L’agenzia di surrogacy cancella gli incontri in Italia

cancelled

di Monica Ricci Sargentini

Alla fine Mario Caballero, il direttore di Extraordinary Conceptions, ha rinunciato a proseguire il suo tour pubblicitario in Italia dopo la pubblicazione di un mio articolo sul Corriere della Sera che raccontava l’incontro (illegale) a Roma con alcune coppie romane. Venerdì sera da San Diego in California Francesca Sordi, la referente per i clienti italiani dell’agenzia, inviava la seguente email alle coppie che avevano un appuntamento a Milano.

“Salve, con la presente sono a cancellare, nostro malgrado, gli incontri di Milano. Siamo stati contattati da un giornalista che ci ha comunicato che sono stati presi provvedimenti contro la persona di Mario Caballero e per la sicurezza di tutti si è scelto di cancellare gli incontri informativi”.

Poco prima Francesca Sordi mi aveva chiamato al telefono:

“Guarda che non ce la siamo presa – ha detto avvertendomi che stava registrando la conversazione -, Mario mi ha chiesto se l’articolo ci danneggiava e io gli ho risposto che poteva andare peggio. Dopotutto hai tutelato la privacy delle coppie. Ma quello che non capisco è perché lo fai”.

Le spiego, anche se lei lo sa benissimo, che in Italia la surrogacy è vietata e che andare in giro per il Paese a caccia di potenziali clienti è un reato. Per questo la ministra della Salute Beatrice Lorenzin ha chiamato i Nas e alcuni deputati, sia di destra che di sinistra, hanno presentato o presenteranno delle interrogazioni parlamentari. E che in Europa sono tante le donne che chiedono che la pratica venga considerata un reato universale. Non sono solo i cattolici, come erroneamente si pensa, ad opporsi alla Gpa ma tante organizzazioni per i diritti umani (Amnesty International precisa di non aver assunto una posizione al riguardo), movimenti femministi, associazioni di lesbiche a dimostrazione che essere contrari all’utero in affitto non significa essere omofobi.

All’incontro cui ho assistito c’erano solo coppie eterosessuali ed è noto che il giro d’affari riguarda soprattutto loro. Bisogna che la comunità Lgbt ne prenda atto e accetti di discutere serenamente dell’argomento evitando censure come quella di Udine alla sociologa Daniela Danna, autrice di un libro contro la surrogacy e quella di Marina Terragni accusata su Facebook di omofobia solo per aver pubblicato la seguente frase:

“Se una donna è una cosa che si può affittare, tutta o in tranci, la si può anche bruciare, vetriolare o uccidere”.

Io stessa sono stata denunciata all’Unar per omofobia a causa di un post che dava conto del dibattito all’interno del movimento femminista sulla surrogacy. Se non capiamo che chi si oppone alla maternità surrogata lo fa perché pensa che il corpo della donna non sia commerciabile e il bambino non sia una merce cadremo nel paradosso di limitare la libertà di espressione che tanto vogliamo difendere.

 

72 pensieri su “L’agenzia di surrogacy cancella gli incontri in Italia

  1. Bene ALLELUIA!
    Ogni tanto il giornalismo (non quello di pseudo-denuncia-spettacolo-populista) qualche frutto positivo lo porta…

    Fa cadere le braccia la domanda della Sordi: “Ma quello che non capisco è perché lo fai…” (SIC).
    Ennesima donna che magari è pure convinta di agire per il “bene delle donne”.

    “Bisogna che la comunità Lgbt ne prenda atto e accetti di discutere serenamente dell’argomento evitando censure come quella…ecc.”
    Temo questa sia invece un pia illusione. Stiamo parlando di un gruppo che pur se minoritario, ottiene e ha grande risalto mediatico e sa come sfruttarlo. Un gruppo completamente invasato dalle proprie idee portate al paradosso, che in nome di una pseudo libertà (o difesa di cosiddetti “diritti”), calpesta e nega quella di chiunque atro… (mi ricordano un po’ i “vegani-vegani” di cui si parlava un articolo fa…) 😦

    Il “discutere serenamente”, non mi pare proprio rientri nelle capacità di certi gruppi.

  2. Enrico

    Ne ha scritto anche Avvenire. Per fortuna la Lorenzin si è mossa e questo servirà di avvertimento ai loro ‘concorrenti’.
    Che tristezza Amnesty International, ormai solo la caricatura di dell’associazione che era anni fa.

  3. L’ha ribloggato su l'ovvio e l'evidentee ha commentato:
    Monica Ricci Sargentini: “Io stessa sono stata denunciata all’Unar per omofobia a causa di un post che dava conto del dibattito all’interno del movimento femminista sulla surrogacy. Se non capiamo che chi si oppone alla maternità surrogata lo fa perché pensa che il corpo della donna non sia commerciabile e il bambino non sia una merce cadremo nel paradosso di limitare la libertà di espressione che tanto vogliamo difendere”.

  4. 61angeloextralarge

    Carissima Costanza, la battaglia è vinta, grazie! Mo’ si continua per vincere la guerra. Ti sostengo con la preghiera! Smack perché ci metti la faccia, coerentemente e onestamente.

  5. matteo

    Terzultimo capoverso “All’incontro cui ho assistito c’erano solo coppie eterosessuali ” si intende “omosessuali”?

      1. matteo

        Perdonami, allora non capisco di che cosa deve prendere atto la comunità LGBT di cui al periodo immediatamente successivo…

        1. Deve prendere atto del fatto che opporsi alla pratica dell’utero in affitto non è un gesto *contro* gli omosessuali, omofobo o che dir si voglia. E’ una pratica in sè aberrante, chi si oppone non lo fa perchè la sua prima preoccupazione è privare gli omosessuali di prole, tanto è vero che critica il tutto a prescindere dall’identità delle coppie coinvolte. Monica Ricci Sargentini nell’articolo lo specifica perchè è stata accusata, come chiunque si opponga all’utero in affitto, di omofobia, mentre la questione riguarda solo marginalmente le coppie omosessuali, anche per ovvie questioni di statistica!

