Un Dio pazzo d’amore

di Andrea Torquato Giovanoli

Quest’estate siamo andati in vacanza con tutta la famiglia in una specie di villaggio a Lignano Sabbiedoro e la refezione era a buffet self-service: ad ogni pasto ci recavamo in sala mensa sperando di arrivare prima dei numerosi gruppi di ragazzini che condividevano con noi il soggiorno e mandavamo i due piccoletti a blindare un tavolo libero, quindi nostro figlio maggiore, mia moglie ed io ci mettavamo in fila con cinque vassoi da riempire (i nostri tre più i due per i suddetti piccoletti che attendevano al tavolo).

Non c’era servizio ai tavoli, naturalmente, così, alla fine di ogni pasto bisognava racimolare le suppellettili sporche e gli avanzi sul proprio vassoio e depositarlo ordinatamente in apposite rastrelliere che si trovavano lungo il corridoio di accesso e che sarebbero poi state liberate dagli inservienti della cucina. Continua a leggere “Un Dio pazzo d’amore”

“Non più due”, il cuore di un papà

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di Paola Belletti
Non più due è un titolo bellissimo.
Intanto obbedisce alla regola dei titoli efficaci: tre, massimo quattro parole. E poi è l’eco cristallina di un passo evangelico, e a Nostro Signore nessuno deve insegnare a comunicare con artifici e trucchetti.
“Non sono più due, ma una sola carne” (Mt 19, 3-12): così, ci ricorda Gesù, ci ha pensati il Padre.
Non ci sono sconti, non soffieranno mai venti abbastanza forti per piegare questo albero.
Guardatevi in Dio, così come vi ha voluti. Guardate in alto, più che indietro.

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Non più due

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di Luisella Saro    CulturaCattolica.it

Mentre i media riportano, arruffate, le news dal Sinodo e fanno a gara a chi la spara più grossa, io la tivù ho deciso di spegnerla: di lasciar perdere ipotesi e congetture, e guardarmi attorno. Guardare a chi, in merito alla famiglia, più che qualcosa da dire ha qualcosa da dare.
Si chiama testimonianza. Che nel mare delle chiacchiere frou frou di questi tempi e del “famolo strano, tanto tutte le famiglie per noi pari son”, credetemi: è l’unica cosa a fare, davvero, la differenza.Un esempio di testimonianza? Questa. L’ultima fatica di Andrea Torquato Giovanoli: “Non più due”. Una lunga lettera che l’autore scrive alla figlia bambina, immaginando quando sarà “in età da marito”, in cui ripercorre la propria esperienza di marito e di padre con il desiderio di illustrare, a volte anche in modo simpaticamente ironico, la bellezza e la responsabilità del matrimonio cristiano. Continua a leggere “Non più due”

Nel nome del Padre

 

 

Giovanoli

di Daniela Corbellini

Verso la metà di settembre mi vedo recapitare a casa, “con i complimenti dell’autore” il libro “Nel nome del Padre”, di Andrea Torquato Giovanoli. In effetti da qualche parte nella memoria  ricordavo di doverlo recensire per il blog di Costanza. Con la puntualità e prontezza che mi contraddistinguono, eccomi qui a presentarlo a voi (diciamolo, se gli autori del blog volessero velocità e prontezza si sarebbero rivolti a una svizzera, non ad una brasiliana!).

Mi fiondo nella lettura e, con Andrea in sottofondo, continuo nell’attività più impegnativa che ci sia: quella di genitore.

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Uno vero

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di Raffaella Frullone

Il problema di Andrea Torquato Giovanoli è che è vero. Vero, in carne, ossa e sangue.

Solo quando l’ho visto per la prima volta ho capito che il titolo del suo libro non poteva essere più azzeccato. Glielo confesso qui, a bassa voce, speriamo che non senta, o al limite che non si offenda, la foto che ha sul suo profilo facebook non gli rende giustizia. Troppo in posa, troppo statico, con quell’ombra che gli incupisce lo sguardo quando invece basta incontrare i suoi occhi una volta per capire che di statico non c’è nulla, e nemmeno di cupo, si è lasciato scavare nella carne al punto che i suoi occhi parlano d’Altro anche mentre ti racconta dove vive e che lavoro fa sua moglie.

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Love is love

nella carne, col sangue

«E se Cristo è risorto, vive. E se è vivo, è presente. E se è presente, allora non sono da solo a vivere la mia vita, ma c’è lui a portare la croce insieme a me».
(Andrea Torquato Giovanoli, Nella carne, col sangue)

di Luisella Saro

«Love is love». Slogan all’ultima moda, nell’accezione obamiana, sentimental-zuccherosa, che giustifica e rende lecito ogni desiderio.

Con gli occhi della Madre

di Paolo Pugni

Le scritture quelle sacre sono come un videogame: quando pensi di essere arrivato in fondo si spalanca un nuovo livello.

E questo lo si dovrebbe sapere, così come che ogni singolo versetto della Bibbia parla in modo personale ad ognuno di noi e poi ce n’è uno in particolare che ti va diretto al cuore e si installa lì e ti tormenta, per tacer di quelli che poi si insinuano nella ragione e scavano dentro di te fino a trovare quel senso, quella lucidità, quel colore che ti rende tutto terso, come una mattina d’estate che il giorno prima ha piovuto a dirotto e il vento ha soffiato in un temporale da aver paura anche adesso, non solo quando eri bambino, e il cielo è bello come quando è bello qui in Lombardia, e vedi le montagne e tutto ti sembra felice, di quella felicità profonda che non finisce mai. Continua a leggere “Con gli occhi della Madre”