A proposito dell’ipocrisia dei cattolici

di Sergio Mandelli (da facebook)

Qualche giorno fa, in seguito ad alcune mie riflessioni riguardanti una legge a mio parere sbagliata, quella della cosiddetta “morte dignitosa”, è saltata fuori, da parte di due persone a me care, l’accusa di ipocrisia.
Secondo loro, i cattolici (ed io in quanto cattolico) sarebbero ipocriti perché… perché, boh?
Il problema di questi miei amici, che appartengono ad una sfera di pensiero cosiddetta laica, ma più correttamente da definirsi laicista, è che non riescono a spiegarsi come si possa essere contrari ad una legge che permette alle persone di non soffrire oltre il necessario, ma soprattutto di rendere all’individuo la libertà di decidere del proprio destino.


E siccome non sanno spiegarselo, l’unica categoria a cui riescono ad appellarsi è quella dell’ipocrisia, della malafede, del predicare bene (ma razzolare male) in difesa di una idea dell’uomo, oltre che vetusta, velata di un sottile sadismo, di chi gode nel vedere soffrire la gente.

La realtà è molto più semplice ed è tipo culturale: questi miei amici mi definiscono ipocrita perché a loro manca un bel pezzo di cultura generale.
Beninteso, con questo non voglio in alcun modo insultarli gratuitamente. Io voglio però evidenziare che nella definizione della loro visione del mondo hanno volontariamente rinunciato ad indagare un elemento che, invece, per altri, è fondamentale.
E questo elemento è la spiritualità. Costoro hanno tagliato via dalla propria visione del mondo tutto quel campo di indagine culturale afferente la religione e la spiritualità che da sempre caratterizzano le civiltà di ogni parte del mondo.
Infatti, con l’invenzione della psicanalisi, tutta la sfera della spiritualità è stata declassata a semplice pulsione, perlopiù di tipo erotico, però sublimata per non incorrere nella censura sociale. Tipica è la lettura di Freud riservata alla vicenda di Dante e Beatrice: Dante ha scritto di Beatrice innalzandola a sfere sublimi ed idealizzate, quando invece il suo desiderio vero sarebbe stato di possederla carnalmente.
Di conseguenza la religione è stata confinata nell’ambito dell’antropologia, riservando al massimo un certo interesse per i comportamenti sociali da essa derivati; va da sé che la teologia è stata invece completamente abbandonata, con le conseguenze che io posso testimoniare, ad esempio, in ambito artistico (e qui caliamo un velo pietoso).

Per aggiungere alcuni elementi di riflessione, ricordiamo che la psicanalisi fu salutata con entusiasmo da alcuni uomini di cultura, perlopiù francesi, che si riunirono sotto la denominazione di Surrealisti; Breton e compagni, infatti, ritenevano che la psicanalisi avesse smascherato una volta per tutte l’ipocrisia delle convenzioni borghesi, denunciandole per quello che esse erano in realtà: pulsioni erotiche latenti nell’inconscio mascherate dalle falsità della società. Secondo costoro, una volta liberati dai lacci del razionalismo borghese, i nuovi comportamenti avrebbero dato vita ad un grado di civiltà superiore.
Come sappiamo, questa idea ebbe due conseguenze decisive nel costume e nella politica: nel costume, produsse la cosiddetta liberazione sessuale, alimentata negli ultimi decenni dalla diffusione degli anticoncezionali; nella politica, i surrealisti fiancheggiarono manifestamente le istanze del partito comunista.
Quindi, per riassumere, tolto Dio di mezzo, le convenzioni non sono altro che frutto di condizionamenti sociali da cui l’individuo si deve liberare per conquistare una maggiore autenticità nell’espressione della propria vita.
Questa idea del mondo è decisamente materialista, e in quanto tale punta all’ottenimento del massimo godimento possibile, ossia più benessere e più diritti. Il discorso non fa una piega, e possiamo tranquillamente dire che, anche se liberata a sua volta dai cascami del comunismo rivoluzionario, questa è oggigiorno l’ideologia dominante.