  6. fra' Sereno (François Marie)

    Grazie, grazie, grazie a Monica e Costanza. Anche la denuncia penale per “omofobia e incitazione alla discriminazione e all’odio razziale” contro il cardinal Canizares vescovo di Valencia in Spagna che aveva espresso in una omelia l’insegnamento della Chiesa sulla famiglia e il rammarico contro le leggi contrarie al suo bene è caduta per la mobilitazione di tanti. Egli ha commentato: mi sembra che siamo tornati ai tempi del fascismo in cui le omelie erano controllate. Segnalo il sito “HazteOìr” (fatti sentire) tramite il quale possiamo partecipare a queste mobilitazioni anche dall’Italia. Però si vincerà solo se faremo risplendere la bellezza della famiglia e della nostra fede. Per tutti ricordiamoci che la luce non viene da noi ma dal Signore e che basta avere il coraggio di lasciarsi attraversare, guidare, amare. Per i pigri e codardi come me, segnalo tuttavia che ci vuole la nostra partecipazione. Un abbraccio.

  7. Fabrizio Giudici

    Nel frattempo, su Jesus, compare questo pezzo (potete confermare?):

    L’autrice del delirante pezzo sarebbe la teologa domenicana suor Potente.

    Se è vero, qualcuno ha ancora dubbi sul fatto che il centro di tutto questo marciume è dentro la Chiesa, non fuori?

      1. Vanni

        Suor Potente ha qualche problema anche con la divinità di Gesù.

        “Questa figura mi affascina, ma non perché è figlio di Dio, non è figlio di Dio. Io sinceramente, sono teologa, non lo so più di chi è figlio. So che è figlio di Maria e di Giuseppe…”

        E giù applausi dei bravi cattolici della Fraternità di Romena. Se interessa, il brano è dal minuto 40 e rotti.

            1. Non lo so… tutti teologi?

              Battute a parte, non ho ascoltato/visto tutto il filmato, ma come dicevo qui, un discorso anche eretico, può essere ben confezionato, presentato da chi ha doti di affabulatore, che dovrebbe avere le “carte in regola” o meglio credenziali, tute cose che facilmente traggono in inganno i più…

              Quindi propendo per un certo numero (tanti o pochi) di ingannati in buona fede, certo forse non preparatissimi, più che una platea di “propensi all’eresia”.

              1. Giusi

                Ma di cosa ci meravigliamo? Enzo Bianchi, il ragioniere di Bose, eretico, va facendo la Madonna Pellegrina nelle parrocchie di tutta Italia. Da così a peggio…..

                1. Giusi

                  Ve lo ricordate quello sketch con Walter Chiari?: “Vieni avanti cretino”! Ecco la chiesa di oggi potrebbe prenderlo come slogan rappresentativo. Ogni giorno salta fuori uno che dice una bestialità! Ma non si tratta di Pinchi Pallini qualsiasi: ora è il segretario della CEI (quello pure più di una volta al giorno!), ora è un cardinale (ce n’è un ampia gamba, un vasto assorbimento come diceva Frassica), ora un collaboratore del Papa (che se li sceglie “da dentro al mazzo”: espressione idiomatica del mio paesello natio…..). Oggi è il turno, come ci fa sapere l’ottimo Tosatti, del rappresentante della Santa Sede all’Assemblea della salute del Mondo: Monsignor Jean-Marie Mupendawatu, segretario del Pontificio Consiglio per la cura pastorale e la salute.

                  Il Vaticano apprezza l’aborto?

                  MARCO TOSATTI 11/06/2016
                  Il Vaticano apprezza e elogia l’aborto e la contraccezione? E’ una domanda legittima, dopo l’intervento del rappresentante della Santa Sede all’Assemblea della salute del Mondo, delle Nazioni Unite, in cui si approvano alcuni degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) miranti a ad assicurare “vite sane”.

                  Ora, uno degli obiettivi inclusi nell’elogio, in particolare l’obiettivo 3.7, chiede “l’accesso universale ai servizi di assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva”. Nella conferenza del Cairo del 1994 le Nazioni Unite chiarì che cosa significavano questi termini: fornire alle donne strumenti di “contraccezione moderna” e “pianificazione familiare” facendo ricorso “all’aborto sicuro dove è permesso dalla legge”.

                  Monsignor Jean-Marie Mupendawatu, segretario del Pontificio Consiglio per la cura pastorale e la salute, ha dichiarato all’assemblea: “La delegazione della Santa Sede esprime il suo apprezzamento per l’enfasi vitale sulla dignità della persona umana e la forte focalizzazione sull’equità che si evidenzia nell’impegno che nessuno sia lasciato indietro”.

                  Ma invece di porre riserve sull’accesso universale all’aborto legale, mons. Mupendawatu ha detto all’assemblea che bisogna fare di più “per combattere il climate change e il suo impatto sulla salute”. Lifesitenews ha chiesto al prelato di chiarire se l’elogio espresso in assemblea coprisse anche contraccezione e aborto, ma non ha avuto risposta.

                  https://www.lastampa.it/2016/06/11/blogs/san-pietro-e-dintorni/il-vaticano-apprezza-laborto-kzVRVKXhvPg7vMQDgQLWPM/pagina.html

                  Chiedo la gentilezza di risparmiarmi la fatidica frase: ma il Papa lo sa? Perché non può essere che ‘sto omo non sappia mai niente! Mi pare peggio di Scaiola che teneva casa a sua insaputa!

