dell’autore americano, né sarà forse mai salutato dal sindaco Matteo Renzi con un tweet, né Tom Hanks farà forse mai un film a partire dai suoi scritti, tuttavia quel che ha da dire e raccontare su Dante Alighieri è mille volte più interessante delle scombiccherate ricostruzioni infernali dell’autore statunitense. E quando va a parlare in una scuola o in un qualche teatro, ad ascoltarlo ci sono sempre giovani che ne escono entusiasti e «con una proposta e un itinerario». Che non si esaurisce con una lettura estiva sotto l’ombrellone.

Ecco di seguito l’intervista. Continua a leggere “Dopo aver scoperto Dante, l’unica cosa che mi manca è rivedere le stelle”