Estratto della relazione di mons. Scicluna

Estratto della relazione odierna di mons. Charles Scicluna

Nella  sua  lettera  ai  cattolici  dell’Irlanda,  pubblicata  il  19  marzo  2010,  Papa Benedetto XVI ha detto questo:

“Solo esaminando con attenzione i molti elementi che diedero origine alla presente crisi è possibile intraprendere una chiara diagnosi delle  sue  cause  e  trovare  rimedi  efficaci.  Certamente,  tra  i  fattori  che  vi contribuirono  possiamo  enumerare:  procedure  inadeguate  per  determinare l’idoneità dei candidati al sacerdozio e alla vita religiosa; insufficiente formazione umana, morale, intellettuale e spirituale nei seminari e nei noviziati; una tendenza nella società a favorire il clero e altre figure in autorità e una preoccupazione fuori luogo per il buon nome della Chiesa e per evitare gli scandali, che hanno portato come  risultato  alla  mancata  applicazione  delle  pene  canoniche  in  vigore  e  alla mancata  tutela  della  dignità  di  ogni  persona.  Bisogna  agire  con  urgenza  per affrontare  questi  fattori,  che  hanno  avuto  conseguenze  tanto  tragiche  per  le  vite delle vittime e delle loro famiglie e hanno oscurato la luce del Vangelo a un punto tale cui non erano giunti neppure secoli di persecuzione”. (…)

Prevenzione dell’abuso sessuale

La nostra corresponsabilità dovrebbe anche comprendere la questione urgente e a lungo termine della prevenzione degli atti di cattiva condotta sessuale in generale e dell’abuso sessuale sui minori in particolare.  Nonostante la mancanza di candidati al  sacerdozio  in  alcune  parti  del  mondo,  ma  anche  in  vista  di  una  fioritura  di vocazioni  in  altre  zone,  la  questione  della  scelta  dei  futuri  candidati  rimane essenziale. I documenti più recenti della Congregazione per il Clero sui programmi di  formazione  umana  dovrebbero  essere  studiati  e  attuati  in  modo  approfondito.

Per  citare  la  più  recente  Ratio  Fundamentalis  (8  dicembre  2016):

“Massima attenzione  dovrà  essere  prestata  al  tema  della  tutela  dei  minori  e  degli  adulti vulnerabili,  vigilando  con  cura  che  coloro  che  chiedono  l’ammissione  in  un Seminario  o  in  una  casa  di  formazione,  o  che  già  presentano  la  domanda  per ricevere  gli  Ordini,  non  siano  incorsi  in  alcun  modo  in  delitti  o  situazioni problematiche  in  questo  ambito.  Uno  speciale  e  pertinente  accompagnamento personale  dovrà  essere  assicurato  dai  formatori  a  coloro  che  abbiano  subito esperienze dolorose in questo ambito. Nel programma sia della formazione iniziale che di quella permanente, sono da inserire lezioni specifiche, seminari o corsi sulla protezione dei minori. Una informazione adeguata deve essere impartita in modo adatto e dando anche rilievo alle aree di possibile sfruttamento o di violenza, come, ad esempio, la tratta dei minori, il lavoro minorile e gli abusi sessuali sui minori o sugli adulti vulnerabili” (n. 202).

(…).

Un buon corresponsabile rafforzerà la sua comunità attraverso l’informazione e la formazione.    Ci  sono  già  esempi  di  best  practice  in  diversi  paesi  in  cui  intere comunità  parrocchiali  hanno  ricevuto  una  formazione  specifica  in  materia  di prevenzione.

Questa  esperienza  valida  e  positiva  deve  crescere  in  termini  di accessibilità ed estensione in tutto il mondo.  Un altro servizio alla comunità è la disponibilità di un facile accesso ai meccanismi di comunicazione, in modo che la cultura  della  divulgazione  non  sia  promossa  solo  dalle  parole  ma  anche incoraggiata  dai  fatti.

I  protocolli  di  salvaguardia  dovrebbero  essere  facilmente accessibili  in  un  linguaggio  chiaro  e  diretto.  La  comunità  di  fede  affidata  alla nostra tutela deve sapere che facciamo sul serio.  Devono conoscerci come paladini della loro sicurezza e di quella dei loro figli e dei loro giovani. Li coinvolgeremo con franchezza e umiltà.  Li proteggeremo a ogni costo.  Daremo la nostra vita per i greggi che ci sono stati affidati. In particolare, siate sensibili alla vita spirituale e morale di ciascuno dei vostri sacerdoti. Siate un esempio con le vostre stesse vite, siate loro vicini, prestate ascolto alle loro preoccupazioni, offrite loro incoraggiamento in questo tempo di difficoltà e alimentate la fiamma del loro amore per Cristo e il loro impegno nel servizio dei loro fratelli e sorelle.