Senonché le cose sembrano non funzionare come previsto; incredibilmente la gente sembra essere oggi più angosciata che mai.
Eppure i segnali di questo fatto il buon Sartre, prendendoli a sua volta da Kierkegaard, ce li aveva ben spiegati, eccome: a maggiore libertà non corrisponde maggiore felicità, ma, al contrario, corrisponde maggiore angoscia.
Il perché è facile da spiegare: provate ad andare da Milano a Napoli senza codice della strada e senza indicazioni stradali, contando soltanto sulla vostra libertà, e poi mi saprete raccontare l’avventura…
La morte di Dio significa anche questo: fare a meno di secoli di studio dei costumi che regolano i comportamenti umani. D’ora in poi ognuno deve essere libero di scegliere cosa vuole essere e come vuole essere: risultato: niente più galateo, niente più opere di misericordia, ma tutti dallo psicanalista!
Ma c’è di più: stando nel campo psicanalitico e materialista, la vita si riduce solo ad un puro rapporto dare-avere fra individui, per cui ognuno importa all’altro solo nella misura in cui gli è conveniente: viene perciò minato alla radice il naturale rapporto di solidarietà fra gli esseri umani che il cristianesimo aveva invece messo al primo posto nella elaborazione della propria visione del mondo.
Di questo si resero conto, per restare in ambito francese, alcuni autori come Roger Caillois e George Bataille, i quali, invece, presero una strada diametralmente opposta a Breton, volta cioè a valorizzare la componente sacrale della vita. In particolare Bataille arrivò a concepire una economia basata sulla pura perdita, la dépense, senza previsione di una contropartita.
Da persona di origine cattolica, pur rinunciando all’iconografia tradizionale della religione, se non in senso osceno, Bataille avvertì subito i limiti di una concezione materialista della vita, che l’avrebbe impoverita e svilita, sottomessa inevitabilmente alle rigide e stupide regole del mercato (argomento che in qualche modo ritorna nella trilogia delle Leggi dell’Ospitalità di Pierre Kossowski).
Per uscire da questa aridità, immaginò una economia basata, appunto, sulla dépense, sulla perdita: in pratica, sul SACRIFICIO.

Un percorso parallelo, proprio in quegli anni, lo stava facendo una filosofa di origine ebrea, ma sostanzialmente atea, brillante allieva del fondatore della fenomenologia Edmund Husserl: stiamo parlando di Edith Stein.
Partendo, da brava fenomenologa, dall’analisi dell’oggetto, arrivò a meravigliarsi di alcuni aspetti della religione cristiana, tanto che alla fine arrivò alla conversione, entrando nell’ordine delle Carmelitane, e subendo successivamente il martirio ad Auschwitz.
In particolare si soffermò su una particolare esperienza, anch’essa di tipo economico, se vogliamo: la mistica della croce: attraverso la croce, la sofferenza, il sacrificio, in qualche modo si arriva alla redenzione di sé. Il vero Io, parlando in termini psicanalitici, viene liberato, per paradosso, non dalla liberazione dei costumi, ma dall’accettazione della croce.

Proseguendo in questo breve excursus (anche se i percorsi possibili potrebbero essere centinaia), non possiamo tacere l’esperienza impressionante di Suor Faustina Kowalska, la quale, né più né meno, sosteneva di avere un rapporto diretto e quotidiano con Gesù Cristo in persona, visto quasi sempre ferito e sanguinante.
Ora, delle due l’una: o la Kowalska era fuori di testa e da ricoverare in manicomio, o bisogna leggere con attenzione il suo diario e tentare di capirci qualche cosa.
Chi bazzica da quelle parti sa che il centro del messaggio del Gesù di Suor Faustina è la divina Misericordia: Gesù inviterebbe, tramite lei, l’intera umanità, a convertirsi e ad affidarsi con fiducia alla Misericordia di Dio, che ci vuole tutti salvi.
Queste visioni portarono alla realizzazione di un’immagine devozionale diffusissima, ma soprattutto ad un vero e proprio cambiamento di rotta della strategia comunicativa della stessa Chiesa Cattolica, in particolare con Giovanni Paolo II – che istituì la Festa della Divina Misericordia – e Papa Francesco – che ha proclamato recentemente un Anno Santo su questo argomento. Fatti che hanno coinvolto e coinvolgono alcune centinaia di milioni di persone, ma di cui i laicisti si fanno – ovviamente – un baffo.
E la misericordia divina (così come la mistica della Croce) che cos’è se non una concezione economica basata esclusivamente sul dono, sulla gratuità, sulla pura perdita senza contropartita teorizzata da Bataille?
E’ logico che, se facciamo seguito a questa idea economica del mondo, il mondo si riappropria del concetto di sacro, perso con la psicanalisi (e non solo).
Cambia perciò la concezione dell’individuo, la cui dimensione sacrale, e perciò la sua intangibilità, la sua sottrazione dalle categorie mercantilistiche del dare-avere, diventano caratteristiche sostanziali del suo essere, non transitorie.

