Carissime, carissimi,
abbiamo partecipato alla prima riunione del monastero Wi-Fi, dalle nostre celle (anche se qui le chiamano “stanze di pernottamento”), con le nostre preghiere. Non abbiamo potuto partecipare di persona, ma lo Spirito passa anche attraverso le sbarre, anche quelle delle nostre “stanze di pernottamento”.
Siamo un gruppo di carcerati, condannati all’ergastolo, con fine della pena “mai”. Questo non ci impedisce di partecipare alla vita della Chiesa, e alle sorprese dello Spirito, come questo monastero del tutto particolare.
Siamo venuti a conoscenza di questa iniziativa attraverso il cappellano, e attraverso di lui vi arrivano queste righe.
Ringraziamo il Signore per il suo amore inesauribile e fantasioso, e continuiamo a pregare perché non vengano a mancare monaci e monache che continuino a sostenere il mondo.
I fratelli di un carcere del centro Italia
Carissimi confratelli ergastolani, noi del monastero wi-fi cercavamo qualche lettera da cui partire per cominciare a ragionare su quale possa essere il dopo, su come non disperdere quella ventata di Spirito Santo, e la vostra è sicuramente quella che ci ha più commosse. Pensare che ci siano confratelli monaci in carcere è una cosa che ci intenerisce oltre ogni misura, e ci stupisce per la fantasia di Dio, che non abbandona i suoi figli, mai.
Chissà quale cammino potete compiere, nelle vostre celle, trasformandole da qualcosa di imposto in qualcosa di accolto.
Mi ricordo che la cosa che mi convinse a provare ad andare a messa tutti i giorni furono le parole – e l’esempio luminoso – di un’amica che mi chiese se offrissi la mia fatica quotidiana al Signore. “Se non la offri, la fai da sola. E’ proprio uno spreco. A che ti serve alzarti di notte o pulire i vomiti dei figli, se lo fai senza il Signore? Se consegni la tua fatica, lui la porta per te”. Decisi allora di trovare ogni giorno il tempo per scaricare, tipo camion dell’immondizia quale io sono, tutta la mia fatica e le stupidaggini e gli errori e i peccati al Signore. Ecco, penso che voi avete tanto, tanto più di noi da consegnare. La vita del carcere con la sua durezza, la sofferenza, le mancanze, i desideri incompiuti, le consolazioni non ricevute. Quanto potete offrire! Quanto più di noi potete farvi santi se portate con lui la fatica! Se Teresina diceva che anche uno spillo raccolto con amore può salvare un’anima, noi contiamo su di voi! Potrete essere il nostro fronte ultimo del monastero!
E se voi non potete venire al monastero, il monastero verrà da voi: possiamo portarvi libri o altro, che so penne, diari, che possa aiutarvi nel cammino? (A me per esempio l’adorazione viene molto meglio se preceduta da una razione di Pocket Coffee).
Propongo di intitolare la vostra ala del monastero wi-fi a Nguyen Van Thuân che ogni giorno celebrava messa di nascosto con briciole di pane conservate in un pacchetto di sigarette e con qualche goccia di vino che era riuscito a farsi portare in una bottiglietta con su scritto “medicina per digerire”. Si fece una piccola croce di legno che nascose in una saponetta, e che quando venne liberato portò come croce da cardinale, fino alla morte. Riuscì a ottenere dei foglietti da un bambino di otto anni, e con quelli costruì una piccola Bibbia con le frasi che riuscì a ricordare a memoria. Dicono che distribuisse amore e consolazione a tutti, compresi i suoi carcerieri.
Grazie di averci scritto.
Ps Non riusciremo a rispondere alle lettere di tutti, ma vi portiamo nel cuore, uno a uno.
Lo Spirito del Signore soffia dove vuole e le sbarre di un carcere non possono impedirGli di raggiungere i cuori dei nostri fratelli, per conformarli all’immagine di Cristo Sofferente e Redentore e di consolare i nostri stessi cuori nel vedere che esiste ancora fede sulla Terra.
