Vi prego fermatevi!

di Costanza Miriano

Bene, almeno ancora per un po’ non si insegnerà educazione sessuale nelle scuole. Ottimo risultato. Noi cattolici siamo contrari perché noi siamo quelli veramente liberi, quelli che non vogliono indottrinare, quelli che non vogliono che i loro figli siano indottrinati. Noi cattolici pensiamo che a scuola si debba imparare a usare il cervello, si debba faticare per conoscere il sapere conquistato da altri per impadronirsene, affinché con gli strumenti acquisiti a scuola ci si possano fare delle idee proprie, e ci si possa difendere dall’indottrinamento. La scuola non deve imporre contenuti, ma sviluppare un pensiero critico, e a questo fine è sicuramente molto più utile rompersi la testa su un problema di matematica, sulla fisica, affrontare la sfida quasi estrema di tradurre Aristotele senza copiare dal traduttore, che sorbirsi le lezioncine sulla fragilità della drag queen. E invece la scuola sta abbassando sempre più l’asticella, sempre meno fatica, sempre maggiore comprensione per chi non studia, sempre più lezioncine di morale già confezionata e masticata da altri (ovviamente solo una, quella del pensiero unico, ignorante, approssimativo e ovviamente chiuso a qualsiasi prospettiva ultraterrena).

Dicevo che alla notizia che l’educazione sessuale non verrà imposta nelle scuole ai nostri figli esultiamo noi cattolici. Ma purtroppo devo dire che con noi intendo noi credenti, non i vescovi ipocredenti che si apprestano a firmare un documento sinodale veramente non degno della grandezza della Chiesa. Un documento che al punto 30, dal significativo titolo Tutti tutti tutti, assume tutti i dogmi del pensiero unico sull’identità sessuale e sull’affettività, come se la Parola di Dio non esistesse, o peggio fosse un prodotto culturale da aggiornare, come se il Catechismo della Chiesa Cattolica fosse una barzelletta, come se la Teologia del corpo fosse un errore di percorso, Humanae Vitae una macchia del passato… Accompagnare, accogliere, promuovere tutti tutti tutti, conviventi, divorziati, risposati, coppie dello stesso sesso, persone che dicono di cambiare sesso (le parole sono importanti: il sesso non si cambia cari Vescovi, il sesso è scritto in ogni nostra cellula, al massimo può cambiare in parte l’apparato genitale esterno, e con molta fatica; transgender è una parola che dice una bugia del mondo, almeno voi che dovreste essere i nostri pastori dovreste saperlo che le bugie non si dicono!). Addirittura, capolavoro che definirei di umorismo surreale, vi impegnate a sostenere le “giornate” che il mondo promuove per indottrinare la gente secondo la sua propria ideologia, che è quella del mondo. Cioè impegnate la Chiesa cattolica italiana a tifare e sostenere e pregare (ma io non ci credo che pregate davvero)  per quelli che affermano una antropologia completamente opposta alla nostra.

Io mi vergogno di questo documento, mi vergogno di come svende alle bugie del mondo la Verità della Chiesa, che è della Chiesa e non di chi ha scritto questo documento, e, ricordo, non si può vendere ciò che non ci appartiene, è una truffa. La Verità della Chiesa appartiene a duemila anni di testimoni e di martiri, e soprattutto, vi do una notizia, cari Vescovi che voterete sì a questa roba, è VERA. Non è opinabile. Potete, anzi possiamo e dobbiamo accogliere tutti, ma continuando a dire la verità, non perché noi siamo quelli rigidi, quelli disturbati, i tradizionalisti che rifiutano il mondo. Dovete dirla perché solo se vive secondo la Verità, cioè combattendo il peccato, l’uomo è felice.

Voi sarete i responsabili dell’infelicità di tante persone, e voi siete, già ora, i responsabili dello svuotamento delle chiese, perché se si annacqua il messaggio la gente se ne va. Voi vi illudete di raccoglierla aprendo le porte, ma in un posto sgangherato e ormai senza porte la gente non è attratta ad andare. Che cosa riceve? Se la gente che vive lontana dalla legge di Dio è infelice, se la vita senza Gesù Cristo è una schifezza (questo lo credete, no? Almeno questo, spero) a che serve dare le pacche sulle spalle a chi è lontano? Voi dovete indicare la strada, e la strada è combattere contro il nostro peccato (noi, tutti, ovviamente, a partire da chi è “regolare”: siamo tutti colleghi di peccato, al massimo cambiamo specializzazione). Che ce ne facciamo delle vostre pacche sulle spalle? O pensate di essere così attraenti che un vostro cenno di approvazione rende felice una vita?  Quello che ci rende felici è la legge di Dio, ma non perché siamo dei poveri frustrati. È perché ce l’abbiamo scritta dentro al cuore.