                    1. Giusi

                      Non Giusi Quaranta (una Pinca Pallina qualsiasi) ma il Cardinale Muller, prefetto della congregazione per la dottrina della fede, ha definito eretico il primo consigliere del Papa. Prevedo che, a breve, la “misericordia” gli farà fare la fine del Cardinale Burke cosa che si può arguire pure mettendo a confronto queste recenti dichiarazioni (non siamo su scherzi a parte):

                      Cardinale Gerhard Müller, Prefetto della Congregazione per la dottrina della Fede:
                      “Gesù ha incontrato la donna adultera con grande compassione, ma le ha anche detto: ‘Va’, e non peccare più’ (Giovanni, 8, 11). La misericordia di Dio non è una dispensa dai comandamenti di Dio e dalle istruzioni della Chiesa; anzi, essa concede la forza della grazia per la loro piena realizzazione, per il rialzarsi dopo la caduta e per una vita di perfezione a immagine del Padre celeste”.
                      Papa Francesco:
                      “A volte mi dà un misto di pena e di indignazione quando qualcuno si premura di spiegare l’ultima raccomandazione, il ‘non peccare più’. E utilizza questa frase per ‘difendere’ Gesù e che non rimanga il fatto che si è scavalcata la legge”.

                      Qui l’articolo dove il cardinale Muller definisce eretico il collaboratore:

                      http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2016/06/10/eretico-il-verdetto-del-cardinale-muller-sul-primo-consigliere-del-papa/

                    2. Fabrizio Giudici

                      @Giusi “Qui l’articolo dove il cardinale Muller definisce eretico il collaboratore:”

                      In quella predica si è passata un’altra pietra miliare. Prima i soggetti delle prediche su questo tema erano tre: Cristo, la Legge e i farisei. Le bastonate erano sui farisei, ovvero un modo di legare Cristo alla Legge. E vabbè, il succo delle bastonate era molto opinabile, ma è vero che l’approccio farisaico esiste. Ora, bastonati a sufficienza, sono spariti dal discorso e si contrappone direttamente Cristo alla Legge. Qualche giorno fa il Timone ha messo a confronto il commento su quel passo di Vangelo fatto da Benedetto XVI e Francesco:

                      http://iltimone.org/%C2%ABVa%27+e+d%27ora+in+poi+non+peccare+pi%C3%B9%C2%BB_+L%27esegesi+di+Benedetto+e+di+Francesco/34790,News.html

                      Mi commuove sempre il passo del Signore con la donna adultera, come, quando non la condannò, il Signore “mancò” rispetto alla legge; in quel punto sul quale gli chiedevano di pronunciarsi – “bisogna lapidarla o no?” – non si pronunciò, non applicò la legge. Fece finta di non capire – anche in questo il Signore è un maestro per tutti noi – e, in quel momento, tirò fuori un’altra cosa.

                      Adesso abbiamo un Cristo “napoletano” (ma forse dovrei dire “argentino”?) che fa lo gnorri e aggira la Legge.

                      Comunque qualcuno sta interpretando quel “misto di pena e di indignazione quando qualcuno si premura di spiegare” la frase “va’ e non peccare più” come un attacco a Mueller, visto che il prelato ha ribadito quel passaggio più volte negli ultimi anni. Così come ieri Francesco ha detto che chi dice “o Cristo o niente” non è cattolico… e a qualcuno è venuto in mente il “Dio o niente” del cardinal Sarah. Vedremo se sono solo impressioni superficiali.

                    3. E’ ben triste Fabrizio che in tutta la ricchezza delle due omelie di Benedetto e Francesco, che presumo e spero il Timone accosti per dare più ampia risonanza ad una Parola su cui Omelie e Omelie potrebbero snodarsi a trovare ogni volta spunti nuovi e validi, tutto ciò che riesci a sottolineare è lo stralcio che riporti, per poi commentare ironicamente:

                      “Adesso abbiamo un Cristo “napoletano” (ma forse dovrei dire “argentino”?) che fa lo gnorri e aggira la Legge.”

                      Frase appunto ironica che mette in luce – mi spiace dirlo – il cuore e l’orecchio con pare tu ascolti e percepisci questa Omelia, giacché la frase incriminata ben si inserisce nel complesso del discorso e certamente (come tu pari certo del contrario…) non vuole insegnarci né che Gesù fa lo “gnorri”, né che insegna ad “aggirare la Legge”.
                      Peraltro sulla Legge e il suo effettivo valore per il Cristiano, lungamente ci sarebbe da dire (ma basta leggere ciò che ci dice San Paolo) e su come sia il rischio di travisare il senso del significato profondo del “compiere la Legge”.

                      Ecco che anche il “misto di pena e di indignazione quando qualcuno si premura di spiegare” la frase “va’ e non peccare più” (che poi ognuno è padrone se vuole di interpretare come “attacco” a Muller o chi sia…), io mi trovo a percepire semplicemente con il fatto che praticamente sempre ( e qui sempre dai soliti noti 😉 ), quando si parla di Misericordia e Perdono, sempre viene ricordato: “Si ma Gesù ha anche detto…. va’ e non peccare più!”.
                      Frase innegabilmente pronunciata da Cristo, ma dà da pensare che in caso piuttosto analogo, almeno in quanto al pubblico peccato e pubblica peccatrice, che è proprio del Vangelo di oggi (Lc 7,36-8,3), non compare per nulla un invito di questo tipo…

                      “E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco».
                      Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».

                      Due pesi e due misure? Vogliamo contrapporre Cristo a Sé Stesso (come vien fatto da molti tra il dire di due diversi Papi)? O sono insegnamenti che mettono in luce e toccano aspetti diversi, che però guarda caso partono dalla condanna senza appello (da una parte la lapidazione fisica e dall’altra quella morale di Simone) di coloro che si ritenevano giusti a priori, verso coloro che sono considerati non giustificabili?