Anche i laici devono essere incoraggiati a fare la loro parte nella vita della Chiesa. Fate in  modo che siano formati in  modo tale  che possano dare ragione in modo articolato  e  convincente  del  Vangelo  nella  società  moderna  (cfr  1  Pt  3,  15),  e cooperino  più  pienamente  alla  vita  e  alla  missione  della  Chiesa.  Questo,  a  sua volta,  vi  aiuterà  a  ritornare  ad  essere  guide  e  testimoni  credibili  della  verità redentrice di Cristo. (n.11)

Come  ha  scritto  Papa  Francesco  nella  sua  Lettera  al  popolo  di  Dio  (20  agosto 2018):  “È  imprescindibile  che  come  Chiesa  possiamo  riconoscere  e  condannare con  dolore  e  vergogna  le  atrocità  commesse  da  persone  consacrate,  chierici,  e anche  da  tutti  coloro  che  avevano  la  missione  di  vigilare  e  proteggere  i  più vulnerabili.  Chiediamo  perdono  per  i  peccati  propri  e  altrui.  La  coscienza  del peccato ci aiuta a riconoscere gli errori, i delitti e le ferite procurate nel passato e ci permette  di  aprirci  e  impegnarci  maggiormente  nel  presente  in  un  cammino  di rinnovata conversione”.

 

 

19 pensieri su “Estratto della relazione di mons. Scicluna

  1. Pier Filippo Cugudda

    Chiudete i seminari minori, fate fare ai seminaristi un catecumenato permanente con una comunità parrocchiale ed una equipe di laici e chierici che aiuti il discernimento

  2. Alda

    Vederlo sussultare dal ridere in un video pubblicato da Sabino Paciolla è …..rivoltante😈😈

  3. vale

    Papa Francesco avrà anche scritto nel 2018 quel che ha scritto.

    poi ci sono i fatti:

    http://www.lanuovabq.it/it/foto-hot-il-vaticano-sapeva-di-zanchetta-ma-lo-ha-promosso

    Dall’Argentina arriva un report di cinque preti da cui si evince che il Vaticano e il Pontefice sin dal 2015 erano a conoscenza del caso del vescovo Zanchetta su cui oggi pende una pesante accusa di abusi.
    Fotografie imbarazzanti con seminaristi.
    Ciononostante, un mese dopo la rinuncia, è stato nominato in un importante incarico amministrativo Vaticano.
    Ma ancora pochi giorni fa si è continuato a dire che le segnalazioni arrivarono solo nell’autunno scorso.

    mah!

    1. Beppe

      Credo che sia ormai chiaro quello che l’atteggiamento del Vaticano in merito a questi problemi quando sono coinvolti minori e quindi ci sono problemi di giustizia civile si interviene, quando non sono coinvolti minori Ma si tratta soltanto di problemi di morale sessuale Cioè a dire comportamenti inappropriati che sono condannati dalla morale Cattolica ma non dalla giustizia civile, non se ne tiene conto. In altre parole i comportamenti scandalosi ma non giuridicamente perseguibile sono considerati materia da trattare con il proprio confessore

      1. vale

        @beppe

        il problema è che anche a norma del diritto canonico sono perseguibili.e da perseguire.
        che sia stato ignorato,sottaciuto o in qualsivoglia modo occultato per questioni di “cattiva pubblicità” ( oltre che per le prevedibili e ingenti richieste delle parti offese) non toglie che vi è stata una silenziosa complicità ( giusto ieri hanno ritrasmesso il caso spotlight in tv ) da parte di molti. troppi.

        per la cronaca:

        CODICE DI DIRITTO CANONICO
        LIBRO VI
        LE SANZIONI NELLA CHIESA
        PARTE II
        LE PENE PER I SINGOLI DELITTI
        TITOLO I
        DELITTI CONTRO LA RELIGIONE E L’UNITÀ DELLA CHIESA
        (Cann. 1364 – 1369)
        Can. 1369 – Chi in uno spettacolo o in una pubblica adunanza o in uno scritto pubblicamente divulgato, o in altro modo servendosi degli strumenti di comunicazione sociale, proferisce bestemmia od offende gravemente i buoni costumi o pronuncia ingiurie o eccita all’odio o al disprezzo contro la religione o la Chiesa, sia punito con una giusta pena.
        GLI ORDINANDI
        Articolo 4
        Documenti richiesti e scrutinio
        Can. 1050 – Perché uno possa essere promosso ai sacri ordini si richiedono i seguenti documenti:
        fra gli altri ( nota mia) :
        Can. 1051 – Per quanto riguarda lo scrutinio circa le qualità richieste nell’ordinando, si osservino le norme che seguono:
        1) vi sia l’attestato del rettore del seminario o della casa di formazione, sulle qualità richieste per ricevere l’ordine, vale a dire la sua retta dottrina, la pietà genuina, i buoni costumi, l’attitudine ad esercitare il ministero; ed inoltre, dopo una diligente indagine, un documento sul suo stato di salute sia fisica sia psichica;
        Can. 1052 – §1. Il Vescovo che conferisce l’ordinazione per diritto proprio, per poter ad essa procedere deve essere certo che siano a disposizione i documenti dei quali nel can. 1050, che l’idoneità del candidato risulti provata con argomenti positivi, dopo aver fatto lo scrutinio a norma del diritto.
        §3. Se nonostante tutto ciò il Vescovo per precise ragioni dubita che il candidato sia idoneo a ricevere gli ordini, non lo promuova.
        DELITTI CONTRO LE AUTORITÀ ECCLESIASTICHE
        E LA LIBERTÀ DELLA CHIESA
        (Cann. 1370 – 1377)

        Can. 1370 – §1. Chi usa violenza fisica contro il Romano Pontefice, incorre nella scomunica latae sententiae riservata alla Sede Apostolica, alla quale, se si tratta di un chierico, si può aggiungere a seconda della gravità del delitto, un’altra pena, non esclusa la dimissione dallo stato clericale.
        §3. Chi usa violenza fisica contro un chierico o religioso per disprezzo della fede, della Chiesa, della potestà ecclesiastica o del ministero, sia punito con una giusta pena.
        TITOLO V
        DELITTI CONTRO OBBLIGHI SPECIALI
        (Cann. 1392 – 1396)

        Can. 1395 – §1. Il chierico concubinario, oltre il caso di cui nel can. 1394, e il chierico che permanga scandalosamente in un altro peccato esterno contro il sesto precetto del Decalogo, siano puniti con la sospensione, alla quale si possono aggiungere gradualmente altre pene, se persista il delitto dopo l’ammonizione, fino alla dimissione dallo stato clericale.
        §2. Il chierico che abbia commesso altri delitti contro il sesto precetto del Decalogo, se invero il delitto sia stato compiuto con violenza, o minacce, o pubblicamente, o con un minore al di sotto dei 16 anni, sia punito con giuste pene, non esclusa la dimissione dallo stato clericale, se il caso lo comporti.

        Per le pene rimando a:
        TITOLO IV
        LE PENE E LE ALTRE PUNIZIONI
        (Cann. 1331 – 1340)

        1. Beppe

          @ vale
          Il codice di diritto canonico è chiarissimo.
          Il catechismo (in vigore) è chiarissimo.
          Ma oggi la parola d’ordine è dare la precedenza ad altri paradigmi.

          1. E forse siamo arrivati a tutto ciò proprio perché si sono spostate, col tempo, le priorità della pastorale e dell’applicazione della dottrina. E dico tutto ciò senza polemiche.

    2. Per la precisione, l’importante incarico amministrativo è l’APSA (mi pare gli sia stato “inventato” un nuovo ruolo, ad hoc), proprio dove fu mandato mons. Ricca subito subito, a pochi mesi dall’inizio del pontificato. Mons. Ricca, ricordiamolo, è il “direttore” di Santa Marta. Insomma, dei segnali piuttosto importanti.