Vi prego fermatevi. Non firmate il documento sinodale con queste bugie dentro. Se non volete ascoltare il mio appello, che, ne sono certissima, è anche quello di un grande numero di compagni di cammino, ascoltate il vostro Pastore, ascoltate almeno le parole che Papa Leone ha scritto in occasione del decimo anniversario della canonizzazione dei coniugi Martin, sentite che profumo di eternità, sentite come è diverso qui il respiro:

“Ma soprattutto, questa coppia esemplare testimonia l’ineffabile felicità e la gioia profonda che Dio concede, già qui sulla terra e per l’eternità, a coloro che si impegnano su questo cammino di fedeltà e di fecondità. In questi tempi difficili e confusi, nei quali ai giovani vengono presentati tanti contro-modelli di unioni, spesso passeggere, individualiste ed egoistiche, dai frutti amari e deludenti, la famiglia così come l’ha voluta il Creatore potrebbe sembrare superata e noiosa. Louis e Zélie Martin testimoniano che non è così: sono stati felici — profondamente felici! — nel dare la vita, nell’irradiare e trasmettere la fede, nel vedere i propri figli crescere e sbocciare sotto lo sguardo del Signore. Che felicità riunirsi la domenica, dopo la messa, intorno al tavolo dove Gesù è il primo ospite e condivide le gioie, le pene, i progetti e le speranze di ognuno! Che felicità questi momenti di preghiera comune, questi giorni di festa, questi eventi familiari che segnano il tempo! Ma anche che conforto stare insieme nelle prove, uniti alla Croce di Cristo quando questa si presenta; e infine, che speranza quella di ritrovarsi un giorno riuniti nella gloria del cielo!”

32 pensieri su “Vi prego fermatevi!

  1. Prima di fermarmi anch’io, (almeno spero, ché ne ho abbastanza di certe prediche male indirizzate), vorrei evidenziare che l’espressione “vescovi ipocredenti”, riferita a materia così grave, non significa affermare “che la fede altrui non è corretta” a prescindere, non significa essere “invidiosi” né nutrire “rancore” verso i suddetti vescovi, per esempio. Buon proseguimento

  2. Costanza, io condivido completamente il tuo Credo.
    Di accogliere sono capaci credenti e non, ad esempio.
    Io stessa ho frequentato persone e luoghi con idee e fedi differenti, ma accogliersi non significa fare miscele, che sono molto più comode del prepararsi a dare ragione e bella testimonianza della nostra Fede in Gesù, UNICO SALVATORE.

  3. Vale

    A proposito di ipocredenti, (la nuovabussola) riporta di una tre giorni dedicata alla magia( inclusa divinazione e balle varie alla modicacifra di 290euri a testa. Solo dai 18anni in su. Pare ispirata a h.potter) in una villa di proprietà della curia piacentina. E ,in particolare, dell’opera diocesana per la preservazione della fede.( siamo alle comiche finali. La tragedia che si ripete come farsa). Naturalmente, di fronte alle proteste, il vescovo si è defilato lasciando la patata bollente al vicario. Che ha risposto in modo insolito: usando una lettera della associazione che farà la tre giorni magica.
    E va bene che c’è il nuovo Papa che parla da Papa. Ma anche qui, qualche cosa mi lascia perplesso ( spero sia stato male informato) la nomina del nuovo arcivescovo di Vienna ( notoriamente legato a doppio filo a pfarrer iniziative,e ex segretario del suo predecessore). (Tralascio come incidente di percorso la benedizione del mini iceberg).
    Speriamo bene….

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  5. Donatella

    Grazie Costanza! Forse bisognerebbe distinguere l’ascolto, l’accoglienza dall’accettazione di tutto e del contrario di tutto! A mio parere accogliere ed ascoltare non significa omologare tutte le situazioni e tutte le realtà che viviamo oggi. Distinguere ciò che è bene ciò che è male , ciò che è giusto e ciò che non lo è.