                      Se poi i Vangeli ci riportano in questi due episodi, fatti realmente accaduti, Cristo si è rapportato a persone reali e nel Suo Discernimento, certamente il Suo fare un preciso invito all’una, piuttosto che NON farlo all’altra, ha avuto un preciso senso pedagogico per ciò che necessitava all’una piuttosto che all’altra donna, così come ogni buon Padre Spirituale, sa cosa dire all’una piuttosto che all’altra persona, che ricorre al suo consiglio.
                      Interessante notare anche come la non-accettazione di Simone, dell’atteggiamento e dell’azione di Cristo, lo porta a dubitare della grandezza del Profeta che avevano davanti e per la cui fama, si era premurato di averlo come ospite…

                      Resta un fatto certo: la Conversione e l’Amore per Dio, viene – come ci insegna il Vangelo di oggi – dal quanto si percepisce essere stati amati e perdonati GRATUITAMENTE, una volta che il nostro cuore è pentito, perché sa guardare in faccia la Verità (ma alle volte ci vuole un Nathan per vedere la Verità – sempre dalla Letture di oggi).

                      Strano anche qui, l’adultera che rischiava la lapidazione, non pronunzia parole di pentimento, mentre la peccatrice “di oggi” è evidentemente pentita.
                      Dovremmo perciò dedurne, stando alla lettera, che Cristo ha perdonato una adultera NON pentita? Vogliamo accusare Cristo di non essere abbastanza chiaro, come oggi si fa continuamente ad ogni omelia, frase, discorso ecc, ecc, con chi sia, sia (non mi riferisco solo al Santo Padre)?
                      O, come è giusto, possiamo fidarci del discernimento di Cristo (eh lo so… se si tratta di Cristo è tutto più facile, perché almeno a Lui, riconosciamo di saperne più di noi…) e di ciò che sapeva leggere nei cuori degli interlocutori?

                      Così, qualche spunto e provocazione per dare una diversa chiave di lettura, stando agganciato (spero) alla Parola che oggi il Signore ci dona tramite la Sua Chiesa.

                    4. Giusi

                      Ma Gesù non ha perdonato l’adultera. Non avendoGli chiesto perdono, infatti, Gesù la invita alla conversione proprio attraverso il comando di non peccare più

                    5. E quindi il senso secondo te quale sarebbe?
                      Io non ti condanno, ma neppure ti perdono (??), va e non peccare più…

                      Perché avrebbe dovuto non peccare più? Per non essere “beccata” la volta dopo senza che ci fosse Gesù a salvarla?
                      O, come è logico pensare, l’aver avuta salva la vita – perché di questo parliamo – può corrispondere alla stessa gratitudine che Gesù spiega a Simone, quando parla dei due debitori?
                      Quella gratitudine, per chi ha ricevuto Misericordia, che spinge a voler cambiare vita… o ancora crediamo che la nostra forza di volontà (che pure va esercitata) ci salvi dai nostri peccati?

                      Come mai, sebbene facciamo questa promessa al termine di ogni Confessione, ci si ritrova così spesso a confessare di essere ricaduti negli stessi peccati? Non so tu, ma a me succede…

                    6. Piero

                      con il “piccolissimo” particolare che lei Gli si e’ gettata ai piedi e Glieli ha lavati con le lacrime… Mica e’ andata a “rivendicare” i propri “diritti”, a “pretendere” di essere nel giusto…
                      Cosi’, giusto per dire…

                    7. Giusi

                      Il senso è indicarle la via della salvezza. Nelle rivelazioni alla Valtorta l’adultera non si è salvata. Questo non siamo tenuti a crederlo ma, Valtorta a parte, se avesse continuato a fare l’adultera……

                    8. La Via della Salvezza é Cristo stesso.
                      L’incontro con Lui ci porta alla Verità, al pentimento dei nostri peccati, allo sperimentare il Perdono, alla Conversione, all’Amore di Dio e per il Prossimo, alla Salvezza.
                      Se é vero come é vero che il Giusto pecca sette volte, non è il solo “non peccare più” (ammesso aia possibile) che ci salva.

                      Poi Valtorta o meno, non vedo perché non dovremmo pensare al “meglio” anche per l’adultera…

                      Certo é nella tragica libertà dell’Uomo, dare un calcio a tutto!

    1. “Nelle coppie omosessuali cedo quasi una sorta di profezia…”!!

      Beh ci sono tanti tipi di profezie… possiamo leggerne anche nell’Apocalisse.

      Aprire gli orizzonti ad “una nuova – sacramentalità – dell’amore…”, parole che suonano “importanti” e altisonanti, ma si dovrebbe capire quale ne è il contenuto e anche se “suor” Potente ha una reale (non dico neppure ortodossa) concezione di cosa sia “Sacramento”.

      L’analisi del problema poi, la causa del male, svela un visione già nota in vari ambiti…
      Il problema è: “il classico modello di famiglia patriarcale [ n.b. lo stesso che ha scelto il verbo per incarnarsi] che penso abbia in mente la maggior parte dei sacerdoti, non dà la possibilità di riconoscere un’unione omosessuale.”

      “… perché non dare spazio alternativo (??) a testimonianza di amore vero e eticamente autentico

      Bisognerebbe capire cosa è vero, cosa è etico e cosa si possa definire autentico…

      Che dire, non molte righe, ma decisamente sconvolgenti!

      1. Qualche “fenomeno(a)” che cade particolarmente in basso (la dove regnano le tenebre) lo troviamo sempre!
        Bisognerebbe sapere quanti sono in realtà questi alberi che cadono con tanto fragore nella foresta, rispetto tutti quelli che stanno crescendo (bene) e quelli che sono saldi sulle loro radici…

        Ma credo questo solo Dio lo sappia.