In un tempo di tempesta per i cattolici, il Signore va nelle periferie del mondo e suscita figli di Abramo anche dai sassi, facendone pietre vive dell’edificio spirituale della Chiesa. Con un pizzico di humour, segno della gioia e della libertà interiore che Gesù dona ai Suoi figli.
Grazie fratelli, preghiamo gli uni per gli altri e per nostra Santa Madre Chiesa!
Quanto mi piace, quanto mi è di esempio il cappellano, che parla ai suoi “parrocchiani” del monastero! Quanto vi sono grata, cari parrocchiani, per le vostre preghiere
Cari monaci carcerati,
è bello sapere che non c’è condizione umana che possa tenerci lontani dall’ Amore del Signore,
anche noi qua “fuori” siamo a volte rinchiusi in gabbie invisibili, ma molto dolorose, per nostra colpa e per tutta la vita, situazioni in cui solo l’Amore di Dio ci dá la speranza per continuare, nell’attesa di una Vita migliore.
Vi chiedo di cuore una preghiera per me, come io vi ricordo nelle mie.
Raffaella
Bellissima la lettera e molto ispirata la tua risposta, Costanza. Mi è molto d’aiuto l’immagine di affrontare ogni giorno offrendo la nostra fatica al Signore. Ma soprattutto, sono davvero felice della conferma, che arriva anche da luoghi impensati, di quanto sia importante il tuo monastero, e di come sia essenziale trovare sempre nuovi modi di stare insieme nella fede. Per qualsiasi necessità, se servisse il mio piccolissimo contributo, io sono qui.
Che bello! Io ricorderei anche il beato Titus Zeman, proclamato martire per le vocazioni nel settembre 2017 in Slovacchia (c’è un libro Elledici su di lui, “Oltre il fiume verso la salvezza”, e un altro della Velar). Imprigionato per 13 anni, torturato, rinchiuso nella cella di isolamento, visse quella intensa esperienza gomito a gomito con tanti ergastolani, imparando a camminare con loro nella compagnia dell’Ecce homo.
Anche Jacques Fesch si è santificato in carcere. Era un criminale francese e ora è in corso la Causa di Canonizzazione. Sono segni concreti di speranza perché parlano con le loro vite. Se qualcosa posso fare anche io per questi fratelli ‘diversamente’ in clausura, ci sono. Grazie! Lodovica Maria
Grazie a voi ergastolani e confratelli del monastero wifi. La vostra testimonianza e’ di sprone alla mia pochezza spirituale. Grazie al vostro cappellano per il suo servizio illuminato. Ringrazio e lodo sempre nostro Signore perche’ lui scrive parole di eternita’ sulle righe storte della nostra vita.
Quante volte non comprendiamo il perché delle nostre azioni, degli errori e degli eventi imprevisti della vita. Quando con onestà riguardiamo alla nostra storia, riscontriamo le connessioni, il lungo filo che unisce tutto, ma soprattutto scopriamo che tanti nostri errori che ci bruciano ancora si sono trasformati, non per nostro merito, ma di Colui che è sempre con noi, in occasioni e sviluppi positivi inimmaginabili. Ti seguo Costanza da diversi anni e sicuramente il Monastero wifi è un dono straordinario in questo tempo difficile. La prova più straordinaria: la lettera dei nostri fratelli” monaci” che ci impegna a seguire fedelmente questa nuova opportunità. Grazie Costanza, anche lontani e in solitudine ci unisci e ci stimoli a fare parte di questo straordinario monastero.
Mentre scrivevo questa mail ho ricevuto la telefonata di un’ amica che ha rimesso in moto il desiderio di rinnovare un’ amicizia molto fruttuosa
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Oh mio Dio!
Che il beato Carino da Balsamo vi soccorra tutti!