  6. Lucia Frigerio

    Non solo concordo, ma anche diffondo! Penso che in questi tempi straordinari di grande caos e di confusioni dottrinali, a livello anche dell’alta gerarchia ecclesiastica, e di mancanza di predicazioni forti che richiamino alla nostra povera realta di peccatori e alla conversione, sia fondamentale che i laici credenti ribadiscono e difendano pubblicamente la fede dei nostri Padri e quanto è indicato nella Sacra Scrittura e nel Magistero bimillenario della Chiesa. Perché solo questo è Bene, è Luce che salva. Tutto il resto sono parole vuote, menzognere, che portano alla disperazione e alla perdizione eterna.

  7. Luca Del Pozzo

    Standing ovation. Chissà che starà pensando s. Giovanni Paolo II da lassù (oggi ricorre la sua memoria) nel vedere simili performance dei nostri vescovi (e non solo, ahinoi) ormai del tutto o quasi irretiti dalle sirene del politicamente corretto.

  8. Marina Umbra

    Purtroppo dobbiamo riconoscere caro Enrico e Luca che i Papi che citate con le loro nomine vescovili e con la mancata punizione delle eresie e degli errori nella Chiesa (che era loro preciso dovere fare) ci hanno portato a questo. Lo so che la Verità brucia non è così ….Ora a noi tocca Penitenza, Preghiera e Inossidabile Fermezza sui Dogmi Cattolici.
    PS Questi Papi purtroppo però i cd “tradizionalisti” cioè i cattolici che non si vergognano delle Fede li hanno perseguitato eccome!

  9. Belloni Giovanni

    Costanza, grazie. Semplicemente grazie. La parabola del buon pastore racconta che questi va in cerca della pecorella smarrita per riportarla nell’ovile. Sembra invece che ora si voglia allargare il recinto dell’ovile fino a comprendere lo spazio della povera smarrita. Peraltro senza chiederle se è interessata a vivere nel gregge.

  10. Francesco Paolo Vatti

    Questo articolo giunge pochi giorni dopo che, a un congresso di un’associazione internazionale di categoria, nell’ambito delle iniziative cosiddette DEIA (Diversity, Equality, Inclusion, Accesssion e già diversity ed equality mi paiono antitetici) ha parlato un transessuale che da uomo si è voluto fare donna. Propaganda al massimo livello per la galassia LGBT e chi più ne ha più ne metta, compreso l’attacco a chi non vorrebbe i transessuali nel bagno del sesso che dicono di avere (e, forse peggio, a chi non vorrebbe gli uomini che hanno cambiato sesso nelle gare femminili). E qui vengo a un passo dell’articolo: chi ha parlato in quell’occasione, scientificamente non è una donna, visto che i suoi cromosomi continuano a essere X e Y e non solo X; è un uomo con un dosaggio di estrogeni anormalmente alto, per giunta indotto e non naturale.
    E’ triste vedere che una parte della Gerarchia ecclesiastica, invece di rafforzare i fedeli, sceglie di obbedire al mondo….

  11. Claudio Mecozzi

    Condivido la riflessione della dott.ssa Miriano. Complessivamente la situazione nella Chiesa è oggettivamente molto critica. Come si è potuto arrivare a tanto? Certamente non ci siamo arrivati dalla sera alla mattina. Sembrerebbe che questo processo di decadenza abbia subito negli ultimi tempi una accellerazione. Quale può esser la causa? Con il pontificato Magno di Giovanni Paolo II la Chiesa si era risollevata dalla crisi del 68. Il pontificato di Benedetto XVI si è mosso sul solco tracciato dal predecessore, andando avanti ed introducendo riforme significative, poi improvvisamente si è dimesso. Ma Benedetto XVI° si è dimesso validamente ? Molti ritengono di no. Taluni specificano che tale invalidità non sia stata casuale, ma voluta. Se così fosse si spiegherebbero molte cose. Quale è la vostra opinione?

  12. Qualcuno va meditando il tenore delle Letture dell’Ufficio di questo tempo?
    Eccone un estratto dalla parola di oggi.

    Dal libro del profeta Abacuc.

    Hai decretato il disonore alla tua casa; | hai soppresso popoli numerosi, | hai fatto del male contro te stesso. | La pietra infatti griderà dalla parete | e dal tavolato risponderà la trave. | Guai a chi costruisce una città sul sangue | e fonda un castello sull’iniquità. | Non è forse volere del Signore degli eserciti | che i popoli fatichino per il fuoco | e le nazioni si stanchino per un nulla? | Poiché, come le acque colmano il mare, | così la terra dovrà riempirsi | di conoscenza della gloria del Signore.