        1. Thelonious

          Hai ragione Bariom, però in questo momento mi pare che il fragore degli alberi che cadano si ripercuota in modo pesante nel mondo cattolico e nella stampa cattolica. Su questo è difficile dar torto a Giusi.
          Un conto è che certe cose passino su Radio Radicale o su Il Fatto quotidiano, un altro se passano su TV2000 o su Jesus…

          1. Purtroppo si, su questo hai (avete) ragione… 😦

            Il problema è che come ci insegna la Scrittura, siamo un Corpo e quando un arto (o anche solo un’unghia) è malata, peggio ancora se è infetta, tutto il corpo ne risente, e da un malessere si può passare alla febbre o anche al morire di setticemia (cosa che escludo per la Chiesa, perché nessuno hai il potere di “farla morire”).

            Quando le “cure” non bastano, bisogna passare al Vangelo di oggi (guarda caso) Mt 5, 27-32 e in particolare 29-30:

            “Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna. E se la tua mano destra ti è occasione di scandalo, tagliala e gettala via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geenna.”

            Gli altri due versetti sono sull’adulterio… e anche l’adulterio in qualche modo qui centra, dato che nel caso di un consacrato/a lo sposo/a sono Cristo e la Chiesa.

            1. Quanto al problema della ricaduta “mass-madiatica”, alle volte ho l’impressione che questa sia decisamente pesante su quella parte dei credenti che è immersa in blog, giornali, televisione e quant’altro (e non potrebbe essere diversamente), ma grazie a Dio la Chiesa è fatta anche di tanta gente umile e semplice, che magari definiremmo “ignorante” (nel senso etimologico e non) o “disinformata”, non “connessa”, che vive in questo paese come in altri o nel cosiddetto Terzo Mondo dove la Fede Cristiana ha ancora tanto da dire e dare e che, come nei loghi di clausura (dove credo spero, l’eco del mondo arrivi molto smorzato), vive un Fede semplice ma fiduciosa (in Dio), ricca di spiritualità e preghiera, fedele e sostenuta dai Sacramenti. Costoro (Consacrati e Laici) sono linfa vitale e sana, che ha potere salvifico anche per la parte malata del nostro Corpo Mistico.

              1. Fabrizio Giudici

                Abbastanza correlato a quanto stiamo scrivendo l’ultimo post di A.M. Valli:

                http://www.aldomariavalli.it/2016/06/09/lavventura-di-un-povero-cristiano-oggi/

                Dalla conclusione:


                Essere credenti è sempre stata una bella avventura per un povero cristiano, ma oggi l’avventura si è fatta ancora più movimentata. Bisogna districarsi fra una quantità senza precedenti di documenti, discorsi, interviste, interpretazioni, rielaborazioni, chiarimenti che non chiariscono, spiegazioni che non spiegano. Diciamo che bisogna essere anche un po’ enigmisti. Ma di quelli provetti!

                Credo che se un novello Rosmini mettesse mano oggi a un libro sulle piaghe della Chiesa non potrebbe evitare di riflettere sulla confusione imperante.

                Papa Francesco, in Amoris laetitia, a un certo punto (n. 308) scrive: «Comprendo coloro che preferiscono una pastorale più rigida che non dia luogo ad alcuna confusione». Qui dimostra di rendersi conto egli stesso della situazione attuale. Viene però da osservare: non tutti coloro che sono preoccupati per la confusione vogliono una pastorale più «rigida». Semplicemente la preferirebbero più chiara, meno equivocabile.

                Anche in questa attenzione risiede il munus docendi, cioè il compito di insegnare, esercitato dalla Chiesa e in particolare dal sacerdote.

                Rileggiamo quanto disse Benedetto XVI: «Questa è la funzione in persona Christi del sacerdote: rendere presente, nella confusione e nel disorientamento dei nostri tempi, la luce della parola di Dio, la luce che è Cristo stesso in questo nostro mondo. Quindi il sacerdote non insegna proprie idee, una filosofia che lui stesso ha inventato, ha trovato o che gli piace; il sacerdote non parla da sé, non parla per sé, per crearsi forse ammiratori o un proprio partito; non dice cose proprie, proprie invenzioni, ma, nella confusione di tutte le filosofie, il sacerdote insegna in nome di Cristo presente, propone la verità che è Cristo stesso, la sua parola, il suo modo di vivere e di andare avanti» (udienza generale, 14 aprile 2010).

                Benedetto parla del sacerdote: ma questo vale, a maggior ragione, anche per vescovi e papi.

                1. E Benedetto XVI parla bene (come sempre)…

                  Ma è anche vero che oggi non tutti i Pastori (dai Vescovi in giù) hanno sempre una parola, una risposta calzante, definitiva – e non prendo neppure in considerazioine queli che sono in malafade – e non perché nola si possa trovare nella Scritture o nel Magistero, ma perché le spinte dall’esterno, la “casitica” della vita umana, si è fatta sempre più complessa, sempre più fitta e sempre più ingannevole (perché l’Ingannatore è sempre al avoro).

                  La mistificazione, il rimbalzo e rimpallo mas-mediatico (torno a quanto detto sopra), l’urgenza e anche il divenire – negativo – delle cose, è talmente frenetico e rapido che Costoro, come tanti di noi, restano – a volte – completamente spiazzati…
                  Ma pensate veramente che il Popolo Cristiano tutto o anche la maggioranza dei Pastori (qui penso in realtà piu ai semplici in senso buono, Parroci di campagna…) sappiano ad esempio, cos’è la “teoria Gender” o cosa comporti, quali le possibili risposte, quali i coinvolgimenti??