Il cattolico non può perciò procedere alla interruzione della vita di chiunque, proprio perché, secondo lui, la vita dell’uomo è sacra e perciò intangibile, dal concepimento alla sua conclusione naturale.
Ogni altra teoria riduce l’uomo all’economia di mercato, perciò a merce, elemento funzionale alla circolazione del capitale, senza valore intrinseco se non quello di scambio, ossia l’ideale per il capitalismo terminale, che vuole trasformare gli uomini da Figli di Dio a puri consumatori. E con l’eutanasia, consumatori, a pagamento, persino della propria morte.

22 pensieri su “A proposito dell’ipocrisia dei cattolici

  1. Da Roit Silvano

    Noi cristiani abbiamo un livello molto elevato ed esigente come modello, quello del Vangelo di Gesu’ Cristo, che ci sforziamo di vivere, ma purtroppo non sempre ci riusciamo. Per questo ad ogni inizio della celebrazione della Santa Messa ci riconosciamo peccatori, ed abbiamo anche il sacramento della Confessione.
    Dire ad un cristiano che e’ ipocrita perche’ non vive secondo il Vangelo e’ una cosa molto facile (ed anche di moda).
    A volte mi viene da pensare che sia l’invidia a far dire che i cristiani sono ipocriti.
    Il problema, secondo me, e’ un’altro : a che ideale di essere umano si ispirano gli altri?
    Se e’ da piu’ del Vangelo ( e dubito che possa esistere un criterio umano migliore) lo spieghino ed allora si potra’ notare che anche loro non riescono ad attenersi coerentemente al meglio, e cosi’ risulterebbe che siamo tutti un po’ ipocriti ed incoerenti.
    A me non sembra che i cristiani siano piu’ ipocriti degli altri esseri umani (di qualsiasi credo religioso, politico, sociale o ideologico): l’incorerenza e l’ipocrisia purtroppo ci accomunano un po’ tutti, perche’ siamo tutti peccatori bisognosi di salvezza.
    Da Roit Silvano

  2. L’accusa di ipocrisia nei nostri confronti è… ipocrita. In questo, per esempio:

    Tipica è la lettura di Freud riservata alla vicenda di Dante e Beatrice: Dante ha scritto di Beatrice innalzandola a sfere sublimi ed idealizzate, quando invece il suo desiderio vero sarebbe stato di possederla carnalmente.

    … c’è l’eredità della classica ipocrisia di Lutero, che ha costruito un’eresia e uno scisma basati sul desiderio di auto-giustificare le proprie perversioni. Cosa c’è di più ipocrita del sostenere che, peccando fortemente, si “prende in giro” Satana?

    Un secondo filone dietro l’accusa di ipocrisia nei nostri confronti è di carattere illuministico: la concezione antropologica errata di un’umanità senza peccato originale (e quindi necessariamente imperfetta, fallace nonostante le buone intenzioni, destinata a cadere ripetutamente e ad essere risollevata da Dio), ma che potrebbe raggiungere la perfezione mediante varie soluzioni materiali, peccato che – come dice il commento precedente – siamo ancora qui che aspettiamo di vederle funzionare.

  3. Marco B

    La fede cattolica é per i peccatori. Per i giusti e perfetti ci sono le altre confessioni religiose!

  4. Sulla scia della “mistica della croce”, in realtà una scia che non ha la presunzione di essere paragonata a così alti argomenti, vi segnalo un blog e un libro “la bellezza nascosta”, in cui si parla di sofferenza degli innocenti, dal punto di vista di un nonno.
    Vi lascio il link all’ultimo articolo del blog:
    https://www.labellezzanascosta.it/category/blog/

    PS grazie Costanza, per darmi la possibilità di fare questa pubblicità sfacciata!! Un caloroso abbraccio e un Santo Natale a tutti!

  5. D’accordo su tutto.
    Si procederà a discutere su come eliminare meglio i “problemi” invece di lottare per risolverli.