    Guai a chi fa bere i suoi vicini | versando veleno per ubriacarli | e scoprire le loro nudità. | Ti sei saziato di vergogna, non di gloria. | Bevi, e ti colga il capogiro. | Si riverserà su di te il calice della destra del Signore | e la vergogna sopra il tuo onore, | poiché lo scempio fatto al Libano ricadrà su di te | e il massacro degli animali ti colmerà di spavento, | a causa del sangue umano versato, | della violenza fatta alla regione, | alla città e a tutti i suoi abitanti.

    A che giova un idolo | perché l’artista si dia pena di scolpirlo? | O una statua fusa o un oracolo falso, | perché l’artista confidi in essi, | scolpendo idoli muti? | Guai a chi dice al legno: «Svegliati», | e alla pietra muta: «Alzati». | Ecco, è ricoperta d’oro e d’argento | ma dentro non c’è soffio vitale. | Il Signore risiede nel suo santo tempio. | Taccia, davanti a lui, tutta la terra!

  13. Maria

    Tu, Costanza, salvi il Papa per le belle parole sul matrimonio a proposito dei santi coniugi Martin. Ma quando mons Savino dice che tanti vescovi insieme a lui vanno periodicamente a farsi aggiornare
    dal gesuita padre Piva, che si ritiene esperto di omosessualità al di là di
    ogni credo e di ogni fede, perché non dice una parola cattolica? È confuso e indeciso pure lui? Perché non si decide a sciogliere la Compagnia di Gesù come ripeteva sempre il defunto prof Lamonica? C’era tanto gesuitismo negli errori del defunto Bergoglio!
    Poveri giovani abbandonati all’errore!

  14. giorgio

    Da “Il Grande Inquisitore” (Dostoevskij)

    Il Grande Inquisitore, dopo aver fatto arrestare Gesù tornato sulla terra, gli rivolge (tra le altre) le parole che seguono.
    Raccomandando la lettura integrale del testo (è un capitolo de “I fratelli Karamazov”, non è lungo), riporto un passaggio sinistramente profetico che mi ha lasciato l’amaro in bocca, se si confronta questo racconto allegorico scritto 150 anni fa con l’attuale situazione ecclesiale.
    In fondo riporto nuovamente i passaggi che più mi hanno colpito.

    “Ci ammireranno e avranno paura di noi, e saranno fieri che noi siamo così potenti e così intelligenti da aver potuto pacificare un così tumultuoso e innumerevole gregge. Temeranno la nostra collera, i loro spiriti si faranno timidi, i loro occhi lacrimosi, come quelli dei bambini e delle donne, ma altrettanto facilmente passeranno, a un nostro cenno, all’allegrezza, ed al riso, alla gioia luminosa ed alle felici canzoni infantili. Certo li obbligheremo a lavorare, ma nelle ore libere dal lavoro organizzeremo la loro vita come un giuoco infantile con canti e cori e danze innocenti. Oh, noi consentiremo loro anche il peccato, perché sono deboli e inetti, ed essi ci ameranno come bambini, perché permetteremo loro di peccare. Diremo che ogni peccato, se commesso col nostro consenso, sarà riscattato, che permettiamo loro di peccare perché li amiamo e che, in quanto al castigo per tali peccati, lo prenderemo su di noi. Così faremo, ed essi ci adoreranno come benefattori che si saranno gravati coi loro peccati dinanzi a Dio. E per noi non avranno segreti. Permetteremo o vieteremo loro di vivere con le proprie mogli ed amanti, di avere o di non avere figli, – sempre giudicando in base alla loro ubbidienza, – ed essi s’inchineranno con allegrezza e con gioia. Tutti, tutti i più tormentosi segreti della loro coscienza, li porteranno a noi, e noi risolveremo ogni caso, ed essi avranno nella nostra decisione una fede gioiosa, perché li libererà dal grave fastidio e dal terribile tormento odierno di dovere personalmente e liberamente decidere. E tutti saranno felici, milioni di esseri, salvo un centinaio di migliaia di condottieri. Giacché noi soli, noi che custodiremo il segreto, noi soli saremo infelici.
    Ci saranno miliardi di pargoli felici e centomila martiri che avranno preso su di sé la maledizione di discernere il bene dal male.