                  E non credo neppure che basti più tirare un linea netta, applicare la Legge alla lettera (ammessa sia mai stata questa la soluzione al male – non mi risulta), dire “è così, perche così!…”

                  Questo lo dico, sia chiaro, non perché con il male e l’assurdo, ci sia da dialogare o da “mediare” o da trovare compromessi, ma prorpio perché pensando alle anime sincere in cerca di risposte o che si fanno domande, anche perché la mentalità del mondo, preme, si fa presente, è intorno a noi, si insinua nelle nostre stesse famiglie, le risposte “articolate”, che sanno entrare nei problemi, li sanno portare alla luce smascerando le menzogne, i piedi ben piantati sulla Roccia, sono necessarie (oltre che urgenti), ma non tutti sono in grado di darle…

                  1. Fabrizio Giudici

                    La vecchia buona logica dice che ad un male ci si oppone con il suo contrario… Sei troppo grasso? Dimagrisci. Sei troppo magro? Mangia di più. Eccetera. Dunque: c’è troppo caos? Fai più ordine. C’è troppa ignoranza nel popolo? Istruiscilo. Pochi predicatori ribadiscono la buona dottrina? Allora è il caso di irrobustire le loro fila.

                    Invece la Chiesta sta facendo tutto il contrario. Fa più confusione. Non istruisce. Non solo non sostiene i buoni predicatori, ma li lascia isolati. Qualcuno mi sa dire se è arrivata una qualche forma di pubblico sostegno a Cañizares Llovera da parte della Santa Sede? È uscito qualche articolo su Avvenire o l’Osservatore Romano? Non mi pare che ne abbiano neanche parlato, ma magari non sono

                    @piero Visto che qualche giorno fa mi chiedevi a proposito dell’UCCR… Fu proprio un caso simile a quello di Cañizares Llovera. Sulla graticola c’era il vescovo di San Francisco, Cordileone, il quale stava tentando di riprendere in mano la situazione delle scuole cattoliche, mettendo alla porta gli insegnanti che sbandavano sugli insegnamenti morali (castità, omosessualità, eccetera). Non una parola usciva dalla Santa Sede a sostegno del vescovo che, oltretutto, veniva attaccato proprio perché si sosteneva essere in contrasto con la “misericordia” del Papa. Io andai per la prima volta sulla sezione commenti del sito a chiedere spiegazioni di tale atteggiamento, che sicuramente i normalisti dovevano avere. Bene, dopo una giornata intera di divagazioni, non solo la spiegazione non c’era: ma era chiaro che nessuno aveva il coraggio di esprimere la propria opinione se quell’atteggiamento era giusto o no. Nota: neanche dire “sì, il Papa fa bene a stare in silenzio”. Perché erano spiazzati: una piccola anticipazione di quello che sarebbe stato poi il clamoroso silenzio dell’estate scorsa. Mi resi conto che Guareschi, fosse ancora vivo, si sarebbe divertito con una nuova categoria di trinariciuti, questa volta cattolici.

                    1. Fabrizio Giudici

                      Frase rimasta appesa, sopra…

                      Non mi pare che ne abbiano neanche parlato, ma magari non sono stato capace di cercare.

  8. Fabrizio Giudici

    E ancora:

    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-la-cirinna-sale-in-cattedra-dai-francescani-perindottrinare-i-giornalisti-sulla-scrittura-gay-friendly-16432.htm

    La senatrice del Partito democratico Monica Cirinnà sale in cattedra in una Pontificia facoltà teologica per spiegare ai giornalisti la legge sulle unioni civili. L’iniziativa si terrà il 7 luglio a Roma, all’auditorium del Seraphicum, complesso dei frati minori conventuali sulla via Laurentina, a pochi passi dall’Eur, che ospita anche la Pontificia facoltà teologica San Bonaventura.

    L’evento rientra nel quadro dell’offerta per la formazione continua dei giornalisti professionisti ed è organizzato dall’Associazione Lucky Time, ente terzo autorizzato dal ministero della Giustizia a proporre corsi di formazione all’Ordine dei giornalisti. La facoltà teologica dedicata al biografo di San Francesco farà solo da cornice a questa lectio magistralis senza contraddittorio della madrina delle unioni civili e sedicente paladina dei diritti lgbt.

    Gli stessi responsabili della Lucky Time raggiunti telefonicamente dalla Nuova BQ, confermano che l’istituto Seraphicum si è limitato a dare la disponibilità per l’affitto della sala, anche loro tuttavia hanno ammesso che “forse” il tema e gli ospiti del workshop potrebbero creare imbarazzo all’istituto e potrebbero quindi valutare anche la ricerca di una nuova sede per lo svolgimento del corso che assegna tre crediti formativi.

    […]

  9. Enrico

    Io sono del parere che su riviste e giornali cattolici debbano esserci dibattiti su temi d’attualità. Un dibattito però è tale se si confrontano diverse opinioni, ci può stare anche il teologo all’avanguardia se lo si fa confrontare col teologo che chiarisce cosa dice ufficialmente la Chiesa. Non sono sicuro, bisognerebbe andare a vedere Jesus in originale per avere certezza, ma temo che il ‘dibattito’ organizzato dalla rivista paolina non sia stato equilibrato. Questa sarebbe secondo me la cosa grave, non tanto le dichiarazioni choc di suor Antonietta Potente. Di lei ho letto diversi articoli sulla rivista della Rete Radié Resch, non mi ha mai entusiasmato ma non era nemmeno arrivata a simili uscite.
    Credo che, come diceva mi pare Bariom, a tanta gente credente tutti questi documenti e queste polemiche non arrivino. Tra l’altro quanti avrebbero il tempo di leggere e la competenza per valutare le dichiarazioni dell’uno o dell’altro teologo/giornalista/ecc.ecc.?
    Alla fine, quello che ci verrà chiesto, e di cui non potremo rispondere di non essere competenti, rimane sempre l’amore: quanto abbiamo amato Dio? E il prossimo?

  10. Fabrizio Giudici

    “Io sono del parere che su riviste e giornali cattolici debbano esserci dibattiti su temi d’attualità.”