    I deboli, gli inutili e chi non serve: zac!

    Come dice Papa Francesco: “La cultura dello scarto.”

  6. roberto

    La cosa è molto semplice ,noi cattolici ,paghiamo le tasse ma il nostro pensiero tra i media non passa. Siamo censurati.Radio Radicale dallo Stato,per dire quello che vogliono,prendono 20 milioni di euro l’anno. Radio Maria neppure un euro.Eppure sia milioni.Ci dobbiamo svegliare,perché presto per noi ci sarà il carcere.

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  8. Penso che l’ipocrisia si nascondo nelle maschere, che non si vuole fare cadere…..si è quello che si dice,..si dice che l’abito non fa il monaco, vero anche questo, ma la dignità umana è ben altro…è il divenire tutto trasformati in un fine senza fine. Allora si che le maschere d’ipocrisia cadono. E’ un lasciarci prendere da l’Amore di chi ti ha e ti ama…è una inversione a U.
    Grazie a tutti voi e vi auguro un Santo Natale……Dio con noi….buona notte.

  9. Fabio

    Una volta la societa’ cristiana esaltava la santa morte cioe’ quel fine vita che ti permetteva di restare insieme ai tuoi cari e ricevere un prete per gli ultimi sacramenti. Oggi molti o non ci vogliono pensare o si augurano la morte improvvisa (peraltro abbastanza comune) ma considerata un tempo una morte scellerata perche’ poteva lasciare l’anima impenitente. Ora quindi oltre ad augurarci il peggio ci siamo anche dati, con la nuova legge, l’accorciamento della vita a richiesta, con intervento eutanasico (vedi possibilita’di sospendere alimentazione e idratazione). Tutto cio’ un cattolico di altra epoca lo definirebbe intervento satanico. Oggi molti lo vogliono considerare progresso di civilta’. Qual e’ la verita’?

    1. Una volta la societa’ cristiana esaltava la santa morte cioe’ quel fine vita che ti permetteva di restare insieme ai tuoi cari e ricevere un prete per gli ultimi sacramenti…..verissimo….ma chi crede in Dio penso che lo fa anche oggi….non bisogna ascoltare il vento di questo mondo.
      Ciao Fabio e buon Natale …Gesù con noi….Buon e santo Natale a tutti voi….pace e bene…

  10. Procopio

    E’ la solita accusa ribaltata. Il fine vita e’ il solito modo per eliminare un diritto applicando uno pseudodiritto: il prossimo passaggio magari sara’ di tagliare la sanita’ ulteriormente ,in modo tale da far pesare i costi della malattia sui cari.
    Ad ogni modo, il cristiano ama la vita perche’ e’ creata da Dio, cosi’ come ama la vita del prossimo e la sua presenza. E’ il dono di prendersi cura del malato, di rendergli tutta la dignita’ che gli e’ propria di ogni uomo fino all’ultimo istante. Santa Madre Teresa di Calcutta, in fondo solo questo attuava: si prendeva cura degli ultimi nelle loro ultime fasi della loro vita terrena tanto da far affermare ai suoi ‘pazienti’ che si’, avevano vissuto come pitocchi ma che stavano morendo da re. Un societa’ sana si prende cura del piu’ debole, che ha la liberta’ di suicidarsi ma non il diritto. La maniera piu’ semplice di smascherare questi pseudo diritti e quella di ricordare a questi signori antisocratici (perche’ opposti al pensiero di Socrate, cioe’ credono di sapere) che ad ogni diritto corrisponde un dovere verso la societa’. Non si moltiplicano diritti ad libitum con la frasetta fatta e stupida che nulla toglie all’altro.

    1. Luigi

      “il prossimo passaggio magari sara’ di tagliare la sanita’ ulteriormente ,in modo tale da far pesare i costi della malattia sui cari”

      È già così, da anni.
      Chiunque abbia avuto in famiglia non dico un malato grave e inabile, ma anche solo un anziano non autosufficiente, sa benissimo come i costi coperti dallo Stato siano solo una parte del totale – spesso pure alquanto misera – e come per giunta questa percentuale si assottigli giorno dopo giorno.
      Però, poi, il SSN paga il restyling del lato B ai politici che ne hanno fatto uso improprio…

      Come aveva colto da par suo Gustave Thibon, le nuove “libertà” (rectius: licenze) e i nuovi diritti altro non sono che finzioni date in cambio delle vere libertà personali.
      Le perline di vetro in cambio dell’oro.