  4. Ernesto

    Mi permetto due commenti:il 1° sull’articolo precedente “Abbiamo bisogno di un vertice di verità”. In esso Costanza stigmatizza giustamente il linguaggio ambiguo di mons. Cupich, però bisogna anche chiedersi chi lo ha messo in quella posizione (il Papa) e anche chi ha escluso de facto dal vertice il card. Sean O’Malley (il Papa). La verità va detta tutta intera.
    Inoltre, e qui mi riferisco all’articolo di oggi, come ben si capisce dalla risposta di mons. Scicluna alla domanda di Sandro Magister durante il briefing di ieri, la parola omosessualità non si può più pronunciare nella Chiesa, non si può chiamarla col suo nome, peccato mortale, grave disordine morale. Si può parlare di concupiscenza e questa ce l’abbiamo tutti. La confusa e francamente incoerente risposta del Monsignore (parlare di omosessualità non significa affatto accusare un’intera categoria di persone) ci dice una cosa a parer mio assai grave. Le lobby gay esultano. Mi chiedo e chiedo a voi:che credibilità può avere un vertice costruito sulla menzogna e sull’ambiguità e che si rifiuta di guardare la realtà per quella che è? Tutti sanno che è l’omosessualità la causa della maggioranza degli abusi.

    1. Margherita Roberti

      Sono pienamente d’accordo. Questo punto focale viene liquidato in due parole, non certo in buona fede. Per fortuna qualcun9 lo dice!

  5. Barbara

    Il mio commento e’ sempre lo stesso: DIO ESISTE ed e a Lui che dovremo rendere conto tutti indistintamente… (mi sembra di parlare come mia nonna!!)

    Per il resto io sono serena, il Signore ci ha detto che – se guardiamo a Lui – non saremo perduti!

    Certo, in questa nostra Chiesa, si comincia ad essere parecchi schifati(!!)

  6. ROBERTO

    Ricordiamoci che la Chiesa è Pura e Santa e sempre sarà.Il male viene dagli uomini che la tradiscono.Noi dobbiamo aiutare questa nostra Chiesa,specialmente con la preghiera.La Vergine Maria la salverà.Coloro che hanno fatto scandalo è meglio che gli si metta una macina al collo e gettati nell’abisso del mare.Per questi non solo la morte spirituale umana ma anche la morte eterna della Vita futura.Questa la loro condanna.Di cui nessuno dice nulla.Sembra che la dannazione Eterna sia una barzelletta.Tutti combattenti per liberare la Chiesa dal male diabolico.

  7. ROBERTO

    Sono stato in seminario per 5 anni,eravamo circa 200 ragazzi, mai nessuno mi ha, in alcun modo, disturbato.Però cerano alcuni, pochi, che si riconoscevano come “femminielle” ed erano disturbati e avevano una certa tendenza. Alcuni di loro, una volta usciti dal seminario, hanno fatto una vita disturbata e perversa anche se svolgevano professioni di alto livello.

  8. ROBERTO

    Vorrei ricordarvi che il cardinale Oscar Rodriguez Maraniaga disse pubblicamente:che un atto erotica tra due adulti anche se preti è da considerare un atto amministrativo e privato.Commetto un atto perverso sono perdonato e tutto finisce. Se ripeto l’atto sono di nuovo perdonato però non cambio vita non mi converto.Ecco il trucco perverso.

  9. Oggi vediamo la Chiesa in sofferenza grande, noi però sappiamo che Gesù non permetterà la sua sconfitta, anche se apparentemente sembrerà finita e svuotata del soprannaturale. Gesù ci ha promesso che “le potenze degli inferi non prevarranno su di Essa”. E se lo ha profetizzato, sapeva bene che oggi vogliono distruggere la sua Chiesa.

    Buona giornata.

  10. Oggi vediamo la Chiesa in sofferenza grande, noi però sappiamo che Gesù non permetterà la sua sconfitta, anche se apparentemente sembrerà finita e svuotata del soprannaturale. Gesù ci ha promesso che “le potenze degli inferi non prevarranno su di Essa”. E se lo ha profetizzato, sapeva bene che oggi vogliono distruggere la sua Chiesa.

    Nessuno vi inganni con falsi profeti …..siamo stati avvisati….

  11. mi fa male pensare alla sofferenza dei giovani seminaristi a cui hanno distrutto il germoglio della bellissima importante eccelsa vocazione a cui sono stati chiamati Per la loro sporcizia il loro scandalo resteranno feriti per sempre .Basta essere tiepidi!Ghiacciati o bollenti ed io mi sento bollente.

  12. ROBERTO

    Faccio presente, anche a persone preparate, i problemi morali che affliggono la Chiesa oggi: non comprendono,sorvolano.Allora media capiranno?.Questo mi preoccupa assai.Ci avviamo verso un tempo di persecuzioni e carcerazioni per difendere i valori basilari della Fede ,questo è inarrestabile.Prepariamoci ad essere forti e determinati.I vescovi e i preti sono cotti e insensibili.Solo i laici convertiti salveranno ciò che rimarrà della nostra Santa e pura Chiesa

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