    No. Una cosa è il dibattito, una cosa l’eresia. Quella è una religiosa _e_ una teologa e la sua posizione è grave perché ha un ruolo di riferimento. Le riviste cattoliche devono difendere l’ortodossia e condannare l’eresia. Se arriviamo al punto che riteniamo corretti i dibattiti con tesi apertamente eretiche, siamo alla frutta.

    Questo oltretutto è poco misericordioso per i “piccoli” che cadono nelle trappole di queste persone, anche perché se le ritrovano pubblicate su riviste che ritengono cattolicamente autorevoli; e per quelle persone in primo luogo, perché le lasciano in balìa della propria follia. La scomunica è una specie di “avviso di garanzia” e non comminarla a chi si è messo fuori dalla Chiesa è il contrario della misericordia.

    “Credo che, come diceva mi pare Bariom, a tanta gente credente tutti questi documenti e queste polemiche non arrivino. Tra l’altro quanti avrebbero il tempo di leggere e la competenza per valutare le dichiarazioni dell’uno o dell’altro teologo/giornalista/ecc.ecc.?”

    Arrivano, arrivano. Infatti queste discussioni non vanno nei circoli degli “addetti ai lavori”, ma su riviste e TV che segue chiunque. Purtroppo sono invece le posizioni ortodosse che girano in circoli più ristretti. Leggi l’incipit dell’ultimo pezzo di Valli che ho linkato sopra e ne troverai conferma.

    1. Enrico

      @Fabrizio
      immaginavo che non saresti stato d’accordo. Quello che ho dimenticato di dire è che la rivista deve ben chiarire che non tutte le posizioni sono uguali e indicare bene quella della Chiesa, ma deve anche informare su cosa dicono ‘gli altri’. Tanto la gente quello che dicono gli altri le legge o le sente altrove, magari al bar, magari a Studio Aperto, magari paragonato ad una versione distorta di quello che dice la Chiesa.

      1. Thelonious

        @Enrico: sono d’accordo con Fabrizio e aggiungo: Nanni Moretti anni fa disse in un suo film, rivolto a d’Alema “D’alema dì qualcosa di sinistra !”.
        Ora siamo arrivati al punto che bisogna urlare a certe riviste (e a certi prelati): “Dì qualcosa di cattolico !”

        1. Enrico

          @Thelonius

          sono in minoranza! 🙂
          Tuttavia rimango del parere che sia meglio leggere la posizione cattolica sulle cose confrontata con le altre (ripeto, dando ben diversa importanza) piuttosto che: la Chiesa dice così e voi dovete credere così se no andrete all’inferno, punto. Ma avete così poca fiducia sulla capacità di ragionare della gente e così tanta sulla sua volontà di ubbidienza alla Chiesa?

          1. Thelonious

            @Enrico: ultimamente ho poca fiducia nella capacità di ragionare di buona parte dei prelati 😦

          2. @Enrico, io non conosco il contesto di Jesus in cui è stato pubblicato il pensiero di suor Potente, ma certamente se riportato, dovrebbe esserlo in senso critico a ribadire il corretto insegnamento e di conseguenza il corretto credere.

            In mancanza di ciò, a che vale riportare il “pensiero altrui” e poi “stretta la foglia, larga la via, dite la vostra che ho detto la mia…” 😉

    2. Enrico

      L’ho letto ora. Mi sono fermato quando scrive che nelle parrocchie c’è confusione. Ma come? Mi fai degli esempi dove la posizione di parroco e catechisti è chiara ed in linea con la Chiesa e dici che nelle parrocchie c’è confusione perché qualche ‘lei non sa chi sono io’ che non va magari nemmeno a Messa va lì a fare scenate? Mah!

    3. “No. Una cosa è il dibattito, una cosa l’eresia…
      Questo oltretutto è poco misericordioso per i “piccoli” che cadono nelle trappole di queste persone…”

      Si concordo, anche perché le eresie non sono mai così “campate per aria”, ma contengono un (distorto) ragionamento o meglio dei sottili sofismi, che non sempre sono così evidentemente eretici.
      Le farneticazioni della suora più sopra, contengono alcune affermazioni macroscopicamente erronee, ma pur nell’errore si potrebbe dire il “discorso fila” e naturalmente è ammantato di “buoni sentimenti”.

      Poli resta quanto dicecevo e si diceva, sul fatto che non so quanti “piccoli” leggano ad esempio Jesus…

    4. Piero

      Io rimango sempre piuttosto perplesso, e anche basito se vogliamo, quando mi ritrovo a sentire frasi tipo “Ah ma Io sono del parere che su riviste e giornali cattolici debbano esserci dibattiti su temi d’attualità.” e invocano parresia e “Non si deve dire: Di questo non si discute“. Perche’ il piu’ delle volte sono le stesse persone che, quando si esprime perplessita’ su certe uscite pontificie, rispondono “E’ cosi’ e basta! E se non sei d’accordo non sei cristiano!“.
      Spesso e’ successo con Bariom di avere opinioni divergenti in proposito, su questo e su altri siti.
      E’ curioso perche’ alla fine vuol dire che il Vangelo si puo’ “discutere”, ma il papa NO!

      1. Piero

        Ecco… anche stavolta non capisco perche’ la mia risposta sia finita sotto a Bariom…
        Mi inserivo tra Fabrizio e Enrico.

        1. Fabrizio Giudici

          “E’ curioso perche’ alla fine vuol dire che il Vangelo si puo’ “discutere”, ma il papa NO!”

          Ecco, ora tu mi hai rubato il pensiero e siamo pari! 🙂

            1. Piero

              @Bariom:
              Chi ha detto che il Vangelo si può “discutere” ??
              Comparare:
              o vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.”. (Matteo 5,28)
              con
              Amor Laetitia…

        2. Forse perché mi hai citato… ah ah ah 😀

          Cmq non mi ero accorto che avessimo avuto divergenze sul tema che “E’ cosi’ e basta! E se non sei d’accordo non sei cristiano!“.