      “Soffermiamoci un istante, per esempio, sul mito democratico del “popolo sovrano”. Da molto tempo tutte le migliori menti hanno visto in ciò un formidabile inganno: con una mano si dà al popolo un potere per il quale non è fatto e che resta quindi sempre qualcosa di spettrale e di platonico, con l’altra gli si tolgono quei diritti che convengono al ruolo esatto che esso ha nella città. Il certificato elettorale è fiorito sulla tomba delle libertà comunali e corporative. E che cosa rappresenta il potere astratto di votare, di fronte alla schiavitù di un popolo dato in preda agli orrori del liberalismo economico, come nell’Europa del XIX secolo, o a quelli della tirannia statale come in numerosi paesi del XX? Di diritto, in sogno, il popolo guida con mano sovrana il carro dello Stato; di fatto non ha neppure più il potere di controllare e di organizzare le cose che lo toccano più da vicino e che sono a sua misura: tutto ciò che concerne il suo pane quotidiano, la sua indipendenza e la sua dignità professionale”

      Ciao.
      Luigi

  11. Antonio Spinola

    “L’ordine dell’Europa deriva dal cristianesimo e dal suo antenato, l’ebraismo, dalla città-Stato greca con la sua concezione di comunità autogovernante, e dalla legge romana con il suo ideale di giurisdizione universale e laica,[…] Queste tre influenze hanno portato, nel tempo, alla concezione dello Stato-nazione come comunità autogovernante che avrebbe integrato la legge laica con gli usi religiosi, senza permettere che l’una annientasse gli altri” (R. Scruton, La Tradizione e il Sacro)

  12. salve
    è fuor di dubbio che alcuni cattolici siano ipocriti ma cosa dire di chi, inneggia (e mette in pratica) al sovvertimento dell’ovvietà ?
    Non c’è ipocrisia nell’affermare che, nell’ordine: abortire è un atto di responsabile civiltà, divorziare è cultura, civiltà e salva la famiglia, praticare l’eutanasia è un atto d’amore, far nascere bambini con imperfezioni (Danimarca docet) è un atto egoistico (ucciderli in grembo è quindi altruismo, ne deduco), le unioni tra persone dello stesso sesso sono un atto naturale, liberalizzare la droga fa bene alla salute, non siamo uomini o donne ma ciò che “vogliamo” (uomo e donna, ho letto, sono imposizioni culturali catto-fasciste) ? e potrei proseguire per mesi …

    Come si nota, il partito del Sole che sorge ad Ovest, è molto attivo
    Quando faccio notare che, in tempi moderni, l’eutanasia la praticarono, per primi, i nazionalsocialisti (male assoluto), nessuno è in grado di dirmi A o B …
    Un saluto
    Piero e famiglia

  13. vale

    veramente nel codice penale dell’urss del 1922 l’eutanasia e suicidio assistito erano depenalizzati.
    i nazisti erano di là da venire.( inclusa l’idea di unico male assoluto. vedere augusto del noce in merito, per esempio.o anche alcune encicliche)
    confondere eutanasia con massacri collegati all’eugenetica ( le cui teorie sviluppatesi nell’800 prevedevano sterilizzazioni di massa e-anche se non esplicitamente-prefiguravano la possibilità di soppressione della persona) mi pare improprio.

    1. … grazie della notizia sull’URSS, ignoravo di tale pratica nel “paese” del “sol dell’avvenire”, regime che, non solo in URSS, merita ampiamente l’appellativo di male assoluto, mai apparso su questa terra.
      Ideologia ripugnante
      un saluto
      Piero e famiglia

      1. vale

        di niente. buon natale anche a te e famiglia. alla sciùra miriano e marito ed a tutti i frequentatori del blog.

        il problema non è solo gli ipocriti, ma gli im…….
        leggo su “la verità” di oggi pag.19 che l’unione satanisti italiani vuole il riconoscimento dalla stato italiano come religione ufficiale.

        aribuon natale a tutti

        1. … e verranno accontentati, così come lo saranno i pedofili, gli zoofili e i coprofagi magari con la benedizione di don farinella, e monsignor paglia, eccetera
          un saluto e buona Festa della Natività di Nostro Signore Gesù a tutti
          Piero e famiglia

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