Bellissima testimonianza e bellissima risposta. Grazie:)))
Inviato da smartphone Samsung Galaxy.
Monastero oltre le sbarre… può assomigliare a un monastero di clausura? Di certo per i benefici spirituali: la lettera non lascia dubbi in proposito.
Per noi, fuori (spesso di testa), qualsiasi motivo è valido per allontanarci da Dio e dalla fede. Grazie per questa lettera, grazie per la testimonianza. Preghiere e comunione spirituale garantite!
Smack!
Questi sono propio miracoli! Costanza io non riesco ancora ad andare a messa tutti giorni, sto puntando ad una volta durante la settimana, ma tutti i gironi mi leggo il brano del vangelo al mattino appena alzato!! Cerco il “ritmo”, come ha detto don Fabio Rosini. 🙂
Vorrei solo dire qualcosa ai miei carissimi fratelli carcerati.Siete nel cuore di Dio più di tutti noi perché Egli ha sempre manifestato tanta attenzione ai più sfortunati. Vi voglio bene. Unione di preghiere
Preghiamo tanto anche per il loro cappellano e per tutti i cappellani di tutte le carceri. Che compito difficile hanno e che tesoro immenso portano questi sacerdoti! Affidiamoli al Beato Giuseppe Cafasso
Mai avrei pensato che anche voi, ristretti in carcere, poteste essere a conoscenza di quanto organizzato a Roma nei giorni scorsi da Costanza e le sue amiche. La vostra lettera è una dimostrazione di quanto sono imperscrutabili le vie del Signore. Che il Signore Gesù Cristo vi possa sostenere nel vostro difficile cammino. Vi ricordo nella mia preghiera.
Cari amici/amiche, veniamo a conoscenza dei vostri pensieri con un po’ di ritardo. La nostra condizione non ci permette l’accesso diretto al blog.
Conosciuti i vostri scritti, condividiamo alcune nostre reazioni.
Le vostre parole ci hanno emozionato: sono come un raggio di sole che penetra nelle nostre celle. Sentiamo che ci siete vicini, nel nostro ergastolo (Carmelo).
E’ con molto piacere che veniamo a conoscere che il nostro scritto ha colpito la vostra sensibilità. Le vostre reazioni ci portano serenità e pace e ci aiutano a superare ogni giorno la pena che stiamo provando. E’ stato bello anche per noi provare emozioni diverse, come quando eravamo liberi. E ogni tanto questi ricordi si accavallano nelle nostre menti (Croce).
Vi assicuro che avrò ora un motivo in più per pregare per le vostre necessità e vi ringrazio per le parole che ci avete regalato (Salvo).
Ci auguriamo che questo sia l’inizio di un confronto reciproco e che si possa approfondire nello spirito, e chissà, anche di persona … (Mimmo)
Grazie a Costanza, per il progetto nato per scherzo sotto l’ombrellone con l’amica bionda (e anche le altre amiche). Avete contribuito a creare un disegno divino, rendendo possibile l’avvicinamento tra mondi diversi. Noi ergastolani, coinvolti nella esperienza del Cammino Neocatecumenale, siamo vicini ad ogni segno divino, come lo è il monastero Wi-Fi. E da oggi, facendone parte, siamo più ricchi di fede di ieri (Pippo).
Carissimo Cappellano, carissimi confratelli, ci sono suore che si sono messe a disposizione per una corrispondenza con ciascuno di voi, e tanti di noi che vorrebbero venire a trovarvi, e farvi sentire concretamente la nostra vicinanza. Aspettiamo ordini dal vostro don!
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Che gioia leggervi, grazie grazie, il Signore vi è vicini più che mai.
Porta a compimento tutto ciò che il Signore Ha iniziato con ogni uno di noi, per condividere ogni bene.
In unione di preghiere.
PS:
Chiedo anche a voi carissimi di pregare per me che sto passando momento spirituale arido.
Grazie di cuore.