          Anche se è plausibile 😉

          1. Piero

            Beh, non era riferita a lei direttamente quella frase, che rimane una frase “stereotipata”.
            Poi sono andato accapo, quindi Bariom e la frase non sono direttamente connessi.
            Ogni parte del mio scritto ha un significato, compresa l’ortografia e la punteggiatura…
            ;-P

  11. Fabrizio Giudici

    @Bariom “Frase appunto ironica che mette in luce – mi spiace dirlo – il cuore e l’orecchio con pare tu ascolti e percepisci questa Omelia, giacché la frase incriminata ben si inserisce nel complesso del discorso e certamente (come tu pari certo del contrario…) non vuole insegnarci né che Gesù fa lo “gnorri”, né che insegna ad “aggirare la Legge”.

    Questa è una tua capriola logica. Perché chi sa capire l’italiano vede benissimo la differenza. Non capisco poi il senso di tutta la tua divagazione, per quanto interessante, sulle due peccatrici e sul Vangelo di ieri. Cioè, la capisco benissimo: allontanarsi il più possibile dall’argomento centrale.

    Il mio commento precedente non è sul Vangelo, ma sul modo improprio con cui Francesco commenta il Vangelo, ben illustrato dall’articolo comparativo del Timone. Abbiamo un BXVI che, elegantemente, commenta senza bisogno di dire assurdità, e dal suo commento esce naturalmente la constatazione che Dio è misericordia e giustizia, carità e Legge, senza soluzione di continuità e contraddizioni. E abbiamo un Francesco che, invece, mette le due cose in contrapposizione, tant’è che Gesù per essere misericordioso dovrebbe “far finta di niente” o “ignorare” le cose. Ti pare poco? D’altronde questo Papa è quello che nell’AL ha citato il “vai e non peccare più”, cioè un _comandamento_ preciso, che differenzia due stati della vita delle persone, in stato di grazia e in stato di peccato (mortale), con un “invita ad una vita più dignitosa”. Un Gesù che non comanderebbe ai fedeli di “essere perfetti come il Padre” (pur sapendo che cadranno e ricadranno, ma dà un obiettivo alto), ma li inviterebbe a un mediocre “almeno fate quello che potete”. Dal comandamento al mero invito, dalla chiarezza all’uso di un termine pol.corr. che non si capisce bene cosa vuol dire. Questa sarebbe “ricchezza”? Da quando in qua il pressapochismo è ricchezza?

    Lo sai che Mueller ha detto chiaramente che le omelie di Santa Marta non sono Magistero?

    http://www.lafedequotidiana.it/il-cardinale-mueller-le-omelie-di-santa-marta-non-fanno-parte-del-magistero-del-papa/

    Una omelia di un parroco ai suoi parrocchiani ha la stessa importanza che le omelie di Papa Francesco nelle messe celebrate a Santa Marta. Le omelie di Santa Marta sono un impulso spirituale, non sono dichiarazioni del Magistero”.

    Dichiarazione un po’ forte, non trovi? Evidentemente anche il prefetto della CDF tutta questa “ricchezza” non la vede.

    1. Ma di nuovo Fabrizio il tuo è un commento al commento e una personalissima interpretazione delle dichiarazioni di Mueller che dice:

      “…ha ricordato [Mueller] che “Papa Francesco ha detto che la base della dottrina è già evidente nei testi di Benedetto XVI”.

      “Più volte Papa Francesco ha detto che non vuole cambiare la dottrina. Tutti sanno che la dottrina non può essere modificata, non è di nostra proprietà, è un deposito della fede, dobbiamo preservare la fedeltà alla parola di Dio”. Per quanto riguarda l’efficacia della strategia del parlare “sempre in positivo”, il cardinale rileva che “da parte della stampa oggi c’è meno aggressione contro la Chiesa. Non sono diventati tutti cattolici, naturalmente, ma almeno parlano di tante cose che riguardano la Chiesa”.

      Müller ha sottolineato che non si possono staccare dal loro contesto “i commenti informali di Francesco, o le sue espressioni quotidiane”, incluse le omelie a Santa Marta [questo poi non è un virgolettato e bisognerebbe capirne la provenienza, ma per me non crea problema]. “Nessun uomo può realizzare nella sua persona tutti i carismi della Chiesa, compreso Papa Francesco.”

      Quindi il problema NON è affatto “ricchezza o non ricchezza” come a te piace porla!

      Sulla non comprensione della mia “divagazione”, o meglio direi “comprensione distorta”, che ti posso dire? Me ne farò una ragione. 😉

  12. Fabrizio Giudici

    “Quindi il problema NON è affatto “ricchezza o non ricchezza” come a te piace porla!”

    Le tue citazioni non fanno che confermare quello che ho scritto. Ci aggiungo infatti quest’altra affermazione di Mueller: “la Congregazione per la Dottrina della Fede ha una missione di strutturazione teologica di un pontificato”. In prelatese, Mueller sta dicendo che Francesco non è capace di essere dottrinalmente chiaro. E recentemente ha esplicitamente dato dell’ “eretico” a uno dei suoi ghost-writer: cioè, non sono dottrinalmente chiari neanche i suoi consiglieri. Il messaggio, tranne che per chi non lo vuol capire, è chiarissimo.

    1. Giusi

      Ieri sera su TV 2000, alle 20.00, prima della replica del Rosario da Lourdes imperversava Enzo Bianchi. Gli ponevano delle domande chiamandolo Padre! (Padre de che?). A un certo punto parlando della giustizia divina ha detto che è diversa da quella degli uomini (e fin qui ci posso stare) ma poi ha aggiunto che è diversa perché giustizia divina significa che il Signore giustifica! Prende il male e lo trasforma in bene! Il Dio Silvan mi mancava!

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