Io sono tu che mi fai

di padre Aldo Trento

Cari Amici,

Da quando porto, come direbbe S. Paolo, i segni della passione di Gesù, mi chiedo in che consiste la mia libertà schiavo come sono di questo corpo che, nella malattia, mi tiene prigioniero impedendomi di fare ciò che ho sempre fatto.

Quando mi sono reso conto di questo ho reagito male con il Signore quasi fosse il colpevole di questa schiavitù che ha cambiato tutto il mio modo di vivere. In questa situazione è iniziato un lento cammino nel quale ho avuto la grazia di sperimentare che la libertà coincide con l’adesione all’essere con il riconoscimento che sono relazione con il mistero: io sono tu che mi fai.

E’ un cammino difficile vedere la tua mancanza fisica di scegliere, avendo bisogno di tutti, ma è una educazione lenta  sperimentare l’unica vera libertà quella che per anni ho annunciato in tanti paesi di questo mondo. “Io sono tu che mi fai” adesso sono chiamato a viverla in primis ringraziando quanti veri amici, guidati per mio fratello Guido si sono fatti carico in questi due mesi di questo poveretto, bisognoso di tutto. Grazie all’insistenza del gius “Io sono tu che mi fai” questa verità e diventata carne ragione del mio vivere.

Vi mando una foto. E’il nuovo cimitero della fondazione, un insieme di alberi delimitano le tombe sopra le quali c’è una croce con nome e cognome. Si trova a 40km da Asunción nellla nostra fattoria. Quando gli alberi di “lapacho” fioriranno sarà uno spettacolo di colori bianco, giallo, rosa, per dirci che la morte e’ vinta lasciando spazio alla vita. Ai miei amici ho detto che voglio alla mia morte essere seppellito lì nel centro dove c’è una grande croce insieme ai miei poveri, ammalati di aids, di cancro, bambini. Bellisimi!

Alberi ci faranno compagnia, lì dove un tempo c’era la foresta.

Amici, grazie e aiutatemi, come potete.

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Per chi volesse aiutare padre Aldo QUI le istruzioni

4 pensieri su “Io sono tu che mi fai

  1. Padre Aldo le sono vicina con lè mie preghiere.
    Io stesso sono a l’ospedale, ho turto il tempo per affideare le sue sofferenze a Cristo Gesù e la ricordo nel rosario
    Dio è ancora più vicino che mai.
    La morto è risorgere a vita nuova in Cristo Gesù .
    Le mando un caro saluti.
    Marierose.

  2. Caro Padre Aldo ,
    Le sono vicina con le preghiere.
    Non ho mai potuto conoscerla di persona, ma quando potevo, leggevo I suoi racconti, la sua vita….mi sento molto vicina a Lei, x varie ragioni sia fisiche che spirituali. Le assicuro ancora la mia preghiera., testimoniando nel mio piccolo, che io sono Tu che mi fai!
    Grazie per tutto.
    Un abbraccio fraterno.
    Stefania

  3. Gianluca

    Grazie P. Aldo! Parlando con una suora di clausura dicevo che il mondo sono io,e come lo guardo: e ne ero convinto! Ora incomincio a capire che guardo è quello che voglio guardare….e se non obbedisco a Qualcuno che mi dice guarda là, sono sempre io il povero signor di me stesso, che assapora là bellissima atmosfera della natura in montagna….ma che non me la so dare io l’atmosfera,e che quando sono triste mi ci trovo pacifico (e un po’risentito) nella mia malinconia. Ma soprattutto quando sto impazzendo per motivi anche giusti non mi sono dare Vita! Si, incomincio a credere che Lui mi determina ( se lo lascio fare!). Credo di aver capito così. Grazie! Gianluca

  4. Elvira Montesano

    Caro Padre Aldo,
    ho sperimentato che qualsiasi circostanza in cui il Signore ci mette anche quelle che potrebbero apparire disumane, possono diventare l’occasione unica e privilegiata per potere sperimentare il Suo grande amore per noi e poter approfondire il senso e lo scopo della vita. Chiedere di restare attaccati alla Sua Tenetezza e poter offrire tutto ora per il Movimento e Carron nell’abbraccio alla realtà sperimenrsbile che ci viene dato di vivere, ha una forza liberante e vittoriosa. Il Signore che ha già vinto la morte lo ha fatto per ciascuno di noi. Con Lui abbiamo già vinto! Con la preghiera che don Giussani possa esserci compagno di cammino adesso e sempre, ti abbraccio.
    Elvira

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