    (…)

    Si dice e si profetizza che Tu verrai e vincerai di nuovo, che verrai coi Tuoi eletti, superbi e possenti, ma noi diremo che essi hanno salvato solamente se stessi, mentre noi abbiamo salvato tutti. Si dice che la meretrice seduta sulla bestia, con la coppa del mistero nelle mani, sarà svergognata, che i deboli torneranno a rivoltarsi, strapperanno la sua porpora e denuderanno il suo corpo “impuro”. Ma io allora mi alzerò e Ti additerò i mille milioni di bimbi felici, che non conobbero il peccato. E noi, che ci siamo caricati dei loro peccati, per la felicità loro, noi sorgeremo dinanzi a Te e diremo: “Giudicaci, se puoi e se osi”. Sappi che io non Ti temo. Sappi che anch’io fui nel deserto, che anch’io mi nutrivo di cavallette e di radici, che anch’io benedicevo la libertà di cui Tu letificasti gli uomini, che anch’io mi ero preparato ad entrare nel numero dei Tuoi eletti, nel numero dei potenti e dei forti, con la brama di “completare il numero”. Ma mi ricredetti e non volli servire la causa della follia. Tornai indietro e mi unii alla schiera di quelli che hanno corretto l’opera Tua. Lasciai gli orgogliosi e tornai agli umili per la felicità di questi umili. Ciò che Ti dico si compirà e sorgerà il regno nostro. Ti ripeto che domani stesso Tu vedrai questo docile gregge gettarsi al primo mio cenno ad attizzare i carboni ardenti del rogo sul quale Ti brucerò per essere venuto a disturbarci. Perché se qualcuno più di tutti ha meritato il nostro rogo, sei Tu. Domani Ti arderò. Dixi”.

    “noi consentiremo loro anche il peccato, perché sono deboli e inetti, ed essi ci ameranno come bambini, perché permetteremo loro di peccare”
    “permetteremo o vieteremo loro di vivere con le proprie mogli ed amanti, di avere o di non avere figli”
    “tutti, tutti i più tormentosi segreti della loro coscienza, li porteranno a noi, e noi risolveremo ogni caso”
    “noi abbiamo salvato tutti”
    “e noi, che ci siamo caricati dei loro peccati, per la felicità loro, noi sorgeremo dinanzi a Te e diremo: “Giudicaci, se puoi e se osi”
    “mi ricredetti e non volli servire la causa della follia”
    “tornai indietro e mi unii alla schiera di quelli che hanno corretto l’opera Tua”

  15. Dal punto di vista cristiano (e non solo) l’umanità è fatta di persone in transito (in fuga) dal genere di figli della luce verso qualche genere di oscurità.
    Tutti pecchiamo, cioè manchiamo il bersaglio, adulteriamo la vita fino a renderla simile a una condizione di morte, preferendo al confidare e al condividere, le più svariate forme di accumulo e di conquista.
    Tutti pecchiamo, ma alcuni “peccatori” servono come valvola di sfogo per la cattiva coscienza di tutti gli altri.
    Gesù si mette a fianco dell’adultera, salvandola dalla lapidazione. Ciononostante, alla fine dice: “… neanche io ti giudico, va e non peccare più”.
    La Chiesa fa bene a mettersi al fianco e a difesa di tutti i peccatori nel loro essere o sentirsi emarginati e vittime di varie forme di ostilità e disprezzo, non mancando però al tempo stesso di evidenziare, con tutto il tatto necessario, la condizione di quelle persone di essere non solo vittime occasionali di una cultura ipocrita, ma anche vittime di chimere che offrono (a caro prezzo) illusioni di salvezza e felicità.

  16. Lucia Frigerio

    Concordo con Maria: certe “scelte” e dichiarazioni papali non si discostano dal suo predecessore. E la sofferenza, l’amarezza e lo sconcerto per questo nuovo corso che la Chiesa intraprende, contrario alla sua tradizione bimillenaria e al Magistero di sempre, sembrano non avere fine…

  17. Paolo

    Cara Costanza, ti scrivo dopo aver letto che tale documento è stato oggi approvato a larghissima maggioranza…. sono triste, ma mi chiedo : perché nessun arcivescovo tra i presenti alla votazione ha fatto sentire la sua voce ? Perché sembrano tutti “collusi” (nel senso di essere d’accordo) con quanto è stato votato ? Perché nell’Aprile 2025 hanno fatto fuoco e fiamme per stoppare questo obbrobrio (e ci sono riusciti) ed ora l’hanno votato direi tutti ? Perché , se questa deriva è tutta così cristallina come tu scrivi ?

  18. Roberto

    Carissima Costanza, grazie per il tuo costante impegno e le tue analisi preziose, a questo punto però mi chiedo se non occorra da parte dei fedeli una reazione chiara e decisa che vada al di là della preghiera. Dobbiamo continuare a far finta che vada tutto bene o dobbiamo prendere pubblicamente una posizione netta e decisa contro la CEI ed il suo presidente? Forse a questo punto si tratta unicamente di scegliere una modalià che sia creativa ed efficace.

    1. Maria

      Hai ragione Roberto, ma vedi, in aprile avevo pensato di non dare l’otto per mille. Poi hanno cambiato idea bloccando tutto. Poi è arrivato Leone che abbiamo accolto come il Messia atteso riprendendo speranza. Ma se avessero votato in aprile non glie l’avrei dato. Ormai…

  19. Andrea

    Condivido e sottoscrivo, ma il treno è in corsa e, nonostante le parole riportate del Santo Padre, il treno è senza conducente e in mano a lobby che del relativismo hanno fatto la loro nuova fede.

  20. Claudio

    …quindi lo Spirito Santo non è più il conducente, ok? Quindi Gesù Cristo che aveva promesso la Sua perpetua assistenza alla Chiesa, ci ha ingannati tutti.

    Cosa devono leggere le mie pupille!!! Ma non vi vergognate? Novelli farisei che si vantano di osservare le minuzie della legge e omettono il Comandamento fondamentale dell’Amore….

  21. luthien

    Non si sono fermati, né potevamo fermarsi . Larga parte del mondo cattolico, clero incluso, sembra in preda al cupio dissovi ed alla cupiditas di conformarsi al mondo, anzi al terrore di rimanere indietro. Si dicono in ascolto dello spirito, ma quale?, forse quello dei tempi? di quegli stessi tempi dicono di leggere i segni, ma neppure quello fanno perché si limitano alla superficie.
    Probabilmente molti ecclesiastici , consapevolmente o meno , vivono una sorta di senso d’inferiorità. nei confronti dei protestanti, e come, “latini”, nei confronti dei nordici. Le denominazioni storiche protestanti, in realtà, sono in agonia, per non dire morenti e gli unici che prosperano sono gli evangelici che non condividono certe prospettive e la situazione dei paesi nordici non è florida.
    La Chiesa cattolica sta vivendo una deriva anglicana e rischia di far la stessa fine della chiesa anglicana stessa : è stata appena annunciata la separazione da Canterbury dei ( pochi) fedeli anglicani rimasti, tutti in Africa.
    I nostri pastori sono ciechi che guidano altri ciechi, ma siccome non credono più, dovrebbero essere coerenti: tagliare le lettere di San Paolo, Bibbia e vangeli, nè additare ai fedeli l’esempio di molti santi, a cominciare da San Giovanni Battista, cosi’ intransigente e retrogrado.
    Anch’ io mi chiedo in quali seminari tanti teologi, sacerdoti e vescovi si siano formati e chi li abbia ordinati e , come ultima riflessione, mi sento di ricordare che il timor di DIO è il principio della sapienza , che Deus non irridetur e ai tanti ecclesiastici una data: 8 maggio 1527.

    1. Vale

      Già. Il problema è i pochi padre Botta e i molti come quello di Bresso, mi pare,(citato da messa in latino) che irridono il pellegrinaggio a S.Pietro con messa “tradizionale” officiata dal card.Burke come una carnevalata. Il tutto in una chiesa che al posto del crocifisso (posto su una parete laterale) ha ,a incorniciare l’altare, un compasso massonico ( dovrebbe essere il sostegno del tetto sopra l’altare,ma la forma non è possibile non notarla o equivocarla. Con ,sul muro dietro l’altare, due squadre poste in modo da poter, con molta buona volontà, una M.) Guardare foto sul sito mil e rabbrividire. Squadra e compasso. La nuova chiesa?

  22. Carlo Maria Scalisi

    Sottoscrivo tutto il tuo scritto Costanza, e mi associo all’appello a fermarsi! Però è in primis Papa Leone che dovrebbe fermare la deriva !!

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